S. ANSELMO D'AOSTA: il filosofo che "risolse" l'enigma di Dio

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  • Опубліковано 23 гру 2024

КОМЕНТАРІ • 28

  • @donttakeyourselftooseriously
    @donttakeyourselftooseriously 4 роки тому +11

    Adoro il tuo canale. Sul serio, lo sto divorando. Ti vedo come l'Alberto Angela della filosofia, perché sei chiaro ed essenziale nelle spiegazioni e trasmetti anche tanta passione. Complimenti!

  • @laurapolacchini8843
    @laurapolacchini8843 Рік тому +4

    Vero. Come l' Utopia di Thomas Moore. Io detesto i filosofi moderni, semplicemente perché hanno " ucciso " Dio".

  • @Norkyyy
    @Norkyyy 4 роки тому +6

    Bellissimo video, grazie di cuore!

  • @laurapolacchini8843
    @laurapolacchini8843 Рік тому +2

    Dio è la bontà!

  • @fabiovgls9029
    @fabiovgls9029 4 роки тому +8

    Grazie frate sei un pazzo,grazie a sto video ho preso 8 di filosofia😂❤️

  • @francescogiroldi8226
    @francescogiroldi8226 2 роки тому +2

    bravo e grazie !

  • @giovannil7422
    @giovannil7422 3 роки тому

    Ciao vorrei sapere dove hai comprato il libro, e qual è la casa editrice.
    Io non l’ho trovato in nessuna libreria

    • @PhilMaxi
      @PhilMaxi  3 роки тому +3

      casa editrice Laterza, volumi molto rari da trovare in quanto di altissima qualità e venduti quasi tutti nel 2017-2018 a seguito di una promozione del 50%, si può provare sull'usato.

  • @laurapolacchini8843
    @laurapolacchini8843 Рік тому

    Lo è tuttora 1 enigma! Il piccolo uomo di Dio ( solo di statura), ma grandioso in tutto! S. Anselmo di bec, era 1 sommo filosofo.

  • @carmelocaruso4550
    @carmelocaruso4550 2 роки тому +2

    Grazie, bravissimo

  • @alessandroraffaello4086
    @alessandroraffaello4086 3 роки тому

    Il dio dello stolto....grande..

  • @starnutente1
    @starnutente1 Рік тому

    Se Dio = Essere Infinito non esistesse, ci sarebbe una causa, ovviamente finita, che gli impedirebbe di esistere; ma avremmo così una sproporzione infinita tra causa ed effetto, sproporzione assurda. Dunque Dio, inteso come Essere Infinito, esiste. Mi sembra che questo ragionamento presenti qualche analogia con quello di Sant'Anselmo: in entrambi si dice che l' Infinità di Dio implica la Sua esistenza reale. L'unica differenza è che questo usa il principio di causa, quello di Anselmo no.

  • @Ovunque_poesia
    @Ovunque_poesia 3 роки тому +1

    Fai bene a divulgare questi contenuti, ma per aggiungere un tocco più professionale, eviterei di chiamare autori medievali "santi", perché li stai presentando come filosofi su questa piattaforma (lo dico da credente, è per non farli apparire ad un pubblico come meri personaggi religiosi, dato che la filosofia medievale intera è spesso sminuita come sola teologia). Inoltre non è preciso dire "prova ontologica" perché è il modo in cui la chiamano gli autori che commentano o criticano il Proslogion. Si chiama Argomentum, alla latina si può rendere in italiano con "argomento logico" (di ontologico di per sé non ha nulla, ma è nella lettura di Kant che l'argomentum di Anselmo è una prova ontologica: Kant la "smonta" con il famoso esempio dei 100 talleri, criticando Anselmo di compiere un salto dalla logica all'ontologia). La critica kantiana non coglie la natura dell'argomentum anselmiano, che è un'intuizione intellettuale (qualcosa di totalmente estraneo al kantismo) basata sul dato di fede, sulla Sacra Scrittura. Se non si sottolinea quanto la fede sia alla base dell'argomentum, si rischia di presentare l'autore come un razionalista che ha proposto un meccanismo logico per definire il divino, in realtà è un fervido credente che ha trovato una definizione del divino che non fosse contraddittoria, partendo dalla fede, infatti il Proslogion si apre con una preghiera. Continua così, spero che il tuo canale cresca sempre più! Buon anno

  • @sergeyyurov7567
    @sergeyyurov7567 Рік тому

    Купил санселмо, в итоге оказалось , что этот черный пигмент с упаковки ничем не отмыть.

  • @kilgallen-h3c
    @kilgallen-h3c 8 місяців тому

    Bene assoluto?....come mai allora ogni 15 secondi muore di fame un bambino in Africa?

    • @PhilMaxi
      @PhilMaxi  8 місяців тому +1

      Ciao User... la fame in Africa è causata dall'uomo. Se ti riferisci a eventi catastrofici di cui l'uomo non può che subire le conseguenze (terremoti, malattie ecc) è bene ricordare che per i cristiani la vita vera è quella che viene dopo la vita terrena. A fronte di una ricompensa eterna, qualsiasi ingiustizia, per quanto inaccettabile possa sembrare ai nostri occhi, trova una sua consolazione. A differenza di una visione nichilista che davanti alla tragedia non trova maggior senso della fede, ma solo un inspiegabile disperazione

  • @luciogarofalo64
    @luciogarofalo64 4 роки тому +2

    Sono ateo, grazie a dio!
    Di Anselmo d'Aosta (o di Canterbury) io rammento in modo particolare la prova ontologica a favore dell'esistenza di dio (nel Proslogion). In sintesi, tale tesi a priori sostiene che la mente umana può concepire l'esistenza di un ente perfetto, che viene definito come "una cosa della quale non può essere concepita un'altra più grande". Questo essere non potrebbe essere perfetto se non possedesse anche l'attributo dell'esistenza. Da ciò si deduce che un essere perfetto deve esistere per forza, a priori, cioè a prescindere da qualsiasi prova, o dimostrazione a posteriori, di ordine empirico. Tale tesi venne introdotta da Anselmo d'Aosta alla fine dell'XI secolo ed è stata accolta, tra gli altri, da pensatori quali Cartesio, Spinoza e Leibniz. Tuttavia, una simile formula attesta solo che il concetto di Dio include il concetto di esistenza, come la nozione di penna include il concetto di "scrittura", ma ciò che la mente umana concepisce non esiste poi necessariamente nella realtà. Già il monaco Gaunilone, contemporaneo di Anselmo, obiettò che: "si può immaginare l'esistenza di isole meravigliose, ma non è detto che esse esistano realmente". Quindi, Tommaso d'Aquino aggiunse che "tra gli atei non è a tutti noto che Egli è quanto di più grande si possa pensare", negando così la tesi di Anselmo. Ma fu Immanuel Kant a scrivere la più nota confutazione di tale prova nella sua celebre opera, "Critica della ragion pura": "essere, manifestamente, non è un predicato reale, cioè un concetto di qualche cosa che si possa aggiungere al concetto di una cosa", per cui si deduce che nessun ragionamento può mai trasformare la nostra idea di cento talleri (una banconota in uso nell'epoca di Kant) in cento talleri realmente presenti nelle nostre tasche. Il pensiero di Kant ha certificato che è impossibile provare l'esistenza di dio. Rimanendo in tema circa l'esistenza di dio, la concezione del "libero arbitrio", che nell'opera di Agostino d'Ippona assume un rilievo centrale, anticipa, in un certo senso, l'elaborazione del pensiero ateo. Mi spiego meglio con un paradosso. "Io mi dichiaro ateo". Ma perché posso proclamarmi ateo? "Grazie a dio"! È la risposta assurda a tale interrogativo, se possibile senza complicare troppo il ragionamento, essenzialmente di ordine teorico. La mia adesione alle posizioni del più esplicito e radicale ateismo, discende da una riflessione logica ed astratta, che può spiegarsi facilmente, "grazie a dio", sulla base del concetto del "libero arbitrio". In teoria, se dio non esistesse, tanto meglio, vorrà dire che avrebbero già ragione quanti lo negano. Ma anche se dio esistesse, il discorso ipotetico non muterebbe di una virgola, perché:
    1) se, per ipotesi, il vostro dio fosse onnipotente, come asseriscono i suoi vescovi e sacerdoti in Terra, o le sacre scritture, perché mai, dunque, egli non interviene al fine di eliminare, una volta per tutte, il male, la violenza, il dolore e le iatture che affliggono il nostro mondo?
    2) invece, se dio non è onnipotente, quindi è incapace di intervenire per combattere il male, la violenza, il dolore insiti nell'esistenza dell'uomo, è come se non ci fosse, per cui sarebbe un ente inutile, una sorta di "soprammobile", né bello da ammirare, essendo invisibile;
    3) la terza ipotesi, la più accreditata, sia dalla dottrina ufficiale della curia romana, che dagli stessi atei, si ispira proprio al pensiero del sommo padre della chiesa, ossia: iddio ha concesso all'uomo il dono del "libero arbitrio", la libertà di pensare e agire assumendosi ogni responsabilità delle proprie azioni, anche la possibilità di rinnegarlo. Ora, sulla base di simili postulati logici (che forse potrebbero risultare oltremodo banalizzati), si può evincere il percorso astratto e razionale che può orientarsi verso un approdo di tipo ateistico e materialistico. Alla stessa stregua in cui potrebbe anche scaturire un senso di gratitudine verso dio, in quanto ci ha offerto il prezioso dono del "libero arbitrio", in virtù del quale io esercito la prerogativa/facoltà di professare il mio ateismo convinto. Perciò, grazie a dio!

    • @Ovunque_poesia
      @Ovunque_poesia 3 роки тому +3

      Vorrei consigliarle una lettura: Ortodossia - Gilbert Keith Chesterton

    • @alessandroraffaello4086
      @alessandroraffaello4086 3 роки тому +1

      Un ateo è un credente....crede non ci sia dio...ma è un argomento altrettanto funambolico del credente nell'esistenza di dio.....meglio dividere credenti e non credenti

    • @luciogarofalo64
      @luciogarofalo64 3 роки тому +1

      @@alessandroraffaello4086 un ateo è qualcuno che crede di non credere, per cui non ci crede, è un non credente convinto ed ostinato. Magari un ateo crede nel comunismo, ovvero in qualche altra utopia politica e sociale. Ma ho afferrato il suo ragionamento, che, sul versante squisitamente logico, è persino corretto, se non addirittura rigoroso...

    • @alessandroraffaello4086
      @alessandroraffaello4086 3 роки тому +1

      @@luciogarofalo64 ciao...se crede di non credere....è sempre un credente..:)

    • @luciogarofalo64
      @luciogarofalo64 3 роки тому +1

      @@alessandroraffaello4086 allora, diciamo pure che un ateo è una sorta di "credente non credente"...