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Anemos - il vento della Poesia
Приєднався 2 вер 2023
Anemos è il soffiare del vento che ispira la genesi poetica, l'ispirazione che è la scintilla di ogni atto creativo, di quel processo meraviglioso che svela la parola creatrice di mondi e di bellezza. Questo canale nasce con l'intento di condividere questa bellezza, di soffiare come questo vento sulla coscienza delle persone, svelando e ricordando i valori assoluti che percorrono le opere mito della storia dell'umanità, riascoltando le loro verità, viaggiando come astronauti negli universi che nascondono, solcando l'infinito dello spazio e del tempo.
Le Troiane: l'opera del dolore
Il dolore delle donne di Ilio, puro e inconsolabile, cantato da Euripide a futura memoria della distruzione assoluta, unica e certa conseguenza di ogni guerra.
a cura del Professore Salvatore Lo Bue,
docente di Storia della Poesia e Formazione Estetica.
Anemos è il soffiare del vento che ispira la genesi poetica. Questo canale nasce con l'intento di condividere la bellezza, di soffiare come questo vento sulla coscienza delle persone, svelando e ricordando i valori assoluti che percorrono le opere mito della storia dell'umanità, riascoltando le loro verità, viaggiando come astronauti negli universi che nascondono, solcando l'infinito dello spazio e del tempo.
Chapters:
00:00 Intro
07:42 Cassandra, la fiamma divina
16:00 Andromaca, l'eco del dolore
27:16 La tomba dell'innocenza
a cura del Professore Salvatore Lo Bue,
docente di Storia della Poesia e Formazione Estetica.
Anemos è il soffiare del vento che ispira la genesi poetica. Questo canale nasce con l'intento di condividere la bellezza, di soffiare come questo vento sulla coscienza delle persone, svelando e ricordando i valori assoluti che percorrono le opere mito della storia dell'umanità, riascoltando le loro verità, viaggiando come astronauti negli universi che nascondono, solcando l'infinito dello spazio e del tempo.
Chapters:
00:00 Intro
07:42 Cassandra, la fiamma divina
16:00 Andromaca, l'eco del dolore
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grazie di cuore, bravissimo
❤🖐
Grande, professore!
ti aspetto a scuola, al Regina Margherita, con i giovani studenti... insieme... per parlare insieme della guerra come "distruzione di anime".
❤❤
Interpretazione sublime , il docente che tutti coloro che amano la poesia vorrebbero!
Che piacere ascoltare i suoi video. Grazie
La sua interpretazione ha portato in vita nella realta' il grande Re e eroe! Sublime!
Grande emozione! La forza narrativa del nostro poeta riesce a sublimare la passione di Medea catturando l'anima di chi ascolta Grazie!
Medea ci ha provato, ci ha provato con tutte le sue forze e la sua intelligenza, tradotta fra i marmi della polis dalla "primitiva" Colchide, ad ambientarsi. Ci ha provato, ma lontana dalla propria terra e dai propri costumi, dalla propria religiosità arcaica, la scintilla scoccata dall'offesa nuziale non solo l'ha trafitta nell'amore e nell'onore, ma l'ha precipitata nella perdita di orientamento rispetto ai segni del sacro che la attorniavano nella sua vita di prima, la magia e la sapienza nascoste nei segreti della natura. Ma quel sacro scorreva ancora nel suo sangue, pronto a scatenarsi in furore quando una crepa si sarebbe aperta nel cuore, una crepa come quella di cui scriveva W. H. Auden, "la crepa nella tazza" che "apre un sentiero nella terra dei morti". Questa la lettura, più politica che mitologica, che della tragedia diede Pasolini per il suo film dove Medea era una magnifica Maria Callas: il mondo del sacro, che pareva sopito ormai anche nei paesi che allora si chiamavano ancora del Terzo Mondo, in realtà non desacralizzato dal suo superamento. Forzando un po' le cose, lo ammetto, ma come non ripensare a questa idea ardita di fronte alla inaudita "religiosità" che, vero o falso che sia, è riesplosa proprio in quei paesi, nelle moderne Colchidi, con atti terribili ma molto più difficili di spiegare persino di quello terribile di Medea?
Benché il racconto di Orfeo mi accompagni da molto tempo, a partire dal libro che si intravede tra le mani del professore, "Origine orfica della poesia" di cui egli è autore, e anche dal citato "Lo spazio letterario" di Maurice Blanchot - due libri capitali per la mia formazione di poeta, ma in fondo anche di persona - questo ennesimo racconto a viva voce mi fa ancora vibrare delle sue formidabili vibrazioni. L'Orfeo che perde Euridice è la figura del poeta che fatica a governare il proprio rapporto con l'impazienza, o meglio con l'equilibrio tra pazienza e impazienza, di fronte alla pagina bianca, di cui parla Blanchot nel suo libro; ed è la figura del poeta che nella sua infrazione inventa la via più autentica della poesia e, in definitiva, la stessa idea della libertà, come dice invece Lo Bue nel suo volume. E chi se non Holderlin poteva rievocare la potenza della connessione tra poesia e spiritualità, tanto necessaria ma oggi tanto equivocata? Forse giusto Rilke.
Stupenda la recitazione di un'opera drammaticamente sempre vicina alle nostre origini
[2/5, 21:24] Anna Maria Sermenghi: Edipo è l'archetipo dell'eroe umano, che si interroga sulle grandi questioni della vita, del destino e della libertà. È l'eroe che attraversa tutto il dolore riservatogli dal destino, per giungere alla consapevolezza della libertà, come esercizio della propria volontà. La sua vicenda umana è un cammino verso quel principio fondamentale che è il "Conosci te stesso". La grandezza della tragedia è in quel progressivo disvelare quello che era invisibile e misterioso, mentre si consuma il bisogno profondo di indagare sulla propria origine, per poter vedere oltre ogni apparenza ed errata convinzione. [2/5, 21:49] Anna Maria Sermenghi: Mentre la tua narrazione dello svolgersi degli eventi nella tragedia si faceva poesia, ho sentito riecheggiare dentro di me l'affermazione hegeliana:"Il noto, in quanto noto, non è conosciuto." E ho percepito tutta la straordinaria grandezza della vicenda di Edipo, che diventando cieco, finalmente riesce a vedere... a conoscere la sua origine... Stravolge così il senso stesso del destino, riconducendo tutto ad accadimenti che nulla hanno a che vedere con la sua volontà e con la libertà. Scopre la sua storia, che, già predetta dall'oracolo, diventa poi testimonianza del valore della responsabilità, affermando appunto di non avere alcuna colpa... Il riconoscimento di sé coincide con la trasfigurazione degli eventi che ha attraversato, ma non agito e con la piena affermazione di un principio di responsabilità che lo riscatta da ogni colpa.
[2/5, 18:02] Anna Maria Sermenghi: Stavo giusto leggendo "Contro il sacrificio" di Massimo Recalcati, che oppone la Legge del Super Io, nella sua accezione totalizzante, che annulla persino la dimensione della vita, alla Legge del linguaggio e del padre, che sottrae l'uomo alla pulsione cieca dell'Es, per restituirgli il valore della civiltà e il senso del desiderio, in armonia con il Sé...Ascolterò la Tua lezione su questo personaggio meraviglioso e Ti scriverò le mie riflessioni... [2/5, 19:54] Anna Maria Sermenghi: "Terribile è lasciare nel dolore i ragazzi" dice Tiresia a Creonte, aggiungendo poi:"Non prenderti gioco di lui!" Sono parole, che, dentro la tragedia, inducono a riflettere sul rapporto tra padri e figli, quando una diversa sofferenza li divide... Il padre non può non lasciare da parte anche la sua convinzione di fronte alla sofferenza di un figlio, che richiede la sua amorevole attenzione... Anche questo è un sentimento che appartiene alla Legge non scritta, proprio come l'amore per il fratello, che spinge Antigone ad andare oltre la Legge di Creonte, ribellandosi a quel potere che per Lui è la condizione stessa del possesso della città. Ancora Tiresia dice a Creonte che senza condivisione si governa solo il deserto, ma l'armonia e la concordia non appartengono a chi si mostra indifferente al dovere verso gli Dei e a quell'amore, che tutto giustifica e comprende, persino l'eccezione del rifiuto ad un'obbedienza cieca... La grande tragedia che contrappone le leggi degli uomini alla legge universale del cuore e delle sue ragioni senza tempo, continua a colpirci nel profondo...E mentre il suo insegnamento ci restituisce il senso più alto della vita, Amore e morte si consumano, vincendo ogni cosa e rendendo possibile l'affermazione di "dike". [2/5, 19:57] Anna Maria Sermenghi: Grazie per aver raccontato la poesia di Antigone e di Emone, la saggezza di Tiresia e le conseguenze di un potere, quello di Creonte, che mentre si afferma, si autodistrugge.
[11/7, 09:23] Anna Maria Sermenghi: Il tragico e il dionisiaco che lo connota sono il centro di una narrazione poetica, che ci conduce attraverso lo svolgersi degli eventi, che si consumano intorno al personaggio di Medea, dando compimento al potere della tuke. Furor e passione le scuotono violentemente l'animo, per l'oltraggio subito e, mentre il dolore la divora, si chiede:"Chi siamo noi donne?" L'interrogativo che aleggia nella reggia silenziosa racconta una contraddizione, che attraversa il tempo, tra la grandezza della donna e l'incapacità dell'uomo di capire l'assoluta profondità dell'animo femminile. Non c'è sintesi possibile tra la meschinità di un "piccolo" Giasone e la grandezza della sua figura, che a Lui ha dato tutto e che, adirata e offesa per l'umiliazione, intende vendicare se stessa e i propri figli, con la forza e la determinazione del suo carattere. Ancora una volta, la sensibilità estetica del Prof. Lo Bue e la sua intelligenza teoretica immergono la sensibilità contemporanea in una meravigliosa riflessione, carica di suggestioni emotive, consegnando l'idea di una Medea come simbolo di un riscatto di genere, che solo la sua volontà assoluta e totalizzante può rendere possibile... Medea porta su di sé l'aporia insanabile della sua vicenda umana, sollevandola in un ideale aufhebung, che la introduce nella dimensione atemporale del mito e la rende eterna...tra amore e odio che si consumano tra le pieghe della sua tragica storia. [11/7, 09:25] Anna Maria Sermenghi: #finezza estetica [11/7, 09:27] Anna Maria Sermenghi: #un'ideale aufhebung
Medea bellissima e inquietante tragedia dove la rivendicazione della donna tradita sull'uomo che l'ha umiliata e offesa magistralmente illustrata dal prof Lo Bue e ancora i sentimenti contrastanti di una madre che pianifica una terribile vendetta uccidendo i figli mentre rivolge loro parole dolcissime e strazianti
Medea bellissima e inquietante tragedia dove la rivendicazione della donna tradita sull'uomo che l'ha umiliata e offesa è magicamente illustrata dal prof. Lo Bue. In questa lettura mi hanno turbato i sentimenti contrastanti di Medea che pianifica una terribile vendetta uccidendo i figli mentre rivolge loro parole dolcissime di madre amorevole grazie al prof. Lo Bue aspetto altre lezioni
sempre capace di essere colto e coinvolgente. Un vero maestro!
Grazie è sempre bello ascoltare la tua interpretazione
Struggente e attuale ,grazie Totò
È. Sempre un piacere ascoltarla Prof.
Poter ascoltare il professore Lo Bue è come sempre un dono immenso! Grazie a lui e a tutto il lavoro di coloro che realizzano questi preziosissimi video!
Grande prof❤!
Grandissimo uomo 💪🏻
Meravigliosa lezione anima della letteratura!!!
Grazie mille è sempre un vero piacere ascoltarla.
Che meraviglia ❤
Veramente stupendo, una interpretazione e spiegazione della tragedia magistrale, con spunti di riflessione drammaticamente veri: la grandezza di una figura femminile pronta al sacrificio e all”Amore assoluto ed eterno, la pochezza di un uomo concentrato su se stesso, completamente annientato. Grazie per questo momento prezioso❤️❤️❤️
Ma non nacque in Tracia Orfeo? Siete sicuri che nacque a Creta? 🤔🤔
Grazie!
Sì, le donne hano vinto, vincono, ma la loro vittoria morale continua a essere umiliata dalla mediocrità maschile, e dal potere maschile; un potere la cui violenza oggi è perfino indegna della violenza stessa, talmente sono istupiditi dalla banalità del male i suoi atti, pure disgutosi e ferali come quelli di cui abbiamo tanto spesso notizia. Senz'anima, senza speranza, senza identità. Senza forma.
Questi racconti meravigliosi mi trasportano in un mondo felice perduto per sempre : la mia spensierata adolescenza sui banchi di scuola. Grandissimo professore.
Molto bello ed emozionante
Ancora una volta riesci ad avvincere il tuo ascoltatore. Grazie
Bellissimo..sono rimasto "incollato" allo schermo per questi 39 minuti..non perso nel vuoto come Alcesti ma catturato dalle Tue Parole. Grazie!
Un altro diamante prezioso, questo video. Grazie di cuore ❤
Non esiste amore più grande del dare spontaneamente la propria vita per gli altri. Soltanto un'Amore così è in grado di vincere persino la morte. E questo Alcesti lo sa bene. Grazie ancora una volta, professore, per le sue toccanti e, soprattutto, illuminanti parole.
Immenso ❤ la scuola media dentro i miei occhi ...❤
i senz'anima che siamo diventati.
Grande commozione fino al pianto...grazie molto prof. per l' emozione ❤
Grazie per questi tuoi video. Il lavoro che fai è impagabile
Lezioni di vita oltre che viaggio nella letteratura strada di tutte le strade
Ho brividi🩷 Mai storia d'amore fu più vera di questa Grazie prof., per farmi rivivere i bei momenti di crescita universitari, e per offrire sempre nuovi spunti di riflessione che solo vecchie storie sapientemente raccontate possono dare 🥰
È sempre fonte di ricchezza ascoltarti. L'amore è forte come la morte. Solo l'amore resta solo l'amore dona una forza interiore che và oltre l'umano. Grazie ❤
Ancora una volta affascinante conferenza. Mi fa comprendere quanto ancora imparare. Grazie
Carissimo professore Lo Bue, lei ha la grande capacità di suscitare intense emozioni, un pathos che trasmette neutrini di sapienza.
Folgoranti, come sempre, le letture del professore Lo Bue. Antigone gigantesca ed eterna!
Suggestivo, affascinante e tragico insieme!!
Le lezioni del professore Lo Bue sono limpide e pure come la sua anima. Noi docenti dovremmo riflettere sul compito che ogni giorno siamo chiamati ad assolvere e l'esempio di Lo Bue ne è testimonianza preziosa.
Il grande fascino del mondo greco ... Una pagina bellissima , complimenti anche per la drammatizzazione del mito , oratore perfetto , grazie molto .❤