Riflessioni: soffri anche tu di diaframmite?
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- Опубліковано 9 вер 2024
- La diaframmite è una malattia del nostro tempo: tenere sempre il diaframma apertissimo, diciamo da 2,8 in giù. Non importa il meteo o il luogo, il fotografo affetto da diaframmite imposterà f/0,5 e 1/32000s. Iso estesi a LOW. Scopriamo assieme come guarire.
ASSOLUTAMENTE d'accordo; naturalmente al netto delle banale considerazione sulle necessita imposte dal genere di foto. Analogamente detesto, all'opposto, la modo dei soggetti ripresi con ottiche ipergrandangolari, dove tutto è a fuoco con prospettive anomale; in altre parole non apprezzo per nulla la spettacolorizzazione delle foto affidata ad un uso estremo degli obiettivi. Mi rendo conto che può sembrare contraddittorio ma la foto deve venire fuori dal soggetto, non da una tecnica di ripresa particolarissima.P.S. "Il Fotografo Venuto dal Passato" io lo conosco, è un mio amico. Bravissimo.
Concordo, se per fare la foto necessiti di "fuochi artificiali" allora semplicemente la foto, il più delle volte, non c'è. Se spettacolarizzare è l'unico modo per tirar fuori un'immagine apprezzabile la foto in realtà non c'è!
Il tuo è un ottimo spunto di riflessione, la composizione fotografica necessita di semplicemente di buonsenso ed accortezza che tante volte sembrerebbero essere quasi del tutto assenti nella maggior parte dei casi odierni. Trattasi in fondo di una tendenza. A parte questo complimenti per il canale. Il tuo approccio al tema fotografico è sempre pertinente ed interessante.
La composizione alla fine si basa su quattroregole in croce che, una volta apprese bene, è bello rompere per fare qualcosa d'interessante. Oggi siamo tutti bombardati da immagini iper nitide, saturate ecc ma questa "esposizione" alle immagini non si tramuta in apprendimento ma in assuefazione. Ecco allora che scattiamo a caso, creando un'altra marea d'immagini per lo più inutili. Mi ci metto dentro anche io è, non giudico gli altri quanto piuttosto osservo me stesso!
@@fotografialenta l'avevo ben capito, non a caso l'analogico permette di pensare ancora a quello che si fa nel momento in cui si scatta la foto, almeno per chi è disposto a farlo. Poi vi è anche il lato puramente anacronistico della "fotografia lenta" rispetto a quello a cui si è abituati oggi, rendendo la cosa parecchio attraente. Non a caso tanti giovani come te ci si avvicinano in maniera entusiastica. Ma tornando alla composizione pura e semplice sottoscrivo in toto il tuo pensiero: in fondo le regole sono poche, tutto il resto è creatività intelligente nonché ispirazione dell'attimo.
@@jabetitbasen personalomente ho proprio inziato con l'analogico grazie a mio padre ma è stata una breve parentesi prima di anni senza fotografia, per poi riprendere in digitale. Vero, l'analogico ha un suo fascino e attira. insegna a pensare!
Ho sempre comprato ottiche con diaframmi aperti, non x usarle sempre a tutta apertura ma solo x avere, in caso di necessità, la possibilità di farlo.
Ah... Anche perché, pare, che un'ottica che apre molto sia comunque migliore quando chiudi... una 1.4 farà foto più nitide quando scatto a F8 di una che parte da f5.6
È un esempio ovviamente
Ciao Fabio, scusa se rispondo solo ora: si in genere è come dici tu ma non mancano le eccezioni sopratutto in lenti con schemi ottici complessi. Grazie del commento!
Personalmente rimango colpito da ottiche che a f1.4 risultsno ultra nitide in quella piccola porzione di profondità di campo... Ma quando scatto a f8 con la mia D800 a 100 ISO rimando sbalordito ogni volta dall'ultra nitidezza...
Interessante spunto sull'importanza di contestualizzare lo sfondo.
Diaframmite? Io faccio un po' e un po'...
Certamente chiudendo si aumenta la generale qualità d'immagine ma occorre poi fare i conti con lo sfondo. Spesso non è così semplice soprattutto se non si ha la possibilità di controllare il luogo di scatto (in studio fotografico come anche in set allestiti ecc il problema non si pone). Anche io soffro un po' e un po' di diaframmite, non c'è vaccino efficace! :-D