COMMEDIA ALL'ITALIANA di Gianni Patricola

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  • Опубліковано 18 жов 2024

КОМЕНТАРІ • 6

  • @giuseppescilipoti2433
    @giuseppescilipoti2433 9 років тому

    Gianni caro amico mio, ho ultimato proprio adesso di visionare questo ultimo film che mi è rimasto della tua filmografia e posso davvero annoverarlo come un prodotto eccellente e molto valido, attualissimo anche oggi e che riesce a dare un profondo e inequivocabile messaggio allo spettatore,,, o perlomeno allo spettatore che ha un cervello connesso e funzionante.
    Quello che sto per scrivere (e come già ho fatto con tutti gli altri film) si basa su quello che ho assimilato e senza leggere nessuna recensione, quindi mio caro amico regista, solo da te riuscirò a sapere se ho saputo cogliere nel segno oppure no.
    "Commedia all'italiana" più che far ridere, fa riflettere e mostra non solo in maniera allegorica il festival di Castrocaro, ma anche la società di quel periodo.
    A cominciare dal prologo, i continui “tagliare” “tagliare”, l'ho interpretata come una forma di "castrazione" nei confronti di un cinefilo, che comporta a snaturare un determinato film originale.
    Sempre nel prologo da notare come "Trasfocatore" vorrebbe inserire dei messaggi importanti (come il consumismo) mentre "Moviola" consiglia di tagliare perchè Critic(oni)a potrebbe inferocirsi, poichè sbattere la realtà in faccia non era e non è di "moda", ove anche un semplice titolo può comportare problematiche, e che quindi per attirare e allo stesso tempo “distrarre” il pubblico sarebbe meglio inserire (scusa il termine volgare, ma è per rendere meglio il concetto) della “fica” che piace (quasi) a tutti e soprattutto non fa “danni”.
    Non vorrei dire un’eresia ma credo che Critica e Censura siano in combutta tra di loro, la prima anziché sostenere e promuovere si occupa di smerdare e sminuire un eventuale opera di spessore, veritiera e di interesse sociale, mentre la seconda si occupa di “tappare” la bocca a coloro che hanno tentato di andare oltre il seminato e che rischiano seriamente (e anche giustamente) con i loro film di stravolgere le masse e scatenare un vespaio dalle proporzioni bibliche.
    Facendo una piccola parentesi, mi potrei soffermare prendendo in esame nazioni come Cina e Iran dove i film non vengono tagliati...ma proprio mutilati, basta un riferimento che va ad esempio contro il sistema politico o religioso che subito...zaac!!!!!!!!!!!! e con la conseguente (se va male) prigione per il coraggioso artista che ha voluto “osare”.
    Non è che in occidente le cose vadano meglio, magari si ha senz’altro più libertà ma sempre con i dovuti limiti….anzi con i dovuti “tagliare” “tagliare” “tagliare”….
    Se i film venissero prodotti e distribuiti senza questi già troppo citati tagli, sarebbe tutta un’altra musica, pardon… un altro cinema!
    Ad ogni modo comunque su questo ne parlerò ancora più avanti, precisamente analizzando il finale.
    Gianni mi permetto un osservazione, “Commedia all’italiana”: ha un qualcosa di autobiografico, vero?
    Mi sembra di notare che il personaggio Gillo Pellicola ovvero l’insegnante che ha per hobby la realizzazione di film amatoriali, ha un’analogia con un personaggio reale….si amico mio, sto parlando proprio di te Gianni Patricola.
    Il nome e cognome a livello fonetico di assomigliano, poi sei stato insegnante anche tu e con una passione innata per il cinema e che perdura da una vita….posso fare questo accostamento?
    Se mi confermi di si, hai avuto anche tu coloro che ti hanno remato contro come è avvenuto con il professor Pellicola?
    Ad ogni modo è interessante analizzare la figura del professore, e non solo quella, mi è sembrato anche di notare (per essere un festival di dilettanti) una certa competitività…lo si nota proprio da come ognuno promuove in maniera superba la propria opera, sottovalutando o buttando fango sui lavori altrui!!
    Mi confermi anche questo?
    E sempre riguardo la figura del professore Pellicola, la parte “sogno” è parecchio introspettiva, il Festival di Castrocaro a mio avviso inteso come una “sceneggiata” o come una “commedia” quando sarebbe il caso di trattare la manifestazione con serietà e concretezza, anche per il rispetto dei cineamatori venuti da ogni dove per presentare ed esporre le proprie opere.
    Sul finale questa è la mia interpretazione:
    Il burattinaio dice: “E cosi di seguito potrei portarti a Montecitorio….e poi se volessi potrei anche distruggerti”
    Penso che (di cui già ho avuto di esporre precedentemente) hai voluto evidenziare e accentuare di quanto il cinema potrebbe rilevarsi una arma capace di distruggere il potere e i potenti, ma che per sfortuna del cinefilo in questione non avendo una propria libertà creativa e artistica deve sottostare a coloro che stanno in alto venendo cosi “manovrato” come un burattino.
    Gianni ho letto su Wikipedia, che la durata originaria del film è di quaranta minuti, e quindi mi viene da pensare:
    Non è che qualche imbecille dato il contesto veritiero te l’abbia fatto tagliare?
    Ovviamente scherzo, sicuramente se l’hai fatto è stato per snellire l’opera.
    Gianni, caro amico ti ringrazio che ti deciso di postare e di tirare fuori dal “cassetto” questo film in pellicola, stavolta ho voluto esporre i miei pensieri allungandomi forse un pò troppo….ma la cosa più importante e che spero di aver saputo cogliere tutte le sfumature e di aver afferrato il concetto e l’essenza de "Commedia all'italiana".
    In caso contrario, come si usa fare a Singapore merito la fustigazione.

    • @giannipatricola5757
      @giannipatricola5757  9 років тому

      Caro Giuseppe... sei stato, positivamente dico io, un fiume in piena. A chi vede il film senza conoscere il vissuto dell'autore, se non ritiene il film solo evasione, si impegna a vedere ed ascoltare e dalle sequenze che" legge" da una interpretazione conforme alla tua. Se poi guarda la sinossi, sintesi di un discrso filmico, che va oltre la sinossi stessa... leggendola potrà comprendere l'assunto che sta alle fondamenta dell'opera completa. Cosa dice la sinossi? Scritta da me stesso: " Il film, del 1982, espresso in chiave di matafora, vuole essere una satira di costume che ironizza su un insegnante che ha per hobby la realizzazione di filmini amatoriali e su uno scocciatore, intrigante e petulante, sempre pronto a farsi avanti per arrivare a posti di potere, siano essi un modesto consiglio direttivo di una federazione di dilettanti o il ben più importante consiglio di istituto di una scuola, o... perché no: i banchi di Montecitorio!" E' appunto Moviola il centro di tutto, ed è l'allusone di coloro che sono sempre usati dagli occulti burattinai del potere che prima li creano e poi li distruggono! Poi il discorso può farsi più ampio e la tua interpretazione è corretta e conforme. Ma purtroppo per tanti il film è incomprensibile, almeno nel suo complesso. I cinematori lo considerano una farsa sui loro intrighi per premeggiare afamati di premi. Ma il film va più in là ed è correta anche la tua interpretazione. Grazie per l'attenzione. Riguardo la durata, il film ristretto è sempre quello che io intendevo solo che ero giovane allora ed ero un pò ritondante e ripetitivo... quindi i tagli sono di natura estetica.

  • @giuseppescilipoti2433
    @giuseppescilipoti2433 9 років тому

    Chiarissimo caro amico, se sono andato oltre e perchè avendo anche un ottica e una certa conoscenza di cinema straniero (asiatico in primis) ho inserito quello che ho appreso nel corso degli anni ovvero visionando film di questi paesi misconosciuti. (a livello cinematografico si intende). Almeno ho azzeccato il personaggio Patricola/Pellicola e quindi qualche goal l'ho fatto. Sulla critica non si può certo dire che è sempre ingiusta (La grande bellezza ad esempio è stato premiato e lodato giustamente dalla critica), ma devo notare che qualche cantonata l'hanno presa anche i critici per poi in seguito rivalutare in alcuni casi una determinata opera. Sulla censura ho voluto esprimere anche un'opinione perchè è il nemico peggiore di tutti i cineasti. Immaginavo comunque che questo film non rientrava nella cerchia dei "banditi".
    Gianni sono comunque contento di aver visionato il film e di aver soddisfatto (anche se solo in parte) le tue aspettative nei miei confronti. Non rimproverarti di niente caro amico, ognuno ha una sua interpretazione, la mia è stata questa. :-)

    • @giannipatricola5757
      @giannipatricola5757  9 років тому

      +Giuseppe Scilipoti ed io l'accetto perché rientra nella conforme idea di me autore.

  • @giuseppescilipoti2433
    @giuseppescilipoti2433 9 років тому

    Caro amico ammetto che questo film a differenza degli altri è molto più metaforico e che il messaggio originario che hai voluto fornire di discosta abbastanza da quanto ho scritto io. Non è un film facile quindi, ma felice di sapere che su qualcosa ci ho azzeccato. L'ho visionato due volte a dire la verità, volevo essere sicuro di scrivere cose giuste...mi spiace di non essere riuscito a centrare il "vero" messaggio. Pazienza carissimo! Solo una perplessità: Il personaggio Gillo Pellicola, si ispira (anche lontanamente) a te?

    • @giannipatricola5757
      @giannipatricola5757  9 років тому

      Per quanto riguarda il personaggio di Pellicola certo che sono io che per la prima volta mi avevano dato un premio un anno prima col mio film " L' incidente" e qui lo chiamo L'inconveniente... e ciò che combina e architetta Moviola corrisponde a verità, anche se nel film la vicenda è trattata in chiave ironica. Poi per la sequenza dell'indomani di Castrocaro ovviamente mi sono divertito a rappresentare qualcosa di ironico, con Pellicola intontito e assonnato per le notti in bianco passate a Castrocaro, mi son divertito a realizzare un bozzetto umoristico. Ma il personaggio di Moviola, ovviamente un altra persona, c'è anche là, e mi affligge coi discorsi programmatici per vincere alle elezioni del consiglio dell'istituto... ma a me interessava solo insegnare..... E questi petulanti chi sono: magari gente incapace e sprovveduta portati avanti dei burattinai del potere che prima li espongono quando vogliono loro li distruggono. Quindi il discorso che fa il film va oltre quello che vediamo nel film e quindi siqapre al discorso della commedia tutta italiana che da tanto tempo viviamo e a cui si è attaccato il tuo discorso. Quindi non hai preso nessuna cappellata caro Giuseppe. Forsr sei andato un pò oltre quando ti riferisci alla funzione del cinema e della critica. Spero di essere stato chiaro.