Grazie per questo contributo, molto bello! Poco importa se certe testimonianze sono state narrate in epoche diverse (Mahābhārata o il Vangelo di Giovanni). La Tradizione è meta storica, meta temporale ed ha dunque un carattere non umano. La storia profana è solo parte del divenire, i principi sono eterni, si manifestano nel contingente uguali perchè eterni. Questo racconto mi ha riportato alla mente il Sati, il sacrificio tradizionale delle vedove indiane che si gettavano sulla pira funerea del marito morto, che, sinteitzzando moltissimo, simboleggia, ad esempio, inseparabilità tra Puruṣa e Prakṛti. Ma mi ha riportato alla mente anche gli ultimi versi del Paradiso nella Divina commendia di Padre Dante: "ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle".
Sempre interessantissimo.
Ascoltarti è un arricchimento culturale. Grazie
Grazie per questo contributo, molto bello! Poco importa se certe testimonianze sono state narrate in epoche diverse (Mahābhārata o il Vangelo di Giovanni). La Tradizione è meta storica, meta temporale ed ha dunque un carattere non umano. La storia profana è solo parte del divenire, i principi sono eterni, si manifestano nel contingente uguali perchè eterni. Questo racconto mi ha riportato alla mente il Sati, il sacrificio tradizionale delle vedove indiane che si gettavano sulla pira funerea del marito morto, che, sinteitzzando moltissimo, simboleggia, ad esempio, inseparabilità tra Puruṣa e Prakṛti. Ma mi ha riportato alla mente anche gli ultimi versi del Paradiso nella Divina commendia di Padre Dante: "ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle".
Stupendo.