difficilmente lascio commenti, ma questa volta il video capita proprio a pennello su quello che sto vivendo ora. Lavoro da 5 anni come fotografo professionista, mi muovo molto nel mondo dei social per raccontare aziende, ristoranti, e cosi via...nell'ultimo anno non riesco più a lavorare come voglio io, è come se imponendomi degli stili per acchiappare più like mi hanno spento la visione che avevo, quel brivido lungo la schiena che avevo prima di scattare la foto perfetta non ce l'ho più. sono arrivato alla conclusione che le persone sanno cos'è un foto ma non una fotografia, dal greco scrivere con la luce. La creatività va stimolata, e davanti il telefono non stimoliamo niente, copiamo, ci lasciamo trascinare dal nulla cosmico.
Carissimo Damiano, io sono fotografo da una vita oltre farlo dal 1978 professionalmente, amo l'arte a 360 gradi e in particolare la pittura soprattutto il surrealismo e l'astrattismo, maestri come Salvator Dalì, Max Ernst, Picasso, non avrebbero ragione di esistere per il mondo della pittura realista. Ma non è proprio così.. se intendiamo la fotografia come mezzo di espressione " artisticamente parlando " bisogna avere la mente aperta per accettare qualsiasi genere fotografico anche il più estremo.. ( vedi i pionieri del futurismo ) per cui a mio modesto parere, uno deve esprimere i suoi sentimenti e il proprio stato d'animo anche in fotografia come meglio crede, se si intende esprimersi cercando di riprodurre immagini nel modo più fedele possibile alla realtà va benissimo ! ( parliamone...) ma se si vuole andare oltre va bene lo stesso, ritengo che pensare alla nostra grande passione comune come solo a uno strumento per documentare, raccontare una storia, cercare di farlo scimmiottando i grandi fotografi del passato ( che dobbiamo conoscere e studiare per migliorarci ) sia un obbligo per crescere ! ma non deve limitarci nel cercare nuove vie anche se non capite o fuori dagli schemi. non è esistito artista che uscito dagli schemi del proprio periodo storico sia stato capito subito... per quanto mi riguarda foto wow senza problemi, io non pongo limiti e schemi a nessuno, il bello dell'arte nelle sue tante possibili espressioni va accettato con tutto quello che ne può scaturire nel bene e nel male.... un abbraccio luciano Bertelli fotografo
Ciao Luciano, ti ringrazio molto per il tuo commento. Non ho assolutamente nulla contro altre forme espressive o stilistiche. Ciò che non condivido è la superficialità e lo scopo di stupire barando. Non confondiamo i veri artisti, a prescindere dello stile, con gli smanettoni del computer.
Sono d'accordo con Luciano Bertelli. Anche io sono un professionista da quasi 20 anni e non ho nulla contro le foto wow (se ho capito a quali ci si riferisce). La postproduzione pesante non è un problema. Pensa che io a volte utilizzo anche 50 layers su PS e nessuno se ne accorge ... eppure la foto è modificata pesantemente. Mentre chi la post non la sa fare, va fuori dagli schemi con un ritocco di 1 solo layer. Oggi il fotografo che ritengo migliore tra i contemporanei è Todd Hido, uno che dice "scatto come un documentarista e stampo come un pittore", nel senso che scatta senza mettere in posa niente, senza modificare la realtà inquadrata, ma poi ci va giù pesantissimo di postproduzione. Chi l'ha detto che la fotografia deve essere più simile alla realtà? Magari solo in quella documentaristica, ma la fotocamera è il miglior mezzo per raccontare bugie. Perché privarsi di questa grande opportunità per fare arte? L'arte deve generare domande e non spiattellare l'ovvio davanti agli occhi di chi la guarda. Per quello basta andare in giro per strada. A Paris Photo quest'anno si è visto di tutto: collage, colori improbabili, manipolazioni estreme. Eppure comunicavano qualcosa, e quel qualcosa è la visione del mondo del fotografo ed è questo quello conta. Criticare una fotografia solo sull'aspetto tecnico-visivo (colori, contrasti, pose lunghe) e pre-giudicarla solo per questo, secondo me è un fortissimo limite che poniamo davanti a questo potentissimo mezzo espressivo.
@@riflessionifotografiche Si può essere grandissimi fotografi smanettando come ossessi al computer e stravolgendo gli scatti e si può essere degli scarsissimi fotografi lasciando lo scatto illibato come da RAW. Quello che conta è ciò che comunica l'immagine, la visione del mondo vista con gli occhi del fotografo (e si comunica anche con i colori, i contrasti, le saturazioni e le desaturazioni, non solo con luce, soggetto, composizione), è riduttivo giudicare una fotografia mettendo pregiudizi sull'aspetto formale.
Sono d'accordo. Anche io fotografo dal 1981 e mi sono abituato ad assumere una mentalità aperta e tendenziamente positiva verso le immagini degli altri fotografi. Del resto, anche in ambito pittura, se guardiamo gli impressionisti, i surrealisti e gli astrattisti potremmo essere portati a denigrare gli uni e apprezzare gli altri, ad esempio.
Ottima riflessione!!!come sempre!!!Le foto wow non sono altro che figlie della tecnologia wow. Tra un po' non ci "capiremo" più nulla, intelligenza artificiale e quant'altro..la vera fotografia diventerà di nicchia come il vinile (sempre affascinante) forse la fotografia analogica ritornerà a prendere piede, in quanto il negativo e' immodificabile ed e' la prova che la foto e' reale. Io me lo auguro. Un caro saluto.
Il problema è che ormai la qualità di una foto è determinata dal numero di like e di interazioni, l'utente medio non riesce a distinguere una foto "esaltata" da una foto fatta con criterio, tra l'altro queste persone ingannano anche il proprio pubblico, pubblicando foto di paesaggi che nella realtà non sono minimamente come appaiono nelle foto, vedi mari stupendi con acque incredibili e poi nella realtà è tutt'altro, ci dovrebbero essere anche dei maggiori controlli in questo senso, perché è quasi una pubblicità ingannevole.
Attenzione il discorso è molto scivoloso. Nella fotografia nulla è "autentico" non fosse altro perché si sceglie un'inquadratura e si fissa un istante. Essendo un linguaggio, quello fotografico, è declinato dai vari autori secondo le proprie sensibilità, capacità e intenzioni. Sarebbe come pretendere che tutti descrivessero una scena con le stesse parole. Tutto sta a capire quanto si sia bravi a descrivere un'emozione.
@mauriziofavata5768 Certo, ognuno è libero di interpretare la fotografia a suo modo e sarebbe sbagliato il contrario, io sono super favorevole a qualsiasi tipo di interpretazione ed anche alla post produzione perché è una parte integrante e fondamentale della fotografia, quando questa però non stravolge la realtà, in quel caso si va solo alla ricerca dell'effetto "Wow" e del like, tralasciando il significato e la comunicazione di una determinata foto, ingannando tra l'altro anche lo spettatore, quella a parer mio non è più fotografia ma finzione, e non tutti riescono a distinguerla.
@@kaysersoze9571, a mio giudizio c'è un grande fraintendimento di fondo che Damiano non è riuscito a chiarire, forse anche volutamente per stimolare la conversazione, che porta a confondere l'esecuzione col messaggio. Ci sono grandi maestri della fotografia che hanno fatto del surreale o del forzatamente finto la loro chiave di lettura del mondo eppure nessuno si sogna di contestarli. Se per assurdo decididessi di voler colorare un tramonto di verde e questo fosse funzionale al mio messaggio la foto non sarebbe nè finta, nè sbagliata, purché abbia avuto la capacità di far passare quel messaggio. Il cinema insegna, immaginati se tutto venisse riprodotto in modo rigorosamente fedele (definizione su cui comunque è difficilissimo trovare un accordo visto che le percezioni individuali sono differenti) che noia mortale. Neppure la fotografia e il cinema documentaristico riproducono fedelmente la realtà, ma ci raccontano la visione del loro autore. Semmai il problema sta nell'educazione all'immagine e alla comprensione, ma qui il discorso si amplia in modo smisurato.
Hai ragione Damiano, anche a me hanno stufato le foto wow e sono contenta di questo perché sento di avere fatto un passo avanti nella cultura fotografica ed anche nella mia produzione fotografica personale. Ovviamente devo ancora crescere tanto, ma riconoscere una foto con contenuto ed una vuota secondo me è tantissimo. Grazie per questa riflessione! ciao
Ciao Damiano, oggi ho fatto qualche foto in giro, per esempio fotografando un lampione mi sono dovuto spostare tante volte per trovare un inquadratura decente , il diaframma giusto per staccare dal fondo non interessante, ripassare a vari orari per la luce giusta, cambiare lunghezza focale, salire un gradino e scenderne due per trovare l'altezza, tutto ciò per non togliere in post tutti gli elementi di disturbo e avrei utilizzato uno scatto solo, ma dov'è il divertimento. La strada breve è facile, la strada lunga è molto impegnativa ma da molto più soddisfazione. Merci et a la prochaine.
Ciao Damiano, ottima riflessione.....anche se non posso dire che le foto "wow" mi hanno stufato, semplicemente mi mettono tristezza!!! Fotograficamente nasco analogico, e per l'esattezza ho sempre fatto diapositive.... è naturale, per me, che la foto sia al 90% quella che sforna la fotocamera. Chiaro che il digitale aiuta, ma il mio pensiero è che se devo cominciare a lavorare troppo sul RAW vuol dire che ho sbagliato qualcosa. Comunque sono contento che ci siano persone che esagerano con la post, perché si vedono cose esilaranti tipo paesaggi con ombre nette e corte tipo undici del mattino, che vanno in direzione di un sole al tramonto!!!! Ho riso per venti minuti!!!
Buongiorno Damiano, ti seguo da un po di tempo e ascolto piecevolmente le tue riflessioni. Questa tua utlima riflessione parte dalla fotografia ma in realtà si spalma sulla nostra esistenza e sul nostro modo di iteragire sul reale e sul virtuale. Io da parte mia dopo molti anni di fotografia credo che il nostro fare parte sempre dalle nostre esigenze più profonde. C'è chi racconta la morte e la sofferenza, c'è chi desidera raccontare solo una forma di estetica vuota. La cosa drammatica secondo me è che in quella fotografia che si mostra vuota.... si nasconde un vuoto più drammatico, quello esistenziale. Cercare consensi è normale e molti di noi le scambiamo per carezze e sorrisi reali.... quindi forse quel vuoto estetico e solo un allarme e una richiesta. Ciao Samuele Bianchi
Ciao Damiano, complimenti per quello che fai / fate e per come lo fate. Per me fare foto è una riflessione è una ricerca è anche un emozione e tanto altro, serve tempo. Oggi il tempo non c'è più. Le foto wow sono figlie della fretta e della mancanza di riflessione di ascolto. Quando faccio foto è la foto che trova me e per fare questo serve tempo. Ciao
La tua riflessione Damiano non fà una grinza...ma oggigiorno c'è una bassa , x non dire bassissima cultura fotografica...ai giovani piacciono i like...e spesso e volentieri anche gli stessi che mettono i like sono attratti dal solo effetto "wow", senza neanche sapere o interrogarsi sul cosa trasmetta la foto!!! Dicsmo che in generale stiamo assistendo ad una decadenza ...e purtroppo non solo in ambito fotografico
Ormai ci sono talmente tante foto sui social che non rimane impressa nessuna emozione. Ci sono le mode anche nelle foto, ma quelle che ti rimangono impresse sono quelle che ti fanno pensare e vanno a pescare dentro le tue emozioni. Poi ci sono le foto ricordo di ogni genere che hanno una loro valenza, ma sono un' altra cosa dalla fotografia espressiva come mi piace descriverla. La semplicità è difficile da perseguire, ma l'etimologia è "ciò che basta a sé stessa/o" così anche le foto semplici sono in realtà complete e per farle occorre grande esperienza ,intelligenza ed empatia. Bel video.
Mamma mia quanto hai ragione!!! Anche a me è capitato di andare su Instagram e farmi rapire da alcune foto effetti wow, realizzate soprattutto col cellulare, ma dopo un mese mi sono stancata. Invece non smetterei mai di vedere foto di altri tempi, scattate soprattutto in analogico. Eppure anche io scatto in digitale e in post mi aiuto con qualche ritocchino, ma cerco di non eccedere mai, perché non mi piace molto allontanarmi dalla realtà, insomma amo la foto che documenta, anche se non mi spiace sperimentare anche dal punto di vista estetico, ma senza strafare. E quando sperimento il più delle volte per me è come un gioco che non ha nulla a che vedere con la vera fotografia o con l' arte. Non so se sono riuscita a spiegare bene cosa intendo. Poi sarà anche che sto invecchiando e purtroppo capisco che tutto cambia e tutto si evolve e non è detto in meglio. Ma ogni periodo è a se e volenti o nolenti dobbiamo adeguarci. Intendo, per adeguarsi non dico che devo per forza farmi piacere qualcosa, ne che devo per forza seguire la corrente o le mode, ma che ahimè devo accettare il cambiamento. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, ora che l' intelligenza artificiale corre più del tempo. E non sarà solo la fotografia pura a farne le spese....
Bravo Damiano, condivido perfettamente la tua riflessione che faccio mia, la Fotografia è tutt'altro , è uno sguardo aperto sulla realtà, ma interpretato dallo sguardo del fotografo, un racconto proposto all'osservatore. Basta con queste manipolazioi irreali, e con questa ricerca ossessiva dei riscontri e ei like, . CI stiamo instupidendo
Complimenti Damiano, vai spesso controcorrente ma dici sempre la verità! Mi ritrovo perfettamente nelle tue osservazioni che per me rappresentano il motivo per il quale fotografo quasi esclusivamente a pellicola.
Buon giorno Damiano. Quest’anno ho visitato diverse mostre fotografiche, Corps a Corps al centre Pompidou, Capa, Brassaï, Vivian Maier, Gerda Taro, mi sono persa con pentimento quella di Margaret Bourke-White. Ebbene ho visto foto che hanno qualcosa da dire per il loro contenuto, mi hanno trascinata in tempi e in temi speciali, e non mi hanno colpita per la loro tecnica, insomma pochi effetti wow, ma tanto contenuto. Quello di cui parli nel video rispecchia il segno dei nostri tempi, zeppi di esteriorità ma pochi contenuti.
Questa tua riflessione Damiano è molto apprezzabile. In ogni casi, la foto wow, come tu hai fato capire, ha una vita pari ad una frazione di secondo. Non esiste quindi. Lasciamo che certi fotoamatori si divertano con le fotografie nate morte. In giro è pieno di festival, mostre, siti web, e libri interessanti con fotografie che danno un contributo all'analisi del presente e dell'intimo degli individui. Seguiamo queste e ignoriamo chi fa foto già morte. La maggior parte dei fotoamatori sono appassionati di tecnologia e non di fotografia. La passione per la tecnologia porta spesso alle foto wow. Io direi che bisognerebbe smettere anche di parlare dell'ultimo ritrovato tecnologico. Lo so che questo porta ascolto, ma alla fine si è complici del wow. Personalmente seguo questo canale dalla sua nascita ma quando si parla dell'ultima uscita, indipendentemente dal brand, evito di guardare, la noia mi sorpassale..
Come ben sai se ci segui da sempre noi parliamo principalmente di fotografia… ci sta che si parli anche dei mezzi che servono per produrla dai più recenti a quelli degli anni passati
Sono totalmente d'accordo con lei Maestro. Ho 60 anni e solo due mesi fa mi sono convinto ad acquistare una digitale usata. Ho sempre odiato avere la possibilità di scattare di nuovo una foto semmai non mi fosse piaciuta e altrettanto essere tentato dalla post produzione, cose che con l'analogico non puoi permetterti di fare. Scatto solo in bianco e nero per cogliere la reale essenza della foto, niente di più. La saluto.
Bravo Damiano, giusto sottolineare quanto detto nel video va "controcorrente", ci fa riflettere sua cosa sia un certo tipo di fotografia oggi. Senza anima.
Ciao Damiano, assolutamente d'accordo con te. Io sono anche contro alla rimozione di persone o oggetti dalle foto, fosse anche una semplice carta per terra. Cioè che c'è nelle foto quando le scatti deve rimanere. Almeno questo è il mio umile pensiero. Buon weekend 👋🏻
Posso dissentire? Un conto è modificare l'immagine in modo da alterare il motivo che ci ha spinto a catturare quell'istante, un conto è eliminare piccoli elementi di disturbo quali una cartaccia appunto, un segnale stradale, un puntino nero (uccello in volo) in un cielo completamente terzo. L' altro giorno ho scurito il riflesso del tetto di un piccolo autobus e quello di una minuscola serra che creavano in una foto di paesaggio due punti luce veramente fastidiosissimi e distraenti.
Condivido. Lasciare tutto esattamente sempre come sta nella scena, anzi, può essere un segno di pigrizia. Anche in passato nell'era analogica in camera oscura si faceva postproduzione. In alcuni casi anche spinta.
Per me è esagerata la tua posizione. Pur condividendo l'idea che bisogni prestare molta attenzione alla composizione. Solo un es. : luce incantevole nel bosco il grado di nebbia giusta che mi da quell'atmosfera magica mentre scatto rapidamente perché so che quel momento non durerà per molti secondi. Mi accorgo in postproduxione che c'è un rametto o una Latina di birra lasciata dal solito incivile di passaggio nel bosco che obiettivamente disturba. Non la rimuovo mai? Potrei anche non farlo per la lattina se volessi "lasciare" un messaggio all'osservatore della foto. Altrimenti per me si può rimuovere senza dubbio. IO non vedo nessuno stravolgimento della realtà in questo caso. La postproduzione seria è sempre servita per esaltare la bellezza di una scena già di per sé bella, non per crearla artificialmente. E questo anche nell'era analogica.
Gente che fotografa e ha poca cultura fotografica, prende tanti like da altrettanta gente che non ha, a sua volta, cultura fotografica. Tutto qui. Condivido a pieno questo tuo ragionamento. Sarà probabilmente anche questa considerata fotografia dalla massa, ma non rientra affatto nelle mie corde. Ciao Damiano!
Grazie. Mi hai confortato. Non ne facevo un problema esistenziale ma ho avuto conferma da te (voi) che posso continuare in questa bellissima attività che è fotografare. Sono contento di avere comprato 2 dei vostri corsi
...tutto vero, tutto condivisibile. D' altra parte, vedo anche immagini di coloro che ''mai post produzione, la foto dev' essere quella che esce dalla fotocamera'' di una banalita' e di una sciattezza disarmanti, e spesso sono inguardabili alla pari delle foto ''wow''. Che dire : la verita' non la possiede nessuno, e forse, come al solito, sta nel mezzo. Ciao, e grazie per questa interessante riflessione......
Assolutamente d’accordo. Poi, in questo periodo con il foliage… Chiamiamola maturità, non vecchiaia dai, ho 35 anni e la penso esattamente come te e non mi sento vecchio 😅 Personalmente sto scattando molto a pellicola proprio per il gusto autentico della fotografia che poi sto trasportando sul digitale. Sarà che ho seguito tutti i vostri corsi e da qualche anno mi si è aperta la mente!
Io non ho account Instagram quindi non saprei anche se immagino, però vedo i fotografi su UA-cam che fanno uscite fotografiche e mostrano i loro lavori, mi ritrovo effettivamente annoiato dal vedere sempre: la persona che passa, l'immagine riflessa sulla vetrina, lo specchio nella pozzanghera, figure fotografate da dietro a caso ecc ... ecc... poi per fortuna ci sono canali come questo che mostrano scatti dai libri di grandi fotografi e altri canali dove magari provano a replicare gli scatti dei grandi fotografi e allora il morale sale oltre che la voglia di fare qualcosa che non combacia con lo stile attuale
Sono anni che lo dico. Pensa che é da 2-3 anni che non uso più lr o ps e il 90% delle mie fotografie le faccio in analogico. Per voi é diverso, ovviamente, fotografate per lavoro ma io, che non mi sono mai definito un purista, ho ritrovato il piacere della fotografia, soprattutto del piacere di stampare in camera oscura. Dimenticavo, dei like non me ne frega niente.
Sui social non è fotografia, è come dire di essere andati al ristorante al Mc Donald. Ci sono poi certi gruppi molto specifici, di fotografia, dove si analizza la foto, la storia dietro la foto. La tecnologia deve coadiuvare il fotografo, snellire il lavoro. L'estro e la bravura sono altra cosa, per questo la AI, non deve spaventare in nessun campo. Ottimo video come sempre. Un saluto, Francesco.
Ottima riflessione che condivido completamente. Anni fa, in Provincia di Brescia andai a vedere (le foto) e sentire un famoso fotografo, venivano proiettate alcune sue opere e lui dal microfono le commentava le spiegava a noi in sala ( un cinema o un teatro, ora non ricordo con precisione ), ad un certo punto viene visualizzata "una famosa foto dove due grossi volatili si guardano e sembra vogliano baciarsi", arriva la spiegazione ed a me è crollato il mondo: Lui vi dice che l'animale era uno poi lui lo ha duplicato poi invertito poi avvicinato al primo, quindi dietro ha cancellato lo sfondo e bi ha incollato l'erba. A me è crollò un mito. Se "quello" era fare foto allora io ero (e sono rimasto) un sognatore. Ma ci sono anche ricordi ed esperienze positivi, ricordi di gente che sapeva fare senza ricorrere al Photoshop per creare l'effetto wow: su fotocommunity mi capitò di vedere una normale bellissima foto che ritraeva una farfalla su un fiore in un vaso posto su un davanzale. Scrissi al fotografo coomplimentandomi e chiedendogli con quale costosa attrezzatura avesse fatto quel capolavoro, mi rispose dicendo: nulla di eccezionale Mario, solo una Nikon D40 (da 6 ( sei ) megapixel) il 18-55 del kit e una lentina (lui le chiamava così le Lenti Addizionali di Close-up) davanti.
Partendo dal presupposto che sono d'accordo con ciò che esprimi, ci sono degli elementi che però vanno considerati: I canali social hanno delle logiche di fruizione (che evolvono) e il pubblico non ha nessun motivo di essere preparato in quanto a fotografia. La fotografia è vasta, i social ne rappresentano solo una porzione, ma se si commentano i contenuti dei social, bisogna essere coerenti con il canale utilizzato (non è una mostra, non sono immagini stampate). Inoltre, le tecnologie avanzano e, per quanto possa essere discutibile, AI e altri strumenti sono e saranno sempre più parte di tutta la comunicazione visiva e dell'uso quotidiano personale e professionale delle persone (e delle aziende). Così come si è passati dall'analogico al digitale, nuove possibilità vengono messe a disposizione e vengono colte da chi è curioso e ha voglia di imparare. È sempre stato così e sarà sempre così. E qui veniamo ai giovani che, come qualsiasi fotografo alle prime armi, si sperimentano e hanno tutto il diritto di essere affascinati da qualcosa che li gratifica o soddisfa, per quanto per altri possa essere trito e ritrito. Per chiudere, veniamo alle correnti artistiche. Ripeto, sono d'accordo con tutto quello che dici, ma è anche vero che ogni periodo storico ha avuto i suoi stili (o mode?) nell'arte. Scattare foto realistiche, fine-art, acqua con tempi lunghi sono paragonabili alle correnti artistiche degli ultimi secoli di produzione artistica umana. Per cui, alla fine, de gustibus...
Da semplice appassionato di fotografia ho vissuto l'evoluzione di questo mondo passando dalle diapositive fatte con la velvia 50 e proiettate sul muro o sul telo alla fotografia digitale con una semplice Nikon d40x fino ad arrivare ad usare totalmente il cellulare per scattare qualsiasi foto...quello che ho notato in particolar modo è che il mondo del digitale ha indotto ad un massiccio uso della post produzione che oltre a rubare tanto tempo personale ha portato ad artefare praticamente ogni foto per creare questo effetto wow! Ero arrivato al punto di non capire che tipo di fotocamera veniva utilizzata per creare foto con certi effetti...alla fine ho scoperto che era tutto un artefatto eseguito davanti lo schermo di un pc...condivido il tuo pensiero...cerchiamo di ritornare un po al passato e a scattare in modo genuino lasciando la post produzione soltanto a chi serve veramente...
Grazie Damiano per questa riflessione, credevo di essere tra i pochi a pensarla come te, mi fa piacere vedere che non è così. Condivido in toto il tuo pensiero, non se ne può più di vedere queste "immagini", e non foto, WOW. Bellissime certo, ma come per esempio lo possono essere esteriormente una donna o uomo, ma vuote/i dentro. "Immagini" che oltretutto l'unica cosa che personalmente mi trasmettono, è un senso di freddezza assoluta!! Preferisco le mie (e quelle degli altri) foto "naif" reali, con i loro pregi ed i loro difetti e dove so di non prendere in giro nessuno, perché anche di questo si tratta, ma soprattutto di non prendere in giro me stesso!!! Grazie Ancora!!
Ciao Damiano, sono perfettamente d'accordo. Queste foto "wouu" dopo poco stancano. Inoltre devo dire che, se uno non capisce molto di fotografia e poi si reca in quei luoghi ai quali corrispondono le foto altamente artefatte, alla fine ci rimane male perché si ritrova in una realtà totalmente diversa. Se si vuole vivere in un mondo di sogni ok, vanno bene, ma se si vuole essere fedeli alla realtà è un'altra cosa. Ed è lì che si vede la differenza tra un fotografo ed uno ..... smanettone.
Damiano complimenti , ancora una volta una schietta e diretta riflessione su quello che accade oramai da tempo nella "Iperrealtá"fotografica! Meglio rimanere dei dinosauri della fotografia piuttosto che degli illustratori della pixar😂. Un abbraccio.
È una riflessione che condivido e che mi sembra condividano molti, ma vedo in questi argomenti un problema per i professionisti, soprattutto per chi fa eventi e per chi fa viaggi fotografici. Chi fa eventi ha clienti che vogliono ovviamente foto wow. Perché va bene il ricordo, ma oggi non c'è ricordo senza condivisione, e soprattutto se non sei un fotografo e ti rivolgi a chi non ha una particolare cultura fotografica, vuoi che il tuo ricordo faccia un effetto chiaramente wow. Mentre chi fa viaggi fotografici, come proprio nell'esempio delle Lofoten (perché cosa ci vai a fare se no alle lofoten, diciamocelo, se non per fare foto) li fa per creare immagini wow. Se no mica vai alle Lofoten, se solo vuoi fare foto di natura ma senza spettacolarità, in Italia con mezz'ora di macchina da qualsiasi posto hai luoghi in cui trovare meraviglie per la fotografia. Quindi questi argomenti di cui parli, assolutamente condivisibili, vanno un po' contro al business dei professionisti. Sempre escludendo il fotogiornalismo. Mi sembra che oggi il professionista abbia il serio problema di essere apprezzato da clienti che ovviamente di fotografia sanno meno dei fotografi.
Ciao Damiano, a parte che io diffido degli esaltati e di coloro che dicono wow, diciamo che molto spesso le foto così elaborate si assomigliano un po' tutte e a prescindere da una pp misurata e con competenze (maschere di tonalità, effetti Horton etc) il problema è che non danno spunti di riflessione.. c'è però da dire che molta gente invece vuole vedere una foto wow delle cascatelle di chittesencu.. e lo spunto è: devo andare in quel posto a vedere le cascatelle.. e poi ne rimane deluso quando ci arriva veramente
Madonna è super interessante come discussione, premetto che sono un neofita che scatta solo con iphone ma mi sono posto anche io questo problema, tempo fa mi sono reso conto di aver scattato molte fotografie in questi anni e mi sono deciso a metterle su instagram nude e crude, diciamo che non avendo dimestichezza con i rudimenti della fotografia ( se non solo ora dato che sono passato da un iphone 8 ad un 13 con qualche opzioni in più ), ho poi cominciato inesorabilmente a entrare in quel meccanismo di voler ricevere “feedback “, quelli più piacevoli sono stati da foto senza tag non ritoccate, però la fascinazione di mettersi ad usare “trucchetti” è altissima se non quasi inesorabile. Secondo me il problema il problema è “mediamente “ che non si fotografa più per stampare momenti “autentici “ e quindi su un supporto che poi deve essere qualcosa di evocativo nel tempo come appunto accennato nel video. Sono sul punto di prendermi una macchina per cambiare il modo di fotografare, ma Istagram direi che non è il posto giusto per coltivare un hobby che è cosi “sensoriale”, se poi il punto è quello di metterci dentro IA e compagnia bella, stiamo guardando un mondo finto per avere la scarica dopaminica tipica dei nostri tempi
@ domanda ( spero non sia off topic) quale è secondo te per un neofita come me, un percorso formativo a livello fotografico senza restare incastrato in questi meccanismi di Instagram? Mi spiego meglio, mi conviene prendere una mirroless di qualche anno fa particolarmente versatile e magari poi stampare per sviluppare un occhio che con gli schemi( di tablet e smartphone intendo) sarebbe sempre viziato, da dimensioni, calibrazione ecc ecc?( per la pellicola direi che magari nel 2024 potrebbe essere sicuramente ancora meglio , ma poco pratico e forse anacronistico)
mi trovi completamente in sintonia; alle tue considerazioni aggiungo che ho visto di recente una mostra dove il livello di postproduzione era a mio avviso esagerato; a volte è meglio una foto magari leggermente cannata (sfocata?) che racconta qualche cosa che una perfetta che non dice nulla. Io sono per la gioia dello scatto e postproduzione essenziale
Video interessante, ho 23 anni e fotografo seriamente da 6 anni, proprio negli ultimi 2 ho avuto una sorta di esigenza nel riscoprire un tipo di immagine più naturale, meno post prodotta. Questo non significa che se si deve salvare una foto o semplicemente ritoccare quella cosa in più non si apre photoshop, ovvio, ma riducendo la "bacchetta magica" si torna a fare le cose meglio e in modo più professionale. Proprio oggi rivedevo alcuni ritratti fatti 3 anni fa che non mi dispiacevano per niente, ma erano troppo post prodotti, troppo esasperati, rimodificandoli con un approccio meno invasivo li vedo più puliti, essenziali. Alcuni avevano proprio degli errori tecnici fatti per fretta che ho cercato di mascherare con la post, adesso li trovo orribili e impresentabili. Nel tempo si cambia, si cresce e determinati modi di fare li troviamo infantili, ognuno affronta questa situazione (molto frequente) a suo modo, io per accorgermene ho dovuto ristudiare alcuni fotografi e ripensare il mio modo di lavorare.
Damiano hai ragione, ma tanta tanta ragione. Oggi con i plugin evolutissimi l’intelligenza artificiale, gli smanettoni da Photoshop eccetera non si riesce più a capire quanto una foto sia reale o totalmente artificiale. Nel tempo mi sono iscritto a diversi gruppi fotografici ed in passato, con piacere, guardavo le fotografie pubblicate, ora mi accorgo di non dedicare più di mezzo secondo alla visione di ogni foto che oramai risultano prevalentemente false, artefatte ed innaturali, io stesso mi sento a disagio quando per migliorare la definizione di alcuni scatti utilizzo software tipo Topaz lab. Le conseguenze sono che le mie foto le tengo esclusivamente per una consultazione mia personale e pian piano perdo interesse per il mondo della fotografia in generale, tranne che per la visione di grandi fotografi che spesso vengono proposti proprio sul tuo canale.
Non so se è un problema di effetto wow o meno però penso che uno dei problemi che oggi abbiamo è anche la saturazione di contenuti... Oggi alcune piattaforme fanno si che la quantita di fotografie belle o brutte siano sempre e costantemente alla portata di tutti... Questo ne appiattisce la percezione. Una volta si mangiavano certi dolci solamente a ridosso di una festività o stagione particolare, oggi con la profuzione e la distribuzione di massa si ha disponibilita illimitata in tal senso... E anche se ancora oggi un buon dolce fatto in casa magari alla vecchia maniera spicca sul prodotto commerciale non ha più l'impatto che aveva quando eravamo bambini. Oggi grazie o per colpa di piattaforme come istagram diventa tutto anche troppo fruibile e continuo al punto che anche al vero bello ci si è assuefati. Viviamo in un mondo dove con un tap sullo schermo possiamo vedere qualsiasi parte del mondo fotografata non da uno ma da milioni di utenti e con milioni di prospettive... Ragion per cui oggi essere originali o riconoscibili è veramente tanto difficile. È al contempo un sogno e un incubo per il mondo della fotografia, tutti ma proprio tutti oggi abbiamo una fotocamera nel telefono e nella storia dell'uomo non si sono mai scattate cosi tante foto e mai nella storia sono state così fruibili. Questo ha appiattito tutto. Agli appassionati di fotografia al giorno d'oggi interessa più la tecnica che la foto in se... Come dire che uno chef ha più piacere a cucinare che mangiare... Non so se ci sarà mai un'inversione di tendenza. Saluti
Tutte le foto passano attraverso una certa “manipolazione” della realtà, anche fosse solo la semplice elaborazione della fotocamera. Alla fine io sono del parere che contino due cose: la trasmissione di un messaggio e quindi di un’emozione, e in secondo la percezione di uno stile. Questo per dire che il valore alla fine lo dà lo studio, l’applicazione e, se c’è,il genio. Non parlo di foto banali che già si scartano da sole, parlo di foto che esigono una certa applicazione da chi le fa. Allora non mi importa se non sono secondo i miei canoni, non mi importa neppure se mi piacciono o meno, mi importa invece se riesco in ogni caso a riconoscerne un pensiero costruttivo e uno stile.
Concordo su tutto, ormai sul web c'è una valanga di fotografie prodotta da sedicenti fotografi, se hai un minimo di occhio sgami subito quanto dietro certi scatti ci sia tanto fumo e poco arrosto... Comunque nel podio delle fotografie del web che mi fanno incazzare di più posso annoverare: le foto con finta profondità di campo ridottissima o finto effetto tilt shift, le foto "draganizzate" (che per fortuna si sono estinte da un po') e per finire un certo tipo di street photography (in genere quella proposta da giovani youtuber) in cui pare che l'essenza di questo genere sia andare per strada e scattare in modo bulimico foto a caso a gente a caso che fa cose a caso (per proporre poi questi capolavori con la musichetta chillout in sottofondo).
Sono pienamente d accordo.......noi che veniamo dalla classifica Fotografia analogica avvertiamo in determinate situazioni e tematiche fotografiche una sorta di disagio.......bisogna ritrovare la vera essenza della Fotografia e il significato più sincero e naturale possibile........troppa tecnologia e pochi occhi puntati nella creatività e nel messaggio di ciò che vogliamo raccontare.....
Ciao Damiano,di base condivido molto le cose che dici.Anche io inorridisco davanti a tutti quei "stupenda!" ecc,quasi sempre sono figli di simpatie personali e magari anche del momento.La mancanza di etica e' ormai dilagante in ogni ambito e la fotografia purtroppo non sfugge a questo livellamento verso il basso del senso critico e sopratutto dell'onesta' intellettuale.La colpa non e' dei social ma dell'utilizzo errato che se ne fa.Per quanto riguarda le immagini che dici che ti hanno stufato..oggi vediamo una quantita' spropositata di immagini perche' abbiamo tantissimi mezzi a disposizione per osservare a differenza di 20/30 anni fa,a me sinceramente non da' fastidio, anzi magari mi da' anche qualche spunto ,se non mi interessa vado avanti.Io fotografo per me e non per cercare il consenso altrui e se una foto mi piace cerco di farla perche' ho piacere e soddisfazione personale e magari voglio appendermela a casa,se e' uguale ad 1 milione di altre pazienza, credo si faccia parecchia confusione sotto questo aspetto.Concludo dicendo che banalizzare le Lofoten con "le casette rosse" sia un'affermazione,permettimi di dirlo con grande rispetto,molto superficiale.Le isole Lofoten sono un dono di Dio e ti consiglio di visitarle se non lo hai gia' fatto.Vedrai che anche quelle casette rosse ti sembreranno molto meno banali.Un caro saluto.Luca
Spero tu abbia compreso che non ho nulla contro le lofoten tantomeno contro le casette rosse. L’esempio aveva solo la funzione di archetipo mentale e fotografico
Ciao Damiano, riflessione molto bella come sempre. Io concordo con te, e c'è da aggiungere che spesso le foto wow sono piu grafica o fotomontaggi più che foto nude e crude....che poi anche quelle sono talmente piallate che appaiono "lisce", sembrano di plastica, e a me proprio non piacciono. Le foto che io cerco sono fatte in natura e alcune realizzate anche da ambassador di un qualche brand (nel senso che le foto a mio modo di vedere sono valide, non che é bella perché l'ha fatta un ambassador....piuttosto si spera che da ambassador sappia anche fotografare)....cerco scatti che siano genuini fatti da gente che ama fotografare, che sa cogliere le cose belle anche da una giornata uggiosa, foto dalle quali imparare o alle quali ispirarsi, magari realizzate con l'attrezzatura simile a quella che vorresti per farti un'idea, eccetera. Io non metto like a foto wow, nemmeno ci clicco sopra per vederle bene, é uno stile che non mi appartiene. Andrea
Ciao Damiano avendo da sempre (ormai da tanti anni) considerato e vissuto la fotografia come una forma d’arte che ho amato più di altre che ho comunque “frequentato” provo solamente una profonda tristezza. Concordo con te sui contenuti limitati o nulli delle wow ma temo che questo possa essere solo l’inizio di un processo di AI che ci potrebbe portare a richiedere alla stessa di preconfezionarci una bella foto alla Salgado o alla Galen Rowell oppure un mix inedito dei due stili e quindi pure con i contenuti connessi. E stiamo parlando di un arte visiva chissà se in futuro potremo chiedere all’AI una bella opera lirica che prenda il meglio di Verdi e Puccini. Forse sarò anch’io ormai antiquato ma il togliere la componente umana dall’arte dovrebbe creare un distinguo e dei confini ben chiari e tenere le due cose (una l’arte l’altra non saprei almeno io come definirla ma esisterà pure un modo) ben separate e questo vale soprattutto per la fotografia che è molto molto esposta a inquinamenti e commistioni tra le due.
C'è anche una tendenza molto diffusa a produrre immagini desaturate con colori pastello, anch'essi irreali che seppure composte in maniera perfetta non corrispondono alla realtà di quello che il fotografo aveva davanti agli occhi. Sono soprattutto immagini in contesti urbani sostanzialmente deserti e quindi ancora piu stranianti. Alla ventesima foto della casetta stile sobborgo americano o all'ennesimo distributore di benzina copie della new topography che aveva un senso negli anni 50 e 60 del secolo scorso si cominciano a rivalutare anche i gattini...
Però i colori pastello hanno una loro dignità. Difficile trovarli naturalmente e desaturare leggermente non lo trovo ingannevole. Diciamo che il problema è, sempre, se dietro esiste una idea, un progetto, un percorso cui attenersi. Se esiste sicuramente è visibile e accettabile, se non c'è la foto è un corpo estraneo persino per chi l'ha scattata.
Grande Damiano !!!! L' appiattimento dell' immagine ( non posso chiamarle foto ) frutto di che cosa ???? Manca il CUORE !!! Però vederli è veramente divertente ..... e quando parlano delle svariate macchine .... esilaranti!!!!
Ciao Damiano , condivido la tua riflessione al 100% da anni mi sono tolto da Instagram che con la fotografia non ha più niente da spartire (la formula è faccio la foto dove hanno fatto la foto gli altri purché sia più kitsch delle altre).
Riflessione importantissima. È esattamente il motivo per cui, ad esempio, non mi sono mai piaciute particolarmente le foto di Alberto Ghizzi Panizza: le sue foto sono tecnicamente ECCELLENTI, ma l'effetto wow mi ha sempre stancato molto in fretta e non mi ha mai attirato particolarmente, anzi ho sempre trovato molte immagini sue e altre dello stesso genere stomachevoli (ovviamente il parere è personale, non ho nulla contro di lui, anzi lo reputo ad un livello altissimo per quello che fa, semplicemente sono gusti differenti).
Tutto chiaro e giusto sono d'accordo con te in pieno. Bella riflessione. Ma adesso penso. Allora la fotografia si sta trasformando (non evolvendo) dall'arte del vedere all'arte di farsi vedere??? Bellissima nuova collana del primo di 30 volumi di Oliviero Toscani. Giustappunto dedicato alla fotografia narcisistica del IO/DIO....stupenda ❤
Grazie, belle considerazioni che condivido. Tant'è che io, dopo qualche anno con la fotografia digitale, sono tornato in pieno alla fotografia analigica con la passione per la pellicola e le macchine meccaniche. Però per me è solo una passione e una mia scelta. Buona giornata.
Completamente d'accordo! Hanno stufato... La fotografia è la forma d'arte più vicina alla realtà, perché è un frammento di questa. Se la realtà non è più riconoscibile o viene reinventata nella fotografia allora ha fallito il suo compito.
Concordo in pieno. Sono abituato personalmente a fotografare seguendo un piano, un’idea, un progetto (attualmente sto fotografando Milano per un mio progetto personale a lungo termine). L’idea del portfolio fotografico, se non addirittura del racconto, è quello su cui cerco di applicarmi. Le foto singole, per me, difficilmente possono essere valide sotto questo aspetto. Ma è un approccio personale, non pretendo valga per tutti. Sono d’accordo anche sul tema della semplicità. A me personalmente hanno anche stufato quelle fotografie che devono per forza essere con tanti layers, tanti frames, tutte foto super complesse da un punto di vista compositivo. I “livelli” si possono dare anche senza dover mettere il Nuovo Testamento in una sola fotografia. Sulle foto “wow” delle quali hai parlato tu, personalmente non le considero nemmeno fotografie.
Perfettamente d'accordo, l'appiattimento conseguente alla diffusione di massa dei cellulari, sempre più farciti di "effetti" alquanto discutibili, insieme alla possibilità di accedere alla massa da parte di chiunque ha provocato una proliferazione di ciofeche inguardabili...
La fotografia è un'arte, e come ogni forma d'arte, non si conforma necessariamente ai gusti del pubblico. L'arte, per sua natura, è provocatoria, sperimentale e spesso controversa. Basti pensare a opere come 'Colpisci i bianchi con il cuneo rosso!' di El Lissitzkij, un'icona della rivoluzione russa che scatenò forti reazioni. Cercare il consenso universale in un'arte visiva significherebbe sacrificarne la capacità di stimolare il pensiero, di suscitare emozioni e di offrire nuove prospettive sulla realtà. Ridurre la fotografia a un semplice strumento per ottenere 'clic' e 'like' è un impoverimento del suo potenziale espressivo, e rischia di generare una produzione artistica omologata e priva di originalità
Concordo pienamente. Per questo motivo ho abbandonato Instagram da tempo. Ho sempre preferito foto “naturali” che quelle ritoccate a mille totalmente finte.
Video interessante. Sono sostanzialmente d'accordo sulla necessità di vedere più foto naturali e con una postproduzione leggera e sensata. D'accordo anche sull'evidenziare il fatto che la qualità di una foto spesso non é proporzionale al numero di like ottenuti. D'altro canto vorrei dire che riuscire a dare un contenuto narrativo ad una singola foto non é affatto facile (un po' più semplice tramite una serie di immagini) e comunque si deve partire da una bella foto, intesa come ben esposta e composta con una certa cura. Se c'è il contenuto (ma deve risaltare chiaramente e non essere visibile solo all'autore dello scatto) e la foto é bella, intesa come ben fatta, allora ci troviamo di fronte a una grande immagine. Mi disturbano ancora di più delle foto wow di cui parli, certe brutte foto che si vedevano in certi circoli fotografici qualche anno fa. Foto sulla carta impegnate ma contraddistinte dalla pessima tecnica e da un contenuto assai nascosto e visibile solo dal fotografo. Vorrei anche dire che i grandi autori sono da studiare e saranno sempre grandi ma ci sono troppi fotografi che li scimmiottano banalmente. Penso alla lunga schiera degli emuli di McCurry e Kenna che, francamente, mi hanno davvero stancato. Io sono appassionato di fotografia naturalistica da una vita e posso dire che ci sono dei fotografi attuali (Munier, Unterthiner, Nicklen, ecc...) che non hanno niente da invidiare a quelli del passato e hanno saputo sfruttare la migliorata tecnologia per produrre immagini straordinarie. Certi grandi fotografi del passato hanno dovuto fronteggiare (in molti casi benissimo direi) delle oggettive limitazioni tecnologiche. Fotografare adesso, in qualsiasi contesto, come facevano loro e come loro stessi non farebbero più al giorno d'oggi, mi sembra anche questo un errore e un grande limite.
Bisognerebbe spiegarlo al 90% dei creatori di contenuti qui su youtube...sembra una gara a chi ce l'ha più grosso in post-produzione...condivido da anni questo pensiero sulla fotografia più semplice e realistica! specialmente quella di paesaggio, ma ora va di moda dipingere la luce sulle foto totalmente artefatte con la scusa che è "artistico"
Caro Damiano, a costo di creare disgusto, sappi che al termine del video ti avrei baciato 😂😂😂❤ Scherzi a parte, io penso che i social siano un pessimo mezzo per studiare e godere della fotografia, per via della loro tendenza alla superficialità. Sembra paradossale ma è così. Personalmente non sono contro una interpretazione artistica della fotografia, ma il problema è che spesso, nelle foto wow, non c'è nemmeno quello perché una visione artistica della fotografia richiede studio e consapevolezza. Bisogna incoraggiare di più a studiare la fotografia, approfondire se stessi, di lavorare sulla comunicazione e sull'espressività, pena ritrovarsi sommersi di "zucchero filato".
Cosa ne penso del video? Martedì mi è arrivata da Londra una Hasselblad 500cm con tre meravigliose ottiche. Basta megapixel, addio WB, 1 solo ISO e farselo andare bene. Stop al focus stacking, HDR, scatti a manetta; 36 pose e senza esagerare, costa comprarli e costa pure svilupparli. Solo B/N. I vantaggi di essere un boomer. Ecco cosa penso del video 🙂. P.S. Ottimo video.
sfortunatamente Dam, i giovani, contano di costruirsi un lavoro con degli scatti che sanno avere appeal sui social. O cambia la società, dove certe cose, che ieri erano fondamentali, come la storia che racconta una foto, oppure siamo messi così...😢
Mi piace molto questa riflessione che offre tanti spunti come emerge in moltissimi commenti. Vorrei fare una considerazione partendo dalle Lofoten, un esempio come tanti di luoghi presi d’assalto non per comprendere la vita di queste comunità di pescatori, o come si potesse viverci o altro, ma per fare tutti la stessa identica foto. E gli esempi non si contano di posti incontaminati o quasi che subiscono un impatto ambientale notevole. Basta pensare alle coltivazioni di lenticchie, calpestate o con le auto parcheggiate in parte, o ai campi di lavanda calpestati, con le modelle. Poi si aprirebbe il capitolo ancor più inquietante di come i social abbiano alterato la percezione del proprio valore, identificandolo coi like. Sono pessimista che la reazione sia uguale e contraria, sarebbe bello ma temo che peggiorerà. Grazie per questo stimolo.
Mi rincuora questa tua riflessione fotografica, perché proprio in questi giorni mi sentivo incapace di produrre immagini che piacciano sui social. Sto attento alla composizione e all'esposizione (ho fatto i vostri corsi) però non sono bravo nella post produzione: mi limito a rivedere se c'è da fare qualche piccolo ritaglio e a sistemare leggermente le alte luci, i neri, le ombre... però poi basta, Non so usare i pennelli, le maschere e non so quali altri strumenti ci siano. Ho in mente di partecipare ad un corso specifico però mi piace lasciare le foto il più naturali possibile. Però alla fine non piacciono come altre che sono pesantemente modificate.
Io ho sempre giudicato i fotografi tra bravi e scarsi, indipendentemente dalla "confezione" con cui presentano i loro lavori. Ritengo dei veri geni gente come David LaChapelle e Todd Hido che fanno immagini straordinare, ritoccatissime, spettacolari e che suscitano l'effetto Wow e ritengo dei veri cialtroni molti tromboni che starnazzano ai 4 venti che loro aprono il Raw così com'è e poi ci presentano lavori di una noia mortale. Quello che conta è il modo di vedere il mondo del fotografo. La storia poi penserà a cestinare sia le immagini ipersature, sia i raw illibati della "vera fotografia" (che non ho mai capito cosa sia).
Concordo pienamente, intanto chi si approccia alla fotografia dovrebbe avere come obiettivo quello di diventare un bravo "artigiano", il lato artistico se ce l'ha andrebbe esplorato dopo. La fotografia dovrebbe ritrarre la realtà così com'è nel momento in cui è stata scattata. Se vogliamo buttarla sul filosofico l'ago della bussola dovrebbe puntare ad una sorta di verismo verghiano dell'immagine, e, non troveresti più foto wow, ma belle immagini.
Ciao! Hai perfettamente ragione, anche io produco per i social molte foto "WOW" ,Topaz e nitidezza a go go ecc. Ma ovviamente sono per i social ! Poi quando le foto si stampano bisogna usare un'altro registro. Per questo penso che quelle sui social non sono propriamente fotografie. Ma imagini per socia.
Ciao Damiano, riflessione che condivido nei termini generali, ma credo che ci sarebbero tanti distinguo da fare. Molto difficile dire cosa sarà o non sarà apprezzato in futuro, ed è altrettanto difficile per me prendere una posizione netta trovando complesso effettuare cesure altrettanto nette tra gli scatti, dividendo in due il campo.
Purtroppo il mondo va avanti, anche senza noi. Questa visione che hai, e condivido nella sua sostanza, è ancorata a un'esperienzialità che non riguarda più l'oggi ma ieri, l'altro ieri sopratutto. Prima ancora anche. Con noi invecchierà anche questa visione, sostituita da ciò che, secondo me erroneamente, oggi definiamo "moda". Purtroppo probabilmente non è moda, è un'evoluzione. Come chi dice "la musica è finita negli anni 70'" ha sostanzialmente torto e semplicemente afferma, sotto pelle, "io non so vivere nel mio tempo e son rimasto indietro" anche noi, come fotografi, facciamo fatica a far parte di questa evoluzione. Non ci piace, la definiamo in tanti modi denigratori. Ripeto, son d'accordo con ciò che dici... ma il treno è partito dal binario, guardare la locomotiva a vapore ferma dicendo "questa è meglio" non ci porterà alla prossima stazione. Rimarremo semplicemente senza mezzo di trasporto. Grazie come sempre del video e delle belle riflessioni!
@@riflessionifotografiche una filosofia che condivido sia nelle parole che nei fatti, come scritto sopra. Mi chiedo solo a volte se non rimanga un "parlare ai muri" che nuoce sia a noi sia a quelli a cui parliamo che, spesso, non sono interessati a questi concetti. Il mondo cambia e la fotografia con lui, certe volte tristemente.
D'accordo con te al 100% anche se ho "solo" 30 anni Nessuno parla di questi argomenti anzi apri UA-cam e solo tutorial proprio per fare le foto wow😂 penso siate una "mosca bianca" Grazie
Ciao Damiano su questo sono pienamente daccordo con te,nei social ormai vedo foto finte stracariche di PP e tecnica fotografica..Ogni tanto lo faccio notare agli autori specificando che è tutto irreale ma sai cosa ti rispondono??Non capisci un cazz!!Quando faccio paesaggi il massimo che faccio è un HDR,lo faccio solo in situazioni di alta gamma dinamica,ma in questo caso è una necessità e non lo scopo finale di un risultato irreale..Pensa che ormai ci sono molti corsi online che ti spiegano queste tecniche così spinte,la fotografia non ha più senso tanto vale creare un paesaggio direttamente dal pc comodamente sul divano,la fotocamera non serve più!!
Buongiorno, avrei una domanda. Sono in possesso di una Micro 4/3 Panasonic. Praticando nordic walking e portandomi dietro la fotocamera, ho notato che il sensore si muove tanto su sentieri accidentati. Si rovina il sensore? Grazie
Posso essere d'accordo, ma abbiamo sempre la possibilità di scegliere cosa guardare e chi seguire sui social. Io appena vedo un cielo fucsia smetto di seguire quelle persone e piano piano mi sono creato un feed di fotografi che mi piacciono.
L'utilità delle foto wow è quella di farci stare alla larga dalle foto pacchiane. Le foto, come dici tu Damiano, devono raccontare qualcosa e chi le scatta deve avere qualcosa da dire, usando il mezzo fotografico senza troppi arzigogoli. Guardiamo Brassaï: foto senza tempo e riconoscibili. Tra l'altro foto stampate rigorosamente dall'autore.
Il 'piacere'. Il piacere è una emozione-sentimento spesso indotto-condizionato e soggetto anche a 'perversione'. Fotografare (anche per professione) è un piacere. Il mezzo e il prodotto-finale della fotografia digitale, con la componente processore-elaboratore hw-sw, sempre più amplifica la gamma di effetti nello 'sviluppo' dell'immagine, sostituendosi a mano&cervello. E amplifica possibilità di Wow , condizionando-modificando il piacere. E scadono i contenuti, tenendo conto che contenuto è anche forma-metodo. Oltre ad tenermi stretta una vecchia analogica, a stampare a contatto da negativo-digitale, mi son comprato due digitali usate (degli anni 2012-2015) e ottiche in parte analogiche-manuali e lì mi fermo. Mi fermo, per mantenere il (mio) piacere.
Caro Damiano, a mio modesto e discutibile parere, viviamo in un epoca di pensiero debole. Quando non hai molto da dire il risultato è quello che è. Un fotografo affermato diceva: fammi vedere delle foto che m'incueiosiscono ma che non capisco
Una vota mi sono permesso di scrivere su una immagine paradossalmente taroccata con un cielo standard della galleria di Photoshop ( sostituisci cielo ) e mi hanno detto dí tutto, come ti permetti…, chi sei… non capisci niente ecc…, io ho una lunghissima esperienza e ho risposto con i miei riconoscimenti ma credo di avere sbagliato perché ho perso solo tempo e mi ha fa venire la bile verde , bravo tu per il tuo video
Ottime riflessioni, condivido in pieno. C'è il discorso dell'AI che pone diversi problemi relativi alla creatività e al diritto d'autore, riflessioni che si stanno facendo anche nel mondo musicale fino ad arrivare a chiedersi: domani esisteranno ancorai musicisti? Oppure domani riconosceremo un pezzo fatto dall'uomo da uno fatto con AI? Inoltre c'è il tema dei nuovi social impostati sempre più alla velocità, infatti tik tok non l'ho mai scaricato e instagram non lo godo per nulla.... Ad esempio Flikr era molto diverso ma non è stato finanziato a dovere e non si è diffuso perchè troppo lento e votato alla riflessione
Caro Damiano, come al solito trovo assolutamente condivisibile quanto affermi. La "photo - graphia" devo raccontare (direttamente o "evocando") NOn stupire. Mi permetto solo una chiosa: ma se accettassimo definitivamente che il contesto iconografico cui fai riferimento non è "photo - graphia" ma altro e ci limitassimo invece a commentare quello che tu chiami "reazione uguale e contaria"? Oppure, sempre utilizzando una tua indovinata metafora, parlassimo di slow food e non fast food?
Ricordo mio padre (parliamo di circa 40 anni fa) che ammirava una foto e diceva: "guarda, guarda che profondità di campo". Poi è arrivata la moda del bokeh sempre e dovunque e tutti a comprare obiettivi con la massima apertura; adesso il software la fa da padrone, con immagini che, come giustamente dici, non comunicano nulla. E poi guardi un Giacomelli che con una macchina scassata faceva opere d'arte 😅
Condivido la tua ottima riflessione fotografica, non aggiungo altro perché ho letto tante risposte che condivido assolutamente. Aggiungo che ben venga la banalità ma reale che una banalità irreale e finta. Complimenti e un Saluto
Concordo e sottoscrivo ogni tua singola parola, la reazione uguale e contraria comunque non trovo sia il bianco e nero sviluppato in casa, va bene anche ma servono le storie, lo stile, la capacità di stimolare emozioni, evocare sensazioni, fissare istanti che aiutino a comprendere una realtà complicata in continuo e inesorabile mutamento... Per me a questo "serve" la fotografia, ma caro Damiano è un fatto soggettivo, non vale per tutti e forse, anch'io sto invecchiando, vale sempre per meno individui. Per le masse, brutta parola, ma c'è poco spazio e mi serve per esprimere quello che penso, magari la foto wow serve per quella goccia di endorfine per andare avanti, magari non per comprendere la realtà ma per evaderla sin anche... L'AI, per me una bestia tremenda, potrebbe rendere superflue le macchine fotografiche, pesanti scatole di ferro e vetro, risibili ai più tra qualche anno, strumenti arcaici forse inutili: basterà impartire comandi vocali a una app sul telefono e sullo schermo come un dipinto a olio si potrà plasmare un'immagine foto realistica, fantastica, di qualunque stile o soggetto o tema: sarà impossibile, già oggi lo è, distinguere le immagini generate dalle foto. La cosa a mio avviso "disruptive" è che siamo all'alba di un salto totale di paradigma che non è minimamente paragonabile a quello dalla pellicola al digitale che introdusse "soltanto" modalità e processi più veloci ed economici per ottenere più o meno lo stesso risultato finale: una buona immagine statica o animata che sia. Nessuno credo sia in grado di conoscere ora le ricadute reali di queste tecnologie, staremo a vedere, personalmente mi tengo strette le mie e-1 le mie x-h1 e proseguo in quello che ho scritto poc'anzi nel tentativo ostinato di comprendere la realtà che mi sta intorno e soprattutto che mi sta dentro... Grazie e buone foto a tutti
Su una cosa non sono d'accordo. Non sarà impossibile distinguere, bisognerà voler distinguere. Che è cosa diversa. La tecnogia toglie e da, bisogna sapere quel che si vuole: il vero o il falso. Ad un certo punto, e ti garantisco che sta già succedendo anche se forse più tra i meno giovani, ci sarà un rigetto del falso e poi la IA non morirà certo. Dovrà solo adattarsi al nuovo Vero, come tutte le innovazioni tecnologiche buone che ci hanno migliorato la vita nei secoli passati.
I nostri comportamenti sono dettati da modelli culturali, paradigmi che generano la nostra realtà percepita e vissuta. Non si tratta solo di apprezzare un approccio o uno stile. Si tratta di consapevolezza di un modello culturale e della scelta conseguente. Parlare di un processo evolutivo, come molti fanno, evidenzia solo l’adozione di un paradigma mentale dal quale si fa fatica ad uscirne. Ti ringrazio per il commento 👍
Ho seguito con molto interesse alcune tue "riflessioni". Non ho un canale UA-cam ma se l'avessi, lo userei per veicolare le stesse considerazioni che hai esposto tu.Ho mezzo secolo e mezzo di età, ho fotografato e stampato pellicola per trent'anni, ho guardato nei pozzetti Rolleiflex, Hasselblad e dietro una Linhoff. Poi ho smesso e ho cercato di "guardare" con la mente. Da due anni ho ricominciato, complici quattro nipotini (!!!) con una reflex e ora una mirrorless. Il primo ...trauma è stato quello economico; per avvicinarmi ai dettagli cui ero abituato ho dovuto spendere un capitale in ottica. Il secondo è stato vedere come questo nostro mondo di immagini e oggetti del desiderio indotto, hanno massificato e banalizzato la fotografia. Tutti i corsi on-line, in presenza, libri ecc. insegnano a chi inizia come arrivare alle cascate di seta, alle macro quasi 3d, ai faccioni senza sfondo, alle notturne senza flash e così via fotoshoppando a più non posso. Non nego di averci provato anch'io perché questi computer con l'obiettivo sono mostruosi, ma la fotografia credo sia altro. La facilità dello scatto, le "raffiche", il bracketing ecc. ieri ad un saggio di pattinaggio (di una nipote) mi hanno fatto portare a casa 348 click. In una nottata di foto-digestione ho salvato due immagini! La finisco qui, sennò... Ciao e grazie per quanto fai.
se parliamo di foto amatoriale penso che ognuno debba fotografare nel modo che più gli aggrada ,tanto ormai nessuna fotografia viene apprezzata se non raramente.
mi trovi completamente in sintonia; alle tue considerazioni aggiungo che ho visto di recente una mostra dove il livello di postproduzione era a mio avviso esagerato; a volte è meglio una foto magari leggermente cannata (sfocata?) che racconta qualche cosa che una perfetta che non dice nulla. Ho un buon corredo ma mi sono comprato una fuji x100 original che, con tutte le sue limitazioni, mi dà gioia pura nello scatto econ la quale faccio una postproduzione essenziale
Ciao Damiano... condivido in pieno quello che dici, ma nn è che forse il problema si nasconde nel fruitore? Cioè nella passami il termine cultura fotografica di chi le guarda? Grazie per il video complimenti come sempre!!
Scusa Damiano se mi permetto, ma per me, senza voler offendere nessuno e senza voler essere tacciato di lesa maestà, sono foto WoW anche quelle di Kenna, un po' tutte uguali, e a me hanno stancato anche quelle. È naturale che si cerchi la via per avere il consenso e, di solito, è la più "banale" in ogni settore. Vale per la fotografia come per la musica, come per il cinema ecc. I film che vanno forte al botteghino sono quelli con effetti speciali, non quelli culturalmente più impegnativi. Ciò che piace di più, spesso, ha meno contenuto ma è più facile da capire e di più immediata fruizione.
La fotografia contemporanea si trova a un bivio: da un lato, c'è la tendenza a inseguire la viralità e a conformarsi ai canoni estetici dominanti; dall'altro, persiste la volontà di esplorare nuovi linguaggi visivi e di offrire un contributo originale alla storia dell'arte. Se è vero che il successo sui social media può aprire nuove opportunità agli artisti, è altrettanto vero che la ricerca del consenso immediato può limitare la loro creatività. La fotografia, come ogni altra forma d'arte, ha il potere di farci riflettere sulla condizione umana, di documentare il mondo che ci circonda e di trasmettere emozioni profonde. Per preservare questa sua funzione, è fondamentale che gli artisti mantengano un atteggiamento critico e siano disposti a rischiare
Tutto condivisibile, c'è solo una riflessione che vorrei portare. Per noi è così, ma per molti giovani (non voglio dire tutti perché sarebbe falso, a tanti la fotografia piace ancora) lo scopo non è fare la foto. La fotografia non è più un fine, ma un mezzo. Cosa vogliono ottenere? Like, commenti, fama? Non importa, lo sapranno loro. Il punto è che non stanno cercando di fare una foto; stanno cercando di usare una foto per fare un'altra cosa. E questo non glie lo possiamo contestare, è il loro modo
Anche Juzaphoto è lo specchio di questo discorso. La cosa triste è che l'unico forum italiano dedicato allo fotografia (per modo di dire...), ed invece il target di utenza e di proposte verte maggiormente sulla forma spettacolarizzata, i cliché che tutti sappiamo, la vuotezza contenutistica...e, in definitiva, l'esaltazione dell'ignoranza.
Buonasera a tutti ho trovato molto interessante questa riflessione, me ne sorgono anche altre, è giusto trovare anche l'aspetto estetico nella foto oltre che un contenuto Importante. La fotografia comunque non È mai la realtà di quello che noi vediamo Ma solo un aspetto , La fotografia mostra ma non dimostra A me piace dimostrare qualcosa di più essenziale ( Non sempre riesco) ma non disdegno nemmeno un po' di effetto wow, Tutto sommato la fotografia è un'arte visiva e ognuno la può esprimere come meglio crede. Grazie per il tuo bel commento ti seguo da un quarto d'ora Ma già mi piaci😂
Riflessione condivisibile solo dai veri autori. Pochi giorni fa ero in un appartamento di una anziana signora di 83 anni e tra l’antico arredamento appeso al muro insieme ad altri quadri c’era una cornice piccola 30x30 cm con dentro una foto in bianco e nero dei primi del 900. Raffigurava 5 componenti di una famiglia alcuni in piedi ed alcuni su una sedia, hai loro piedi disteso un grosso cane nero a pelo lungo. La foto si vedeva benissimo che era stata fatta in un atelier di un fotografo che non usava luce artificiale ma naturale proveniente dal tetto e lateralmente aveva una tridimensionalità e una plasticità pazzesca!!!. Appena l’ho’ vista è stato un amplesso fotografico e ho capito che non abbiamo fatto così molta strada in fotografia e che forse è il caso di tornare un po’ indietro per chi vuole essere considerato un fotografo o produrre delle vere opere. Un saluto.
Personalmente penso che non sia un problema di tempi più o meno lenti; ma di hdr spesso eccessivi. Oggi la tendenza è fare foto "wow", non tanto usando la tecnica in fase di scatto (cavalletto, filtri nd), ma in post con scatti (anche 6-7)sovrapposti in hdr e quelli alla lunga sono stancanti, perchè non naturali. Oggi son tutti affascinati dallo stile di McCurry, ma personalmente trovo che le sue inquadrature siano fantastiche, non i suoi colori troppo eccessivi e poco naturali.
Ciao Damiano, difficile rispondere. Forse é un processo inevitabile, dopo la fase dell'essere, dopo quella dell'apparire, oggi viviamo la fase dello schioccare, e gli strumenti a disposizione ci sono tutti e sono molto veloci. Ecco, forse il vero problema é proprio questa ossessione di velocità informativa e comunicativa, una modalità espressiva che non può permettersi un più profondo "progetto" mentale. Un saluto PS - a mio figlio, youtuber e commerciante online e con negozio fisico, se gli parlo di questo "problema", lui non sa di cosa stia parlando!!!
difficilmente lascio commenti, ma questa volta il video capita proprio a pennello su quello che sto vivendo ora. Lavoro da 5 anni come fotografo professionista, mi muovo molto nel mondo dei social per raccontare aziende, ristoranti, e cosi via...nell'ultimo anno non riesco più a lavorare come voglio io, è come se imponendomi degli stili per acchiappare più like mi hanno spento la visione che avevo, quel brivido lungo la schiena che avevo prima di scattare la foto perfetta non ce l'ho più. sono arrivato alla conclusione che le persone sanno cos'è un foto ma non una fotografia, dal greco scrivere con la luce. La creatività va stimolata, e davanti il telefono non stimoliamo niente, copiamo, ci lasciamo trascinare dal nulla cosmico.
Non sono un professionista ma condivido in pieno il tuo pensiero.
Carissimo Damiano, io sono fotografo da una vita oltre farlo dal 1978 professionalmente, amo l'arte a 360 gradi e in particolare la pittura soprattutto il surrealismo e l'astrattismo, maestri come Salvator Dalì, Max Ernst, Picasso, non avrebbero ragione di esistere per il mondo della pittura realista.
Ma non è proprio così.. se intendiamo la fotografia come mezzo di espressione " artisticamente parlando " bisogna avere la mente aperta per accettare qualsiasi genere fotografico anche il più estremo.. ( vedi i pionieri del futurismo ) per cui a mio modesto parere, uno deve esprimere i suoi sentimenti e il proprio stato d'animo anche in fotografia come meglio crede, se si intende esprimersi cercando di riprodurre immagini nel modo più fedele possibile alla realtà va benissimo ! ( parliamone...) ma se si vuole andare oltre va bene lo stesso, ritengo che pensare alla nostra grande passione comune come solo a uno strumento per documentare, raccontare una storia, cercare di farlo scimmiottando i grandi fotografi del passato ( che dobbiamo conoscere e studiare per migliorarci ) sia un obbligo per crescere ! ma non deve limitarci nel cercare nuove vie anche se non capite o fuori dagli schemi.
non è esistito artista che uscito dagli schemi del proprio periodo storico sia stato capito subito...
per quanto mi riguarda foto wow senza problemi, io non pongo limiti e schemi a nessuno, il bello dell'arte nelle sue tante possibili espressioni va accettato con tutto quello che ne può scaturire
nel bene e nel male....
un abbraccio luciano Bertelli fotografo
Ciao Luciano, ti ringrazio molto per il tuo commento. Non ho assolutamente nulla contro altre forme espressive o stilistiche. Ciò che non condivido è la superficialità e lo scopo di stupire barando. Non confondiamo i veri artisti, a prescindere dello stile, con gli smanettoni del computer.
Sono d'accordo con Luciano Bertelli. Anche io sono un professionista da quasi 20 anni e non ho nulla contro le foto wow (se ho capito a quali ci si riferisce). La postproduzione pesante non è un problema. Pensa che io a volte utilizzo anche 50 layers su PS e nessuno se ne accorge ... eppure la foto è modificata pesantemente. Mentre chi la post non la sa fare, va fuori dagli schemi con un ritocco di 1 solo layer. Oggi il fotografo che ritengo migliore tra i contemporanei è Todd Hido, uno che dice "scatto come un documentarista e stampo come un pittore", nel senso che scatta senza mettere in posa niente, senza modificare la realtà inquadrata, ma poi ci va giù pesantissimo di postproduzione. Chi l'ha detto che la fotografia deve essere più simile alla realtà? Magari solo in quella documentaristica, ma la fotocamera è il miglior mezzo per raccontare bugie. Perché privarsi di questa grande opportunità per fare arte? L'arte deve generare domande e non spiattellare l'ovvio davanti agli occhi di chi la guarda. Per quello basta andare in giro per strada. A Paris Photo quest'anno si è visto di tutto: collage, colori improbabili, manipolazioni estreme. Eppure comunicavano qualcosa, e quel qualcosa è la visione del mondo del fotografo ed è questo quello conta. Criticare una fotografia solo sull'aspetto tecnico-visivo (colori, contrasti, pose lunghe) e pre-giudicarla solo per questo, secondo me è un fortissimo limite che poniamo davanti a questo potentissimo mezzo espressivo.
@@riflessionifotografiche Si può essere grandissimi fotografi smanettando come ossessi al computer e stravolgendo gli scatti e si può essere degli scarsissimi fotografi lasciando lo scatto illibato come da RAW. Quello che conta è ciò che comunica l'immagine, la visione del mondo vista con gli occhi del fotografo (e si comunica anche con i colori, i contrasti, le saturazioni e le desaturazioni, non solo con luce, soggetto, composizione), è riduttivo giudicare una fotografia mettendo pregiudizi sull'aspetto formale.
Sono d'accordo. Anche io fotografo dal 1981 e mi sono abituato ad assumere una mentalità aperta e tendenziamente positiva verso le immagini degli altri fotografi.
Del resto, anche in ambito pittura, se guardiamo gli impressionisti, i surrealisti e gli astrattisti potremmo essere portati a denigrare gli uni e apprezzare gli altri, ad esempio.
Ottima riflessione!!!come sempre!!!Le foto wow non sono altro che figlie della tecnologia wow. Tra un po' non ci "capiremo" più nulla, intelligenza artificiale e quant'altro..la vera fotografia diventerà di nicchia come il vinile (sempre affascinante) forse la fotografia analogica ritornerà a prendere piede, in quanto il negativo e' immodificabile ed e' la prova che la foto e' reale. Io me lo auguro. Un caro saluto.
Pure noi
Il problema è che ormai la qualità di una foto è determinata dal numero di like e di interazioni, l'utente medio non riesce a distinguere una foto "esaltata" da una foto fatta con criterio, tra l'altro queste persone ingannano anche il proprio pubblico, pubblicando foto di paesaggi che nella realtà non sono minimamente come appaiono nelle foto, vedi mari stupendi con acque incredibili e poi nella realtà è tutt'altro, ci dovrebbero essere anche dei maggiori controlli in questo senso, perché è quasi una pubblicità ingannevole.
Controlli sanzioni ordine e pulizia 😂
Attenzione il discorso è molto scivoloso. Nella fotografia nulla è "autentico" non fosse altro perché si sceglie un'inquadratura e si fissa un istante. Essendo un linguaggio, quello fotografico, è declinato dai vari autori secondo le proprie sensibilità, capacità e intenzioni. Sarebbe come pretendere che tutti descrivessero una scena con le stesse parole. Tutto sta a capire quanto si sia bravi a descrivere un'emozione.
@mauriziofavata5768 Certo, ognuno è libero di interpretare la fotografia a suo modo e sarebbe sbagliato il contrario, io sono super favorevole a qualsiasi tipo di interpretazione ed anche alla post produzione perché è una parte integrante e fondamentale della fotografia, quando questa però non stravolge la realtà, in quel caso si va solo alla ricerca dell'effetto "Wow" e del like, tralasciando il significato e la comunicazione di una determinata foto, ingannando tra l'altro anche lo spettatore, quella a parer mio non è più fotografia ma finzione, e non tutti riescono a distinguerla.
@@kaysersoze9571, a mio giudizio c'è un grande fraintendimento di fondo che Damiano non è riuscito a chiarire, forse anche volutamente per stimolare la conversazione, che porta a confondere l'esecuzione col messaggio. Ci sono grandi maestri della fotografia che hanno fatto del surreale o del forzatamente finto la loro chiave di lettura del mondo eppure nessuno si sogna di contestarli. Se per assurdo decididessi di voler colorare un tramonto di verde e questo fosse funzionale al mio messaggio la foto non sarebbe nè finta, nè sbagliata, purché abbia avuto la capacità di far passare quel messaggio. Il cinema insegna, immaginati se tutto venisse riprodotto in modo rigorosamente fedele (definizione su cui comunque è difficilissimo trovare un accordo visto che le percezioni individuali sono differenti) che noia mortale. Neppure la fotografia e il cinema documentaristico riproducono fedelmente la realtà, ma ci raccontano la visione del loro autore. Semmai il problema sta nell'educazione all'immagine e alla comprensione, ma qui il discorso si amplia in modo smisurato.
Hai ragione Damiano, anche a me hanno stufato le foto wow e sono contenta di questo perché sento di avere fatto un passo avanti nella cultura fotografica ed anche nella mia produzione fotografica personale. Ovviamente devo ancora crescere tanto, ma riconoscere una foto con contenuto ed una vuota secondo me è tantissimo.
Grazie per questa riflessione! ciao
Ciao Damiano, oggi ho fatto qualche foto in giro, per esempio fotografando un lampione mi sono dovuto spostare tante volte per trovare un inquadratura decente , il diaframma giusto per staccare dal fondo non interessante, ripassare a vari orari per la luce giusta, cambiare lunghezza focale, salire un gradino e scenderne due per trovare l'altezza, tutto ciò per non togliere in post tutti gli elementi di disturbo e avrei utilizzato uno scatto solo, ma dov'è il divertimento. La strada breve è facile, la strada lunga è molto impegnativa ma da molto più soddisfazione.
Merci et a la prochaine.
Ciao Damiano, ottima riflessione.....anche se non posso dire che le foto "wow" mi hanno stufato, semplicemente mi mettono tristezza!!! Fotograficamente nasco analogico, e per l'esattezza ho sempre fatto diapositive.... è naturale, per me, che la foto sia al 90% quella che sforna la fotocamera. Chiaro che il digitale aiuta, ma il mio pensiero è che se devo cominciare a lavorare troppo sul RAW vuol dire che ho sbagliato qualcosa. Comunque sono contento che ci siano persone che esagerano con la post, perché si vedono cose esilaranti tipo paesaggi con ombre nette e corte tipo undici del mattino, che vanno in direzione di un sole al tramonto!!!! Ho riso per venti minuti!!!
Grande Paolo
Buongiorno Damiano, ti seguo da un po di tempo e ascolto piecevolmente le tue riflessioni. Questa tua utlima riflessione parte dalla fotografia ma in realtà si spalma sulla nostra esistenza e sul nostro modo di iteragire sul reale e sul virtuale. Io da parte mia dopo molti anni di fotografia credo che il nostro fare parte sempre dalle nostre esigenze più profonde. C'è chi racconta la morte e la sofferenza, c'è chi desidera raccontare solo una forma di estetica vuota. La cosa drammatica secondo me è che in quella fotografia che si mostra vuota.... si nasconde un vuoto più drammatico, quello esistenziale. Cercare consensi è normale e molti di noi le scambiamo per carezze e sorrisi reali.... quindi forse quel vuoto estetico e solo un allarme e una richiesta. Ciao Samuele Bianchi
Ciao Samuele trovo molto interessante il tuo ragionamento.
Ciao Damiano, complimenti per quello che fai / fate e per come lo fate. Per me fare foto è una riflessione è una ricerca è anche un emozione e tanto altro, serve tempo. Oggi il tempo non c'è più. Le foto wow sono figlie della fretta e della mancanza di riflessione di ascolto. Quando faccio foto è la foto che trova me e per fare questo serve tempo.
Ciao
La tua riflessione Damiano non fà una grinza...ma oggigiorno c'è una bassa , x non dire bassissima cultura fotografica...ai giovani piacciono i like...e spesso e volentieri anche gli stessi che mettono i like sono attratti dal solo effetto "wow", senza neanche sapere o interrogarsi sul cosa trasmetta la foto!!! Dicsmo che in generale stiamo assistendo ad una decadenza ...e purtroppo non solo in ambito fotografico
Ormai ci sono talmente tante foto sui social che non rimane impressa nessuna emozione. Ci sono le mode anche nelle foto, ma quelle che ti rimangono impresse sono quelle che ti fanno pensare e vanno a pescare dentro le tue emozioni. Poi ci sono le foto ricordo di ogni genere che hanno una loro valenza, ma sono un' altra cosa dalla fotografia espressiva come mi piace descriverla. La semplicità è difficile da perseguire, ma l'etimologia è "ciò che basta a sé stessa/o" così anche le foto semplici sono in realtà complete e per farle occorre grande esperienza ,intelligenza ed empatia. Bel video.
Perfetto!!
Mamma mia quanto hai ragione!!! Anche a me è capitato di andare su Instagram e farmi rapire da alcune foto effetti wow, realizzate soprattutto col cellulare, ma dopo un mese mi sono stancata. Invece non smetterei mai di vedere foto di altri tempi, scattate soprattutto in analogico. Eppure anche io scatto in digitale e in post mi aiuto con qualche ritocchino, ma cerco di non eccedere mai, perché non mi piace molto allontanarmi dalla realtà, insomma amo la foto che documenta, anche se non mi spiace sperimentare anche dal punto di vista estetico, ma senza strafare. E quando sperimento il più delle volte per me è come un gioco che non ha nulla a che vedere con la vera fotografia o con l' arte. Non so se sono riuscita a spiegare bene cosa intendo. Poi sarà anche che sto invecchiando e purtroppo capisco che tutto cambia e tutto si evolve e non è detto in meglio. Ma ogni periodo è a se e volenti o nolenti dobbiamo adeguarci. Intendo, per adeguarsi non dico che devo per forza farmi piacere qualcosa, ne che devo per forza seguire la corrente o le mode, ma che ahimè devo accettare il cambiamento. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, ora che l' intelligenza artificiale corre più del tempo. E non sarà solo la fotografia pura a farne le spese....
Grazie per il tuo commento che condivido
Bravo Damiano, condivido perfettamente la tua riflessione che faccio mia, la Fotografia è tutt'altro , è uno sguardo aperto sulla realtà, ma interpretato dallo sguardo del fotografo, un racconto proposto all'osservatore. Basta con queste manipolazioi irreali, e con questa ricerca ossessiva dei riscontri e ei like, . CI stiamo instupidendo
Grazie 🙏
Complimenti Damiano, vai spesso controcorrente ma dici sempre la verità! Mi ritrovo perfettamente nelle tue osservazioni che per me rappresentano il motivo per il quale fotografo quasi esclusivamente a pellicola.
Buon giorno Damiano. Quest’anno ho visitato diverse mostre fotografiche, Corps a Corps al centre Pompidou, Capa, Brassaï, Vivian Maier, Gerda Taro, mi sono persa con pentimento quella di Margaret Bourke-White. Ebbene ho visto foto che hanno qualcosa da dire per il loro contenuto, mi hanno trascinata in tempi e in temi speciali, e non mi hanno colpita per la loro tecnica, insomma pochi effetti wow, ma tanto contenuto. Quello di cui parli nel video rispecchia il segno dei nostri tempi, zeppi di esteriorità ma pochi contenuti.
Questa tua riflessione Damiano è molto apprezzabile. In ogni casi, la foto wow, come tu hai fato capire, ha una vita pari ad una frazione di secondo. Non esiste quindi. Lasciamo che certi fotoamatori si divertano con le fotografie nate morte. In giro è pieno di festival, mostre, siti web, e libri interessanti con fotografie che danno un contributo all'analisi del presente e dell'intimo degli individui. Seguiamo queste e ignoriamo chi fa foto già morte. La maggior parte dei fotoamatori sono appassionati di tecnologia e non di fotografia. La passione per la tecnologia porta spesso alle foto wow. Io direi che bisognerebbe smettere anche di parlare dell'ultimo ritrovato tecnologico. Lo so che questo porta ascolto, ma alla fine si è complici del wow. Personalmente seguo questo canale dalla sua nascita ma quando si parla dell'ultima uscita, indipendentemente dal brand, evito di guardare, la noia mi sorpassale..
Come ben sai se ci segui da sempre noi parliamo principalmente di fotografia… ci sta che si parli anche dei mezzi che servono per produrla dai più recenti a quelli degli anni passati
Sono totalmente d'accordo con lei Maestro. Ho 60 anni e solo due mesi fa mi sono convinto ad acquistare una digitale usata.
Ho sempre odiato avere la possibilità di scattare di nuovo una foto semmai non mi fosse piaciuta e altrettanto essere tentato dalla post produzione, cose che con l'analogico non puoi permetterti di fare. Scatto solo in bianco e nero per cogliere la reale essenza della foto, niente di più. La saluto.
Ottimo Mike!!!
Bravo Damiano, giusto sottolineare quanto detto nel video va "controcorrente", ci fa riflettere sua cosa sia un certo tipo di fotografia oggi. Senza anima.
Ciao Damiano, assolutamente d'accordo con te. Io sono anche contro alla rimozione di persone o oggetti dalle foto, fosse anche una semplice carta per terra. Cioè che c'è nelle foto quando le scatti deve rimanere. Almeno questo è il mio umile pensiero. Buon weekend 👋🏻
Se senti la necessità di rimuovere qualcosa,vuol dire che la composizione è sbagliata. Concordo col tuo pensiero
Posso dissentire? Un conto è modificare l'immagine in modo da alterare il motivo che ci ha spinto a catturare quell'istante, un conto è eliminare piccoli elementi di disturbo quali una cartaccia appunto, un segnale stradale, un puntino nero (uccello in volo) in un cielo completamente terzo. L' altro giorno ho scurito il riflesso del tetto di un piccolo autobus e quello di una minuscola serra che creavano in una foto di paesaggio due punti luce veramente fastidiosissimi e distraenti.
Condivido. Lasciare tutto esattamente sempre come sta nella scena, anzi, può essere un segno di pigrizia.
Anche in passato nell'era analogica in camera oscura si faceva postproduzione. In alcuni casi anche spinta.
Per me è esagerata la tua posizione. Pur condividendo l'idea che bisogni prestare molta attenzione alla composizione. Solo un es. : luce incantevole nel bosco il grado di nebbia giusta che mi da quell'atmosfera magica mentre scatto rapidamente perché so che quel momento non durerà per molti secondi. Mi accorgo in postproduxione che c'è un rametto o una Latina di birra lasciata dal solito incivile di passaggio nel bosco che obiettivamente disturba. Non la rimuovo mai? Potrei anche non farlo per la lattina se volessi "lasciare" un messaggio all'osservatore della foto. Altrimenti per me si può rimuovere senza dubbio.
IO non vedo nessuno stravolgimento della realtà in questo caso. La postproduzione seria è sempre servita per esaltare la bellezza di una scena già di per sé bella, non per crearla artificialmente. E questo anche nell'era analogica.
Gente che fotografa e ha poca cultura fotografica, prende tanti like da altrettanta gente che non ha, a sua volta, cultura fotografica. Tutto qui.
Condivido a pieno questo tuo ragionamento.
Sarà probabilmente anche questa considerata fotografia dalla massa, ma non rientra affatto nelle mie corde.
Ciao Damiano!
Grazie Mirko!!
Grazie. Mi hai confortato. Non ne facevo un problema esistenziale ma ho avuto conferma da te (voi) che posso continuare in questa bellissima attività che è fotografare. Sono contento di avere comprato 2 dei vostri corsi
Ti ringraziamo e ci fa immensamente piacere che tu abbia ancora gli stimoli per guardare il mondo in profondità e curiosità
...tutto vero, tutto condivisibile. D' altra parte, vedo anche immagini di coloro che ''mai post produzione, la foto dev' essere quella che esce dalla fotocamera'' di una banalita' e di una sciattezza disarmanti, e spesso sono inguardabili alla pari delle foto ''wow''. Che dire : la verita' non la possiede nessuno, e forse, come al solito, sta nel mezzo.
Ciao, e grazie per questa interessante riflessione......
Spero tu abbia compreso che non mi riferisco a foto sciatte o non post prodotte come esempio da prendere
Assolutamente d’accordo. Poi, in questo periodo con il foliage…
Chiamiamola maturità, non vecchiaia dai, ho 35 anni e la penso esattamente come te e non mi sento vecchio 😅
Personalmente sto scattando molto a pellicola proprio per il gusto autentico della fotografia che poi sto trasportando sul digitale. Sarà che ho seguito tutti i vostri corsi e da qualche anno mi si è aperta la mente!
Perfetto Luca!! E grazie 🙏
Io non ho account Instagram quindi non saprei anche se immagino, però vedo i fotografi su UA-cam che fanno uscite fotografiche e mostrano i loro lavori, mi ritrovo effettivamente annoiato dal vedere sempre: la persona che passa, l'immagine riflessa sulla vetrina, lo specchio nella pozzanghera, figure fotografate da dietro a caso ecc ... ecc... poi per fortuna ci sono canali come questo che mostrano scatti dai libri di grandi fotografi e altri canali dove magari provano a replicare gli scatti dei grandi fotografi e allora il morale sale oltre che la voglia di fare qualcosa che non combacia con lo stile attuale
Grazie 🙏
I c.d. "street photographer" che fotografano l'asfalto 😂
Sono anni che lo dico. Pensa che é da 2-3 anni che non uso più lr o ps e il 90% delle mie fotografie le faccio in analogico. Per voi é diverso, ovviamente, fotografate per lavoro ma io, che non mi sono mai definito un purista, ho ritrovato il piacere della fotografia, soprattutto del piacere di stampare in camera oscura. Dimenticavo, dei like non me ne frega niente.
Sui social non è fotografia, è come dire di essere andati al ristorante al Mc Donald. Ci sono poi certi gruppi molto specifici, di fotografia, dove si analizza la foto, la storia dietro la foto. La tecnologia deve coadiuvare il fotografo, snellire il lavoro. L'estro e la bravura sono altra cosa, per questo la AI, non deve spaventare in nessun campo. Ottimo video come sempre. Un saluto, Francesco.
Francesco hai fatto una metafora molto efficace e in tanti casi calzante.
Ottima riflessione che condivido completamente. Anni fa, in Provincia di Brescia andai a vedere (le foto) e sentire un famoso fotografo, venivano proiettate alcune sue opere e lui dal microfono le commentava le spiegava a noi in sala ( un cinema o un teatro, ora non ricordo con precisione ), ad un certo punto viene visualizzata "una famosa foto dove due grossi volatili si guardano e sembra vogliano baciarsi", arriva la spiegazione ed a me è crollato il mondo: Lui vi dice che l'animale era uno poi lui lo ha duplicato poi invertito poi avvicinato al primo, quindi dietro ha cancellato lo sfondo e bi ha incollato l'erba. A me è crollò un mito. Se "quello" era fare foto allora io ero (e sono rimasto) un sognatore. Ma ci sono anche ricordi ed esperienze positivi, ricordi di gente che sapeva fare senza ricorrere al Photoshop per creare l'effetto wow: su fotocommunity mi capitò di vedere una normale bellissima foto che ritraeva una farfalla su un fiore in un vaso posto su un davanzale. Scrissi al fotografo coomplimentandomi e chiedendogli con quale costosa attrezzatura avesse fatto quel capolavoro, mi rispose dicendo: nulla di eccezionale Mario, solo una Nikon D40 (da 6 ( sei ) megapixel) il 18-55 del kit e una lentina (lui le chiamava così le Lenti Addizionali di Close-up) davanti.
Ti ringrazio per aver condiviso la tua preziosa esperienza.
Partendo dal presupposto che sono d'accordo con ciò che esprimi, ci sono degli elementi che però vanno considerati:
I canali social hanno delle logiche di fruizione (che evolvono) e il pubblico non ha nessun motivo di essere preparato in quanto a fotografia.
La fotografia è vasta, i social ne rappresentano solo una porzione, ma se si commentano i contenuti dei social, bisogna essere coerenti con il canale utilizzato (non è una mostra, non sono immagini stampate).
Inoltre, le tecnologie avanzano e, per quanto possa essere discutibile, AI e altri strumenti sono e saranno sempre più parte di tutta la comunicazione visiva e dell'uso quotidiano personale e professionale delle persone (e delle aziende). Così come si è passati dall'analogico al digitale, nuove possibilità vengono messe a disposizione e vengono colte da chi è curioso e ha voglia di imparare.
È sempre stato così e sarà sempre così.
E qui veniamo ai giovani che, come qualsiasi fotografo alle prime armi, si sperimentano e hanno tutto il diritto di essere affascinati da qualcosa che li gratifica o soddisfa, per quanto per altri possa essere trito e ritrito.
Per chiudere, veniamo alle correnti artistiche. Ripeto, sono d'accordo con tutto quello che dici, ma è anche vero che ogni periodo storico ha avuto i suoi stili (o mode?) nell'arte. Scattare foto realistiche, fine-art, acqua con tempi lunghi sono paragonabili alle correnti artistiche degli ultimi secoli di produzione artistica umana.
Per cui, alla fine, de gustibus...
Con tutta onestà non credo assolutamente sia solo una questione di gusti ma magari ci farò un video sopra
Da semplice appassionato di fotografia ho vissuto l'evoluzione di questo mondo passando dalle diapositive fatte con la velvia 50 e proiettate sul muro o sul telo alla fotografia digitale con una semplice Nikon d40x fino ad arrivare ad usare totalmente il cellulare per scattare qualsiasi foto...quello che ho notato in particolar modo è che il mondo del digitale ha indotto ad un massiccio uso della post produzione che oltre a rubare tanto tempo personale ha portato ad artefare praticamente ogni foto per creare questo effetto wow!
Ero arrivato al punto di non capire che tipo di fotocamera veniva utilizzata per creare foto con certi effetti...alla fine ho scoperto che era tutto un artefatto eseguito davanti lo schermo di un pc...condivido il tuo pensiero...cerchiamo di ritornare un po al passato e a scattare in modo genuino lasciando la post produzione soltanto a chi serve veramente...
Perfetto, condivido tutto.
Grazie Damiano per questa riflessione, credevo di essere tra i pochi a pensarla come te, mi fa piacere vedere che non è così. Condivido in toto il tuo pensiero, non se ne può più di vedere queste "immagini", e non foto, WOW. Bellissime certo, ma come per esempio lo possono essere esteriormente una donna o uomo, ma vuote/i dentro. "Immagini" che oltretutto l'unica cosa che personalmente mi trasmettono, è un senso di freddezza assoluta!! Preferisco le mie (e quelle degli altri) foto "naif" reali, con i loro pregi ed i loro difetti e dove so di non prendere in giro nessuno, perché anche di questo si tratta, ma soprattutto di non prendere in giro me stesso!!! Grazie Ancora!!
Grazie 🙏
Grazie, semplicemente grazie, per aver espresso così bene quella sensazione di inadeguatezza che si prova davanti a certe immagini.
Grazie a te 🙏
Ciao Damiano, sono perfettamente d'accordo. Queste foto "wouu" dopo poco stancano. Inoltre devo dire che, se uno non capisce molto di fotografia e poi si reca in quei luoghi ai quali corrispondono le foto altamente artefatte, alla fine ci rimane male perché si ritrova in una realtà totalmente diversa. Se si vuole vivere in un mondo di sogni ok, vanno bene, ma se si vuole essere fedeli alla realtà è un'altra cosa. Ed è lì che si vede la differenza tra un fotografo ed uno ..... smanettone.
Damiano complimenti , ancora una volta una schietta e diretta riflessione su quello che accade oramai da tempo nella "Iperrealtá"fotografica! Meglio rimanere dei dinosauri della fotografia piuttosto che degli illustratori della pixar😂.
Un abbraccio.
Grazie 🙏
È una riflessione che condivido e che mi sembra condividano molti, ma vedo in questi argomenti un problema per i professionisti, soprattutto per chi fa eventi e per chi fa viaggi fotografici. Chi fa eventi ha clienti che vogliono ovviamente foto wow. Perché va bene il ricordo, ma oggi non c'è ricordo senza condivisione, e soprattutto se non sei un fotografo e ti rivolgi a chi non ha una particolare cultura fotografica, vuoi che il tuo ricordo faccia un effetto chiaramente wow. Mentre chi fa viaggi fotografici, come proprio nell'esempio delle Lofoten (perché cosa ci vai a fare se no alle lofoten, diciamocelo, se non per fare foto) li fa per creare immagini wow. Se no mica vai alle Lofoten, se solo vuoi fare foto di natura ma senza spettacolarità, in Italia con mezz'ora di macchina da qualsiasi posto hai luoghi in cui trovare meraviglie per la fotografia. Quindi questi argomenti di cui parli, assolutamente condivisibili, vanno un po' contro al business dei professionisti. Sempre escludendo il fotogiornalismo. Mi sembra che oggi il professionista abbia il serio problema di essere apprezzato da clienti che ovviamente di fotografia sanno meno dei fotografi.
Ciao Damiano, a parte che io diffido degli esaltati e di coloro che dicono wow, diciamo che molto spesso le foto così elaborate si assomigliano un po' tutte e a prescindere da una pp misurata e con competenze (maschere di tonalità, effetti Horton etc) il problema è che non danno spunti di riflessione.. c'è però da dire che molta gente invece vuole vedere una foto wow delle cascatelle di chittesencu.. e lo spunto è: devo andare in quel posto a vedere le cascatelle.. e poi ne rimane deluso quando ci arriva veramente
Madonna è super interessante come discussione, premetto che sono un neofita che scatta solo con iphone ma mi sono posto anche io questo problema, tempo fa mi sono reso conto di aver scattato molte fotografie in questi anni e mi sono deciso a metterle su instagram nude e crude, diciamo che non avendo dimestichezza con i rudimenti della fotografia ( se non solo ora dato che sono passato da un iphone 8 ad un 13 con qualche opzioni in più ), ho poi cominciato inesorabilmente a entrare in quel meccanismo di voler ricevere “feedback “, quelli più piacevoli sono stati da foto senza tag non ritoccate, però la fascinazione di mettersi ad usare “trucchetti” è altissima se non quasi inesorabile.
Secondo me il problema il problema è “mediamente “ che non si fotografa più per stampare momenti “autentici “ e quindi su un supporto che poi deve essere qualcosa di evocativo nel tempo come appunto accennato nel video.
Sono sul punto di prendermi una macchina per cambiare il modo di fotografare, ma Istagram direi che non è il posto giusto per coltivare un hobby che è cosi “sensoriale”, se poi il punto è quello di metterci dentro IA e compagnia bella, stiamo guardando un mondo finto per avere la scarica dopaminica tipica dei nostri tempi
Interessanti riflessioni soprattutto per quanto riguarda Instagram
@ domanda ( spero non sia off topic) quale è secondo te per un neofita come me, un percorso formativo a livello fotografico senza restare incastrato in questi meccanismi di Instagram? Mi spiego meglio, mi conviene prendere una mirroless di qualche anno fa particolarmente versatile e magari poi stampare per sviluppare un occhio che con gli schemi( di tablet e smartphone intendo) sarebbe sempre viziato, da dimensioni, calibrazione ecc ecc?( per la pellicola direi che magari nel 2024 potrebbe essere sicuramente ancora meglio , ma poco pratico e forse anacronistico)
mi trovi completamente in sintonia; alle tue considerazioni aggiungo che ho visto di recente una mostra dove il livello di postproduzione era a mio avviso esagerato; a volte è meglio una foto magari leggermente cannata (sfocata?) che racconta qualche cosa che una perfetta che non dice nulla. Io sono per la gioia dello scatto e postproduzione essenziale
Condivido
Video interessante, ho 23 anni e fotografo seriamente da 6 anni, proprio negli ultimi 2 ho avuto una sorta di esigenza nel riscoprire un tipo di immagine più naturale, meno post prodotta. Questo non significa che se si deve salvare una foto o semplicemente ritoccare quella cosa in più non si apre photoshop, ovvio, ma riducendo la "bacchetta magica" si torna a fare le cose meglio e in modo più professionale. Proprio oggi rivedevo alcuni ritratti fatti 3 anni fa che non mi dispiacevano per niente, ma erano troppo post prodotti, troppo esasperati, rimodificandoli con un approccio meno invasivo li vedo più puliti, essenziali. Alcuni avevano proprio degli errori tecnici fatti per fretta che ho cercato di mascherare con la post, adesso li trovo orribili e impresentabili.
Nel tempo si cambia, si cresce e determinati modi di fare li troviamo infantili, ognuno affronta questa situazione (molto frequente) a suo modo, io per accorgermene ho dovuto ristudiare alcuni fotografi e ripensare il mio modo di lavorare.
Complimenti questa evoluzione ti farà fare dei grandi passi in avanti
Damiano hai ragione, ma tanta tanta ragione. Oggi con i plugin evolutissimi l’intelligenza artificiale, gli smanettoni da Photoshop eccetera non si riesce più a capire quanto una foto sia reale o totalmente artificiale. Nel tempo mi sono iscritto a diversi gruppi fotografici ed in passato, con piacere, guardavo le fotografie pubblicate, ora mi accorgo di non dedicare più di mezzo secondo alla visione di ogni foto che oramai risultano prevalentemente false, artefatte ed innaturali, io stesso mi sento a disagio quando per migliorare la definizione di alcuni scatti utilizzo software tipo Topaz lab. Le conseguenze sono che le mie foto le tengo esclusivamente per una consultazione mia personale e pian piano perdo interesse per il mondo della fotografia in generale, tranne che per la visione di grandi fotografi che spesso vengono proposti proprio sul tuo canale.
Grazie per il tuo commento 🙏
Non so se è un problema di effetto wow o meno però penso che uno dei problemi che oggi abbiamo è anche la saturazione di contenuti... Oggi alcune piattaforme fanno si che la quantita di fotografie belle o brutte siano sempre e costantemente alla portata di tutti... Questo ne appiattisce la percezione. Una volta si mangiavano certi dolci solamente a ridosso di una festività o stagione particolare, oggi con la profuzione e la distribuzione di massa si ha disponibilita illimitata in tal senso... E anche se ancora oggi un buon dolce fatto in casa magari alla vecchia maniera spicca sul prodotto commerciale non ha più l'impatto che aveva quando eravamo bambini. Oggi grazie o per colpa di piattaforme come istagram diventa tutto anche troppo fruibile e continuo al punto che anche al vero bello ci si è assuefati. Viviamo in un mondo dove con un tap sullo schermo possiamo vedere qualsiasi parte del mondo fotografata non da uno ma da milioni di utenti e con milioni di prospettive... Ragion per cui oggi essere originali o riconoscibili è veramente tanto difficile. È al contempo un sogno e un incubo per il mondo della fotografia, tutti ma proprio tutti oggi abbiamo una fotocamera nel telefono e nella storia dell'uomo non si sono mai scattate cosi tante foto e mai nella storia sono state così fruibili. Questo ha appiattito tutto. Agli appassionati di fotografia al giorno d'oggi interessa più la tecnica che la foto in se... Come dire che uno chef ha più piacere a cucinare che mangiare... Non so se ci sarà mai un'inversione di tendenza. Saluti
Interessante riflessione
Tutte le foto passano attraverso una certa “manipolazione” della realtà, anche fosse solo la semplice elaborazione della fotocamera. Alla fine io sono del parere che contino due cose: la trasmissione di un messaggio e quindi di un’emozione, e in secondo la percezione di uno stile. Questo per dire che il valore alla fine lo dà lo studio, l’applicazione e, se c’è,il genio. Non parlo di foto banali che già si scartano da sole, parlo di foto che esigono una certa applicazione da chi le fa. Allora non mi importa se non sono secondo i miei canoni, non mi importa neppure se mi piacciono o meno, mi importa invece se riesco in ogni caso a riconoscerne un pensiero costruttivo e uno stile.
Ciao Damiano, concordo in pieno con ogni parola. Buona luce.
Grazie
Concordo su tutto, ormai sul web c'è una valanga di fotografie prodotta da sedicenti fotografi, se hai un minimo di occhio sgami subito quanto dietro certi scatti ci sia tanto fumo e poco arrosto... Comunque nel podio delle fotografie del web che mi fanno incazzare di più posso annoverare: le foto con finta profondità di campo ridottissima o finto effetto tilt shift, le foto "draganizzate" (che per fortuna si sono estinte da un po') e per finire un certo tipo di street photography (in genere quella proposta da giovani youtuber) in cui pare che l'essenza di questo genere sia andare per strada e scattare in modo bulimico foto a caso a gente a caso che fa cose a caso (per proporre poi questi capolavori con la musichetta chillout in sottofondo).
Perfetto
Una foto che racconta (fa conoscere, descrive...) lascia una traccia per oggi e per domani. QUELLA è una vera foto.
Sono pienamente d accordo.......noi che veniamo dalla classifica Fotografia analogica avvertiamo in determinate situazioni e tematiche fotografiche una sorta di disagio.......bisogna ritrovare la vera essenza della Fotografia e il significato più sincero e naturale possibile........troppa tecnologia e pochi occhi puntati nella creatività e nel messaggio di ciò che vogliamo raccontare.....
Assolutamente
Ciao Damiano,di base condivido molto le cose che dici.Anche io inorridisco davanti a tutti quei "stupenda!" ecc,quasi sempre sono figli di simpatie personali e magari anche del momento.La mancanza di etica e' ormai dilagante in ogni ambito e la fotografia purtroppo non sfugge a questo livellamento verso il basso del senso critico e sopratutto dell'onesta' intellettuale.La colpa non e' dei social ma dell'utilizzo errato che se ne fa.Per quanto riguarda le immagini che dici che ti hanno stufato..oggi vediamo una quantita' spropositata di immagini perche' abbiamo tantissimi mezzi a disposizione per osservare a differenza di 20/30 anni fa,a me sinceramente non da' fastidio, anzi magari mi da' anche qualche spunto ,se non mi interessa vado avanti.Io fotografo per me e non per cercare il consenso altrui e se una foto mi piace cerco di farla perche' ho piacere e soddisfazione personale e magari voglio appendermela a casa,se e' uguale ad 1 milione di altre pazienza, credo si faccia parecchia confusione sotto questo aspetto.Concludo dicendo che banalizzare le Lofoten con "le casette rosse" sia un'affermazione,permettimi di dirlo con grande rispetto,molto superficiale.Le isole Lofoten sono un dono di Dio e ti consiglio di visitarle se non lo hai gia' fatto.Vedrai che anche quelle casette rosse ti sembreranno molto meno banali.Un caro saluto.Luca
Spero tu abbia compreso che non ho nulla contro le lofoten tantomeno contro le casette rosse. L’esempio aveva solo la funzione di archetipo mentale e fotografico
Ciao Damiano, riflessione molto bella come sempre.
Io concordo con te, e c'è da aggiungere che spesso le foto wow sono piu grafica o fotomontaggi più che foto nude e crude....che poi anche quelle sono talmente piallate che appaiono "lisce", sembrano di plastica, e a me proprio non piacciono.
Le foto che io cerco sono fatte in natura e alcune realizzate anche da ambassador di un qualche brand (nel senso che le foto a mio modo di vedere sono valide, non che é bella perché l'ha fatta un ambassador....piuttosto si spera che da ambassador sappia anche fotografare)....cerco scatti che siano genuini fatti da gente che ama fotografare, che sa cogliere le cose belle anche da una giornata uggiosa, foto dalle quali imparare o alle quali ispirarsi, magari realizzate con l'attrezzatura simile a quella che vorresti per farti un'idea, eccetera.
Io non metto like a foto wow, nemmeno ci clicco sopra per vederle bene, é uno stile che non mi appartiene.
Andrea
Ciao Damiano avendo da sempre (ormai da tanti anni) considerato e vissuto la fotografia come una forma d’arte che ho amato più di altre che ho comunque “frequentato” provo solamente una profonda tristezza. Concordo con te sui contenuti limitati o nulli delle wow ma temo che questo possa essere solo l’inizio di un processo di AI che ci potrebbe portare a richiedere alla stessa di preconfezionarci una bella foto alla Salgado o alla Galen Rowell oppure un mix inedito dei due stili e quindi pure con i contenuti connessi. E stiamo parlando di un arte visiva chissà se in futuro potremo chiedere all’AI una bella opera lirica che prenda il meglio di Verdi e Puccini. Forse sarò anch’io ormai antiquato ma il togliere la componente umana dall’arte dovrebbe creare un distinguo e dei confini ben chiari e tenere le due cose (una l’arte l’altra non saprei almeno io come definirla ma esisterà pure un modo) ben separate e questo vale soprattutto per la fotografia che è molto molto esposta a inquinamenti e commistioni tra le due.
C'è anche una tendenza molto diffusa a produrre immagini desaturate con colori pastello, anch'essi irreali che seppure composte in maniera perfetta non corrispondono alla realtà di quello che il fotografo aveva davanti agli occhi. Sono soprattutto immagini in contesti urbani sostanzialmente deserti e quindi ancora piu stranianti. Alla ventesima foto della casetta stile sobborgo americano o all'ennesimo distributore di benzina copie della new topography che aveva un senso negli anni 50 e 60 del secolo scorso si cominciano a rivalutare anche i gattini...
😂😂😂 con i gattini mi hai fatto ridere. Comunque trovo interessante il tuo ragionamento
Però i colori pastello hanno una loro dignità. Difficile trovarli naturalmente e desaturare leggermente non lo trovo ingannevole. Diciamo che il problema è, sempre, se dietro esiste una idea, un progetto, un percorso cui attenersi. Se esiste sicuramente è visibile e accettabile, se non c'è la foto è un corpo estraneo persino per chi l'ha scattata.
Grande Damiano !!!! L' appiattimento dell' immagine ( non posso chiamarle foto ) frutto di che cosa ???? Manca il CUORE !!! Però vederli è veramente divertente ..... e quando parlano delle svariate macchine .... esilaranti!!!!
Ciao Damiano , condivido la tua riflessione al 100% da anni mi sono tolto da Instagram che con la fotografia non ha più niente da spartire (la formula è faccio la foto dove hanno fatto la foto gli altri purché sia più kitsch delle altre).
Guarda apprezzo la tua determinazione. Da tempo sto valutando la stessa possibilità
Riflessione importantissima.
È esattamente il motivo per cui, ad esempio, non mi sono mai piaciute particolarmente le foto di Alberto Ghizzi Panizza: le sue foto sono tecnicamente ECCELLENTI, ma l'effetto wow mi ha sempre stancato molto in fretta e non mi ha mai attirato particolarmente, anzi ho sempre trovato molte immagini sue e altre dello stesso genere stomachevoli (ovviamente il parere è personale, non ho nulla contro di lui, anzi lo reputo ad un livello altissimo per quello che fa, semplicemente sono gusti differenti).
Capisco il ragionamento
Tutto chiaro e giusto sono d'accordo con te in pieno. Bella riflessione. Ma adesso penso. Allora la fotografia si sta trasformando (non evolvendo) dall'arte del vedere all'arte di farsi vedere??? Bellissima nuova collana del primo di 30 volumi di Oliviero Toscani. Giustappunto dedicato alla fotografia narcisistica del IO/DIO....stupenda ❤
Grazie, belle considerazioni che condivido. Tant'è che io, dopo qualche anno con la fotografia digitale, sono tornato in pieno alla fotografia analigica con la passione per la pellicola e le macchine meccaniche. Però per me è solo una passione e una mia scelta. Buona giornata.
La fotografia è sempre una questione di scelte…Grazie a te
Completamente d'accordo! Hanno stufato...
La fotografia è la forma d'arte più vicina alla realtà, perché è un frammento di questa. Se la realtà non è più riconoscibile o viene reinventata nella fotografia allora ha fallito il suo compito.
Parole sante William
Concordo in pieno. Sono abituato personalmente a fotografare seguendo un piano, un’idea, un progetto (attualmente sto fotografando Milano per un mio progetto personale a lungo termine). L’idea del portfolio fotografico, se non addirittura del racconto, è quello su cui cerco di applicarmi. Le foto singole, per me, difficilmente possono essere valide sotto questo aspetto. Ma è un approccio personale, non pretendo valga per tutti. Sono d’accordo anche sul tema della semplicità. A me personalmente hanno anche stufato quelle fotografie che devono per forza essere con tanti layers, tanti frames, tutte foto super complesse da un punto di vista compositivo. I “livelli” si possono dare anche senza dover mettere il Nuovo Testamento in una sola fotografia. Sulle foto “wow” delle quali hai parlato tu, personalmente non le considero nemmeno fotografie.
Perfettamente d'accordo, l'appiattimento conseguente alla diffusione di massa dei cellulari, sempre più farciti di "effetti" alquanto discutibili, insieme alla possibilità di accedere alla massa da parte di chiunque ha provocato una proliferazione di ciofeche inguardabili...
La fotografia è un'arte, e come ogni forma d'arte, non si conforma necessariamente ai gusti del pubblico. L'arte, per sua natura, è provocatoria, sperimentale e spesso controversa. Basti pensare a opere come 'Colpisci i bianchi con il cuneo rosso!' di El Lissitzkij, un'icona della rivoluzione russa che scatenò forti reazioni. Cercare il consenso universale in un'arte visiva significherebbe sacrificarne la capacità di stimolare il pensiero, di suscitare emozioni e di offrire nuove prospettive sulla realtà. Ridurre la fotografia a un semplice strumento per ottenere 'clic' e 'like' è un impoverimento del suo potenziale espressivo, e rischia di generare una produzione artistica omologata e priva di originalità
Assolutamente d’accordo
Concordo pienamente. Per questo motivo ho abbandonato Instagram da tempo. Ho sempre preferito foto “naturali” che quelle ritoccate a mille totalmente finte.
Video interessante. Sono sostanzialmente d'accordo sulla necessità di vedere più foto naturali e con una postproduzione leggera e sensata. D'accordo anche sull'evidenziare il fatto che la qualità di una foto spesso non é proporzionale al numero di like ottenuti.
D'altro canto vorrei dire che riuscire a dare un contenuto narrativo ad una singola foto non é affatto facile (un po' più semplice tramite una serie di immagini) e comunque si deve partire da una bella foto, intesa come ben esposta e composta con una certa cura. Se c'è il contenuto (ma deve risaltare chiaramente e non essere visibile solo all'autore dello scatto) e la foto é bella, intesa come ben fatta, allora ci troviamo di fronte a una grande immagine.
Mi disturbano ancora di più delle foto wow di cui parli, certe brutte foto che si vedevano in certi circoli fotografici qualche anno fa. Foto sulla carta impegnate ma contraddistinte dalla pessima tecnica e da un contenuto assai nascosto e visibile solo dal fotografo.
Vorrei anche dire che i grandi autori sono da studiare e saranno sempre grandi ma ci sono troppi fotografi che li scimmiottano banalmente. Penso alla lunga schiera degli emuli di McCurry e Kenna che, francamente, mi hanno davvero stancato.
Io sono appassionato di fotografia naturalistica da una vita e posso dire che ci sono dei fotografi attuali (Munier, Unterthiner, Nicklen, ecc...) che non hanno niente da invidiare a quelli del passato e hanno saputo sfruttare la migliorata tecnologia per produrre immagini straordinarie.
Certi grandi fotografi del passato hanno dovuto fronteggiare (in molti casi benissimo direi) delle oggettive limitazioni tecnologiche. Fotografare adesso, in qualsiasi contesto, come facevano loro e come loro stessi non farebbero più al giorno d'oggi, mi sembra anche questo un errore e un grande limite.
Bisognerebbe spiegarlo al 90% dei creatori di contenuti qui su youtube...sembra una gara a chi ce l'ha più grosso in post-produzione...condivido da anni questo pensiero sulla fotografia più semplice e realistica! specialmente quella di paesaggio, ma ora va di moda dipingere la luce sulle foto totalmente artefatte con la scusa che è "artistico"
Mi fa piacere sapere che ci sono persone che vivono la fotografia con la stessa filosofia
Caro Damiano, a costo di creare disgusto, sappi che al termine del video ti avrei baciato 😂😂😂❤
Scherzi a parte, io penso che i social siano un pessimo mezzo per studiare e godere della fotografia, per via della loro tendenza alla superficialità. Sembra paradossale ma è così.
Personalmente non sono contro una interpretazione artistica della fotografia, ma il problema è che spesso, nelle foto wow, non c'è nemmeno quello perché una visione artistica della fotografia richiede studio e consapevolezza.
Bisogna incoraggiare di più a studiare la fotografia, approfondire se stessi, di lavorare sulla comunicazione e sull'espressività, pena ritrovarsi sommersi di "zucchero filato".
Assolutamente d’accordo Stefano 👍👍
Cosa ne penso del video? Martedì mi è arrivata da Londra una Hasselblad 500cm con tre meravigliose ottiche. Basta megapixel, addio WB, 1 solo ISO e farselo andare bene. Stop al focus stacking, HDR, scatti a manetta; 36 pose e senza esagerare, costa comprarli e costa pure svilupparli. Solo B/N. I vantaggi di essere un boomer. Ecco cosa penso del video 🙂. P.S. Ottimo video.
Grande Dario 👍
sfortunatamente Dam, i giovani, contano di costruirsi un lavoro con degli scatti che sanno avere appeal sui social.
O cambia la società, dove certe cose, che ieri erano fondamentali, come la storia che racconta una foto, oppure siamo messi così...😢
Mi piace molto questa riflessione che offre tanti spunti come emerge in moltissimi commenti. Vorrei fare una considerazione partendo dalle Lofoten, un esempio come tanti di luoghi presi d’assalto non per comprendere la vita di queste comunità di pescatori, o come si potesse viverci o altro, ma per fare tutti la stessa identica foto. E gli esempi non si contano di posti incontaminati o quasi che subiscono un impatto ambientale notevole. Basta pensare alle coltivazioni di lenticchie, calpestate o con le auto parcheggiate in parte, o ai campi di lavanda calpestati, con le modelle. Poi si aprirebbe il capitolo ancor più inquietante di come i social abbiano alterato la percezione del proprio valore, identificandolo coi like. Sono pessimista che la reazione sia uguale e contraria, sarebbe bello ma temo che peggiorerà. Grazie per questo stimolo.
Grazie a te per questa bella riflessione che faremo mostra nei workshop
Mi rincuora questa tua riflessione fotografica, perché proprio in questi giorni mi sentivo incapace di produrre immagini che piacciano sui social. Sto attento alla composizione e all'esposizione (ho fatto i vostri corsi) però non sono bravo nella post produzione: mi limito a rivedere se c'è da fare qualche piccolo ritaglio e a sistemare leggermente le alte luci, i neri, le ombre... però poi basta, Non so usare i pennelli, le maschere e non so quali altri strumenti ci siano. Ho in mente di partecipare ad un corso specifico però mi piace lasciare le foto il più naturali possibile. Però alla fine non piacciono come altre che sono pesantemente modificate.
Il gradimento di una foto sui social non è un necessariamente un riconoscimento di qualità.., anzi spesso è vero il contrario
Perfettamente d’accordo con le tue riflessioni e vedo condivisibili da molti👋
Grazie 🙏
Io ho sempre giudicato i fotografi tra bravi e scarsi, indipendentemente dalla "confezione" con cui presentano i loro lavori. Ritengo dei veri geni gente come David LaChapelle e Todd Hido che fanno immagini straordinare, ritoccatissime, spettacolari e che suscitano l'effetto Wow e ritengo dei veri cialtroni molti tromboni che starnazzano ai 4 venti che loro aprono il Raw così com'è e poi ci presentano lavori di una noia mortale. Quello che conta è il modo di vedere il mondo del fotografo. La storia poi penserà a cestinare sia le immagini ipersature, sia i raw illibati della "vera fotografia" (che non ho mai capito cosa sia).
Di certo dietro alcune foto c’è molto marketing
Bravo, commento con un senso.
Condivido in pieno, spesso anche nei contest vincono
Concordo pienamente, intanto chi si approccia alla fotografia dovrebbe avere come obiettivo quello di diventare un bravo "artigiano", il lato artistico se ce l'ha andrebbe esplorato dopo. La fotografia dovrebbe ritrarre la realtà così com'è nel momento in cui è stata scattata. Se vogliamo buttarla sul filosofico l'ago della bussola dovrebbe puntare ad una sorta di verismo verghiano dell'immagine, e, non troveresti più foto wow, ma belle immagini.
Assolutamente d’accordo
Ciao!
Hai perfettamente ragione, anche io produco per i social molte foto "WOW" ,Topaz e nitidezza a go go ecc. Ma ovviamente sono per i social !
Poi quando le foto si stampano bisogna usare un'altro registro.
Per questo penso che quelle sui social non sono propriamente fotografie.
Ma imagini per socia.
Ottimo 👍
È l'esasperazione dell'apparenza rispetto la sostanza. Condivido il tuo pensiero
Grazie 🙏
Ciao Damiano, riflessione che condivido nei termini generali, ma credo che ci sarebbero tanti distinguo da fare. Molto difficile dire cosa sarà o non sarà apprezzato in futuro, ed è altrettanto difficile per me prendere una posizione netta trovando complesso effettuare cesure altrettanto nette tra gli scatti, dividendo in due il campo.
Certo
Discorso complesso
Che approfondiremo
Purtroppo il mondo va avanti, anche senza noi. Questa visione che hai, e condivido nella sua sostanza, è ancorata a un'esperienzialità che non riguarda più l'oggi ma ieri, l'altro ieri sopratutto. Prima ancora anche. Con noi invecchierà anche questa visione, sostituita da ciò che, secondo me erroneamente, oggi definiamo "moda". Purtroppo probabilmente non è moda, è un'evoluzione. Come chi dice "la musica è finita negli anni 70'" ha sostanzialmente torto e semplicemente afferma, sotto pelle, "io non so vivere nel mio tempo e son rimasto indietro" anche noi, come fotografi, facciamo fatica a far parte di questa evoluzione. Non ci piace, la definiamo in tanti modi denigratori. Ripeto, son d'accordo con ciò che dici... ma il treno è partito dal binario, guardare la locomotiva a vapore ferma dicendo "questa è meglio" non ci porterà alla prossima stazione. Rimarremo semplicemente senza mezzo di trasporto. Grazie come sempre del video e delle belle riflessioni!
Non è una questione di luogo o tempo. È una scelta, una “filosofia” nel senso etimologico del termine
@@riflessionifotografiche una filosofia che condivido sia nelle parole che nei fatti, come scritto sopra. Mi chiedo solo a volte se non rimanga un "parlare ai muri" che nuoce sia a noi sia a quelli a cui parliamo che, spesso, non sono interessati a questi concetti. Il mondo cambia e la fotografia con lui, certe volte tristemente.
D'accordo con te al 100% anche se ho "solo" 30 anni
Nessuno parla di questi argomenti anzi apri UA-cam e solo tutorial proprio per fare le foto wow😂
penso siate una
"mosca bianca"
Grazie
Meno male!! Grazie 🙏
Il problema dei social è che vengono pubblicate foto indecenti, e ricevono commenti come "wow" bellissima, ecc.
Sigh 😞
Ciao Damiano su questo sono pienamente daccordo con te,nei social ormai vedo foto finte stracariche di PP e tecnica fotografica..Ogni tanto lo faccio notare agli autori specificando che è tutto irreale ma sai cosa ti rispondono??Non capisci un cazz!!Quando faccio paesaggi il massimo che faccio è un HDR,lo faccio solo in situazioni di alta gamma dinamica,ma in questo caso è una necessità e non lo scopo finale di un risultato irreale..Pensa che ormai ci sono molti corsi online che ti spiegano queste tecniche così spinte,la fotografia non ha più senso tanto vale creare un paesaggio direttamente dal pc comodamente sul divano,la fotocamera non serve più!!
Grazie del commento Nicola
Buongiorno, avrei una domanda. Sono in possesso di una Micro 4/3 Panasonic. Praticando nordic walking e portandomi dietro la fotocamera, ho notato che il sensore si muove tanto su sentieri accidentati. Si rovina il sensore? Grazie
Assolutamente no
Posso essere d'accordo, ma abbiamo sempre la possibilità di scegliere cosa guardare e chi seguire sui social. Io appena vedo un cielo fucsia smetto di seguire quelle persone e piano piano mi sono creato un feed di fotografi che mi piacciono.
Esatto, proprio così
L'utilità delle foto wow è quella di farci stare alla larga dalle foto pacchiane.
Le foto, come dici tu Damiano, devono raccontare qualcosa e chi le scatta deve avere qualcosa da dire, usando il mezzo fotografico senza troppi arzigogoli. Guardiamo Brassaï: foto senza tempo e riconoscibili. Tra l'altro foto stampate rigorosamente dall'autore.
Il 'piacere'.
Il piacere è una emozione-sentimento spesso indotto-condizionato e soggetto anche a 'perversione'. Fotografare (anche per professione) è un piacere.
Il mezzo e il prodotto-finale della fotografia digitale, con la componente processore-elaboratore hw-sw, sempre più amplifica la gamma di effetti nello 'sviluppo' dell'immagine, sostituendosi a mano&cervello.
E amplifica possibilità di Wow , condizionando-modificando il piacere.
E scadono i contenuti, tenendo conto che contenuto è anche forma-metodo.
Oltre ad tenermi stretta una vecchia analogica, a stampare a contatto da negativo-digitale, mi son comprato due digitali usate (degli anni 2012-2015) e ottiche in parte analogiche-manuali e lì mi fermo.
Mi fermo, per mantenere il (mio) piacere.
Perfetto
Caro Damiano, a mio modesto e discutibile parere, viviamo in un epoca di pensiero debole.
Quando non hai molto da dire il risultato è quello che è.
Un fotografo affermato diceva: fammi vedere delle foto che m'incueiosiscono ma che non capisco
Grazie 🙏
Una vota mi sono permesso di scrivere su una immagine paradossalmente taroccata con un cielo standard della galleria di Photoshop ( sostituisci cielo ) e mi hanno detto dí tutto, come ti permetti…, chi sei… non capisci niente ecc…, io ho una lunghissima esperienza e ho risposto con i miei riconoscimenti ma credo di avere sbagliato perché ho perso solo tempo e mi ha fa venire la bile verde , bravo tu per il tuo video
Ottime riflessioni, condivido in pieno. C'è il discorso dell'AI che pone diversi problemi relativi alla creatività e al diritto d'autore, riflessioni che si stanno facendo anche nel mondo musicale fino ad arrivare a chiedersi: domani esisteranno ancorai musicisti? Oppure domani riconosceremo un pezzo fatto dall'uomo da uno fatto con AI? Inoltre c'è il tema dei nuovi social impostati sempre più alla velocità, infatti tik tok non l'ho mai scaricato e instagram non lo godo per nulla.... Ad esempio Flikr era molto diverso ma non è stato finanziato a dovere e non si è diffuso perchè troppo lento e votato alla riflessione
Assolutamente daccordo
Caro Damiano, come al solito trovo assolutamente condivisibile quanto affermi. La "photo - graphia" devo raccontare (direttamente o "evocando") NOn stupire. Mi permetto solo una chiosa: ma se accettassimo definitivamente che il contesto iconografico cui fai riferimento non è "photo - graphia" ma altro e ci limitassimo invece a commentare quello che tu chiami "reazione uguale e contaria"? Oppure, sempre utilizzando una tua indovinata metafora, parlassimo di slow food e non fast food?
Interessante riflessione
Ricordo mio padre (parliamo di circa 40 anni fa) che ammirava una foto e diceva: "guarda, guarda che profondità di campo".
Poi è arrivata la moda del bokeh sempre e dovunque e tutti a comprare obiettivi con la massima apertura; adesso il software la fa da padrone, con immagini che, come giustamente dici, non comunicano nulla. E poi guardi un Giacomelli che con una macchina scassata faceva opere d'arte 😅
Pura e semplice verità
Condivido la tua ottima riflessione fotografica, non aggiungo altro perché ho letto tante risposte che condivido assolutamente.
Aggiungo che ben venga la banalità ma reale che una banalità irreale e finta.
Complimenti e un Saluto
Frase finale perfetta 👍
Concordo e sottoscrivo ogni tua singola parola, la reazione uguale e contraria comunque non trovo sia il bianco e nero sviluppato in casa, va bene anche ma servono le storie, lo stile, la capacità di stimolare emozioni, evocare sensazioni, fissare istanti che aiutino a comprendere una realtà complicata in continuo e inesorabile mutamento... Per me a questo "serve" la fotografia, ma caro Damiano è un fatto soggettivo, non vale per tutti e forse, anch'io sto invecchiando, vale sempre per meno individui. Per le masse, brutta parola, ma c'è poco spazio e mi serve per esprimere quello che penso, magari la foto wow serve per quella goccia di endorfine per andare avanti, magari non per comprendere la realtà ma per evaderla sin anche... L'AI, per me una bestia tremenda, potrebbe rendere superflue le macchine fotografiche, pesanti scatole di ferro e vetro, risibili ai più tra qualche anno, strumenti arcaici forse inutili: basterà impartire comandi vocali a una app sul telefono e sullo schermo come un dipinto a olio si potrà plasmare un'immagine foto realistica, fantastica, di qualunque stile o soggetto o tema: sarà impossibile, già oggi lo è, distinguere le immagini generate dalle foto. La cosa a mio avviso "disruptive" è che siamo all'alba di un salto totale di paradigma che non è minimamente paragonabile a quello dalla pellicola al digitale che introdusse "soltanto" modalità e processi più veloci ed economici per ottenere più o meno lo stesso risultato finale: una buona immagine statica o animata che sia. Nessuno credo sia in grado di conoscere ora le ricadute reali di queste tecnologie, staremo a vedere, personalmente mi tengo strette le mie e-1 le mie x-h1 e proseguo in quello che ho scritto poc'anzi nel tentativo ostinato di comprendere la realtà che mi sta intorno e soprattutto che mi sta dentro... Grazie e buone foto a tutti
Su una cosa non sono d'accordo. Non sarà impossibile distinguere, bisognerà voler distinguere. Che è cosa diversa. La tecnogia toglie e da, bisogna sapere quel che si vuole: il vero o il falso. Ad un certo punto, e ti garantisco che sta già succedendo anche se forse più tra i meno giovani, ci sarà un rigetto del falso e poi la IA non morirà certo. Dovrà solo adattarsi al nuovo Vero, come tutte le innovazioni tecnologiche buone che ci hanno migliorato la vita nei secoli passati.
I nostri comportamenti sono dettati da modelli culturali, paradigmi che generano la nostra realtà percepita e vissuta. Non si tratta solo di apprezzare un approccio o uno stile. Si tratta di consapevolezza di un modello culturale e della scelta conseguente. Parlare di un processo evolutivo, come molti fanno, evidenzia solo l’adozione di un paradigma mentale dal quale si fa fatica ad uscirne. Ti ringrazio per il commento 👍
@@riflessionifotografiche è proprio così, modelli culturali e sì, consapevolezza... parola e concetto importante. Grazie ancora a te
Ho seguito con molto interesse alcune tue "riflessioni". Non ho un canale UA-cam ma se l'avessi, lo userei per veicolare le stesse considerazioni che hai esposto tu.Ho mezzo secolo e mezzo di età, ho fotografato e stampato pellicola per trent'anni, ho guardato nei pozzetti Rolleiflex, Hasselblad e dietro una Linhoff. Poi ho smesso e ho cercato di "guardare" con la mente. Da due anni ho ricominciato, complici quattro nipotini (!!!) con una reflex e ora una mirrorless. Il primo ...trauma è stato quello economico; per avvicinarmi ai dettagli cui ero abituato ho dovuto spendere un capitale in ottica. Il secondo è stato vedere come questo nostro mondo di immagini e oggetti del desiderio indotto, hanno massificato e banalizzato la fotografia. Tutti i corsi on-line, in presenza, libri ecc. insegnano a chi inizia come arrivare alle cascate di seta, alle macro quasi 3d, ai faccioni senza sfondo, alle notturne senza flash e così via fotoshoppando a più non posso. Non nego di averci provato anch'io perché questi computer con l'obiettivo sono mostruosi, ma la fotografia credo sia altro. La facilità dello scatto, le "raffiche", il bracketing ecc. ieri ad un saggio di pattinaggio (di una nipote) mi hanno fatto portare a casa 348 click. In una nottata di foto-digestione ho salvato due immagini!
La finisco qui, sennò...
Ciao e grazie per quanto fai.
Hai "fotografato" benissimo la situazione attuale
se parliamo di foto amatoriale penso che ognuno debba fotografare nel modo che più gli aggrada ,tanto ormai nessuna fotografia viene apprezzata se non raramente.
mi trovi completamente in sintonia; alle tue considerazioni aggiungo che ho visto di recente una mostra dove il livello di postproduzione era a mio avviso esagerato; a volte è meglio una foto magari leggermente cannata (sfocata?) che racconta qualche cosa che una perfetta che non dice nulla. Ho un buon corredo ma mi sono comprato una fuji x100 original che, con tutte le sue limitazioni, mi dà gioia pura nello scatto econ la quale faccio una postproduzione essenziale
Bravo Giovanni
Ciao Damiano... condivido in pieno quello che dici, ma nn è che forse il problema si nasconde nel fruitore? Cioè nella passami il termine cultura fotografica di chi le guarda? Grazie per il video complimenti come sempre!!
Esattamente
Stanco dei social, del foto ritocco esasperato, della Ia, sono tornato al Bn analogico e alla Leica iiif. Bellissima riflessione!
Bravissimo
Scusa Damiano se mi permetto, ma per me, senza voler offendere nessuno e senza voler essere tacciato di lesa maestà, sono foto WoW anche quelle di Kenna, un po' tutte uguali, e a me hanno stancato anche quelle. È naturale che si cerchi la via per avere il consenso e, di solito, è la più "banale" in ogni settore. Vale per la fotografia come per la musica, come per il cinema ecc. I film che vanno forte al botteghino sono quelli con effetti speciali, non quelli culturalmente più impegnativi. Ciò che piace di più, spesso, ha meno contenuto ma è più facile da capire e di più immediata fruizione.
La fotografia contemporanea si trova a un bivio: da un lato, c'è la tendenza a inseguire la viralità e a conformarsi ai canoni estetici dominanti; dall'altro, persiste la volontà di esplorare nuovi linguaggi visivi e di offrire un contributo originale alla storia dell'arte. Se è vero che il successo sui social media può aprire nuove opportunità agli artisti, è altrettanto vero che la ricerca del consenso immediato può limitare la loro creatività. La fotografia, come ogni altra forma d'arte, ha il potere di farci riflettere sulla condizione umana, di documentare il mondo che ci circonda e di trasmettere emozioni profonde. Per preservare questa sua funzione, è fondamentale che gli artisti mantengano un atteggiamento critico e siano disposti a rischiare
Roberto non parliamo della foto in sé. Parliamo di un processo di lavoro e mentale che non prende scorciatoie e che genera paradigmi culturali
Tutto condivisibile, c'è solo una riflessione che vorrei portare. Per noi è così, ma per molti giovani (non voglio dire tutti perché sarebbe falso, a tanti la fotografia piace ancora) lo scopo non è fare la foto. La fotografia non è più un fine, ma un mezzo. Cosa vogliono ottenere? Like, commenti, fama? Non importa, lo sapranno loro. Il punto è che non stanno cercando di fare una foto; stanno cercando di usare una foto per fare un'altra cosa. E questo non glie lo possiamo contestare, è il loro modo
Questo può essere vero per una parte di persone.
Anche Juzaphoto è lo specchio di questo discorso. La cosa triste è che l'unico forum italiano dedicato allo fotografia (per modo di dire...), ed invece il target di utenza e di proposte verte maggiormente sulla forma spettacolarizzata, i cliché che tutti sappiamo, la vuotezza contenutistica...e, in definitiva, l'esaltazione dell'ignoranza.
Non solo quello purtroppo
Ma tra non molto ne apriremo uno nostro.. chissà che qualcosa cambi
Buonasera a tutti ho trovato molto interessante questa riflessione, me ne sorgono anche altre, è giusto trovare anche l'aspetto estetico nella foto oltre che un contenuto Importante. La fotografia comunque non È mai la realtà di quello che noi vediamo Ma solo un aspetto , La fotografia mostra ma non dimostra A me piace dimostrare qualcosa di più essenziale ( Non sempre riesco) ma non disdegno nemmeno un po' di effetto wow, Tutto sommato la fotografia è un'arte visiva e ognuno la può esprimere come meglio crede. Grazie per il tuo bel commento ti seguo da un quarto d'ora Ma già mi piaci😂
Riflessione condivisibile solo dai veri autori. Pochi giorni fa ero in un appartamento di una anziana signora di 83 anni e tra l’antico arredamento appeso al muro insieme ad altri quadri c’era una cornice piccola 30x30 cm con dentro una foto in bianco e nero dei primi del 900. Raffigurava 5 componenti di una famiglia alcuni in piedi ed alcuni su una sedia, hai loro piedi disteso un grosso cane nero a pelo lungo. La foto si vedeva benissimo che era stata fatta in un atelier di un fotografo che non usava luce artificiale ma naturale proveniente dal tetto e lateralmente aveva una tridimensionalità e una plasticità pazzesca!!!. Appena l’ho’ vista è stato un amplesso fotografico e ho capito che non abbiamo fatto così molta strada in fotografia e che forse è il caso di tornare un po’ indietro per chi vuole essere considerato un fotografo o produrre delle vere opere. Un saluto.
Questo tuo messaggio deve far meditare
come sempre concordo con il tuo pensiero,grazie
Personalmente penso che non sia un problema di tempi più o meno lenti; ma di hdr spesso eccessivi. Oggi la tendenza è fare foto "wow", non tanto usando la tecnica in fase di scatto (cavalletto, filtri nd), ma in post con scatti (anche 6-7)sovrapposti in hdr e quelli alla lunga sono stancanti, perchè non naturali. Oggi son tutti affascinati dallo stile di McCurry, ma personalmente trovo che le sue inquadrature siano fantastiche, non i suoi colori troppo eccessivi e poco naturali.
Ciao Damiano, difficile rispondere. Forse é un processo inevitabile, dopo la fase dell'essere, dopo quella dell'apparire, oggi viviamo la fase dello schioccare, e gli strumenti a disposizione ci sono tutti e sono molto veloci. Ecco, forse il vero problema é proprio questa ossessione di velocità informativa e comunicativa, una modalità espressiva che non può permettersi un più profondo "progetto" mentale.
Un saluto
PS - a mio figlio, youtuber e commerciante online e con negozio fisico, se gli parlo di questo "problema", lui non sa di cosa stia parlando!!!