Sentieri danteschi | Giulio Ferroni, Gino Tellini, Mirko Volpi

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  • Опубліковано 1 лис 2021
  • Comprendere e apprezzare l’attualità di un classico come Dante richiede senz’altro uno sforzo preliminare da parte del lettore: perché il messaggio dantesco arrivi con tutta la sua forza, ci sono non solo fratture linguistiche e culturali da rimarginare, ma anche risonanze profonde da cogliere e meditare. Lo scopo di questa lezione, tenuta da tre importanti dantisti italiani, è proprio quello di accompagnare all’interno del vasto e complesso universo della Commedia, adottando un approccio multiprospettico:
    ricostruire, da un lato, la fortuna dell’opera nel corso della storia letteraria italiana, indagando le ragioni di una sorte alterna, fatta di apprezzamenti ma anche di incomprensioni;
    analizzare alcuni aspetti della lingua e dell’ideologia dantesca;
    approfondire uno dei motivi portanti dell’intera Commedia, ovvero il contrasto dantesco tra la ricerca dell’estremo e il rispetto dei limiti imposti da Dio all’uomo.
    Gli interventi
    Che Dante leggiamo oggi? - Mirko Volpi
    Nell’anno del settecentesimo anniversario della morte di Dante stiamo assistendo, tra le altre cose, a una eccezionale e inedita fioritura di edizioni critiche (e commentate) della Commedia, che, pur tra loro assai diverse, segneranno il nostro modo di affrontare il poema negli anni a venire. Ma qual è allora il Dante che leggiamo oggi? Quale l’effettiva realtà linguistica del suo capolavoro? L’intervento vuole provare a riflettere su questo e, di conseguenza, sulle modalità con cui affrontare in classe il tema dell’italiano antico e della lingua della letteratura tra Due e Trecento.
    Rileggere Dante oggi: una lezione difficile - Gino Tellini
    Di Dante tutti parlano e tutti si dichiarano ammiratori e seguaci, ma nel corso della storia letteraria italiana non sempre la sua opera ha riscosso un consenso unanime: per secoli, a iniziare proprio dalla fine del Trecento, la sua figura è stata messa in ombra e relegata ai margini. Perché? Perché la sua lezione è difficile da seguire, sul piano civile e letterario.
    Limite della rappresentazione e limite dell’umano nella Commedia - Giulio Ferroni
    La lezione toccherà due nodi essenziali dell’orizzonte morale e letterario della Commedia: da una parte la sfida dell’autore al dicibile, con l’impegno a superare i consueti limiti linguistici e retorici, dovuto alla necessità della rappresentazione dell’eccesso; dall’altra la verifica dell’impossibilità di arrivare al limite supremo (l’artista costretto a desistere di fronte all’ultimo suo).
    I Relatori
    Giulio Ferroni ha insegnato fino al 2013 Letteratura italiana all’Università di Roma La Sapienza, di cui è professore emerito. Ha rivolto i suoi studi ai più vari autori della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi), alla teoria della letteratura e alla produzione letteraria contemporanea. È autore, tra l’altro, dell’ampia Storia della letteratura italiana in 4 volumi (Mondadori Università, ultima edizione 2021) e di molteplici saggi critici e teorici (tra cui Dopo la fine, 1996, nuova edizione 2010).Tra le sue più recenti pubblicazioni Ariosto (2008, Premio De Sanctis 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (2009), Gli ultimi poeti: Giudici e Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della “Commedia” (2019, premi Viareggio e Mondello 2020), Una scuola per il futuro, 2021.
    Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell'Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria dal Trecento al Novecento. Per Le Monnier Università/Mondadori Education ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 20192); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 20142); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017).
    Mirko Volpi insegna Linguistica italiana all’Università di Pavia, e tra i suoi corsi uno è specificamente dedicato alla lingua di Dante e della Commedia. Tra i suoi interessi scientifici si segnalano in particolare Dante (è in uscita un volume sul canto V dell’Inferno) e i suoi antichi commentatori (ha curato, per la Salerno, l’edizione del commento alla Commedia di Iacomo della Lana), gli antichi volgari italiani e la lingua non letteraria (divulgazione, giornalismo, politica) tra Otto e Novecento.

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