i vostri commenti meritano il piu' grande disprezzo e soprattutto una pena esemplare tipo Arancia Meccanica. Vi farei riascoltare questo passaggio del film la ricotta per 8 ore al giorno per un anno consecutivo. Voi mostruosi italiani medi non siete in grado ancora oggi di comprendere il significato profondo delle parole che Pasolini mette in bocca ad Orson Welles proprio riguardo a voi che non siete cambiati da allora, anzi ...
Messi a nudo da una potenza intellettuale con pochi precedenti in italia, messi a nudo 50 anni fa e 50 anni dopo, oltre al non comprendere quanto siamo lontani da quella consapevolezza, riusciamo ad essere sconfitti anche dalla probabilità causale di migliorarci sulle orme dei giganti invisibili della storia.
Rappresenta una sorta di summa della poetica pasoliniana: vi si ritrovano la nostalgia per un'epoca passata pre-capitalistica e contadina ("Io sono una forza del passato, solo nella tradizione è il mio amore" ecc.), la constatazione che il mondo ormai è entrato in una nuova Era, quella neocapitalistica, che rappresenta per Pasolini addirittura la fine della Storia ("come i primi atti della Dopostoria, cui io assisto, per privilegio d'anagrafe, dall'orlo estremo di qualche civiltà sepolta"), la considerazione che gli esseri umani ormai sono solo rotelle di una società perversa e non esseri VIVI ("mostruoso è chi è nato dalle viscere di una donna morta"), la solitudine che il Poeta si trova a vivere, essendo egli estraneo alla nuova società consumistica e moderna, che in realtà rappresenta per lui una regressione, quindi una modernità solo storica e non sociale ("E io, feto adulto, mi aggiro più moderno di ogni moderno a cercare fratelli che non sono più"). La poesia fa parte della raccolta "Poesia in forma di rosa".
Ah sì? Grazie, non lo sapevo. Comunque, con tutto il rispetto per Bassani, la voce di Welles è un'altra cosa. Tra l'altro parlava egregiamente l'italiano, quindi potevano evitare il doppiaggio.
]Renzo tu e gli altri che avete commentato questa scena tratta dal film La Ricotta, rappresentate proprio quello che Pasolini fa dire ad Orson Welles sugli italiani medi che non capiscono nulla del nostro passato glorioso di cui vedono solo ruderi insignificanti, che hanno perso memoria e coscienza e si beano di stupidaggini (ieri rappresentate dalla danza oggi dai programmi televisivi della de Filippi ad esempio), rappresentate nelle domande populistiche e puramente formali del giornalista o dalla stupida quotidianita' e ignorante medio. La critica al ceto medio italiano (che oggi definirei la massa degli italiani o quelli che la classe dirigente gestisce come burattini) e' ancora attuale ed evidente nei vostri commenti superficiali, e' rivolta in primis alla classe dirigente del Paese definita la piu' ignorante d'Europa e soprattutto alla classe media incapace di comprendere oggi il significato, i valori e la lezione della grande storia del nostro passato antico e rinascimentale (di Roma e di quelle comunita' arcaico-contadine appenniniche ed alpine che in parte ancora lo rappresentano). Una classe media sempre in preda al pensiero populistico del razzismo, del colonialismo e di tutte quelle false aspirazioni di cui l'italiano medio e' ancora affascinato, mentre non riesce a comprendere il vero percorso di coscienz da intraprendere per tornare ad essere, come gli italiani del passato, una grande civilta' di riferimento nel mondo grazie ad una presa di coscienza della propria storia. E' una critica sia al capitalismo che distrugge con la sue aspirazioni individualistiche il vero significato delle cose e la coscienza della gente, che alla classe dirigente che e' detentrice e vera burattinaia della classe media che non ne comprende l'inganno. Tutto questo lo avete banalizzato. Chissa' cosa direbbe di voi Pasolini oggi!
La "Ricotta", un capolavoro. E Orson è sempre il migliore. Lui e Pasolini ci mancano molto
la citazione di Orson Welles, rispecchia l'Italia già nel passato fino ad oggi.
Grandiosi. Mostri sacri del cinema sia Orson Welles che Pasolini
i vostri commenti meritano il piu' grande disprezzo e soprattutto una pena esemplare tipo Arancia Meccanica. Vi farei riascoltare questo passaggio del film la ricotta per 8 ore al giorno per un anno consecutivo. Voi mostruosi italiani medi non siete in grado ancora oggi di comprendere il significato profondo delle parole che Pasolini mette in bocca ad Orson Welles proprio riguardo a voi che non siete cambiati da allora, anzi ...
...più moderno di ogni moderno...
Messi a nudo da una potenza intellettuale con pochi precedenti in italia, messi a nudo 50 anni fa e 50 anni dopo, oltre al non comprendere quanto siamo lontani da quella consapevolezza, riusciamo ad essere sconfitti anche dalla probabilità causale di migliorarci sulle orme dei giganti invisibili della storia.
Giganti
Ma si trova non doppiato? perchè poi hanno doppiato la stupenda voce di Orson Welles devo ancora capirlo.
L'Intervistatore ci ricorda un misto Mike Bongiorno/ Pippo Baudo... o no?
Poteva essere un Sallusti qualsiasi 😂😂
i giornalisti sono sempre gli stessi...
Ma escluso il doppiaggio Orson Welles legge in italiano con la sua voce la poesia di Pasolini?
Welles parlava correntemente italiano🤣infatti non capisco perche lo abbiano doppiato
@@josipmalast6314 esisterà una versione con Welles non doppiato?
la Bibbia
Vorrei tanto sapere se qualcuno ha capito il significato della lettura del passo del libro.
Rappresenta una sorta di summa della poetica pasoliniana: vi si ritrovano la nostalgia per un'epoca passata pre-capitalistica e contadina ("Io sono una forza del passato, solo nella tradizione è il mio amore" ecc.), la constatazione che il mondo ormai è entrato in una nuova Era, quella neocapitalistica, che rappresenta per Pasolini addirittura la fine della Storia ("come i primi atti della Dopostoria, cui io assisto, per privilegio d'anagrafe, dall'orlo estremo di qualche civiltà sepolta"), la considerazione che gli esseri umani ormai sono solo rotelle di una società perversa e non esseri VIVI ("mostruoso è chi è nato dalle viscere di una donna morta"), la solitudine che il Poeta si trova a vivere, essendo egli estraneo alla nuova società consumistica e moderna, che in realtà rappresenta per lui una regressione, quindi una modernità solo storica e non sociale ("E io, feto adulto, mi aggiro più moderno di ogni moderno a cercare fratelli che non sono più"). La poesia fa parte della raccolta "Poesia in forma di rosa".
Ah sì? Grazie, non lo sapevo. Comunque, con tutto il rispetto per Bassani, la voce di Welles è un'altra cosa. Tra l'altro parlava egregiamente l'italiano, quindi potevano evitare il doppiaggio.
Come sa che lo ha doppiato Giorgio Bassani?
... Pippo Baudo?
Per me, è un ritratto presuntuoso e infantile a danno di Orson. Qui viene dipinto come presuntuoso, spocchioso e superbo.
]Renzo Solo un'analisi di superficie può giungere a tale conclusione critica ;)
lontanolontanos Ripensandoci, hai ragione tu.
In realtà era ancora più stronzo di così, ciò non toglie che fosse geniale.
è di fatto un alter ego di pasolini
]Renzo tu e gli altri che avete commentato questa scena tratta dal film La Ricotta, rappresentate proprio quello che Pasolini fa dire ad Orson Welles sugli italiani medi che non capiscono nulla del nostro passato glorioso di cui vedono solo ruderi insignificanti, che hanno perso memoria e coscienza e si beano di stupidaggini (ieri rappresentate dalla danza oggi dai programmi televisivi della de Filippi ad esempio), rappresentate nelle domande populistiche e puramente formali del giornalista o dalla stupida quotidianita' e ignorante medio. La critica al ceto medio italiano (che oggi definirei la massa degli italiani o quelli che la classe dirigente gestisce come burattini) e' ancora attuale ed evidente nei vostri commenti superficiali, e' rivolta in primis alla classe dirigente del Paese definita la piu' ignorante d'Europa e soprattutto alla classe media incapace di comprendere oggi il significato, i valori e la lezione della grande storia del nostro passato antico e rinascimentale (di Roma e di quelle comunita' arcaico-contadine appenniniche ed alpine che in parte ancora lo rappresentano). Una classe media sempre in preda al pensiero populistico del razzismo, del colonialismo e di tutte quelle false aspirazioni di cui l'italiano medio e' ancora affascinato, mentre non riesce a comprendere il vero percorso di coscienz da intraprendere per tornare ad essere, come gli italiani del passato, una grande civilta' di riferimento nel mondo grazie ad una presa di coscienza della propria storia. E' una critica sia al capitalismo che distrugge con la sue aspirazioni individualistiche il vero significato delle cose e la coscienza della gente, che alla classe dirigente che e' detentrice e vera burattinaia della classe media che non ne comprende l'inganno. Tutto questo lo avete banalizzato. Chissa' cosa direbbe di voi Pasolini oggi!
* e almeno mettetegli una voce decente -__-'