Certo "comorbidità" di ansia, depressione... e se invece fossero la causa delle difficoltà di apprendimento assieme all'ambiente famigliare perturbante?
Buongiorno di parla soltanto di bambini dislessici,e non si parla degli adulti dislessici non diagnosticati in passato....con il tempo un po' si compensa ma non del tutto
Scusatemi vorrei aprire una questione spinosa per cercare di capire meglio questo argomento ma senza l'intenzione di mancare di rispetto a nessuno. Io do ripetizioni di matematica e fisica a ragazzi e ragazze dei primi anni del liceo e molti soggetti tra questi hanno disturbi di dislessia o discalculia. Ora non entro in merito nell'ambito clinico ma mi limito a dire che effettivamente si nota che hanno delle forti carenze: a volte fanno degli errori banali mentre leggono le spiegazioni del libro e altre hanno difficoltà a fare calcoli tra numeri anche con una sola cifra. Fin qui il discorso a me sembra filare liscio, però la questione si complica nella seguente maniera: ovvero quando io mi incontro con questi ragazzi loro non sanno proprio niente, a volte non hanno neanche idea di cosa tratti l'argomento che dobbiamo affrontare (che loro dovrebbero avere già visto in classe). Cioè praticamente io devo spiegare loro tutto da zero, come se loro non avessero mai neanche sentito parlare dell'argomento in classe. Ora non so loro in particolare quali insegnanti abbiano, però in classe gli argomenti, in qualche modo, vengono visti e affrontati perché nessuno dei loro genitori si è lamentato dicendomi che gli insegnanti non facciano niente. Quindi la mia principale perplessità è la seguente: In che misura sono i disturbi di dislessia e discalculia a determinare l'andamento scolastico degli studenti? Dove invece si può parlare di distrazione o pigrizia da parte dello studente? In aggiunta: quando do loro ripetizioni dovrei rassegnarmi al fatto che non possano andare oltre quel livello per via di difficoltà biologiche o dovrei spronare loro a fare di meglio come se i loro limiti fossero più determinati dalle cattive abitudini che non da confini invalicabili? Posso fare un banale esempio preso dalla mia esperienza: è chiaro che se uno studente soffre di discalculia fa fatica a fare i conti, però se usa sempre la calcolatrice anche per fare 2:4 come fa ad imparare a fare i conti a mente? Mi sembra ovvio avrà sempre delle difficoltà. Cioè faccio fatica a distinguere nei ragazzi che seguo quando i loro disturbi dell'apprendimento sono effettivamente un limite nel loro studio e quando semplicemente una scusa per non sforzarsi. Qualcuno riesce a darmi una mano?
Bisognerebbe leggersi Gardner per comprendere che non tutti sono portati e dotati allo stesso modo per tutte le materia. Ma soprattutto la matematica e le scienze non valgono più delle materie umanistiche (che non sono scienze e non possono esserlo!) e le arti visive, musicali, teatrali o le attività motorie... servono tutte le materie.
@@David-kw5uj bene, meglio. Ma basta leggere le 8 competenze che la scuola dovrebbe dare e osservare i programmi didattici e la distribuzione delle ore per capire che i governi e i ministeri dell'istruzione occidentali non la pensano così, evidentemente!
@@pepilupis Scusami ma non riesco a seguirti, i ministeri dell'istruzione occidentale cosa pensano? Quali sono i problemi a cui fai riferimento nei programmi scolastici? Cosa proporresti per migliorare la situazione e cosa centra questo col discorso DSA?
Proprio un con problemi mi dispiace mi dispiace mi dispiace Fatemi uscire ma in questi problemi non possono Ma che problemi hanno le scrittura la stessa cosa vale per me gravi gravi
Ma voi state a Pescara Roma dove state rispondetemi perché mio figlio ha un problema gravissimo e questo
Certo "comorbidità" di ansia, depressione... e se invece fossero la causa delle difficoltà di apprendimento assieme all'ambiente famigliare perturbante?
Ci vuole più sensibilizzazione nelle scuole
Mi dispiace molto per questi bambini molto gravi
Buongiorno di parla soltanto di bambini dislessici,e non si parla degli adulti dislessici non diagnosticati in passato....con il tempo un po' si compensa ma non del tutto
Gabriella Padovano normalmente la dislessia negli adulti è acquisita e non specifica. La dottoressa interviene sui disturbi primari
A te ti dispiace questo problema qua mi dispiace pure a me con le mie figlie
Scusa l'ora amica mi dice se di Roma
Tra l'altro: che coraggio a definirli "metodi innovativi"... non si sa se ridere o piangere! Rispolverate Lombroso, già che ci siete...
Scusatemi vorrei aprire una questione spinosa per cercare di capire meglio questo argomento ma senza l'intenzione di mancare di rispetto a nessuno.
Io do ripetizioni di matematica e fisica a ragazzi e ragazze dei primi anni del liceo e molti soggetti tra questi hanno disturbi di dislessia o discalculia. Ora non entro in merito nell'ambito clinico ma mi limito a dire che effettivamente si nota che hanno delle forti carenze: a volte fanno degli errori banali mentre leggono le spiegazioni del libro e altre hanno difficoltà a fare calcoli tra numeri anche con una sola cifra. Fin qui il discorso a me sembra filare liscio, però la questione si complica nella seguente maniera: ovvero quando io mi incontro con questi ragazzi loro non sanno proprio niente, a volte non hanno neanche idea di cosa tratti l'argomento che dobbiamo affrontare (che loro dovrebbero avere già visto in classe). Cioè praticamente io devo spiegare loro tutto da zero, come se loro non avessero mai neanche sentito parlare dell'argomento in classe. Ora non so loro in particolare quali insegnanti abbiano, però in classe gli argomenti, in qualche modo, vengono visti e affrontati perché nessuno dei loro genitori si è lamentato dicendomi che gli insegnanti non facciano niente.
Quindi la mia principale perplessità è la seguente:
In che misura sono i disturbi di dislessia e discalculia a determinare l'andamento scolastico degli studenti? Dove invece si può parlare di distrazione o pigrizia da parte dello studente?
In aggiunta: quando do loro ripetizioni dovrei rassegnarmi al fatto che non possano andare oltre quel livello per via di difficoltà biologiche o dovrei spronare loro a fare di meglio come se i loro limiti fossero più determinati dalle cattive abitudini che non da confini invalicabili?
Posso fare un banale esempio preso dalla mia esperienza: è chiaro che se uno studente soffre di discalculia fa fatica a fare i conti, però se usa sempre la calcolatrice anche per fare 2:4 come fa ad imparare a fare i conti a mente? Mi sembra ovvio avrà sempre delle difficoltà. Cioè faccio fatica a distinguere nei ragazzi che seguo quando i loro disturbi dell'apprendimento sono effettivamente un limite nel loro studio e quando semplicemente una scusa per non sforzarsi.
Qualcuno riesce a darmi una mano?
NON ESISTONO DSA
Bisognerebbe leggersi Gardner per comprendere che non tutti sono portati e dotati allo stesso modo per tutte le materia. Ma soprattutto la matematica e le scienze non valgono più delle materie umanistiche (che non sono scienze e non possono esserlo!) e le arti visive, musicali, teatrali o le attività motorie... servono tutte le materie.
@@pepilupis Be di questo sono già convinto anche senza aver fatto la lettura che consigli
@@David-kw5uj bene, meglio. Ma basta leggere le 8 competenze che la scuola dovrebbe dare e osservare i programmi didattici e la distribuzione delle ore per capire che i governi e i ministeri dell'istruzione occidentali non la pensano così, evidentemente!
@@pepilupis Scusami ma non riesco a seguirti, i ministeri dell'istruzione occidentale cosa pensano? Quali sono i problemi a cui fai riferimento nei programmi scolastici? Cosa proporresti per migliorare la situazione e cosa centra questo col discorso DSA?
Proprio un con problemi mi dispiace mi dispiace mi dispiace Fatemi uscire ma in questi problemi non possono Ma che problemi hanno le scrittura la stessa cosa vale per me gravi gravi
ci voglioni piu' sostegno e psicologi.
esatto e meno neuropsichiatri in cerca di pilloline nuove o terapie sballate con la scusa della presunta causa genetica...
NON ESISTONO DSA!!!!