Il libro di cui parlo alla fine dell'episodio! amzn.to/2DinRoF Inoltre, ricordatevi di scrivere nei commenti la lingua che parlate e quella che vorreste imparare! Italiani e stranieri, unitevi :D
Secondo me in valigie la i serve perché mette diciamo un accento sulla i. '' Valige'' senza i lo leggerei con l'accento sulla a, non so perché. Per camicie invece distingue il camice (quello del medico) da le camicie (quelle che si indossano)
Io sono brasiliano, parlo portoghese. Capisco bene l'italiano ed è molto buono ascoltarti perché sempre ho avuto dei dubbi riguardo alla pronuncia di lettere doppie, vocali aperta o chiusa. I tuoi esempi in questo video ha molti paralleli interessanti con il portoghese che più tarde scriverò qua. Grazie.
Sarei interessato a imparare meglio la tua lingua (ho già qualche base) se ti interessa ci possiamo scambiare suggerimenti o chiarirci dubbi a vicenda! Ho 2 profili instagram @thegayhomeless @notiziegaydalmondo, contattami su uno dei due e ci teniamo in contatto
Ciao Davide. Prima di tutto vorrei congratularti per questi video molto interessanti, bene scritti e sopra tutto informativi. E davvero un piacere guardarli, e trovo che mi aiutano tanto nel mio tentativo di imparare un po' più di italiano. Per quanto riguarda il tematica di questo video, trovo davvero interessante che l'italiano, il successore della lingua latina, ha perso i "ct", "pt", "dv", "tc", ma il rumeno li ha tenuti, anche se in alcuni casi come "cț" o "pț", per esempio: Acțiune, Erupție, Prefață, ma Adversar, Etcetera, Actor, Constituție, ecc. Quando parliamo di riforme, nei ultimi venti anni sono state apportate molte modifiche nel rumeno, venute per portare il modo in cui noi scriviamo più vicino al modo in cui parliamo, anche se posso dirti che, probabilmente, il rumeno e più fonetico che il italiano. Per esempio di scrivere "niciunul/niciuna" invece a "nici unul/ nici una" (nessuno/nessuna), perché non le pronunciamo mai staccati. Saluti, Andrei!
Buona sera Davide. Sono brasiliano con cittadinanza italiana e vivo in Brasile. Sto imparando l'italiano attraverso i contenuti su UA-cam e ti ringrazio per tornare possibile questa opportunità. Un forte abbraccio. Arrivederci!
Il dibattito c/q in Italiano non è così semplice. sta per /ku/ mentre sta per /kw/. È cruciale notare la differenza quando si va a contare le sillabe. Il caso più chiaro è senza dubbio la difference fra /kwi/ e /ku.i/. Poi, se un italiano vedrebbe la parola aquità invece di acuità la pronuncia sarebbe sbagliato per quanto riguarda dove cade l'accento (secondario) e il numero di sillabe che ha la parola. Gli altri tre punti però... sì, sono completamente d'accordo! :D (Sono americano, quindi se c'è qualche errore di lingua, sorry :) )
L'unico errore che hai fatto è stato mettere "difference" anziché "differenza" ( comunque il messaggio non è stato alterato, è solo un errore ortografico ). Per il resto, il commento è scritto in un italiano perfetto, tanto che io, che sono italiano, inizialmente non l'avevo notato. Molto bravo! The only mistake you have made in this comment was to use "difference" instead of "differenza" ( btw, the meaning has not been altered, it is only an ortographic mistake ). Regarding the rest of the comment, it is written in perfect italian, to the point that even I, that I am Italian, have not noticed at first. Well done!
Always nice to see you mention spanish. That knowledge makes the videos very interesting, since few people on youtube rarely mention sp/it in detail like you
Video come al solito estremamente interessante e ben strutturato. Personalmente sono convinto che ogni lingua tenda, col tempo, a semplificarsi e pertanto mi trovo perfettamente d'accordo con il tuo punto di vista. Tema dolente in italiano, il famoso congiuntivo che a mio parere tenderà certamente a sparire come si può notare nel francese ed nel tedesco . Per quanto mi sanguinino le orecchie quando sento un congiuntivo mal utilizzato, il significato della frase si capisce perfettamente. In sostanza, in questo caso la lingua viene semplificata dai parlanti senza andare ad intaccare il suo scopo principale, ovvero trasmettere un certo messaggio.
Russian underwent a very signifficant reform of its orthography after the revolution, in 1917/1918. And, as a result, the Russian language became largely phonetically-written. Or, as phonetic as Italian. The American English has undergone some spelling modifications, as compared to the English in the UK. English, though, is so strongly non-phonetic, that these American spelling differences seem to only serve to accentuate the separateness of the US from the UK, but not to have made the language any more phonetically helpful. (this: in response to the question about orthography reforms in other languages).
@@PodcastItaliano I wouldn't go as far as to say "completely", after all, anyone with a decent enough level of Russian can read pre-reform texts quite easily. In retrospect, much of the reform touched concepts on the same scale as you propose for Italian. For example, the dotted letter "i" was abolished, even though it only appeared in several fixed positions which are not difficult to remember. With letters like yat, of course, it's another story, although Russian spelling lost a tremendous etymological tool in that letter. Perhaps the most recognisable is the abolition of word-final hard signs, which indeed looked quite outdated even in the 19th century, albeit in certain contexts it also served as a useful etymological mark. BTW one of the best analyses of the hard sign's abolition can be found on Микитко Сын Алексеев's channel.
Ciao Davide, apprezzo molto i tuoi video, li trovo interessanti anche se sono italiano, precisamente del nord. Di solito disquisisco nel dettaglio sulle varie problematiche, ma riguardo a questo specifico video sono molto chiaro: per me nella lingua italiana non va cambiato proprio niente. Dove nell'italiano ci sono incertezze, ci sono anche alla base motivazioni che le hanno generate, ma anche mantenute e consolidate nei secoli per ottenere e mantenere un equilibrio tra esigenze opposte. Già all'inizio del video sono contrario alle tue proposte: trovo assolutamente inopportuno, se non orribile, raddoppiare indistintamente le zeta ed altre consonanti. Piuttosto, al contrario, occorrerebbe adeguare sempre il suono fonetico alla forma scritta. In tutte le scuole questo si insegna o si dovrebbe insegnare e, dove si insegna, non sempre si impara per motivi legati a tradizioni e dialetti. Tu ti professi del nord, ma in realtà hai certamente origini o strette parentele che non lo sono. È questo che ti fa propendere per una pronuncia con le doppie quando esse sono scritte semplici, non geminate, come dici tu. Un conto è il simpatico romanesco o napoletano, un altro è l'italiano standard. Un altro esempio di modifica inopportuna l'ho letta nei commenti: è l'equivoco che si genererebbe con l'abolizione della q. Scrivere cui non è come scrivere qui. Mi fermo perchè diventerebbe un trattato. Come ripeto, apprezzo tutti i tuoi video, ma questo lo boccio in modo integrale.
Ciao a tutti!Sono uno studente Erasmus di Romania e devo migliorare il mio livello di italiano per passare gli esami.Parlo inglese e cerco italiano.Grazie mille!
Sei molto in gamba e usi una lingua di ottimo livello, con una dizione quasi perfetta (ti è sfuggita la doppia ti in "ogni tanto"!). Bravo. Però credo che possiamo essere soddisfatti del grado di corrispondenza tra grafia e pronuncia dell'italiano! In altre lingue è molto peggio, dunque gli stranieri non credo si lamentino. E anche a noi italiani non guasta studiare 2-3 regolette che ci rimandano alla storia della nostra lingua, una storia comunque importante e preziosa. Noi italiani abbiamo poche regole, pochi casi particolari, e va bene così, in fondo. Non è giusto cestinare l'ortografia tradizionale solo per una presunta ulteriore semplificazione. Tra l'altro ciò metterebbe in difficoltà molti italiani. Se scriviamo unito "apposto", poi dovremo dire anche "checcosa", "vabbene", "eggiusto", "stommale" ecc. Non se ne uscirebbe più ("uscirebbeppiù"). Inoltre questi raddoppiamenti sono tipici di alcune parlate centro-meridionali, e non realizzati dappertutto allo stesso modo. Al Nord molti andrebbero in crisi, anche perché "situazione" lì si pronuncia spesso con un'unica zeta. Quindi immagina il caos se ogni italiano dovesse scrivere le doppie così come le pronuncia! Anarchia totale. Meglio una convenzione che poi è un buon compromesso tra la nostra pronuncia effettiva, la storia della nostra lingua e l'etimo latino. La lingua già da sola stabilisce pian piano cosa possa unirsi e cosa no: semmai, seppure, eppure, chissà sono esempi di univerbazioni ormai comuni, perché evidentemente i parlanti avevano smesso di percepirle come parole separate, o comunque coglievano una sfumatura differente. "Chi sa" e "chissà" non sono esattamente equivalenti, tanto è vero che "chi sa" richiede sempre un punto di domanda, mentre "chissà" no. A me per esempio non piace "sennò": credo che l'univerbazione non aggiunga nulla al significato già chiaro di "se no". Idem per "apposto": quella parola esiste già con un altro significato, e "a posto" fa già capire chiaramente che una cosa è al posto giusto, quindi va bene così com'è. Anche la doppia zeta mi pare un'idea poco pratica: dovremmo distinguere tra "informazione" e "distruzzione", " "ripetizione" e "frizione", in base all'etimo latino. Non se ne verrebbe più fuori, né sarebbe corretto estendere la doppia zeta anche alle parole che etimologicamente non ce l'avevano. Ripeto: se volessimo basarci sulla pronuncia effettiva, dovremmo scrivere "psicologgico", "Robberto", "cellò" come si pronuncia a Roma e nel Centro Italia. In tutta onestà, mi si rizzano i capelli al solo pensarlo. Almeno così la penso io! Però bravo per i tuoi video e per gli spunti di riflessione che offri, permettendo a tanti stranieri di praticare la loro pronuncia e di perfezionare il loro vocabolario (ottima l'idea delle spiegazioni in sovrimpressione). Continua così.
"Inoltre questi raddoppiamenti sono tipici di alcune parlate centro-meridionali, e non realizzati dappertutto allo stesso modo" Ma che significa? Sta frase è davvero offensiva. L'italiano fa parte delle lingue centro-meridionali, non di quelle gallo-romanze, quindi è ovvio che assomiglia ai dialetti centro-meridionali, inutile fare un "continental washing" della lingua. In particolare il raddoppiamento fonosintattico esiste in italiano-toscano ed è un elemento etimologico della pronuncia. Il fatto che ti ricordi una tendenza centro-meridionale a geminare "senza motivo" alcune consonanti non significa niente. A sto punto ogni geminata può ricordare una geminazione "illegittima" e quindi condanniamo tutte le geminate? Sembra proprio il tuo parere. Anzi, se vanti un forte legame dell'italiano col latino, e poi rifiuti il RF, stai razzolando male. (Altro che ortografia conservativa, chi se ne frega dell'ortografia?) Se hai un problema con la pronuncia doppia di z, che c'entra l'ortografia? Lamentati della fonologia semmai. Implicitamente stai dicendo: "è un errore pronunciare z scempia nell'italiano standard ma finché gli altri italici non lo sanno, la pronuncia settentrionale sembra quella (più) corretta e potrebbe diventare standard". Non c'è niente di male nel parlare l'italiano in modo regionale, ma se vuoi parlare l'italiano giusto, perché alcune idiosincrasie regionali dovrebbero essere accettate? Specie se in chiaro contrasto con l'italiano stesso. E poi un'ortografia più chiara permette anche di evitare di continuare a fare i soliti errori: se z fosse scritta come doppia, molti settentrionali pronuncerebbero il suono correttamente, qualora volessero. Poi si è liberi di pronunciare z scempia tanto quanto a Roma r è scempia, o quanto al Sud tante scempie sono effettivamente geminate. Però almeno sei consapevole che "sbagli". Oggi quindi mi sembra di capire che al Nord hai "cazzo" e "azione" con z geminata e scempia rispettivamente. Cioè boh, che cagata è? è ovvio che l'ortografia è colpevole. Se "cazzo" venisse pronunciato "cazo" avrebbe senso, perché si adeguerebbe al trend generale delle lingue galliche di perdere le doppie, ma qui è evidente che la doppia in "cazzo" viene mantenuta perché la parola si scrive con due z, mentre nell'altro caso con una. Voglio dire, pronunciare le due parole con due suoni diversi è un obbrobrio anche nella logica dei dialetti gallici, è una distinzione che non descrive un mutamento fonetico regionale ma è un mispelling regionale generalizzato. (detto questo, per me la regola attuale è molto semplice: in presenza di yod, una z sola. altrove due. Mi va anche bene) Altri esempi altrettanto infami sono z sonora vs z dolce, e semiaperte vs semichiuse, raddoppiamento fonosintattico o no, opposizioni non indicate nell'ortografia. Semmai la totale anarchia è il presente, perché un'ortografia troppa vaga ha dato adito a pronunce regionali quando invece potevano essere evitate. Con questo non voglio dire che sia sempre il caso di avere un'ortografia riflettiva di tutti questi contrasti però forse in italiano sì, visto che i dialetti di substrato sono così diversi foneticamente che sembra che ogni cosa che non viene segnalata graficamente è mispronunciata in qualche parlata regionale.
Eppure le parole che in italiano standard hanno già una grafia con la doppia sono moltissime. La sua proposta non è accettare qualsiasi inflessione dialettale nello scritto, ma applicare la pronuncia standard (quella del dizionario) all'ortografia. Le parole in "-zione" si pronunciano, da dizionario, con il suono geminato. Quindi scrivere "distruzzione" non va assolutamente a modificare la pronuncia corretta o a strizzare l'occhio a una pronuncia dialettale, anzi, ricalca perfettamente come andrebbe pronunciata la parola. "A posto" si pronuncia correttamente /apposto/, quindi se "addietro", "accanto", "abbasso", "addosso", "appena", "appieno", "appresso", "appunto", "attorno" sono termini che possono scriversi tutto attaccato, non vedo perché non "apposto". I tuoi esempi non sono tutti percorribili: "checcosa" sarebbe fattibile, perché la pronuncia standard è quella, e soprattutto non avrebbe problemi di declinazione, trattandosi di un pronome interrogativo che è anche una forma stabile. Invece "vabbene", "eggiusto" e "stommale", seppur corretti nella pronuncia, genererebbero un problema ortografico per quanto riguarda le altre forme verbali, per esempio non sarebbe omogeneo scrivere "io stommale" ma "tu stai male". inoltre "stommale" non sarebbe una parola, perché non sarebbe né un verbo né un avverbio, ma una fusione dei due, il che in italiano non può funzionare.
Ciao a tutti, ottimo video. Parlo francese, inglese e tedesco e cerco italiani per migliorare il mio italiano. Attualmente ho raggiungo un livello B1+. Grazie a voi
Ciao Davide! Aspettavo che tu parlassi sull'accento grafico. Mi da fastidio che di regola l'accento nella terzultima sillaba non venga scritto, ad esempio nella parola "ancora" (/àncora/). Dipendere dal contesto per sapere se è ancóra oppure àncora è proprio disperante! Lo dice un madrelingua spagnolo, abbituato alla perfettissima regola della terzultima ;-) Come sempre, ottimo il video!
Parlo olandese, cerco italiano. Sono già a un livello abbastanza avanzato. Nei Paesi Bassi ci sono parole del francese che finora erano anche scritte in francese, ma da qualche tempo hanno semplificato la scrittura di queste parole, come cadeau - kado, bureau - buro. Sono una donna di mezza età e continuerò a scrivere queste parole in francese, come le ho imparate a scuola.
La ortografía es historia y tradición; cambia más lentamente que la lengua hablada y ayuda a estandarizarla. En español nunca sabemos cuando escribir B o V porque las pronunciamos igual, y a pesar de las reformas ortográficas las seguiremos escribiendo por los siglos de los siglos. Pasa en América lo mismo con C (ante E o I) y Z porque las pronunciamos todas como /s/. Estas letras son un dolor de cabeza para los estudiantes. B, V, C (ante E e I) y Z seguirán en la escritura por razones etimológicas, que a su vez refuerzan la historia y tradición escrita de nuestra lengua. Soy profesor de Español. Me encanta tu contenido. Un abrazo. Te escribo en español para que practiques :p
Ciao Davide. Parlo portoghese di Brasile e cerco italiano. Sono d'accordo con te. In portoghese abbiamo gli stessi problemi e sarebbe anché interessante una riforma ortografica.
PS- Davide, good points on Italian spelling with 'i' etc etc........but being an English speaker (Italian student) if we were to attack English with a sword and cut away silly unnecessary letters, words would become like: cough = COFF; house = HOWSs; through = THRU (which some people use now anyway :))
Sono Marocchino. L'Araba è la mia madre lingua. Parlo anche lo Francese e l'Inglese. Sto provando a imparare l'Italiano. Grazie per questi podcast. Imparo molto!
Ti ascolto con tanto interesse. Sei chiaro nell'esposizione e per nulla stancante. È un piacere seguirti. Posso chiederti che tipo di formazione hai? Grazie Cordiali saluti da Cuneo
La mia madrelingua è il coreano e sto studiando in Italia quasi da tre anni, e d'ora in poi continuerò a studiare almeno per tre anni, quindi cerco una persona che parla italiano. Allora mi stavo esercitando tramite i tuoi video per ascoltare bene l'italiano. Grazie.
Scusa Gabriele, ma se stai studiando in Italia e lo farai ancora per almeno tre anni, hai tutte le possibilità di parlare italiano con qualsiasi persona. Sei fortunato/a di essere circondato/a da tanti italiani. Ciao.
Tutti pensano così e direi così anche io, al posto tuo. In realtà, però, non colgo l'occasione per parlare italiano a lungo. Non so come spiegare la mia situazione...Comunque ripiego sui tuoi video. Grazie e ci vediamo tramite i video.
The problem is, that the Italian language has no *official* language academy or institute (Accademia della Crusca being a private academy) which would be able to reform the orthography. In my opinion, it would be necessary to get rid of that c/g + ie, keeping it only alive in plurals of c/g + ia, which become c/g + ie. A "spiegazione" for the zi + a/o matter could be, that phonetically you already have a "tsj" (z being among with x the only letter that indicates two sounds by itself ts and ks) sound because of the combination of i and another vowel.
Ciao Davide e grazie per questo video, è un argomento molto interessante! Allora ho un dubbio: alla fine del video, quando ci hai consigliato di leggere quel libro di grammatica, hai detto “io lo lessi tre anni fa”, perché hai utilizzato il passato remoto? Cerco di capire queste sfumature. Grazie!
è corretto sia usare il passato remoto sia il passato prossimo, quindi, io l'ho letto tre anni fa o io lo lessi tre anni fa, sono entrambi corretti in genere usiamo il passato remoto quando una cosa è accaduta molto tempo fa ed è lontana psicologicamente come un vecchio ricordo in questo caso lui ha anche aggiunto di aver riletto il libro di recente, di fatto ha voluto sottolineare sia l'evento (la lettura del libro) accaduto 3 anni fa usando il passato remoto sia l'evento accaduto di recente (la rilettura del libro) usando in questo caso il passato prossimo
@@RobertoDonatti grazie mille per la tua osservazione. Già ho corretto il errore :) Certo che sono madre lingua spagnola ma quasi no lo scrivo da 15 anni.
Ciao! La mia madrelingua è il portoghese (sono brasiliana), ma parlo anche il inglese. Cerco imparare l'italiano perché studierò in Torino nella Politecnico di Torino per uno semestre in 2020! Sono molto emozionata e non vedo l'ora!
Salve! Io studio l'italiano da 9 mesi. Io veramente adoro la cultura italiana. Io non parlo benissimo ma io capisco quasi tutto. Nel mio tempo libero, io sempre pratico l'italiano. Mi piacciono questi video.
Salve! Io studio l'italiano da 9 mesi. Io 'adoro veramente' la cultura italiana. Io non parlo benissimo ma -io capisco quasi tutto. Nel mio tempo libero, io 'pratico sempre' l'italiano. Mi piacciono questi video. Messaggio corretto -io non si mette è cacofonico con l'altro io iniziale
Ciao ragazzo!!! Io sono messicano mi piace molto come suona la lingua italiana da quando ascoltava a Laura Pausini (la prima canzone fu strani amori )fino a vedere tuoi videoclipe su UA-cam Grazie mille!!!
Sono assolutamente d'accordo con quello che hai detto, soprattutto per quanto riguarda la i (inutile) in cie, gie ecc. Sinceramente, questa è una cosa che penso anch'io da molto tempo e anche l'idea di rendere giusta la doppia zeta in -zzione mi piace molto. Per quanto l'abolizione della q, non sono molto d'accordo. Cioè, capisco il senso di scrivere cc invece di cq, quello ci può stare, ma alcune volte avere la q può essere utile. Ad esempio, cui e qui si scriverebbero nello stesso modo senza la q, cosa che potrebbe creare un po' di confusione in alcuni casi
Beh, però quando ci sono parole omofone di solito usiamo l'accento per disambiguare: da (prep.) - dà (verbo) la (art.) - là (avverbio) Potremmo ipotizzare: cui - pronome relativo cuì - avverbio di luogo Calzerebbe a pennello perché tra l'altro non sarebbero nemmeno parole omofone, "cuì" è una parola tronca, quindi l'accento non è puramente distintivo (come da vs dà) ma indica anche un'effettiva differenza di pronuncia. Comunque si tratta di fantalinguistica... se già abolissero le varie "i" da "specie", "superficie" mi riterrei soddisfatto! :D
@@PodcastItaliano Mh, sì, effettivamente ha senso, "cuì" funzionerebbe molto bene. E sì, purtroppo è vero che quasi di sicuro nessuna di queste cose succederà, o almeno non nel futuro prossimo
Io sono Jonan. Studio qui in Italia. Vengo dal Kenya, quindi parlo queste lingue: (Taita, Luhya - lingue madri della mia tribù), (Kiswahili - lingua nazionale del mio paese) e infine (Inglese - lingua internazionale). Sono poliglotta, ma in futuro cercherò di imparare il francese e il tedesco. Grazie mille per questo Podcast 👍🏿
Grazie Davide! Complementi per questo video interessantissimo! Parlo cinese (madrelingua), francese(avanzato),inglese(intermedio),spagnolo (intermedio). Cerco qualcuno che parla italiano come madrelingua per perfezionare la mia intonazione e la mia padronanza di questa lingua in generale. Mi interessa anche un/a madrelingua ungherese oppure un/a che parla catalan come madrelingua. Sto imparando anche queste due lingue.
Parlo due lingue, spagnolo e inglese, entrambe madrelingua. Sto imparando un po' di italiano ma ho una confusione, sobrino e nieto sono la stessa parola che è NIPOTE, quindi come faccio a fare la differenza se voglio dire *mi sobrino le dijo a mi nieto que mi sobrino nieto ya nacio* quella frase non ha senso secondo il dizionario. E in le due mie lingue questo ha senso perché in inglese è *my nephew told my grandson that my grandnephew is already born* Please help.
Sarei interessato a imparare meglio la tua lingua (ho già qualche base) se ti interessa ci possiamo scambiare suggerimenti o chiarirci dubbi a vicenda! Ho 2 profili instagram @thegayhomeless @notiziegaydalmondo, contattami su uno dei due e ci teniamo in contatto
Patricia Cybele Dias ciao, Patricia! Mi chiamo Bob e sarebbe bello fare una chiacchierata con te! Sono Americano e studio il portoghese e anche l'italiano.
Sul terzo punto posso essere in accordo fino ad un certo punto,perché basta pensare al fatto che il plurale di camicia è camicie e se fosse camice sarebbe necessario ripristinare l’accento grafico (cosa che nessuno tranne gli accademici usano per questi casi) per distinguere “le camice” da il camice.
Ciao. Sono brasiliano è sto studiando L’italiano da un ano. Ho molta difficoltà di trovare qualcuno per parlare, mantenere conversazione e migliorare il mio apprendimento.
Привет! Идея прекрасная, организовать диалоги между людьми изучающими разные языки, это очень поможет улучшить и сделает интересным обучение, супер! Я хочу участвовать!
Sono tedesco, ma vivo negli Stati Uniti, e parlo inglese, un po' di spagnolo, portoghese e italiano. Me pare che una delle lingue più fonetiche sie il finlandese! Come l'italiano il finlandese ha delle (dei ?) consonanti doppiate/i, ma ha anche dei vocali doppiati.
Sono d’accordo a eliminare le” i” nei plurali di sostantivi in cia e gia e anche a introdurre la doppia “ zz “ nelle parole tipo “azione”, meno nell’eliminare la “q” perché secondo il mio parere una cosa è dire cua un’altra qua; cu-a sono due sillabe, qua è monosillabe corrisponderebbe a kwa foneticamente. Un’altra cosa che forse c’entra, ma che secondo me andrebbe riformata riguarda il pronome di complemento indiretto o termine “gli” che secondo le regole andrebbe flesso in “le” al femminile mentre in latino il pronome ille illa illud al corrispondente caso dativo fa sempre “illi illi illi “ al maschile femminile e neutro. Per non parlare che al plurale noi usiamo “loro” di chiara derivazione dal genitivo x specificazione “illorum” invece di illis da cui potrebbe derivare “gli” anche per il plurale. Scusa sono considerazioni di appassionato e non certo di linguista. Grazie anzi grazzie.
Parlo Macedone, Bosniaco, Inglese e Finlandese a livello medio. Cerco di imparare meglio Italiano. Italiano l'ho parlavo abbastanza bene molti anni fa, però ho già dimenticato tanto. Da un paio di messi ascoltato "Learn Italian with Lucrezia" e da ieri ho anche scoperto questo "podcast Italiano". Però nessuno con cui parlare in Italiano qui in Finlandia.
Sono perfettamente d'accordo, farei anche altri cambiamenti ma si sa che proprio perché una lingua è viva i cambiamenti avvengono solo dopo un uso frequente e continuato di "errori" che poi diventano norma
Complementi, molto interessante, per noi stranieri sembra un po "piccolo" questo argomento perché dobbiamo sapere troppo per notare questo problema. Credo che sempre se potrebbe migliorare!
Sono Messicano, e parlo spagnolo, ma sarebbe veramente un'esperienza bellissima poter fare esercizio con italiani, perciò anch'io scrivo qui: Cerco italiano, sono disponibile per praticare a qualsiasi ora, e anche mi piacerebbe se vuoi, insegnarti la mia lingua :)
Per quanto riguarda la Q, imparando l'italiano (sono francese), mi ricordo di un caso specifico in cui la distinzione fra Q e C ha un senso : la distinzione fra QUI (accento sulla "i") e CUI (accento sulla "u"). Ma per dire il vero, secondo me la Q non mi dà tanto fastidio (anzi, è una lettera abbastanza elegante, sarebbe un peccato fare a meno), invece, una cosa che cambierei in italiano come francese, sono le regole di accentuazione: trovo le regole dello spagnolo molto più interessanti per quanto riguardano gli accenti scritti (esempio: scrivere "ùltimo" al posto di "ultimo", "prèndere" al posto di "prendere", "dàmmelo" al posto di "dammelo", "règola" al posto di "regola" ecc.).
Sulla abolizione della lettera Q ci andrei piano... È vero che precede sempre la U, ma foneticamente va a differenziarsi da C, per esempio in parole come "evacuare" la cui pronuncia corretta è [evacüa:re] e non [evaqwa:re]. La presenza dello iato in UA rende necessaria la C come accadeva in latino. Pensiamo anche a parole come QUI E CUI : nel primo caso la U è breve, nel secondo è lunga. La Q e la C svolgono bene funzioni diverse. Al contrario in parole come CUORE, CUOCERE, il dittongo UO suggerirebbe l'adozione di Q. Ma in questi casi non è solo in virtù del calco latino che si è preferito preservare la consonante iniziale C, bensì per l'alternanza con le corrispondenti forme popolari (toscane e centro-meridionali) CORE, COCERE, ecc.
Voglio suggerire che la coniugazione della prima persona plurale si cambia. In posto di "crediamo", "finiamo", "vediamo", "dormiamo" etc. diremmo "credemo", "finimo", "vedemo", "dormimo" etc. (quasi come si fa nel romanesco), così che l'italiano ufficiale si assomigli di più all'italiano antico e ci sia più comunanza tra i dialetti e la lingua ufficiale. Per lo stesso motivo, vorrei che si dicesse "gennaro"' "febbraro", "fornaro" invece di "gennaio", "febbraio", "fornaio" etc. Ma che pensano gli altri italiani di questo suggerimento?
zione e cie/gie sono regole senza eccezioni quindi non mi danno fastidio perchè non sono difficili. zione è sempre con una z, cie e gie si usano quando c'è una consonante prima, ge e ce quando c'è una vocale. Per il resto si potrebbe fare.
Condivido la tua opinione. In un altro video avevi fatto notare come i suoni con C e G variano a seconda della vocale che segue, ed è una cosa che detesto. Con C, CH, Q, e K in molti casi possiamo ottenere lo stesso suono. Uno che impara la lingua deve fare uno sforzo maggiore nel ricordare ogni singolo caso; a noi viene naturale, ma per uno straniero non è così. Ovviamente l'italiano è lontano dall'inglese dove non esistono delle vere e proprie regole di pronuncia, e quindi è necessario imparare ogni singolo caso: "...no one can tell how to pronounce an english word unless he has at some time or other heard it", diceva Walter William Skeat. Io propongo di scrivere l'italiano con una riforma ortografica che riprenda il lavoro fatto da Zamenhof con l'esperanto. In questo caso avremmo sì, davvero, una corrispondenza tra scritto e parlato. Per quanto riguarda l'affinità con il latino potremmo veramente liberarci da questo fardello, anche perché con molte parole lo abbiamo fatto, e lo abbiamo fatto anche in confronto con l'italiano di Manzoni e ancor di più col fiorentino di Dante, non vedo perché resistere ulteriormente. Prendendo l'esempio di "cie", non ha senso differenziarlo da C+E, perché la pronuncia come hai detto è la stessa; a meno che qualcuno non ci venga a dire che c'è una leggera sfumatura, e lo avrebbe soltanto se enfatizzassimo la I, ma non ho mai sentito nessuno praticare davvero questa differenza nel parlato. Ha senso invece "cia", perché C+A è pronunciato diversamente. E allora, o decidiamo di usare sempre la C per il suono morbido e la K, o CH o Q per il suono duro o almeno eliminiamo la ridondante I. P.S. Scusa se scrivo tanto, ma l'argomento mi stimola. Mi piacerebbe, se non l'hai già fatto, che tu analizzassi il discorso sull'irregolarità nelle coniugazioni dei verbi. Capisco che ci sia una certa resistenza da parte dei conservatori, ma qualcuno mi spiega su cosa è fondata l'obbligatorietà del dittongo "uo" nella coniugazione del verbo morire? Anche perché in passato, nella letteratura italiana, parole come moio o moiono venivano usate, ma oggi sono confinate all'uso popolare. Ed è corretto dileggiare chi usa muoro (riprendendo la forma della II e III persona singolare) o moro (dalla radice del verbo all'infinito e dalla II persona plurale)? Sono tutti tentativi spontanei di economizzare la lingua.
Ciao! Sono d'accordo per quanto riguarda l'ortografia. Per quanto riguarda le irregolarità dei verbi secondo me il discorso è più complicato. In generale ci sono tante stranezze che non sottostanno alla logica ma son così perché lo sviluppo storico della lingua è andato in una certa direzione. Di regola in ogni lingua i verbi più usati, più "usurati", potremmo dire, sono i più irregolari. I verbi nella top 10 di solito sono tutti altamente irregolari, in qualsiasi lingua. Pensa a quanto è irregolare il verbo "essere" e il corrispettivo "to be" in inglese. O il verbo "andare" in italiano. Certo, anche a me piacerebbe avere una lingua più logica, ma, come puoi immaginare, non sarebbe facile obbligare i parlanti di italiano a dire cose come "noi vadiamo" e "voi vadate" :) Anzi, sarebbe probabilmente un tentativo futile che verrebbe rigettato dai parlanti, in quanto "andare" è un verbo di base in italiano. Penso che nel caso di "morire" sia più ipotizzabile un'evoluzione per cui in futuro sarà molto comune (e alla fine non è un nuovo fenomeno, come hai osservato) anche "muoro" o "moro", in quanto è un verbo molto più periferico, usato meno di frequente. Una volta raggiunta una certa massa critica nella popolazione anche i dizionari e le grammatiche inizieranno ad accettare una certa forma e lo standard letterario muterà. Tuttavia, se sull'ortografia le leggi dall'alto funzionano (e le riforme ortografiche condotte in varie paesi lo dimostrano), le riforme su come parlano le persone sono molto più difficili. Certo, si può accettare (come dici tu) una forma che compare nel parlato delle persone, ma mai imporre un cambiamento tout court. Poi non sono un linguista (ma mi piace molto l'argomento) quindi sicuramente c'è gente molto più competente di me che potrebbe darti una risposta più precisa :)
Ciao! Prima di tutto, grazie a Davide per il video, è molto interessante e utile, come sempre. Sono russa, sono una traduttora di spagnolo e faccio la guida turistica. L'italiano capisco bene, ma mi manca la pratica di parlare. Vorrei trovare una persona che parla l'italiano, en cambio posso aiutare con il russo :-)
Nella mia lingua, il greco, nel 1982 c'e' stata una riforma con cui sono stati eliminati alcuni accenti. Oggi ne usiamo solo uno!!! Poi, sempre nello stesso periodo, e' stato eliminato il dittongo -ai in alcune parole, e sostituito da -e che in effetti si pronunciano allo stesso modo.
Direi che la riforma introdotta nel neogreco fosse oltremodo necessaria per certificare la "vittoria" della dimotikì rispetto alla katarevousa. In Italia la situazione non è per nulla paragonabile.
Vedo ora questo video e, riguardo la i “vestigiale” sono totalmente d’accordo, si potrebbe tranquillamente eliminare quando la pronuncia non cambia. Sono d’accordo anche riguardo la q, che è effettivamente una lettera abbastanza inutile. Ciò che invece mi trova in totale disaccordo è l’equiparare “apposto” (voce del verbo apporre, che in realtà non è così desueto o marginale come lo descrivi) ad “a posto”. Non ha neanche senso il paragone con parole come quaggiù per perorare questa causa. Apporre è un verbo con un suo significato, non esistono verbi come “quaggiuare” o “laddovare”, e non so da dove ti arrivi l’idea che la corretta pronuncia di “a posto” sia con una doppia p. Semplifichiamo l’ortografia, ma non imbastardiamo inutilmente la lingua; questo è ciò che penso (ci sono già troppi che massacrano l’italiano con ortografie “artistiche”) PS: sì, sono madrelingua.
Sono brasiliana, quindi parlo portoghese come madre lingua, ma ho già un bel livello di italiano che permettemi comunicare bene.(spero anche scrivere bene 😁) Avevo 16 anni quando ho deciso d'imparare questa lingua meravigliosa e apassionante.
@@jimmymatienzo9114 molto bene! L'italiano è una lingua fantastica! Io credo, sinceramente, che il fatto di che parli lo spagnolo come madre lingua ti aiutarà moltissimo con l'italiano ed il portoghese, perche alla fine, sono lingue derivate dal latino. In bocca al lupo!
Ciao! Molto interessante questo video. Mi fa riflettere su il cambio stato nel spagnolo quando han permesso di togliere la B a certe parole, adesso se puo scrivere Oscuro invece de Obscuro. Bene, vorrei praticare lo italiano, io parlo spagnolo, habito in Messico. Se ce un italiano che vuole impararlo io lo aiuto. Saluti.
In realtà la z sorda è la fusione di t + s sonora, secondo la fonologia. e la z sonora è la fusione di d + s sonora La z sorda e la z sonora sono sempre doppie, anche se nela scrittura compare una sola z o due z. Il problema è che con una sola lettera vengono descritti due fonemi diversi. si potrebbe sostenere che la z singola debba indicare solo la z sorda, e che la z doppia sia sempre la z sonora. allora dovremmo scrivere "raza" , per indicare la varietà di una specie animale, e "razza" per indicare l'altro nome della manta. In teoria, quindi, per eliminare l'ambiguità di pronuncia, potremmo scrivere ancora più efficacemente: atsione ratsa radza radzo due z per azione assolutamente no, perché con due z si pronunciano parole con il suono di z sonora, come in razzo. la z da sola in una riforma ortografica potrebbe indicare la s sonora. La s da sola indicherebbe la s sorda scempia, che però esiste in poche parole; "asimmetria" non è pronunciata come s sonora, ma sorda, anche se non è forte come in "assessore". La i come segno diacritico può essere eliminata se si fa una riforma ortografica come : scienza ---> shentsa pronvincia ---> provincha o meglio ancora provinča Ne seguirebbero altre però: cigolio ---> chigolio gnomo -> nhomo aglio ---> alho chiave ---> kiave ghepardo ---> gepardo gelato ---> jelato geroglifico ---> jeroglifico ecc ecc "o visto yeri un gatto che annuzava un rozeto ke creshe rigolhoso in un jardino asimmetrico nel palatso provinchale" . La riforma non sarebbe mai accettata, perché farebbe sembrare l'italiano quasi una lingua straniera, ma se venisse accettata, ogni ambiguità di pronuncia sarebbe superata, perché l'italiano si leggerebbe davvero come è scritto. Molti, anche italiani madrelingua, leggono le i che vengono usate come segno diacritico; quindi per esempio, "speciale" lo leggono con la i la dopo la c ben marcata. Ma se fosse scritto "spechale"? oppure : spečale? Altra cosa che secondo me andrebbe introdotta è l'accento grafico in tutte le parole che non sono piane. "accompànhami domani al mercato, per favore" "ok, tezoro, però fatčàmola in fretta la speza" Però se l'italiano lo scriviamo come ci hanno insegnato a scuola è perché tale codificazione è quanto prodotto dagli intellettuali quando il toscano letterario divenne la lingua standard considerata la lingua "italiana" per antonomasia. Sarà difficile uscire fuori da tale standard.
ciao! sono russa, parlo inglese (C2) e italiano (C1). Sto imparando anche il portoghese (b1) e il tedesco (b1). Sto cercando una persona con cui fare lo scambio linguistico. Preferirei le persone che hanno più o meno il mio livello nelle lingue
Secondo me se un errore ortografico viene replicato da una grandissima quantità di persone (ad esempio un paese) allora smette di essere un errore e diventa una norma linguistica e quindi la massima autorità di una lingua dovrebbe tranquillamente accettarlo.
Ciao Davide. Brasile ha fatto una riforma ortografica nel 2016, se non mi sbaglio. Per noi è stata una sfida ancora oggi perché ci sono oltre paesi che parlano portoghese come il proprio Portugalo, Mozambico, Angola ecc.
In francese non credo che le reforme linguistiche degli anni precedenti siano importantissime. Credo che portino su parole che non usiamo spesso. In ogni caso, possiamo scrivere le parole nei due modi. Per esempio, la parole per chiave si può scriversi "clé" o "clef", ma questo reforma è vecchia
Se prendiamo come scopo quello di rendere l'italiano una lingua più "fonologica", più trasparente, non credo che eliminare la Q sarebbe una buona idea. La Q è graficamente necessaria a distingue combinazioni come "cui" e "qui" (/'cu.i/ e /'kwi/) Lo spagnolo infatti per sopperire a ciò utilizza l'accento (es. cuánto) Vedendo gli esempi nel video, la mia tendenza era quella di spostare l'accento sulla "u" o comunque cambiare il numero di sillabe (cuindi -> /'ku.in.di/ o /ku'in.di/, invece di /'kwin.di/)
Ciao e saluti dal sud della California dove parliamo molto lo spagnolo e ovviamente l'inglese. Parlo bene lo spagnolo e l'italiano, ma naturalmente parlo meglio lo spagnolo quindi ho bisogno di praticare il mio italiano. Mi piacciono i tuoi video ed è un bene per me ascoltarti.
Ciao Davide, un bel video come sempre! Quando ho letto il titolo, però (3 things that I would instantly change in Italian), ho pensato a qualcosa ben diversa: cioè quello che io, diventassi re della lingua italiana, cambierei non si tratta dell'ortografia ma del possessivo. Insomma, come saprai, in spagnolo si dice tipo "mi casa es su casa" che da noi diventa "la mia casa è la tua (o la sua) casa. Veramente non c'è nessun motivo sensato per questo nostro eccesso di paroline. Infatti, ne facciamo a meno quando si parla di un parente stretto, ovviamente. Se posso citare mia madre e mio fratello, perché devo aggiungere l'articolo se il soggetto del discorso diventi la mia macchina, il mio cane, oppure tutti i miei zii? Lo dico un po' con ironia, ma non ti sembra un'usanza poco efficiente e perfino inutile? E come dicevi tu nel video (parlando però di una eventuale riforma ortografica) entro 30 anni, ci si abituerebbe, no?
Anche questo è vero! Certo, è poco efficiente. Ma se iniziamo a parlare di efficienza, c'è poco di davvero fondamentale nelle lingue! I generi stessi sono abbastanza inutili... i tempi verbali non sono indispensabili (il cinese e altre lingue asiatiche non li hanno) :)
L'articolo dà un tocco poetico. Ce ne si accorge leggendo poesie e ascoltando canzoni. Al limite si può introdurre una doppia forma per poter scegliere di volta in volta. Quello che invece andrebbe assolutamente fatto è tradurre le parole inglesi che entrano a centinaia ogni anno. Non mi riferisco a quelle già tradotte (chi dice "la mission" e "la vision" si dovrebbe vergognare), ma a quelle che non hanno una perfetta traduzione o, se ce l'hanno, è troppo lunga e magari con più di una parola. Invece si accettare prestiti puri che in eccesso diventano anche innaturali e cacofonici, si dovrebbero inventare nuove parole brevi (almeno quanto quelle inglesi), italiane nell'aspetto e nel suono, somiglianti a quelle inglesi per creare un intuitivo legame con la lingua globale. Basta usare logica e fantasia. Purtroppo il popolo italiano e la sua classe di scrittori e giornalisti non fanno nulla per cambiare le cose e ogni novità viene lasciata in inglese. Ormai perfino le parole latine le pronunciano all'inglese (plus, summit). La lingua inglese non ha colpe. Sono gli italiani che non aggiornano la loro.
Grazie mille Davide. Io parlo spagnolo e le inglese, la cultura italiana e bella!. Non parlo l''italiano. Sto guardando i tuoi videos. Vivo in California.
Io parlo inglese e abbastanza italiano per essere pericoloso. Vorrei migliorare il mio italiano. Parlando della ortografia, in Inglese, se vede una evoluzione. Per esempio, "notte” e scritto "night" formalmente, ma è molto comune di vederlo scritto “nite” ora. “Light” -> “Lite". "Though” -> "Tho”. Non è formalmente corretto, ma si vede più spesso ora. Penso che, magari in cinquant’ anni, molti delle parole con la "gh” saranno scritti nella maniera più fonetica anche formalmente. Si vede anche la evoluzione dalla ortografia formale Inglese e quella degli Stati Uniti. Per esempio, "Colour” -> "Color", “Favour” -> “Favor”, e tanti altre parole che erano scritto con la “ou” in Inglese del RU, sono scritto con la “o” in America.
Ciao, sono Americano e parlo inglese come matrilingua. Ma, i miei nonno sono nati in Calabria (piu di centanni fa ormai); quindi amo la lingua italiana e sempre provo ad imparala meglio. Rispetto la radoppiamento di lettere in italiano, qual' e il affetto dei dialetti regional ? Per esempio, i miei parenti chi ancora abitano nella Calabria parlono un dialetto qual' e un tipo della lingua siciliana, e tantissme parole hanno le lettere geminato. La citta "Catanzaro" si pronuncia come "Cattanzzarru" in dialetto. "Famiglia" spesso diventa "fammigghjia" con due "m."
A mio parere dovrebbero essere obbligatori gli accenti che sono utili per eliminare un'ambiguità di significato: ad es. pèsca/pésca, vènti/vénti, àncora/ancóra e così via. E magari anche quelli che eliminano un'incertezza di pronuncia: presènte, conversazióne. Hai ragione comunque, l'ortografia italiana avrebbe bisogno di una revisione. Ma riformare qualcosa nel nostro paese è impresa ardua...
Il libro di cui parlo alla fine dell'episodio!
amzn.to/2DinRoF
Inoltre, ricordatevi di scrivere nei commenti la lingua che parlate e quella che vorreste imparare! Italiani e stranieri, unitevi :D
Secondo me in valigie la i serve perché mette diciamo un accento sulla i. '' Valige'' senza i lo leggerei con l'accento sulla a, non so perché. Per camicie invece distingue il camice (quello del medico) da le camicie (quelle che si indossano)
@@white9606 Non capisco perché scrivendo "valige" ti farebbe pronunciare questa parola con l'accento sulla "a"?
@@manfredneilmann4305 non ne ho idea
Io sono brasiliano, parlo portoghese. Capisco bene l'italiano ed è molto buono ascoltarti perché sempre ho avuto dei dubbi riguardo alla pronuncia di lettere doppie, vocali aperta o chiusa. I tuoi esempi in questo video ha molti paralleli interessanti con il portoghese che più tarde scriverò qua. Grazie.
Sarei interessato a imparare meglio la tua lingua (ho già qualche base) se ti interessa ci possiamo scambiare suggerimenti o chiarirci dubbi a vicenda! Ho 2 profili instagram @thegayhomeless @notiziegaydalmondo, contattami su uno dei due e ci teniamo in contatto
@@MondoDelleIdee 7 meses depois... conseguiste aprender português?
Grazie per questi videolezioni!!! Tu sei bravissimo!!!!
Ciao Davide. Prima di tutto vorrei congratularti per questi video molto interessanti, bene scritti e sopra tutto informativi. E davvero un piacere guardarli, e trovo che mi aiutano tanto nel mio tentativo di imparare un po' più di italiano.
Per quanto riguarda il tematica di questo video, trovo davvero interessante che l'italiano, il successore della lingua latina, ha perso i "ct", "pt", "dv", "tc", ma il rumeno li ha tenuti, anche se in alcuni casi come "cț" o "pț", per esempio: Acțiune, Erupție, Prefață, ma Adversar, Etcetera, Actor, Constituție, ecc.
Quando parliamo di riforme, nei ultimi venti anni sono state apportate molte modifiche nel rumeno, venute per portare il modo in cui noi scriviamo più vicino al modo in cui parliamo, anche se posso dirti che, probabilmente, il rumeno e più fonetico che il italiano. Per esempio di scrivere "niciunul/niciuna" invece a "nici unul/ nici una" (nessuno/nessuna), perché non le pronunciamo mai staccati.
Saluti, Andrei!
Buona sera Davide. Sono brasiliano con cittadinanza italiana e vivo in Brasile. Sto imparando l'italiano attraverso i contenuti su UA-cam e ti ringrazio per tornare possibile questa opportunità. Un forte abbraccio. Arrivederci!
Il dibattito c/q in Italiano non è così semplice. sta per /ku/ mentre sta per /kw/. È cruciale notare la differenza quando si va a contare le sillabe. Il caso più chiaro è senza dubbio la difference fra /kwi/ e /ku.i/. Poi, se un italiano vedrebbe la parola aquità invece di acuità la pronuncia sarebbe sbagliato per quanto riguarda dove cade l'accento (secondario) e il numero di sillabe che ha la parola. Gli altri tre punti però... sì, sono completamente d'accordo! :D
(Sono americano, quindi se c'è qualche errore di lingua, sorry :) )
Sei americano, ma hai capito perfettamente il problema che verrebbe a porsi 👏
L'unico errore che hai fatto è stato mettere "difference" anziché "differenza" ( comunque il messaggio non è stato alterato, è solo un errore ortografico ). Per il resto, il commento è scritto in un italiano perfetto, tanto che io, che sono italiano, inizialmente non l'avevo notato.
Molto bravo!
The only mistake you have made in this comment was to use "difference" instead of "differenza" ( btw, the meaning has not been altered, it is only an ortographic mistake ). Regarding the rest of the comment, it is written in perfect italian, to the point that even I, that I am Italian, have not noticed at first.
Well done!
Always nice to see you mention spanish. That knowledge makes the videos very interesting, since few people on youtube rarely mention sp/it in detail like you
Because he speaks Spanish too, I think
@@michelacherchi and English as well!
Video come al solito estremamente interessante e ben strutturato.
Personalmente sono convinto che ogni lingua tenda, col tempo, a semplificarsi e pertanto mi trovo perfettamente d'accordo con il tuo punto di vista. Tema dolente in italiano, il famoso congiuntivo che a mio parere tenderà certamente a sparire come si può notare nel francese ed nel tedesco . Per quanto mi sanguinino le orecchie quando sento un congiuntivo mal utilizzato, il significato della frase si capisce perfettamente. In sostanza, in questo caso la lingua viene semplificata dai parlanti senza andare ad intaccare il suo scopo principale, ovvero trasmettere un certo messaggio.
Basta pensare all'Inglese, che prima era un incubo ma adesso è super semplice
Ciao a tutti, sono venezuelana, sto imparando la lingua italiana. Abito in Italia per 5 mesi è mi piace tantissimo questo argomento.
Ciao tutti! Parlo spagnolo e cerco italiano. Grazie Davide per questa fantastica idea. Saluti dal Costa Rica 🇨🇷
Bravo! Signor Gemelle, Lei ha una pronuncia stupenda dell'italiano. Per questo La nominerò della lingua italiana.
Russian underwent a very signifficant reform of its orthography after the revolution, in 1917/1918. And, as a result, the Russian language became largely phonetically-written. Or, as phonetic as Italian. The American English has undergone some spelling modifications, as compared to the English in the UK. English, though, is so strongly non-phonetic, that these American spelling differences seem to only serve to accentuate the separateness of the US from the UK, but not to have made the language any more phonetically helpful. (this: in response to the question about orthography reforms in other languages).
Sì, è vero, il russo è cambiato completamente dopo il 1918! Grazie Vitaly :)
@@PodcastItaliano I wouldn't go as far as to say "completely", after all, anyone with a decent enough level of Russian can read pre-reform texts quite easily. In retrospect, much of the reform touched concepts on the same scale as you propose for Italian. For example, the dotted letter "i" was abolished, even though it only appeared in several fixed positions which are not difficult to remember. With letters like yat, of course, it's another story, although Russian spelling lost a tremendous etymological tool in that letter. Perhaps the most recognisable is the abolition of word-final hard signs, which indeed looked quite outdated even in the 19th century, albeit in certain contexts it also served as a useful etymological mark.
BTW one of the best analyses of the hard sign's abolition can be found on Микитко Сын Алексеев's channel.
ua-cam.com/video/0tna4zsK9jo/v-deo.html
@@oleksijm Спасибо! Интересно очень.
Ciao Davide, apprezzo molto i tuoi video, li trovo interessanti anche se sono italiano, precisamente del nord.
Di solito disquisisco nel dettaglio sulle varie problematiche, ma riguardo a questo specifico video sono molto chiaro: per me nella lingua italiana non va cambiato proprio niente.
Dove nell'italiano ci sono incertezze, ci sono anche alla base motivazioni che le hanno generate, ma anche mantenute e consolidate nei secoli per ottenere e mantenere un equilibrio tra esigenze opposte.
Già all'inizio del video sono contrario alle tue proposte: trovo assolutamente inopportuno, se non orribile, raddoppiare indistintamente le zeta ed altre consonanti.
Piuttosto, al contrario, occorrerebbe adeguare sempre il suono fonetico alla forma scritta.
In tutte le scuole questo si insegna o si dovrebbe insegnare e, dove si insegna, non sempre si impara per motivi legati a tradizioni e dialetti.
Tu ti professi del nord, ma in realtà hai certamente origini o strette parentele che non lo sono.
È questo che ti fa propendere per una pronuncia con le doppie quando esse sono scritte semplici, non geminate, come dici tu.
Un conto è il simpatico romanesco o napoletano, un altro è l'italiano standard.
Un altro esempio di modifica inopportuna l'ho letta nei commenti: è l'equivoco che si genererebbe con l'abolizione della q. Scrivere cui non è come scrivere qui.
Mi fermo perchè diventerebbe un trattato.
Come ripeto, apprezzo tutti i tuoi video, ma questo lo boccio in modo integrale.
Ciao, Davide. Parlo il Portoghese, cerco l’italiano. Questo vídeo mi è piaciuto molto! Grazie.
Great stuff! Love those linquistic nuances!
Ciao a tutti!Sono uno studente Erasmus di Romania e devo migliorare il mio livello di italiano per passare gli esami.Parlo inglese e cerco italiano.Grazie mille!
Sei molto in gamba e usi una lingua di ottimo livello, con una dizione quasi perfetta (ti è sfuggita la doppia ti in "ogni tanto"!). Bravo. Però credo che possiamo essere soddisfatti del grado di corrispondenza tra grafia e pronuncia dell'italiano! In altre lingue è molto peggio, dunque gli stranieri non credo si lamentino. E anche a noi italiani non guasta studiare 2-3 regolette che ci rimandano alla storia della nostra lingua, una storia comunque importante e preziosa. Noi italiani abbiamo poche regole, pochi casi particolari, e va bene così, in fondo. Non è giusto cestinare l'ortografia tradizionale solo per una presunta ulteriore semplificazione. Tra l'altro ciò metterebbe in difficoltà molti italiani. Se scriviamo unito "apposto", poi dovremo dire anche "checcosa", "vabbene", "eggiusto", "stommale" ecc. Non se ne uscirebbe più ("uscirebbeppiù"). Inoltre questi raddoppiamenti sono tipici di alcune parlate centro-meridionali, e non realizzati dappertutto allo stesso modo. Al Nord molti andrebbero in crisi, anche perché "situazione" lì si pronuncia spesso con un'unica zeta. Quindi immagina il caos se ogni italiano dovesse scrivere le doppie così come le pronuncia! Anarchia totale. Meglio una convenzione che poi è un buon compromesso tra la nostra pronuncia effettiva, la storia della nostra lingua e l'etimo latino. La lingua già da sola stabilisce pian piano cosa possa unirsi e cosa no: semmai, seppure, eppure, chissà sono esempi di univerbazioni ormai comuni, perché evidentemente i parlanti avevano smesso di percepirle come parole separate, o comunque coglievano una sfumatura differente. "Chi sa" e "chissà" non sono esattamente equivalenti, tanto è vero che "chi sa" richiede sempre un punto di domanda, mentre "chissà" no. A me per esempio non piace "sennò": credo che l'univerbazione non aggiunga nulla al significato già chiaro di "se no". Idem per "apposto": quella parola esiste già con un altro significato, e "a posto" fa già capire chiaramente che una cosa è al posto giusto, quindi va bene così com'è. Anche la doppia zeta mi pare un'idea poco pratica: dovremmo distinguere tra "informazione" e "distruzzione", " "ripetizione" e "frizione", in base all'etimo latino. Non se ne verrebbe più fuori, né sarebbe corretto estendere la doppia zeta anche alle parole che etimologicamente non ce l'avevano. Ripeto: se volessimo basarci sulla pronuncia effettiva, dovremmo scrivere "psicologgico", "Robberto", "cellò" come si pronuncia a Roma e nel Centro Italia. In tutta onestà, mi si rizzano i capelli al solo pensarlo. Almeno così la penso io! Però bravo per i tuoi video e per gli spunti di riflessione che offri, permettendo a tanti stranieri di praticare la loro pronuncia e di perfezionare il loro vocabolario (ottima l'idea delle spiegazioni in sovrimpressione). Continua così.
Devo darti una brutta notizia: nei commenti di UA-cam (e non solo) leggo sempre più spesso "apposto", scritto proprio così...poveri noi.
"Inoltre questi raddoppiamenti sono tipici di alcune parlate centro-meridionali, e non realizzati dappertutto allo stesso modo"
Ma che significa? Sta frase è davvero offensiva. L'italiano fa parte delle lingue centro-meridionali, non di quelle gallo-romanze, quindi è ovvio che assomiglia ai dialetti centro-meridionali, inutile fare un "continental washing" della lingua.
In particolare il raddoppiamento fonosintattico esiste in italiano-toscano ed è un elemento etimologico della pronuncia. Il fatto che ti ricordi una tendenza centro-meridionale a geminare "senza motivo" alcune consonanti non significa niente. A sto punto ogni geminata può ricordare una geminazione "illegittima" e quindi condanniamo tutte le geminate? Sembra proprio il tuo parere.
Anzi, se vanti un forte legame dell'italiano col latino, e poi rifiuti il RF, stai razzolando male. (Altro che ortografia conservativa, chi se ne frega dell'ortografia?)
Se hai un problema con la pronuncia doppia di z, che c'entra l'ortografia? Lamentati della fonologia semmai. Implicitamente stai dicendo: "è un errore pronunciare z scempia nell'italiano standard ma finché gli altri italici non lo sanno, la pronuncia settentrionale sembra quella (più) corretta e potrebbe diventare standard".
Non c'è niente di male nel parlare l'italiano in modo regionale, ma se vuoi parlare l'italiano giusto, perché alcune idiosincrasie regionali dovrebbero essere accettate? Specie se in chiaro contrasto con l'italiano stesso.
E poi un'ortografia più chiara permette anche di evitare di continuare a fare i soliti errori: se z fosse scritta come doppia, molti settentrionali pronuncerebbero il suono correttamente, qualora volessero. Poi si è liberi di pronunciare z scempia tanto quanto a Roma r è scempia, o quanto al Sud tante scempie sono effettivamente geminate. Però almeno sei consapevole che "sbagli".
Oggi quindi mi sembra di capire che al Nord hai "cazzo" e "azione" con z geminata e scempia rispettivamente. Cioè boh, che cagata è? è ovvio che l'ortografia è colpevole. Se "cazzo" venisse pronunciato "cazo" avrebbe senso, perché si adeguerebbe al trend generale delle lingue galliche di perdere le doppie, ma qui è evidente che la doppia in "cazzo" viene mantenuta perché la parola si scrive con due z, mentre nell'altro caso con una. Voglio dire, pronunciare le due parole con due suoni diversi è un obbrobrio anche nella logica dei dialetti gallici, è una distinzione che non descrive un mutamento fonetico regionale ma è un mispelling regionale generalizzato.
(detto questo, per me la regola attuale è molto semplice: in presenza di yod, una z sola. altrove due. Mi va anche bene)
Altri esempi altrettanto infami sono z sonora vs z dolce, e semiaperte vs semichiuse, raddoppiamento fonosintattico o no, opposizioni non indicate nell'ortografia.
Semmai la totale anarchia è il presente, perché un'ortografia troppa vaga ha dato adito a pronunce regionali quando invece potevano essere evitate.
Con questo non voglio dire che sia sempre il caso di avere un'ortografia riflettiva di tutti questi contrasti però forse in italiano sì, visto che i dialetti di substrato sono così diversi foneticamente che sembra che ogni cosa che non viene segnalata graficamente è mispronunciata in qualche parlata regionale.
Eppure le parole che in italiano standard hanno già una grafia con la doppia sono moltissime. La sua proposta non è accettare qualsiasi inflessione dialettale nello scritto, ma applicare la pronuncia standard (quella del dizionario) all'ortografia. Le parole in "-zione" si pronunciano, da dizionario, con il suono geminato. Quindi scrivere "distruzzione" non va assolutamente a modificare la pronuncia corretta o a strizzare l'occhio a una pronuncia dialettale, anzi, ricalca perfettamente come andrebbe pronunciata la parola. "A posto" si pronuncia correttamente /apposto/, quindi se "addietro", "accanto", "abbasso", "addosso", "appena", "appieno", "appresso", "appunto", "attorno" sono termini che possono scriversi tutto attaccato, non vedo perché non "apposto".
I tuoi esempi non sono tutti percorribili: "checcosa" sarebbe fattibile, perché la pronuncia standard è quella, e soprattutto non avrebbe problemi di declinazione, trattandosi di un pronome interrogativo che è anche una forma stabile. Invece "vabbene", "eggiusto" e "stommale", seppur corretti nella pronuncia, genererebbero un problema ortografico per quanto riguarda le altre forme verbali, per esempio non sarebbe omogeneo scrivere "io stommale" ma "tu stai male". inoltre "stommale" non sarebbe una parola, perché non sarebbe né un verbo né un avverbio, ma una fusione dei due, il che in italiano non può funzionare.
Grazie, Davide! Interessante come sempre. Sono americana, madrelingua inglese, e ovviamente sto cercando di capire e parlare meglio l’italiano.
Ciao, vuoi parlare? Sono italiana
Danielle Scarchilli-Pfister Io sono italiano, ho parenti Australiani quindi parlo un po' di inglese
Ciao a tutti, ottimo video. Parlo francese, inglese e tedesco e cerco italiani per migliorare il mio italiano. Attualmente ho raggiungo un livello B1+. Grazie a voi
Ciao,posso aiutarti,inst:@carlaveronicamodesto!
Grazie mille Davide! Parlo spagnolo e inglese. Amo la lingua e la cultura italiana.
Ciao Davide! Aspettavo che tu parlassi sull'accento grafico. Mi da fastidio che di regola l'accento nella terzultima sillaba non venga scritto, ad esempio nella parola "ancora" (/àncora/). Dipendere dal contesto per sapere se è ancóra oppure àncora è proprio disperante! Lo dice un madrelingua spagnolo, abbituato alla perfettissima regola della terzultima ;-) Come sempre, ottimo il video!
Parlo olandese, cerco italiano. Sono già a un livello abbastanza avanzato.
Nei Paesi Bassi ci sono parole del francese che finora erano anche scritte in francese, ma da qualche tempo hanno semplificato la scrittura di queste parole, come cadeau - kado, bureau - buro. Sono una donna di mezza età e continuerò a scrivere queste parole in francese, come le ho imparate a scuola.
La ortografía es historia y tradición; cambia más lentamente que la lengua hablada y ayuda a estandarizarla. En español nunca sabemos cuando escribir B o V porque las pronunciamos igual, y a pesar de las reformas ortográficas las seguiremos escribiendo por los siglos de los siglos. Pasa en América lo mismo con C (ante E o I) y Z porque las pronunciamos todas como /s/. Estas letras son un dolor de cabeza para los estudiantes. B, V, C (ante E e I) y Z seguirán en la escritura por razones etimológicas, que a su vez refuerzan la historia y tradición escrita de nuestra lengua. Soy profesor de Español. Me encanta tu contenido. Un abrazo. Te escribo en español para que practiques :p
Ciao Davide. Parlo portoghese di Brasile e cerco italiano. Sono d'accordo con te. In portoghese abbiamo gli stessi problemi e sarebbe anché interessante una riforma ortografica.
Per le ie nei plurali basta applicare la regola: se la sillaba precedente è chiusa (finisce in consonante) la i scompare.
PS- Davide, good points on Italian spelling with 'i' etc etc........but being an English speaker (Italian student) if we were to attack English with a sword and cut away silly unnecessary letters, words would become like: cough = COFF; house = HOWSs; through = THRU (which some people use now anyway :))
I think people would get used to the changed orthography after a while.
Sono Marocchino. L'Araba è la mia madre lingua. Parlo anche lo Francese e l'Inglese. Sto provando a imparare l'Italiano. Grazie per questi podcast. Imparo molto!
Ciao) sono ukraino . provo imparare italiano ) i vostri video podcast mi piacciono / grazie a te )
Una excelente explicación. Grazie Davide!
Ti ascolto con tanto interesse. Sei chiaro nell'esposizione e per nulla stancante. È un piacere seguirti. Posso chiederti che tipo di formazione hai? Grazie
Cordiali saluti da Cuneo
La mia madrelingua è il coreano e sto studiando in Italia quasi da tre anni, e d'ora in poi continuerò a studiare almeno per tre anni, quindi cerco una persona che parla italiano. Allora mi stavo esercitando tramite i tuoi video per ascoltare bene l'italiano. Grazie.
Scusa Gabriele, ma se stai studiando in Italia e lo farai ancora per almeno tre anni, hai tutte le possibilità di parlare italiano con qualsiasi persona. Sei fortunato/a di essere circondato/a da tanti italiani. Ciao.
Tutti pensano così e direi così anche io, al posto tuo. In realtà, però, non colgo l'occasione per parlare italiano a lungo. Non so come spiegare la mia situazione...Comunque ripiego sui tuoi video. Grazie e ci vediamo tramite i video.
The problem is, that the Italian language has no *official* language academy or institute (Accademia della Crusca being a private academy) which would be able to reform the orthography. In my opinion, it would be necessary to get rid of that c/g + ie, keeping it only alive in plurals of c/g + ia, which become c/g + ie. A "spiegazione" for the zi + a/o matter could be, that phonetically you already have a "tsj" (z being among with x the only letter that indicates two sounds by itself ts and ks) sound because of the combination of i and another vowel.
Ciao Davide e grazie per questo video, è un argomento molto interessante!
Allora ho un dubbio: alla fine del video, quando ci hai consigliato di leggere quel libro di grammatica, hai detto “io lo lessi tre anni fa”, perché hai utilizzato il passato remoto? Cerco di capire queste sfumature. Grazie!
è corretto sia usare il passato remoto sia il passato prossimo, quindi, io l'ho letto tre anni fa o io lo lessi tre anni fa, sono entrambi corretti
in genere usiamo il passato remoto quando una cosa è accaduta molto tempo fa ed è lontana psicologicamente come un vecchio ricordo
in questo caso lui ha anche aggiunto di aver riletto il libro di recente, di fatto ha voluto sottolineare sia l'evento (la lettura del libro) accaduto 3 anni fa usando il passato remoto sia l'evento accaduto di recente (la rilettura del libro) usando in questo caso il passato prossimo
Gabriele grazie Gabriele per prenderti del tempo per spiegarmi questo dubbio!
High value content! Danke schön de una Argentina que ya ha vivido en 3 países
Ha vivido, Marisol del verbo haber.
@@RobertoDonatti grazie mille per la tua osservazione. Già ho corretto il errore :)
Certo che sono madre lingua spagnola ma quasi no lo scrivo da 15 anni.
Hola, hablo español, soy de Colombia, estoy aprendiendo Italiano es un idioma cautivador
Il modo migliore per imparare un'altra lingua è usarlo, quindi scrivi in italiano non aver paura o imbarazzo di commettere errori
Eccellente video!! Saluti da città del Messico 😊
Ciao! La mia madrelingua è il portoghese (sono brasiliana), ma parlo anche il inglese. Cerco imparare l'italiano perché studierò in Torino nella Politecnico di Torino per uno semestre in 2020! Sono molto emozionata e non vedo l'ora!
Brava! Spero ti piacerà Torino :)
Mi è piaciuto molto guardare i tuoi video su Torino, grazie mille per i contenuti autentici!
Salve! Io studio l'italiano da 9 mesi. Io veramente adoro la cultura italiana. Io non parlo benissimo ma io capisco quasi tutto. Nel mio tempo libero, io sempre pratico l'italiano. Mi piacciono questi video.
Salve! Io studio l'italiano da 9 mesi. Io 'adoro veramente' la cultura italiana. Io non parlo benissimo ma -io capisco quasi tutto. Nel mio tempo libero, io 'pratico sempre' l'italiano. Mi piacciono questi video.
Messaggio corretto -io non si mette è cacofonico con l'altro io iniziale
Ciao ragazzo!!!
Io sono messicano mi piace molto come suona la lingua italiana da quando ascoltava a Laura Pausini (la prima canzone fu strani amori )fino a vedere tuoi videoclipe su UA-cam
Grazie mille!!!
Caio caro. Parlo Inglese, italiano, spagnolo, portuguese e anche un pó di tedesco. Ti auguro per tuo bravo lavoro.
Sono assolutamente d'accordo con quello che hai detto, soprattutto per quanto riguarda la i (inutile) in cie, gie ecc. Sinceramente, questa è una cosa che penso anch'io da molto tempo e anche l'idea di rendere giusta la doppia zeta in -zzione mi piace molto. Per quanto l'abolizione della q, non sono molto d'accordo. Cioè, capisco il senso di scrivere cc invece di cq, quello ci può stare, ma alcune volte avere la q può essere utile. Ad esempio, cui e qui si scriverebbero nello stesso modo senza la q, cosa che potrebbe creare un po' di confusione in alcuni casi
Beh, però quando ci sono parole omofone di solito usiamo l'accento per disambiguare:
da (prep.) - dà (verbo)
la (art.) - là (avverbio)
Potremmo ipotizzare:
cui - pronome relativo
cuì - avverbio di luogo
Calzerebbe a pennello perché tra l'altro non sarebbero nemmeno parole omofone, "cuì" è una parola tronca, quindi l'accento non è puramente distintivo (come da vs dà) ma indica anche un'effettiva differenza di pronuncia.
Comunque si tratta di fantalinguistica... se già abolissero le varie "i" da "specie", "superficie" mi riterrei soddisfatto! :D
@@PodcastItaliano Mh, sì, effettivamente ha senso, "cuì" funzionerebbe molto bene. E sì, purtroppo è vero che quasi di sicuro nessuna di queste cose succederà, o almeno non nel futuro prossimo
Io sono Jonan. Studio qui in Italia. Vengo dal Kenya, quindi parlo queste lingue: (Taita, Luhya - lingue madri della mia tribù), (Kiswahili - lingua nazionale del mio paese) e infine (Inglese - lingua internazionale). Sono poliglotta, ma in futuro cercherò di imparare il francese e il tedesco. Grazie mille per questo Podcast 👍🏿
Ottimo Video, Unico dettaglio, la "Q" è utile per distinguere "cui" e "qui".
Ma potremmo scrivere "cui" e "cuì" :D
@@PodcastItaliano Sì, ottima osservazione
Grazie Davide! Complementi per questo video interessantissimo! Parlo cinese (madrelingua), francese(avanzato),inglese(intermedio),spagnolo (intermedio). Cerco qualcuno che parla italiano come madrelingua per perfezionare la mia intonazione e la mia padronanza di questa lingua in generale. Mi interessa anche un/a madrelingua ungherese oppure un/a che parla catalan come madrelingua. Sto imparando anche queste due lingue.
Mi sono iscritto proprio adesso!! Parlo il portoghese brasiliano, l'inglese americano, l'italiano e sono all'inizio del francese!
Parlo due lingue, spagnolo e inglese, entrambe madrelingua. Sto imparando un po' di italiano ma ho una confusione, sobrino e nieto sono la stessa parola che è NIPOTE, quindi come faccio a fare la differenza se voglio dire *mi sobrino le dijo a mi nieto que mi sobrino nieto ya nacio* quella frase non ha senso secondo il dizionario. E in le due mie lingue questo ha senso perché in inglese è *my nephew told my grandson that my grandnephew is already born* Please help.
Ciao! Sono brasiliana e abito in italia da 5 mesi. Parlo portoghese cerco italiano.
Sarei interessato a imparare meglio la tua lingua (ho già qualche base) se ti interessa ci possiamo scambiare suggerimenti o chiarirci dubbi a vicenda! Ho 2 profili instagram @thegayhomeless @notiziegaydalmondo, contattami su uno dei due e ci teniamo in contatto
Ciao juliana sono dustin anch'io vivo Italia parlo italiano ma ti posso aiutare se vuoi.
Juliana se vuoi contattarmi per imparare ecco il mio indirizzo dustinmaland@gmail.com
Ciao Juliana, sono italiano e insegno italiano, vorrei imparare il portoghese.
Perché cerchi Italiano?
Ciao Davide! Sono brasiliane, cerco italiano e inglese. Grazie mille per il tuoi video.
Patricia Cybele Dias ciao, Patricia! Mi chiamo Bob e sarebbe bello fare una chiacchierata con te! Sono Americano e studio il portoghese e anche l'italiano.
@@RobertKaucher Will be great. ;))
davide buongiorno escussi io imparo con lei da certe messi e io sono molto molto a gusti con il tuo podcast salute del a Argentina
Sul terzo punto posso essere in accordo fino ad un certo punto,perché basta pensare al fatto che il plurale di camicia è camicie e se fosse camice sarebbe necessario ripristinare l’accento grafico (cosa che nessuno tranne gli accademici usano per questi casi) per distinguere “le camice” da il camice.
Parlo Portuguese, sono Brasiliana 🇧🇷, ma di Famiglia Italiana, ma non ho parenti per parlare. Me ha piaciuto l’ ideia. Grazie Mille
Ho imparato qualcosa! Antes yo pensaba q "superficie" era mas como se dice en español, super-fi-ci-e, ma non è così! Grazie mille!
Parlo inglese, cerco italiano!! [Grazie per questa idea, mi rende proprio felice che ci hai incoraggiato a fare questo scambio, Davide :) ]
Ciao leo, sono italiano :) e voglio imparare l‘inglese :)
Ciao! Salut! Привет!
Sono moldavo, parlo rumena e russo. Voglio parlare italiano.
Grazie mille per le lezioni che fai.
Una grande idea, bravo.
Ciao. Sono brasiliano è sto studiando L’italiano da un ano. Ho molta difficoltà di trovare qualcuno per parlare, mantenere conversazione e migliorare il mio apprendimento.
Yo hablo español estoy aprendiendo italiano y me alegro encontrarte
Привет! Идея прекрасная, организовать диалоги между людьми изучающими разные языки, это очень поможет улучшить и сделает интересным обучение, супер! Я хочу участвовать!
Sono tedesco, ma vivo negli Stati Uniti, e parlo inglese, un po' di spagnolo, portoghese e italiano. Me pare che una delle lingue più fonetiche sie il finlandese! Come l'italiano il finlandese ha delle (dei ?) consonanti doppiate/i, ma ha anche dei vocali doppiati.
Sono d’accordo a eliminare le” i” nei plurali di sostantivi in cia e gia e anche a introdurre la doppia “ zz “ nelle parole tipo “azione”, meno nell’eliminare la “q” perché secondo il mio parere una cosa è dire cua un’altra qua; cu-a sono due sillabe, qua è monosillabe corrisponderebbe a kwa foneticamente.
Un’altra cosa che forse c’entra, ma che secondo me andrebbe riformata riguarda il pronome di complemento indiretto o termine “gli” che secondo le regole andrebbe flesso in “le” al femminile mentre in latino il pronome ille illa illud al corrispondente caso dativo fa sempre “illi illi illi “ al maschile femminile e neutro. Per non parlare che al plurale noi usiamo “loro” di chiara derivazione dal genitivo x specificazione “illorum” invece di illis da cui potrebbe derivare “gli” anche per il plurale. Scusa sono considerazioni di appassionato e non certo di linguista. Grazie anzi grazzie.
Parlo Macedone, Bosniaco, Inglese e Finlandese a livello medio. Cerco di imparare meglio Italiano.
Italiano l'ho parlavo abbastanza bene molti anni fa, però ho già dimenticato tanto. Da un paio di messi ascoltato "Learn Italian with Lucrezia" e da ieri ho anche scoperto questo "podcast Italiano". Però nessuno con cui parlare in Italiano qui in Finlandia.
Sono perfettamente d'accordo, farei anche altri cambiamenti ma si sa che proprio perché una lingua è viva i cambiamenti avvengono solo dopo un uso frequente e continuato di "errori" che poi diventano norma
Complementi, molto interessante, per noi stranieri sembra un po "piccolo" questo argomento perché dobbiamo sapere troppo per notare questo problema. Credo che sempre se potrebbe migliorare!
Sono Messicano, e parlo spagnolo, ma sarebbe veramente un'esperienza bellissima poter fare esercizio con italiani, perciò anch'io scrivo qui: Cerco italiano, sono disponibile per praticare a qualsiasi ora, e anche mi piacerebbe se vuoi, insegnarti la mia lingua :)
Per quanto riguarda la Q, imparando l'italiano (sono francese), mi ricordo di un caso specifico in cui la distinzione fra Q e C ha un senso : la distinzione fra QUI (accento sulla "i") e CUI (accento sulla "u"). Ma per dire il vero, secondo me la Q non mi dà tanto fastidio (anzi, è una lettera abbastanza elegante, sarebbe un peccato fare a meno), invece, una cosa che cambierei in italiano come francese, sono le regole di accentuazione: trovo le regole dello spagnolo molto più interessanti per quanto riguardano gli accenti scritti (esempio: scrivere "ùltimo" al posto di "ultimo", "prèndere" al posto di "prendere", "dàmmelo" al posto di "dammelo", "règola" al posto di "regola" ecc.).
Sulla abolizione della lettera
Q ci andrei piano... È vero che precede sempre la U, ma foneticamente va a differenziarsi da C, per esempio in parole come "evacuare" la cui pronuncia corretta è [evacüa:re] e non [evaqwa:re].
La presenza dello iato in UA rende necessaria la C come accadeva in latino. Pensiamo anche a parole come QUI E CUI : nel primo caso la U è breve, nel secondo è lunga. La Q e la C svolgono bene funzioni diverse.
Al contrario in parole come CUORE, CUOCERE, il dittongo UO suggerirebbe l'adozione di Q. Ma in questi casi non è solo in virtù del calco latino che si è preferito preservare la consonante iniziale C, bensì per l'alternanza con le corrispondenti forme popolari (toscane e centro-meridionali) CORE, COCERE, ecc.
Voglio suggerire che la coniugazione della prima persona plurale si cambia. In posto di "crediamo", "finiamo", "vediamo", "dormiamo" etc. diremmo "credemo", "finimo", "vedemo", "dormimo" etc. (quasi come si fa nel romanesco), così che l'italiano ufficiale si assomigli di più all'italiano antico e ci sia più comunanza tra i dialetti e la lingua ufficiale. Per lo stesso motivo, vorrei che si dicesse "gennaro"' "febbraro", "fornaro" invece di "gennaio", "febbraio", "fornaio" etc.
Ma che pensano gli altri italiani di questo suggerimento?
zione e cie/gie sono regole senza eccezioni quindi non mi danno fastidio perchè non sono difficili. zione è sempre con una z, cie e gie si usano quando c'è una consonante prima, ge e ce quando c'è una vocale. Per il resto si potrebbe fare.
Condivido la tua opinione.
In un altro video avevi fatto notare come i suoni con C e G variano a seconda della vocale che segue, ed è una cosa che detesto. Con C, CH, Q, e K in molti casi possiamo ottenere lo stesso suono. Uno che impara la lingua deve fare uno sforzo maggiore nel ricordare ogni singolo caso; a noi viene naturale, ma per uno straniero non è così.
Ovviamente l'italiano è lontano dall'inglese dove non esistono delle vere e proprie regole di pronuncia, e quindi è necessario imparare ogni singolo caso: "...no one can tell how to pronounce an english word unless he has at some time or other heard it", diceva Walter William Skeat.
Io propongo di scrivere l'italiano con una riforma ortografica che riprenda il lavoro fatto da Zamenhof con l'esperanto. In questo caso avremmo sì, davvero, una corrispondenza tra scritto e parlato.
Per quanto riguarda l'affinità con il latino potremmo veramente liberarci da questo fardello, anche perché con molte parole lo abbiamo fatto, e lo abbiamo fatto anche in confronto con l'italiano di Manzoni e ancor di più col fiorentino di Dante, non vedo perché resistere ulteriormente.
Prendendo l'esempio di "cie", non ha senso differenziarlo da C+E, perché la pronuncia come hai detto è la stessa; a meno che qualcuno non ci venga a dire che c'è una leggera sfumatura, e lo avrebbe soltanto se enfatizzassimo la I, ma non ho mai sentito nessuno praticare davvero questa differenza nel parlato. Ha senso invece "cia", perché C+A è pronunciato diversamente. E allora, o decidiamo di usare sempre la C per il suono morbido e la K, o CH o Q per il suono duro o almeno eliminiamo la ridondante I.
P.S. Scusa se scrivo tanto, ma l'argomento mi stimola. Mi piacerebbe, se non l'hai già fatto, che tu analizzassi il discorso sull'irregolarità nelle coniugazioni dei verbi. Capisco che ci sia una certa resistenza da parte dei conservatori, ma qualcuno mi spiega su cosa è fondata l'obbligatorietà del dittongo "uo" nella coniugazione del verbo morire? Anche perché in passato, nella letteratura italiana, parole come moio o moiono venivano usate, ma oggi sono confinate all'uso popolare. Ed è corretto dileggiare chi usa muoro (riprendendo la forma della II e III persona singolare) o moro (dalla radice del verbo all'infinito e dalla II persona plurale)? Sono tutti tentativi spontanei di economizzare la lingua.
Ciao! Sono d'accordo per quanto riguarda l'ortografia. Per quanto riguarda le irregolarità dei verbi secondo me il discorso è più complicato. In generale ci sono tante stranezze che non sottostanno alla logica ma son così perché lo sviluppo storico della lingua è andato in una certa direzione. Di regola in ogni lingua i verbi più usati, più "usurati", potremmo dire, sono i più irregolari. I verbi nella top 10 di solito sono tutti altamente irregolari, in qualsiasi lingua. Pensa a quanto è irregolare il verbo "essere" e il corrispettivo "to be" in inglese. O il verbo "andare" in italiano. Certo, anche a me piacerebbe avere una lingua più logica, ma, come puoi immaginare, non sarebbe facile obbligare i parlanti di italiano a dire cose come "noi vadiamo" e "voi vadate" :) Anzi, sarebbe probabilmente un tentativo futile che verrebbe rigettato dai parlanti, in quanto "andare" è un verbo di base in italiano. Penso che nel caso di "morire" sia più ipotizzabile un'evoluzione per cui in futuro sarà molto comune (e alla fine non è un nuovo fenomeno, come hai osservato) anche "muoro" o "moro", in quanto è un verbo molto più periferico, usato meno di frequente. Una volta raggiunta una certa massa critica nella popolazione anche i dizionari e le grammatiche inizieranno ad accettare una certa forma e lo standard letterario muterà. Tuttavia, se sull'ortografia le leggi dall'alto funzionano (e le riforme ortografiche condotte in varie paesi lo dimostrano), le riforme su come parlano le persone sono molto più difficili. Certo, si può accettare (come dici tu) una forma che compare nel parlato delle persone, ma mai imporre un cambiamento tout court. Poi non sono un linguista (ma mi piace molto l'argomento) quindi sicuramente c'è gente molto più competente di me che potrebbe darti una risposta più precisa :)
Molto educativo e informativo
Ciao! Prima di tutto, grazie a Davide per il video, è molto interessante e utile, come sempre. Sono russa, sono una traduttora di spagnolo e faccio la guida turistica. L'italiano capisco bene, ma mi manca la pratica di parlare. Vorrei trovare una persona che parla l'italiano, en cambio posso aiutare con il russo :-)
Ciao Davide!!!, sono Argentina, parlo Spagnolo, e imparo Italiano
Nella mia lingua, il greco, nel 1982 c'e' stata una riforma con cui sono stati eliminati alcuni accenti. Oggi ne usiamo solo uno!!!
Poi, sempre nello stesso periodo, e' stato eliminato il dittongo -ai in alcune parole, e sostituito da -e che in effetti si pronunciano allo stesso modo.
E nonostante tutto il l'ortografia greca è ancora difficilissima. Ci sono un sacco di modo diversi per scrivere le stesse vocali.
Direi che la riforma introdotta nel neogreco fosse oltremodo necessaria per certificare la "vittoria" della dimotikì rispetto alla katarevousa. In Italia la situazione non è per nulla paragonabile.
Buongiorno, io parlo spagnolo, francese, et inglese et vorrei migliorare il mio italiano. Sei interesato o interesata?
I’m slowly learning.. very interesting language.. grazie per questa canal! Did what I just say make sense?
*questo canale (canale is masculine in Italian)
👍😊
Vedo ora questo video e, riguardo la i “vestigiale” sono totalmente d’accordo, si potrebbe tranquillamente eliminare quando la pronuncia non cambia. Sono d’accordo anche riguardo la q, che è effettivamente una lettera abbastanza inutile.
Ciò che invece mi trova in totale disaccordo è l’equiparare “apposto” (voce del verbo apporre, che in realtà non è così desueto o marginale come lo descrivi) ad “a posto”.
Non ha neanche senso il paragone con parole come quaggiù per perorare questa causa. Apporre è un verbo con un suo significato, non esistono verbi come “quaggiuare” o “laddovare”, e non so da dove ti arrivi l’idea che la corretta pronuncia di “a posto” sia con una doppia p. Semplifichiamo l’ortografia, ma non imbastardiamo inutilmente la lingua; questo è ciò che penso (ci sono già troppi che massacrano l’italiano con ortografie “artistiche”)
PS: sì, sono madrelingua.
qui, cui
Non è del tutto inutile la Q!
Sono brasiliana, quindi parlo portoghese come madre lingua, ma ho già un bel livello di italiano che permettemi comunicare bene.(spero anche scrivere bene 😁)
Avevo 16 anni quando ho deciso d'imparare questa lingua meravigliosa e apassionante.
Ciao Thais, parlo spagnolo come madre lingua, cerco imparar italiano y también portugués
@@jimmymatienzo9114 molto bene! L'italiano è una lingua fantastica!
Io credo, sinceramente, che il fatto di che parli lo spagnolo come madre lingua ti aiutarà moltissimo con l'italiano ed il portoghese, perche alla fine, sono lingue derivate dal latino.
In bocca al lupo!
Ciao! Molto interessante questo video. Mi fa riflettere su il cambio stato nel spagnolo quando han permesso di togliere la B a certe parole, adesso se puo scrivere Oscuro invece de Obscuro.
Bene, vorrei praticare lo italiano, io parlo spagnolo, habito in Messico. Se ce un italiano che vuole impararlo io lo aiuto.
Saluti.
In realtà la z sorda è la fusione di t + s sonora, secondo la fonologia.
e la z sonora è la fusione di d + s sonora
La z sorda e la z sonora sono sempre doppie, anche se nela scrittura compare una sola z o due z.
Il problema è che con una sola lettera vengono descritti due fonemi diversi.
si potrebbe sostenere che la z singola debba indicare solo la z sorda, e che la z doppia sia sempre la z sonora.
allora dovremmo scrivere "raza" , per indicare la varietà di una specie animale, e "razza" per indicare l'altro nome della manta.
In teoria, quindi, per eliminare l'ambiguità di pronuncia, potremmo scrivere ancora più efficacemente:
atsione
ratsa
radza
radzo
due z per azione assolutamente no, perché con due z si pronunciano parole con il suono di z sonora, come in razzo.
la z da sola in una riforma ortografica potrebbe indicare la s sonora.
La s da sola indicherebbe la s sorda scempia, che però esiste in poche parole; "asimmetria" non è pronunciata come s sonora, ma sorda, anche se non è forte come in "assessore".
La i come segno diacritico può essere eliminata se si fa una riforma ortografica come :
scienza ---> shentsa
pronvincia ---> provincha o meglio ancora provinča
Ne seguirebbero altre però:
cigolio ---> chigolio
gnomo -> nhomo
aglio ---> alho
chiave ---> kiave
ghepardo ---> gepardo
gelato ---> jelato
geroglifico ---> jeroglifico
ecc ecc
"o visto yeri un gatto che annuzava un rozeto ke creshe rigolhoso in un jardino asimmetrico nel palatso provinchale" .
La riforma non sarebbe mai accettata, perché farebbe sembrare l'italiano quasi una lingua straniera, ma se venisse accettata, ogni ambiguità di pronuncia sarebbe superata, perché l'italiano si leggerebbe davvero come è scritto.
Molti, anche italiani madrelingua, leggono le i che vengono usate come segno diacritico; quindi per esempio, "speciale" lo leggono con la i la dopo la c ben marcata.
Ma se fosse scritto "spechale"? oppure : spečale?
Altra cosa che secondo me andrebbe introdotta è l'accento grafico in tutte le parole che non sono piane.
"accompànhami domani al mercato, per favore"
"ok, tezoro, però fatčàmola in fretta la speza"
Però se l'italiano lo scriviamo come ci hanno insegnato a scuola è perché tale codificazione è quanto prodotto dagli intellettuali quando il toscano letterario divenne la lingua standard considerata la lingua "italiana" per antonomasia.
Sarà difficile uscire fuori da tale standard.
ciao! sono russa, parlo inglese (C2) e italiano (C1). Sto imparando anche il portoghese (b1) e il tedesco (b1). Sto cercando una persona con cui fare lo scambio linguistico. Preferirei le persone che hanno più o meno il mio livello nelle lingue
Parlo spagnolo y me encantan sus videos owo
Secondo me se un errore ortografico viene replicato da una grandissima quantità di persone (ad esempio un paese) allora smette di essere un errore e diventa una norma linguistica e quindi la massima autorità di una lingua dovrebbe tranquillamente accettarlo.
Parlo portoghese brasiliano, nel 2009 è stata fatta una riforma ortografica, ma fino ad oggi le persone sembrano di non esserci ancora abituate..
Queste diferenze rimetono a origene historiche e geografiche delle parole.
Grazie, costituzione, pizza, ragazzo hanno origene dialettiche diverse.
Ciao Davide, mi piace molto il tuo canale. Parlo spagnolo y voglio imparare il italiano
Ciao Davide. Brasile ha fatto una riforma ortografica nel 2016, se non mi sbaglio. Per noi è stata una sfida ancora oggi perché ci sono oltre paesi che parlano portoghese come il proprio Portugalo, Mozambico, Angola ecc.
Interessante! Quindi una riforma unilaterale, senza contattare gli altri paesi?
@@PodcastItaliano No. Gli accademie dei paesi che parlano Portoghese hanno negociato la reforma insieme.
Ciao parlo italiano cerco una con cui potremo scambiarci
In francese non credo che le reforme linguistiche degli anni precedenti siano importantissime. Credo che portino su parole che non usiamo spesso. In ogni caso, possiamo scrivere le parole nei due modi. Per esempio, la parole per chiave si può scriversi "clé" o "clef", ma questo reforma è vecchia
Se prendiamo come scopo quello di rendere l'italiano una lingua più "fonologica", più trasparente, non credo che eliminare la Q sarebbe una buona idea.
La Q è graficamente necessaria a distingue combinazioni come "cui" e "qui" (/'cu.i/ e /'kwi/)
Lo spagnolo infatti per sopperire a ciò utilizza l'accento (es. cuánto)
Vedendo gli esempi nel video, la mia tendenza era quella di spostare l'accento sulla "u" o comunque cambiare il numero di sillabe (cuindi -> /'ku.in.di/ o /ku'in.di/, invece di /'kwin.di/)
Ciao e saluti dal sud della California dove parliamo molto lo spagnolo e ovviamente l'inglese. Parlo bene lo spagnolo e l'italiano, ma naturalmente parlo meglio lo spagnolo quindi ho bisogno di praticare il mio italiano. Mi piacciono i tuoi video ed è un bene per me ascoltarti.
Io smentisco: qui al Nord, non raddoppiamo le consonanti! "Grazie", "A posto", "Dizione"...
Secondo me, l’inglese ha un forte (e direi anche disperato) bisogno di qualche riforma ortografica. A questo punto, I’d he happy with anything!
Sono d'accordo! E, in tutta franchezza, ne ha molto più bisogno dell'italiano. Però dubito che verrà mai fatta
Ciao Davide, un bel video come sempre! Quando ho letto il titolo, però (3 things that I would instantly change in Italian), ho pensato a qualcosa ben diversa: cioè quello che io, diventassi re della lingua italiana, cambierei non si tratta dell'ortografia ma del possessivo. Insomma, come saprai, in spagnolo si dice tipo "mi casa es su casa" che da noi diventa "la mia casa è la tua (o la sua) casa. Veramente non c'è nessun motivo sensato per questo nostro eccesso di paroline. Infatti, ne facciamo a meno quando si parla di un parente stretto, ovviamente. Se posso citare mia madre e mio fratello, perché devo aggiungere l'articolo se il soggetto del discorso diventi la mia macchina, il mio cane, oppure tutti i miei zii? Lo dico un po' con ironia, ma non ti sembra un'usanza poco efficiente e perfino inutile? E come dicevi tu nel video (parlando però di una eventuale riforma ortografica) entro 30 anni, ci si abituerebbe, no?
Anche questo è vero! Certo, è poco efficiente. Ma se iniziamo a parlare di efficienza, c'è poco di davvero fondamentale nelle lingue! I generi stessi sono abbastanza inutili... i tempi verbali non sono indispensabili (il cinese e altre lingue asiatiche non li hanno) :)
L'articolo dà un tocco poetico. Ce ne si accorge leggendo poesie e ascoltando canzoni.
Al limite si può introdurre una doppia forma per poter scegliere di volta in volta.
Quello che invece andrebbe assolutamente fatto è tradurre le parole inglesi che entrano a centinaia ogni anno.
Non mi riferisco a quelle già tradotte (chi dice "la mission" e "la vision" si dovrebbe vergognare), ma a quelle che non hanno una perfetta traduzione o, se ce l'hanno, è troppo lunga e magari con più di una parola.
Invece si accettare prestiti puri che in eccesso diventano anche innaturali e cacofonici, si dovrebbero inventare nuove parole brevi (almeno quanto quelle inglesi), italiane nell'aspetto e nel suono, somiglianti a quelle inglesi per creare un intuitivo legame con la lingua globale.
Basta usare logica e fantasia.
Purtroppo il popolo italiano e la sua classe di scrittori e giornalisti non fanno nulla per cambiare le cose e ogni novità viene lasciata in inglese. Ormai perfino le parole latine le pronunciano all'inglese (plus, summit).
La lingua inglese non ha colpe. Sono gli italiani che non aggiornano la loro.
Hola! Soy Boliviano, hablo Español, Ingles, Portugues y estoy aprendiendo Italiano, si alguien desea intercambiar idiomas me escribe.
Grazie mille Davide. Io parlo spagnolo e le inglese, la cultura italiana e bella!. Non parlo l''italiano. Sto guardando i tuoi videos. Vivo in California.
Io parlo inglese e abbastanza italiano per essere pericoloso. Vorrei migliorare il mio italiano. Parlando della ortografia, in Inglese, se vede una evoluzione. Per esempio, "notte” e scritto "night" formalmente, ma è molto comune di vederlo scritto “nite” ora. “Light” -> “Lite". "Though” -> "Tho”. Non è formalmente corretto, ma si vede più spesso ora. Penso che, magari in cinquant’ anni, molti delle parole con la "gh” saranno scritti nella maniera più fonetica anche formalmente. Si vede anche la evoluzione dalla ortografia formale Inglese e quella degli Stati Uniti. Per esempio, "Colour” -> "Color", “Favour” -> “Favor”, e tanti altre parole che erano scritto con la “ou” in Inglese del RU, sono scritto con la “o” in America.
Ciao Davide, credo che anche i dialetti siano fonetici, no? Nun ghi sima capi', oppure, nnamo magna? Saluti, Tom
Ciao, sono Americano e parlo inglese come matrilingua. Ma, i miei nonno sono nati in Calabria (piu di centanni fa ormai); quindi amo la lingua italiana e sempre provo ad imparala meglio.
Rispetto la radoppiamento di lettere in italiano, qual' e il affetto dei dialetti regional ? Per esempio, i miei parenti chi ancora abitano nella Calabria parlono un dialetto qual' e un tipo della lingua siciliana, e tantissme parole hanno le lettere geminato. La citta "Catanzaro" si pronuncia come "Cattanzzarru" in dialetto. "Famiglia" spesso diventa "fammigghjia" con due "m."
A mio parere dovrebbero essere obbligatori gli accenti che sono utili per eliminare un'ambiguità di significato: ad es. pèsca/pésca, vènti/vénti, àncora/ancóra e così via. E magari anche quelli che eliminano un'incertezza di pronuncia: presènte, conversazióne. Hai ragione comunque, l'ortografia italiana avrebbe bisogno di una revisione. Ma riformare qualcosa nel nostro paese è impresa ardua...
Si può dire Ciliege ?