Ho un dubbio sul dualismo anima (psiche) e corpo (soma), che mi sembra un'antropologia parziale. Credo che essa vada integrata con pneuma (spirito). Già Scheler, oltre a distinguere Körper e Leib, introduce il concetto die Seele e Geist. L'aspetto è presente in Hegel. L'errore del dualismo si snoda già a partire da Platone e Aristotele, si consolida nella res cogitans e extensa di Cartesio, e giunge fino ad oggi. A mio giudizio coscienza o anima, non si confonde con pneuma. Edith Stein, morta nel 1942 (non nel 1945!), ne parla in Endliches und ewiges Sein.
Grazie infinite, ho letto per ora l' introduzione e tutta la prima parte dedicata al corpo, ma essendo un testo piuttosto complesso sto impiegando molto tempo, questo riepilogo dei punti chiave mi è molto utile. Farà dei video anche sulle altre due parti?
Grazie dei tuoi video, tuttavia ti inviterei a leggere il libro "Le Nouri" di Pietro Ubaldi, credo che ad un ricercatore come te non possa mancare nei tuoi studi. Questo libro, eccezionale, spiega la funzione della ghiandola pineale, del pensiero, certamente in termini più moderni rispetto a Cartesio. Fammi sapere se ti andrà cosa ne pensi...
Forse il discorso del corpo e della percezione di sé attraverso il corpo è l'unico punto del saggio che sembra avere una solidità esperienziale. Le altre cose dette, figura e sfondo, percezione etc... sono molto deboli. Ma l'idea che noi "siamo" "attraverso" il corpo e il movimento è molto ispirante, soprattutto per me che mi occupo di formazione teatrale. La propriocezione totalizzante del corpo, e il rinsavire' dalla scissione costante che perpetriamo su noi stessi, percependo il corpo come un elemento dello sfondo e non come il centro locomotore della nostra presenza in quanto movimento, sono elementi fondativi dello "stare" in scena, dell'esistere in quanto individui interi. E l'educazione al movimento - non danza, ma movimento - si risolve in un'educazione all'essere.
Allora ti posso consigliare la lettura di Action in Perception di Noë. Tuttavia, non fermarti a una singola opinione se riesci. Parti da Noë, ma se puoi leggi altri autori che partecipano a quel dibattito. Lo stesso testo che ti ho cinsigliato cita criticamente altri autori come Dennett verso cui puoi dirigerti dopo Noë
❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤ Grazie Sei bravissimo
Grazie mille per i tuoi video su Ponty mi hai aiutato tantissimo con l'esame di teoria della percezione!
Onorato!
Ho un dubbio sul dualismo anima (psiche) e corpo (soma), che mi sembra un'antropologia parziale. Credo che essa vada integrata con pneuma (spirito). Già Scheler, oltre a distinguere Körper e Leib, introduce il concetto die Seele e Geist. L'aspetto è presente in Hegel. L'errore del dualismo si snoda già a partire da Platone e Aristotele, si consolida nella res cogitans e extensa di Cartesio, e giunge fino ad oggi. A mio giudizio coscienza o anima, non si confonde con pneuma. Edith Stein, morta nel 1942 (non nel 1945!), ne parla in Endliches und ewiges Sein.
Grazie infinite, ho letto per ora l' introduzione e tutta la prima parte dedicata al corpo, ma essendo un testo piuttosto complesso sto impiegando molto tempo, questo riepilogo dei punti chiave mi è molto utile.
Farà dei video anche sulle altre due parti?
Si è in programma
Grazie dei tuoi video, tuttavia ti inviterei a leggere il libro "Le Nouri" di Pietro Ubaldi, credo che ad un ricercatore come te non possa mancare nei tuoi studi. Questo libro, eccezionale, spiega la funzione della ghiandola pineale, del pensiero, certamente in termini più moderni rispetto a Cartesio. Fammi sapere se ti andrà cosa ne pensi...
Forse il discorso del corpo e della percezione di sé attraverso il corpo è l'unico punto del saggio che sembra avere una solidità esperienziale. Le altre cose dette, figura e sfondo, percezione etc... sono molto deboli. Ma l'idea che noi "siamo" "attraverso" il corpo e il movimento è molto ispirante, soprattutto per me che mi occupo di formazione teatrale. La propriocezione totalizzante del corpo, e il rinsavire' dalla scissione costante che perpetriamo su noi stessi, percependo il corpo come un elemento dello sfondo e non come il centro locomotore della nostra presenza in quanto movimento, sono elementi fondativi dello "stare" in scena, dell'esistere in quanto individui interi. E l'educazione al movimento - non danza, ma movimento - si risolve in un'educazione all'essere.
Allora ti posso consigliare la lettura di Action in Perception di Noë. Tuttavia, non fermarti a una singola opinione se riesci. Parti da Noë, ma se puoi leggi altri autori che partecipano a quel dibattito. Lo stesso testo che ti ho cinsigliato cita criticamente altri autori come Dennett verso cui puoi dirigerti dopo Noë