Non riesco a focalizzare episodi legati ad una determinata disciplina che mi abbiano creato una specifica "antipatia" , ma ricordo ancora il senso di smarrimento e di mortificazione e di umiliazione quando, ancora piccolina( erano "altri tempi" , circa 40 anni fa), la maestra mi fece mettere in ginocchio , a terra, per punirmi (per non ricordo quale colpa): in quel momento promisi a me stessa che, di certo, non sarei mai diventata un insegnante 😅... la vita ,poi , presenta opportunità e riserva sorprese che ci fanno riflettere su noi stessi, sulle nostre attitudini e sui nostri nuovi inimmaginabili, possibili obiettivi .
Un episodio, o meglio vari episodi che mi hanno poi portato ad avere un rifiuto totale allo studio della materia (lingua inglese) è dovuto al fatto che la docente durante le verifiche, orali e scritte e soprattutto quando mi proponevo volontaria per recuperare, il voto era sempre il medesimo 5 e mezzo e con la frase "si vede hai studiato molto bene" e poi mi sentivo dire "lo faccio per spronarti". Ecco il suo tentativo ha fallito e ha creato in me disagio verso la materia in quanto sia che studiassi o no io rimanevo quella del 5 e mezzo. Ho tuttora problemi con la lingua inglese e durante gli anni di università (sia triennale che magistrale) sono stati gli ultimi esami che ho sostenuto.
Grazie, Giada! Il tuo ricordo è molto interessante. Evidentemente la punizione non ha sortito l'effetto sperato, dato che hai completamente rimosso la colpa o presunta tale. In compenso ha generato in te un'avversione verso l'insegnamento. Chissà, qual è il senso profondo di questa riconciliazione... forse, la ricerca di una declinazione più elevata dell'insegnamento? Ci dirai...
Un esempio emblematico della connessione fra aspetti emotivi e apprendimento, che ci ricorda quanto l'agire dell'insegnante può stimolare o tarpare le ali, anche in base ai bisogni personali di ciascun alunno. Grazie❣
Lo svolgimento dei problemi di matematica.. Non li capivo e avevo paura della maestra per le sue tirate di orecchio.. questo ha comportato una notevole avversione per molti anni della matematica
Avevo 6 in matematica nel birnnio scientifico, un 6 abbondante, eppure un gg di fronte a tutti la prof, dalllanomea terribile e molto stretta bei voti (max 7, rarissimo voti superiore) disse che a parte coloro (2/3) bravissimi.... era colpita da una persona che "aveva la stoffa per la matematica". Ero io!!!! Rimasi letteralmente senza parole! Spiego che vedeva da come sbolgevo gli esercizi che "avevo proprio la stoffa!". Mi è rimasto nel cuore e, sapete, in fondo me lo sentivo!! All'esame di maturità sbolsi benissimo il compito tanto che il docente del triennio si meravigliò e mi chiese se avessi copiato (avevo davanti a me il piu bravo della classe, che però era andato nel palline per un vanale sistema a 5incognite e disperato si voltava verso me. Feci un bigliettino con alcuni passaggi e, alzandomi per abdare in bagno lo feci cadere sulla sua scrivania!!! Eravamo in corridorio e i prof erano lontanissi). Li per li rimasi sorpresa di quella accusa in sede di esame, ma non me ne curai sapevo gia di "avere la stoffa"!!😊 Due professori che minavevano guardavato in kodo completamente diverso: uno capendo il mio talento al dibla del voto, uno...non capendo nulla (non era neppure bravo infatti).
Grazie di cuore, cara Peggy, per questa bellissima testimonianza❣ Proprio quello che intendo far emergere nei futuri insegnanti... E, adesso, a cosa ti stai preparando? 😘
🏫 Grazie Maria Teodolinda! Confermo che il legame tra emotività e apprendimento è fortissimo: alle elementari avevo una maestra vicina alla pensione (negli anni '80) che umiliava i bambini verbalmente e fisicamente. Una volta non sapendo risolvere un problema - ero la prima della classe - mi trascinò per le orecchie nella classe accanto, dicendo a tutti che non ero riuscita a trovare la soluzione... Dava scappellotti di continuo (a tutti).. Da allora per me qualunque prestazione o veniva perfetta alla prima o veniva accuratamente evitata... Con le conseguenze esistenziali che si possono immaginare! Solo adesso ho imparato che ci si può anche "buttare" nella vita, che le esperienze si possono provare, che esistono percorsi dai quali ci si può discostare, che non tutti sono interessati a giudicare e soprattutto che non sempre tutti sono più bravi di me... Mi sono perdonata, insomma. Un abbraccio, Elleny ❤️
Cara professoressa la mia motivazione è che mi sento diversa con una forte dose di empatia.ho ancora voglia di imparare appunto qualcosa di diverso penso di poter dare alla mia età ancora un aiuto agli studenti .il tempo per la prima prova non mi fa paura so che posso abbreviarlo con il suo corso grazie
Cara Miriam, grazie di cuore, per la fiducia e complimenti per la motivazione❣ Per quanto riguarda il tempo necessario, il corso può aiutare a rendere più efficace lo studio, a focalizzare meglio gli argomenti e gli aspetti più essenziali, a fornire strumenti e competenze strategiche, ma bisogna sempre considerare il tempo per l'acquisizione e il consolidamento delle nuove conoscenze! 😘
Il mio ricordo non è spiacevole ma piacevole, però sono già all'Università di Architettura, quindi non più adolescente. La mia disciplina preferita era la Composizione o Progettazione Architettonica. Feci un esame, il penultimo di Progettazione, dopo essermi lasciato con la mia ragazza ed era un bruttissimo periodo per me. Fu un lavoro di gruppo, in tre, ma tutti sapevamo che il grosso della progettazione, l'aspetto creativo e compositivo (le scelte volumetriche, le piante, i prospetti, i percorsi...non si trattava di un unico edificio ma di qualcosa di più ricco e complesso) lo feci io. Uno dei tre si doveva occupare, in parte, della restituzione grafica del progetto, ma fece dei disegni leggermente improponibili. All'esame il collaboratore del nostro insegnante disse qualcosa che ancora ricordo: "È davvero un peccato, avete presentato male un progetto che è davvero interessante". Il voto fu un 26, avevamo fatto anche un plastico, ma io fui molto gratificato da quella sintetica frase del collaboratore. La mia motivazione nei lavori di progettazione era "intrinseca", mi piaceva proprio comporre, progettare, usavo la mia creatività, ma quella gratificazione estrinseca aumentò la fiducia in me stesso, in un periodo molto difficile.
"Perché dovrei conoscere la storia dell'inclusione e la normativa relativa, dato che sono argomenti che affronterò nel TFA?" Qual è la tua opinione a proposito?
Immagino che avere una conoscenza della normativa, prima di accedere al TFA, possa rendere più "scorrevoli" le lezioni rivolte ai tirocinanti; probabilmente, durante il corso, l' approccio alle lezioni sarà , in tal modo, più semplice, funzionale e dinamico; immagino che chi si rapporterà ai tirocinanti lo farà utilizzando acronimi e codici riferendosi, spesso aprioristicamente, alle varie leggi e alle diverse realtà che ruotano intorno al mondo della scuola. Non credo sarebbe semplice seguire discorsi tanto complessi senza avere una minima idea di ciò di cui si sta parlando. Per quanto concerne, invece, la necessità di conoscere la storia dei differenti approcci alla disabilità, penso che , proprio questa, possa aiutarci a comprendere ,già da adesso, quale sarà la "missione" che ci verrà affidata; Sono stati proprio i suoi video ,relativi al non semplice percorso verso l' inclusione, a darmi la possibilità di fare un lavoro di introspezione aiutatandomi ad allargare i miei orizzonti, ad affrontare i miei timori e ad esorcizzare alcune ancestrali paure. Credo che lo studio della nostra realtà attuale, attraverso l' excursus storico, possa aprire la mente ed il cuore alla possibilità di fare i conti con la "nostra" personale ed individuale" diversità" prima di riuscire realmente ad accogliere quella degli altri. La "coevoluzione" investe lo stesso insegnante, che diventa parte di quel processo di crescita e di apprendimento condiviso che può rendere il rapporto con lo studente un momento di crescita professionale ed umano. Penso ai Tanti " figli della luna" che , se opportunamente aiutati, compresi , amati, "lanciati" verso l' alto , possono essere guidati ad emergere da quell' oceano di indifferenza e di povertà empatica che li costringe a rivestire il ruolo di impotente spettatore della propria esistenza( che, al contrario, può e deve essere "piena" ed entusiasmante nonostante le difficoltà presenti in una società ancora non del tutto pronta ad accogliere quegli" infiniti modi di stare al mondo"cit.😍 che aspettano di essere compresi, accettati ,valorizzati e amati ... ❤️ )un abbraccio e un buon lavoro professoressa 😘
Grazie, carissima Giada, per aver condiviso le tue riflessioni che arricchiscono di spunti il dibattito. Sono veramente contenta di sapere quanto il concetto di coevoluzione, preso in prestito dal caro Andrea Canevaro, possa essere generativo per le future generazioni di insegnanti. Grazie di cuore❣ 😘
@@diversitutti gentile dott . Sapremmo dirmi per l'anno prossimo il TFA 9 ciclo quando potrebbe uscire , e i xorai dopo che si superano tutte le prove quando iniziano? Grazie e cordiali saluti
Posso farti una domanda che esula un pochino? Ma se si ha un titolo sul sostegno e se ne prende un altro che vantaggi comporta? Scusa se l'ho scritto qui e grazie
Intendi dire su un altro ordine e grado scolastico, giusto? Puoi aumentare le possibilità di incarichi e tempo determinato, e entrare di ruolo (dato che si tratta di graduatorie distinte), puoi sperimentarti e verificare quale insegnamento trovi più interessante per te (dato che anche la declinazione del sostegno è diversa a seconda della fase evolutiva degli alunni).
Qual è l'episodio spiacevole/piacevole legato ad una determinata disciplina?
Non riesco a focalizzare episodi legati ad una determinata disciplina che mi abbiano creato una specifica "antipatia" , ma ricordo ancora il senso di smarrimento e di mortificazione e di umiliazione quando, ancora piccolina( erano "altri tempi" , circa 40 anni fa), la maestra mi fece mettere in ginocchio , a terra, per punirmi (per non ricordo quale colpa): in quel momento promisi a me stessa che, di certo, non sarei mai diventata un insegnante 😅... la vita ,poi , presenta opportunità e riserva sorprese che ci fanno riflettere su noi stessi, sulle nostre attitudini e sui nostri nuovi inimmaginabili, possibili obiettivi .
Un episodio, o meglio vari episodi che mi hanno poi portato ad avere un rifiuto totale allo studio della materia (lingua inglese) è dovuto al fatto che la docente durante le verifiche, orali e scritte e soprattutto quando mi proponevo volontaria per recuperare, il voto era sempre il medesimo 5 e mezzo e con la frase "si vede hai studiato molto bene" e poi mi sentivo dire "lo faccio per spronarti". Ecco il suo tentativo ha fallito e ha creato in me disagio verso la materia in quanto sia che studiassi o no io rimanevo quella del 5 e mezzo. Ho tuttora problemi con la lingua inglese e durante gli anni di università (sia triennale che magistrale) sono stati gli ultimi esami che ho sostenuto.
Grazie, Giada! Il tuo ricordo è molto interessante. Evidentemente la punizione non ha sortito l'effetto sperato, dato che hai completamente rimosso la colpa o presunta tale. In compenso ha generato in te un'avversione verso l'insegnamento. Chissà, qual è il senso profondo di questa riconciliazione... forse, la ricerca di una declinazione più elevata dell'insegnamento? Ci dirai...
Un esempio emblematico della connessione fra aspetti emotivi e apprendimento, che ci ricorda quanto l'agire dell'insegnante può stimolare o tarpare le ali, anche in base ai bisogni personali di ciascun alunno. Grazie❣
Lo svolgimento dei problemi di matematica.. Non li capivo e avevo paura della maestra per le sue tirate di orecchio.. questo ha comportato una notevole avversione per molti anni della matematica
Avevo 6 in matematica nel birnnio scientifico, un 6 abbondante, eppure un gg di fronte a tutti la prof, dalllanomea terribile e molto stretta bei voti (max 7, rarissimo voti superiore) disse che a parte coloro (2/3) bravissimi.... era colpita da una persona che "aveva la stoffa per la matematica". Ero io!!!! Rimasi letteralmente senza parole! Spiego che vedeva da come sbolgevo gli esercizi che "avevo proprio la stoffa!". Mi è rimasto nel cuore e, sapete, in fondo me lo sentivo!! All'esame di maturità sbolsi benissimo il compito tanto che il docente del triennio si meravigliò e mi chiese se avessi copiato (avevo davanti a me il piu bravo della classe, che però era andato nel palline per un vanale sistema a 5incognite e disperato si voltava verso me. Feci un bigliettino con alcuni passaggi e, alzandomi per abdare in bagno lo feci cadere sulla sua scrivania!!! Eravamo in corridorio e i prof erano lontanissi). Li per li rimasi sorpresa di quella accusa in sede di esame, ma non me ne curai sapevo gia di "avere la stoffa"!!😊 Due professori che minavevano guardavato in kodo completamente diverso: uno capendo il mio talento al dibla del voto, uno...non capendo nulla (non era neppure bravo infatti).
Grazie di cuore, cara Peggy, per questa bellissima testimonianza❣ Proprio quello che intendo far emergere nei futuri insegnanti... E, adesso, a cosa ti stai preparando? 😘
🏫 Grazie Maria Teodolinda! Confermo che il legame tra emotività e apprendimento è fortissimo: alle elementari avevo una maestra vicina alla pensione (negli anni '80) che umiliava i bambini verbalmente e fisicamente. Una volta non sapendo risolvere un problema - ero la prima della classe - mi trascinò per le orecchie nella classe accanto, dicendo a tutti che non ero riuscita a trovare la soluzione... Dava scappellotti di continuo (a tutti).. Da allora per me qualunque prestazione o veniva perfetta alla prima o veniva accuratamente evitata... Con le conseguenze esistenziali che si possono immaginare! Solo adesso ho imparato che ci si può anche "buttare" nella vita, che le esperienze si possono provare, che esistono percorsi dai quali ci si può discostare, che non tutti sono interessati a giudicare e soprattutto che non sempre tutti sono più bravi di me... Mi sono perdonata, insomma. Un abbraccio, Elleny ❤️
Grazie di cuore, Elleny, per aver condiviso la tua esperienza personale! Un esempio chiaro del legame fra aspetti emotivi e cognitivi. 😘
@@diversitutti grazie a voi! Siete un motore della motivazione!! 🙏🌈❤️
🕍 grazie, Prof! La seguo sempre volentieri ❤
Grazie, Chiara❣
Cara professoressa la mia motivazione è che mi sento diversa con una forte dose di empatia.ho ancora voglia di imparare appunto qualcosa di diverso penso di poter dare alla mia età ancora un aiuto agli studenti .il tempo per la prima prova non mi fa paura so che posso abbreviarlo con il suo corso grazie
Cara Miriam, grazie di cuore, per la fiducia e complimenti per la motivazione❣ Per quanto riguarda il tempo necessario, il corso può aiutare a rendere più efficace lo studio, a focalizzare meglio gli argomenti e gli aspetti più essenziali, a fornire strumenti e competenze strategiche, ma bisogna sempre considerare il tempo per l'acquisizione e il consolidamento delle nuove conoscenze! 😘
Il mio ricordo non è spiacevole ma piacevole, però sono già all'Università di Architettura, quindi non più adolescente. La mia disciplina preferita era la Composizione o Progettazione Architettonica. Feci un esame, il penultimo di Progettazione, dopo essermi lasciato con la mia ragazza ed era un bruttissimo periodo per me. Fu un lavoro di gruppo, in tre, ma tutti sapevamo che il grosso della progettazione, l'aspetto creativo e compositivo (le scelte volumetriche, le piante, i prospetti, i percorsi...non si trattava di un unico edificio ma di qualcosa di più ricco e complesso) lo feci io. Uno dei tre si doveva occupare, in parte, della restituzione grafica del progetto, ma fece dei disegni leggermente improponibili. All'esame il collaboratore del nostro insegnante disse qualcosa che ancora ricordo: "È davvero un peccato, avete presentato male un progetto che è davvero interessante". Il voto fu un 26, avevamo fatto anche un plastico, ma io fui molto gratificato da quella sintetica frase del collaboratore. La mia motivazione nei lavori di progettazione era "intrinseca", mi piaceva proprio comporre, progettare, usavo la mia creatività, ma quella gratificazione estrinseca aumentò la fiducia in me stesso, in un periodo molto difficile.
Grazie, caro Roberto, per aver condiviso la tua preziosa esperienza❣ 😘
GRAZIE MOLTO CHIARA🏘
"Perché dovrei conoscere la storia dell'inclusione e la normativa relativa, dato che sono argomenti che affronterò nel TFA?" Qual è la tua opinione a proposito?
È unica, prof. Può fare un video per indirizzarci sulle tracce scritte Tfa? Come e dove esercitarsi?Grazie infinite
Ci proviamo... 😘
@@diversitutti lllll
@@diversitutti l
@@diversitutti l
@@diversitutti l
Immagino che avere una conoscenza della normativa, prima di accedere al TFA, possa rendere più "scorrevoli" le lezioni rivolte ai tirocinanti; probabilmente, durante il corso, l' approccio alle lezioni sarà , in tal modo, più semplice, funzionale e dinamico; immagino che chi si rapporterà ai tirocinanti lo farà utilizzando acronimi e codici riferendosi, spesso aprioristicamente, alle varie leggi e alle diverse realtà che ruotano intorno al mondo della scuola. Non credo sarebbe semplice seguire discorsi tanto complessi senza avere una minima idea di ciò di cui si sta parlando. Per quanto concerne, invece, la necessità di conoscere la storia dei differenti approcci alla disabilità, penso che , proprio questa, possa aiutarci a comprendere ,già da adesso, quale sarà la "missione" che ci verrà affidata; Sono stati proprio i suoi video ,relativi al non semplice percorso verso l' inclusione, a darmi la possibilità di fare un lavoro di introspezione aiutatandomi ad allargare i miei orizzonti, ad affrontare i miei timori e ad esorcizzare alcune ancestrali paure. Credo che lo studio della nostra realtà attuale, attraverso l' excursus storico, possa aprire la mente ed il cuore alla possibilità di fare i conti con la "nostra" personale ed individuale" diversità" prima di riuscire realmente ad accogliere quella degli altri. La "coevoluzione" investe lo stesso insegnante, che diventa parte di quel processo di crescita e di apprendimento condiviso che può rendere il rapporto con lo studente un momento di crescita professionale ed umano. Penso ai Tanti " figli della luna" che , se opportunamente aiutati, compresi , amati, "lanciati" verso l' alto , possono essere guidati ad emergere da quell' oceano di indifferenza e di povertà empatica che li costringe a rivestire il ruolo di impotente spettatore della propria esistenza( che, al contrario, può e deve essere "piena" ed entusiasmante nonostante le difficoltà presenti in una società ancora non del tutto pronta ad accogliere quegli" infiniti modi di stare al mondo"cit.😍 che aspettano di essere compresi, accettati ,valorizzati e amati ... ❤️ )un abbraccio e un buon lavoro professoressa 😘
Grazie, carissima Giada, per aver condiviso le tue riflessioni che arricchiscono di spunti il dibattito. Sono veramente contenta di sapere quanto il concetto di coevoluzione, preso in prestito dal caro Andrea Canevaro, possa essere generativo per le future generazioni di insegnanti. Grazie di cuore❣ 😘
😊
❤❤❤
📙📘📖
❤
La Scuola e' una palestra di Libertà.🏫❤
Così dovrebbe essere e, si spera, che diventi grazie ad insegnanti motivati e consapevoli❣
@@diversitutti infatti il DPCM 60 CfU spiega questo
@@diversitutti gentile dott . Sapremmo dirmi per l'anno prossimo il TFA 9 ciclo quando potrebbe uscire , e i xorai dopo che si superano tutte le prove quando iniziano? Grazie e cordiali saluti
📒📖
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Buonasera, vorrei acquistare il suo corso ma ho problemi con l' inserimento della carta prepagata. É possibile fare un bonifico?
Come posso acquistare il suo corso?
Posso farti una domanda che esula un pochino? Ma se si ha un titolo sul sostegno e se ne prende un altro che vantaggi comporta? Scusa se l'ho scritto qui e grazie
Intendi dire su un altro ordine e grado scolastico, giusto? Puoi aumentare le possibilità di incarichi e tempo determinato, e entrare di ruolo (dato che si tratta di graduatorie distinte), puoi sperimentarti e verificare quale insegnamento trovi più interessante per te (dato che anche la declinazione del sostegno è diversa a seconda della fase evolutiva degli alunni).
@@diversitutti grazie mille ❤️
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