Ciao Riccardo. Stagioni piovose e grande caldo, sono il mix preferito dal mal dell'esca. Attenzione nella potatura lasciando il legno di rispetto, tagli non troppo grandi, tricoderma, estirpo e allontanamento dal campo delle piante infette, taglio delle piante malate disinfettando le forbici ..posso aiutare a contenere l'inoculo e la malattia. Ciaoooo
Da noi nei tendoni con il mal del'esca facciamo una piccola apertura al tronco e si ha un ringiovanire della pianta. Saluti dal nord Salento Puglia 😳😊✌️😎
Eh, purtroppo come temevo, niente di nuovo: una volta che la malattia si manifesta c'è ben poco da fare. Comunque, grazie Riccardo, preciso e sintetico come sempre.
Ciao Gianpiero! Purtroppo è un pezzo che non ci sono novità sostanziali sulla malattia, in grado di cambiare l’approccio di difesa fin ora adottato. Grazie! Saluti Riccardo
Ottimo video come sempre!! E sono felice che mi arrivi la notifica così posso guardarlo subito... Sto testando due mix di prodotti, uno per esca e uno per flavescenza (di cui non posso fare nomi) che mi pare abbiano una qualche validità. Ad oggi però sono solo al primo anno e voglio vedere in che percentuale le piante malate diminuiscono. Costano un bel po ma sto sperimentando su un solo ettaro per esca e 1 ettaro per flavescenza. Su flavescenza AD OGGI ho notato che c'è qualcosa di diverso ma, come detto, attendo almeno un paio di anni per trarre qualche conclusione. Su esca al momento non ho visto grandi miglioramenti
@@viticolturariccardocastaldi in realtà ho avuto la fortuna di incontrare una persona tramite amici che, venendo a conoscenza della mia (morbosa) attenzione ai dettagli, mi ha chiesto di fare delle prove con questi prodotti. La scorsa settimana sono andato per togliere eventuale vegetazione malata (su barbera) e sono rimasto stupito dal non vedere la solita situazione deprimente e dal non provare quella sensazione di impotenza. Pochissima vegetazione con sintomi. Ma non voglio cantare vittoria: nella storia forse uno solo è stato il salvatore del mondo ed è vissuto circa 2000 annî fa. Non voglio illudermi. Sul mal dell'esca invece penso che, considerando la diversa eziopatogensi rispetto alla flavescenza dorata, debba andare avanti almeno altri 2 annî per avere risultati. Attendo il prossimo video! Complimenti anche per l'articolo su millevigne 🙂
Per la flavescenza 2 anni sono pochi. Puoi trovare riscontro sull'abbassamento dell'insetto, ma i danni impiegano di più a calare. Esperienza personale, dal Trentino, su varietà Chardonnay
Ciao Eli! A mio avviso non ci sono correlazioni, a meno che le attrezzature non feriscano le viti in maniera grave. Un abbraccio!!! Buona serata Riccardo
Complimenti per il contributo, sempre gradito. Una cosa: cosa pensa della dendrochirurgia per combattere il mal dell'esca, naturalmente per le piante non compromesse?
Io mi permetto di fare un ragionamento sulla dendrochirurgia. A parte la non sostenibilità economica, secondo me può aumentare l'inoculo di mal dell'esca. Mi spiego. Tutta la segatura infetta finisce a terra e si disperde nel vigneto, quando le indicazioni tecniche dicono che il legno infetto va allontanato dal campo.
anche se pianti le viti nuove, non riescono a prendere forza, le piu seccano, alcune stentano ma non crescono e cosi non si rimpiazzano mai quelle che si seccano, vigneto destinato a scomparire
La capitozzatura non serve a nulla. Bisogna individuare la parte malata della pianta ed eliminare tutta la parte necrotica interna e poi fare un lavaggio con rame o con aceto di legno o altro fungicida. Se si elimina tutto per bene poi la pianta riprende.
Ciao Mobtaretto La capitozzatura non garantisce la guarigione ma in alcuni casi la pianta produce e non manifesta sintomi per alcuni anni. In taluni casi anche diversi anni. Altre volte si secca l’anno successivo. Per chi vuole tentare di evitare l’estirpo non è male. La dendrochirurgia è molto costosa e difficile da applicare su larga scala. E la garanzia di guarigione non è assoluta. Difficile togliere tutto il legno malato, in molti casi impossibile. Buonanotte! Riccardo
Eh si...E quest'anno, grazie anche alla pioggia, incide di più.... L'anno scorso invece il contrario. Erano più sofferenti ma meno martellate dal mal dell'esca...
Grazie Riccardo 👍💪
Ciao Donato!
Grazie a te per essere sempre sul pezzo!
Buona giornata
Riccardo
Ciao Riccardo. Stagioni piovose e grande caldo, sono il mix preferito dal mal dell'esca. Attenzione nella potatura lasciando il legno di rispetto, tagli non troppo grandi, tricoderma, estirpo e allontanamento dal campo delle piante infette, taglio delle piante malate disinfettando le forbici ..posso aiutare a contenere l'inoculo e la malattia. Ciaoooo
✌️RC
Da noi nei tendoni con il mal del'esca facciamo una piccola apertura al tronco e si ha un ringiovanire della pianta. Saluti dal nord Salento Puglia 😳😊✌️😎
Ciao Gerardo dal Nord del Salento
Lo facciamo anche noi… ma non è risolutivo!
Buona serata
Riccardo
Eh, purtroppo come temevo, niente di nuovo: una volta che la malattia si manifesta c'è ben poco da fare.
Comunque, grazie Riccardo, preciso e sintetico come sempre.
Ciao Gianpiero!
Purtroppo è un pezzo che non ci sono novità sostanziali sulla malattia, in grado di cambiare l’approccio di difesa fin ora adottato.
Grazie!
Saluti
Riccardo
@@viticolturariccardocastaldi Grazie a te
saluti
Gian Piero
✌️RC
Ottimo video come sempre!! E sono felice che mi arrivi la notifica così posso guardarlo subito...
Sto testando due mix di prodotti, uno per esca e uno per flavescenza (di cui non posso fare nomi) che mi pare abbiano una qualche validità. Ad oggi però sono solo al primo anno e voglio vedere in che percentuale le piante malate diminuiscono. Costano un bel po ma sto sperimentando su un solo ettaro per esca e 1 ettaro per flavescenza. Su flavescenza AD OGGI ho notato che c'è qualcosa di diverso ma, come detto, attendo almeno un paio di anni per trarre qualche conclusione. Su esca al momento non ho visto grandi miglioramenti
Ciao Luca!
Se trovi qualcosa di efficace fammi sapere!
Saluti
Riccardo
@@viticolturariccardocastaldi allora aspetta almeno un altro anno 🙂 forse 🙂
😀✌️
RC
@@viticolturariccardocastaldi in realtà ho avuto la fortuna di incontrare una persona tramite amici che, venendo a conoscenza della mia (morbosa) attenzione ai dettagli, mi ha chiesto di fare delle prove con questi prodotti. La scorsa settimana sono andato per togliere eventuale vegetazione malata (su barbera) e sono rimasto stupito dal non vedere la solita situazione deprimente e dal non provare quella sensazione di impotenza.
Pochissima vegetazione con sintomi. Ma non voglio cantare vittoria: nella storia forse uno solo è stato il salvatore del mondo ed è vissuto circa 2000 annî fa. Non voglio illudermi. Sul mal dell'esca invece penso che, considerando la diversa eziopatogensi rispetto alla flavescenza dorata, debba andare avanti almeno altri 2 annî per avere risultati. Attendo il prossimo video! Complimenti anche per l'articolo su millevigne 🙂
Per la flavescenza 2 anni sono pochi. Puoi trovare riscontro sull'abbassamento dell'insetto, ma i danni impiegano di più a calare. Esperienza personale, dal Trentino, su varietà Chardonnay
Ciao Riccardo, secondo te le lavorazioni sia dell'interfila che tra le file posso aumentare l'incidenza dell'esca?? Un abbraccio
Ciao Eli!
A mio avviso non ci sono correlazioni, a meno che le attrezzature non feriscano le viti in maniera grave.
Un abbraccio!!!
Buona serata
Riccardo
Complimenti per il contributo, sempre gradito. Una cosa: cosa pensa della dendrochirurgia per combattere il mal dell'esca, naturalmente per le piante non compromesse?
Ciao Flavio!
Grazie per i complimenti!
Sulla dendrochirurgia penso non sia sempre risolutiva e non sempre sostenibile economicamente.
Saluti
Riccardo
Io mi permetto di fare un ragionamento sulla dendrochirurgia. A parte la non sostenibilità economica, secondo me può aumentare l'inoculo di mal dell'esca. Mi spiego. Tutta la segatura infetta finisce a terra e si disperde nel vigneto, quando le indicazioni tecniche dicono che il legno infetto va allontanato dal campo.
Ciao Lucio
Giusta teoria!
Saluti
RC
anche se pianti le viti nuove, non riescono a prendere forza, le piu seccano, alcune stentano ma non crescono e cosi non si rimpiazzano mai quelle che si seccano, vigneto destinato a scomparire
Ciao Marco
Difficile rimpiazzarle ma non impossibile.
Dipende dal terreno e dal tempo che si può dedicare alla cura delle nuove viti.
Saluti
Riccardo
La capitozzatura non serve a nulla. Bisogna individuare la parte malata della pianta ed eliminare tutta la parte necrotica interna e poi fare un lavaggio con rame o con aceto di legno o altro fungicida. Se si elimina tutto per bene poi la pianta riprende.
Ciao Mobtaretto
La capitozzatura non garantisce la guarigione ma in alcuni casi la pianta produce e non manifesta sintomi per alcuni anni. In taluni casi anche diversi anni. Altre volte si secca l’anno successivo. Per chi vuole tentare di evitare l’estirpo non è male.
La dendrochirurgia è molto costosa e difficile da applicare su larga scala. E la garanzia di guarigione non è assoluta. Difficile togliere tutto il legno malato, in molti casi impossibile.
Buonanotte!
Riccardo
Eh si...E quest'anno, grazie anche alla pioggia, incide di più.... L'anno scorso invece il contrario. Erano più sofferenti ma meno martellate dal mal dell'esca...
Ciao Nicola!
Concordo!
Buona serata!
RC
Io ho avuto più preblemi l anno scorso... Pensa te
✌️