ORCHESTRA RAI DI TORINO E MARIO ROSSI

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  • Опубліковано 26 лис 2024
  • ORCHESTRA RAI DI TORINO E MARIO ROSSI. Mario Rossi nacque a Roma il 29 marzo 1902.Studiò nel conservatorio di Santa Cecilia, diplomandosi nel 1925 in composizione sotto la guida di Ottorino Respighi e in direzione d’orchestra nella classe di Giacomo Setaccioli...Il primo invito alla direzione stabile di una formazione sinfonica venne dal Maggio musicale fiorentino, dove Rossi debuttò nel 1937 con Iris di Mascagni (teatro Comunale). Rossi lavorò a Firenze fino al 1946, quando l’ente radiofonico nazionale, da poco ribattezzato RAI (Radio Audizioni Italiane), lo nominò direttore musicale dell’orchestra Sinfonica di Torino. In quello stesso anno Arturo Toscanini aveva proposto la candidatura del collega alla dirigenza del teatro alla Scala; ma l’invito della RAI assicurava un’attività duratura alla testa di un complesso sinfonico che si stava affermando come il migliore della radio italiana... Rossi morì il 29 giugno 1992 nella sua abitazione romana... Giorgio Pestelli, nel necrologio apparso sulla Stampa il 30 giugno 1992, ne pennellò un incisivo ritratto artistico: «A Torino, il romano Mario Rossi, divenne più torinese dei torinesi nella serietà e dedizione al lavoro, nella puntualità e nel metodo; fu un vero direttore stabile, in un senso che il convulso mondo di oggi non può più conoscere: cioè un direttore che può lavorare a lunga prospettiva con una sua orchestra, da lui curata come uno strumento, con i suoi tempi di lavorazione e i suoi programmi ad ampio raggio; [...] Ma in questo momento, e le registrazioni d’archivio ne daranno testimonianza, non dobbiamo commettere l’errore di anteporre serietà e metodo di lavoro al valore propriamente artistico, alla statura del direttore, essenziale, conciso, filtrato nel fraseggio, ma ricco e complesso al suo interno: ne faceva fede il suo Brahms, l’umorismo profuso in Haydn, la prontezza di adattarsi alle più varie espressioni, dalle sfumature di Debussy ai toni freddi di Stravinskij; e nel teatro resta il ricordo di una luminosa Cenerentola, vero simbolo di quella felicità di fare musica che ne ha animato e sostenuto l’esemplare carriera» (Mario Rossi un grande della musica). (Andrea Malvano, dall'Enciclopedia Treccani)

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