non ho parole per ammirare il video di Mannoia. L' opera,quella di Burri, la apprezzai quando la visitai,più di dieci anni fa. Io non sono un esperto di arte,specie moderna,anzi mi valuto ignorante. Però le parole che Mannoia ha usato per "spiegare" mi hanno ricalcato le sensazioni che provai percorrendo le intersezioni...oggi le rivivo grazie a lui. Che,in sovrappiù,produce video di qualità visiva davvero splendida. Meglio per l'Architetto e per noi che lo seguiamo..😊
Bello sentirla parlare ed ascoltare il bello che ha da dire assaporando il tono di una voce sensibile e accompagnate. Questo va per me oltre l'opera di Burri.
Il servizio mi piace. Sembra però che il terremoto abbia spostato anche l'accento che dalla " e " di Bèlice è franato sulla " i " . Da sempre si è detto Bèlice, fino ai primi anni successivi al 1968. Sul suplemento al Grande Dizionario Enciclopedico (UTET) del 1940 a pag. 262 sta scritto Bèlice. Non sembra ci siano documenti o scritti o citazioni anteriori al 1968 che accentano la " i " - Segnalo inoltre che il compianto Corrao si chiamava Lodovico (con la o ).
complimenti per i suoi video, scopro sempre qualcosa di nuovo sulla nostra fantastica terra ed ogni mese aspetto che ne carica uno per poter viaggiare nelle epoche con la mente. Ho scoperto il suo canale per puro caso e uno dopo l'altro i suoi video mi hanno appassionato sempre di più.
Un cordiale saluto a tutti voi dal signor Lariccia @nelsonlariccia5 SICILIA TP GIBELLINA IL CRETTO DI BURRI TEATRO AMPHITEATRO E MOLTO CUPO DOLOROSO CHE SI FA NOTARE IL BELICE! IL TUFO CALCE ALTRO LOCALITA 14/1/68 Monte Vago ed vicinanze!Fa una strana sensazione Il TUFO e la CALCE
Il cretto è un esempio di arte mostruosa e ignobile. Ricopre senza il dovuto rispetto i resti del paese impedendo qualsiasi lettura della storia di Gibellina. Speriamo che venga rimosso.
Perfettamente d'accordo. Bisognava lasciare che la natura riprendesse i suoi spazi, questp si sarebbe stato un messaggio nobile, di rispetto nei confronti di quella potenza e vitalità che la natura aveva mostrato col terremoto e di fronte al quale l'omo deve fare un passo indietro. L'opera di Burri non mi comunica alcuna katarsi, ma un profondo senso di scoramento nel notare come l'arroganza umana sia senza limiti. Si è compiuto un vero sfregio al territorio con la complicità di una classe politica affetta da un profondo senso di inferiorità e col tacito consenso di una popolazione incapace di intraprendere alcuna azione di difesa del proprio patrimonio naturale. Voler vedere bellezza lì dove prevale l'oltraggio, spiritualità dove prevale la grettezza umana, armonia dove prevale il tumulto di forme rabbiose e caotiche, dii un opera che rappresenta l'abisso del disprezzo e l'assoluto sbandamento di un animo assalito dal dubbio, dal timore e dal tremore nei confronti di una forza incommensurabile, è una valutazione che non condivido.
Non sono per niente d'accordo, amo la natura e sento che la Natura è Eterna mentre l'uomo è piccolo, difettoso e spesso inutile ma lasciar fare alla natura significava che nessuno si sarebbe più ricordato di quel terremoto. Dei molti morti, e neppure della potenza implacabile della Natura.
Purtroppo solo il polo museale del Baglio Di Stefano gode di relativa buona salute, Gibellina nuova non ha centrato l'obiettivo di essere una città museo, anche per l'incompiutezza delle sue architetture, come ad esempio il teatro o l'edificio che doveva ospitare il museo. Difficile persino la visita dei monumenti, più di 60, visto che non esistono mappe. Davvero un peccato, Gibellina nuova avrebbe potuto essere un centro internazionale di arte contemporanea animata da numerosi visitatori grazie anche ad essere raggiunta da autostrada e ferrovia. Spero che non tutto sia perduto e che la recente riapertura del museo possa essere di buon auspicio.
non ho parole per ammirare il video di Mannoia. L' opera,quella di Burri, la apprezzai quando la visitai,più di dieci anni fa. Io non sono un esperto di arte,specie moderna,anzi mi valuto ignorante. Però le parole che Mannoia ha usato per "spiegare" mi hanno ricalcato le sensazioni che provai percorrendo le intersezioni...oggi le rivivo grazie a lui.
Che,in sovrappiù,produce video di qualità visiva davvero splendida.
Meglio per l'Architetto e per noi che lo seguiamo..😊
Grazie per questo ducumentario del Gretto di Burri.
A memoria delle vittime del terremoto in tutta la valle del Belice
Bello sentirla parlare ed ascoltare il bello che ha da dire assaporando il tono di una voce sensibile e accompagnate. Questo va per me oltre l'opera di Burri.
Grazie.
Ho da poco visitato Il Cretto. Grazie per il video.
SUBLIME NARRAZIONE !di una tristissima vicenda umana.BRAVISSIMO IL NARRATORE E CHI HA REALIZZATO IL VIDEO👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
wow nice scenary..thanks for sharing, greetings new friend
Complimenti!
Il servizio mi piace. Sembra però che il terremoto abbia spostato anche l'accento che dalla " e " di Bèlice è franato sulla " i " . Da sempre si è detto Bèlice, fino ai primi anni successivi al 1968. Sul suplemento al Grande Dizionario Enciclopedico (UTET) del 1940 a pag. 262 sta scritto Bèlice. Non sembra ci siano documenti o scritti o citazioni anteriori al 1968 che accentano la " i " - Segnalo inoltre che il compianto Corrao si chiamava Lodovico (con la o ).
complimenti per i suoi video, scopro sempre qualcosa di nuovo sulla nostra fantastica terra ed ogni mese aspetto che ne carica uno per poter viaggiare nelle epoche con la mente. Ho scoperto il suo canale per puro caso e uno dopo l'altro i suoi video mi hanno appassionato sempre di più.
La cosa più magica e che mi sto vedendo questo video mentre sono su un monte di notte per realizzare un nuovo Time lapse.
Bellissimo video abbastanza esplicativo,complimenti!
Le fenditoie dell'opera ricalcano le strade effettive del vecchio paese?
Ora dico una cazzata: Sì! Le colate di cemento ricalcano le fondamenta delle vecchie case, quindi le fenditure corrispondo alle strade.
Michelangelo Buonarroti bellissimo
Bellissimo video, molto interessante.
L'unica cosa è che l'audio del terremoto copre la spiegazione, per il resto, molto bello
OGGI SAREBBE....GIUSTAMENTE...UNO SCEMPIO ECOLOGICO
Un cordiale saluto a tutti voi dal signor Lariccia @nelsonlariccia5 SICILIA TP GIBELLINA IL CRETTO DI BURRI TEATRO AMPHITEATRO E MOLTO CUPO DOLOROSO CHE SI FA NOTARE IL BELICE! IL TUFO CALCE ALTRO LOCALITA 14/1/68 Monte Vago ed vicinanze!Fa una strana sensazione Il TUFO e la CALCE
Desert
In questi giorni credo che sarebbe utile tornare al cretto e chi non può venga almeno qui...
BOH??!!....OGGI SI DIREBBE UN DISASTRO AMBIENTALE
Il cretto è un esempio di arte mostruosa e ignobile. Ricopre senza il dovuto rispetto i resti del paese impedendo qualsiasi lettura della storia di Gibellina. Speriamo che venga rimosso.
Perfettamente d'accordo. Bisognava lasciare che la natura riprendesse i suoi spazi, questp si sarebbe stato un messaggio nobile, di rispetto nei confronti di quella potenza e vitalità che la natura aveva mostrato col terremoto e di fronte al quale l'omo deve fare un passo indietro. L'opera di Burri non mi comunica alcuna katarsi, ma un profondo senso di scoramento nel notare come l'arroganza umana sia senza limiti. Si è compiuto un vero sfregio al territorio con la complicità di una classe politica affetta da un profondo senso di inferiorità e col tacito consenso di una popolazione incapace di intraprendere alcuna azione di difesa del proprio patrimonio naturale. Voler vedere bellezza lì dove prevale l'oltraggio, spiritualità dove prevale la grettezza umana, armonia dove prevale il tumulto di forme rabbiose e caotiche, dii un opera che rappresenta l'abisso del disprezzo e l'assoluto sbandamento di un animo assalito dal dubbio, dal timore e dal tremore nei confronti di una forza incommensurabile, è una valutazione che non condivido.
Il cretto è l'esatto opposto.
Non sono per niente d'accordo, amo la natura e sento che la Natura è Eterna mentre l'uomo è piccolo, difettoso e spesso inutile ma lasciar fare alla natura significava che nessuno si sarebbe più ricordato di quel terremoto. Dei molti morti, e neppure della potenza implacabile della Natura.
Il Cretto rimarrà negli anni.
Purtroppo solo il polo museale del Baglio Di Stefano gode di relativa buona salute, Gibellina nuova non ha centrato l'obiettivo di essere una città museo, anche per l'incompiutezza delle sue architetture, come ad esempio il teatro o l'edificio che doveva ospitare il museo. Difficile persino la visita dei monumenti, più di 60, visto che non esistono mappe. Davvero un peccato, Gibellina nuova avrebbe potuto essere un centro internazionale di arte contemporanea animata da numerosi visitatori grazie anche ad essere raggiunta da autostrada e ferrovia. Spero che non tutto sia perduto e che la recente riapertura del museo possa essere di buon auspicio.