Calcoli renali: Sintomi, Diagnosi e Trattamento

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  • Опубліковано 13 тра 2014
  • Il video spiega quali sono i sintomi tipici della calcolosi renale. Calcoli renali: diagnosi, terapia e prevenzione.
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    Calcoli renali: Sintomi, Diagnosi e Trattamento - My-personaltrainer.it
    Abbiamo visto che cosa sono i calcoli renali e perché si formano. Oggi, approfondiremo insieme i sintomi della calcolosi renale e le soluzioni disponibili per diagnosticarla, curarla e prevenire le recidive.
    Vi ricordo brevemente che i calcoli renali sono dei "sassolini", dalle dimensioni variabili, che si formano dall'aggregazione di una o più sostanze presenti nelle urine, come, ad esempio, sali minerali (come il calcio) o composti organici (come l'acido urico). Com'è facile immaginare, questi sassolini possono sia ostacolare il normale deflusso delle urine, sia provocare lesioni lungo il decorso delle vie urinarie. Nel caso più grave, il calcolo continua invece a crescere, occupando completamente la cavità renale in cui si trova e compromettendo così la funzionalità stessa del rene. Quando un calcolo, spinto dall'urina, migra dal rene all'uretere e lo ostruisce in maniera più o meno completa, compaiono le cosiddette coliche renali. Queste coliche sono notoriamente caratterizzate da episodi di forte dolore ad un fianco, che spesso si estende anche alla regione addominale e genitale. Di norma, le coliche si presentano all'improvviso. Il dolore della colica renale ha un carattere tipicamente spasmodico, intenso e dura svariati minuti. La gravità del dolore è tale dall'essere descritta come simile o addirittura superiore a quella di un parto, ed è una causa comune che spinge i pazienti a rivolgersi al pronto soccorso. Se invece il flusso delle urine riesce ad espellerle il calcolo, è comunque possibile che durante il passaggio nelle vie urinarie il sassolino provochi delle lesioni causando la comparsa di sangue nelle urine. Oltre al dolore colico, talvolta, la presenza dei calcoli renali può essere associata ad altri sintomi, come difficoltà ad urinare, urgenza minzionale, nausea e vomito. La presenza di febbre, in genere, suggerisce un'infezione del tratto urinario. Vi ricordo comunque che i calcoli renali di piccole dimensioni, quindi non ostruenti, possono anche essere asintomatici ed eliminati spontaneamente senza creare alcun disturbo.
    Per quanto riguarda la diagnosi, l'esame delle urine e l'ecografia del rene sono, di norma, sufficienti per individuare una calcolosi. L'analisi delle urine è in grado di evidenziare tracce di sangue non visibili ad occhio nudo, e permette di analizzare la composizione dell'urina. In particolare, l'esame comprende la valutazione del volume e del pH urinari e può stabilire la concentrazione di sostanze come calcio, fosforo, sodio, acido urico, ossalato, citrato, cistina e creatinina. A tale scopo è richiesta l'analisi di almeno due campioni raccolti in 24 ore. Infine, per completare la valutazione metabolica, sono importanti anche l'emocromo completo e l'urinocoltura in caso di infezioni urinarie. Le analisi del sangue possono evidenziare elevati livelli di azotemia e creatinina, che a loro volta possono indicare uno disidratazione o la presenza di un calcolo ostruttivo. Un altro esame molto importante, utile soprattutto per stabilire il protocollo terapeutico più adeguato, è l'analisi della composizione chimica del calcolo renale. Passando alle indagini strumentali, la valutazione iniziale deve includere un'ecografia renale. Questo esame fornisce informazioni sufficientemente dettagliate senza esporre il paziente a radiazioni. In particolare, l'ecografia renale è in grado di identificare possibili dilatazioni del rene e delle vie urinarie o la presenza stessa dei calcoli nelle cavità renali. Il medico può ricorrere anche ad altre tecniche diagnostiche, quali la radiografia standard dell'addome o la TAC senza contrasto. La radiografia dell'addome consente di stabilire il numero, le dimensioni e la localizzazione dei calcoli. Consente soprattutto di valutare i calcoli costituiti da ossalato di calcio e quelli di fosfato di calcio, perché sono radio-opachi.
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