MENDRISIO (CH) Casa Croci MUSEO DEL TRASPARENTE (Processioni storiche della Settimana Santa) UNESCO

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  • Опубліковано 14 жов 2024
  • I “Trasparenti” sono dipinti traslucidi in tela montata su “casse” illuminate dall’interno, di forme e dimensioni diverse, appesi attraverso le strade del borgo o sui muri delle case. Quelli portatili sono lampioni, diffusi ovunque e da sempre; gli altri invece rarissimi e forse unici.
    Va distinta la prima produzione tra il 1790 e il 1852, dalla successiva che solo prosegue (e a volte tradisce) l’idea originaria. Oggi sono circa 450, non tutti esposti; l’ultimo è stato fatto nel 2012.
    I “Trasparenti” di Mendrisio sono eseguiti con una tecnica e con dei materiali che non trovano paragoni nell'ambito della “classica” pittura su tela.
    Dire che i soggetti dei “Trasparenti” di Mendrisio appartengono alla storia sacra può essere corretto, ma è certamente riduttivo, e d’altra parte senza conoscerne la storia e senza distinguerne le diverse origini non si riesce ad identificarne un disegno coerente.
    Il piccolo capolavoro dell’architettura dell’Ottocento, Casa Croci ospita il Museo del trasparente di Mendrisio.
    Si tratta del primo spazio espositivo dedicato a uno straordinario patrimonio artistico e storico della regione: una secolare tradizione che ha indotto la Confederazione a candidare le Processioni storiche della Settimana santa tra il patrimonio mondiale delle tradizioni viventi.
    Aprono il percorso due sale dedicate alla documentazione storica e fotografica dei trasparenti nei giorni delle Processioni. I materiali d’archivio sono accompagnati da alcuni strumenti e da una serie di lampioni: portati a mano durante le Processioni, questi compongono oltre la metà di un corpus di circa 600 oggetti. Al primo piano sono riunite tipologie distinte: dalla maggiore - la cosiddetta porta - di cui si espone la scena centrale con 2 “profeti” laterali a ricostruire, in parte, il trittico originario, alla più piccola - il tempietto - passando poi, in ordine di dimensioni, dalle lesene alle vele ai balconcini.
    Figura dominante delle salette è il pittore Giovan Battista Bagutti, autore con la sua bottega della prima originaria serie di 58 quadri illuminati: un insieme di grande valore artistico e storico. Alcuni esempi ottocenteschi di carattere popolaresco e uno novecentesco di un altro importante interprete della tradizione, Mario Gilardi (1904-1970), danno modo di capire la continuità nei secoli di questa particolare tecnica pittorica.
    Grazie a un video multimediale il visitatore potrà visivamente risituare i pezzi esposti nella loro originaria collocazione urbana. Ai problemi di esecuzione, di conservazione e di restauro è invece dedicata buona parte del secondo piano. Video, testimonianze, fotografie di laboratorio, strumenti di lavoro affiancati da alcuni bozzetti preparatori o da esempi di degrado e di errata esecuzione, consentono di capire la complessità tecnica che sta all’origine del manufatto.

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