molto interessante, grazie per il video! Per quanto riguarda l'ululato sul basso elettrico, a me successe che con il mio JB Fender, suonando la corda MI verso il centro della tastiera attorno alla nota Si, il basso emetteva frequenze fastidiose, ululanti. Ho fatto diverse ricerche per risolvere ma senza risultato, finchè in un PDF che si trova in rete di un bassista anonimo dove spiega per filo e per segno come fare un setup, tra le regolazioni dei Pick Up spiegava come l'altezza dei pick up poteva influenzare sul sustain, sul tono ma anche sulla produzione di frequenze indesiderate tra cui l'ululato. Provai ad abbassare i pick up e anche se non del tutto l'ululato era diminuito. La cosa strana è che da quando ho cambiato PU con un set EMG non ho piu avuto il problema.
Ah, vedi? Ho da sempre lo stesso problema esattamente nello stesso punto sul mio FJB Vintage '62, riedizione dell'86. Non mi sono mai azzardato a fare modifiche perché il suono così com'è, pur con tutti gli inconvenienti dell'elettronica passiva, mi è sempre piaciuto molto. Ormai però sia l'elettronica che la tastiera sono al capolinea per cui dovrò per forza metterci le mani. Grazie a te!🙏💪
Grazie Saverio! Anche se non sono musicistica si impara sempre molto dai tuoi video. Interessante l'aspetto, per così dire, di "accordatura" fisica dello strumento con device vari. Una sorta di possibile tweaking che non conoscevo e non pensavo applicabile. Denota sicuramente la tua padronanza dello strumento. Ma non c'era dubbio su questo
Grazie mille, caro! Spesso è necessario affiancare i due approcci, quello scientifico e quello empirico, soprattutto quando si tratta di terreni noti ma ancora poco trattati (chissà poi perché!).🙏💪
Interessante grazie. Nella mia esperienza anche l'elettronica e la tensione delle corde hanno giocato un ruolo importante. Con un fender jazzbass del 90 avevo il problema dei "buchi", note che suonavano morte o con sustain ridotto. Stranamente in "acustico" suonava equilibrato su tutta la tastiera, invece amplificato pieno di buchi e disequilibri, sia suonato nelle corde a vuoto che nelle note suonate sul manico. Ho risolto seguendo tre vie: 1- la massa: cambiando il ponte per uno hi-mass tipo badass che mi permettesse di montare le corde attraverso il corpo sia attraverso il ponticello , il sustain é aumentato di parecchio così come l'equilibrio, ma il problema era ancora leggermente presente nelle corde a vuoto. 2- l'elettronica: ho montato dei DiMarzio con i poli regolabili ed il problema del disequilibrio delle corde a vuoto é sparito una volta trovata la giusta altezza dei poli. 3- la tensione delle corde: ho notato come con le corde montate attraverso il corpo la tensione fosse leggermente maggiore in particolare sulle corde gravi e ciò influiva sulla proiezione del suono negli acuti, quasi che fosse più secco in basso suonando dal 13 tasto in poi sulla stessa corda. Ho ripassato le corde attraverso il ponticello e il timbro della parte acuta si é uniformato, ma é stato molto difficile regolare l'angolazione del manico e l'altezza delle corde. Così ho cambiato l'angolazione inserendo una piastra di legno fra il corpo e il manico che mi ha permesso di sollevare il manico e cambiare l'angolazione del manico di qualche grado, rendendo la parte acuta più facile da suonare, e di abbassare le corde evitando le ronzature. Ovviamente non credo che tutti gli strumenti abbiano bisogno di misure così radicali, il mio fender l'ho comprato togliendolo da un garage che era in pessimo stato... Gli Yamaha sono ottimi strumenti, molto solidi e potenti, con una liuteria di ottima qualità anche nei modelli "da studio", regolati bene non hanno alcun fastidio neanche dopo anni. Non si può dire la stessa cosa dei Fender, che a seconda delle annate e delle provenienze, spesso commercializzano strumenti fragili e con componentistica abbastanza scarsa che decade in pochi anni e regge molto male al tempo... Però essendo un classico hanno la fortuna di avere migliaia di fornitori per i pezzi di ricambio per fare tutte le riparazioni e gli esperimenti possibili. Grazie ancora!
Sono io che ringrazio te per esserti preso il tempo di scrivere un commento così lungo e dettagliato che, come altri, contribuisce a disegnare il quadro completo (che poi proprio questo tipo di interazione è uno dei principali scopi per cui ho dato il via al canale). I primi anni in cui suonavo ho fatto anch'io esperimenti piuttosto arditi e drastici, però su strumenti più scarsi e forse anche per questo i risultati non furono un granché. 😂 Sicuramente l'elettronica attiva fa il suo ed aiuta molto, così come un ponte più massiccio. Tu hai fatto un vero e proprio raffinato "tuning" però nel senso che si usa nel campo dell'elaborazione automobilistica! Quello che farò in futuro sul mio Fender Jazz Bass Vintage 62 dell'86 sarà, credo, provare a cambiare il ponte e sostituire l'elettronica passiva con una attiva, probabilmente Sadowsky, anche se non ho mai particolarmente amato le elettroniche attive. Nel caso ovviamente ne darò conto sul canale. Grazie di nuovo per il tuo contributo🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo Ti dirò che l'ho lasciato completamente passivo, preferisco avere un préamp esterno quando mi serve, ed evitare la batteria interna... Un pò perché mi dimentico sempre il jack attaccato e si scarica, un pò perché la "microscopizzazione" dei circuiti non mi ha mai convinto completamente, e pò perché non ne sento il bisogno sul 4 corde. Sul 5 invece si, per via della V corda. 😜 Ho fatto addirittura una bestialità (per molti 👹): ho rimesso in passivo un Conklin GT4 corde incatenato da una pessima elettronica di una nota marca, ed ora ringhia con dei vecchi pick-up fender comprati usati. Ma in questo caso la liuteria di base era così buona che non poteva che suonare equilibrato.
Ottimo! Sapessi le bestialità che ho fatto io in passato, mi spiace solo non averle documentate (in epoca pre internet e pre digitalizzazione). Come quando feci realizzare una sorta di protesi in alluminio per prolungare la spalla troppo corta di un basso Westone che altrimenti si proiettava troppo a sinistra. Per non parlare delle mie sperimentazioni con la doppia tracolla per poi scoprire anni dopo che ne faceva uso Alen Caron... bei tempi!
@@FrancescoSaverioCapoma si va bene, alla fine si imparano tante cose sulla liuteria e poi scoprire che anche i grandi sperimentano così è una soddisfazione 😀
Ottime considerazioni. In effetti, magari uno potrebbe essere portato a pensare che sia lui a sbagliare o che il suo particolare strumento sia diffettoso. Dipende anche da cosa si suona, magari in passaggi più veloci si potrebbe non accorgesene e trascurare questo punto morto.
Proprio così, se suoni in uno stile in cui non si trova una semibreve neanche a cercarla col cane da caccia... il problema propio non si pone!😅 Grazie!🙏💪
Bel video!!! Purtroppo ne so qualcosa essendo un fenderista incallito. Avevo visto tempo fa una sorta di piastra in ottone da applicare sul retro della paletta con sagoma Fender.... onestamente non so se sia una soluzione valida....ad ogni modo ho imparato a convivere con questo problema.
Curiosamente ho potuto notare nel corso del tempo che i liutai per la maggior parte sottovalutano questo problema e perciò in genere sono per lo più impreparati ad affrontarlo. Ci sono anche moltissimi musicisti che non lo tengono particolarmente in considerazione. A me personalmente dà un certo fastidio e mi piacerebbe trovare una soluzione definitiva da poter utilizzare e condividere. Se hai news al riguardo, anche in futuro, fammi sapere. Grazie🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo Si è vero i liutai purtroppo sottovalutano questo problema forse proprio perché non hanno mai studiato una soluzione efficace. Si in effetti anche a me da fastidio perché hai come la sensazione di aver preso male la nota.... però ho imparato a conviverci. Comunque grazie ancora per i preziosi consigli che dai nel video 🤟💪
Gli strumenti attivi o il cui suono viene processato da un pre a monte dell'amplificatore, riescono ad addomesticare parte del problema (ammesso che lo abbiano). Il motivo fondamentalmente risiede nel fatto che l'elettronica attiva (o il pre esterno) tende naturalmente a comprimere il suono restringendo la gamma dinamica e quindi riducendo il problema. La cosa di per sé è ok perché in effetti è davvero raro che il basso non venga compresso, per cui tanto vale avere un'elettronica che attenua o elimina il problema "comprimendo" quel tanto che serve. Poi ovviamente se hai anche un eq parametrico puoi ulteriormente scolpire il suono. Purtroppo, per quanto mi riguarda, non amo particolarmente gli strumenti attivi, proprio per queste caratteristiche che "migliorano" il suono. Per me il basso dovrebbe suonare bene (o al meglio possibile) senza controllo alcuno, in caso di un solo pickup toglierei anche il controllo volume, se non fosse che è utile per zittire lo strumento quando non hai un pedale volume. Grazie 🙏💪
come dici tu, è un problema che si presenta anche sulle chitarre (il mio strumento). Sostanzialmente la nota (o come nel tuo esempio, a volte le sole componenti ad alta frequenza) "muore" perché il sistema meccanico complessivamente entra in risonanza ed assorbe l'energia cinetica della corda. Modificando con i morsetti (o con le placche che vendono) le masse a contatto con la vibrazione si modifica la frequenza alla quale il corpo dello strumento entra in risonanza e "ruba" energia alla corda. Mi fermo qui, perché non sono un liutaio, ma la mia idea è che legni più "giovani" o essenze più leggere siano più propense a vibrare e presentare il fenomeno. Ma questo "assorbimento selettivo" di frequenze dovuto ai materiali impiegati è anche il fattore di pregio della "voce" che ha uno strumento (acero, palissandro, ecc...). Non ho mai potuto provarli, ma probabilmente gli strumenti ad esempio totalmente fatti in fibra di carbonio, super rigida, non presentano deadspot così pronunciati. Poi come suonano, diventa un altro discorso.
Grazie per questo lungo e sapiente commento! In effetti hai fatto una migliore descrizione del fenomeno tu qui di come l'abbia fatta io nel video😁 Ad ogni modo non ho intenzione di mollare l'argomento e non appena avrò qualche notizia interessante certamente ci tornerò sopra. Grazie ancora🙏💪
In effetti nel video sono stato un po' "sbrigativo": ho provato anch'io molti Precision nel corso del tempo ed effettivamente la maggior parte suonavano perfettamente. Il tuo del '78 immagino sia una goduria assoluta suonarlo! Grazie 🙏💪
Eh sì, sembra ormai assodato che sia un difetto congenito. Ad ogni modo sto proseguendo la ricerca della soluzione, appena avrò news interessanti pubblicherò un nuovo video. 🙏💪
il mio liutaio mi ha assicurato che c'è un problema con la scalatura classica 34"! Potrebbe essere vero, perchè nei 3 Status che ho avuto (manico i legno, ovviamente) non c'erano dead spot
@@grindguz ho avuto per circa vent'anni un Lakland 5 corde fretless made in USA, pagato in lire uno sproposito 😅 (nel 2000) ma con cui ho suonato per anni con gran gusto. Il diapason a 35'' in effetti garantiva una sonorità piuttosto regolare su tutta la tastiera. Il punto è che ad oggi preferisco diapason più stretti e comodi per cui l'ho venduto ed ora si trova in Germania😊 Grazie 🙏💪
In realtà il problema è stato risolto nel 1979/80 ma ai bassisti, perlomeno alla maggior parte non è piaciuto, ovvero: manici in composito o fibra di carbonio… gli strumenti costruiti con manici, oppure interamente, in questi materiali, non presentavano questo problema… sicuramente non lo presentano gli Steinberger e gli Status.
E sì, il problema in questo senso è stato risolto da tempo, hai assolutamente ragione. Il punto però è che se tanti continuano ad usare certi strumenti che hanno quel difetto è perché il timbro evidentemente piace di più. Gli Steinberger come timbro non mi hanno mai convinto, stavo per prenderne uno usato tempo fa per avere un basso di dimensioni compatte, ma poi ho desistito a causa del suono che proprio non mi corrisponde. Idem per gli Status, che però devo dire non ho più provato da molti anni, dunque non so al momento dove siano arrivati a livello timbrico. Il tuo commento in effetti mi stimola ad andare a verificare. Ad ogni modo prossimamente tornerò sull'argomento. Grazie per il commento!🙏💪
@FrancescoSaverioCapo dipende anche da quali modelli hai provato, esempio : L2 ha una risposta molto più calda per via degli EMG SS, XL invece ha gli EMG HB che hanno un suono differente, poi ci sono i vari modelli di Steinberger con corpo in legno e solo manico e tastiera in composito/fenolico e già questi modelli ( XP, XQ, XM ) hanno un’altra risposta. Io ho costruito un basso configurato come un Music Man HH con un manico Steinberger e non è nemmeno parente degli Steinberger. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, consiste nel fatto che questi materiali non perdonano nessuno errore, poche storie… devi saper suonare… hanno un tale rispetto della dinamica, bilanciamento timbrico, bassi super definiti, alti come dei laser, un’uniformità timbrica spaventosa… sembrano dei bassi synth… possono destabilizzare chi viene dal mondo Fender… Infine le forme ( figlie del concetto anni 80 di adeguare lo strumento al musicista e non viceversa ) e la ritrosia del musicista ad accettare novità… Che non piacciono non so, credo che ben pochi, se non gli amatori, abbiano mai imbracciato strumenti come: Steinberger, Modulus, Status, Zon, alcuni Alembic con manico in Carbonio, Kleine, Bass lab, Bogart, secondo me i prezzi molto alti hanno frenato e abortito la diffusione di questi materiali.
@ se vuoi delle consulenze sugli Steinberger o sui bassi con manici, oppure interamente costruiti, in carbonio, composito fammi sapere… io ho un’importante collezione di bassi Steinberger ( 5 bassi e una chitarra ) più un’auto costruito sempre con manico Steinberger… e ho provato molti dei marchi che hanno sposato queste filosofie costruttive.
@asbarney016 sto facendo le mie ricerche, appena avrò notizie interessanti farò un altro video. A quanto pare comunque il morsetto specifico per il basso non viene più prodotto, sul sito Fender ce n'è uno che presentano come "genericamente" per strumento a corda.
Sarebbe interessante però capire perchè strumenti di "alta gamma" non ne siano afflitti o in misura minore...se il problema ha a che fare con la fisica...
Perché è più facile che strumenti costosi siano realizzati con materiali più "coerenti" ed abbiano alla base studi e ricerche più approfondite. Ma comunque non è detto, possono darsi benissimo strumenti molto costosi che hanno "buchi" di questo tipo, come per esempio un bellissimo e costosissimo Frudua che ho avuto per circa sette anni. Grazie 🙏💪
molto interessante, grazie per il video! Per quanto riguarda l'ululato sul basso elettrico, a me successe che con il mio JB Fender, suonando la corda MI verso il centro della tastiera attorno alla nota Si, il basso emetteva frequenze fastidiose, ululanti. Ho fatto diverse ricerche per risolvere ma senza risultato, finchè in un PDF che si trova in rete di un bassista anonimo dove spiega per filo e per segno come fare un setup, tra le regolazioni dei Pick Up spiegava come l'altezza dei pick up poteva influenzare sul sustain, sul tono ma anche sulla produzione di frequenze indesiderate tra cui l'ululato. Provai ad abbassare i pick up e anche se non del tutto l'ululato era diminuito. La cosa strana è che da quando ho cambiato PU con un set EMG non ho piu avuto il problema.
Ah, vedi? Ho da sempre lo stesso problema esattamente nello stesso punto sul mio FJB Vintage '62, riedizione dell'86. Non mi sono mai azzardato a fare modifiche perché il suono così com'è, pur con tutti gli inconvenienti dell'elettronica passiva, mi è sempre piaciuto molto. Ormai però sia l'elettronica che la tastiera sono al capolinea per cui dovrò per forza metterci le mani.
Grazie a te!🙏💪
Grazie Saverio! Anche se non sono musicistica si impara sempre molto dai tuoi video. Interessante l'aspetto, per così dire, di "accordatura" fisica dello strumento con device vari. Una sorta di possibile tweaking che non conoscevo e non pensavo applicabile. Denota sicuramente la tua padronanza dello strumento. Ma non c'era dubbio su questo
Grazie mille, caro! Spesso è necessario affiancare i due approcci, quello scientifico e quello empirico, soprattutto quando si tratta di terreni noti ma ancora poco trattati (chissà poi perché!).🙏💪
Ottimo video, grazie per i suggerimenti 👌
Grazie a te!🙏💪
Interessante grazie.
Nella mia esperienza anche l'elettronica e la tensione delle corde hanno giocato un ruolo importante.
Con un fender jazzbass del 90 avevo il problema dei "buchi", note che suonavano morte o con sustain ridotto.
Stranamente in "acustico" suonava equilibrato su tutta la tastiera, invece amplificato pieno di buchi e disequilibri, sia suonato nelle corde a vuoto che nelle note suonate sul manico.
Ho risolto seguendo tre vie:
1- la massa: cambiando il ponte per uno hi-mass tipo badass che mi permettesse di montare le corde attraverso il corpo sia attraverso il ponticello , il sustain é aumentato di parecchio così come l'equilibrio, ma il problema era ancora leggermente presente nelle corde a vuoto.
2- l'elettronica: ho montato dei DiMarzio con i poli regolabili ed il problema del disequilibrio delle corde a vuoto é sparito una volta trovata la giusta altezza dei poli.
3- la tensione delle corde:
ho notato come con le corde montate attraverso il corpo la tensione fosse leggermente maggiore in particolare sulle corde gravi e ciò influiva sulla proiezione del suono negli acuti, quasi che fosse più secco in basso suonando dal 13 tasto in poi sulla stessa corda. Ho ripassato le corde attraverso il ponticello e il timbro della parte acuta si é uniformato, ma é stato molto difficile regolare l'angolazione del manico e l'altezza delle corde. Così ho cambiato l'angolazione inserendo una piastra di legno fra il corpo e il manico che mi ha permesso di sollevare il manico e cambiare l'angolazione del manico di qualche grado, rendendo la parte acuta più facile da suonare, e di abbassare le corde evitando le ronzature.
Ovviamente non credo che tutti gli strumenti abbiano bisogno di misure così radicali, il mio fender l'ho comprato togliendolo da un garage che era in pessimo stato...
Gli Yamaha sono ottimi strumenti, molto solidi e potenti, con una liuteria di ottima qualità anche nei modelli "da studio", regolati bene non hanno alcun fastidio neanche dopo anni.
Non si può dire la stessa cosa dei Fender, che a seconda delle annate e delle provenienze, spesso commercializzano strumenti fragili e con componentistica abbastanza scarsa che decade in pochi anni e regge molto male al tempo... Però essendo un classico hanno la fortuna di avere migliaia di fornitori per i pezzi di ricambio per fare tutte le riparazioni e gli esperimenti possibili.
Grazie ancora!
Sono io che ringrazio te per esserti preso il tempo di scrivere un commento così lungo e dettagliato che, come altri, contribuisce a disegnare il quadro completo (che poi proprio questo tipo di interazione è uno dei principali scopi per cui ho dato il via al canale).
I primi anni in cui suonavo ho fatto anch'io esperimenti piuttosto arditi e drastici, però su strumenti più scarsi e forse anche per questo i risultati non furono un granché. 😂
Sicuramente l'elettronica attiva fa il suo ed aiuta molto, così come un ponte più massiccio.
Tu hai fatto un vero e proprio raffinato "tuning" però nel senso che si usa nel campo dell'elaborazione automobilistica!
Quello che farò in futuro sul mio Fender Jazz Bass Vintage 62 dell'86 sarà, credo, provare a cambiare il ponte e sostituire l'elettronica passiva con una attiva, probabilmente Sadowsky, anche se non ho mai particolarmente amato le elettroniche attive. Nel caso ovviamente ne darò conto sul canale.
Grazie di nuovo per il tuo contributo🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo Ti dirò che l'ho lasciato completamente passivo, preferisco avere un préamp esterno quando mi serve, ed evitare la batteria interna... Un pò perché mi dimentico sempre il jack attaccato e si scarica, un pò perché la "microscopizzazione" dei circuiti non mi ha mai convinto completamente, e pò perché non ne sento il bisogno sul 4 corde.
Sul 5 invece si, per via della V corda. 😜
Ho fatto addirittura una bestialità (per molti 👹): ho rimesso in passivo un Conklin GT4 corde incatenato da una pessima elettronica di una nota marca, ed ora ringhia con dei vecchi pick-up fender comprati usati. Ma in questo caso la liuteria di base era così buona che non poteva che suonare equilibrato.
Ottimo! Sapessi le bestialità che ho fatto io in passato, mi spiace solo non averle documentate (in epoca pre internet e pre digitalizzazione). Come quando feci realizzare una sorta di protesi in alluminio per prolungare la spalla troppo corta di un basso Westone che altrimenti si proiettava troppo a sinistra. Per non parlare delle mie sperimentazioni con la doppia tracolla per poi scoprire anni dopo che ne faceva uso Alen Caron... bei tempi!
@@FrancescoSaverioCapoma si va bene, alla fine si imparano tante cose sulla liuteria e poi scoprire che anche i grandi sperimentano così è una soddisfazione 😀
Ottime considerazioni. In effetti, magari uno potrebbe essere portato a pensare che sia lui a sbagliare o che il suo particolare strumento sia diffettoso. Dipende anche da cosa si suona, magari in passaggi più veloci si potrebbe non accorgesene e trascurare questo punto morto.
Proprio così, se suoni in uno stile in cui non si trova una semibreve neanche a cercarla col cane da caccia... il problema propio non si pone!😅
Grazie!🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo 4 battute di semibrevi legate e a 40 bpm ;)
Esatto!😅😅😅
Bel video!!! Purtroppo ne so qualcosa essendo un fenderista incallito. Avevo visto tempo fa una sorta di piastra in ottone da applicare sul retro della paletta con sagoma Fender.... onestamente non so se sia una soluzione valida....ad ogni modo ho imparato a convivere con questo problema.
Curiosamente ho potuto notare nel corso del tempo che i liutai per la maggior parte sottovalutano questo problema e perciò in genere sono per lo più impreparati ad affrontarlo. Ci sono anche moltissimi musicisti che non lo tengono particolarmente in considerazione. A me personalmente dà un certo fastidio e mi piacerebbe trovare una soluzione definitiva da poter utilizzare e condividere. Se hai news al riguardo, anche in futuro, fammi sapere.
Grazie🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo Si è vero i liutai purtroppo sottovalutano questo problema forse proprio perché non hanno mai studiato una soluzione efficace. Si in effetti anche a me da fastidio perché hai come la sensazione di aver preso male la nota.... però ho imparato a conviverci. Comunque grazie ancora per i preziosi consigli che dai nel video 🤟💪
Ma su un basso passivo entrando in un preamp esterno si riduce il problema avendo più uscita? Anche su un basso attivo che ha un preamp propietario
Gli strumenti attivi o il cui suono viene processato da un pre a monte dell'amplificatore, riescono ad addomesticare parte del problema (ammesso che lo abbiano). Il motivo fondamentalmente risiede nel fatto che l'elettronica attiva (o il pre esterno) tende naturalmente a comprimere il suono restringendo la gamma dinamica e quindi riducendo il problema. La cosa di per sé è ok perché in effetti è davvero raro che il basso non venga compresso, per cui tanto vale avere un'elettronica che attenua o elimina il problema "comprimendo" quel tanto che serve. Poi ovviamente se hai anche un eq parametrico puoi ulteriormente scolpire il suono. Purtroppo, per quanto mi riguarda, non amo particolarmente gli strumenti attivi, proprio per queste caratteristiche che "migliorano" il suono. Per me il basso dovrebbe suonare bene (o al meglio possibile) senza controllo alcuno, in caso di un solo pickup toglierei anche il controllo volume, se non fosse che è utile per zittire lo strumento quando non hai un pedale volume.
Grazie 🙏💪
Grande Saverio!!!
Grande Raffaele! 😅
come dici tu, è un problema che si presenta anche sulle chitarre (il mio strumento).
Sostanzialmente la nota (o come nel tuo esempio, a volte le sole componenti ad alta frequenza) "muore" perché il sistema meccanico complessivamente entra in risonanza ed assorbe l'energia cinetica della corda. Modificando con i morsetti (o con le placche che vendono) le masse a contatto con la vibrazione si modifica la frequenza alla quale il corpo dello strumento entra in risonanza e "ruba" energia alla corda.
Mi fermo qui, perché non sono un liutaio, ma la mia idea è che legni più "giovani" o essenze più leggere siano più propense a vibrare e presentare il fenomeno.
Ma questo "assorbimento selettivo" di frequenze dovuto ai materiali impiegati è anche il fattore di pregio della "voce" che ha uno strumento (acero, palissandro, ecc...).
Non ho mai potuto provarli, ma probabilmente gli strumenti ad esempio totalmente fatti in fibra di carbonio, super rigida, non presentano deadspot così pronunciati. Poi come suonano, diventa un altro discorso.
Grazie per questo lungo e sapiente commento! In effetti hai fatto una migliore descrizione del fenomeno tu qui di come l'abbia fatta io nel video😁
Ad ogni modo non ho intenzione di mollare l'argomento e non appena avrò qualche notizia interessante certamente ci tornerò sopra.
Grazie ancora🙏💪
Ciao a tutti suonando hotel California con il jazz bass Fender ho notato questo problema mentre con il precision del 78 volumi tutti aperti è perfetto
In effetti nel video sono stato un po' "sbrigativo": ho provato anch'io molti Precision nel corso del tempo ed effettivamente la maggior parte suonavano perfettamente. Il tuo del '78 immagino sia una goduria assoluta suonarlo!
Grazie 🙏💪
Sui Fender Jazz è piuttosto comune il dead sport sul do#, ovviamente sulla corda Sol. Ne ho avuti 2 con lo stesso identico problema...
Eh sì, sembra ormai assodato che sia un difetto congenito. Ad ogni modo sto proseguendo la ricerca della soluzione, appena avrò news interessanti pubblicherò un nuovo video.
🙏💪
Grazie. Molto molto molto interessante. Next step: amazon per acquisto morsetti!!! :-)
@@asbarney016 Grazie a te! E fammi sapere dove portano le tue sperimentazioni!🙏💪💪💪
@@FrancescoSaverioCapo Certo che si!
il mio liutaio mi ha assicurato che c'è un problema con la scalatura classica 34"! Potrebbe essere vero, perchè nei 3 Status che ho avuto (manico i legno, ovviamente) non c'erano dead spot
@@grindguz ho avuto per circa vent'anni un Lakland 5 corde fretless made in USA, pagato in lire uno sproposito 😅 (nel 2000) ma con cui ho suonato per anni con gran gusto. Il diapason a 35'' in effetti garantiva una sonorità piuttosto regolare su tutta la tastiera. Il punto è che ad oggi preferisco diapason più stretti e comodi per cui l'ho venduto ed ora si trova in Germania😊
Grazie 🙏💪
In realtà il problema è stato risolto nel 1979/80 ma ai bassisti, perlomeno alla maggior parte non è piaciuto, ovvero: manici in composito o fibra di carbonio… gli strumenti costruiti con manici, oppure interamente, in questi materiali, non presentavano questo problema… sicuramente non lo presentano gli Steinberger e gli Status.
E sì, il problema in questo senso è stato risolto da tempo, hai assolutamente ragione. Il punto però è che se tanti continuano ad usare certi strumenti che hanno quel difetto è perché il timbro evidentemente piace di più. Gli Steinberger come timbro non mi hanno mai convinto, stavo per prenderne uno usato tempo fa per avere un basso di dimensioni compatte, ma poi ho desistito a causa del suono che proprio non mi corrisponde. Idem per gli Status, che però devo dire non ho più provato da molti anni, dunque non so al momento dove siano arrivati a livello timbrico. Il tuo commento in effetti mi stimola ad andare a verificare.
Ad ogni modo prossimamente tornerò sull'argomento.
Grazie per il commento!🙏💪
@FrancescoSaverioCapo dipende anche da quali modelli hai provato, esempio : L2 ha una risposta molto più calda per via degli EMG SS, XL invece ha gli EMG HB che hanno un suono differente, poi ci sono i vari modelli di Steinberger con corpo in legno e solo manico e tastiera in composito/fenolico e già questi modelli ( XP, XQ, XM ) hanno un’altra risposta. Io ho costruito un basso configurato come un Music Man HH con un manico Steinberger e non è nemmeno parente degli Steinberger. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, consiste nel fatto che questi materiali non perdonano nessuno errore, poche storie… devi saper suonare… hanno un tale rispetto della dinamica, bilanciamento timbrico, bassi super definiti, alti come dei laser, un’uniformità timbrica spaventosa… sembrano dei bassi synth… possono destabilizzare chi viene dal mondo Fender… Infine le forme ( figlie del concetto anni 80 di adeguare lo strumento al musicista e non viceversa ) e la ritrosia del musicista ad accettare novità… Che non piacciono non so, credo che ben pochi, se non gli amatori, abbiano mai imbracciato strumenti come: Steinberger, Modulus, Status, Zon, alcuni Alembic con manico in Carbonio, Kleine, Bass lab, Bogart, secondo me i prezzi molto alti hanno frenato e abortito la diffusione di questi materiali.
@ se vuoi delle consulenze sugli Steinberger o sui bassi con manici, oppure interamente costruiti, in carbonio, composito fammi sapere… io ho un’importante collezione di bassi Steinberger ( 5 bassi e una chitarra ) più un’auto costruito sempre con manico Steinberger… e ho provato molti dei marchi che hanno sposato queste filosofie costruttive.
@@fabiolomonaco588 Benissimo, grazie di tutte le utilissime info. In effetti potrebbe essere interessante. 🙏
Fender ha prodotto un morsetto proprio per questo problema io c’è l’ho ma da molti molti anni non so se è ancora disponibile
Wow! Non lo sapevo! Riusciamo a beccarci in pvt tipo su FB?
@@FrancescoSaverioCapo Ciao. Qualche novità sull'argomento morseto fender? Mi ha incuriosito molto 🙂
@asbarney016 sto facendo le mie ricerche, appena avrò notizie interessanti farò un altro video. A quanto pare comunque il morsetto specifico per il basso non viene più prodotto, sul sito Fender ce n'è uno che presentano come "genericamente" per strumento a corda.
Sarebbe interessante però capire perchè strumenti di "alta gamma" non ne siano afflitti o in misura minore...se il problema ha a che fare con la fisica...
Perché è più facile che strumenti costosi siano realizzati con materiali più "coerenti" ed abbiano alla base studi e ricerche più approfondite. Ma comunque non è detto, possono darsi benissimo strumenti molto costosi che hanno "buchi" di questo tipo, come per esempio un bellissimo e costosissimo Frudua che ho avuto per circa sette anni.
Grazie 🙏💪
Io ho un Do alla prima corda che "muore" quasi subito, ha pochissimo sustain, e muore sibilando :))
L'importante è che muoia contento...🎶son contento di morire ma mi dispiaceeee....🎶
Grazie 🙏💪
@@FrancescoSaverioCapo povero voglio riuscire a salvarlo perché sta in un basso che mi piace da matti, pur asiatico lo adoro
Mi sembra una nobile causa da perseguire con tenacia!💪
Si chiama tensione...
A cosa ti riferisci in particolare?