Quali sono le difficoltà che state incontrando nel prepararvi alla prova scritta? Cosa vi preoccupa di più? Quale pensate possa essere il vostro punto di forza? Test o prova scritta: cosa vi sembra più semplice? Qualcuno chiede delle dritte su come impostare la traccia di progettazione didattica, vi interessa l'argomento? Gli input non mancano! Anche se il caldo incombe e la stanchezza si fa sentire (per tutti!)... 😉
Grazie come sempre Maria Teodolinda, durante la mia preparazione mi sono in effetti resa conto di questa difficoltà! Cercherò pertanto di seguire i tuoi preziosi suggerimenti 🖋
Cara professoressa è sempre un piacere ascoltarla. Purtroppo non ho più tempo di applicare queste STRATEGIE Ma in ogni caso... 🖋️🖋️🖋️🖊️🖊️🖊️🖊️🖊️🖋️🖋️🖋️🖋️🖊️🖊️🖊️🖋️🖋️🖊️🖊️ 😅
Cara Maria, te ne consiglio due. 😘 Il primo di Helen Riess, neuropsichiatra considerata leader della comunicazione empatica, "Effetto empatia. Le 7 chiavi delle neuroscienze..." che si legge con grande piacevolezza, una narrazione su un tema che ci coinvolge: www.libraccio.it/libro/9788859020943/helen-riess-liz-neporent/effetto-empatia-7-chiavi-delle-neuroscienze-per-trasformare-nostro-modo-di-amare-lavorare-e-comunicare.html Il secondo, più operativo-didattico, "Carezze d'empatia in classe" di Stefano Rossi, con esempi di strategie e di attività didattiche volte allo sviluppo dell'empatia: it.pearson.com/pearson-academy/formazione/modalita-fruizione/insegnare-xxi-secolo/carezze-empatia-classe.html
Domani dovrò sostenere la prova scritta per la scuola secondaria di secondo grado a Foggia. Ammetto di essere un tantino nervoso non soltanto per le difficoltà della prova in sé, ma anche perché ho cercato di immagazzinare il maggior numero di informazioni possibili proprio nell'eventualità di dover fronteggiare sorprese inaspettate. Speriamo bene! 🖋🖋🖋🖋
L'anno scorso avevo fatto più o meno così, anche se purtroppo ho commesso l'errore di elaborare le tracce al computer e non comprenderne la lunghezza e il numero delle righe. Purtroppo poi alla prova mi sono trovata a dover elaborare tracce complesse in 15 righe. Quest'anno mi sto esercitando a scriverle "a mano" e anche a restringere molto la calligrafia. Questo perché in 15 righe trovo difficile riuscire a sintetizzare tutto senza correre il rischio di essere superficiali e banali.
Grazie Barbara, per aver condiviso la tua esperienza, che conferma l'importanza di tutti e tre i passaggi! Infatti, quando suggerisco di svolgere le simulazioni nelle stesse condizioni della prova, intendo anche usare supporti il più possibile simili a quelli proposti dalla propria università. Stai facendo benissimo, quindi, a fare anche prove di grafia, poiché i vincoli vanno rispettati e non è semplice, se non si è fatta pratica! 🤞🤞🤞
Per farti un esempio. L'anno scorso mi ero esercitata al pc su questa traccia, tra le altre: "Il candidato esponga come la possibilità di costituirsi in rete rappresenti un presupposto per favorire l’inclusione" Al Pc avevo scritto così: La possibilità per le scuole di stipulare convenzioni e accordi con enti o associazione, singolarmente o costituendosi tra loro in rete, risale alla legge sull’autonomia scolastica, 275/99. La 107/2015 espliciterà, poi, che tali accordi vadano stipulati entro giugno. Gli accordi di rete riguardano l’autonomia didattica e di ricerca, organizzazione e sviluppo e possono prevedere la formazione e l’aggiornamento dei docenti o del personale Ata, l’acquisto di beni, le attività di ricerca, lo scambio temporaneo dei docenti, laboratori territoriali, laboratori di occupabilità. Le reti possono essere di ambito o di scopo. Le reti di ambito sono volte alla realizzazione di obiettivi territoriali e si costituiscono tra scuole collocate nello stesso ambito territoriale. Le reti di scopo possono essere costituite anche da scuole collocate in territori diversi ma che perseguono un medesimo obiettivo. L’inclusione scolastica può essere sicuramente favorita da accordi di rete, laddove diverse scuole si trovino ad avere l’esigenza di far fronte alla mancanza di mezzi o disponibilità per rendere il contesto scolastico altamente inclusivo; ovvero, una scuola che abbia mostrato di essere altamente inclusiva può attuare attività di formazione nelle scuole dove tali obiettivi ancora non siano stati raggiunti. Le scuole associate in rete tra loro e con enti esterni competenti nei vari settori, potrebbero attuare campagne di prevenzione contro il bullismo o contro il dilagare di pregiudizi e stereotipi dovuti alla presenza nelle scuole di ragazzi non italiani, in una prospettiva interculturale. Scritto a mano, e piccolissimo, mi viene così: La possibilità per le scuole di stipulare convenzioni e accordi con enti o associazione, singolarmente o costituendosi tra loro in rete, risale al 275/99 (legge sull’autonomia) Le reti possono essere di ambito o di scopo. Le prime sono volte alla realizzazione di obiettivi territoriali e si costituiscono tra scuole collocate nello stesso ambito territoriale. Le reti di scopo possono essere costituite anche da scuole collocate in territori diversi ma che perseguono un medesimo obiettivo. L’inclusione scolastica può essere sicuramente favorita da accordi di rete, laddove diverse scuole si trovino a dover far fronte alla mancanza di mezzi o disponibilità per rendere il contesto scolastico altamente inclusivo; ovvero, una scuola che abbia mostrato di essere altamente inclusiva può attuare attività di formazione nelle scuole dove tali obiettivi ancora non siano stati raggiunti. Le scuole associate in rete tra loro e con enti potrebbero attuare campagne di prevenzione contro il bullismo o contro il dilagare di pregiudizi e stereotipi dovuti alla presenza nelle scuole di ragazzi non italiani, in una prospettiva interculturale.
Caro Marco, abbiamo trattato l'argomento in diversi video... puoi dare un'occhiata alla serie progettazione didattica e creatività: ua-cam.com/play/PLualQpLgteOArTMOB6jE55c61ZcjbEPpY.html ma anche adoperare la tecnica del concassage: ua-cam.com/video/1JDPG1dDEM4/v-deo.html o l'uso del pensiero laterale: ua-cam.com/video/a4xzFbDZi8I/v-deo.html attraverso la tecnica dei 6 cappelli: ua-cam.com/video/ffqEzilyXVs/v-deo.html e, prossimamente, un video sull'uso del braistorming per lo sviluppo della creatività...
Non credo che riusciró mai a passare lo scritto... Sto lavorando, non ho tempo di fare tutte queste simulazioni... Cmq sfrutteró tutto il tempo a disposizione e poi che vada come vada.
Caro Gabriele, in effetti, nella tua situazione sono molti dei candidati. Bisognerebbe fare delle simulazioni mirate, anche in base ai punti di forza e di debolezza. Un grande in bocca al lupo❣
Devo preparare le tracce per le medie 🖋️mi può aiutare sulle metodologie,Universal design learning, didattica o approccio metacognitiva, Ebe,diff tra programmazione e progettazione
Buongiorno. Vedo che ha già fatto un video sulla prova orale, nel mio caso devo ancora sostenere lo scritto, che sarà il 27. Come spiegavo altre volte, il mio più grande problema è riuscire a sintetizzare tutto in 15 righe. Spesso, in qualche lezione on line, manuali o nei gruppi social per il Tfa ho sentito ripetere che bisogna citare sempre la legislazione, anche nelle domande che non vertono specificamente sulla legislazioni; ovvero, bisogna sempre citare autori e teorie. Inoltre deve essere sempre inclusa, scusi il gioco di parole, la parola inclusione Esercitandomi seguendo queste linee, tuttavia, ho notato che spesso queste citazioni mi tolgono spazio e che poi lo sviluppo del concetto oggetto della traccia risulta stringato e sintetico. Ad esempio questa mattina mi sono esercitata con un'altra aspirante tirocinante su una traccia sull'empatia e le metodologie per attivarla. Orbene: citando gli autori che ritenevo assolutamente necessari e sprecando qualche parola per ciascuno di loro, nonché sforzandomi di inserire qualche legge (non mi veniva in mente nulla e mi sono limitata alle linee guida Oms e alla 107/15) ho avuto spazio solo per elencare le metodologie. Ma, soprattutto, il concetto di empatia, che pure conosco bene, non l'ho esplicato quasi per niente 😭 Inizio a scoraggiarmi, la preparazione so di averla ma tutti questi criteri mi mettono in crisi.
Cara Barbara, quanto osservi è condivisibile. La cosa importante è trovare un proprio punto di equilibrio. Sebbene le indicazioni siano corrette, la loro applicazione andrebbe modulata: 1. è sufficiente un solo riferimento alla normativa e/o ad una teoria, quando opportuni, senza esplicitarne i contenuti. Vedi, come es., il riferimento fatto alla teoria metacognitiva di Brown, nello svolgimento della traccia: www.diversitutti.com/2022/06/08/guida-alla-progettazione-didattica-in-3-passi/ 2. evita gli elenchi, che manifestano nozionismo, meglio una sola metodologia. All'orale potrai dimostrare di conoscere anche altro; 3. lasciati un po' di spazio per soffermarti sul concetto-chiave della traccia. 4. inclusione solo quando serve e quanto basta. 🤞🤞🤞
Quali sono le difficoltà che state incontrando nel prepararvi alla prova scritta? Cosa vi preoccupa di più? Quale pensate possa essere il vostro punto di forza? Test o prova scritta: cosa vi sembra più semplice?
Qualcuno chiede delle dritte su come impostare la traccia di progettazione didattica, vi interessa l'argomento? Gli input non mancano!
Anche se il caldo incombe e la stanchezza si fa sentire (per tutti!)... 😉
Grazie come sempre Maria Teodolinda, durante la mia preparazione mi sono in effetti resa conto di questa difficoltà! Cercherò pertanto di seguire i tuoi preziosi suggerimenti 🖋
Grazie, cara Laura! 🖋🖋🖋
Grazie professoressa. Io ho avuto poco tempo e ho dovuto far riferimento a tutte le conoscenxe r capacità già assimilate. Speriamo bene
🤞 Tienici aggiornati...
@@diversitutti certo!!!
Professoressa la aggiorno ho superato lo scritto e debo fare l'orale la prossima settimana
Grazie molto utile ed incoraggiante
Grazie a te, Anna!
Grazie mille Prof 🖋❤️
GRAZIE🙂🖊
Grazie
Cara professoressa è sempre un piacere ascoltarla. Purtroppo non ho più tempo di applicare queste STRATEGIE
Ma in ogni caso... 🖋️🖋️🖋️🖊️🖊️🖊️🖊️🖊️🖋️🖋️🖋️🖋️🖊️🖊️🖊️🖋️🖋️🖊️🖊️ 😅
Cara Maria, l'importante è fare il meglio possibile! 😘
Professoressa mi scuso . Mi può consigliare qualche libro fatto bene sull'empatia?
Cara Maria, te ne consiglio due. 😘
Il primo di Helen Riess, neuropsichiatra considerata leader della comunicazione empatica, "Effetto empatia. Le 7 chiavi delle neuroscienze..." che si legge con grande piacevolezza, una narrazione su un tema che ci coinvolge: www.libraccio.it/libro/9788859020943/helen-riess-liz-neporent/effetto-empatia-7-chiavi-delle-neuroscienze-per-trasformare-nostro-modo-di-amare-lavorare-e-comunicare.html
Il secondo, più operativo-didattico, "Carezze d'empatia in classe" di Stefano Rossi, con esempi di strategie e di attività didattiche volte allo sviluppo dell'empatia:
it.pearson.com/pearson-academy/formazione/modalita-fruizione/insegnare-xxi-secolo/carezze-empatia-classe.html
Professoressa la ringrazio di cuore per la sua cordiale risposta
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Domani dovrò sostenere la prova scritta per la scuola secondaria di secondo grado a Foggia. Ammetto di essere un tantino nervoso non soltanto per le difficoltà della prova in sé, ma anche perché ho cercato di immagazzinare il maggior numero di informazioni possibili proprio nell'eventualità di dover fronteggiare sorprese inaspettate. Speriamo bene!
🖋🖋🖋🖋
Un grande in bocca al lupo! 🤞🤞🤞
L'anno scorso avevo fatto più o meno così, anche se purtroppo ho commesso l'errore di elaborare le tracce al computer e non comprenderne la lunghezza e il numero delle righe. Purtroppo poi alla prova mi sono trovata a dover elaborare tracce complesse in 15 righe. Quest'anno mi sto esercitando a scriverle "a mano" e anche a restringere molto la calligrafia. Questo perché in 15 righe trovo difficile riuscire a sintetizzare tutto senza correre il rischio di essere superficiali e banali.
Grazie Barbara, per aver condiviso la tua esperienza, che conferma l'importanza di tutti e tre i passaggi! Infatti, quando suggerisco di svolgere le simulazioni nelle stesse condizioni della prova, intendo anche usare supporti il più possibile simili a quelli proposti dalla propria università. Stai facendo benissimo, quindi, a fare anche prove di grafia, poiché i vincoli vanno rispettati e non è semplice, se non si è fatta pratica! 🤞🤞🤞
@@diversitutti ma come si può sintetizzare molto e allo stesso tempo non essere banali?
Nel prossimo video vi fornirò un esempio concreto. ;)
Per farti un esempio. L'anno scorso mi ero esercitata al pc su questa traccia, tra le altre: "Il candidato esponga come la possibilità di costituirsi in rete rappresenti un presupposto per favorire l’inclusione"
Al Pc avevo scritto così: La possibilità per le scuole di stipulare convenzioni e accordi con enti o associazione, singolarmente o costituendosi tra loro in rete, risale alla legge sull’autonomia scolastica, 275/99. La 107/2015 espliciterà, poi, che tali accordi vadano stipulati entro giugno.
Gli accordi di rete riguardano l’autonomia didattica e di ricerca, organizzazione e sviluppo e possono prevedere la formazione e l’aggiornamento dei docenti o del personale Ata, l’acquisto di beni, le attività di ricerca, lo scambio temporaneo dei docenti, laboratori territoriali, laboratori di occupabilità.
Le reti possono essere di ambito o di scopo. Le reti di ambito sono volte alla realizzazione di obiettivi territoriali e si costituiscono tra scuole collocate nello stesso ambito territoriale. Le reti di scopo possono essere costituite anche da scuole collocate in territori diversi ma che perseguono un medesimo obiettivo.
L’inclusione scolastica può essere sicuramente favorita da accordi di rete, laddove diverse scuole si trovino ad avere l’esigenza di far fronte alla mancanza di mezzi o disponibilità per rendere il contesto scolastico altamente inclusivo; ovvero, una scuola che abbia mostrato di essere altamente inclusiva può attuare attività di formazione nelle scuole dove tali obiettivi ancora non siano stati raggiunti. Le scuole associate in rete tra loro e con enti esterni competenti nei vari settori, potrebbero attuare campagne di prevenzione contro il bullismo o contro il dilagare di pregiudizi e stereotipi dovuti alla presenza nelle scuole di ragazzi non italiani, in una prospettiva interculturale.
Scritto a mano, e piccolissimo, mi viene così:
La possibilità per le scuole di stipulare convenzioni e accordi con enti o associazione, singolarmente o costituendosi tra loro in rete, risale al 275/99 (legge sull’autonomia)
Le reti possono essere di ambito o di scopo. Le prime sono volte alla realizzazione di obiettivi territoriali e si costituiscono tra scuole collocate nello stesso ambito territoriale. Le reti di scopo possono essere costituite anche da scuole collocate in territori diversi ma che perseguono un medesimo obiettivo.
L’inclusione scolastica può essere sicuramente favorita da accordi di rete, laddove diverse scuole si trovino a dover far fronte alla mancanza di mezzi o disponibilità per rendere il contesto scolastico altamente inclusivo; ovvero, una scuola che abbia mostrato di essere altamente inclusiva può attuare attività di formazione nelle scuole dove tali obiettivi ancora non siano stati raggiunti. Le scuole associate in rete tra loro e con enti potrebbero attuare campagne di prevenzione contro il bullismo o contro il dilagare di pregiudizi e stereotipi dovuti alla presenza nelle scuole di ragazzi non italiani, in una prospettiva interculturale.
Avrei un dubbio. Quali sono le attività più indicate nel primo e secondo grado per sviluppare il pensiero divergente?
Caro Marco, abbiamo trattato l'argomento in diversi video... puoi dare un'occhiata alla serie progettazione didattica e creatività:
ua-cam.com/play/PLualQpLgteOArTMOB6jE55c61ZcjbEPpY.html
ma anche adoperare la tecnica del concassage: ua-cam.com/video/1JDPG1dDEM4/v-deo.html
o l'uso del pensiero laterale: ua-cam.com/video/a4xzFbDZi8I/v-deo.html
attraverso la tecnica dei 6 cappelli: ua-cam.com/video/ffqEzilyXVs/v-deo.html
e, prossimamente, un video sull'uso del braistorming per lo sviluppo della creatività...
Non credo che riusciró mai a passare lo scritto... Sto lavorando, non ho tempo di fare tutte queste simulazioni... Cmq sfrutteró tutto il tempo a disposizione e poi che vada come vada.
Caro Gabriele, in effetti, nella tua situazione sono molti dei candidati. Bisognerebbe fare delle simulazioni mirate, anche in base ai punti di forza e di debolezza. Un grande in bocca al lupo❣
🖊
😀🖊️
🖊️
✍
Devo preparare le tracce per le medie 🖋️mi può aiutare sulle metodologie,Universal design learning, didattica o approccio metacognitiva, Ebe,diff tra programmazione e progettazione
Cara Katia puoi cominciare dal video sulla didattica metacognitiva, un estratto dal mio corso: ua-cam.com/video/R-ghLMmDa28/v-deo.html
@@diversitutti ascolto e poi provo a fare un elaborato ?
@@diversitutti l’ho sentito poi che altri video seguo?
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Buongiorno. Vedo che ha già fatto un video sulla prova orale, nel mio caso devo ancora sostenere lo scritto, che sarà il 27. Come spiegavo altre volte, il mio più grande problema è riuscire a sintetizzare tutto in 15 righe. Spesso, in qualche lezione on line, manuali o nei gruppi social per il Tfa ho sentito ripetere che bisogna citare sempre la legislazione, anche nelle domande che non vertono specificamente sulla legislazioni; ovvero, bisogna sempre citare autori e teorie. Inoltre deve essere sempre inclusa, scusi il gioco di parole, la parola inclusione
Esercitandomi seguendo queste linee, tuttavia, ho notato che spesso queste citazioni mi tolgono spazio e che poi lo sviluppo del concetto oggetto della traccia risulta stringato e sintetico. Ad esempio questa mattina mi sono esercitata con un'altra aspirante tirocinante su una traccia sull'empatia e le metodologie per attivarla. Orbene: citando gli autori che ritenevo assolutamente necessari e sprecando qualche parola per ciascuno di loro, nonché sforzandomi di inserire qualche legge (non mi veniva in mente nulla e mi sono limitata alle linee guida Oms e alla 107/15) ho avuto spazio solo per elencare le metodologie. Ma, soprattutto, il concetto di empatia, che pure conosco bene, non l'ho esplicato quasi per niente 😭
Inizio a scoraggiarmi, la preparazione so di averla ma tutti questi criteri mi mettono in crisi.
Cara Barbara, quanto osservi è condivisibile. La cosa importante è trovare un proprio punto di equilibrio. Sebbene le indicazioni siano corrette, la loro applicazione andrebbe modulata:
1. è sufficiente un solo riferimento alla normativa e/o ad una teoria, quando opportuni, senza esplicitarne i contenuti. Vedi, come es., il riferimento fatto alla teoria metacognitiva di Brown, nello svolgimento della traccia: www.diversitutti.com/2022/06/08/guida-alla-progettazione-didattica-in-3-passi/
2. evita gli elenchi, che manifestano nozionismo, meglio una sola metodologia. All'orale potrai dimostrare di conoscere anche altro;
3. lasciati un po' di spazio per soffermarti sul concetto-chiave della traccia.
4. inclusione solo quando serve e quanto basta.
🤞🤞🤞
Che manifesto di auto proclamazione
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