Grande Mosè come sempre. Concordo pienamente con ciò che hai detto. Io ho la vecchia versione. Alla maledizione della caldaia ho sputato un polmone 🤣🤣🤣
Bella analisi di un gioco meccanicamente molto buono. In effetti di difetti evidenti da quel punto di vista è difficile trovarne. Mi ha incuriosito la tua affermazione che il gioco ti faccia sentire un gamer senza esserlo, ed in effetti è vero! Ti mette tante regolette in un contesto semplicissimo e ti inganna (in senso buono). Condivido pienamente e totalmente l’assurdità dell’insert, che ho gioiosamente buttato quando ho visto che non conteneva le carte imbustate e i sacchetti con le tessere. Adesso ho tutto sparso nella scatola, magari mi procuro il Folded Space, ne vale la pena.
Ho comprato da poco il gioco ma non ho ancora avuto il tempo per studiarlo. Davvero interessante la tua analisi critica, da pensatore libero! Ancora bravo!
Concordo al 100% con te sul tema del politicamente corretto. E dirò di più: io per esempio sto cominciando a boicottare, ad ogni livello, dai libri alle serie TV, anche ai giochi parzialmente, prodotti che smaccatamente strizzano l’occhio a tali gruppi, come definiti da te, minoritari ma rumorosi. Quando gli editori cominceranno a capire che il numero di potenziali clienti che non li sceglie per tali motivi, forse sarà il momento in cui invertiranno la rotta.
Grazie per il commento Simone! Secondo me il punto è che certe prese di posizione possono avere perfettamente senso nelle battaglie politiche contemporanee, ma non ne hanno nessuno nelle ambientazioni storiche. Distorcere il passato per conformarlo alle nostre idee di oggi non aiuta in alcun modo la diffusione di queste idee, anzi secondo me rischia di danneggiarla.
@@bayushisezaru Non ho Puerto Rico. Altro caso di scempio di un’opera per ragioni di condizionamento morale, comunque. Ed è uno dei motivi per cui non comprerò mai Puerto Rico 1897: da consumatore combatto determinate battaglie esercitando il mio diritto di scelta.
Apprezzo moltissimo la linearità dei giochi e, pur non avendone esperienza diretta, ho la sensazione che sia più complesso elaborare un'opera che abbia profondità associata a semplicità rispetto ad un cinghialone in stile Lacerdiano che richiede dodici ore di studio del regolamento. Mi rendo conto anche però che la scelta di una o dell'altra tipologia di gioco sia assolutamente una soggettiva questione di gusti e soprattutto di quanto tempo si possa o si senta di dedicare a ciò che resta pur sempre un prodotto di svago. Rispetto al gioco in sè, lo trovo estremamente godibile e vario. In particolare mi piace molto l'evoluzione che prende la partita di volta in volta anche in termini di durata della stessa in base al comportamento dei giocatori al tavolo ed a ciò a cui si punta come obiettivi. Nella mia esperienza, il fatto che non sia un gioco banale è dimostrato dalla percentuale di vittorie al tavolo di gamer rispetto a giocatori meno esperti. La partita resta un'esperienza molto gratificante e mai frustrante anche per chi hard gamer non è (come me!).
Grazie per il commento Davide! Anche io sono sulla tua lunghezza d'onda: tendenzialmente preferisco questo tipo di complessità a quella offerta da un Lacerda. Però ci sono momenti in cui non disdegno opere più cervellotiche: l'importante è che tutto abbia un senso e che non ci sia la sensazione che diventi più un lavoro che un gioco.
Ciao Mosè, complimenti per il video! Consigli di prendere la prima edizione (che si trova usata a prezzi più accettabili anche comprensiva di espansione) o di prendere questa seconda?
Ciao Giuliano! La prima edizione è più spartana e non ha le plance giocatore a doppio strato, ma d'altro canto non è che la seconda sia chissà che lusso. Fossi in te prenderei quella tramite cui faccio l'affare migliore :-)
Ciao Mosè! Ottima analisi come al solito, il gioco a noi piace ma non ci fa impazzire, come tutti i titoli di Pfister che abbiamo provato e grazie alla tua recensione ho inquadrato meglio il perché: effettivamente non avevo mai pensato al senso di illusione di essere un gioco da hard gamers quando nella sua essenza è abbastanza semplice. Dà la sensazione di grandi scelte e pianificazione ma poi si ha spesso la sensazione che vada bene un po' tutto quel che capita, la tassa delle manine in due giocatori la trovo francamente inutile, spesso si riduce a "io do 2 soldi a te e il turno dopo tu li dai a me" come anche la scelta se passare da una manina dell'avversario o attraversare i pericoli. Anche la fase di posizionamento delle tessere 1 2 e 3 quando si arriva a kansas city la trovo poco significativa, tanto che spesso ce ne dimentichiamo. Sono d'accordissimo sul fatto che il gioco sembri promettere una grande profondità che poi in concreto non c'è. Totalmente d'accordo sul discorso del politicamente corretto, francamente trovo molto più offensivo rimuovere completamente gli indiani dal West, dove invece hanno ricoperto un ruolo fondamentale. Avrei preferito sparare a tutti i pellerossa che vederli cancellati così di punto in bianco. Ancora più d'accordo sull'organizer scriteriato, capita spesso di recente di trovarsi questi organizer che sembrano studiati da un sadico, il cui unico scopo è cercare di allungare il setup e desetup il più possibile (e di rovinare le carte), esattamente il contrario di quello che un organizer dovrebbe fare. Nuove vette di follia sono state toccate con quello di Nucleum; non ti dico niente, spero solo che farai presto un'analisi critica di Nucleum perché muoio dalla voglia di sentire cosa potrà scatenare in te quella specie di organizer. 🤣 L'unica cosa su cui non sono d'accordo è la durata contenuta: durante le nostre partite (tutte a due giocatori) non siamo mai scesi sotto l'ora e mezza/due, che non è tantissimo ma per un gioco del genere nemmeno poco. C'è da dire che in generale non amiamo i giochi la cui durata è in mano ad i giocatori, in base a quanto si corre o si va lenti. In Great Western Trail, molte delle nostre partite sono finite quando entrambi i giocatori erano riusciti a massimizzare tutte le proprie strategie e questo toglie un po' la voglia di rigiocarci.
Grazie mille per il commento, caro @Northface7! Non ho intenzione di prendere Nucleum perché proprio non mi attira per nulla, mi spiace! Ma vedrai che non mancheranno spunti per rant futuri :-D Hai ragione riguardo al rischio di implementare una durata decisa dai giocatori. Nel caso di persone 'attendiste' al tavolo, si rischia di trascinare la partita eccessivamente.
Gran bella critica, concordo pienamente su quella che è la natura del gioco: un titolo semplice ma che ti "illude" di aver fatto tanto in un tempo ragionevole. Secondo me è un pregio enorme e infatti adoro il gioco, l'amalgama delle meccaniche mi esalta quanto giochi sicuramente più complessi e lo trovo molto positivo. Tematicamente è vero, alla fine non siamo mandriani ma una sorta di grandi compagnie che trattano il trasporto e la vendita di mucche. Non mi trovo tanto d'accordo sulla critica al "revisionismo": a me non dà assolutamente fastidio avere i banditi invece che i nativi o i personaggi donne o di colore quando storicamente si tratta di una licenza; in fondo è un gioco e non mi importa del realismo estetico. Sono però grande amante degli scenari distopici o simili e se la plancia di un gioco ha un che di steampunk la trovo una scelta molto carina. In genere però non sono uno che critica quando, in un'opera dell'ingegno, si utilizza una persona, volto o un'illustrazione non conforme esteticamente ad una rappresentazione storica realistica del personaggio in questione, anzi spesso (come in questo caso) certe situazioni le noto solo perchè riportate, e magari criticate, da qualcun altro. Dello stesso autore consiglio anche Maracaibo, simile sotto molti aspetti (rondella, amalgama di meccaniche...) ma a differenza di Great Western Trail si tratta di un gioco veramente caratterizzato da un certo grado di complessità, anche a livello di quantitativo di componenti.
Grazie per il commento Simone! Le opere dell'ingegno hanno ovviamente piena libertà nel rappresentare come vogliono anche le epoche del passato. La vera domanda è: quelle che vedo sono pure scelte estetiche o scelte ideologiche? Se ho l'impressione che sia il secondo caso, una parte di me è un po' infastidita. In questo caso comunque non è un grosso problema sia chiaro.
Ciao Mosè, complimenti per questa analisi molto centrata. Hai ben espresso le mia sensazioni: gioco più semplice di quanto appaia, di durata ragionevole ma di grande soddisfazione. Il setup variabile gli dà anche un po’ più di longevità. Anche la modalità solitario non è male. Unico appunto è che la strategia “builder” richiede davvero una conoscenza approfondita del gioco, e come sempre non è facile intavolare questi giochi a sufficienza. Concordo appieno anche sulla dubbia consistenza commerciale del popolo dei super suscettibili social, che poi comunque trovano sempre motivi per offendersi…ho letto delle traversie della Disney nel rifacimento di Biancaneve e non sapevo se ridere o piangere😅
@@Lamascherariposta la strategia builder è più complessa perché devi conoscere bene gli edifici privati, e costruirli in modo che si combinino bene tra loro e con quelli neutrali, oltre ad ostacolare gli altri giocatori. La variabilità del setup e l’influenza degli edifici privati altrui fa sì che si debba essere più flessibili ed adattabili rispetto alle strategie mucche e treno. Insomma bisogna aver fatto parecchie partite per implementarla efficacemente
Ottima critica come al solito. Questo gioco ha un'espansione su cui si parla benissimo, ma che personalmente ancora devo provare. Poi il fatto che tanti elementi tematici sembrano appiccicati alle mecaniche alla carlona fa diventare il tutto un po' datato...o forse ê la superbia del Eurogamer divine che si vanta di fregarsene del tema, di cercare in fondo un muovicubi senz'anima.
Grazie per il commento e per l'abbonamento! Sì, forse c'è un po' della superbia da eurogamer dietro la precarietà tematica: ottima espressione tra l'altro, te la ruberò :-) Anche io sono curioso di provare l'espansione!
Ciao, ho apprezzato molto la tua analisi critica, ma sono di parte ho tutti i titoli della saga, quindi compreso anche la primissima edizione, e concordo sul tuo punto di vista relativamente alla cancel culture. Meno male, forse c'è ancora speranza :-) Per il resto come leggo anche dai commenti i gusti sono gusti ed ognuno ha un punto di vista, a me semplicemente piace, li ho tutti e tre e per la cronaca hanno sistemato quella tesserina che citi tu sul numero di giocatori creando anche li un incavo per capirci, nei successivi titoli. Tralasciamo gli organizer anche se Nuova Zelanda non mi pare malaccio :-) e come dico sempre, se si ha un gruppo numeroso, o comunque una realtà dove i giochi posso "girare" facilmente allora si, ognuno dei tre ha una particolarità, se invece un pò meno, meglio sceglierne uno e farci le giuste partite, io ripeto da appassionato di Pfister li ho presi tutti, e "spalmo" le partite quando posso. Ciao!!!!!
Grazie per il commento e per le belle parole! Penso che acquisterò gli spin-off solo se li troverò in offerta. Sono curioso di provarli ma non così tanto da pagarli a prezzo pieno :-D
Ciao Mosè! Bella recensione, mi ha sempre incuriosito ma il tema non ha troppo appeal su di me.. Di recente mi è stato regalato Verrix, della DTG. Ho per ora solo visto un game play e letto il regolamento in pdf dal sito editore. Già prima di giocarlo mi invoglia perché si vede che gli autori ci hanno messo impegno nel tematizzarlo! Tu cosa ne pensi? Lo hai provato in qualche fiera? Quest'anno erano anche a Essen!
Ciao, ho provato la versione GWT Argentina e rispetto ai miei avversari ho trovato molto difficile costruire un motore e arrivare a fare punti. Probabilmente perchè ho fatto un po' di tutto invece che concentrarmi su uno o due aspetti. Consiglio di usare come pedine solo i cappellini colorati senza omino sotto ;)
Grazie per il commento Riccardo! Non ho mai giocato ad Argentina, probabilmente richiede maggior focalizzazione rispetto al gioco base. Quest'ultimo ti premia più o meno per tutto, anche se comunque un minimo di specializzazione paga.
Bella recensione! Non capisco la meccanica della rondella, quale sarebbe la caratteristica? (pensavo ci fosse una rondella nel gioco :D ) Io ho solo Nuova Zelanda, è identico a questo gioco ma aggiunge tante cose, al posto delle mucche ci sono le pecore che non solo possono essere vendute ma anche tosate (ogni carta ha due valori differenti per ogni pecora tosatura e vendita), poi c'è un altro tracciato parallelo ai punti vittoria per sbloccare dei bonus ecc :D
La rondella è un percorso circolare su cui si muove la propria pedina di un numero variabile di passi, facendo 'scattare' l'azione corrispondente alla posizione scelta. Caratteristica tipica di questa meccanica è che il percorso viene ripetuto tante volte: ma la 'forbice' dei passi crea potenzialmente combo di azioni sempre diverse. Esempi di giochi basati sulla rondella: Visconti del Regno Occidentale, La Stanza, Maracaibo.
Ciao mosè, ho tutti e tre le versioni di gioco e di cui ho stragiocato la prima, la seconda 2 o 3 partite, la terza giocato abbastanza. Gioco che adoro e mi piace da morire e ci rigiocherei all'infinito senza stancarmi mai. Ricco di strategia e di setup variabile che ogni partita è sempre diversa l'una dalle altre. L'ho giocato in tutte le sue conformazioni di giocatori, ma quella che preferisco è quella in due e in tre. Chiedi se ne vale la pena averle tutte e tre ? io ti dico di si perchè sono giochi simili ma diversi e con strategie differenti. Devo ancora capire sul terzo, new zeland, quale sia la strada giusta.
@tommasorabolini3496 sono nella stessa situazione! Sono dell’idea che, se ami il gioco, ci sta possederne e giocare 2-3 versioni. Il gioco originale è comunque la versione migliore…
Sono parzialmente d'accordo con te: e' vero che GWT e' un gioco relativamente semplice nelle meccaniche, ma non per questo e' un gioco senza una certa profondità. A mio modestissimo avviso e' un gioco da "gamer" (per quello che cio' possa significare) che dà l'illusione di non esserlo, un po' il contrario di quello che pare a te :-). Un gioco non deve necessariamente essere complesso (nel setup, nelle meccaniche, nelle azioni disponibili eccetera) per essere un gioco profondo. Me ne vengono in mente alcuni, per esempio Hansa Teutonica, in cui le azioni sono le piu' semplici del mondo e ne hai un numero ridottissimo a disposizione, ma secondo me è un gioco da "gamer". Comunque e' un gioco che regge benissimo il peso degli anni, dimostrazione che è effettivamente un gioco indovinato e godibile per tutti. A me piace molto. Purtroppo non lo intavoliamo con la frequenza che vorrei in quanto siamo molto spesso in 5 e come purtroppo buona parte dei giochi il limite di giocatori è 4 ...
Grazie per il commento! La mia osservazione sulla "profondità orizzontale" di questo gioco non voleva essere una critica bensì un elogio: ci vuole talento per mettere insieme così tante meccaniche creando comunque un insieme semplice e maneggevole. Non lo definirei però un gioco semplice ma profondo, come definisci Hansa Teutonica (che non ho ancora mai provato): GWT non è affatto "semplice" in termini di regole e meccaniche, lo è però in termini di fruizione generale del prodotto. Anche solo definire "semplice" e "complesso" a volte è... complesso :-)
Ciao Mosè, son rimasto colpito dalla motivazione del successo che hai dato riguardo GWT, ovvero "ingannare" Il giocatore di aver fatto tanto... Scrissi tempo fa sotto un tuo collega la stessa cosa riguardo Ark Nova, infatti non impazzisco ne per GWT ne per Ark Nova, pesi medi che potrebbero guadagnare punti nella classifica personale del sottoscritto, asciugandosi un po delle numerose meccaniche che inseriscono, che a mio parere vanno a guastare l'esperienza, come dicevi è un insieme di spezie in un piatto di riso, che io considero eccessive... La mia idea è che vengano inseriti per far avere la sensazione al giocatore di non aver combinato niente nel proprio turno... Dare sempre la possibilità di un'ulteriore tattica per far sentire il giocatore capace. Preferisco gameplay meno arzigogolati, reputo sbagliato trasformare un peso medio in un peso massimo per inserire l'ennesima meccanica.
Grazie per il commento Alessio! Tutto dipende dalla prospettiva da cui guardiamo le cose. Io penso che un autore capace di inserire molte meccaniche diverse senza per questo farmi impazzire per la difficoltà sia un autore abile: d'altro canto capisco chi ama i design più chiari e lineari, che puntino meno sulla formula dell'insalata di punti.
Io ci ho fatto una sola partita e mi è parso molto punitivo... Ho sbagliato la prima mossa e non ho più recuperato... Forse colpa mia che non sono un "germanista" provetto... Grazie come sempre per i tuoi video!
Grazie mille per il commento Diego! Interessante, io non ho mai avuto questa impressione in questo gioco. Posso chiederti qual è la mossa sbagliata che hai fatto?
@@Lamascherariposta non ricordo scusami è passato un anno ma giocavo con gente più esperta...ecco dopo quella partita mi era completamente passata la voglia di riprovare... Forse dovrei dargli una seconda possibilità... P. S. Sarebbe interessante un tuo commento/video sui giochi "punitivi" e su come possano influenzare e condizionare negativamente i giocatori alle prime armi. ..
Grande Mosè come sempre. Concordo pienamente con ciò che hai detto. Io ho la vecchia versione. Alla maledizione della caldaia ho sputato un polmone 🤣🤣🤣
Quando ci vuole ci vuole! :-D
Bella analisi di un gioco meccanicamente molto buono. In effetti di difetti evidenti da quel punto di vista è difficile trovarne. Mi ha incuriosito la tua affermazione che il gioco ti faccia sentire un gamer senza esserlo, ed in effetti è vero! Ti mette tante regolette in un contesto semplicissimo e ti inganna (in senso buono). Condivido pienamente e totalmente l’assurdità dell’insert, che ho gioiosamente buttato quando ho visto che non conteneva le carte imbustate e i sacchetti con le tessere. Adesso ho tutto sparso nella scatola, magari mi procuro il Folded Space, ne vale la pena.
Grazie per il commento Stefano!
Ci vuole una grande abilità per mettere insieme così tanto creando comunque un insieme così accessibile! :-)
Ho comprato da poco il gioco ma non ho ancora avuto il tempo per studiarlo. Davvero interessante la tua analisi critica, da pensatore libero! Ancora bravo!
Grazie mille! :-)
Concordo al 100% con te sul tema del politicamente corretto.
E dirò di più: io per esempio sto cominciando a boicottare, ad ogni livello, dai libri alle serie TV, anche ai giochi parzialmente, prodotti che smaccatamente strizzano l’occhio a tali gruppi, come definiti da te, minoritari ma rumorosi.
Quando gli editori cominceranno a capire che il numero di potenziali clienti che non li sceglie per tali motivi, forse sarà il momento in cui invertiranno la rotta.
Grazie per il commento Simone!
Secondo me il punto è che certe prese di posizione possono avere perfettamente senso nelle battaglie politiche contemporanee, ma non ne hanno nessuno nelle ambientazioni storiche. Distorcere il passato per conformarlo alle nostre idee di oggi non aiuta in alcun modo la diffusione di queste idee, anzi secondo me rischia di danneggiarla.
@TheSimmon72 confessa che giochi ancora a quella disgustosa versione di Puerto Rico con i lavoratori marroni! 😂😂😂😂
@@bayushisezaru
Non ho Puerto Rico. Altro caso di scempio di un’opera per ragioni di condizionamento morale, comunque.
Ed è uno dei motivi per cui non comprerò mai Puerto Rico 1897: da consumatore combatto determinate battaglie esercitando il mio diritto di scelta.
@@bayushisezaru Sinceramente trovo ridicolo scandalizzarsi del fatto che un gioco utilizza dischetti viola invece che marroni.
Siete d'accordo con quel che diciamo riguardo a Great Western Trail? Questa videorecensione potrebbe risultare un po' controversa :-D
io sono d'accordissimo col discorso della cancel culture e del politicamente corretto :D
Apprezzo moltissimo la linearità dei giochi e, pur non avendone esperienza diretta, ho la sensazione che sia più complesso elaborare un'opera che abbia profondità associata a semplicità rispetto ad un cinghialone in stile Lacerdiano che richiede dodici ore di studio del regolamento. Mi rendo conto anche però che la scelta di una o dell'altra tipologia di gioco sia assolutamente una soggettiva questione di gusti e soprattutto di quanto tempo si possa o si senta di dedicare a ciò che resta pur sempre un prodotto di svago.
Rispetto al gioco in sè, lo trovo estremamente godibile e vario. In particolare mi piace molto l'evoluzione che prende la partita di volta in volta anche in termini di durata della stessa in base al comportamento dei giocatori al tavolo ed a ciò a cui si punta come obiettivi.
Nella mia esperienza, il fatto che non sia un gioco banale è dimostrato dalla percentuale di vittorie al tavolo di gamer rispetto a giocatori meno esperti. La partita resta un'esperienza molto gratificante e mai frustrante anche per chi hard gamer non è (come me!).
Grazie per il commento Davide! Anche io sono sulla tua lunghezza d'onda: tendenzialmente preferisco questo tipo di complessità a quella offerta da un Lacerda. Però ci sono momenti in cui non disdegno opere più cervellotiche: l'importante è che tutto abbia un senso e che non ci sia la sensazione che diventi più un lavoro che un gioco.
Ciao Mosè, complimenti per il video! Consigli di prendere la prima edizione (che si trova usata a prezzi più accettabili anche comprensiva di espansione) o di prendere questa seconda?
Seconda, che si trova usata a buon prezzo. Già solo per le plance migliorate merita l'acquisto.
@@simoneparola5447 però la prima con 40 secondo me porti a casa base + espansione.
Ciao Giuliano! La prima edizione è più spartana e non ha le plance giocatore a doppio strato, ma d'altro canto non è che la seconda sia chissà che lusso. Fossi in te prenderei quella tramite cui faccio l'affare migliore :-)
Ciao Mosè! Ottima analisi come al solito, il gioco a noi piace ma non ci fa impazzire, come tutti i titoli di Pfister che abbiamo provato e grazie alla tua recensione ho inquadrato meglio il perché: effettivamente non avevo mai pensato al senso di illusione di essere un gioco da hard gamers quando nella sua essenza è abbastanza semplice. Dà la sensazione di grandi scelte e pianificazione ma poi si ha spesso la sensazione che vada bene un po' tutto quel che capita, la tassa delle manine in due giocatori la trovo francamente inutile, spesso si riduce a "io do 2 soldi a te e il turno dopo tu li dai a me" come anche la scelta se passare da una manina dell'avversario o attraversare i pericoli. Anche la fase di posizionamento delle tessere 1 2 e 3 quando si arriva a kansas city la trovo poco significativa, tanto che spesso ce ne dimentichiamo. Sono d'accordissimo sul fatto che il gioco sembri promettere una grande profondità che poi in concreto non c'è.
Totalmente d'accordo sul discorso del politicamente corretto, francamente trovo molto più offensivo rimuovere completamente gli indiani dal West, dove invece hanno ricoperto un ruolo fondamentale. Avrei preferito sparare a tutti i pellerossa che vederli cancellati così di punto in bianco.
Ancora più d'accordo sull'organizer scriteriato, capita spesso di recente di trovarsi questi organizer che sembrano studiati da un sadico, il cui unico scopo è cercare di allungare il setup e desetup il più possibile (e di rovinare le carte), esattamente il contrario di quello che un organizer dovrebbe fare. Nuove vette di follia sono state toccate con quello di Nucleum; non ti dico niente, spero solo che farai presto un'analisi critica di Nucleum perché muoio dalla voglia di sentire cosa potrà scatenare in te quella specie di organizer. 🤣
L'unica cosa su cui non sono d'accordo è la durata contenuta: durante le nostre partite (tutte a due giocatori) non siamo mai scesi sotto l'ora e mezza/due, che non è tantissimo ma per un gioco del genere nemmeno poco. C'è da dire che in generale non amiamo i giochi la cui durata è in mano ad i giocatori, in base a quanto si corre o si va lenti. In Great Western Trail, molte delle nostre partite sono finite quando entrambi i giocatori erano riusciti a massimizzare tutte le proprie strategie e questo toglie un po' la voglia di rigiocarci.
Grazie mille per il commento, caro @Northface7!
Non ho intenzione di prendere Nucleum perché proprio non mi attira per nulla, mi spiace! Ma vedrai che non mancheranno spunti per rant futuri :-D
Hai ragione riguardo al rischio di implementare una durata decisa dai giocatori. Nel caso di persone 'attendiste' al tavolo, si rischia di trascinare la partita eccessivamente.
Gran bella critica, concordo pienamente su quella che è la natura del gioco: un titolo semplice ma che ti "illude" di aver fatto tanto in un tempo ragionevole. Secondo me è un pregio enorme e infatti adoro il gioco, l'amalgama delle meccaniche mi esalta quanto giochi sicuramente più complessi e lo trovo molto positivo.
Tematicamente è vero, alla fine non siamo mandriani ma una sorta di grandi compagnie che trattano il trasporto e la vendita di mucche. Non mi trovo tanto d'accordo sulla critica al "revisionismo": a me non dà assolutamente fastidio avere i banditi invece che i nativi o i personaggi donne o di colore quando storicamente si tratta di una licenza; in fondo è un gioco e non mi importa del realismo estetico. Sono però grande amante degli scenari distopici o simili e se la plancia di un gioco ha un che di steampunk la trovo una scelta molto carina. In genere però non sono uno che critica quando, in un'opera dell'ingegno, si utilizza una persona, volto o un'illustrazione non conforme esteticamente ad una rappresentazione storica realistica del personaggio in questione, anzi spesso (come in questo caso) certe situazioni le noto solo perchè riportate, e magari criticate, da qualcun altro.
Dello stesso autore consiglio anche Maracaibo, simile sotto molti aspetti (rondella, amalgama di meccaniche...) ma a differenza di Great Western Trail si tratta di un gioco veramente caratterizzato da un certo grado di complessità, anche a livello di quantitativo di componenti.
Grazie per il commento Simone!
Le opere dell'ingegno hanno ovviamente piena libertà nel rappresentare come vogliono anche le epoche del passato. La vera domanda è: quelle che vedo sono pure scelte estetiche o scelte ideologiche? Se ho l'impressione che sia il secondo caso, una parte di me è un po' infastidita. In questo caso comunque non è un grosso problema sia chiaro.
Hai detto tutto, ottima analisi come sempre, perfettamente d'accordo.
Grazie mille Leonardo!
Ciao Mosè, complimenti per questa analisi molto centrata. Hai ben espresso le mia sensazioni: gioco più semplice di quanto appaia, di durata ragionevole ma di grande soddisfazione. Il setup variabile gli dà anche un po’ più di longevità. Anche la modalità solitario non è male. Unico appunto è che la strategia “builder” richiede davvero una conoscenza approfondita del gioco, e come sempre non è facile intavolare questi giochi a sufficienza.
Concordo appieno anche sulla dubbia consistenza commerciale del popolo dei super suscettibili social, che poi comunque trovano sempre motivi per offendersi…ho letto delle traversie della Disney nel rifacimento di Biancaneve e non sapevo se ridere o piangere😅
Grazie mille per il commento! Interessante la tua osservazione sulla strategia relativa ai costruttori: perché dici che è più complessa delle altre?
@@Lamascherariposta la strategia builder è più complessa perché devi conoscere bene gli edifici privati, e costruirli in modo che si combinino bene tra loro e con quelli neutrali, oltre ad ostacolare gli altri giocatori. La variabilità del setup e l’influenza degli edifici privati altrui fa sì che si debba essere più flessibili ed adattabili rispetto alle strategie mucche e treno. Insomma bisogna aver fatto parecchie partite per implementarla efficacemente
Ottima critica come al solito. Questo gioco ha un'espansione su cui si parla benissimo, ma che personalmente ancora devo provare. Poi il fatto che tanti elementi tematici sembrano appiccicati alle mecaniche alla carlona fa diventare il tutto un po' datato...o forse ê la superbia del Eurogamer divine che si vanta di fregarsene del tema, di cercare in fondo un muovicubi senz'anima.
Grazie per il commento e per l'abbonamento!
Sì, forse c'è un po' della superbia da eurogamer dietro la precarietà tematica: ottima espressione tra l'altro, te la ruberò :-)
Anche io sono curioso di provare l'espansione!
Ciao, ho apprezzato molto la tua analisi critica, ma sono di parte ho tutti i titoli della saga, quindi compreso anche la primissima edizione, e concordo sul tuo punto di vista relativamente alla cancel culture. Meno male, forse c'è ancora speranza :-) Per il resto come leggo anche dai commenti i gusti sono gusti ed ognuno ha un punto di vista, a me semplicemente piace, li ho tutti e tre e per la cronaca hanno sistemato quella tesserina che citi tu sul numero di giocatori creando anche li un incavo per capirci, nei successivi titoli. Tralasciamo gli organizer anche se Nuova Zelanda non mi pare malaccio :-) e come dico sempre, se si ha un gruppo numeroso, o comunque una realtà dove i giochi posso "girare" facilmente allora si, ognuno dei tre ha una particolarità, se invece un pò meno, meglio sceglierne uno e farci le giuste partite, io ripeto da appassionato di Pfister li ho presi tutti, e "spalmo" le partite quando posso. Ciao!!!!!
Grazie per il commento e per le belle parole!
Penso che acquisterò gli spin-off solo se li troverò in offerta. Sono curioso di provarli ma non così tanto da pagarli a prezzo pieno :-D
Ciao Mosè! Bella recensione, mi ha sempre incuriosito ma il tema non ha troppo appeal su di me.. Di recente mi è stato regalato Verrix, della DTG. Ho per ora solo visto un game play e letto il regolamento in pdf dal sito editore. Già prima di giocarlo mi invoglia perché si vede che gli autori ci hanno messo impegno nel tematizzarlo! Tu cosa ne pensi? Lo hai provato in qualche fiera? Quest'anno erano anche a Essen!
Ciao Elvio!
Ho visto Verrix ma non l'ho mai provato. Mi incuriosisce, però: se lo provi poi facci sapere com'è! :-)
Certamente!
Ciao, ho provato la versione GWT Argentina e rispetto ai miei avversari ho trovato molto difficile costruire un motore e arrivare a fare punti. Probabilmente perchè ho fatto un po' di tutto invece che concentrarmi su uno o due aspetti.
Consiglio di usare come pedine solo i cappellini colorati senza omino sotto ;)
Grazie per il commento Riccardo!
Non ho mai giocato ad Argentina, probabilmente richiede maggior focalizzazione rispetto al gioco base. Quest'ultimo ti premia più o meno per tutto, anche se comunque un minimo di specializzazione paga.
Bella recensione! Non capisco la meccanica della rondella, quale sarebbe la caratteristica? (pensavo ci fosse una rondella nel gioco :D )
Io ho solo Nuova Zelanda, è identico a questo gioco ma aggiunge tante cose, al posto delle mucche ci sono le pecore che non solo possono essere vendute ma anche tosate (ogni carta ha due valori differenti per ogni pecora tosatura e vendita), poi c'è un altro tracciato parallelo ai punti vittoria per sbloccare dei bonus ecc :D
La rondella è un percorso circolare su cui si muove la propria pedina di un numero variabile di passi, facendo 'scattare' l'azione corrispondente alla posizione scelta. Caratteristica tipica di questa meccanica è che il percorso viene ripetuto tante volte: ma la 'forbice' dei passi crea potenzialmente combo di azioni sempre diverse. Esempi di giochi basati sulla rondella: Visconti del Regno Occidentale, La Stanza, Maracaibo.
@@Lamascherariposta grazie mille!
Ciao mosè, ho tutti e tre le versioni di gioco e di cui ho stragiocato la prima, la seconda 2 o 3 partite, la terza giocato abbastanza. Gioco che adoro e mi piace da morire e ci rigiocherei all'infinito senza stancarmi mai. Ricco di strategia e di setup variabile che ogni partita è sempre diversa l'una dalle altre. L'ho giocato in tutte le sue conformazioni di giocatori, ma quella che preferisco è quella in due e in tre. Chiedi se ne vale la pena averle tutte e tre ? io ti dico di si perchè sono giochi simili ma diversi e con strategie differenti. Devo ancora capire sul terzo, new zeland, quale sia la strada giusta.
Grazie per il commento Tommaso! E anche per le info sui seguiti! Se li trovo a buon prezzo li prendo!
@tommasorabolini3496 sono nella stessa situazione!
Sono dell’idea che, se ami il gioco, ci sta possederne e giocare 2-3 versioni.
Il gioco originale è comunque la versione migliore…
@@bayushisezaru a me piacciono tutte e tre indistintamente
Sono parzialmente d'accordo con te: e' vero che GWT e' un gioco relativamente semplice nelle meccaniche, ma non per questo e' un gioco senza una certa profondità. A mio modestissimo avviso e' un gioco da "gamer" (per quello che cio' possa significare) che dà l'illusione di non esserlo, un po' il contrario di quello che pare a te :-).
Un gioco non deve necessariamente essere complesso (nel setup, nelle meccaniche, nelle azioni disponibili eccetera) per essere un gioco profondo. Me ne vengono in mente alcuni, per esempio Hansa Teutonica, in cui le azioni sono le piu' semplici del mondo e ne hai un numero ridottissimo a disposizione, ma secondo me è un gioco da "gamer".
Comunque e' un gioco che regge benissimo il peso degli anni, dimostrazione che è effettivamente un gioco indovinato e godibile per tutti. A me piace molto. Purtroppo non lo intavoliamo con la frequenza che vorrei in quanto siamo molto spesso in 5 e come purtroppo buona parte dei giochi il limite di giocatori è 4 ...
Grazie per il commento! La mia osservazione sulla "profondità orizzontale" di questo gioco non voleva essere una critica bensì un elogio: ci vuole talento per mettere insieme così tante meccaniche creando comunque un insieme semplice e maneggevole. Non lo definirei però un gioco semplice ma profondo, come definisci Hansa Teutonica (che non ho ancora mai provato): GWT non è affatto "semplice" in termini di regole e meccaniche, lo è però in termini di fruizione generale del prodotto. Anche solo definire "semplice" e "complesso" a volte è... complesso :-)
Ciao Mosè, son rimasto colpito dalla motivazione del successo che hai dato riguardo GWT, ovvero "ingannare" Il giocatore di aver fatto tanto... Scrissi tempo fa sotto un tuo collega la stessa cosa riguardo Ark Nova, infatti non impazzisco ne per GWT ne per Ark Nova, pesi medi che potrebbero guadagnare punti nella classifica personale del sottoscritto, asciugandosi un po delle numerose meccaniche che inseriscono, che a mio parere vanno a guastare l'esperienza, come dicevi è un insieme di spezie in un piatto di riso, che io considero eccessive... La mia idea è che vengano inseriti per far avere la sensazione al giocatore di non aver combinato niente nel proprio turno... Dare sempre la possibilità di un'ulteriore tattica per far sentire il giocatore capace.
Preferisco gameplay meno arzigogolati, reputo sbagliato trasformare un peso medio in un peso massimo per inserire l'ennesima meccanica.
Grazie per il commento Alessio!
Tutto dipende dalla prospettiva da cui guardiamo le cose. Io penso che un autore capace di inserire molte meccaniche diverse senza per questo farmi impazzire per la difficoltà sia un autore abile: d'altro canto capisco chi ama i design più chiari e lineari, che puntino meno sulla formula dell'insalata di punti.
Io ci ho fatto una sola partita e mi è parso molto punitivo... Ho sbagliato la prima mossa e non ho più recuperato... Forse colpa mia che non sono un "germanista" provetto... Grazie come sempre per i tuoi video!
Grazie mille per il commento Diego!
Interessante, io non ho mai avuto questa impressione in questo gioco. Posso chiederti qual è la mossa sbagliata che hai fatto?
@@Lamascherariposta non ricordo scusami è passato un anno ma giocavo con gente più esperta...ecco dopo quella partita mi era completamente passata la voglia di riprovare... Forse dovrei dargli una seconda possibilità... P. S. Sarebbe interessante un tuo commento/video sui giochi "punitivi" e su come possano influenzare e condizionare negativamente i giocatori alle prime armi. ..
A Kansas City mangiano solo sushi....
Ah sì? Non lo sapevo :-D
analisi condivisa soprattutto per quanto concerne il "politicamente corretto". A tal proposito ho preferito il buon vecchio Mombasa al nuovo skymines
Grazie per il commento! Non conosco né Mombasa né Skymines.
Gregge di mucche 🫣 mandria Mosè! I
Ops! :-DDDDD