@@TakemishiTakahashi purtroppo è una brutta piaga che affligge anche i miei. Stanno su fb tutto il giorno, scoprono complotti mondiali, potrebbero guidare un paese, sono pronti a curare il coronavirus. Ma poi non riescono a stampare un foglio in a4
@@kplfzinu8583 purtroppo finché non riusciremo a copiare virtuosamente i Paesi più sviluppati (es. Germania , Paesi Bassi ecc ) rimarremo sempre allo stesso livello di analfabetismo digitale tutto italiano . 😔😔😔
@@jackmalo secondo me è un gap difficilmente colmabile. Qui stiamo indietro, anche per infrastrutture, a un livello vergognoso. Per quanto riguarda l'analfabetismo non digitale, competiamo con l'est europa
Andiamo in quella direzione perchè abbiamo il culo pesante. Amazon ti vende la comodità, ancora prima dei prodotti. E' legittimo, non si può condannare nessuno per questo ed essere misoneisti non risolve niente. Personalmente, però, ho fatto le mie scelte: se posso, compro nei negozi fisici; se devo comprare online, fruisco dei siti dell'usato o preferibilmente degli e-commerce "monomarca". Mi sono imposto di comprare su Amazon come ultima spiaggia; non cambia il mondo, ma son contento così. La digital tax è quantomai necessaria, non può continuare ad esistere questo far west.
Tu lo chiami culo pesante io lo chiamo assicurazione totale sul prodotto che mi permette di restituirlo senza lamentele e con la massima assistenza. Ho comprato su uno shop monomarca il telefono, solo rotture di scatole con l'assistenza.
@@chopacilinon sono contro amazon, ma nel caso del telefono, se è stato tolto il sigillo il venditore non può rivenderlo come nuovo. Idem se è stato attivato andando su Internet (come nel caso degli iPhone). Se non hai uno store dell'usato (vedi warehouse deals) gestire i resi dove mancano le condizioni di rivendibilità è difficile se non impossibile. E nella legge europea sul diritto di recesso è scritto a caratteri cubitali che il reso deve essere accettato se il prodotto è conforme a essere rivenduto come nuovo completo di tutti i suoi imballi e sigilli
@@sardanus Ognuno ha le sue esigenze, io per esempio de devo andare a comprare una cartuccia di una stampante ad un prezzo onesto devo farmi 30km, fai te. Se voglio comprarmi un cellulare che non sia di una marca iper inflazionata non posso farlo, potei fare altri mille esempi. Inoltre il negozio dovrebbe darti un servizio oltre al mero prodotto, intendo che dovrebbe avere personale competente che ti sa dire quali sono le differenze tra un prodotto e l'altro, ora ormai nessuno lo fa. Se devo muovere il culo, buttare ore della mia vita, e nemmeno poter chiedere un consiglio perché chi sta dall'altra parte ne sa meno di me, beh scusa ma no, compro su internet, che almeno se non mi trovo bene ritorno il prodotto e via
Sono d’accordo con te. Secondo me bisogna anche impegnarsi un attimo per tenere entrambe le realtà equilibrate. Non oso nemmeno immaginare una città con pochissimi negozi fisici sulla strada. Meno vita, meno sicurezza, meno micro ricchezza. Senza contare il problema ambientale di tutti questi mezzi che si muovono costantemente. Capisco il progresso che avanza e le abitudini che cambiano, ma non è necessariamente sempre verso il meglio. È un peccato che tutte le sensibilizzazionisull’incentivare il commercio locale e il km zero stia andando completamente a ramengo
Ciao Shy, purtroppo mi trovo parecchio in disaccordo con queso video.😢 Il lavoro non è solo produttività ma anche relazioni umane, coi colleghi ad esempio (che comunque spesso porta anche a migliorare la produttività). Non tutti i lavori si possono fare da casa e credo sia molto importante avere uno spazio lavorativo un minimo separato da quello domestico. Non tutto si può (per ora) comprare in amazon! Ad esempio, uno strumento musicale: lo puoi comprare in Internet ma prima è indispensabile provarlo fisicamente. Con questo non voglio dire che sia tutto bianco o nero (ci sono anche moltissimi punti positivi riguardo all' e-commerce!) Io credo però -e spero vivamente- che la gente, finita la situazione pandemia, avrà moolta voglia di sentirsi unita o per lo meno a tornare a divertirsi insieme a qualche concerto di musica Rock! 🤘😜 Un abbraccio! Nico
Ti stimo tantissimo e fai un'analisi più che corretta. Mio figlio, che si è dato la missione di educare noi boomer mi fa sempre vedere i tuoi video. Ma secondo me qui manchi di visione. Cioè è corretto paragonare l'ineluttabilità del fenomeno all'industrializzazione, ma come nessuno di noi vuole un mondo di ciminiere, allo steso modo nessuno di voi newgenerationer ,suppongo, sarà felice di vagare per strade deserte, senza luci né persone, senza cinema o ristoranti, negozi e gelaterie, perché tutti stanno a guardarsi Netflix con la cena giap consegnata a casa dalla ultima multinazionale. Soluzione: e se parte delle tasse che citi si dovesse obbligatoriamente spendere per accogliere attività private a basso canone? Cinema, teatri, negozi non più strangolati da affitti altissimi?
Io ti dico la mia, faccio il corriere solo PER AMAZON , nel senso che consegno solo i loro pacchi, e la situazione sta andando fuori controllo, io ho iniziato nel giugno del 2019 quindi è praticamente 1 anno e mezzo che sono lì, ti garantisco che rispetto all'inizio , dove a regime pieno arrivavamo circa sulle 70/80 consegne al giorno (rotte da 9 ore al giorno, si non 8 , 9!) Oggi , con un graduale aumento mese dopo mese da gennaio 2020 in poi, siamo arrivati a 140/160 consegne al giorno. Sempre da effettuare in 9 ore. Lavorando 5 giorni a settimana dal lunedì alla domenica. Continuiamo tutti a lamentarci coi responsabili, che non riusciamo a finire le consegne, ho visto gente rientrare alle 7 e 30 di sera in magazzino .... Sarebbe una macchina perfetta se si fermassero a darci 110 consegne al giorno , e invece devono fare le merde, perché questo è Amazon, sono favore al boicottaggio , seppur lavorando per loro, perché almeno così facendo forse potremmo respirare un po' in mezzo a tutte queste consegne.
@@ppr4004 be in Italia amazon ovviamente non ha la possibilità di consegnare quindi si basa su altre ditte per fare le consegne, siamo già 120 solo nella mia sede... Le possibilità di dividere le rotte ci sarebbero
@@fabiodeandri5801 ti spaccio ciò che hanno detto a me: Amazon deve comprare la licenza in Italia per la consegna, che non ha perché costa un botto, quindi si basa su aziende tipo la mia per le consegne. Che poi sia colpa anche della mia ditta concordo in pieno, ma secondo me qualcosa c'entra anche Amazon. (Anche noi siamo considerati proprio Amazon logistics, abbiamo anche alcuni furgoni "brandizzati" Amazon)
Io credo che il mondo stia andando verso lo scatafascio dei rapporti umani: compro online e non mi relaziono con gente ma con il pc, lavoro da casa e succeda la stessa cosa, si sgretola quello che era il concetto di team e di scambio di opinioni. Voglio fare sport? Perché mai andare in palestra? Ora ci sono corsi online... A me sinceramente tutto questo mi angoscia, mi rattrista un mondo dove non vi è più comunicazione se non con il computer, un mondo sempre chiusi in casa, un mondo dove non guardi piu la gente negli occhi.
La puntata di oggi mette insieme molte informazioni, ma salta uno passaggio del ragionamento logico: comprare online NON equivale a comprare su Amazon (solo all'inizio Shy ha detto che i due termini tendono a diventare sinonimi nell'immaginario delle persone, ma poi è caduto nella stessa trappola). Se ci ricordiamo di scindere i concetti, è possibile riconoscere l'importanza dello shift sociologico verso l'online e adeguarsi, pur continuando a boicottare Amazon come singoli consumatori. Caro Shy, hai detto "ragazzi bisogna arrendersi all'online, quindi comprare su Amazon invece che nel negozio fisico". No: si può comprare online ad esempio su ebay (sperando che prenda una tassa meno esosa dai venditori) oppure direttamente negli ecommerce delle singole marche e negozi. Così si salta il pizzetto che Amazon chiede ai venditori e si danno i soldi direttamente ai negozi. Questo messaggio si perde nel clamore dei beceri salvinismi che invitano a recarsi di persona nei negozi nel bel mezzo di una pandemia. Basterebbe far notare alla gente che se vogliono comprare online posso farlo da tanti altri siti che suscitano meno sensi di colpa.
AHAHAH ma certo..che ci vuole..fortuna lei davvero, grazie per l'illuminazione! Quindi imprenditori, diventate tutti e-commerce o iniziate a vendere tutto su ebay (che oramai non si caga più nessuno) così finalmente boicottiamo Amazon! Incredibile con quanta superficialità si parla di queste cose. Avrebbe fatto meglio a tacere. Con un discorso del genere, si potrebbe dire che Salvini è più responsabile di lei! Parlo da socialista.
@@Diego-fg8zj Non si caga più nessuno lo dici sulla base di quali dati? eBay è una multinazionale del valore di miliardi che possiede PayPal giusto per citare una cosa qualsiasi eh, sarebbe bene informarsi prima di aprire bocca o scrivere cagate simili
@@albertog.9282 Tralasciando il fatto che ha sviato il discorso non rispondendo direttamente al mio commento, in risposta alla sua tesi tanto fantasiosa quanto stupida, secondo me. Con questo messaggio, ha confermato solamente di non sapere nulla di ciò di cui sta parlando, negando anche l'evidenza (che io ho espresso in modo molto banale). La multinazionale Ebay non sembra se la stia passando molto bene ultimamente, osservando il fatturato aggiornato al 2019, esso risulta essere pari a 11 miliardi, meno della metà nel giro di due anni(25mld nel 2017). Al contrario, non si può dire lo stesso del suo principale competitor Amazon, il quale è invece in costante crescita, grazie alla migliore qualità del servizio che offre. Nel 2019 il fatturato equivaleva a 230miliardi (280 secondo wikipedia), ben 20/30 volte superiore rispetto ad Ebay, senza considerare gli enormi ricavi del 2020 che sicuramente hanno incrementato il divario. A mio parere, è solo questione di tempo. Ma le cagate le scrivo io, tranquillo.
@@Diego-fg8zj a me sembra invece una soluzione ben migliore. Senza contare che i soldi veri Amazon non li ha fatti con l’ è commerce neppure nel suo anno migliore. Fai o fare ad Amazon i soldi che deve, obbligala a pagare decentemente le persone che ci lavorano con turni umani, scindi eCommerce da AWS (il vero traino di Amazon da anni, e perfino Shy se ne è dimenticato) e scommetto una mano che entro cinque anni Amazon sparisce in Europa.
"Troveremo normale che la maggior parte delle persone stia molto di più a casa di quanto non faccia adesso ed esca soltanto perché le va, e non perché deve" mi ha ricordato moooolto Wall-E. Distopia alla stato puro. (però è vero, è il nostro futuro...)
Però usciremo comunque, non saremo chiusi in casa. Per fare sport, per incontrare gli amici, andare al cinema, etc. Però vagare tra 10 negozi per cercare una cosa che su Amazon trovo in 30 minuti di comparazione tra i vari oggetti, non credo che aggiunga qualità alla mia vita.
@@valval6468 nel mio caso, visto dove vivo, vagare per ore per negozi per NON trovare la cosa che cercavo. Poi cerco su internetttttttttte e trovo 4 siti che me la spediscono a casa in 48 ore a prezzi ottimi. E lo fanno pure...
@@gabrielemagnabosco8926 io vivo in centro di una città grande ma anche io spesso non trovo quello che ho visto online. E poi si perdono davvero ore ad andare tra i vari rivenditori. Secondo me i sopravviveranno soprattutto i negozi di abbigliamento e scarpe.
@@valval6468 io le scarpe le compro da anni su internet... Ho semplicemente imparato a misurarmi il piede e a controllare le schede di ogni marca prima di comprare, che risulta comunque più veloce che girare di negozio in negozio a provarle. Stessa cosa per l'abbigliamento.
Premetto che mi aspettavo dicessi qualcosa del genere, avendo sponsorizzato ultimamente Amazon music. Questo assolutamente non per dire che sei "venduto" o simili, ma per il semplice fatto che se fossi stato d'accordo con anche una parte delle critiche, probabilmente, a meno di un'improvvisa illuminazione degli ultimi giorni capace di farti cambiare idea, non lo avresti sponsorizzato per coerenza. Sono d'accordo con te sul fatto che sia anacronistico pensare di poter bloccare in qualche modo il commercio online e che almeno l'Europa dovrebbe vigilare sul rispetto dei diritti dei lavoratori, sulle tasse e sulla garanzia di concorrenza per Amazon come per le altre grandi aziende di internet, ma, in ordine, comprare online non significa comprare su Amazon e se dovessimo sempre fermarci all'idea che tanto non possiamo fare la differenza nel nostro piccolo non avrebbero senso neanche le battaglie per il clima. Le piccole scelte che facciamo, consumare meno carne, scegliere i mezzi pubblici alle auto, limitare il consumo della plastica, non sono paragonabili agli interventi degli stati se fatti da pochi, ma potrebbero effettivamente avere un impatto se fatti da tutti. E ultimamente è cresciuta l'attenzione verso aziende che hanno a cuore tematiche etiche, sociali, ambientali. Sicuramente ci sarà stato chi si sarà scagliato contro Amazon come Don Chisciotte contro i mulini, ma personalmente reputo molto positivo che, assieme all'aumento degli acquisti online, ci sia stata anche una maggiore attenzione e consapevolezza nel farli. Un'iniziativa tra tutte è stata quella di Scomodo, che ha spinto non al "non comprare da", ma al "comprare meglio". "Comprare meglio" da negozi locali, ad esempio, non per campanilismo, ma per una questione sia di supporto economico a negozi provati (e il discorso del "eh, ma vi potevate mettere su Amazon" vale fino a un certo punto) ma soprattutto per l'aspetto ambientale, perché purtroppo il commercio online grava moltissimo sul pianeta. Vi consiglio di informarvi al riguardo. Infine, io credo che, se ho un peso in questa società, è quello che ho in quanto consumatrice. E se ne ho la possibilità preferisco sempre scegliere il prodotto più in linea con i miei principi, cosa che sicuramente Amazon non è.
Assolutamente, ricordiamoci che ci sono moltissime alternative ad Amazon per l'acquisto online. Ad esempio bookdealer.it che ti permette di acquistare libri da da librerie vicine a te, con consegna a casa e pagamento online.
Attenzione, le persone manifestano per il clima perché dai tg è spuntata la figura dell'eroe (Greta Tumberg) non perché ne sappia un minimo qualcosa di clima. Diciamolo chiaramente, quante persone sanno cos'è l'ozono tra quelle che hanmo protestato in strada? Sono le aziende stesse o gli stati a piazzare queste figure e farti credere che il cambiamento nasce da te, ma i progetti sul futuro green esistono da decenni, i fotovoltaici aumentano esponenzialmente ogni anno ma esistono da almeno 10 anni, stessa cosa per la progettazione delle auto elettriche, tu vedi il prodotto finito al tg, ma da quanti anni gli ingegneri sono al lavoro per crearla? Dal 2007. Perciò tempo al tempo e dall'alto riusciranno a salvare il pianeta. Tu se decidi di mangiare una merendina o una mela non salverai un bel niente
Amazon durante la pandemia si è arricchita sulle spalle dei propri dipendenti sfruttandoli e mettendoli a rischio contagio più e più volte. Ti consiglio questo questo fumetto che denuncia la situazione, davvero illuminante. www.larevuedessineeitalia.it/2020/11/03/carne-da-cartone/
@@nicolosanzo9320 guarda che con "battaglie per il clima" non mi riferivo ai Fridays for future, ma in generale all'attenzione verso le tematiche ambientali, che è ovviamente uno dei punti principali dei manifestanti ma non è nata con Greta Thumberg. Nessuno nega che si siano fatti progressi nella lotta ai cambiamenti climatici, ma purtroppo non si è fatto abbastanza ed è un dato di fatto. A livello globale, secondo il "climate action tracker"- un'organizzazione non-profit che si occupa di studi sul clima e i cambiamenti climatici, solo il Marocco e il Sahara occidentale hanno emissioni tali da garantire il rispetto dei trattati di Parigi, mentre sono solo altri 5 stati (tra cui l'India) a poterlo fare con la soglia dei 2°C. Tutti gli altri sono insufficienti se non gravemente insufficienti (come USA e Russia). Inoltre, purtroppo, passare a fonti energetiche rinnovabili è fondamentale ma non sufficiente: non ridurrebbe tutte le emissioni di CO2, che comunque non solo l'unico problema dell'ambiente. Come ho scritto nel commento precedente poi, sono perfettamente consapevole che le mie azioni non salveranno il pianeta dato che non ho il potere di una grande azienda o di uno stato, ma sono azioni che se fatte da tutti potrebbero a fare la differenza. Senza fare esempi a caso, scegliere di utilizzare meno la macchina (o farlo anche solo quando non è necessaria) abbatterebbe innegabilmente il nostro impatto sull'ambiente o ridurre a una volta a settimana il consumo di carne e formaggi(anche senza eliminarli del tutto dalla propria alimentazione) porterebbe a una diminuzione degli allevamenti e a loro volta delle loro emissioni (che sono tante) nonché delle malattie croniche legate all'alimentazione che gravano sul sistema sanitario nazionale (cosa che tra l'altro è valida anche per la merendina, che ti consiglierei di sostituire con una bella mela renetta che non ha zuccheri liberi). Comunque, fare queste azioni non mi porta a non "spingere" su stato/aziende (che per questo dovrebbero influenzarmi, giusto?) che è banale ripetere devono fare molto, molto di più. Sul discorso dell'ignoranza sull'ozono credo appartenga a un contesto più generale (dipende dall'ambiente in cui sei cresciuto e componenti personali, che l'argomento sia il clima o meno) e, parlandoti da studentessa della facoltà di chimica e ti assicuro che c'è sul clima (ma per diminuire le emissioni e quindi fare "bene", puoi anche non sapere cos'è), come su tutto il resto, primo il cibo (che dovremmo conoscere più del resto dato che veniamo influenzati molto di più). Infine, credo che al netto di antipatie per la Thumberg, se solo l'1% di persone coinvolte dal movimento (su più di 13000000 "note" sono 130000) sa di cosa sta parlando, non è che positivo per il pianeta
@@GiudittaVonKleist grazie, non la conoscevo! Sono affezionata alla mia libreria di fiducia, ma se dovrò ordinare libri online ne farò sicuramente uso!
Ciao carissimo - ti seguo da tempo, sono membro del Club, ma commento oggi per la prima volta perché l'argomento mi appassiona :) Sono d'accordissimo con te che qualunque cambiamento significativo debba venire dall'alto, dalla politica, molto più che dalle scelte del singolo. Ma mi pare che un parallelo chiave qui sia quello con la crisi ecologica. Anche lì, se vogliamo sopravvivere come pianeta, servirà che i governi si azionino per bandire e limitare pratiche e industrie dannose per il pianeta. Ma ciò non vuol dire che fare la differenziata, cercare di limitare il proprio consumo di carne/i voli in aereo/ecc sia inutile! E' un passaggio fondamentale sia per sensibilizzare la gente al problema, sia per cominciare ad arginarlo in attesa di giorni migliori. Due punti a cui tengo: - Trovo un po' ingiusta questa opposizione binaria dipinta nel video tra il continuare a usare Amazon da una parte, e l'essere ostili all'e-commerce tutto/nostalgici per un non meglio definito passato dall'altra. Continuare ad acquistare online, supportando imprese e negozi medi e piccoli e senza passare per Amazon, è facile. (Non facilissimo, è vero, e più facile per alcuni prodotti che altri - ma comunque facile). - Questa idea che "opporsi all'avanzata di Amazon è assurdo" mi sembra un po' una di quelle linee propagandistiche del capitalismo alla anni 80 che ormai abbiamo assorbito senza più questionarle. L'idea che la gente è fondamentalmente meschina, e continuerà ad acquistare da multinazionali criminose solo perché gli fanno un prezzo migliore/perché gli offrono un lavoro per quanto misero è quantomeno questionabile - e se ci credessimo davvero tutti ci saremmo già belli che arresi su altre questioni, prime fra tutte quelle ambientali. Verissimo è che la gente opinione non la cambierà spontaneamente, e che è importantissimo fare informazione di qualità, come fai tu, per cercare di persuaderla dei vantaggi che ci sarebbero, in primis per loro, a boicottare i vantaggi di Amazon oggi per vantaggi più sostanziali domani. Un salutone :D
Ciao shy, non sapevo stessi passando un periodo di difficoltà, ci tengo a farti sapere che stimo molto il tuo lavoro e che senza di esso non ci sarebbe una voce che fa informazione indipendente altrettanto bene in Italia. Non ci mollare.
Shy hai fatto un video commovente. Bravo. E' bellissimo avere una persona con una lucidità mentale come la tua a dare speranza e una nuova luce su questioni che sul momento sembrano solo buie e opprimenti. Continua con il tuo lavoro, e grazie.
13:13 In Svizzera l'hanno gestita così: hanno posto le condizioni, Amazon non ha accettato e quindi per il momento arrivederci. Ad oggi Amazon in Svizzera non è insediata. L'Italia è 6 volte la Svizzera, e checché ne dica Shy è un grosso paese: soprattutto in rapporto al potere di spesa non ce ne sono poi così tanti di pari livello nel mondo. Ce ne sono di più popolosi, ma la popolosità è una caratteristica di molti paesi poveri. Insomma, per Amazon sarebbe una brutta perdita. Sarebbe sufficiente una alleanza commerciale con un solo altro grosso paese per fargli sputare sangue, senza bisogno di unioni.
alla svizzera c'è frega poco sta in mezzo all'europa uno svizzero si può iscrivere a tutti gli store di amazon per lui stranieri e farsi recapitare il prodotto , comunque loro sono un caso a parte
@@beltipino85 Certo, peccato che puoi iscriverti a tutti gli store esteri che vuoi che se abiti in Svizzera il pacco ha il supplemento di dogana. "Caso a parte" è la solita cosa che si dice quando non si ha voglia di prendere in considerazione un caso scomodo da analizzare. È un paese libero e pienamente autodeterminato nonostante sia "piiiccolo piccolo" come direbbe Shy, la politica prende decisioni e la popolazione vive serena anche se non sta dentro l'UE (che, ricordiamo, NON È il sinonimo di Europa). La Svizzera è al 100% Europa e di far parte dell'unione non gliene frega sostanzialmente una mazza perché non ne ha bisogno.
@@Refixul Ma perché? Ma voi credete davvero che al di fuori dell'UE non ci sia vita? Se un paese non ne fa parte stringe semplicemente accordi 1 a 1. Rifacendo anche qui l'esempio della Svizzera, questi hanno da soli più accordi commerciali dell'intera Unione Europea.
Il problema sta nel fatto che Amazon sta approfittando della chiusura di molti negozi fisici aumentando il prezzo dei prodotti e la gente che acquista sempre piú impulsivamente cose inutili solo perché pubblicizzate dagli influencer
Nel mio ufficio stampano differenti documenti, poi uniscono i fogli nell'ordine desiderato, e fanno lo scan per avere un nuovo file. L'efficienza muore sotto il peso dei toner.
@@flowz100 in realtà è fatto per lo più di persone cresciute lontano dallo "strumento computer". Fanno le cose come sanno farle, ma si impegnano molto a imparare, una volta non usavano nemmeno lo scanner
"Perché non decido io cosa vogliono le persone, decidono loro. E io vado dove sono le persone" Wow, bel principio! La questione comunque è delicata, e tu in quanto lavoratore del web sei decisamente in conflitto di interessi. E dire continuamente "è il mondo che sta cambiando", "è la società che cambia" è paradossalmente la cosa più reazionaria e conservatrice che si possa sentire di questi tempi.
Non è un principio, è come funziona il mondo. Se vuoi vivere devi guadagnare. Se vuoi guadagnare devi vendere. E non vendo se quello che fai fa schifo alle persone. Quindi si sono le persone a decidere cosa devi produrre e come devi vendere un prodotto. Se non lo fai muori. Che piaccia o no per il momento funziona così.
Chiaro e naturale che il progresso non si può fermare e sarebbe sbagliato il contrario, però è anche chiaro che i negozianti (quelli che pagano onestamente tutte le Enormi tasse nazionali fino all'ultimo centesimo, degli evasori non mi frega nulla) da qualche parte la testa la dovranno pur sbattere. E non fate i classici hipsterini con i baffetti arricciati e la carta del papi dicendo che si devono innovare: mio fratello che vende prodotti per animali come può CONCRETAMENTE rinnovarsi e combattere con un colosso estero che paga 0 tasse e fa arrivare il prodotto a casa direttamente del cliente? Se riuscite a darmi una risposta concreta e seria sarò felice di dialogare con voi
Tuo fratello, purtroppo, non può continuare con questo lavoro. In questo caso non c'entra neanche Amazon, arrivano prima catene come Arca Planet. Modello di business non più attuale. Comunque passare ad un e-commerce e spendere i soldi che normalmente hai per location e utenze ti permette di pubblicizzare quanto serve l'attività.
Non ho nozioni economiche sufficienti per dirlo con certezza ma ci sono mestieri che ciclicamente nella storia sono diventati improduttivi a lungo termine per quanto affascinanti e ciclicamente sono tornati in auge. Bisognerebbe cerca di ridefinire alla luce degli ultimi sviluppi del mondo del commercio quali tipo di negozi e imprese diventeranno insostenibili a lungo termine, e temo che il cibo per animali potrebbe essere fra queste. La risposta, per quanto mi dispiaccia, potrebbe essere: non può e io forse al suo posto limiterei le perdite e chiuderei o venderei solo online e vedrei come va.
non si tratta tanto di fare gli hipsterini ma di essere meno emotivi e capire che in questo periodo bisogna rischiare nel fare qualcosa di nuovo e se neccessario tornare sui libri. vivo una situazione molto simile, la mia famiglia vende libri e fumetti usati in un chioschetto e sono 7-8 anni che io e mio fratello insistiamo per metterli online e provare a vendere altro dato che questo settore non è più abbastanza redditizio. la situazione per noi non è gravissima perchè sia io che mio fratello abbiamo optato per l'università ma anche perchè l'idea di continuare con la piccola impresa di famiglia non sarà presto più sostenibile. del resto mi rendo conte che, specialmente in italia, anche se hai una laurea in chimica con erasmus e quant'altro dopi pochi anni ti licenziaranno e te lo dicono chiaro e tondo le imprese stesse, non posso sperare neppure di specializzarmi in un solo mestiere; so bene che dovrò fare diverse mansione sebbene raggiungerò una laurea. figurati come possa essere per il nostro chiosco e per i nostri colleghi del mercato itinerante che fino a ieri non hanno mai pensato che potesse essere il caso di investire seriamente nel proprio lavoro e oggi fanno fatica a pagare le tasse ad andare avanti (e questo sebbene molti siano evasori)
Devi pensare al valore aggiunto che la tua attivita da al consumatore, quando iniziai l'università ricordo che c'erano due libreria, una ha chiusto l'altra si è strasformata in un caffé letterario. In linea di massima il mondo è cambiato. Devi tenere presente che se apri un negozio fisico devi pensare che la maggior parte della clientela verrà da un raggio molto vicino, perché chi abita troppo lontano spesso sarà più comodo a comprare online.
Parlo da corriere,se non assumono o aumentano i salari col cazz che arriva la roba a casa,in questi mesi le consegne sono triplicate,i mezzi e il personale non ci sono,gran parte della roba torna indietro e gli stipendi diminuiscono pure che il lavoro aumenta...
Quello che non capite , che l’Italia è un paese di anziani. Poco capaci di usare internet in tutte le sue potenzialità. La maggior parte usa solo fb e whatsapp . Io resto dell’idea che ci deve essere il progresso, ma non dimentichiamo che la merceria, il panettiere, il verduriere, ecc ecc sono per molti anziani che non guidano un supporto da non sottovalutare. Ci vuole il buon senso è un po’ più umanità per i nostri anziani!
Finalmente ho capito perché pronunci male i nomi stranieri anche nelle lingue più vicine e simili alla nostra....è democraticamente giusto nei confronti delle lingue più difficili e delle culture più lontane. Respect
Sì, probabilmente hai ragione, ma credo che il discorso sia "il sistema amazon funziona non perché evade le tasse, ma perché più efficiente, piuttosto che concentrarsi sul boicottare amazon, regoliamo Amazon"
@@giovannicavallo264 Non sappiamo quanto bene funzionerebbe se pagassero le tasse Se ogni rincaro lo scaricano sui prezzi finali dei prodotti significa un aumento generale dei prezzi del 20% almeno Diventa sicuramente più fattibile essere competitivi per le imprese locali
@@anderfiori7003 e sono del tutto d'accordo, ciò non toglie che questo non è boiocottaggio, questo fa parte di una sana regolamentazione. Per il resto, il 20% è un valore che non mi sembra affidabile e come già detto nel video, spesso Amazon è solo un intermediario, i prezzi aumenterebbero anche per le piccole o medie imprese che usufruiscono dei suoi servizi nonché su un enorme ciclo economico che non riguarda solo amazon. In più io sono abbastanza convinto che il motivo per cui Amazon vada forte, non sia affatto il prezzo (che come abbiamo già detto non è di certo scelto da amazon per praticamente quasi tutti i prodotti che non sono Amazon), ma per il servizio il quale potrebbe pontenzialmente diventare meno conveniente dal punto di vista economico dando spazio ad altri nel mercato, ma non produttivo, il servizio è sempre quello e funziona tanto che amazon non è di certo per caso quello che è adesso, se si pensa che basti regolamentare Amazon per far rifiorire l'economia dei piccoli imprenditori senza che essi amplino la loro produttività, non solo si ha una visione della vita che non porta al miglioramento, ma in più si stanno proprio guardando le cose dal lato sbagliato; Amazon per quel che mi riguarda può anche fallire, ma prima o poi se il mondo continuerà ad andare avanti (e credo che tutti speriamo questo, nel senso del benessere quantomeno, non dell'insulso) ritornerà la necessità dei piccoli imprenditori di modernizzarsi per stare al passo con i bisogni di un mondo che cambia. Non c'è altro da dire
@@giovannicavallo264 Ma sono convinto anche io che tra un decennio gli acquisti avverranno per la maggioranza online e i piccoli negozi saranno morti esclusi quelli in zone di centro città e turistiche Detto ciò se facendosi competizione alla pari perdono per un servizio inferiore è giusto che chiudano è così che funziona il mercato, un imprenditore lo sa nel momento in cui apre il proprio negozio/bar/ecc Diverso è chiudere perché paghi 30% di tasse e amazon ne paga lo 0.3% in paradisi fiscali Inoltre c'è la questione sfruttamento del lavoro e dipendenti sottopagati da affrontare Oltre alle varie tasse antinquinamento che spero arrivino prima possibile a livello europeo
@@anderfiori7003 Io penso che qualunque persona cosciente della società in cui vive non possa che essere d'accordo con questo, certamente il problema sta in gran parte nell'elusione fiscale che a lungo andare non giova a nessuno.
Shy, alla fine di questo video appari tu che mi dici di iscrivermi a un club o una roba così ma non so se farlo perché temo la truffa. Mi confermi che è tutto vero?
Anni fa lessi il libro "En Amazonie", il cui autore, Jean-Baptiste Malet, è un vero giornalista che si è infiltrato come vero dipendente in uno stabilimento Amazon. Ciò che ne è uscito è scioccante e consiglio a tutti di leggerlo, ovviamente non per convincerci che il progresso vada boicottato, ma per ricordarci che alcuni valori fondamentali sono messi in pericolo.
Di solito pendo dalle tue labbra e, intendiamoci, continuerò a farlo. Ma questa volta sono in completo disaccordo sul termine efficienza che non é l'unico parametro per valutare un esercizio commerciale e non é legato solo alla velocità di consegna. Se cerco qualità (mi riferisco soprattutto al cibo nei centri commerciali, ma non solo) nei prodotti e nella professionalità di commessi preparati devo rivolgermi ne ad Amazon ne alla grande distribuzione. Per esempio se devo avere informazioni su un libro che sto comprando da Feltrinelli sicuramente avrò una buona informazione. Perché dovrei andare da amazon ? Perché costa 1 euro di meno e mi arriva un giorno prima ? Probabilmente quel libro lo leggerò tra un mese. Non vedo ne efficienza ne qualità in tutto questo
Premetto che non vivo in Italia, ma ormai da più di un anno non uso Amazon e per i miei acquisti online mi rivolgo direttamente al venditori e ai loro siti. Ci sono negozi che offrono servizi di spedizione e secondo me dovrebbero essere supportati. L'idea che Amazon diventi l'unico distributore ed ergo negozio online non mi piace per niente...
Sarebbe utile avere qualche nome...per quanto mi riguarda quel che non mi fa rinunciare ad Amazon e al servizio rime sono le spese di spedizione quasi sempre abbattute (e anche per Prime video) per la qualità della merce non sempre mi convince...ad esempio per l'abbigliamento mi rivolgo altrove, ma nel migliore dei casi bisogna arrivare ad una cifra piuttosto alta per non pagare la spedizione.
Anche io mi rivolgo direttamente ai negozi. Credo che la pigrizia abbia un ruolo importante: la gente è abituata a cliccare il primo risultato su Google che è spesso Amazon, o per fama pensa che non ci siano alternative.
Io amo le attività locali e i piccoli commercianti. Però essendo parte di una generazione giovane con una visione globale, mi infastidisce molto il provincialismo e campanilismo che hanno queste attività. Le attività locali non vogliono i supermercati, non vogliono il commercio online, non vogliono competere con le attività straniere, non vogliono modernizzarsi. Non vogliono, non vogliono non vogliono... Quando capiranno che il mondo è in continua evoluzione eppure loro devono adattarsi forse riusciranno a non lamentarsi per ogni cosa. Non possono continuare a stare fermi nelle strategie di 50 anni fa
Sarà un caso, ma dopo anni che mi servo normalmente su Amazon ho dovuto comprare da un negozio di quelli fisici, sotto casa. Destino vuole che mi abbiano venduto un prodotto che non funzionava. Spiego perché non poteva funzionare tramite foto, disegni tecnici trovati online dello stesso prodotto, lunghe email con descrizioni minuziose. Hanno fatto di tutto per non farmelo cambiare e hanno vinto loro. Ho buttato 40 euro e ho desistito per sfinimento. Nel frattempo facevo il reso con due click di un prodotto su Amazon da 180 euro che ho provato e non mi è piaciuto e che il corriere si è pure venuto a prendere al mio domicilio senza pagare un singolo euro. Soldi restituiti un ora dopo aver consegnato il pacco al corriere.
Paragonare Amazon ai supermercati non ha molto senso. Il vero problema credo sia il contesto di monopoli in cui operano alcuni di queste aziende e non e-commerce in sé. Poi Amazon è UNA sola società, i supermercati sono formati da migliaia di società che si fanno concorrenza a vicenda.
Non ha paragonato Amazon agli ipermercati, ha detto che le piccole botteghe sono state superate in efficienza dagli ipermercati o centri commerciali, i centri commerciali vengono a loro volta superati da Amazon, probabilmente in futuro Amazon verrà superata da qualche organizzazione ancora più efficiente ecc. Non ha detto cosa è meglio o peggio, ha semplicemente constatato la realtà. Poi che si creino problemi legati ai monopoli non c'è dubbio, li devono intervenire e regolamentare le istituzioni europee ad esempio
Grazie per il tuo commento, finalmente qualcuno con un cervello! Per la prima volta sotto i video di Breaking Italy vedo delle persone pensanti che scrivono cose sensate! C'è ancora un barlume di speranza
Ha semplicemente messo a nudo l'ipocrisia di chi critica, tutti si lamentavano una volta dell'arrivo dei centri commerciali? oggi, intendo il presente, sti centri commerciali sono sempre pieni e macinano soldi. Quando critichi qualcosa devi farti portatore dei valori che vuoi difendere, altrimenti è troppo comodo.
IL CAMBIAMENTO È INEVITABILE . Amazon sta facendo ai centri commerciali quello che i centri commerciali fecero ai piccoli negozi ... La soluzione è allontanarsi dal concetto di prodotto e prezzo ... bisogna proporre soluzioni sempre più disegnate su misura alle specifiche esigenze del cliente. Va considerato che si svilupperà anche per Amazon la concorrenza... ad esempio se si vuole spendere meno sullo stesso prodotto c è già Aliexpress... la guerra volta al prezzo più basso fa solo “ vittime “ nel tempo ... Vedremo ...
Io ho avuto un e-commerce e so come funziona. È molto difficile guadagnare, visto che nell'informatica ad esempio ci sono grossisti che vendono al pubblico con ricavi ridicoli, quindi tu non potrai mai fare quei prezzi. Nell'abbigliamento è simile, visto che devi avere molti soldi da investire, perché devi avere un vasto magazzino, altrimenti la gente va su Zalando o simili. Bisogna stare attenti a ciò che si fa
Sì ma a parte la qualità del lavoro, vogliamo mettere una persona che ha un suo negozio dove vende magari cose che la appassionano e ti sa spiegare, mentre lavorare per amazon anche con tutte le buone condizioni possibili, è un lavoro da automa, spero che almeno i piccoli negozi più validi possano resistere e avere la loro nicchia.
Fino all'altro ieri si sbraitava che una persona, per ottenere una carta con caricate poche centinaia di euro, doveva accettare lavori in culonia mentre adesso la salvezza è restare dentro casa. bello come la pandemia abbia distrutto anni di becera propaganda con uno starnuto.
Il mondo va verso l'ecommerce, ma questo non vuol dire che va verso amazon: questo non è l'unico ecommerce nel mercato. Ci sono tanti altri ecommerce che danno le stesse comodità di amazon senza sfruttare i lavoratori o i partner della filiera. Senza contare che molte volte è addirittura antieconomico per il cliente comprare su amazon. Io ho boicottato amazon da circa un anno e vivo benissimo così..
@@Kiki20kiss dipende da quel che serve. Esempio: se serve elettronica, prendo sovente cose ricondizionate, per esempio su techflash.it, oppure se servono cose x l'ufficio, prendo da mondooffice.. poi utilizzo molto anche ebay che ha un rapporto migliore con i suoi partner rispetto ad amazon..
Ciao ti ho ascoltato volentieri, sei giovane e ti capisco proprio perché la tua esperienza è limitata al tuo portafoglio, se aprissi la mente forse perché ti reputo intelligente c'è molto da fare proprio nell'ambito online e dedicato ai giovani senza dover recare danno alle piccole attività anzi il contrario; normale che ci vuole il suo tempo e investimento, ecco li ci entra anche la politica, quella sana, poi è questione di crescita di energia e mentalità. Grazie
@@giuliodellacasagrande684 In un video parlava di come una volta un suo datore di lavoro avesse sostituito il termine problema con opportunità e lui assieme ai dipendenti si spaventano ogni volta che qualcuno pronunciasse opportunità.
Io ho dovuto acquistare il Colosseo Lego dal sito ufficiale, non avendo nessun negozio Lego nella mia regione (l'Umbria) e sto attendendo che mi venga portato a casa. Nel frattempo, i miei vicini romani avevano già da tempo potuto assicurarsene uno in negozio e lo scorso 27 novembre sono andati là con calma, portato in sicurezza il set a casa e se lo stanno costruendo. Da piccolo avevo sempre l'ansia per QUEL giorno in cui papà mi portava al negozio di giocattoli, il senso di attesa e curiosità nel viaggio d'andata e la smania di aprire la scatola al ritorno. Oggi, invece, affidare un pacco contenente un set da 500€ a un corriere mi mette troppa agitazione, non è in mio controllo né quando né, soprattutto, come e quindi generalmente preferisco prendere e proteggere con mano io certi acquisti. Per necessità di cose, oggigiorno mi sono dovuto aggiornare anche in questo ambito (i videogiochi, le CIABATTE pure, quelli già acquistati online in passato) però non sono dell'idea che sia necessariamente il futuro, sarà più un 50/50.
Per il futuro, però, mi sento di darti un consiglio. Cerca di non ridicolizzare 'il boicottaggio'. Innanzitutto non è un fenomeno unitario, anche il boicottaggio è qualcosa di più complesso. Nessuno sano di mente spera di battere Amazon dicendo di andare ai mercatini. Se questo lo dice Mario Giordano ha senso dargli peso? Se crei un'opposizione così netta fra pro-Amazon e contro-Amazon stai semplificando, e tu ti vanti di non farlo. Come secondo punto ti direi che un boicottaggio ponderato e serio contribuirebbe anche a raggiungere quegli obiettivi di tassazione unica europea che personalmente apprezzo anche io. In generale, comunque, sfottere la gente non è simpatico, e sarebbe meglio evitarlo sempre!
Concordo. Secondo me il "boicottaggio" ha troppe sfaccettature per semplificarlo in "sconfiggiamo amazon". Semplicemente, il boicottaggio può essere anche il rapportarsi in modo critico al marketing spesso aggressivo dei prodotti e delle offerte che ti vogliono far credere che determinati prodotti ti servano assolutamente, e devi approfittare dello sconto di 99 centesimi su queste cuffiette bluetooth da 15,99. Ma mille altri modi di essere consumatori più critici in generale e in particolar modo nei confronti di chi agisce in monopolio. Discorso interessante e complesso, difficile discuterne da cellulare... spero si capisca lo stesso il senso di quello che voglio dire. E mi dispiace che Shy abbia descritto il "boicottatori" praticamente come gente con sessanta gatti in casa che si inchioda ai cancelli degli stabilimenti urlando e strappandosi i vestiti e i capelli, decisamente semplicistico per i suoi standard.
Applausi! Una persona pensante finalmente. Il tuttologo Shy non può essere contraddetto, retoricamente utilizza sempre la tecnica della derisione, della banalizzazione, della superficialità. Ovviamente fa solo monologhi, mai un confronto, un contraddittorio, con qualcuno esperto nel proprio campo. Questo canale è l'emblema della disinformazione. Il problema non è Alessandro Masala, povero cristo senza né arte né parte, che campa e ci sguazza con questa immondizia, il problema è che ci sono 600.000 persone, spesso giovanissime ed ingenue che si fanno plasmare dal pensiero di questo individuo che per quanto mi riguarda, al di là delle sue posizioni, rappresenta il vuoto.
Più che altro è triste, perché c'è tanta gente che si adopera, si sforza di rendere complesso un discorso che invece viene banalizzato fra due meme e poco altro. Ed è triste che anche una persona che cercava e cerca di rendersi indipendente dalla melma televisiva finisca invece per assecondarla, dando contro ad una opposizione insignificante rappresentata da Salvini, Meloni e simili giullari. Sarebbe bello che almeno su internet, o almeno su un canale che vuole essere serio, gente à la Lilli Gruber venisse completamente ignorata. Invece si ripropone sempre la stessa polarizzazione che ha radici ormai nei decenni. Ed è un discorso che vale per tutto, vengono date per scontate cose che ci si aspetterebbe vengano approfondite. Mi ricordo il video che celebrava la vittoria di Biden in cui si diceva pressappoco:"Avete visto che succede quando non si vota Clinton? Ci si becca Trump! Menomale che ora ha vinto Biden!", come se tutti quelli che non hanno votato Clinton fossero in fondo complici dei crimini di Trump. Potrei aggiungere anche che le riflessioni sugli USA come leader del 'mondo libero', qualunque cosa voglia dire, fatte da uno che abita in Sardegna, una terra martoriata da Usa e Nato, è quasi offensivo. Ma va bene così, probabilmente è questo il prezzo che si paga per l' 'infotainment'. Mi spiace soltanto, ecco.
@@josefk8355 Giacomo non ti conosco e non so chi tu sia, ma sappi che condivido al 100% ogni tua singola parola. E' il mio stesso pensiero, sono contento di aver trovato qualcuno che ancora sa usare il proprio cervello in maniera indipendente. E ti sono vicino perché so il sentimento di sgomento e di impotenza che si prova a vedere e sentire questi personaggi mentre cavalcano l'onda e indottrinano giornalmente i più ingenui, i più deboli, i meno informati. Grazie per le tue parole, mi dai ancora qualche speranza che non tutti siano lobotomizzati da televisione e fenomeni da baraccone come il suddetto Alessandro Masala. Un commento come il tuo non lo avevo mai trovato. Sul discorso della Sardegna poi, stendiamo un velo pietoso. Questo ragazzo, per quanto siano buone le sue intenzioni, o lo fossero almeno in partenza, è ormai totalmente distaccato dalla realtà (infatti esiste unicamente in un mondo virtuale), non cita mai le fonti, non ha mai un confronto dialettico, non ha alcun titolo accademico, denigra ogni posizione diversa dalla sua, deride l'altro per demonizzarlo. E' un sottoprodotto della cultura televisiva generalista. Un emblema dei tempi bui che stiamo vivendo.
@@GiudiziUnniversali ma infatti io ti consiglio di guardare i suoi video con distacco e consapevolezza del fatto che, come ogni cosa, sono figli di un'ideologia, peraltro molto chiaramente distinguibile, quasi patetica. Io quel che dico lo dico perché mosso da un'ideologia ben precisa, che rivendico e metto sempre in primo piano. Masala anche sulla patrimoniale parla di "atteggiamento pratico", come se gli altri fossero sulle nuvole a contemplare le proprie idee e non ragionassero in termini pratici. Il classico ragionamento del "tutti fessi e indottrinati tranne me, che vivo nel mio mondo libero", un ragionamento che con la pratica non ha nulla a che fare, mentre è parente stretto della pochezza e della miopia di pensiero. Questo, se ci pensi, deriva anche dal fatto che fra M5S, Lega, Renzi, FdI e, prima ancora, il re Berlusconi, la percezione di superiorità che uno come Alessandro Masala può avere si moltiplica di fronte al nulla che dicono quegli altri, contro cui basta davvero dire qualcosa per uscire fuori dal campo della demenza. Così però si lascia davvero fuori dalla porta la complessità e l'analisi che, ora più che mai (ce lo insegnano gli studi di genere) deve essere interposta, intersecata agli eventi, non deve pretendere di mettersi al di sopra di essi, dato che questo non è possibile e neppure è auspicabile. Io sono convinto che siano in tanti a pensarla in modo diverso, con un atteggiamento critico su ogni questione, solo che hanno poca visibilità, e credo che sia meglio così. Se cedessero ai meccanismi del pop perderebbero tutto il loro valore. È un po' come la musica: quella bella te la devi andare a cercare, non passa alla radio.
In realtà non penso che boicottare Amazon sia boicottare lo shop online. Ma semplicemente cercando siti alternativi o gli shop creati direttamente dal venditore, cercando di contrastare (con un'idea purtroppo utopica) le pessime condizioni di lavoro di molte persone.
I piccoli negozi? Quelli dove entri non ti salutano neanche, compri qualcosa ti fregano il resto e quando si rompe quel qualcosa la garanzia non esiste?
Già, da me entri, ti chiamano per nome, compri, e se la volta dopo torni e gli riporti il prodotto perchè non funzionava/non ti è piaciuto o simile, te lo cambiano. Certo non deve essere una prassi ma qualche volta può capitare.
Signori, abbiamo trovato uno che compra pure la pasta su Amazon. Ho una cartoleria e di certo ti servo meglio dei corrieri che sono li per fare unicamente il loro lavoro. Ergo se non sai le cose non sparare cazzate, perchè io purtroppo non posso vendere ai prezzi di Amazon, ci vado silo in perdita
@@Greymane93 Avere una cartoleria non ti fa diventare dotto a quanto pare visto che hai usato "ergo" così, a cazzum. Non so le cose che vuol dire? Ho raccontato quel che succede in alcuni negozietti. No, non compro la pasta su Amazon, andrebbe contro la mia etica e contro i miei studi.
Creare posti di lavoro in zone depresse con paghe minime e condizioni pessime. Un tempo cercavano di tenerlo nascosto ed era sweatshop, ora te lo vendono con il sorriso come se fosse un opera di carità
Io penso che chi compra sempre su Amazon è perché ha paura di uscire da solo. Molte delle volte è gente che esce occasionalmente, preso tra ansie e paure. Che vive guardando serie TV, Netflix film, piangendosi addosso. E purtroppo oggi il mondo è popolato da ansiosi paranoici..e infatti..molti son contenti a stare chiusi in casa. E gli youtuber in primis, dato che da sempre vivono segregrati nella cameretta parlando da soli. Benvenuto nuovo mondo..complimenti a tutti
A volte non è nemmeno ansia o paranoia, a volte si sta semplicemente meglio a casa che in giro. Non escludere i misantropi, gli "orsi" in generale e quelli che possono viaggiare poco e oramai trovano poco interessante/divertente girare negli stessi posti da anni.
Si vanno bene tutti 'sti discorsi sul nuovo che avanza e sul progresso inarrestabile, ma nel pratico, quei lavoratori che vivono oggi questo cambiamento e sono nel limbo tra un mondo vecchio e un mondo nuovo, che fanno? Si caricano sulle spalle la sfortuna di essere nati nel posto sbagliato nel momento sbagliato? Mi sembra che le cose possano andare diversamente se lo si vuole. Però lo devono volere sia dall'alto (politica) che dal basso (consumatori)
Ritengo l'idea che in un futuro prossimo, un impiegato possa lavorare per anni da casa, senza avere nessun rapporto, con altri colleghi , o che addirittura non abbia neppure la minima idea di dove sia la sede fisica dell' azienda per cui lavori, decisamente alienante. Un futuro dove non esci di casa, non fai la spesa, non incotri nessuno, e' la fine stessa dell'idea di societa'. Una "societa'" simile l'ho vista solo in Star Trek e si chiamavano Borg. Sempre in fatto, di serie televisive, mi sa che aveva ragione Futurama, dove il futuro del lavoro nell' anno 3000 era fare il fattorino.
Stavo per scrivere ESATTAMENTE la stessa cosa... roba buona per sceneggiatori di film distopici pensare un futuro dove studi da casa, lavori da casa, ti fai portare la spesa a casa, visiti musei e teatri da casa ecc... un "modello" che come hai detto fa morire la socialitá (perché con la dad non farai mai amicizia con i compagni di classe, con lo smart working non farai mai amicizia con qualche collega), ma che in seconda battuta FA MORIRE LA STESSA SOCIETÀ... Da mancanentati pensare ad essa come "new normal"
@@emanuelechelini5163 Se fossi uno scrittore di fantascienza, inizierei il mio romanzo cosi. "Alle soglie del nuovo millennio lavoravo su un piccolo pc. Avevo migliaia di piccole cartelle, tutte ordinate,tutte riposte nella cornice del mio desktop. Oggi varcate le soglie, son stato io ad essere rinchiuso in una cartellina, all'interno di un pc immensamente piu' grande. Click sinistro - menu' a tendina - e sei cancellato..."
Ultimamente sto pensando che non sarebbe male investire soldi per fare un corso di sopravvivenza e andare a vivere in mezzo ad una foresta in alaska, alla into the wild, mi sembra l'unico modo per vivere realmente ...
A parte per chi vive in dei paesini sperduti o per chi vuole una cosa che non trova nel posto dove abita, quale sarebbe il vantaggio di acquistare tutto online? Se voglio acquistare frutta e verdura , voglio sceglierla io e prendermela subito non aspettare che me la portino altri e magari mi mettano che so, qualche mela o pera marcia. Se voglio acquistare roba o scarpe, voglio provarle , non prenderle così a sentimento vedendo un' immagine su amazon. E per acquistare un libro, voglio dargli uno sguardo per convincermi a prenderlo. Se voglio acquistare Lego (sono un fan come te di questo bellissimo mondo, nonostante ho 40 anni ahhaha) mi piace andare nei negozi di giocattoli con le bellissime atmosfere che hanno, scegliermi quello che voglio , toccarlo con le mie mani, dire "è mio, non vedo l' ora di montarlo", andare fiero a pagare in cassa e portarmelo subito a casa senza aspettare nessuno che me lo porti dopo come minimo un paio di giorni (senza neanche risparmiare veramente perché, compresa la spedizione, su amazon non si risparmia nulla e nel caso del Lego accade esattamente il contrario). E' un' emozione unica prendersi una scarola di Lego nei negozi di giocattoli, e questo un per per tutto. Uscire da casa a fare compere e la spesa lo trovo molto bello , altrimenti per cosa si deve uscire? Solo per andare al ristorante o a ubriacarsi nei bar? Ma poi amazon non rappresenta un' opportunità per nessuno, neanche per chi porta la merce a casa visto che ho sentito che ha intenzione di fare da sola pure su questo mandando sul lastrico in futuro i Bartolini di turno. Quei pochi che ancora lavoreranno, lo faranno solo per amazon , saranno iper sfruttati (tu affermi che come Ue si potranno ottenere maggiori diritti, ma non penso sia così , gli Usa stessi, che sono già un gigante, per esempio non è che abbiano ottenuto chissà cosa da amazon in questo campo) e appunto saranno relativamente pochi perché amazon non riassorbirà mai tutti quelli che ha reso disoccupati perché il negozio dove lavoravano o che era di loro proprietà, piccolo o grande che fosse, è stato annientato da essa. Senza contare poi che dare in mano tutto il settore dello shopping a una sola azienda privata statunitense non è proprio il massimo. Fossimo in uno stato unico mondiale che sostituisse un' amazon con una propria azienda pubblica i cui ricavati venivano redistribuiti a tutta la società mondiale, allora sarebbe già un po' meglio ma così no, neanche per sogno.
Il tuo in teoria è un bel discorso, ma molto personale, non generalizzabile e che non trovo così convincente. C'è chi non trova tutto il fascino e il romanticismo che hai descritto nell'acquistare cose e nel farlo in un negozio, e anzi preferisce farsi arrivare gli acquisti a casa e dedicare quel tempo per fare altro. Questo vale sia per gli oggett che per il cibo. Ad esempio, ci sono agricoltori che inviano cassette di frutta e verdura appena raccolta direttamente a casa del consumatore. Si può uscire per fare una passeggiata, sport e fare due chiacchiere con gli amici anche senza andare in un negozio a comprare cose o al bar per ubriacarsi. Quindi per me l'argomento sentimentale non funziona granché, perché non vale per tutti. Il discorso su cui invece sono d'accordo è quello sul monopolio e l'evasione. Avere un'unica azienda che domina la distribuzione al dettaglio mondiale è un grosso problema, soprattutto se evade e sfutta la posizione di monopolio. Ma questo è un discorso che va affrontato separatamente dal "lo shopping online mi piace/non mi piace".
Secondo me è sbagliato pensare che con boicottaggio di Amazon si intenda per forza boicottaggio degli acquisti online, io per esempio preferisco comprare su i siti online di alcuni rivenditori, per vari motivi, tra cui le percentuali che Amazon richiede ai rivenditori, le varie pratiche scorrette sul lavoro e altri temi o l’impatto ambientale. Certo, Amazon in alcuni casi è indubbiamente la scelta migliore perché offre la certezza di un ottimo servizio ecc. ma non sempre è così. Quindi non voler comprare su Amazon non significa essere retrogradi e non voler comprare online
Ci sarebbe troppo da scrivere...mancano troppi tasselli. Dico solo due cose, una è che se Amazon è il più grande evasore fiscale in Italia e se pagasse le tasse giuste ci sarebbe una concorrenza meno sleale coi commercianti. L'altra cosa da ricordare è: ogni volta che acquistiamo una cinesata su Amazon svendiamo un pezzettino di uno stile di vita che rimpiangeremo
Amazon che fa da piattaforma ai venditori di "ovunque nel mondo" peccato che però decide lei le percentuali dei guadagni sui prodotti, perché di fatto, ha il monopolio. Quindi no, non va bene e non ha molto senso.
“se la gente compra online, non è che la puoi riportare a forza dal sarto o dal calzolaio” ascoltato mentre mi vesto per andare dalla sarta e dalla calzolaia sono io fuori dalla storia aiuto mamma
@@danielparera1702 il capitalismo è la dottrina per cui i mezzi di produzione sono posseduti dai privati e non dallo stato. Il libero mercato è un'aggiunta liberista al capitalismo. Siamo abituati a vederli andare insieme (in America per esempio) ma non sono la stessa cosa. Si puó essere capitalisti e pro intervento statale come lo era Roosevelt nelle sue politiche anti monopolistiche (monopoli che sono la morte del capitalismo)
@@johncross5339 e perche deve lo stato intervenire?mettere tasse ?penso che nei poti piu capitalisti dove non interviene tanto lo stato e meglio la qualita della vita solo i politici vogliono uno stayo che interviene enricorda che uno stato che te lo da tutto te lo toglie tutto
Ho incontrato un giorno un vicino del palazzo sull'ascensore che mi parla e mi dice:"ah questo Amazon... Stanno uccidendo tutti maledetti loro, non bisognerebbe comprare niente da loro" Cosa aveva in mano? 2 pacchetti Amazon...
Io su Amazon non ho mai comprato e mai comprerò. A me sembra che ne parli un po' con leggerezza, del tipo "è normale che sia così". Ma con i ricavi che fanno, soprattutto dopo che il CEO (non ricordo il nome e non me ne importa) si vanta dei suoi soldi, le tasse le potrebbero pagare restituendo di più alla comunità, potrebbero migliorare le condizioni dei lavoratori. Credo che eBay sia mille volte meglio. Edit: il punto del mio discorso è che comprare online e comprate su Amazon potrebbero essere due argomenti di discussione completamente diversi.
Quando poi troverai un sito efficiente, veloce, che non ha problemi a rinviarti o rimborsarti il prodotto e con una assistenza telefonica veloce e affidabile come quella di amazon avrai ragione
@@pandora8999 va bene certo, hai ragione, tutti i siti sono uguali ad amazon senza farti storie a spedirti un nuovo prodotto, se ci sono problemi a regalarti 1 mese di prime, spedizioni ultra veloci, sconti molto buoni a valanghe però oh, hai ragione, sono tutti così
@@fabiodeandri5801 No ma che scherzi. Mica esistono i rimborsi o l'assistenza negli altri store. Mica vogliono che continui a comprare da loro per cui cercano di mantenere la clientela ed al contempo di farsi un nome. Quelli non vedono l'ora di chiudere. Spedizione più veloce? Si,a parità di prezzo. Facile che lo trovi su altri siti ad un prezzo minore,e a quel punto ci fai tanto che spediscono in fretta.
Io a suo tempo mi sono iscritto a un sito di trading pubblicizzato da elon musk. Ero partito sospettoso, e appena terminata l'iscrizione ho iniziato a sentir la puzza. Me la son cavata con un po' di mesi di bombardamento telefonico, non so se hanno desistito o se son riuscito a bloccargli tutti i numeri.
Avendo lavorato in Amazon posso dire che ti fai il culo tutto il giorno senza sapere se il contratto ti verrà rinnovato fino al giorno di scadenza. Non è male come lavoro ma le condizioni sono davvero discutibili
18:48...questo é il momento della mia vita in cui mi son sentito più vicino che mai a te, Ale, grazie al tuo nominare il mio grandissimo concittadino Pippo Baudo. Saluti da Militello in Val di Catania XD
Si ok, però se Amazon e i negozi online sopravviveranno ai negozi fisici, i centri delle città saranno vuoti. Però io vorrei avere un negozio di dischi, ma come posso competere con Amazon che capita più di qualche volta che i dischi costano come costerebbero a me dai fornitori. A meno che non voglia venderle in perdita cosa faccio?
Per me ha senso se per boicottaggio si intende comprare meno, sceglierlo solo come ultima spiaggia, preferire negozi fisici specie se locali, altri siti di shop on line ecc...
@@alessandro6928 facciamo i paladini della lotta contro le generalizzazioni, ripetiamo come androidi frasi come “è più complicato di così “ (usate peraltro a convenienza anche da Shy) e poi cadiamo in questi luoghi comuni? Dai su.
@@giancarlocampisi1419 ma qui è un po' il buffet delle complessità. Si spilucca un po' qui e un po' lì. Si creano concetti come "i negozi fisici", entità terribili, quasi soprannaturali, che ambiscono a distruggere l'idea iperuranica di scontrino. Per fortuna, Bezos, eroe multinazionale, deus ex machina, metterà fine all'evasione del fisco, una volta per tutte. Lui sì che garantisce che le tasse vengano pagate.
@@alessandro6928 sei liberissimo di pensarla come vuoi. Sappi solo che sparare a zero su una categoria non è mai bene, SOPRATTUTTO se ci si basa sulle proprie esperienze personali. Io ti posso fare decine di esempi di esercizi commerciali irreprensibili da ogni punto di vista. E non vivo su Marte, vivo in Sardegna, precisamente nella zona che l'autore del video chiama, in modo offensivo e vergognoso, un paradiso magico incredibile wow, nutrendosi anche lui di volgarissimi luoghi comuni, e senza rendersi conto che si tratta di una zona con una depressione culturale, economica, ecologica, sociale e politica come poche in Italia. Per cui sei libero di dire che non comprerai dai negozi fisici mai più e che Amazon ti offre il servizio migliore dell'universo, ma ti prego di premettere che lo fai sulla base delle TUE, insignificanti (per la comunità intendo dire) esperienze.
@@alessandro6928 con premetterlo intendo che però non devi generalizzare, non basta dirlo soltanto. Devi anche accettare che è effettivamente un luogo comune.
Io su Etsy ho trovato dei regali fatti a mano da un ragazzo in Thailandia e la sua bottega è tra le principali nelle vendite della categoria che avevo scelto. Non avesse avuto lo shop online come avrei potuto scoprire i suoi prodotti? Chiamando al telefono gente a caso di Bangkok? C’è voluta una pandemia per far vedere agli italiani quanto siano arretrati rispetto al resto del mondo ma ovviamente la prima cosa che gli è venuto in mente è stata lamentarsi e boicottare il sistema che nuovo non è manco per niente perché gran parte del resto del mondo lo ha non solo assorbito ma anche potenziato. Che Amazon abbia una condotta immorale in diversi aspetti è indubbio, ma da qui a dire che TUTTO il commercio online sia un problema è segno di profonda ignoranza... continuando così c’è poco da stupirsi se gli altri paesi vi ridono dietro e alzano gli occhi al cielo ogni volta che chiediamo qualcosa.
Vorrei sapere oltretutto perché dovrei supportare le mie botteghe locali perché negli ultimi 8 mesi prima della pandemia ho speso qualcosa come 10 pomeriggi girando per le "piccole botteghe" a cercare cose che mi servivano, e non ne ho trovato traccia. Su Amazon c'erano. Su ebay c'erano. Su Etsy c'erano. Se vogliono che compri locale dovrebbero anche avere la roba che mi serve, ogni tanto.
@@abcdefg-hm2re quindi essendo io a Roma sarei dovuto andare in giro per la città a caso a cercare un intagliatore nella speranza una volta entrato nel laboratorio di trovare quel che mi serviva o peggio salire in auto e perdere una giornata in giro per paesini con la possibilità di non trovare nulla. Con questo sito invece ho trovato quel che mi serviva e che più mi piaceva nell’arco di 15 minuti e son tornato a lavorare; se l’intagliatore infrattato in una viuzza dimenticata pure dal catasto avesse esposto i suoi prodotti su questo o un’altro sito avrebbe fatto due vendite, quella per me e quella per il ragazzo Italo americano del Massachusetts che ha pensato di regalare alla nonna un pensiero per ricordarle la sua terra. Con questa visione miope e questo immobilismo gli italiani resteranno sempre 2 gradini sotto al resto del mondo, continuerete a tenervi strette la vostre ruote del carro in legno quando il mondo andrà in giro su treni a levitazione magnetica.
@@abcdefg-hm2re Ma se a me piace regalare una cosa e a "km0" non la fanno, devo regalare cose, inutili, che non mi piacciono o che alle persone a cui voglio regalarle non servono? Qualsiasi schifezza che non piace né a me né ai miei amici purché sia locale anche se è un pezzo di legno dei pallet fatto al pirografo in 5 minuti e costa 45 euro al pezzo?
il piccolo commerciante se vuole può affiliarsi con amazon e vendere le proprie cose in tutto il mondo, quindi altro che nel proprio quartiere ....quindi perchè boicottare questa cosa? poi chi lo dice? Salvini? che ha messo il proprio libro su amazon? dai su!
Consulenza "omaggio" al volo per eventuali commercianti seguaci di Shy che stanno pensando se passare a vendere anche online :) - Amazon vuole 40€ al mese più una percentuale sulle vendite per darvi uno store - Google Shopping è gratuito da Settembre. Informatevi su come aprire e gestire Google Merchant Center - Facebook e Instagram Shopping (di recente è comparsa sulla app Instagram la scheda Shops), dovete creare lo Shop dalla pagina Facebook, vi darà accesso al Commerce Manager da cui gestire anche Instagram Consideratelo come aprire in una strada molto trafficata in città, non sono veri "rivali".
Comunque Amazon è comodo anche perché gareggia con la velocità di acquisto in negozio: non solo trovi molte cose a meno, ma con Prime arrivano quasi immediatamente. E un conto è avere la cosa di cui hai bisogno entro 48h (che è appena più lento e diretto di andare in negozio), un altro è aspettare settimane. L'altro giorno mi si è spaccato il vetro protettivo del telefono, e per il mio modello nei negozietti nei dintorni non avevano niente. Essendo urgente, ho ceduto a comprare su Amazon.
è anche vero che sebbene il boicottaggio sia inutile, un polverone attorno ai problemi legati ad Amazon, secondo me non fanno male. Qualche politico potrebbe cavalcare quest'onda e proporre veramente dei cambiamenti efficaci
Il giorno che faranno una distribuzione semplice da usare passerò anch'io a linux, fintanto che bisogna essere degli hacker per usarlo, starò con windows
Lavoro in Inghilterra nel settore pubblico. A parte amazon che con Prime Now hai il prodotto che vuoi in 2 ore (terribile per il mio portafoglio) la conte sta facendo un grande sforzo per mantenere lo smart working anche quando la pandemia si sarà rilassata. A quanto pare la produttività è aumentata e la comunicazione è migliorata (organizzare un meeting online è molto più efficiente che in persona). Da un punto di vista monetario stanno già considerando di chiudere alcune delle sedi in quanto non più necessarie. Il problema più grande in realtà è la salute mentale dei dipendenti. Sembra ridicolo ma l’isolamento, il non uscire di casa, il non vedere i colleghi (anche quelli fastidiosi) l’avere la postazione lavoro sempre davanti, dopo mesi diventa pesante. Bon, pausa pranzo finita cambio schermata e ricomincio a lavorare...
io continuo a non comprare online, non per sbattere i piedi, ma perché se nella mia città c'è un negozio che vende ciò che cerco vado lì. posso parlare con il commesso /a sul prodotto, può mostrarmi prodotti simili, che so che può fare anche amazon ma ogni volta non ci azzecca, oppure mi può mostrare se il prodotto effettivamente funziona. non so, una maglia voglio provarla perché le taglie non sono mai uguali tra di loro, dipende sempre dalla maglia, poi puoi vedere come sta la maglia addosso, certo c'è la possibilità di reso, ma non riesco ad adattarmi a un simile stile di vita, non è adatto a me. capisco la gente che preferisce online, per carità, ma io preferisco vedere certe cose e interagire attivamente con qualcuno, anche alcune cose vanno bene online (libri per esempio)
La Svizzera è un caso davvero a parte, non c'entra nulla il fatto che non sia parte dell'UE, se vi va di capirci qualcosa di più vi consiglio il bellissimo video che Nova Lectio ha fatto a riguardo
Quand'è che la svizzera ha piegato con successo le multinazionali al suo volere per il bene dei propri cittadini? Almeno senza fare enormi concessioni a favore delle multinazionali ed a scapito si altri (magari del resto degli stati europei?)
@@crisdebu8346 credo che tu debba restringere il campo, Svizzera ed Italia magari, non certo resto d'europa. Anche nella comunità europea ci sono nazioni che possono fare quello che vogliono, basta vedere le news a fine prima ondata covid.
@@deltari1105 economicamente la Svizzera ha un 1/5 del PIL italiano (PIL PPP). 38a in classifica (Italia 12a) Non è il Burundi ma non è neppure 'grande' economicamente
Ogni multinazionale deve pagare le tasse nel paese nel quale produce i propri introiti ed essere messo alle stesse condizioni di tutti. Se io vendo in Italia pago fino al 60% di tasse amazon paga 0,c4zzo qualcosa! Quando cercherete lavoro portate il curriculum ad amazon perchè tanto ci sarà rimasto solo lui
mi sono fermato li dove hai detto che aprirai uno shop on line su amazon. Bene, spero che farai un secondo video quando avrai capito come amazon fa' affari. Quando amazon ti imporra' quantita', modelli, metodi e tempistiche di spedizione e pagamento della tua merce . . . Quando fara' slittare i pagamenti della tua marce con scuse tipo "la fattura non e' stampata correttamente" oppure "mancano de dati" (etc etc) per la seria Truffa napoli old style qando amazon ti chiedera' lo restituzione dei suoi soldi perr gli invenduti ancora che amazon ti abbia pagato la prima futtura . . . le mie informazione non sono dirette, ma arrivano da una fonte autorevole, un commeriante in coltelli abbastanza rinomato nel nord italia.
"Governare" un fenomeno è un modo elegante per dire "non fare un gran cazzo". Nel caso di Amazon e dell'inevitabile assottigliamento del tessuto retail, chi propone di governare il fenomeno (non tra virgolette, come il nostro luogocomunista esterofilo) propone (ad esempio) un UBI per ammortizzare le conseguenze della transizione (Andrew Yang). Quando invece il nostro Shy parla di "governare" il fenomeno, si vede chiaramente come siamo di fronte all'ennesimo pretesto per spingere gli Stati Uniti d'Europa, che una volta istituiti "governerebbero" esattamente come qualunque governo nazionale, non avendo un eventuale Andrew Yang Europeo nessuna possibilità di sfondare politicamente, con Shy che sarebbe in prima fila tra gli oppositori. Comunque per chi volesse realmente boicottare Amazon, e avesse un minimo di risorse, il modo migliore è investire in Shopify, l'unico in grado di fare concorrenza a Bezos in questo momento. PS: Aggiungo che se l'Italia è "indietro" sugli altri paesi d'Europa in quanto ad acquisti da casa, questo è dovuto non tanto alla popolazione di brutti vecchiacci incivili, che impallidisce di fronte al faro di civiltà del resto dell'Europa occidentale, quanto al fatto che (vedremo ancora per quanto), manteniamo l'unicità della buona cucina non solo sui livelli alti, ma in particolare su quelli medi / bassi, in generale spendiamo sicuramente molto di più in cibo rispetto al mondo Anglosassone / Nordic / "Civilizzato" e i ristoranti sono ancora parte integrante di queste abitudini culturali che tuttora restano di difficile eradicazione da parte di chi mangia insetti per contrastare il cambiamento climatico.
É un problema che puoi risolvere attraverso la politica, non attraverso il boicottaggio. Perché il servizio di Amazon é una buona cosa, se paga le tasse e rispetta le regole.
Il concetto è parlare di qualcosa purchè non si parli di altre cose, come al solito su questo canale. Non devi ascoltare cosa dice, ma chiederti di cosa non ha parlato oggi e perchè.
@@AndreaCristoforetti il boicottaggio quindi non va bene se il servizio di Amazon pagasse le tasse e rispettasse le regole. Su questo son d'accordo con te
@@grumbarpanz non dico che il boicottaggio "non va bene" ma è semplicemente irrilevante. Magari ti può fare stare meglio con la tua coscienza ma usare il boicottaggio contro Amazon é come usare un piccone contro la cementificazione indiscriminata...
Io sono il primo a sostenere "la selezione naturale delle imprese" ma non trovi che dare il monopolio a una multinazionale come Amazon possa essere pericolo?
Amazon, come dice shy, è un intermediario. Certamente guadagna su tutte le transazioni ma ognuno di noi può decidere di acquistare, tramite Amazon, un profumo dalla profumeria di Lecce o una maglietta dal negozio di Latina (esperienze personali), portando linfa a tutte le piccole imprese della penisola per 'accompagnarle dolcemente' verso una morte certa ed inevitabile
@@achillenicola si ma 1. Amazon è la vetrina tramite la quale queste piccole realtà non avrei mai modo di conoscerle 2. La sua politica dei resi è ineccepibile
@@TheD10Ss ma il negozio di Lecce lavora in un ambiente con una competizione fortissima. Sui resi hai ragione, ma personalmente mi sono sempre trovato bene con gli shop proprietari.
Parlando di Amazon, c'è anche un altro fatto che non può essere trascurato. Il negozio fisico non tratta neanche per sbaglio e mai potrà farlo, una serie infinita di prodotti. Il numero di oggetti acquistabili si è moltiplicato a dismisura. Abbiamo visto la stessa identica cosa con i piccoli negozietti messi in difficoltà dall'accentramento, con le grandi catene ed i centri commerciali.
Con i giusti tagli, si puo' far dire a Shy : boicottiamo amazon, quanto era bello avere le donne al mercato, boicottiamo la globalizzazione
Qualcuno chiami Nocoldiz
AHAH
Poopers: _amateurs_
"Boicottare Amazon ha senso?"
*parte lo spot*
"Registrati su Audible!"
Lo considero un no?
Credo di averlo letto con la sua voce..
"Hai presente i bancali....?"
@@vittoriobucaioni2541 😔😔🤮🤮🤮🤮
anche a me spot di amazon
Ll
Italiani si apprestano ad affrontare la rivoluzione digitale: scusa cos'è internet? Io uso facebook
cit. Mia madre
non ironicamente
@@TakemishiTakahashi purtroppo è una brutta piaga che affligge anche i miei. Stanno su fb tutto il giorno, scoprono complotti mondiali, potrebbero guidare un paese, sono pronti a curare il coronavirus. Ma poi non riescono a stampare un foglio in a4
@@kplfzinu8583 purtroppo finché non riusciremo a copiare virtuosamente i Paesi più sviluppati (es. Germania , Paesi Bassi ecc ) rimarremo sempre allo stesso livello di analfabetismo digitale tutto italiano . 😔😔😔
@@jackmalo secondo me è un gap difficilmente colmabile. Qui stiamo indietro, anche per infrastrutture, a un livello vergognoso. Per quanto riguarda l'analfabetismo non digitale, competiamo con l'est europa
@@kplfzinu8583 LOL...credo sia un'esperienza diffusa :DDD
Andiamo in quella direzione perchè abbiamo il culo pesante. Amazon ti vende la comodità, ancora prima dei prodotti. E' legittimo, non si può condannare nessuno per questo ed essere misoneisti non risolve niente. Personalmente, però, ho fatto le mie scelte: se posso, compro nei negozi fisici; se devo comprare online, fruisco dei siti dell'usato o preferibilmente degli e-commerce "monomarca". Mi sono imposto di comprare su Amazon come ultima spiaggia; non cambia il mondo, ma son contento così.
La digital tax è quantomai necessaria, non può continuare ad esistere questo far west.
Tu lo chiami culo pesante io lo chiamo assicurazione totale sul prodotto che mi permette di restituirlo senza lamentele e con la massima assistenza. Ho comprato su uno shop monomarca il telefono, solo rotture di scatole con l'assistenza.
@@chopacilinon sono contro amazon, ma nel caso del telefono, se è stato tolto il sigillo il venditore non può rivenderlo come nuovo. Idem se è stato attivato andando su Internet (come nel caso degli iPhone). Se non hai uno store dell'usato (vedi warehouse deals) gestire i resi dove mancano le condizioni di rivendibilità è difficile se non impossibile. E nella legge europea sul diritto di recesso è scritto a caratteri cubitali che il reso deve essere accettato se il prodotto è conforme a essere rivenduto come nuovo completo di tutti i suoi imballi e sigilli
@@sardanus Ognuno ha le sue esigenze, io per esempio de devo andare a comprare una cartuccia di una stampante ad un prezzo onesto devo farmi 30km, fai te. Se voglio comprarmi un cellulare che non sia di una marca iper inflazionata non posso farlo, potei fare altri mille esempi.
Inoltre il negozio dovrebbe darti un servizio oltre al mero prodotto, intendo che dovrebbe avere personale competente che ti sa dire quali sono le differenze tra un prodotto e l'altro, ora ormai nessuno lo fa.
Se devo muovere il culo, buttare ore della mia vita, e nemmeno poter chiedere un consiglio perché chi sta dall'altra parte ne sa meno di me, beh scusa ma no, compro su internet, che almeno se non mi trovo bene ritorno il prodotto e via
@@doropuffo ma io parlavo della gestione dei resi, non di tutta la questione acquisto online o no
Sono d’accordo con te. Secondo me bisogna anche impegnarsi un attimo per tenere entrambe le realtà equilibrate. Non oso nemmeno immaginare una città con pochissimi negozi fisici sulla strada. Meno vita, meno sicurezza, meno micro ricchezza. Senza contare il problema ambientale di tutti questi mezzi che si muovono costantemente. Capisco il progresso che avanza e le abitudini che cambiano, ma non è necessariamente sempre verso il meglio. È un peccato che tutte le sensibilizzazionisull’incentivare il commercio locale e il km zero stia andando completamente a ramengo
Alessandro Masala appare in una notizia spiegata da Alessandro Masala. Ora che c'è il Meta-Breaking Italy posso morire felice.
Masal-inception
Sembra il caso dell’hamburgeria che ha usato l’immagine di Yotobi, ma moltiplicata per 1000
Epicoo! Epicoo!
Volevo mettere il like ma poi ho visto che avrei rovinato un bellissimo numero quindi niente ma cmq 👍
Ciao Shy, purtroppo mi trovo parecchio in disaccordo con queso video.😢
Il lavoro non è solo produttività ma anche relazioni umane, coi colleghi ad esempio (che comunque spesso porta anche a migliorare la produttività).
Non tutti i lavori si possono fare da casa e credo sia molto importante avere uno spazio lavorativo un minimo separato da quello domestico. Non tutto si può (per ora) comprare in amazon! Ad esempio, uno strumento musicale: lo puoi comprare in Internet ma prima è indispensabile provarlo fisicamente. Con questo non voglio dire che sia tutto bianco o nero (ci sono anche moltissimi punti positivi riguardo all' e-commerce!) Io credo però -e spero vivamente- che la gente, finita la situazione pandemia, avrà moolta voglia di sentirsi unita o per lo meno a tornare a divertirsi insieme a qualche concerto di musica Rock! 🤘😜
Un abbraccio!
Nico
Ti stimo tantissimo e fai un'analisi più che corretta. Mio figlio, che si è dato la missione di educare noi boomer mi fa sempre vedere i tuoi video. Ma secondo me qui manchi di visione. Cioè è corretto paragonare l'ineluttabilità del fenomeno all'industrializzazione, ma come nessuno di noi vuole un mondo di ciminiere, allo steso modo nessuno di voi newgenerationer ,suppongo, sarà felice di vagare per strade deserte, senza luci né persone, senza cinema o ristoranti, negozi e gelaterie, perché tutti stanno a guardarsi Netflix con la cena giap consegnata a casa dalla ultima multinazionale. Soluzione: e se parte delle tasse che citi si dovesse obbligatoriamente spendere per accogliere attività private a basso canone? Cinema, teatri, negozi non più strangolati da affitti altissimi?
Io ti dico la mia, faccio il corriere solo PER AMAZON , nel senso che consegno solo i loro pacchi, e la situazione sta andando fuori controllo, io ho iniziato nel giugno del 2019 quindi è praticamente 1 anno e mezzo che sono lì, ti garantisco che rispetto all'inizio , dove a regime pieno arrivavamo circa sulle 70/80 consegne al giorno (rotte da 9 ore al giorno, si non 8 , 9!) Oggi , con un graduale aumento mese dopo mese da gennaio 2020 in poi, siamo arrivati a 140/160 consegne al giorno. Sempre da effettuare in 9 ore. Lavorando 5 giorni a settimana dal lunedì alla domenica. Continuiamo tutti a lamentarci coi responsabili, che non riusciamo a finire le consegne, ho visto gente rientrare alle 7 e 30 di sera in magazzino .... Sarebbe una macchina perfetta se si fermassero a darci 110 consegne al giorno , e invece devono fare le merde, perché questo è Amazon, sono favore al boicottaggio , seppur lavorando per loro, perché almeno così facendo forse potremmo respirare un po' in mezzo a tutte queste consegne.
Lavori per Amazon? O è il tuo corriere che ti impone quelle consegne e non assume ulteriori driver?
@@ppr4004 be in Italia amazon ovviamente non ha la possibilità di consegnare quindi si basa su altre ditte per fare le consegne, siamo già 120 solo nella mia sede... Le possibilità di dividere le rotte ci sarebbero
@@Luke-hw3lr amazon anche in Italia ha i propri corrieri ovvero "Amazon Logistics" ma non effettuano le consegne solo con i propri corrieri
@@Luke-hw3lr comunaue in ogni caso non è colpa di amazon ma del tuo corriere
@@fabiodeandri5801 ti spaccio ciò che hanno detto a me: Amazon deve comprare la licenza in Italia per la consegna, che non ha perché costa un botto, quindi si basa su aziende tipo la mia per le consegne. Che poi sia colpa anche della mia ditta concordo in pieno, ma secondo me qualcosa c'entra anche Amazon. (Anche noi siamo considerati proprio Amazon logistics, abbiamo anche alcuni furgoni "brandizzati" Amazon)
Io credo che il mondo stia andando verso lo scatafascio dei rapporti umani: compro online e non mi relaziono con gente ma con il pc, lavoro da casa e succeda la stessa cosa, si sgretola quello che era il concetto di team e di scambio di opinioni. Voglio fare sport? Perché mai andare in palestra? Ora ci sono corsi online...
A me sinceramente tutto questo mi angoscia, mi rattrista un mondo dove non vi è più comunicazione se non con il computer, un mondo sempre chiusi in casa, un mondo dove non guardi piu la gente negli occhi.
La puntata di oggi mette insieme molte informazioni, ma salta uno passaggio del ragionamento logico: comprare online NON equivale a comprare su Amazon (solo all'inizio Shy ha detto che i due termini tendono a diventare sinonimi nell'immaginario delle persone, ma poi è caduto nella stessa trappola). Se ci ricordiamo di scindere i concetti, è possibile riconoscere l'importanza dello shift sociologico verso l'online e adeguarsi, pur continuando a boicottare Amazon come singoli consumatori. Caro Shy, hai detto "ragazzi bisogna arrendersi all'online, quindi comprare su Amazon invece che nel negozio fisico". No: si può comprare online ad esempio su ebay (sperando che prenda una tassa meno esosa dai venditori) oppure direttamente negli ecommerce delle singole marche e negozi. Così si salta il pizzetto che Amazon chiede ai venditori e si danno i soldi direttamente ai negozi. Questo messaggio si perde nel clamore dei beceri salvinismi che invitano a recarsi di persona nei negozi nel bel mezzo di una pandemia. Basterebbe far notare alla gente che se vogliono comprare online posso farlo da tanti altri siti che suscitano meno sensi di colpa.
AHAHAH ma certo..che ci vuole..fortuna lei davvero, grazie per l'illuminazione! Quindi imprenditori, diventate tutti e-commerce o iniziate a vendere tutto su ebay (che oramai non si caga più nessuno) così finalmente boicottiamo Amazon! Incredibile con quanta superficialità si parla di queste cose. Avrebbe fatto meglio a tacere.
Con un discorso del genere, si potrebbe dire che Salvini è più responsabile di lei! Parlo da socialista.
@@Diego-fg8zj Non si caga più nessuno lo dici sulla base di quali dati? eBay è una multinazionale del valore di miliardi che possiede PayPal giusto per citare una cosa qualsiasi eh, sarebbe bene informarsi prima di aprire bocca o scrivere cagate simili
@@albertog.9282 Tralasciando il fatto che ha sviato il discorso non rispondendo direttamente al mio commento, in risposta alla sua tesi tanto fantasiosa quanto stupida, secondo me. Con questo messaggio, ha confermato solamente di non sapere nulla di ciò di cui sta parlando, negando anche l'evidenza (che io ho espresso in modo molto banale). La multinazionale Ebay non sembra se la stia passando molto bene ultimamente, osservando il fatturato aggiornato al 2019, esso risulta essere pari a 11 miliardi, meno della metà nel giro di due anni(25mld nel 2017).
Al contrario, non si può dire lo stesso del suo principale competitor Amazon, il quale è invece in costante crescita, grazie alla migliore qualità del servizio che offre. Nel 2019 il fatturato equivaleva a 230miliardi (280 secondo wikipedia), ben 20/30 volte superiore rispetto ad Ebay, senza considerare gli enormi ricavi del 2020 che sicuramente hanno incrementato il divario. A mio parere, è solo questione di tempo.
Ma le cagate le scrivo io, tranquillo.
@@Diego-fg8zj a me sembra invece una soluzione ben migliore. Senza contare che i soldi veri Amazon non li ha fatti con l’ è commerce neppure nel suo anno migliore. Fai o fare ad Amazon i soldi che deve, obbligala a pagare decentemente le persone che ci lavorano con turni umani, scindi eCommerce da AWS (il vero traino di Amazon da anni, e perfino Shy se ne è dimenticato) e scommetto una mano che entro cinque anni Amazon sparisce in Europa.
"Troveremo normale che la maggior parte delle persone stia molto di più a casa di quanto non faccia adesso ed esca soltanto perché le va, e non perché deve" mi ha ricordato moooolto Wall-E.
Distopia alla stato puro.
(però è vero, è il nostro futuro...)
Però usciremo comunque, non saremo chiusi in casa. Per fare sport, per incontrare gli amici, andare al cinema, etc. Però vagare tra 10 negozi per cercare una cosa che su Amazon trovo in 30 minuti di comparazione tra i vari oggetti, non credo che aggiunga qualità alla mia vita.
Non posso fare aperitivo su Amazon, dovrò continuare ad andare al bar...
@@valval6468 nel mio caso, visto dove vivo, vagare per ore per negozi per NON trovare la cosa che cercavo.
Poi cerco su internetttttttttte e trovo 4 siti che me la spediscono a casa in 48 ore a prezzi ottimi.
E lo fanno pure...
@@gabrielemagnabosco8926 io vivo in centro di una città grande ma anche io spesso non trovo quello che ho visto online. E poi si perdono davvero ore ad andare tra i vari rivenditori. Secondo me i sopravviveranno soprattutto i negozi di abbigliamento e scarpe.
@@valval6468 io le scarpe le compro da anni su internet...
Ho semplicemente imparato a misurarmi il piede e a controllare le schede di ogni marca prima di comprare, che risulta comunque più veloce che girare di negozio in negozio a provarle.
Stessa cosa per l'abbigliamento.
Premetto che mi aspettavo dicessi qualcosa del genere, avendo sponsorizzato ultimamente Amazon music. Questo assolutamente non per dire che sei "venduto" o simili, ma per il semplice fatto che se fossi stato d'accordo con anche una parte delle critiche, probabilmente, a meno di un'improvvisa illuminazione degli ultimi giorni capace di farti cambiare idea, non lo avresti sponsorizzato per coerenza. Sono d'accordo con te sul fatto che sia anacronistico pensare di poter bloccare in qualche modo il commercio online e che almeno l'Europa dovrebbe vigilare sul rispetto dei diritti dei lavoratori, sulle tasse e sulla garanzia di concorrenza per Amazon come per le altre grandi aziende di internet, ma, in ordine, comprare online non significa comprare su Amazon e se dovessimo sempre fermarci all'idea che tanto non possiamo fare la differenza nel nostro piccolo non avrebbero senso neanche le battaglie per il clima. Le piccole scelte che facciamo, consumare meno carne, scegliere i mezzi pubblici alle auto, limitare il consumo della plastica, non sono paragonabili agli interventi degli stati se fatti da pochi, ma potrebbero effettivamente avere un impatto se fatti da tutti. E ultimamente è cresciuta l'attenzione verso aziende che hanno a cuore tematiche etiche, sociali, ambientali. Sicuramente ci sarà stato chi si sarà scagliato contro Amazon come Don Chisciotte contro i mulini, ma personalmente reputo molto positivo che, assieme all'aumento degli acquisti online, ci sia stata anche una maggiore attenzione e consapevolezza nel farli. Un'iniziativa tra tutte è stata quella di Scomodo, che ha spinto non al "non comprare da", ma al "comprare meglio". "Comprare meglio" da negozi locali, ad esempio, non per campanilismo, ma per una questione sia di supporto economico a negozi provati (e il discorso del "eh, ma vi potevate mettere su Amazon" vale fino a un certo punto) ma soprattutto per l'aspetto ambientale, perché purtroppo il commercio online grava moltissimo sul pianeta. Vi consiglio di informarvi al riguardo. Infine, io credo che, se ho un peso in questa società, è quello che ho in quanto consumatrice. E se ne ho la possibilità preferisco sempre scegliere il prodotto più in linea con i miei principi, cosa che sicuramente Amazon non è.
Assolutamente, ricordiamoci che ci sono moltissime alternative ad Amazon per l'acquisto online. Ad esempio bookdealer.it che ti permette di acquistare libri da da librerie vicine a te, con consegna a casa e pagamento online.
Attenzione, le persone manifestano per il clima perché dai tg è spuntata la figura dell'eroe (Greta Tumberg) non perché ne sappia un minimo qualcosa di clima. Diciamolo chiaramente, quante persone sanno cos'è l'ozono tra quelle che hanmo protestato in strada? Sono le aziende stesse o gli stati a piazzare queste figure e farti credere che il cambiamento nasce da te, ma i progetti sul futuro green esistono da decenni, i fotovoltaici aumentano esponenzialmente ogni anno ma esistono da almeno 10 anni, stessa cosa per la progettazione delle auto elettriche, tu vedi il prodotto finito al tg, ma da quanti anni gli ingegneri sono al lavoro per crearla? Dal 2007. Perciò tempo al tempo e dall'alto riusciranno a salvare il pianeta. Tu se decidi di mangiare una merendina o una mela non salverai un bel niente
Amazon durante la pandemia si è arricchita sulle spalle dei propri dipendenti sfruttandoli e mettendoli a rischio contagio più e più volte. Ti consiglio questo questo fumetto che denuncia la situazione, davvero illuminante.
www.larevuedessineeitalia.it/2020/11/03/carne-da-cartone/
@@nicolosanzo9320 guarda che con "battaglie per il clima" non mi riferivo ai Fridays for future, ma in generale all'attenzione verso le tematiche ambientali, che è ovviamente uno dei punti principali dei manifestanti ma non è nata con Greta Thumberg. Nessuno nega che si siano fatti progressi nella lotta ai cambiamenti climatici, ma purtroppo non si è fatto abbastanza ed è un dato di fatto. A livello globale, secondo il "climate action tracker"- un'organizzazione non-profit che si occupa di studi sul clima e i cambiamenti climatici, solo il Marocco e il Sahara occidentale hanno emissioni tali da garantire il rispetto dei trattati di Parigi, mentre sono solo altri 5 stati (tra cui l'India) a poterlo fare con la soglia dei 2°C. Tutti gli altri sono insufficienti se non gravemente insufficienti (come USA e Russia). Inoltre, purtroppo, passare a fonti energetiche rinnovabili è fondamentale ma non sufficiente: non ridurrebbe tutte le emissioni di CO2, che comunque non solo l'unico problema dell'ambiente. Come ho scritto nel commento precedente poi, sono perfettamente consapevole che le mie azioni non salveranno il pianeta dato che non ho il potere di una grande azienda o di uno stato, ma sono azioni che se fatte da tutti potrebbero a fare la differenza. Senza fare esempi a caso, scegliere di utilizzare meno la macchina (o farlo anche solo quando non è necessaria) abbatterebbe innegabilmente il nostro impatto sull'ambiente o ridurre a una volta a settimana il consumo di carne e formaggi(anche senza eliminarli del tutto dalla propria alimentazione) porterebbe a una diminuzione degli allevamenti e a loro volta delle loro emissioni (che sono tante) nonché delle malattie croniche legate all'alimentazione che gravano sul sistema sanitario nazionale (cosa che tra l'altro è valida anche per la merendina, che ti consiglierei di sostituire con una bella mela renetta che non ha zuccheri liberi). Comunque, fare queste azioni non mi porta a non "spingere" su stato/aziende (che per questo dovrebbero influenzarmi, giusto?) che è banale ripetere devono fare molto, molto di più. Sul discorso dell'ignoranza sull'ozono credo appartenga a un contesto più generale (dipende dall'ambiente in cui sei cresciuto e componenti personali, che l'argomento sia il clima o meno) e, parlandoti da studentessa della facoltà di chimica e ti assicuro che c'è sul clima (ma per diminuire le emissioni e quindi fare "bene", puoi anche non sapere cos'è), come su tutto il resto, primo il cibo (che dovremmo conoscere più del resto dato che veniamo influenzati molto di più). Infine, credo che al netto di antipatie per la Thumberg, se solo l'1% di persone coinvolte dal movimento (su più di 13000000 "note" sono 130000) sa di cosa sta parlando, non è che positivo per il pianeta
@@GiudittaVonKleist grazie, non la conoscevo! Sono affezionata alla mia libreria di fiducia, ma se dovrò ordinare libri online ne farò sicuramente uso!
Ciao carissimo - ti seguo da tempo, sono membro del Club, ma commento oggi per la prima volta perché l'argomento mi appassiona :)
Sono d'accordissimo con te che qualunque cambiamento significativo debba venire dall'alto, dalla politica, molto più che dalle scelte del singolo.
Ma mi pare che un parallelo chiave qui sia quello con la crisi ecologica. Anche lì, se vogliamo sopravvivere come pianeta, servirà che i governi si azionino per bandire e limitare pratiche e industrie dannose per il pianeta.
Ma ciò non vuol dire che fare la differenziata, cercare di limitare il proprio consumo di carne/i voli in aereo/ecc sia inutile! E' un passaggio fondamentale sia per sensibilizzare la gente al problema, sia per cominciare ad arginarlo in attesa di giorni migliori.
Due punti a cui tengo:
- Trovo un po' ingiusta questa opposizione binaria dipinta nel video tra il continuare a usare Amazon da una parte, e l'essere ostili all'e-commerce tutto/nostalgici per un non meglio definito passato dall'altra. Continuare ad acquistare online, supportando imprese e negozi medi e piccoli e senza passare per Amazon, è facile. (Non facilissimo, è vero, e più facile per alcuni prodotti che altri - ma comunque facile).
- Questa idea che "opporsi all'avanzata di Amazon è assurdo" mi sembra un po' una di quelle linee propagandistiche del capitalismo alla anni 80 che ormai abbiamo assorbito senza più questionarle. L'idea che la gente è fondamentalmente meschina, e continuerà ad acquistare da multinazionali criminose solo perché gli fanno un prezzo migliore/perché gli offrono un lavoro per quanto misero è quantomeno questionabile - e se ci credessimo davvero tutti ci saremmo già belli che arresi su altre questioni, prime fra tutte quelle ambientali.
Verissimo è che la gente opinione non la cambierà spontaneamente, e che è importantissimo fare informazione di qualità, come fai tu, per cercare di persuaderla dei vantaggi che ci sarebbero, in primis per loro, a boicottare i vantaggi di Amazon oggi per vantaggi più sostanziali domani.
Un salutone :D
Ciao shy, non sapevo stessi passando un periodo di difficoltà, ci tengo a farti sapere che stimo molto il tuo lavoro e che senza di esso non ci sarebbe una voce che fa informazione indipendente altrettanto bene in Italia. Non ci mollare.
Shy hai fatto un video commovente. Bravo.
E' bellissimo avere una persona con una lucidità mentale come la tua a dare speranza e una nuova luce su questioni che sul momento sembrano solo buie e opprimenti.
Continua con il tuo lavoro, e grazie.
13:13 In Svizzera l'hanno gestita così: hanno posto le condizioni, Amazon non ha accettato e quindi per il momento arrivederci. Ad oggi Amazon in Svizzera non è insediata. L'Italia è 6 volte la Svizzera, e checché ne dica Shy è un grosso paese: soprattutto in rapporto al potere di spesa non ce ne sono poi così tanti di pari livello nel mondo. Ce ne sono di più popolosi, ma la popolosità è una caratteristica di molti paesi poveri. Insomma, per Amazon sarebbe una brutta perdita. Sarebbe sufficiente una alleanza commerciale con un solo altro grosso paese per fargli sputare sangue, senza bisogno di unioni.
Davide Anonimo Vigliacco
Poi c'è il problema dello sfruttamento dei lavoratori in queste multinazionali.
alla svizzera c'è frega poco sta in mezzo all'europa uno svizzero si può iscrivere a tutti gli store di amazon per lui stranieri e farsi recapitare il prodotto , comunque loro sono un caso a parte
Impraticabile se non passando attraverso le istituzioni europee, che è esattamente quello che ha detto shy
@@beltipino85 Certo, peccato che puoi iscriverti a tutti gli store esteri che vuoi che se abiti in Svizzera il pacco ha il supplemento di dogana. "Caso a parte" è la solita cosa che si dice quando non si ha voglia di prendere in considerazione un caso scomodo da analizzare. È un paese libero e pienamente autodeterminato nonostante sia "piiiccolo piccolo" come direbbe Shy, la politica prende decisioni e la popolazione vive serena anche se non sta dentro l'UE (che, ricordiamo, NON È il sinonimo di Europa). La Svizzera è al 100% Europa e di far parte dell'unione non gliene frega sostanzialmente una mazza perché non ne ha bisogno.
@@Refixul Ma perché? Ma voi credete davvero che al di fuori dell'UE non ci sia vita? Se un paese non ne fa parte stringe semplicemente accordi 1 a 1. Rifacendo anche qui l'esempio della Svizzera, questi hanno da soli più accordi commerciali dell'intera Unione Europea.
Late show with Breaking Italy
C'e' già il podcast
La vita va sempre avanti mai indietro, le cose cambiano e non tornano mai come prima. Ma non deve essere per forza un male
Il problema sta nel fatto che Amazon sta approfittando della chiusura di molti negozi fisici aumentando il prezzo dei prodotti e la gente che acquista sempre piú impulsivamente cose inutili solo perché pubblicizzate dagli influencer
Nel mio ufficio stampano differenti documenti, poi uniscono i fogli nell'ordine desiderato, e fanno lo scan per avere un nuovo file. L'efficienza muore sotto il peso dei toner.
Evidentemente nel tuo ufficio sono refrattari al buon senso !
Veramente ? Che ufficio è ?
@@flowz100 in realtà è fatto per lo più di persone cresciute lontano dallo "strumento computer". Fanno le cose come sanno farle, ma si impegnano molto a imparare, una volta non usavano nemmeno lo scanner
@@pionieresvizzero2224 ufficio privato in una piccola azienda familiare
Storie vere, ti capisco.
"Perché non decido io cosa vogliono le persone, decidono loro. E io vado dove sono le persone"
Wow, bel principio!
La questione comunque è delicata, e tu in quanto lavoratore del web sei decisamente in conflitto di interessi. E dire continuamente "è il mondo che sta cambiando", "è la società che cambia" è paradossalmente la cosa più reazionaria e conservatrice che si possa sentire di questi tempi.
Non è un principio, è come funziona il mondo. Se vuoi vivere devi guadagnare. Se vuoi guadagnare devi vendere. E non vendo se quello che fai fa schifo alle persone. Quindi si sono le persone a decidere cosa devi produrre e come devi vendere un prodotto. Se non lo fai muori. Che piaccia o no per il momento funziona così.
Chiaro e naturale che il progresso non si può fermare e sarebbe sbagliato il contrario, però è anche chiaro che i negozianti (quelli che pagano onestamente tutte le Enormi tasse nazionali fino all'ultimo centesimo, degli evasori non mi frega nulla) da qualche parte la testa la dovranno pur sbattere. E non fate i classici hipsterini con i baffetti arricciati e la carta del papi dicendo che si devono innovare: mio fratello che vende prodotti per animali come può CONCRETAMENTE rinnovarsi e combattere con un colosso estero che paga 0 tasse e fa arrivare il prodotto a casa direttamente del cliente? Se riuscite a darmi una risposta concreta e seria sarò felice di dialogare con voi
Tuo fratello, purtroppo, non può continuare con questo lavoro. In questo caso non c'entra neanche Amazon, arrivano prima catene come Arca Planet. Modello di business non più attuale. Comunque passare ad un e-commerce e spendere i soldi che normalmente hai per location e utenze ti permette di pubblicizzare quanto serve l'attività.
Non ho nozioni economiche sufficienti per dirlo con certezza ma ci sono mestieri che ciclicamente nella storia sono diventati improduttivi a lungo termine per quanto affascinanti e ciclicamente sono tornati in auge.
Bisognerebbe cerca di ridefinire alla luce degli ultimi sviluppi del mondo del commercio quali tipo di negozi e imprese diventeranno insostenibili a lungo termine, e temo che il cibo per animali potrebbe essere fra queste.
La risposta, per quanto mi dispiaccia, potrebbe essere: non può e io forse al suo posto limiterei le perdite e chiuderei o venderei solo online e vedrei come va.
non si tratta tanto di fare gli hipsterini ma di essere meno emotivi e capire che in questo periodo bisogna rischiare nel fare qualcosa di nuovo e se neccessario tornare sui libri.
vivo una situazione molto simile, la mia famiglia vende libri e fumetti usati in un chioschetto e sono 7-8 anni che io e mio fratello insistiamo per metterli online e provare a vendere altro dato che questo settore non è più abbastanza redditizio. la situazione per noi non è gravissima perchè sia io che mio fratello abbiamo optato per l'università ma anche perchè l'idea di continuare con la piccola impresa di famiglia non sarà presto più sostenibile.
del resto mi rendo conte che, specialmente in italia, anche se hai una laurea in chimica con erasmus e quant'altro dopi pochi anni ti licenziaranno e te lo dicono chiaro e tondo le imprese stesse, non posso sperare neppure di specializzarmi in un solo mestiere; so bene che dovrò fare diverse mansione sebbene raggiungerò una laurea. figurati come possa essere per il nostro chiosco e per i nostri colleghi del mercato itinerante che fino a ieri non hanno mai pensato che potesse essere il caso di investire seriamente nel proprio lavoro e oggi fanno fatica a pagare le tasse ad andare avanti (e questo sebbene molti siano evasori)
Devi pensare al valore aggiunto che la tua attivita da al consumatore, quando iniziai l'università ricordo che c'erano due libreria, una ha chiusto l'altra si è strasformata in un caffé letterario. In linea di massima il mondo è cambiato. Devi tenere presente che se apri un negozio fisico devi pensare che la maggior parte della clientela verrà da un raggio molto vicino, perché chi abita troppo lontano spesso sarà più comodo a comprare online.
P.s. banalmente potrebbe a vendere ANIMALI, visto che questi difficilmente si possono acquistare online.
Parlo da corriere,se non assumono o aumentano i salari col cazz che arriva la roba a casa,in questi mesi le consegne sono triplicate,i mezzi e il personale non ci sono,gran parte della roba torna indietro e gli stipendi diminuiscono pure che il lavoro aumenta...
Quello che non capite , che l’Italia è un paese di anziani. Poco capaci di usare internet in tutte le sue potenzialità. La maggior parte usa solo fb e whatsapp . Io resto dell’idea che ci deve essere il progresso, ma non dimentichiamo che la merceria, il panettiere, il verduriere, ecc ecc sono per molti anziani che non guidano un supporto da non sottovalutare. Ci vuole il buon senso è un po’ più umanità per i nostri anziani!
Finalmente ho capito perché pronunci male i nomi stranieri anche nelle lingue più vicine e simili alla nostra....è democraticamente giusto nei confronti delle lingue più difficili e delle culture più lontane. Respect
Chiedere politicamente delle misure e boicottare chi evade le tasse si possono fare anche insieme eh.. perché far finta che siano due scelte separate?
Sì, probabilmente hai ragione, ma credo che il discorso sia "il sistema amazon funziona non perché evade le tasse, ma perché più efficiente, piuttosto che concentrarsi sul boicottare amazon, regoliamo Amazon"
@@giovannicavallo264 Non sappiamo quanto bene funzionerebbe se pagassero le tasse
Se ogni rincaro lo scaricano sui prezzi finali dei prodotti significa un aumento generale dei prezzi del 20% almeno
Diventa sicuramente più fattibile essere competitivi per le imprese locali
@@anderfiori7003 e sono del tutto d'accordo, ciò non toglie che questo non è boiocottaggio, questo fa parte di una sana regolamentazione.
Per il resto, il 20% è un valore che non mi sembra affidabile e come già detto nel video, spesso Amazon è solo un intermediario, i prezzi aumenterebbero anche per le piccole o medie imprese che usufruiscono dei suoi servizi nonché su un enorme ciclo economico che non riguarda solo amazon. In più io sono abbastanza convinto che il motivo per cui Amazon vada forte, non sia affatto il prezzo (che come abbiamo già detto non è di certo scelto da amazon per praticamente quasi tutti i prodotti che non sono Amazon), ma per il servizio il quale potrebbe pontenzialmente diventare meno conveniente dal punto di vista economico dando spazio ad altri nel mercato, ma non produttivo, il servizio è sempre quello e funziona tanto che amazon non è di certo per caso quello che è adesso, se si pensa che basti regolamentare Amazon per far rifiorire l'economia dei piccoli imprenditori senza che essi amplino la loro produttività, non solo si ha una visione della vita che non porta al miglioramento, ma in più si stanno proprio guardando le cose dal lato sbagliato; Amazon per quel che mi riguarda può anche fallire, ma prima o poi se il mondo continuerà ad andare avanti (e credo che tutti speriamo questo, nel senso del benessere quantomeno, non dell'insulso) ritornerà la necessità dei piccoli imprenditori di modernizzarsi per stare al passo con i bisogni di un mondo che cambia. Non c'è altro da dire
@@giovannicavallo264 Ma sono convinto anche io che tra un decennio gli acquisti avverranno per la maggioranza online e i piccoli negozi saranno morti esclusi quelli in zone di centro città e turistiche
Detto ciò se facendosi competizione alla pari perdono per un servizio inferiore è giusto che chiudano è così che funziona il mercato, un imprenditore lo sa nel momento in cui apre il proprio negozio/bar/ecc
Diverso è chiudere perché paghi 30% di tasse e amazon ne paga lo 0.3% in paradisi fiscali
Inoltre c'è la questione sfruttamento del lavoro e dipendenti sottopagati da affrontare
Oltre alle varie tasse antinquinamento che spero arrivino prima possibile a livello europeo
@@anderfiori7003 Io penso che qualunque persona cosciente della società in cui vive non possa che essere d'accordo con questo, certamente il problema sta in gran parte nell'elusione fiscale che a lungo andare non giova a nessuno.
Shy, alla fine di questo video appari tu che mi dici di iscrivermi a un club o una roba così ma non so se farlo perché temo la truffa. Mi confermi che è tutto vero?
Se ti iscrivi poi guadagnerai anche tu 40k euro.
@@jackzugna5830 vero! sono iscritto al club da due anni e adesso ho una villa, una ferrari e sono sposato con una modella!
Agli iscritti che donano di più viene concesso un posto tra gli illuminati e uno Stato personale in Africa.
Sono vere entrambe le cose...
Anni fa lessi il libro "En Amazonie", il cui autore, Jean-Baptiste Malet, è un vero giornalista che si è infiltrato come vero dipendente in uno stabilimento Amazon. Ciò che ne è uscito è scioccante e consiglio a tutti di leggerlo, ovviamente non per convincerci che il progresso vada boicottato, ma per ricordarci che alcuni valori fondamentali sono messi in pericolo.
grazie mille, lo comprerò su Amazon
@@zeno9667 o. O
@@zeno9667 ma ahahahah
@@zeno9667 Nessuno te lo impedisce.
Di solito pendo dalle tue labbra e, intendiamoci, continuerò a farlo. Ma questa volta sono in completo disaccordo sul termine efficienza che non é l'unico parametro per valutare un esercizio commerciale e non é legato solo alla velocità di consegna. Se cerco qualità (mi riferisco soprattutto al cibo nei centri commerciali, ma non solo) nei prodotti e nella professionalità di commessi preparati devo rivolgermi ne ad Amazon ne alla grande distribuzione. Per esempio se devo avere informazioni su un libro che sto comprando da Feltrinelli sicuramente avrò una buona informazione. Perché dovrei andare da amazon ? Perché costa 1 euro di meno e mi arriva un giorno prima ? Probabilmente quel libro lo leggerò tra un mese. Non vedo ne efficienza ne qualità in tutto questo
Premetto che non vivo in Italia, ma ormai da più di un anno non uso Amazon e per i miei acquisti online mi rivolgo direttamente al venditori e ai loro siti. Ci sono negozi che offrono servizi di spedizione e secondo me dovrebbero essere supportati. L'idea che Amazon diventi l'unico distributore ed ergo negozio online non mi piace per niente...
Sarebbe utile avere qualche nome...per quanto mi riguarda quel che non mi fa rinunciare ad Amazon e al servizio rime sono le spese di spedizione quasi sempre abbattute (e anche per Prime video) per la qualità della merce non sempre mi convince...ad esempio per l'abbigliamento mi rivolgo altrove, ma nel migliore dei casi bisogna arrivare ad una cifra piuttosto alta per non pagare la spedizione.
Anche io mi rivolgo direttamente ai negozi. Credo che la pigrizia abbia un ruolo importante: la gente è abituata a cliccare il primo risultato su Google che è spesso Amazon, o per fama pensa che non ci siano alternative.
Io amo le attività locali e i piccoli commercianti. Però essendo parte di una generazione giovane con una visione globale, mi infastidisce molto il provincialismo e campanilismo che hanno queste attività. Le attività locali non vogliono i supermercati, non vogliono il commercio online, non vogliono competere con le attività straniere, non vogliono modernizzarsi. Non vogliono, non vogliono non vogliono... Quando capiranno che il mondo è in continua evoluzione eppure loro devono adattarsi forse riusciranno a non lamentarsi per ogni cosa. Non possono continuare a stare fermi nelle strategie di 50 anni fa
Sarà un caso, ma dopo anni che mi servo normalmente su Amazon ho dovuto comprare da un negozio di quelli fisici, sotto casa. Destino vuole che mi abbiano venduto un prodotto che non funzionava. Spiego perché non poteva funzionare tramite foto, disegni tecnici trovati online dello stesso prodotto, lunghe email con descrizioni minuziose. Hanno fatto di tutto per non farmelo cambiare e hanno vinto loro. Ho buttato 40 euro e ho desistito per sfinimento. Nel frattempo facevo il reso con due click di un prodotto su Amazon da 180 euro che ho provato e non mi è piaciuto e che il corriere si è pure venuto a prendere al mio domicilio senza pagare un singolo euro. Soldi restituiti un ora dopo aver consegnato il pacco al corriere.
Questo è uno dei migliori pezzi che abbia mai ascoltato. Ciao buon lavoro
Ci sono due tipi di persone: chi ha messo mi piace al video dopo aver visto l’extra alla fine e chi mente! 😂😂😂
nome della ragazza?
mi hai beccato...
Paragonare Amazon ai supermercati non ha molto senso.
Il vero problema credo sia il contesto di monopoli in cui operano alcuni di queste aziende e non e-commerce in sé.
Poi Amazon è UNA sola società, i supermercati sono formati da migliaia di società che si fanno concorrenza a vicenda.
Non ha paragonato Amazon agli ipermercati, ha detto che le piccole botteghe sono state superate in efficienza dagli ipermercati o centri commerciali, i centri commerciali vengono a loro volta superati da Amazon, probabilmente in futuro Amazon verrà superata da qualche organizzazione ancora più efficiente ecc. Non ha detto cosa è meglio o peggio, ha semplicemente constatato la realtà. Poi che si creino problemi legati ai monopoli non c'è dubbio, li devono intervenire e regolamentare le istituzioni europee ad esempio
Grazie per il tuo commento, finalmente qualcuno con un cervello! Per la prima volta sotto i video di Breaking Italy vedo delle persone pensanti che scrivono cose sensate! C'è ancora un barlume di speranza
Ha semplicemente messo a nudo l'ipocrisia di chi critica, tutti si lamentavano una volta dell'arrivo dei centri commerciali? oggi, intendo il presente, sti centri commerciali sono sempre pieni e macinano soldi. Quando critichi qualcosa devi farti portatore dei valori che vuoi difendere, altrimenti è troppo comodo.
concorrenza tra supermercati ??? dov'è ? alla fine tutti + o - sono allineati ogni catena ha i suoi prodotti che costano meno rispetto all'altro
@@finmat95 perciò anche Shy, che aprirà uno store su Amazon...
Mi immagino un futuro con i corrieri alla Death Strending ahahaha
Finché non esplodono cadaveri va pure bene
Speriamo in una trama migliore in quel caso.
Prima cosa che ho pensato
IL CAMBIAMENTO È INEVITABILE . Amazon sta facendo ai centri commerciali quello che i centri commerciali fecero ai piccoli negozi ... La soluzione è allontanarsi dal concetto di prodotto e prezzo ... bisogna proporre soluzioni sempre più disegnate su misura alle specifiche esigenze del cliente. Va considerato che si svilupperà anche per Amazon la concorrenza... ad esempio se si vuole spendere meno sullo stesso prodotto c è già Aliexpress... la guerra volta al prezzo più basso fa solo “ vittime “ nel tempo ... Vedremo ...
Oh però se te l'ha veramente detto Pippo dimmi quanto ti serve che te li do io ☺
Io ho avuto un e-commerce e so come funziona. È molto difficile guadagnare, visto che nell'informatica ad esempio ci sono grossisti che vendono al pubblico con ricavi ridicoli, quindi tu non potrai mai fare quei prezzi. Nell'abbigliamento è simile, visto che devi avere molti soldi da investire, perché devi avere un vasto magazzino, altrimenti la gente va su Zalando o simili. Bisogna stare attenti a ciò che si fa
Sì ma a parte la qualità del lavoro, vogliamo mettere una persona che ha un suo negozio dove vende magari cose che la appassionano e ti sa spiegare, mentre lavorare per amazon anche con tutte le buone condizioni possibili, è un lavoro da automa, spero che almeno i piccoli negozi più validi possano resistere e avere la loro nicchia.
Fino all'altro ieri si sbraitava che una persona, per ottenere una carta con caricate poche centinaia di euro, doveva accettare lavori in culonia mentre adesso la salvezza è restare dentro casa. bello come la pandemia abbia distrutto anni di becera propaganda con uno starnuto.
Il mondo va verso l'ecommerce, ma questo non vuol dire che va verso amazon: questo non è l'unico ecommerce nel mercato. Ci sono tanti altri ecommerce che danno le stesse comodità di amazon senza sfruttare i lavoratori o i partner della filiera. Senza contare che molte volte è addirittura antieconomico per il cliente comprare su amazon. Io ho boicottato amazon da circa un anno e vivo benissimo così..
Un commento intelligente sotto questa sezione commenti! Sei un caso raro
Puoi fare degli esempi di altri e-commerce così da condividere le informazioni?
@@Kiki20kiss dipende da quel che serve. Esempio: se serve elettronica, prendo sovente cose ricondizionate, per esempio su techflash.it, oppure se servono cose x l'ufficio, prendo da mondooffice.. poi utilizzo molto anche ebay che ha un rapporto migliore con i suoi partner rispetto ad amazon..
@@Kiki20kiss anche eprice e manomano
Ciao ti ho ascoltato volentieri, sei giovane e ti capisco proprio perché la tua esperienza è limitata al tuo portafoglio, se aprissi la mente forse perché ti reputo intelligente c'è molto da fare proprio nell'ambito online e dedicato ai giovani senza dover recare danno alle piccole attività anzi il contrario; normale che ci vuole il suo tempo e investimento, ecco li ci entra anche la politica, quella sana, poi è questione di crescita di energia e mentalità. Grazie
Ti ho risposto forse troppo frettolosamente ma se ne può discutere, concordo su alcune cose su altre un po' meno, però hai ragione sul futuro. Grazie
Il problema è: da dove li prendiamo i soldi per la sanità tra 10 anni?
Dal MES
Dalle truffe online?
Dai 40000 euro al mese di Alessandro Masala.
@@webdisaster1907 i soldi eventuali del MES comunque dovremmo restiruirli. Quindi la domanda permane
@@sirPage94 mi sa che stava scherzando il tipo
Sei un mito assoluto 🙌🏻👊🏻
12:27 Roberto Mercadini Triggered
2020 in a nutshell.
Perchè
L'ho pensato anch'io 😂
@@giuliodellacasagrande684 In un video parlava di come una volta un suo datore di lavoro avesse sostituito il termine problema con opportunità e lui assieme ai dipendenti si spaventano ogni volta che qualcuno pronunciasse opportunità.
Sta puntata mi ha fatto troppo ridere,anche se non è questo il vero scopo dello show. Troppo forte ✌🏻
finalmente qualcuno parla di ste pubblicità truffaldine
Io ho dovuto acquistare il Colosseo Lego dal sito ufficiale, non avendo nessun negozio Lego nella mia regione (l'Umbria) e sto attendendo che mi venga portato a casa.
Nel frattempo, i miei vicini romani avevano già da tempo potuto assicurarsene uno in negozio e lo scorso 27 novembre sono andati là con calma, portato in sicurezza il set a casa e se lo stanno costruendo.
Da piccolo avevo sempre l'ansia per QUEL giorno in cui papà mi portava al negozio di giocattoli, il senso di attesa e curiosità nel viaggio d'andata e la smania di aprire la scatola al ritorno.
Oggi, invece, affidare un pacco contenente un set da 500€ a un corriere mi mette troppa agitazione, non è in mio controllo né quando né, soprattutto, come e quindi generalmente preferisco prendere e proteggere con mano io certi acquisti.
Per necessità di cose, oggigiorno mi sono dovuto aggiornare anche in questo ambito (i videogiochi, le CIABATTE pure, quelli già acquistati online in passato) però non sono dell'idea che sia necessariamente il futuro, sarà più un 50/50.
Per il futuro, però, mi sento di darti un consiglio. Cerca di non ridicolizzare 'il boicottaggio'. Innanzitutto non è un fenomeno unitario, anche il boicottaggio è qualcosa di più complesso. Nessuno sano di mente spera di battere Amazon dicendo di andare ai mercatini. Se questo lo dice Mario Giordano ha senso dargli peso? Se crei un'opposizione così netta fra pro-Amazon e contro-Amazon stai semplificando, e tu ti vanti di non farlo. Come secondo punto ti direi che un boicottaggio ponderato e serio contribuirebbe anche a raggiungere quegli obiettivi di tassazione unica europea che personalmente apprezzo anche io. In generale, comunque, sfottere la gente non è simpatico, e sarebbe meglio evitarlo sempre!
Concordo. Secondo me il "boicottaggio" ha troppe sfaccettature per semplificarlo in "sconfiggiamo amazon". Semplicemente, il boicottaggio può essere anche il rapportarsi in modo critico al marketing spesso aggressivo dei prodotti e delle offerte che ti vogliono far credere che determinati prodotti ti servano assolutamente, e devi approfittare dello sconto di 99 centesimi su queste cuffiette bluetooth da 15,99. Ma mille altri modi di essere consumatori più critici in generale e in particolar modo nei confronti di chi agisce in monopolio.
Discorso interessante e complesso, difficile discuterne da cellulare... spero si capisca lo stesso il senso di quello che voglio dire.
E mi dispiace che Shy abbia descritto il "boicottatori" praticamente come gente con sessanta gatti in casa che si inchioda ai cancelli degli stabilimenti urlando e strappandosi i vestiti e i capelli, decisamente semplicistico per i suoi standard.
Applausi! Una persona pensante finalmente. Il tuttologo Shy non può essere contraddetto, retoricamente utilizza sempre la tecnica della derisione, della banalizzazione, della superficialità. Ovviamente fa solo monologhi, mai un confronto, un contraddittorio, con qualcuno esperto nel proprio campo. Questo canale è l'emblema della disinformazione. Il problema non è Alessandro Masala, povero cristo senza né arte né parte, che campa e ci sguazza con questa immondizia, il problema è che ci sono 600.000 persone, spesso giovanissime ed ingenue che si fanno plasmare dal pensiero di questo individuo che per quanto mi riguarda, al di là delle sue posizioni, rappresenta il vuoto.
Più che altro è triste, perché c'è tanta gente che si adopera, si sforza di rendere complesso un discorso che invece viene banalizzato fra due meme e poco altro. Ed è triste che anche una persona che cercava e cerca di rendersi indipendente dalla melma televisiva finisca invece per assecondarla, dando contro ad una opposizione insignificante rappresentata da Salvini, Meloni e simili giullari. Sarebbe bello che almeno su internet, o almeno su un canale che vuole essere serio, gente à la Lilli Gruber venisse completamente ignorata. Invece si ripropone sempre la stessa polarizzazione che ha radici ormai nei decenni. Ed è un discorso che vale per tutto, vengono date per scontate cose che ci si aspetterebbe vengano approfondite. Mi ricordo il video che celebrava la vittoria di Biden in cui si diceva pressappoco:"Avete visto che succede quando non si vota Clinton? Ci si becca Trump! Menomale che ora ha vinto Biden!", come se tutti quelli che non hanno votato Clinton fossero in fondo complici dei crimini di Trump. Potrei aggiungere anche che le riflessioni sugli USA come leader del 'mondo libero', qualunque cosa voglia dire, fatte da uno che abita in Sardegna, una terra martoriata da Usa e Nato, è quasi offensivo. Ma va bene così, probabilmente è questo il prezzo che si paga per l' 'infotainment'. Mi spiace soltanto, ecco.
@@josefk8355 Giacomo non ti conosco e non so chi tu sia, ma sappi che condivido al 100% ogni tua singola parola. E' il mio stesso pensiero, sono contento di aver trovato qualcuno che ancora sa usare il proprio cervello in maniera indipendente. E ti sono vicino perché so il sentimento di sgomento e di impotenza che si prova a vedere e sentire questi personaggi mentre cavalcano l'onda e indottrinano giornalmente i più ingenui, i più deboli, i meno informati. Grazie per le tue parole, mi dai ancora qualche speranza che non tutti siano lobotomizzati da televisione e fenomeni da baraccone come il suddetto Alessandro Masala. Un commento come il tuo non lo avevo mai trovato. Sul discorso della Sardegna poi, stendiamo un velo pietoso. Questo ragazzo, per quanto siano buone le sue intenzioni, o lo fossero almeno in partenza, è ormai totalmente distaccato dalla realtà (infatti esiste unicamente in un mondo virtuale), non cita mai le fonti, non ha mai un confronto dialettico, non ha alcun titolo accademico, denigra ogni posizione diversa dalla sua, deride l'altro per demonizzarlo. E' un sottoprodotto della cultura televisiva generalista. Un emblema dei tempi bui che stiamo vivendo.
@@GiudiziUnniversali ma infatti io ti consiglio di guardare i suoi video con distacco e consapevolezza del fatto che, come ogni cosa, sono figli di un'ideologia, peraltro molto chiaramente distinguibile, quasi patetica. Io quel che dico lo dico perché mosso da un'ideologia ben precisa, che rivendico e metto sempre in primo piano. Masala anche sulla patrimoniale parla di "atteggiamento pratico", come se gli altri fossero sulle nuvole a contemplare le proprie idee e non ragionassero in termini pratici. Il classico ragionamento del "tutti fessi e indottrinati tranne me, che vivo nel mio mondo libero", un ragionamento che con la pratica non ha nulla a che fare, mentre è parente stretto della pochezza e della miopia di pensiero. Questo, se ci pensi, deriva anche dal fatto che fra M5S, Lega, Renzi, FdI e, prima ancora, il re Berlusconi, la percezione di superiorità che uno come Alessandro Masala può avere si moltiplica di fronte al nulla che dicono quegli altri, contro cui basta davvero dire qualcosa per uscire fuori dal campo della demenza. Così però si lascia davvero fuori dalla porta la complessità e l'analisi che, ora più che mai (ce lo insegnano gli studi di genere) deve essere interposta, intersecata agli eventi, non deve pretendere di mettersi al di sopra di essi, dato che questo non è possibile e neppure è auspicabile. Io sono convinto che siano in tanti a pensarla in modo diverso, con un atteggiamento critico su ogni questione, solo che hanno poca visibilità, e credo che sia meglio così. Se cedessero ai meccanismi del pop perderebbero tutto il loro valore. È un po' come la musica: quella bella te la devi andare a cercare, non passa alla radio.
In realtà non penso che boicottare Amazon sia boicottare lo shop online. Ma semplicemente cercando siti alternativi o gli shop creati direttamente dal venditore, cercando di contrastare (con un'idea purtroppo utopica) le pessime condizioni di lavoro di molte persone.
I piccoli negozi? Quelli dove entri non ti salutano neanche, compri qualcosa ti fregano il resto e quando si rompe quel qualcosa la garanzia non esiste?
ammazza che brutti negozi che hai nella tua zona
Già, da me entri, ti chiamano per nome, compri, e se la volta dopo torni e gli riporti il prodotto perchè non funzionava/non ti è piaciuto o simile, te lo cambiano. Certo non deve essere una prassi ma qualche volta può capitare.
Signori, abbiamo trovato uno che compra pure la pasta su Amazon. Ho una cartoleria e di certo ti servo meglio dei corrieri che sono li per fare unicamente il loro lavoro. Ergo se non sai le cose non sparare cazzate, perchè io purtroppo non posso vendere ai prezzi di Amazon, ci vado silo in perdita
@@64thhokage No, vivo in Sardegna che è peggio
@@Greymane93 Avere una cartoleria non ti fa diventare dotto a quanto pare visto che hai usato "ergo" così, a cazzum.
Non so le cose che vuol dire? Ho raccontato quel che succede in alcuni negozietti.
No, non compro la pasta su Amazon, andrebbe contro la mia etica e contro i miei studi.
Sì agli acquisti online, no ad Amazon!
quel che mi dà fastidio di Amazon sono le pubblicità recenti, dove sembrano volersela tirare da "felice cooperativa sociale"...
Creare posti di lavoro in zone depresse con paghe minime e condizioni pessime. Un tempo cercavano di tenerlo nascosto ed era sweatshop, ora te lo vendono con il sorriso come se fosse un opera di carità
@@rass4375 difatti su La sentinella di Ivrea di tre mesi fa c'era un inchiesta proprio su quanto siano precari i lavori alla Amazon vicino Vercelli...
Io penso che chi compra sempre su Amazon è perché ha paura di uscire da solo. Molte delle volte è gente che esce occasionalmente, preso tra ansie e paure. Che vive guardando serie TV, Netflix film, piangendosi addosso. E purtroppo oggi il mondo è popolato da ansiosi paranoici..e infatti..molti son contenti a stare chiusi in casa. E gli youtuber in primis, dato che da sempre vivono segregrati nella cameretta parlando da soli. Benvenuto nuovo mondo..complimenti a tutti
A volte non è nemmeno ansia o paranoia, a volte si sta semplicemente meglio a casa che in giro. Non escludere i misantropi, gli "orsi" in generale e quelli che possono viaggiare poco e oramai trovano poco interessante/divertente girare negli stessi posti da anni.
Si vanno bene tutti 'sti discorsi sul nuovo che avanza e sul progresso inarrestabile, ma nel pratico, quei lavoratori che vivono oggi questo cambiamento e sono nel limbo tra un mondo vecchio e un mondo nuovo, che fanno? Si caricano sulle spalle la sfortuna di essere nati nel posto sbagliato nel momento sbagliato? Mi sembra che le cose possano andare diversamente se lo si vuole. Però lo devono volere sia dall'alto (politica) che dal basso (consumatori)
best video in chiusura per invogliare al club. YOU GOT ME
Ritengo l'idea che in un futuro prossimo, un impiegato possa lavorare per anni da casa, senza avere nessun rapporto, con altri colleghi , o che addirittura non abbia neppure la minima idea di dove sia la sede fisica dell' azienda per cui lavori, decisamente alienante.
Un futuro dove non esci di casa, non fai la spesa, non incotri nessuno, e' la fine stessa dell'idea di societa'.
Una "societa'" simile l'ho vista solo in Star Trek e si chiamavano Borg.
Sempre in fatto, di serie televisive, mi sa che aveva ragione Futurama, dove il futuro del lavoro nell' anno 3000 era fare il fattorino.
Stavo per scrivere ESATTAMENTE la stessa cosa... roba buona per sceneggiatori di film distopici pensare un futuro dove studi da casa, lavori da casa, ti fai portare la spesa a casa, visiti musei e teatri da casa ecc... un "modello" che come hai detto fa morire la socialitá (perché con la dad non farai mai amicizia con i compagni di classe, con lo smart working non farai mai amicizia con qualche collega), ma che in seconda battuta FA MORIRE LA STESSA SOCIETÀ...
Da mancanentati pensare ad essa come "new normal"
@@emanuelechelini5163 Se fossi uno scrittore di fantascienza, inizierei il mio romanzo cosi.
"Alle soglie del nuovo millennio lavoravo su un piccolo pc. Avevo migliaia di piccole cartelle, tutte ordinate,tutte riposte nella cornice del mio desktop. Oggi varcate le soglie, son stato io ad essere rinchiuso in una cartellina, all'interno di un pc immensamente piu' grande. Click sinistro - menu' a tendina - e sei cancellato..."
La penso esattamente come voi.
Ultimamente sto pensando che non sarebbe male investire soldi per fare un corso di sopravvivenza e andare a vivere in mezzo ad una foresta in alaska, alla into the wild, mi sembra l'unico modo per vivere realmente ...
A parte per chi vive in dei paesini sperduti o per chi vuole una cosa che non trova nel posto dove abita, quale sarebbe il vantaggio di acquistare tutto online? Se voglio acquistare frutta e verdura , voglio sceglierla io e prendermela subito non aspettare che me la portino altri e magari mi mettano che so, qualche mela o pera marcia. Se voglio acquistare roba o scarpe, voglio provarle , non prenderle così a sentimento vedendo un' immagine su amazon. E per acquistare un libro, voglio dargli uno sguardo per convincermi a prenderlo. Se voglio acquistare Lego (sono un fan come te di questo bellissimo mondo, nonostante ho 40 anni ahhaha) mi piace andare nei negozi di giocattoli con le bellissime atmosfere che hanno, scegliermi quello che voglio , toccarlo con le mie mani, dire "è mio, non vedo l' ora di montarlo", andare fiero a pagare in cassa e portarmelo subito a casa senza aspettare nessuno che me lo porti dopo come minimo un paio di giorni (senza neanche risparmiare veramente perché, compresa la spedizione, su amazon non si risparmia nulla e nel caso del Lego accade esattamente il contrario). E' un' emozione unica prendersi una scarola di Lego nei negozi di giocattoli, e questo un per per tutto. Uscire da casa a fare compere e la spesa lo trovo molto bello , altrimenti per cosa si deve uscire? Solo per andare al ristorante o a ubriacarsi nei bar? Ma poi amazon non rappresenta un' opportunità per nessuno, neanche per chi porta la merce a casa visto che ho sentito che ha intenzione di fare da sola pure su questo mandando sul lastrico in futuro i Bartolini di turno. Quei pochi che ancora lavoreranno, lo faranno solo per amazon , saranno iper sfruttati (tu affermi che come Ue si potranno ottenere maggiori diritti, ma non penso sia così , gli Usa stessi, che sono già un gigante, per esempio non è che abbiano ottenuto chissà cosa da amazon in questo campo) e appunto saranno relativamente pochi perché amazon non riassorbirà mai tutti quelli che ha reso disoccupati perché il negozio dove lavoravano o che era di loro proprietà, piccolo o grande che fosse, è stato annientato da essa. Senza contare poi che dare in mano tutto il settore dello shopping a una sola azienda privata statunitense non è proprio il massimo. Fossimo in uno stato unico mondiale che sostituisse un' amazon con una propria azienda pubblica i cui ricavati venivano redistribuiti a tutta la società mondiale, allora sarebbe già un po' meglio ma così no, neanche per sogno.
Il tuo in teoria è un bel discorso, ma molto personale, non generalizzabile e che non trovo così convincente. C'è chi non trova tutto il fascino e il romanticismo che hai descritto nell'acquistare cose e nel farlo in un negozio, e anzi preferisce farsi arrivare gli acquisti a casa e dedicare quel tempo per fare altro. Questo vale sia per gli oggett che per il cibo. Ad esempio, ci sono agricoltori che inviano cassette di frutta e verdura appena raccolta direttamente a casa del consumatore. Si può uscire per fare una passeggiata, sport e fare due chiacchiere con gli amici anche senza andare in un negozio a comprare cose o al bar per ubriacarsi.
Quindi per me l'argomento sentimentale non funziona granché, perché non vale per tutti. Il discorso su cui invece sono d'accordo è quello sul monopolio e l'evasione. Avere un'unica azienda che domina la distribuzione al dettaglio mondiale è un grosso problema, soprattutto se evade e sfutta la posizione di monopolio. Ma questo è un discorso che va affrontato separatamente dal "lo shopping online mi piace/non mi piace".
Secondo me è sbagliato pensare che con boicottaggio di Amazon si intenda per forza boicottaggio degli acquisti online, io per esempio preferisco comprare su i siti online di alcuni rivenditori, per vari motivi, tra cui le percentuali che Amazon richiede ai rivenditori, le varie pratiche scorrette sul lavoro e altri temi o l’impatto ambientale.
Certo, Amazon in alcuni casi è indubbiamente la scelta migliore perché offre la certezza di un ottimo servizio ecc. ma non sempre è così.
Quindi non voler comprare su Amazon non significa essere retrogradi e non voler comprare online
Like per: “a mia discolpa neanche gli svedesi sanno parlare lo svedese”
Anche il fatto di Pippo Baudo XD
Ci sarebbe troppo da scrivere...mancano troppi tasselli. Dico solo due cose, una è che se Amazon è il più grande evasore fiscale in Italia e se pagasse le tasse giuste ci sarebbe una concorrenza meno sleale coi commercianti. L'altra cosa da ricordare è: ogni volta che acquistiamo una cinesata su Amazon svendiamo un pezzettino di uno stile di vita che rimpiangeremo
Amazon che fa da piattaforma ai venditori di "ovunque nel mondo" peccato che però decide lei le percentuali dei guadagni sui prodotti, perché di fatto, ha il monopolio.
Quindi no, non va bene e non ha molto senso.
Ci sei mancato ❤ tvb
“se la gente compra online, non è che la puoi riportare a forza dal sarto o dal calzolaio” ascoltato mentre mi vesto per andare dalla sarta e dalla calzolaia
sono io fuori dalla storia aiuto mamma
Soprattutto se il calzolaio, costretto a pagare tasse e balzelli che Amazon non paga, deve farti un prezzo maggiore per non morire di fame.
Che video, che video! 👏🏼👏🏼👏🏼
Mi hai convinto ad entrare nel club con quei contenuti esclusivi!
quello e capitalismo queindi shy e un ipocrita
@@danielparera1702 ma ha sempre detto che gli piace il capitalismo
@@johncross5339 non sembra
se vuole queste tasse non e piu libero comercio
@@danielparera1702 il capitalismo è la dottrina per cui i mezzi di produzione sono posseduti dai privati e non dallo stato.
Il libero mercato è un'aggiunta liberista al capitalismo. Siamo abituati a vederli andare insieme (in America per esempio) ma non sono la stessa cosa.
Si puó essere capitalisti e pro intervento statale come lo era Roosevelt nelle sue politiche anti monopolistiche (monopoli che sono la morte del capitalismo)
@@johncross5339 e perche deve lo stato intervenire?mettere tasse ?penso che nei poti piu capitalisti dove non interviene tanto lo stato e meglio la qualita della vita
solo i politici vogliono uno stayo che interviene enricorda che uno stato che te lo da tutto te lo toglie tutto
Ho incontrato un giorno un vicino del palazzo sull'ascensore che mi parla e mi dice:"ah questo Amazon... Stanno uccidendo tutti maledetti loro, non bisognerebbe comprare niente da loro"
Cosa aveva in mano? 2 pacchetti Amazon...
Io su Amazon non ho mai comprato e mai comprerò.
A me sembra che ne parli un po' con leggerezza, del tipo "è normale che sia così".
Ma con i ricavi che fanno, soprattutto dopo che il CEO (non ricordo il nome e non me ne importa) si vanta dei suoi soldi, le tasse le potrebbero pagare restituendo di più alla comunità, potrebbero migliorare le condizioni dei lavoratori.
Credo che eBay sia mille volte meglio.
Edit: il punto del mio discorso è che comprare online e comprate su Amazon potrebbero essere due argomenti di discussione completamente diversi.
Quando poi troverai un sito efficiente, veloce, che non ha problemi a rinviarti o rimborsarti il prodotto e con una assistenza telefonica veloce e affidabile come quella di amazon avrai ragione
La coda virtuale su Euronics! La coda virtuale?!!!!!
@@fabiodeandri5801 Come se sta cosa non fosse la prassi e la facesse solo Amazon. Ceeeeeerto.
@@pandora8999 va bene certo, hai ragione, tutti i siti sono uguali ad amazon senza farti storie a spedirti un nuovo prodotto, se ci sono problemi a regalarti 1 mese di prime, spedizioni ultra veloci, sconti molto buoni a valanghe però oh, hai ragione, sono tutti così
@@fabiodeandri5801 No ma che scherzi. Mica esistono i rimborsi o l'assistenza negli altri store. Mica vogliono che continui a comprare da loro per cui cercano di mantenere la clientela ed al contempo di farsi un nome. Quelli non vedono l'ora di chiudere. Spedizione più veloce? Si,a parità di prezzo. Facile che lo trovi su altri siti ad un prezzo minore,e a quel punto ci fai tanto che spediscono in fretta.
Io a suo tempo mi sono iscritto a un sito di trading pubblicizzato da elon musk. Ero partito sospettoso, e appena terminata l'iscrizione ho iniziato a sentir la puzza. Me la son cavata con un po' di mesi di bombardamento telefonico, non so se hanno desistito o se son riuscito a bloccargli tutti i numeri.
Avendo lavorato in Amazon posso dire che ti fai il culo tutto il giorno senza sapere se il contratto ti verrà rinnovato fino al giorno di scadenza.
Non è male come lavoro ma le condizioni sono davvero discutibili
Insomma, tipo le cooperative, contratti determinati all'infinito, senza avere mai quello indeterminato.
L'ultima tua frase è abbastanza controversa.
18:48...questo é il momento della mia vita in cui mi son sentito più vicino che mai a te, Ale, grazie al tuo nominare il mio grandissimo concittadino Pippo Baudo. Saluti da Militello in Val di Catania XD
Si ok, però se Amazon e i negozi online sopravviveranno ai negozi fisici, i centri delle città saranno vuoti. Però io vorrei avere un negozio di dischi, ma come posso competere con Amazon che capita più di qualche volta che i dischi costano come costerebbero a me dai fornitori. A meno che non voglia venderle in perdita cosa faccio?
Ottima analisi della realtà, complimenti!
Per me ha senso se per boicottaggio si intende comprare meno, sceglierlo solo come ultima spiaggia, preferire negozi fisici specie se locali, altri siti di shop on line ecc...
@@alessandro6928 facciamo i paladini della lotta contro le generalizzazioni, ripetiamo come androidi frasi come “è più complicato di così “ (usate peraltro a convenienza anche da Shy) e poi cadiamo in questi luoghi comuni? Dai su.
@@giancarlocampisi1419 ma qui è un po' il buffet delle complessità. Si spilucca un po' qui e un po' lì. Si creano concetti come "i negozi fisici", entità terribili, quasi soprannaturali, che ambiscono a distruggere l'idea iperuranica di scontrino. Per fortuna, Bezos, eroe multinazionale, deus ex machina, metterà fine all'evasione del fisco, una volta per tutte. Lui sì che garantisce che le tasse vengano pagate.
@@alessandro6928 sei liberissimo di pensarla come vuoi. Sappi solo che sparare a zero su una categoria non è mai bene, SOPRATTUTTO se ci si basa sulle proprie esperienze personali. Io ti posso fare decine di esempi di esercizi commerciali irreprensibili da ogni punto di vista. E non vivo su Marte, vivo in Sardegna, precisamente nella zona che l'autore del video chiama, in modo offensivo e vergognoso, un paradiso magico incredibile wow, nutrendosi anche lui di volgarissimi luoghi comuni, e senza rendersi conto che si tratta di una zona con una depressione culturale, economica, ecologica, sociale e politica come poche in Italia. Per cui sei libero di dire che non comprerai dai negozi fisici mai più e che Amazon ti offre il servizio migliore dell'universo, ma ti prego di premettere che lo fai sulla base delle TUE, insignificanti (per la comunità intendo dire) esperienze.
@@alessandro6928 con premetterlo intendo che però non devi generalizzare, non basta dirlo soltanto. Devi anche accettare che è effettivamente un luogo comune.
Ma poi perdonami, stai facendo il paladino degli scontrini e poi compri da Amazon? O lo dici solo per la possibilità di ottenere il reso?
Bellissimo video! Grazie.
Io su Etsy ho trovato dei regali fatti a mano da un ragazzo in Thailandia e la sua bottega è tra le principali nelle vendite della categoria che avevo scelto.
Non avesse avuto lo shop online come avrei potuto scoprire i suoi prodotti? Chiamando al telefono gente a caso di Bangkok?
C’è voluta una pandemia per far vedere agli italiani quanto siano arretrati rispetto al resto del mondo ma ovviamente la prima cosa che gli è venuto in mente è stata lamentarsi e boicottare il sistema che nuovo non è manco per niente perché gran parte del resto del mondo lo ha non solo assorbito ma anche potenziato.
Che Amazon abbia una condotta immorale in diversi aspetti è indubbio, ma da qui a dire che TUTTO il commercio online sia un problema è segno di profonda ignoranza... continuando così c’è poco da stupirsi se gli altri paesi vi ridono dietro e alzano gli occhi al cielo ogni volta che chiediamo qualcosa.
Forse il problema è proprio voler andare a comprare “regali fatti a mano” in Thailandia, stando magari a 6,7,8000 chilometri di distanza... forse
@@abcdefg-hm2re Non è che sia tanto diverso da comprare un telefono fabbricato in Cina con materiali che vengono dal Borundi e dal Cile
Vorrei sapere oltretutto perché dovrei supportare le mie botteghe locali perché negli ultimi 8 mesi prima della pandemia ho speso qualcosa come 10 pomeriggi girando per le "piccole botteghe" a cercare cose che mi servivano, e non ne ho trovato traccia.
Su Amazon c'erano. Su ebay c'erano. Su Etsy c'erano.
Se vogliono che compri locale dovrebbero anche avere la roba che mi serve, ogni tanto.
@@abcdefg-hm2re quindi essendo io a Roma sarei dovuto andare in giro per la città a caso a cercare un intagliatore nella speranza una volta entrato nel laboratorio di trovare quel che mi serviva o peggio salire in auto e perdere una giornata in giro per paesini con la possibilità di non trovare nulla.
Con questo sito invece ho trovato quel che mi serviva e che più mi piaceva nell’arco di 15 minuti e son tornato a lavorare; se l’intagliatore infrattato in una viuzza dimenticata pure dal catasto avesse esposto i suoi prodotti su questo o un’altro sito avrebbe fatto due vendite, quella per me e quella per il ragazzo Italo americano del Massachusetts che ha pensato di regalare alla nonna un pensiero per ricordarle la sua terra.
Con questa visione miope e questo immobilismo gli italiani resteranno sempre 2 gradini sotto al resto del mondo, continuerete a tenervi strette la vostre ruote del carro in legno quando il mondo andrà in giro su treni a levitazione magnetica.
@@abcdefg-hm2re Ma se a me piace regalare una cosa e a "km0" non la fanno, devo regalare cose, inutili, che non mi piacciono o che alle persone a cui voglio regalarle non servono?
Qualsiasi schifezza che non piace né a me né ai miei amici purché sia locale anche se è un pezzo di legno dei pallet fatto al pirografo in 5 minuti e costa 45 euro al pezzo?
il piccolo commerciante se vuole può affiliarsi con amazon e vendere le proprie cose in tutto il mondo, quindi altro che nel proprio quartiere ....quindi perchè boicottare questa cosa? poi chi lo dice? Salvini? che ha messo il proprio libro su amazon? dai su!
6:09 Flashback del Vietnam Porro edition
Consulenza "omaggio" al volo per eventuali commercianti seguaci di Shy che stanno pensando se passare a vendere anche online :)
- Amazon vuole 40€ al mese più una percentuale sulle vendite per darvi uno store
- Google Shopping è gratuito da Settembre. Informatevi su come aprire e gestire Google Merchant Center
- Facebook e Instagram Shopping (di recente è comparsa sulla app Instagram la scheda Shops), dovete creare lo Shop dalla pagina Facebook, vi darà accesso al Commerce Manager da cui gestire anche Instagram
Consideratelo come aprire in una strada molto trafficata in città, non sono veri "rivali".
Mamma mia, segnalato sempre quelle pubblicità truffa
Comunque Amazon è comodo anche perché gareggia con la velocità di acquisto in negozio: non solo trovi molte cose a meno, ma con Prime arrivano quasi immediatamente. E un conto è avere la cosa di cui hai bisogno entro 48h (che è appena più lento e diretto di andare in negozio), un altro è aspettare settimane.
L'altro giorno mi si è spaccato il vetro protettivo del telefono, e per il mio modello nei negozietti nei dintorni non avevano niente. Essendo urgente, ho ceduto a comprare su Amazon.
"amazon è l'emblema" lol
è anche vero che sebbene il boicottaggio sia inutile, un polverone attorno ai problemi legati ad Amazon, secondo me non fanno male. Qualche politico potrebbe cavalcare quest'onda e proporre veramente dei cambiamenti efficaci
"riguarda chi fa il vostro sistema operativo"
Io che uso Linux: *laughs in open source*
Pure io 😂
Il giorno che faranno una distribuzione semplice da usare passerò anch'io a linux, fintanto che bisogna essere degli hacker per usarlo, starò con windows
Uso Linux invece di Windows perché è meglio, change my mind
@@marcomeneguzzo600 i giochi
@@pionieresvizzero2224 è molto usabile in realtà, ci vuole un po' di voglia di imparare, ma poi ti trovi con tutto, o quasi
Lavoro in Inghilterra nel settore pubblico. A parte amazon che con Prime Now hai il prodotto che vuoi in 2 ore (terribile per il mio portafoglio) la conte sta facendo un grande sforzo per mantenere lo smart working anche quando la pandemia si sarà rilassata. A quanto pare la produttività è aumentata e la comunicazione è migliorata (organizzare un meeting online è molto più efficiente che in persona). Da un punto di vista monetario stanno già considerando di chiudere alcune delle sedi in quanto non più necessarie. Il problema più grande in realtà è la salute mentale dei dipendenti. Sembra ridicolo ma l’isolamento, il non uscire di casa, il non vedere i colleghi (anche quelli fastidiosi) l’avere la postazione lavoro sempre davanti, dopo mesi diventa pesante. Bon, pausa pranzo finita cambio schermata e ricomincio a lavorare...
Nella tua già molto qualitativa produzione, questo video spicca per lucidità di analisi, chiarezza espositiva e pragmatismo. Ti voglio bene Shy
Tutto condivisibile ma a "non decido io decide la gente " ho riso davvero . Ma quando mai .
Tenere più la gente a casa e disabituarla alle masse manco orwell avrebbe osato tanto
io continuo a non comprare online, non per sbattere i piedi, ma perché se nella mia città c'è un negozio che vende ciò che cerco vado lì. posso parlare con il commesso /a sul prodotto, può mostrarmi prodotti simili, che so che può fare anche amazon ma ogni volta non ci azzecca, oppure mi può mostrare se il prodotto effettivamente funziona. non so, una maglia voglio provarla perché le taglie non sono mai uguali tra di loro, dipende sempre dalla maglia, poi puoi vedere come sta la maglia addosso, certo c'è la possibilità di reso, ma non riesco ad adattarmi a un simile stile di vita, non è adatto a me. capisco la gente che preferisce online, per carità, ma io preferisco vedere certe cose e interagire attivamente con qualcuno, anche alcune cose vanno bene online (libri per esempio)
"I piccoli stati non sono in grado di affrontare questi giganti".
Svizzera: "cough cough".
La Svizzera è un caso davvero a parte, non c'entra nulla il fatto che non sia parte dell'UE, se vi va di capirci qualcosa di più vi consiglio il bellissimo video che Nova Lectio ha fatto a riguardo
Quand'è che la svizzera ha piegato con successo le multinazionali al suo volere per il bene dei propri cittadini? Almeno senza fare enormi concessioni a favore delle multinazionali ed a scapito si altri (magari del resto degli stati europei?)
Non credo intendesse piccole in senso geografico, ma in senso economico, cosa che la svizzera certo non è
@@crisdebu8346 credo che tu debba restringere il campo, Svizzera ed Italia magari, non certo resto d'europa. Anche nella comunità europea ci sono nazioni che possono fare quello che vogliono, basta vedere le news a fine prima ondata covid.
@@deltari1105 economicamente la Svizzera ha un 1/5 del PIL italiano (PIL PPP).
38a in classifica (Italia 12a)
Non è il Burundi ma non è neppure 'grande' economicamente
Ogni multinazionale deve pagare le tasse nel paese nel quale produce i propri introiti ed essere messo alle stesse condizioni di tutti. Se io vendo in Italia pago fino al 60% di tasse amazon paga 0,c4zzo qualcosa! Quando cercherete lavoro portate il curriculum ad amazon perchè tanto ci sarà rimasto solo lui
mi sono fermato li dove hai detto che aprirai uno shop on line su amazon. Bene, spero che farai un secondo video quando avrai capito come amazon fa' affari.
Quando amazon ti imporra' quantita', modelli, metodi e tempistiche di spedizione e pagamento della tua merce . . .
Quando fara' slittare i pagamenti della tua marce con scuse tipo "la fattura non e' stampata correttamente" oppure "mancano de dati" (etc etc) per la seria Truffa napoli old style
qando amazon ti chiedera' lo restituzione dei suoi soldi perr gli invenduti ancora che amazon ti abbia pagato la prima futtura . . .
le mie informazione non sono dirette, ma arrivano da una fonte autorevole, un commeriante in coltelli abbastanza rinomato nel nord italia.
"Governare" un fenomeno è un modo elegante per dire "non fare un gran cazzo".
Nel caso di Amazon e dell'inevitabile assottigliamento del tessuto retail, chi propone di governare il fenomeno (non tra virgolette, come il nostro luogocomunista esterofilo) propone (ad esempio) un UBI per ammortizzare le conseguenze della transizione (Andrew Yang).
Quando invece il nostro Shy parla di "governare" il fenomeno, si vede chiaramente come siamo di fronte all'ennesimo pretesto per spingere gli Stati Uniti d'Europa, che una volta istituiti "governerebbero" esattamente come qualunque governo nazionale, non avendo un eventuale Andrew Yang Europeo nessuna possibilità di sfondare politicamente, con Shy che sarebbe in prima fila tra gli oppositori.
Comunque per chi volesse realmente boicottare Amazon, e avesse un minimo di risorse, il modo migliore è investire in Shopify, l'unico in grado di fare concorrenza a Bezos in questo momento.
PS: Aggiungo che se l'Italia è "indietro" sugli altri paesi d'Europa in quanto ad acquisti da casa, questo è dovuto non tanto alla popolazione di brutti vecchiacci incivili, che impallidisce di fronte al faro di civiltà del resto dell'Europa occidentale, quanto al fatto che (vedremo ancora per quanto), manteniamo l'unicità della buona cucina non solo sui livelli alti, ma in particolare su quelli medi / bassi, in generale spendiamo sicuramente molto di più in cibo rispetto al mondo Anglosassone / Nordic / "Civilizzato" e i ristoranti sono ancora parte integrante di queste abitudini culturali che tuttora restano di difficile eradicazione da parte di chi mangia insetti per contrastare il cambiamento climatico.
Quindi la tua tesi é: no non boicottiamo perché anche se Amazon si comporta di merda é un problema della politica, non nostro?
É un problema che puoi risolvere attraverso la politica, non attraverso il boicottaggio. Perché il servizio di Amazon é una buona cosa, se paga le tasse e rispetta le regole.
Il concetto è parlare di qualcosa purchè non si parli di altre cose, come al solito su questo canale. Non devi ascoltare cosa dice, ma chiederti di cosa non ha parlato oggi e perchè.
@@AndreaCristoforetti ma non lo fa, e questo rafforza l'esigenza di boicottare, se si crede in quello che si pensa.
@@AndreaCristoforetti il boicottaggio quindi non va bene se il servizio di Amazon pagasse le tasse e rispettasse le regole. Su questo son d'accordo con te
@@grumbarpanz non dico che il boicottaggio "non va bene" ma è semplicemente irrilevante. Magari ti può fare stare meglio con la tua coscienza ma usare il boicottaggio contro Amazon é come usare un piccone contro la cementificazione indiscriminata...
L'unica alternativa ad Amazon è..
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Aliexpress
Io sono il primo a sostenere "la selezione naturale delle imprese" ma non trovi che dare il monopolio a una multinazionale come Amazon possa essere pericolo?
Il monopolio è la morte del libero mercato
Amazon, come dice shy, è un intermediario. Certamente guadagna su tutte le transazioni ma ognuno di noi può decidere di acquistare, tramite Amazon, un profumo dalla profumeria di Lecce o una maglietta dal negozio di Latina (esperienze personali), portando linfa a tutte le piccole imprese della penisola per 'accompagnarle dolcemente' verso una morte certa ed inevitabile
@@TheD10Ss è possibile anche comprare quel profumo o quella maglietta direttamente dai loro eshop (se li hanno ovviamente) senza passare da Amazon
@@achillenicola si ma
1. Amazon è la vetrina tramite la quale queste piccole realtà non avrei mai modo di conoscerle
2. La sua politica dei resi è ineccepibile
@@TheD10Ss ma il negozio di Lecce lavora in un ambiente con una competizione fortissima.
Sui resi hai ragione, ma personalmente mi sono sempre trovato bene con gli shop proprietari.
Parlando di Amazon, c'è anche un altro fatto che non può essere trascurato. Il negozio fisico non tratta neanche per sbaglio e mai potrà farlo, una serie infinita di prodotti. Il numero di oggetti acquistabili si è moltiplicato a dismisura. Abbiamo visto la stessa identica cosa con i piccoli negozietti messi in difficoltà dall'accentramento, con le grandi catene ed i centri commerciali.