Ciao Paco. Io sono un amante del CCD proprio per le ragioni che hai descritto in modo perfetto. Da amante della pellicola (che ancora utilizzo) il look del CCD per me è insostituibile, ovviamente comporta dei limiti che tuttavia non vanno ad influire sulla tipologia di foto che faccio. Detto questo, colgo l'occasione per dirti che le tue spiegazioni tecniche sono davvero esemplari. Grazie mille. Ciao
Grazie Emiliano, hai detto una cosa giustissima, uno deve guardare il proprio genere di foto... e se è compatibile con l'utilizzo del CCD... why not? 🙂
Ciao. Scusa, ma a me risulta che il Rolling-shutter è presente anche sui CCD. Magari in misura minore rispetto al CMOS, ma è presente, e alla grande anche. Lo vedevo io stesso sulla mia videocamera
Grazie, video interessantissimo come sempre... a mio avviso la magia delle immagini che produce la Leica M9 non è paragonabile alle immagini prodotte dalle fotocamere moderne, senza contare la poca o nulla necessità di postproduzione
Ottima spiegazione. Ma il ccd viene ancora utilizzato per es. in ambito industriale, medicale e astronomico. Per ovviare ai problemi di temperatura e di conseguente rumore digitale si utilizza persino un raffreddamento criogenico. Nel campo delle fotocamere tradizionali ciò che è migliorato nel cmos è l' elettronica con sensori retroilluminati, stacked e ora global shutter e quindi la velocità di lettura ma non il sensore in sè. La gamma dinamica è migliorata solo verso il basso, anche con sensori cosiddetti "iso invarianti" ma sulle alte luci risulta tutt' ora inferiore a quella della pellicola. La gamma dinamica reale delle migliori fotocamere attuali è di max 4-5 stop nelle basse luci e 2 stop nelle alte, rispetto a fotocamere più vecchie che avevano 2-3 stop nelle basse luci e uguale nelle alte. Questo in raffronto alla gamma dinamica dell' occhio umano che arriva a 24 stop. I valori iso sono anch' essi migliorati di poco tant' è che molte fotocamere riducono il rumore automaticamente (e in modo non trasparente) nel file grezzo con il software. E diminuendo la grandezza dei fotositi, cioè all' aumentare dl numero di pixel del sensore, aumenta il rumore. La qualità di immagine del cmos è sostanzialmente la stessa da quando è stato abbandonato il ccd. Se qualcuno ha dei dubbi è sufficiente fare la stessa foto con una fotocamera di 10-15 anni fa e l' ultima uscita della stessa marca con un sensore di grandezza equivalente e confrontarle per rendersene conto. Sostituire poi semplicemente la matrice Bayer com' è stato fatto con l' "X-trans" di Fujifilm non ha portato miglioramenti evidenti (per quanto ha eliminato l' effetto moire e ridotto il rumore cromatico ma al prezzo della creazione di potenziali artefatti nell' immagine), tant' è che viene applicato solo ai sensori Apsc e non a quelli più grandi delle fotocamere con sensore "Super FF" che Fuji anche produce. E infine il sensore "Foveon" di Sigma è stato l' unico tentativo concreto, finora realizzato, di fare un nuovo tipo di sensore, e ancora lo è, ma con grossi limiti e varie problematiche.
Bell'intervento. In effetti ho sempre pensato che il più grande vantaggio della pellicola fosse la preservazione delle alte luci: ai tempi, anche scattando con qualsiasi automatismo e senza alcun riguardo per il tipo di esposizione, era quasi impossibile bruciare le alte luci. Avevo sempre pensato che dipendesse dalla natura stessa del digitale; cioè, ad un certo punto di sovraesposizione, l'informazione viene persa completamente, passando da grigio chiarissimo a bianco improvvisamente. Mentre nella pellicola l'emulsione non "scompare" mai del tutto, non so se si possa parlare in questi termini.
la mia prima macchina è stata una sony alpha 350 con sensore CCD da 14,5 Mpx, ho poi avuto anche una olympus e500, tutte macchine vendute e desiderate dopo averle vendute, come CCD mi resta una alpha 100 (presa perché praticamente è una minolta D5 rimorchiata) e nient'altro. Dovrò fare un confronto tra il CCD della Sony A100 e il CMOS della 5D, chissà che cosa ci vedrò…
@@paco6887 Necessita video di approfondimento! Anche la questione del sensore con autofocus a rilevamento di fase e la differenza qualitativa che c'è con quello con rilevamento di contrasto (uno dei motivi per cui alcune case hanno tardato con l'approdo alla prima tecnologia elencata).
Domanda da “ignorante”: usando opportunamente il software di post-produzione, Photoshop per esempio, non è possibile riprodurre l’effetto Velvia, Kodacrome e, ovviamente, l’effetto CCD? O mi sono perso qualcosa? Poi, altrettanto ovviamente, ognuno fa come gli aggrada … Sempre grazie per i tuoi video!
@@paco6887Pensavo potesse essere come per le pellicole: “qualcuno” crea i plug-in (facendo le verifiche con qualche macchina CCD) e “gli altri” li usano. Ma forse è più complicato di così.😊
@@franzbern4614 Ciao Franz, che sappia io la 1D è stata l'unica reflex Canon con sensore CCD, mentre ci sono state alcune compatte che avevano il sensore CCD. Grandissima fotocamera la Fuji s5Pro!
@@paco6887 Grazie..si gran macchina la S5..l’avevo comprata 7-8 anni fa per pochi euro ed era praticamente nuova..ora sono aumentate di prezzo ma me la tengo stretta.Adesso vorrei prendere una 1ds mk iii o una 1dx..da affiancare alla R8 ma sono indeciso tra le due..
Un argomento molto complesso sviscerato in maniera semplice ma non banale. Bravissimo.
Video davvero molto interessanti. Iscritto! 😂
Grazie mille, ho visto il tuo canale e mi sono iscritto!
Video bello e professionale! 👍🙏
Grazie!
Video interessante, grazie.
Grazie a te
Molto interessante e spiega la ragione di certe scelte di gusto, piuttosto che di tecnologia.
Grazie a te
Ciao Paco. Io sono un amante del CCD proprio per le ragioni che hai descritto in modo perfetto. Da amante della pellicola (che ancora utilizzo) il look del CCD per me è insostituibile, ovviamente comporta dei limiti che tuttavia non vanno ad influire sulla tipologia di foto che faccio. Detto questo, colgo l'occasione per dirti che le tue spiegazioni tecniche sono davvero esemplari. Grazie mille. Ciao
Grazie Emiliano, hai detto una cosa giustissima, uno deve guardare il proprio genere di foto... e se è compatibile con l'utilizzo del CCD... why not? 🙂
Grazie infinite per l'ottima lezione!
Grazie di cuore
Ho deciso, comprerò una nikon D200!
Usata dal 2006 al 2009, gran fotocamera, le immagini del video le ho fatte in quel periodo.
Ciao. Scusa, ma a me risulta che il Rolling-shutter è presente anche sui CCD. Magari in misura minore rispetto al CMOS, ma è presente, e alla grande anche. Lo vedevo io stesso sulla mia videocamera
Grazie, video interessantissimo come sempre... a mio avviso la magia delle immagini che produce la Leica M9 non è paragonabile alle immagini prodotte dalle fotocamere moderne, senza contare la poca o nulla necessità di postproduzione
M9 altra fotocamera leggendaria, tienitela stretta sperando che il sensore non si delamini. Grazie dell'intervento Michele
@@paco6887 grazie, speriamo di no... già sostituto a suo tempo da Leica in garanzia... in ogni caso c'è chi lo ripara anche ora...
Ottima spiegazione. Ma il ccd viene ancora utilizzato per es. in ambito industriale, medicale e astronomico. Per ovviare ai problemi di temperatura e di conseguente rumore digitale si utilizza persino un raffreddamento criogenico. Nel campo delle fotocamere tradizionali ciò che è migliorato nel cmos è l' elettronica con sensori retroilluminati, stacked e ora global shutter e quindi la velocità di lettura ma non il sensore in sè. La gamma dinamica è migliorata solo verso il basso, anche con sensori cosiddetti "iso invarianti" ma sulle alte luci risulta tutt' ora inferiore a quella della pellicola. La gamma dinamica reale delle migliori fotocamere attuali è di max 4-5 stop nelle basse luci e 2 stop nelle alte, rispetto a fotocamere più vecchie che avevano 2-3 stop nelle basse luci e uguale nelle alte. Questo in raffronto alla gamma dinamica dell' occhio umano che arriva a 24 stop. I valori iso sono anch' essi migliorati di poco tant' è che molte fotocamere riducono il rumore automaticamente (e in modo non trasparente) nel file grezzo con il software. E diminuendo la grandezza dei fotositi, cioè all' aumentare dl numero di pixel del sensore, aumenta il rumore. La qualità di immagine del cmos è sostanzialmente la stessa da quando è stato abbandonato il ccd. Se qualcuno ha dei dubbi è sufficiente fare la stessa foto con una fotocamera di 10-15 anni fa e l' ultima uscita della stessa marca con un sensore di grandezza equivalente e confrontarle per rendersene conto. Sostituire poi semplicemente la matrice Bayer com' è stato fatto con l' "X-trans" di Fujifilm non ha portato miglioramenti evidenti (per quanto ha eliminato l' effetto moire e ridotto il rumore cromatico ma al prezzo della creazione di potenziali artefatti nell' immagine), tant' è che viene applicato solo ai sensori Apsc e non a quelli più grandi delle fotocamere con sensore "Super FF" che Fuji anche produce. E infine il sensore "Foveon" di Sigma è stato l' unico tentativo concreto, finora realizzato, di fare un nuovo tipo di sensore, e ancora lo è, ma con grossi limiti e varie problematiche.
Bell'intervento. In effetti ho sempre pensato che il più grande vantaggio della pellicola fosse la preservazione delle alte luci: ai tempi, anche scattando con qualsiasi automatismo e senza alcun riguardo per il tipo di esposizione, era quasi impossibile bruciare le alte luci. Avevo sempre pensato che dipendesse dalla natura stessa del digitale; cioè, ad un certo punto di sovraesposizione, l'informazione viene persa completamente, passando da grigio chiarissimo a bianco improvvisamente. Mentre nella pellicola l'emulsione non "scompare" mai del tutto, non so se si possa parlare in questi termini.
la mia prima macchina è stata una sony alpha 350 con sensore CCD da 14,5 Mpx, ho poi avuto anche una olympus e500, tutte macchine vendute e desiderate dopo averle vendute, come CCD mi resta una alpha 100 (presa perché praticamente è una minolta D5 rimorchiata) e nient'altro. Dovrò fare un confronto tra il CCD della Sony A100 e il CMOS della 5D, chissà che cosa ci vedrò…
Sono sempre prove interessanti da fare
Ciao! Invece il sensore Live Mos?
Sono utilizzati nel mondo 4/3 con buoni risultati, permettono di fare lunghe esposiozioni monitorando in tempo reale l'esposizione.
@@paco6887 Necessita video di approfondimento! Anche la questione del sensore con autofocus a rilevamento di fase e la differenza qualitativa che c'è con quello con rilevamento di contrasto (uno dei motivi per cui alcune case hanno tardato con l'approdo alla prima tecnologia elencata).
Domanda da “ignorante”: usando opportunamente il software di post-produzione, Photoshop per esempio, non è possibile riprodurre l’effetto Velvia, Kodacrome e, ovviamente, l’effetto CCD?
O mi sono perso qualcosa?
Poi, altrettanto ovviamente, ognuno fa come gli aggrada …
Sempre grazie per i tuoi video!
Per riprodurre l'effetto "CCD" bisognerebbe andare in giro anche con una fotocamera CCD per poi copiare la sua resa, altrimenti come fai?
@@paco6887Pensavo potesse essere come per le pellicole: “qualcuno” crea i plug-in (facendo le verifiche con qualche macchina CCD) e “gli altri” li usano.
Ma forse è più complicato di così.😊
Ottima spiegazione..io possiedo la Fuji s5 pro con sensore ccd..una domanda..la 1D é l unica fotocamera canon ad avere il ccd? Grazie.
@@franzbern4614 Ciao Franz, che sappia io la 1D è stata l'unica reflex Canon con sensore CCD, mentre ci sono state alcune compatte che avevano il sensore CCD. Grandissima fotocamera la Fuji s5Pro!
@@paco6887 Grazie..si gran macchina la S5..l’avevo comprata 7-8 anni fa per pochi euro ed era praticamente nuova..ora sono aumentate di prezzo ma me la tengo stretta.Adesso vorrei prendere una 1ds mk iii o una 1dx..da affiancare alla R8 ma sono indeciso tra le due..
Tra i miei ferri ho una Olympus bridge del 2007 con sensore CCD che con i suoi limiti tira fuori dei file molto gradevoli
Grazie Walter