Paolo Vinci, la logica di Hegel "una grottesca melodia rupestre"

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  • Опубліковано 31 тра 2016
  • Lezione pirotecnica su Hegel tenuta al Liceo Scientifico "P.Mazzone" di Roccella Jonica il 30 maggio 2016. Godetevela. Scholé www.filosofiaroccella.it
    Se volete altre info su Paolo Vinci ecco qui: www.filosofiaroccella.it/paolo...

КОМЕНТАРІ • 82

  • @giuseppedeluca4248
    @giuseppedeluca4248 3 роки тому +5

    Grazie alla scuola Scholè per aver pubblicato il video e grazie al prof. Vinci per la limpidezza e la profondità della sua lezione: capisco perché il suo commentario alla Fenomenologia di Hegel “Coscienza infelice e Anima bella” sia da tempo introvabile.Depreco, invece, coloro che nei loro commenti che leggo qua sotto arrivano a confondere financo le questioni filosofiche (difronte alle quali un solo atteggiamento è ammesso, l’ umiltà dello studioso) con le dispute da bar.

  • @stellario82
    @stellario82 2 роки тому +2

    Io ho frequentato molti dei suoi corsi, e Paolo Vinci e' bravissimo.

  • @simonegiacometti120
    @simonegiacometti120 7 років тому +2

    Fantastico intervento! Grazie per la condivisione!!

  • @raffaelamilitello1186
    @raffaelamilitello1186 Рік тому

    Il professore Vinci è chiarissimo. Grazie.

  • @hayleysmith5077
    @hayleysmith5077 5 років тому +1

    Grazie dottore di divulgare mi servirà per il mio prossimo esame universitario!

  • @puntemes7936
    @puntemes7936 3 роки тому +1

    Ho apprezzato molto questo seminario del Professor Vinci, ed è bene considerare che egli l'ha tenuto in un liceo, dove presumo ci fossero studenti in giovane età e in via di formazione, e che probabilmente non si trattava di un incontro per soli addetti ai lavori. Il Professor Vinci ha chiaramente fatto intendere che la forma "oscura" della filosofia che troviamo nei libri di questo eccelso Maestro non è mai messa lì a caso, o per ritagliarsi un ruolo da oracolo; l'oscurità apparente si deve al fatto che per rappresentre la Filosofia dispiegata a scienza bisogna utilizzare una sorta di formalizzazione del linguaggio naturale, e assegnare ai concetti puri (essere, essenza, concetto, qualità ecc.) il significato più rigoroso possibile, e di conseguenza il meno ondivago possibile. Alcuni commenti li ho trovati addirittura ingenerosi.

  • @Fabigal
    @Fabigal Рік тому

    Molto chiaro e utile. Grazie.

  • @francescozirollo
    @francescozirollo 2 роки тому

    Bellissima lezione. :)

  • @angeloferrante2193
    @angeloferrante2193 2 місяці тому

    Tutto ciò che è razionale è reale e di qui e solo di qui tutto ciò che è reale è razionale. Bisogna partire dal razionale che è nel reale altrimenti si affermerebbe che ad es la natura è razionale e per Hegel questo si dà solo per ciò che è immanente alla natura stessa ossia la logica che si dispiega nello spazio natura

  • @lucapeverini4854
    @lucapeverini4854 4 місяці тому

    Paolo Vinci non delude mai. Grandioso!

  • @michelevinci5740
    @michelevinci5740 6 років тому +2

    Leggendo il commento di seguito a questo, mi viene da dire che anche in argomenti di enorme vastità, ci si riduce a restringere la visuale ad un rendiconto di appartenenza. Ma come si fa ad esprimere un proprio pensiero se gli individui sono intrisi della regola del sospetto? Forse, ansi sicuramente, le personalità che vorrebbero aggiornare i propri simili ad un approfondimento alla conoscenza hanno delle remore ad esprimersi per questo modo di pensare. La miseria incombe.

  • @vitoroliveirajorge368
    @vitoroliveirajorge368 Рік тому

    La philosophie sert à ça, précisément. Hegel est grand.

  • @Nanaquistillalive
    @Nanaquistillalive 5 років тому

    Nella dissertazione non riesco a comprendere quale sia la logica che ha in mente Hegel.

    • @marcob4630
      @marcob4630 2 роки тому

      Non preoccuparti: quasi nessuno ha mai veramente capito la logica di Hegel, che volendola applicare alla scienza - come lui pretendeva - porta a risultati solo fuorviati-inapplicabili

    • @malachig.s.lodson3984
      @malachig.s.lodson3984 4 місяці тому

      @@marcob4630"Quasi nessuno ha mai veramente capito la logica di Hegel", lei dice. Però poi continua: "(la logica di Hegel) volendola applicare alla scienza - come lui pretendeva - porta a risultati solo fuorviati-inapplicabili". Dunque, se dice questo, LEI l'ha capita, questa benedetta logica. Me la spieghi, allora.
      Io, riguardo a Hegel, sono ASSOLUTAMENTE CERTO di 2 cose soltanto:
      1) io non l'ho capito;
      2) Popper l'ha capito persino meno di me (ch'è tutto dire).

    • @malachig.s.lodson3984
      @malachig.s.lodson3984 4 місяці тому

      Dare dello "ideologo" agli altri è facile. DIMOSTRARE che quando parli non lo fai solo perché ci hai la lingua in bocca, meno

  • @mitopoietikos
    @mitopoietikos Місяць тому

    Kant pensava il casuale come accidente indeterminato, hegel considera il casuale per dare ragione di esso. Hegel crede nell'evoluzione del pensiero attraverso la logica, ovviamente la propria logica, kant invece si arena nello spazio dell'imponderabile. Con hegel si progredisce, con kant ci si annichilisce. Oggi kant prevale rispetto ad hegel solo perché all'hegelismo è stato imputato falsamente il totalitarismo.

  •  9 місяців тому

    Hegel is the most dificult philosopher to read all the time!!!

  • @19melograno
    @19melograno 5 років тому +3

    Sulla "scienza della logica" credo che Trendelemburg abbia detto quello che si doveva dire. Hegel ha ricostruito un mondo di parole sovrapponendolo al mondo reale-empirico, avendo la pretesa di attribuire l'unica realtà accettabile dalla mente umana proprio a quel mondo di grandiose costruzioni metafisiche. In fondo tutto sta a volerci credere. Così la schiera dei filosofi si divide in quelli che gli vogliono credere e in quelli no.

    • @marcob4630
      @marcob4630 2 роки тому +1

      Brava, ben detto! Per apprezzare Hegel bisogna ideologicamente VOLERCI credere: se uno ci ragiona sopra a mente serena, senza preconcetti politici , deve concludere che Hegel è un metafisico per essenza, cioè un "cattivo maestro di filosofia" come lo definì Popper

    • @edoardoocchipinti696
      @edoardoocchipinti696 2 роки тому

      Ma pare che se si parla di credere si sia capito ben poco di metafisica...o azzarderei dire di filosofia...

    • @19melograno
      @19melograno 2 роки тому

      @@edoardoocchipinti696 ma come.... appunto perché si tratta di metafisica si parla proprio di credere, pensa alle idee della ragione kantiane!

    • @edoardoocchipinti696
      @edoardoocchipinti696 2 роки тому

      @@19melograno nella metafisica non si parla di credere semmai di condividere o no un ragionamento, la prospettiva di Kant non e' l'unica possibile e cmq se si amettono le forme a priori senza darne un fondamento cio' puo' produrre tutta la serie di speculazioni che sia i seguaci di Kant sia i detrattori hanno compiuto...Kant inoltre parla di imperativo categorico e liberta' quindi si distacca dalla metafisica per poi riparlarne( o ripensarci) nella sua morale...quello che intendo dire e' che a mio parere non si puo' liquidare un ragionamento affermando non ci credo o semplicemente non mi interessa...il ragionamento continua ad esistere...si puo' semmai dire tante altre cose...come...se non c'è verifica empirica allora non vale...ma anche qua la faccenda non e' così semplice...oppure come dicevano gli scettici che c'e' una diversita' invalicabile tra pensiero ed essere ect etc...cmq siamo sempre dentro discorsi metafisici...inoltre la metafisica di hegel si vuole discostarsi da quella tradizionale partendo proprio da Kant...

    • @stellario82
      @stellario82 2 роки тому

      Vero, ma lo aveva gia' fatto Kant, per cui la percezione e' completamente presupposta logicamente a priori.

  • @pitstop49
    @pitstop49 5 років тому +5

    Affermare che NON TUTTO quel che è reale è razionale significa mettersi nelle condizioni di non aver studiato Hegel o id averlo fatto senza averlo compreso

    • @lucianomormile7667
      @lucianomormile7667 5 років тому +1

      hegel non dice affato che tutto cio' che e' reale e' razionale; dice che se qualcosa e' razionale prima o poi si verifichera' nel mondo

    • @alanduarti
      @alanduarti 4 роки тому +2

      ma dai, non sapete la differenza tra reale (effetivo) e reale (imediato-empirico)?

    • @marinamaccagni5253
      @marinamaccagni5253 3 роки тому +2

      @@alanduarti , hai centrato perfettamente il punto!

  • @marcob4630
    @marcob4630 7 років тому +4

    Buona la lezione ma carente nel punto di partenza. Infatti non si capisce Hegel se non si da dove giunge e dove vuole arrivare: lui mira ad una teoria del TUTTO che si rivela tramite la sua logica filosofica finalistica tesa verso l'Assoluto. Compito della filosofia è di poter conoscere l'Assoluto, magari non oggi, ma in un futuro certo. Perché intende far ciò? Perché lui studiò TEOLOGIA a Tübingen (vicino a Stoccarda) ed è intriso di cristianesimo luterano (essendo solo teologo, non ha la laurea in filosofia!). Cos'è che non gli piace di Kant? Ma la sua limitatezza, perché col metodo rigoroso di Kant, la metafisica non potrà mai rivelarsi all'uomo che è condannato SOLO alla conoscenza del mondo immanente, empirico. La metafisica al massimo la può immaginare, ma mai provare (!) perché la mente umana non ne ha i mezzi. Invece Hegel intende sviluppare un metodo di conoscenza che includa ANCHE la metafisica, col fine romantico-idealista di poter conoscere anche l'Assoluto, cioè il senso del TUTTO. Lui è perciò un teologo-filosofo che crea un metodo di ragionamento metafisico ad hoc, in grado di comprendere come fatto VERO razionale - logico il cristianesimo. In altre parole vuole forzare il cristianesimo metafisico entro una ferrea struttura logica di conoscenza. Scopo della sua filosofia è il giustificazionismo della dottrina cristiana che DEVE poter rivelarsi anche alla ragione razionale-logica. Insomma Hegel storta la logica alla metafisica e la metafisica alla logica, creando non poco scompiglio nel ragionamento tradizionale.
    È esattamente come far quadrare un cerchio (impossibile). Ma proprio per questo fu adorato come grande filosofo innovatore: colui che spalancherà le porte al sapere Assoluto (cristiano). In fin della fiera, Hegel concluderà che dopo di lui non ci sarà più nulla da dire sul metodo filosofico, perché lui l'ha disvelato per intero all'umanità e pure in modo DEFINITIVO ! Anzi, dopo di lui la filosofia è terminata. Punto!
    È perciò un assolutista-idealista che deve lasciare il tempo che ha trovato, in quanto chiaramente smentito ad es. già dalla storia stessa del "Secolo Breve" (1915-45) : Come fa lo "Spirito razionale-logico della Storia" giustificare un periodo storico così catastrofico-irrazionale, compresi pure i lager nazisti ? Impossibile tout court. Perciò Hegel fu smentito proprio dalla storia stessa, e in modo inappellabile.
    Leggete "La Società Aperta e i suoi Nemici " di Karl Popper - ove demolisce l'intero pensiero metafisico preteso "razionale-logico" di Hegel come mera velleità metafisica anti-filosofica per eccellenza. Anzi, lo includerà fra i "Cattivi Maestri di Filosofia" (!) assieme a Platone e Marx: tutti e tre terribili ASSOLUTISTI metafisici finalistici.
    Hegel può anche esser considerato come l'ultimo dei grandi scolastici cristiani : è un filosofo del tutto inattuale.

    • @Edosardo73
      @Edosardo73 7 років тому +7

      I soliti commenti fatti a stampino, intrisi di banalità ormai confutate da tempo. Su Hegel: Carlo Sini, Costantino Esposito, Costanzo Preve.

    • @giufit1
      @giufit1 6 років тому

      marco brenn

    • @pitstop49
      @pitstop49 6 років тому +11

      Non mi stupisce che ci siano ancora tante persone le quali, non avendo studiato Hegel dal tedesco, pontificano da mane a sera sull'inattualità della sua filosofia, attaccandola proprio sul concetto "ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale". Costoro non hanno mai saputo che in tedesco, per parlare di realtà ci sono due voaboli: Realität, cioè la realtà statica, nella sua datità e wirklichkeit, cioè la realtà nel suo divenire. Hegel utilizza proprio il secondo vocabolo nella formulazione del suo concetto e basterebbe queste a far crollare miseramente le sterili e ingenue obiezioni alla sua filosofia...
      Ricordo a tutti che non ci si può illudere, avendo alle spalle studi scadenti, scolastici e approssimati, di poter trarre conclusioni sul sistema filosofico hegeliano, iniziando dalla cantilena "tesi,antitesi e sintesi", termini peraltro MAI utilizzati da Hegel...
      Fate attenzione ai pontificatori e accostatevi alle opere dei filosofi leggendole e meditandole con grande attenzione, senza preconcetti. Solo un grande, incondizionato amore per la conoscenza potrà portarvi a "rischiarare" la radura filosofica.

    • @sergiorgio2000
      @sergiorgio2000 5 років тому +5

      Tutto rigorosamente falso. DIco solo che Popper disconosce Hegel totalmente, e supporto filosofico alla sue tesi deliranti quando non superficiali (come andare a prendere pezze per un disegno denigrativo) prende le blaterazioni insulse di Shopenhauer.

    • @19melograno
      @19melograno 5 років тому +1

      sono d'accordo

  • @marcob4630
    @marcob4630 3 роки тому +1

    Preciso quale aggiunta-precisazione al mio primo commento (v.sotto), che Popper NON ha affatto scritto un trattato filologico su Hegel, ma voleva scriverne uno polemico-combattente (!) contro un filosofo, che a giusta ragione - quale ebreo rimasto vittima indiretta del regime assolutista nazista - lui qualifica come "ispiratore" del senso di superiorità, del massimalismo tedesco, ovvero della Germania che per il visionario Hegel sarebbe divenuta "faro del mondo" secondo lo "Spirito della Storia" da lui inventato (!) Abbiamo poi visto quale "faro" diventò: un onta per l'umanità intera, e pure a ben due riprese: prima e seconda guerra mondiale, con tanto di genocidio mai visto prima! Piuttosto è lei che ingenuamente ci è cascato in pieno nella metafisica farneticante di Hegel, che però fu smascherato da Schopenhauer, Kirkegaard e da molti altri ancora. Purtroppo l'accademica italiana e francese continua a venerarlo come "gran maestro" della filosofia, mentre la Germania oggi preferisce ignorarlo, per comprensibili motivi di inopportunità. Ma c'è di più:
    Un noto filosofo francese, certo Frédéric Pagès descrive Hegel come il fondatore della figura del filosofo ieratico-oscuro, ma soprattutto simbolo vivente di serietà cattedratica! Un suo ammiratore - (scrive Pagès) - scrisse che il maestro si considerava il centro della Verità, perché Berlino era assurta a centro del mondo per il suo forte sviluppo industriale e culturale. Quindi, lui che insegnava a Berlino era il centro del mondo filosofico: l'organo della Verità! Pare però che fosse munito di un organo vocale difettoso e quando esclamava : "È così e basta" (!) con una vocina da femminuccia, doveva compensare con un atteggiamento ieratico di profonda serietà. Scrive ancora il testimone: "Seduto dietro il pulpito, la testa piegata , accigliato, curvo su sé stesso, si schiariva la voce e tossicchiava di continuo. E tuttavia il suo atteggiamento nel suo insieme suscitava attenzione e rispetto, l'oratore emanava un'impressione di grande serietà." La SERIETÀ : ecco una nozione decisamente difficile da definire (omissis) ... per Hegel la filosofia, il Concetto, il Sapere, sono tutt'uno. Se paragonati a questi, altri discorsi umani sono solo frivoli e caduchi. Su cosa si fonda la serietà? Su un nonnulla!
    Per alcuni di Berlino, Hegel era semplicemente ridicolo con la sua prosopopea da illuminato. Giunto poi sino a Parigi, il suo discorso magistrale sedusse i francesi che videro nella "serietà" hegeliana, l'apoteosi della filosofia. L'insegnamento fu poi costruito su questo modello idealizzato, sull'utopia magistrale, sulla forza di un mistero teatrale il cui ruolo principale era interpretato da un uomo: il "maestro"! Così i francesi divennero più tedeschi dei tedeschi. (omissis) ...Oggi, due secoli dopo le "berlinate" hegeliane, nei licei francesi resta impostato l'insegnamento filosofico alla maniera prussiana, cioè sulla "lezione" di un signore "So-tutto-io" (!). Purtroppo ciò non accade solo in Francia, ma pure in Italia, ove la serietà teutonico-prussiana di Hegel fece enorme impressione: soprattutto in un mondo latino sovente colorato e cialtrone.
    Poi divenne pure "l'ispiratore di Marx" interpretato così a torto (!) dalla Scuola neo-marxista di Francoforte che ne sfruttò abilmente la fama.
    Ecco spiegato l'enorme seguito che ebbe sia in Italia che in Francia, mentre in Germania e nei paesi anglosassoni Hegel è ormai ridimensionato a quello che è: un visionario metafisico assolutista che erge lo Stato al tutto, e all'opposto, l'individuo al nulla.
    Chiaro poi che tutte le dittature, sia di sinistra, sia di destra presero Hegel a "maestro", a fonte di verità assolute, indiscutibili.