i dadi
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- Опубліковано 8 лют 2025
- I DADI
testo e musica di Roberto Andreucci
Questa canzone mi ricordo benissimo , l'ho scritta nel 1986 quando avevo 18 anni .
Negl'anni '80 inizi 90 avrò scritto più o meno una quarantina di canzoni pop in italiano testi e musiche, li ho depositati alla siae ma non perchè avessi mire da cantautore, ma solo perchè mi piaceva scriverle e tutelarle,nel caso le avessi fatte ascoltare ma senza pormi obbiettivi,non ho mai pensato di essere un cantante perchè non lo sono,tutte quelle quaranta canzoni circa non so dove siano finite,in che scatoloni, la cosa che so per certo e che è stranissima è che non me né ricordo nessuna,come se avessi sbattuto la testa e avessi fatto reset con la testa,effettivamente nel 1986 ho davvero sbattuto la testa in un incidente in motorino,sono stato 3 giorni in ospedale,ma non so se c'entra qualcosa con il non ricordarmi solo quelle quaranta canzoni?Mi ricordo che alcune di quelle le registrai da solo piano e voce,e anche in trio con Fabio Baini al basso e Fabio Provazza alla batteria,per poi andare ai concerti di Lucio Dalla,Mimmo Locasciulli,Eugenio Finardi, Sergio Caputo,Bruno Lauzi,Gino Paoli,Pierangelo Bertoli andare in camerino,dopo il concerto e dargli la cassetta coi provini, senza ovviamente sapere nulla da nessuno(in Italia funziona così , ti considerano,anzi ti ascoltano solo se hai le conoscenze,se no sei trasparente.....).
Insomma di tutte quelle canzoni, non ho più nulla con me(nè testi,nè musiche né mi ricordo nessuna melodia né nessun accordo)RIMOSSE,ma non per scelta,per caso,e la cosa strana è che dopo quasi 39 anni,me né son sempre ricordate sempre solo una: questa I DADI e dopo tantissimi anni,la pubblico per la prima volta cantandola e suonandola coi miei strumenti virtuali suonati uno per uno.
GLI SPRINTMEN
LO FANNO DI MESTIERE
NOI
LO FACCIAMO PER ABITUDINE
ABITUDINE CHE CI INCARTA
A 360 GRADI
DI CORRERE E COME DEI CRETINI
RIDACCHIARE
CON IL DESTINO CHE CI STRINGE
COME SI FA COI DADI
IN QUESTO STRANO GIOCO CHE E' IL VIVERE
NOI DADI STRAPAZZATI E POI LANCIATI
CHI SU UN VELLUTO VERDE
O CHI SOPRA UN SEMPLICE SCALINO
MA ALLA FINE AL CAPOLINEA PER TUTTI QUANTI
AL TERMINE DELLA CORSA AL FISCHIO FINALE
C'E' LA GRANDE SIGNORA BIANCA
CHE CI TIRA SU COI SUOI GUANTI
LA NEBBIA
LA MORTE
CHE DEL SUO MESTIERE ANCORA NON SI STANCA.........
E C'E' CHE SPESSO
DEI MOMENTI MIGLIORI
NON NE' RIMANGONO
CHE POCHE FOTOGRAFIE
E DI QUELLE PERSONE CHE NON SONO NE' PARENTI NE' GENITORI
CHE DIVERSAMENTE MA UGUALMENTE
STIMOLANO NOSTALGIE
CHE NELLA MEMORIA FANNO OGNI TANTO IL COLLAUDO
CHE NE' VERIFICA LA LORO RESISTENZA
ALL'IMPATTO CON UNA REALTA'
CHE OVUNQUE DILUITA
POTREBBE SCIOGLIERE
OGNI RICORDO OGNI PRESENZA
MA ALLA FINE AL CAPOLINEA PER TUTTI QUANTI
AL TERMINE DELLA CORSA AL FISCHIO FINALE
C'E' LA GRANDE SIGNORA BIANCA
CHE CI TIRA SU COI SUOI GUANTI
LA NEBBIA
LA MORTE
CHE DEL SUO MESTIERE ANCORA NON SI STANCA.........
due curiosità:
1 era il 1986 ma quando scrivo “gli sprintmen lo fanno di mestiere,noi lo facciamo per abitudine,abitudine che ci incarta a 360°di correre e come dei cretini ridacchiare”
questa sembra scritta ora, quanti cretini ci sono che corrono contenti di correre senza motivo,
ridacchiando e con lo stress che se li divora? Anche allora la gente era così
2 era il 1986 quando scrivo nel testo “poche fotografie”,e questa frase invece è proprio datata,
prima le foto si stampavano dal fotografo,e visto che si pagavano,facevamo solo le foto necessarie o che sceglievamo di fare, era veramente un'altra epoca,ora fotografano anche i piatti che mangiano...........quante cazzate futili ci sono oggi, quante perdite di tempo
(per chi lo fa ovviamente non per me che scelgo sempre cosa fare in ogni momento della mia giornata) !!