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Complimenti. Una domanda: per un pianista amatoriale autodidatta può essere utile come riscaldamento allo studio studiare e poi ripetere "per sempre" solo i primi 20 o primi 30 esercizi dell'Hanon?
Grazie per i complimenti Francesca! Certamente, anche "soltanto" la prima parte dell'Hanon (ossia i primi 20 o 30, che già sono "tanta roba") possono essere assolutamente sufficienti come riscaldamento: personalmente ti consiglio di non farne più di 2 o 3 al giorno, personalmente non conosco nessuno che ne faccia addirittura 20 o 30, e il tutto ti porterebbe via molto tempo mentre magari 2 o 3 fatti a 3 diverse velocità sono altrettanto utili, ti fanno scaldare per bene e non ti occupano una porzione di tempo esagerata in rapporto allo studio! Un caro saluto 😊
Sei bravissimo a spiegare.. potresti indicarmi qualche app per la lettura delle note? Le hai menzionate, ma non ne hai consigliato nessuna. Grazie e complimenti per la didattica.
Grazie per i complimenti Marco! Riguardo a quanto mi chiedi hai ragione, non ne ho nominata nemmeno una: rimedio subito, io ai miei allievi facevo scaricare "Music Tutor" prodotta dalla JSplash. Qui trovi il link sull'App Store ma mi pare ci sia anche su Google Play apps.apple.com/us/app/music-tutor-sight-reading/id514363426 Un saluto!
Leggo molte diatribe da parte di maestri sull'eserctazione giornaliera dell'Hanon, chi ne sostiene ciecamente la sua efficacia, chi invece sostiene che sia vetusto rispetto al pianismo moderno e che porti solo ad irrigidimento e tensione, cosa antiquata e oggi considerata sbagliata. Di questi due punti di vista cosa ne pensi? L'Hanon può davvero portare a deleterio irrigidimento e negative tensioni?
Video molto interessante Una domanda: prima di iniziare lo studio dell'hanon è consigliabile aver iniziato lo studio dello strumento da un po' di tempo ?
Grazie per il commento! Dunque, a mio parere l'Hanon può essere il metodo adatto anche per cominciare. Ovviamente bisogna aver acquisito la posizione corretta della mano allo strumento e la giusta "presa" sui tasti, dopodiché trovo efficace il fatto di cominciare sin da subito su di un'estensione di 6 note anziché 5 (e quindi abituarsi presto a spostare le mani lungo la tastiera), magari avendo l'accortezza di fare l'Hanon molto lentamente e affiancandolo a qualche esercizio di coordinazione sulle 5 dita (per esempio ce ne sono di ottimi sul metodo di Alfred Cortot). Un saluto! 😊
Aggiungendomi ai complimenti più che positivi: Ho 70 anni e da meno di un anno sto studiando pianoforte almeno un paio d'ore al giorno Eseguo esercizi Hanon e Beyer dopodiché un brano di repertorio Domanda: quanto devo far durare gli esercizi Hanon e Beyer? visto che poi sono un po' stanco, il brano anche se abbastanza facile mi diventa "difficile". Grazie e spero di essermi spiegato
Ciao Maurizio, e grazie per il complimenti! Ti sei spiegato benissimo, e direi che - calcolando un paio d'ore al giorno di studio - che sono un quantitativo più che adeguato e che consente di avere ottimi miglioramenti in breve tempo - personalmente non dedicherei più di 40/45 minuti al massimo ad Hanon e Beyer (Hanon è più faticoso a mio parere, quindi non andrei oltre i 20 minuti di questo singolo metodo). In ogni caso anche se fai meno di 40 minuti (e lasci quindi più tempo per il brano di repertorio) è comunque un tempo sufficiente, e in linea generale è sempre meglio non affaticarsi dal punto di vista muscolare, alla fine della sessione di studio non devi provare alcun tipo di dolore, mi raccomando! Un caro saluto e buon pianoforte! 💪
@@patricktrentini scusa ancora il disturbo Io alterno hanon e beyer, cioè nei giorni pari l'uno e nei giorni dispari l'altro e poi brani di repertorio. Cosa ne pensi? Grazie Buona giornata
Ciao! Da quale esercizio consiglindi iniziare per un pianonista non alle prime armi per migliorare ? Io gli unici esercizi tecnici che faccio sono le scale maggiori su due ottave al momento e vorrei fare qualcosa di più tecnico
Ciao Marco! Dunque, c'è l'imbarazzo della scelta. Ti elencherei (oltre ovviamente all'Hanon di cui parlo nel video e nel quale credo molto) il metodo di tecnica di Cortot, gli esercizi (in fascicoli) di Alessandro Longo, i due metodi tecnici di Pischna (si chiamano "il grande" e "il piccolo"), se il tuo livello è avanzato ci sono gli esercizi di Brahms, e poi ovviamente tutti gli studi (che abbinano tecnica a un po' di musica) e qui ti cito i vari Duvernoy o l'op. 299 e l'op. 740 di Czerny, davvero ben fatti. Spero di averti dato un po' di spunti, in effetti fare soltanto le scale come esercizio tecnico è davvero un po' pochino, non perché non vadano bene ma perché affrontano una problematica soltanto. Magari farò un video sulla routine tecnica che consiglio al pianoforte per i vari livelli 😊
Ciao Patrick, una domanda. Dopo il primo approccio nello studio di un esercizio Hanon , come tu consigli, facendo una nota per colpo di metronomo a 60 BPM , poi come proseguo lo studio per acquisire velocità? E l' Hanon o le scale si studiano direttamente a mani unite? Grazie per tutto
Eccomi, scusa il ritardo nella risposta! Dunque, una "passata" a mani separate la consiglio indubbiamente, mentre per quanto riguarda gli incrementi di velocità farei 60, 80, 100 dopodiché lo step successivo - ossia 120 - si "traduce" nuovamente nel metronomo a 60 ma questa volta mettendo due note ogni colpo. Da lì ancora 80, 100 e poi di nuovo 120 "tramutato" in 60 e questa volta in ogni colpo di metronomo a 60 mettiamo quattro note. In questa maniera diventa 60 al quarto e noi suoniamo i sedicesimi. Da lì si incrementa senza fare altre "conversioni". Spero di essermi spiegato chiaramente, un saluto!
Innanzitutto vorrei ringraziarti per averne parlato perché grazie a te ho comprato il libro. Facendo i esercizi ed essendo alle prime armi ho notato che sento molto in tensione a tratti fastidioso l'avambraccio destro fino al polso ,invece nel sinistro assolutamente nulla,a qualche tuo allievo è capitata questa cosa è se hai un consiglio da darmi? .
Ciao, grazie a te per il commento! Pur non vedendoti suonare, ipotizzo (ma prendila come una "diagnosi a distanza" 😛) che dipenda dal fatto che il tuo braccio destro, soprattutto nelle prime parti di ogni esercizio, sia costretto a un'angolazione innaturale per andare a suonare le note più gravi, mentre il braccio sinistro si trova più allineato e quindi perpendicolare alla tastiera. Puoi risolvere la cosa "orientando" la tua seduta, ossia portando il fianco più verso sinistra quando fai le note più basse, sedendoti quindi più sulla chiappa sinistra (scusa il francesismo, ma non sapevo come altro dirlo) in modo tale che anche il braccio destro riesca a stare un po' più perpendicolare alla tastiera riducendo quindi l'angolazione, soprattutto del polso, che immagino ti provochi dolore sul lato esterno dell'avambraccio. Spero di averti aiutato, un caro saluto!
Patrick dopo anni di piano da autodidatta e qualche sporadica lezione, brucerei hanon e czerny, ho avuto pareri di persone che suonano da anni e tutti sconsigliano hanon PERÒ sulla chitarra si fanno stessi esercizi simili tipo 1-2-1-3-1-4 sempre roba per smuovere le dita, penso che il principio e lo stesso degli hanon e nessuno ha detto nulla, quindi bho devo valutare, mi è uscito il video in home a distanza di 3 anni non farci caso hahaha
Ciao Emidio! Sì, video un po' datato 😛 ma i concetti sono ancora "validi" secondo me: la logica è quella di allenare muscolarmente le dita - in maniera corretta, ovviamente, senza affaticare altrimenti è controproducente - su cose che non richiedano la minima attenzione musicale (e gli esercizi di Hanon sono talmente brutti che di musica non c'è traccia). Come dici tu relativamente alla chitarra, il principio è proprio quello di mantenere coordinazione, freschezza atletica e rapidità delle dita sulle varie combinazioni, null'altro 👍 Un caro saluto e grazie per il supporto!
Salve, vorrei chiederle un'informazione. Io possiedo il libro di Bayer e gli esercizi sono scritti prevalentemente in 2/4 e in 1/4 Il metronomo a quanto devo impostarlo? E le note inoltre sono seguite da punti che le allungano, in quel caso come bisogna procedere? Buona giornata.
Salve Francesca! Dunque, il metronomo è assolutamente "variabile", nel senso che buona parte degli esercizi di Beyer è pensata per raggiungere come obiettivo finale la velocità ma di certo non si può partire da quella, quindi le consiglio di cominciare con metronomi molto moderati (per esempio impostarlo a 50 dove ogni "colpo" corrisponde a un ottavo) per poi incrementare gradualmente mano a mano che acquisisce sicurezza. Riguardo alla seconda domanda, se il punto si trova a fianco della nota si tratta del punto di valore (che allunga, appunto, la nota di metà del suo valore: una nota di 1/4 diventa - grazie al punto - da 3/8, una nota di 2/4 diventa da 3/4 e così via) mentre se il punto si trova sopra (o sotto) la testa della nota quel puntino non ne cambia il valore ma dice soltanto che quella nota va suonata staccata ("ossia "pizzicata", perciò di durata molto breve). Un saluto!
Ciao Patrick, alcune considerazioni sulle dita. Dal tuo video vedo che articoli molto le dita a bassa velocita cioè a quella iniziale di 60 BPM. Mi chiedevo quindi se bisogna premere il tasto quando la mano è in posizione oppure sollevare le dita ad ogni nota per poi premere il tasto fino al termine della sua naturale corsa. Grazie mille e avanti così♥
Ciao Roberto, grazie del messaggio! Dunque, diciamo che si tratta di due tecniche un po' "differenti": l'articolazione ampia consente di fare un buon lavoro muscolare ed è consigliata per chi deve rinforzare la mano o - in generale - a velocità basse. Man mano che la velocità aumenta non avrebbe senso allungare così tanto la lunghezza della corsa del dito, si farebbe molta fatica e si perderebbe in reattività, quindi man mano che la velocità aumenta il consiglio è quello di ridurre il movimento fino a suonare "dal tasto". Ciò non toglie che anche uno studio "dal tasto" nel lento è corretto, mentre - al contrario - un'articolazione esagerata nel veloce è dispendiosa e poco proficua! Spero di aver risposto al tuo quesito, un caro saluto!
Ciao Patrick, dopo la prima scala, in particolare con la mano sinistra, nel momento in cui con i mignolo premo sul re e vado per allargare con il secondo dito il pollice e le altre dita tendono ad alzarsi. Il pollice quasi vuole uscire fuori dal margine della tastiera... è una cosa che si deve evitare? Potresti fare un video in cui mostri come devono essere posizionate correttamente le mani e le dita in ogni tornata? Grazie
Ciao Saverio! Dunque, la posizione ideale (sia per la rilassatezza della mano che per ridurre il rischio d'errore) prevede di mantenere il più possibile le dita a contatto con la tastiera. Ovviamente ciò non è possibile nel momento in cui facciamo - per esempio - un'apertura, ma dopo l'allargamento è buona norma riposizionare subito le dita sui tasti "necessari". Questa cosa vale anche per le scale, nelle quali, dopo aver effettuato il passaggio del pollice, dobbiamo riposizionare subito le dita sui nuovi tasti. Nel caso specifico ti consiglio di cominciare l'esercizio già con la posizione aperta (quindi con apertura pollice - indice della destra e mignolo - anulare della sinistra). Una volta suonata la seconda nota (il MI) il pollice della destra e il mignolo della sinistra devono andare già a posizionarsi sul RE, quindi senza lasciare la mano aperta. Suoni il resto della sequenza in questa posizione fino al RE successivo, appena eseguito il quale fai la nuova apertura per suonare il FA con l'indice della destra e l'anulare della sinistra, una volta suonato il quale pollice e indice (dx e sx) si posizionano immediatamente sul MI, e così via. In questo modo le dita rimangono sempre a contatto con la tastiera e rilassate. Spero di esserti stato d'aiuto!
@@patricktrentini assolutamente si. Sto seguendo con zelo e vedo già dei risultati! Per favore potresti consigliarmi un altro testo di base per iniziare a studiare un po di tecnica classica? So leggere un po la musica e vorrei imparare a suonare leggendo lo spartito. Sai consigliarmi qualcosa di semplice?
Potrei consigliarti l'op. 101 di Beyer, è un libro che puoi scaricare gratuitamente (legalmente) a questo link: imslp.org/wiki/Vorschule_im_Klavierspiel%2C_Op.101_(Beyer%2C_Ferdinand)
Dunque, sono due metodi entrambi molto validi che hanno finalità leggermente diverse. Il Beyer presenta esercizi più "musicali", che sono più simili a estratti di brano e di conseguenza risultano utili proprio perché preparano a situazioni di esecuzione reale. Hanon è una vera e propria palestra, di musica non c'è traccia ma se studiato per intero (intendo dire anche la parte dal 32simo esercizio in poi) rappresenta davvero un quadro completissimo dal punto di vista tecnico. Hanon è pensato per l'uso giornaliero, ciò vale anche per i professionisti: io lo studio regolarmente dal 1987. Se c'è il tempo consiglierei di affiancare i due metodi, se proprio dovessi sceglierne uno opterei per Hanon proprio per la sua finalità "ginnica" 😊
@@patricktrentini grazie molto interessante, dunque è giusto dire che 30 minuti al giorno di hanon e 30 minuti di affiancamento del Bayer qualche giorno a settimana? Io ci metterei la firma a riuscirci quando hai impegni di lavoro ma ci si può provare. In conclusione quale pensi sia il minimo indispensabile di tempo e frequenza da dedicare a questi esercizi? Nb: fa piacere anche dedicare del tempo a suonicchiare qualcosa di piacevole
Direi che mezz'ora al giorno di Hanon è pure troppo 😊 A mio parere 15/20 minuti sono sufficienti, idem per il discorso del Beyer: bisogna lasciarsi il tempo per dedicarsi anche ai brani, al di là della routine giornaliera di esercizio/ginnastica 👍
@@patricktrentini spero di non disturbare, ieri sera ho provato la prima linea o rigo dell'hanon, considerazioni: È realmente interessante e alla fine ti fa pure sudare ahaha, Sono partito da 60 e a 90 ho cominciato a perdermi un po' ma la sensazione che ho avuto man mano che aumentavo i bpm era che sembravano rallentare, come lo spieghi? È giusto fare un rigo alla volta fino ad assumere una buona autonomia? Ultima cosa, ho seguito lo spartito solo per capire il meccanismo poi sono andato a braccio, è sbagliato?
Ciao Patrick! Sono un amico di Isabella Turso e di Andrea Ferroni (credo che tu li conosca), non sono un pianista “vero”, ma ho sempre suonato il piano, anche con Andrea un paio di volte. Prima di tutto complimenti per questo canale, la tua chiarezza espositiva e la qualità dei contenuti sono davvero eccellenti. Io vivo in America e sto pensando di comprarmi un GC1 Yamaha. Per caso è lo stesso pianoforte che hai tu in questo video? E comunque, anche se non lo è, per caso mi sapresti dare una tua opinione veloce sul GC1 ?
Ciao, piacere di conoscerti! Certamente, Isabella e Andrea sono due amici, non li vedo da un po' ma ci conosciamo da una vita 😊 Grazie di cuore per i tuoi complimenti, è un piacere. Riguardo alla tua domanda, il pianoforte GC1 lo ritengo un ottimo strumento. Quello che ho io nel video è un C2 Silent (173 cm), ma va fatta sempre una valutazione in relazione alle dimensioni della stanza in cui lo strumento viene messo, e - per esempio - nel mio caso il C2 è sovradimensionato rispetto alla grandezza del mio studio (ma tra qualche settimana traslocherò nel nuovo studio e ci saranno grandi novità 😛). Tornando appunto al GC1, credo sia più che sufficiente per ambienti fino a 30/35 mq di grandezza, considerando che una coda da 161 cm può comunque produrre una potenza sonora di tutto rispetto. Se non hai problemi di vicinato e non suoni di notte vai pure con la versione tradizionale, altrimenti ti consiglio di valutare quella con il sistema Silent integrato, che -soprattutto nelle ultime versioni - ha raggiunto un livello di realismo davvero notevole. Spero di aver risposto alla tua domanda, se hai altri dubbi ovviamente chiedi pure! Un saluto!
Certamente, memoria muscolare sia in senso "generale" (ossia tecnica, postura, ecc) che negli specifici brani o passaggi! Un caro saluto, se hai dubbi sono a disposizione, chiedi pure!
Sì, alcuni esercizi sono difficili da leggere ma non dimenticare che lo schema che si ripropone a ogni battuta è sempre lo stesso, quindi una volta imparato il pattern basta non sbagliare la battuta in cui si cambia direzione e il resto viene da sé 💪 Non demordere!
Hanon, Duvernoy, Beyer, tutti studi rispettabilissimi perchè di provata efficacia nonostante saccenti detrattori; qualcuno cita addirittura Philip Glass, anche se non ho capito cosa centri. Ma cinquanta anni fa quando lasciai lo studio del pianoforte all'ottavo anno per trasferimento, in tutti i conservatori di musica era sempre utilizzato :Florestano Rossomandi Guida per lo studio tecnico del pianoforte in 8 volumi. Nessuno più ne parla eppure era ritenuto fondamentale e indispensabile (forse a quei tempi oggi non più...mah). Tanto ormai ci penserà l'intelligenza artificiale con tecniche da fantascienza a farci diventare tutti RUBINSTEIN!
Ciao, grazie per il tuo commento! Ti confesso che del Rossomandi ne ho sentito parlare ma non mi è mai capitato per le mani, dovrò dargli un'occhio in qualche modo perché sono curioso. Giravano anche i fascicoli di Alessandro Longo (niente male davvero), il metodo completo di Cortot (bellissimo) e i due volumi di Pischna (il "grande" e il "piccolo", che si trovano ancora: il grande ti "spacca le mani" - in senso buono). Confido che l'intelligenza artificiale non riuscirà mai a soppiantare la bellezza di un'esecuzione dal vivo, continuiamo a studiare il pianoforte e a fare la tecnica 💪 Un caro saluto!
@@patricktrentini E' vero: Longo come Czerny e Czerniana. Cortot e Pischna non li conosco ma ne ho sentito spesso parlare con giudizi conformi ai tuoi. Sempre un pò a livello avanzato non dimentichiamo Clementi con il suo Gradus ad Parnassum. Per l'intelligenza artificiale concordo in pieno sull'esecuzione dal vivo, ma chissà che in futuro non escogiti una tecnica da risultati strabilianti.( Io diffido....🤨). Grazie per la risposta, continuo sempre a seguirti con interesse.
Scusami, iul brano che vorrei imparare è questo...ovviamente non a questa velocità perchè non ho una tecnica pianistica...ua-cam.com/video/3Bsnuew8f6s/v-deo.html
Caspita, direi che l'obiettivo è ambizioso 💪 Qui poi si parla di una tecnica particolare, sia dal punto di vista dell'attacco del tasto che della posizione delle dita in generale (come noterai sono molto "distese" anziché curvate, è una "strategia" che si usa per fare quelli che in gergo tecnico vengono definiti "licks" che in questo caso sono quelli del blues applicati sul boogie). Stesso discorso per la sinistra, che non è particolarmente varia ma faticosa da sostenere dal punto di vista della resistenza, se non si è sciolti si rischia di fare dei macelli. In ogni caso una base di tecnica tradizionale non può che farti bene, poi però se vuoi approfondire questo genere ti consiglio di seguire i consigli di chi lo pratica con regolarità!
Trovo Hanon e gli esercizi di tecnica in generale deleteri. Soprattutto se si considera che gli studenti alle prime armi non sanno come suonare in modo rilassato. Gli esercizi di tecnica espongono ad infortuni ed in sostanza non servono a mio parere a nulla. Meglio studiare quanto piu brani possibili (e di vari stili ed epoche) per sviluppare una tecnica utile all'esecuzione del brano mantenendo musicalitá e bel suono.
Non sono così d'accordo sul fatto di non far fare la tecnica agli studenti principianti: credo però che vada fatta, come dici tu giustamente, con molta "testa" e attenzione, e per questa ragione - per esempio - è molto importante eseguire esercizi di tecnica mirati, molto molto semplici e sotto la guida di un docente che possa verificare di persona eventuali errori posturali! Un saluto!
Gentile Alessandra, mi trovi in completo disaccordo. Lo studio di Bach è fondamentale, pregevole, indispensabile, ma lì non si trova tutto. Solo il fatto che Bach praticamente non abbia scritto per il pianoforte è un'indicazione che chiarisce ogni dubbio. Dire che basta studiare Bach è come sostenere che un eccellente maratoneta possa fare uno straordinario decathlon. Risulta assolutamente fondamentale fare riferimento a una letteratura che affronti tutti gli aspetti della tecnica pianistica (non so se hai mai analizzato attentamente tutti e 60 gli esercizi di Hanon, ma dopo i primi 30, ripetitivi ma ideali per gli allievi, ci sono ribattuti a 2, 3 4 e 5 dita, tremoli, ottave per salto, per cromatismo, con cambi di direzione, doppie terze, doppie seste, performance puramente "ginniche" che in Bach non trovi di certo). Ovvio, la tecnica si può approfondire sul repertorio (preciso: sul repertorio, non soltanto su Bach) ma l'esistenza di metodi tecnici ha proprio la finalità di escludere il problema musicale (perché di musica in quei metodi non c'è nulla ovviamente) per limitare il lavoro dell'allievo o del professionista alla parte puramente ginnica, che non può mancare qualsiasi disciplina si affronti. Hanon non è l'unico metodo, io personalmente uso anche i metodi di Pischna, di Cortot, gli esercizi di Brahms, ecc, ma studiare soltanto Bach è come aprire un ristorante che fa solamente la carbonara. Magari meravigliosa, magari la più buona della terra, ma soltanto la carbonara. Un saluto e grazie per lo spunto di confronto 😊
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Bravo sei piacevolmente comprensibile
Grazie davvero!
mi faccio seguire da un insegnante ... ma a me hai dato ancor info ....grazie !!!
Grazie a te per il commento!
Complimenti. Una domanda: per un pianista amatoriale autodidatta può essere utile come riscaldamento allo studio studiare e poi ripetere "per sempre" solo i primi 20 o primi 30 esercizi dell'Hanon?
Grazie per i complimenti Francesca! Certamente, anche "soltanto" la prima parte dell'Hanon (ossia i primi 20 o 30, che già sono "tanta roba") possono essere assolutamente sufficienti come riscaldamento: personalmente ti consiglio di non farne più di 2 o 3 al giorno, personalmente non conosco nessuno che ne faccia addirittura 20 o 30, e il tutto ti porterebbe via molto tempo mentre magari 2 o 3 fatti a 3 diverse velocità sono altrettanto utili, ti fanno scaldare per bene e non ti occupano una porzione di tempo esagerata in rapporto allo studio! Un caro saluto 😊
Sei bravissimo a spiegare.. potresti indicarmi qualche app per la lettura delle note? Le hai menzionate, ma non ne hai consigliato nessuna. Grazie e complimenti per la didattica.
Grazie per i complimenti Marco! Riguardo a quanto mi chiedi hai ragione, non ne ho nominata nemmeno una: rimedio subito, io ai miei allievi facevo scaricare "Music Tutor" prodotta dalla JSplash. Qui trovi il link sull'App Store ma mi pare ci sia anche su Google Play apps.apple.com/us/app/music-tutor-sight-reading/id514363426 Un saluto!
Leggo molte diatribe da parte di maestri sull'eserctazione giornaliera dell'Hanon, chi ne sostiene ciecamente la sua efficacia, chi invece sostiene che sia vetusto rispetto al pianismo moderno e che porti solo ad irrigidimento e tensione, cosa antiquata e oggi considerata sbagliata. Di questi due punti di vista cosa ne pensi? L'Hanon può davvero portare a deleterio irrigidimento e negative tensioni?
Ciao e grazie per la domanda! La trovo decisamente interessante e quindi ti risponderò a breve in uno short apposito! Un caro saluto!
@@patricktrentini Resto sintonizzato allora!
Video molto interessante
Una domanda: prima di iniziare lo studio dell'hanon è consigliabile aver iniziato lo studio dello strumento da un po' di tempo ?
Grazie per il commento! Dunque, a mio parere l'Hanon può essere il metodo adatto anche per cominciare. Ovviamente bisogna aver acquisito la posizione corretta della mano allo strumento e la giusta "presa" sui tasti, dopodiché trovo efficace il fatto di cominciare sin da subito su di un'estensione di 6 note anziché 5 (e quindi abituarsi presto a spostare le mani lungo la tastiera), magari avendo l'accortezza di fare l'Hanon molto lentamente e affiancandolo a qualche esercizio di coordinazione sulle 5 dita (per esempio ce ne sono di ottimi sul metodo di Alfred Cortot). Un saluto! 😊
@@patricktrentini Grazie mille. Saluti
Aggiungendomi ai complimenti più che positivi:
Ho 70 anni e da meno di un anno sto studiando pianoforte almeno un paio d'ore al giorno
Eseguo esercizi Hanon e Beyer dopodiché un brano di repertorio
Domanda: quanto devo far durare gli esercizi Hanon e Beyer? visto che poi sono un po' stanco, il brano anche se abbastanza facile mi diventa "difficile".
Grazie e spero di essermi spiegato
Ciao Maurizio, e grazie per il complimenti! Ti sei spiegato benissimo, e direi che - calcolando un paio d'ore al giorno di studio - che sono un quantitativo più che adeguato e che consente di avere ottimi miglioramenti in breve tempo - personalmente non dedicherei più di 40/45 minuti al massimo ad Hanon e Beyer (Hanon è più faticoso a mio parere, quindi non andrei oltre i 20 minuti di questo singolo metodo). In ogni caso anche se fai meno di 40 minuti (e lasci quindi più tempo per il brano di repertorio) è comunque un tempo sufficiente, e in linea generale è sempre meglio non affaticarsi dal punto di vista muscolare, alla fine della sessione di studio non devi provare alcun tipo di dolore, mi raccomando! Un caro saluto e buon pianoforte! 💪
@@patricktrentini scusa ancora il disturbo
Io alterno hanon e beyer, cioè nei giorni pari l'uno e nei giorni dispari l'altro e poi brani di repertorio. Cosa ne pensi?
Grazie
Buona giornata
Scusa Maurizio, non avevo visto l'ulteriore domanda! Sì, il metodo dell'alternanza può assolutamente funzionare a mio parere!
Ciao! Da quale esercizio consiglindi iniziare per un pianonista non alle prime armi per migliorare ? Io gli unici esercizi tecnici che faccio sono le scale maggiori su due ottave al momento e vorrei fare qualcosa di più tecnico
Ciao Marco! Dunque, c'è l'imbarazzo della scelta. Ti elencherei (oltre ovviamente all'Hanon di cui parlo nel video e nel quale credo molto) il metodo di tecnica di Cortot, gli esercizi (in fascicoli) di Alessandro Longo, i due metodi tecnici di Pischna (si chiamano "il grande" e "il piccolo"), se il tuo livello è avanzato ci sono gli esercizi di Brahms, e poi ovviamente tutti gli studi (che abbinano tecnica a un po' di musica) e qui ti cito i vari Duvernoy o l'op. 299 e l'op. 740 di Czerny, davvero ben fatti. Spero di averti dato un po' di spunti, in effetti fare soltanto le scale come esercizio tecnico è davvero un po' pochino, non perché non vadano bene ma perché affrontano una problematica soltanto. Magari farò un video sulla routine tecnica che consiglio al pianoforte per i vari livelli 😊
Ciao Patrick, una domanda. Dopo il primo approccio nello studio di un esercizio Hanon , come tu consigli, facendo una nota per colpo di metronomo a 60 BPM , poi come proseguo lo studio per acquisire velocità?
E l' Hanon o le scale si studiano direttamente a mani unite? Grazie per tutto
Eccomi, scusa il ritardo nella risposta! Dunque, una "passata" a mani separate la consiglio indubbiamente, mentre per quanto riguarda gli incrementi di velocità farei 60, 80, 100 dopodiché lo step successivo - ossia 120 - si "traduce" nuovamente nel metronomo a 60 ma questa volta mettendo due note ogni colpo. Da lì ancora 80, 100 e poi di nuovo 120 "tramutato" in 60 e questa volta in ogni colpo di metronomo a 60 mettiamo quattro note. In questa maniera diventa 60 al quarto e noi suoniamo i sedicesimi. Da lì si incrementa senza fare altre "conversioni". Spero di essermi spiegato chiaramente, un saluto!
Innanzitutto vorrei ringraziarti per averne parlato perché grazie a te ho comprato il libro.
Facendo i esercizi ed essendo alle prime armi ho notato che sento molto in tensione a tratti fastidioso l'avambraccio destro fino al polso ,invece nel sinistro assolutamente nulla,a qualche tuo allievo è capitata questa cosa è se hai un consiglio da darmi?
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Ciao, grazie a te per il commento! Pur non vedendoti suonare, ipotizzo (ma prendila come una "diagnosi a distanza" 😛) che dipenda dal fatto che il tuo braccio destro, soprattutto nelle prime parti di ogni esercizio, sia costretto a un'angolazione innaturale per andare a suonare le note più gravi, mentre il braccio sinistro si trova più allineato e quindi perpendicolare alla tastiera.
Puoi risolvere la cosa "orientando" la tua seduta, ossia portando il fianco più verso sinistra quando fai le note più basse, sedendoti quindi più sulla chiappa sinistra (scusa il francesismo, ma non sapevo come altro dirlo) in modo tale che anche il braccio destro riesca a stare un po' più perpendicolare alla tastiera riducendo quindi l'angolazione, soprattutto del polso, che immagino ti provochi dolore sul lato esterno dell'avambraccio.
Spero di averti aiutato, un caro saluto!
Patrick dopo anni di piano da autodidatta e qualche sporadica lezione, brucerei hanon e czerny, ho avuto pareri di persone che suonano da anni e tutti sconsigliano hanon PERÒ sulla chitarra si fanno stessi esercizi simili tipo 1-2-1-3-1-4 sempre roba per smuovere le dita, penso che il principio e lo stesso degli hanon e nessuno ha detto nulla, quindi bho devo valutare, mi è uscito il video in home a distanza di 3 anni non farci caso hahaha
Ciò non toglie che hai portato e continui a portare video di qualità e continuerò a guardarli
Ciao Emidio! Sì, video un po' datato 😛 ma i concetti sono ancora "validi" secondo me: la logica è quella di allenare muscolarmente le dita - in maniera corretta, ovviamente, senza affaticare altrimenti è controproducente - su cose che non richiedano la minima attenzione musicale (e gli esercizi di Hanon sono talmente brutti che di musica non c'è traccia). Come dici tu relativamente alla chitarra, il principio è proprio quello di mantenere coordinazione, freschezza atletica e rapidità delle dita sulle varie combinazioni, null'altro 👍 Un caro saluto e grazie per il supporto!
Salve, vorrei chiederle un'informazione. Io possiedo il libro di Bayer e gli esercizi sono scritti prevalentemente in 2/4 e in 1/4
Il metronomo a quanto devo impostarlo? E le note inoltre sono seguite da punti che le allungano, in quel caso come bisogna procedere? Buona giornata.
Salve Francesca! Dunque, il metronomo è assolutamente "variabile", nel senso che buona parte degli esercizi di Beyer è pensata per raggiungere come obiettivo finale la velocità ma di certo non si può partire da quella, quindi le consiglio di cominciare con metronomi molto moderati (per esempio impostarlo a 50 dove ogni "colpo" corrisponde a un ottavo) per poi incrementare gradualmente mano a mano che acquisisce sicurezza.
Riguardo alla seconda domanda, se il punto si trova a fianco della nota si tratta del punto di valore (che allunga, appunto, la nota di metà del suo valore: una nota di 1/4 diventa - grazie al punto - da 3/8, una nota di 2/4 diventa da 3/4 e così via) mentre se il punto si trova sopra (o sotto) la testa della nota quel puntino non ne cambia il valore ma dice soltanto che quella nota va suonata staccata ("ossia "pizzicata", perciò di durata molto breve).
Un saluto!
Ciao Patrick, alcune considerazioni sulle dita. Dal tuo video vedo che articoli molto le dita a bassa velocita cioè a quella iniziale di 60 BPM. Mi chiedevo quindi se bisogna premere il tasto quando la mano è in posizione oppure sollevare le dita ad ogni nota per poi premere il tasto fino al termine della sua naturale corsa. Grazie mille e avanti così♥
Ciao Roberto, grazie del messaggio! Dunque, diciamo che si tratta di due tecniche un po' "differenti": l'articolazione ampia consente di fare un buon lavoro muscolare ed è consigliata per chi deve rinforzare la mano o - in generale - a velocità basse. Man mano che la velocità aumenta non avrebbe senso allungare così tanto la lunghezza della corsa del dito, si farebbe molta fatica e si perderebbe in reattività, quindi man mano che la velocità aumenta il consiglio è quello di ridurre il movimento fino a suonare "dal tasto". Ciò non toglie che anche uno studio "dal tasto" nel lento è corretto, mentre - al contrario - un'articolazione esagerata nel veloce è dispendiosa e poco proficua! Spero di aver risposto al tuo quesito, un caro saluto!
Ciao Patrick, dopo la prima scala, in particolare con la mano sinistra, nel momento in cui con i mignolo premo sul re e vado per allargare con il secondo dito il pollice e le altre dita tendono ad alzarsi. Il pollice quasi vuole uscire fuori dal margine della tastiera... è una cosa che si deve evitare? Potresti fare un video in cui mostri come devono essere posizionate correttamente le mani e le dita in ogni tornata?
Grazie
Ciao Saverio! Dunque, la posizione ideale (sia per la rilassatezza della mano che per ridurre il rischio d'errore) prevede di mantenere il più possibile le dita a contatto con la tastiera. Ovviamente ciò non è possibile nel momento in cui facciamo - per esempio - un'apertura, ma dopo l'allargamento è buona norma riposizionare subito le dita sui tasti "necessari". Questa cosa vale anche per le scale, nelle quali, dopo aver effettuato il passaggio del pollice, dobbiamo riposizionare subito le dita sui nuovi tasti. Nel caso specifico ti consiglio di cominciare l'esercizio già con la posizione aperta (quindi con apertura pollice - indice della destra e mignolo - anulare della sinistra). Una volta suonata la seconda nota (il MI) il pollice della destra e il mignolo della sinistra devono andare già a posizionarsi sul RE, quindi senza lasciare la mano aperta. Suoni il resto della sequenza in questa posizione fino al RE successivo, appena eseguito il quale fai la nuova apertura per suonare il FA con l'indice della destra e l'anulare della sinistra, una volta suonato il quale pollice e indice (dx e sx) si posizionano immediatamente sul MI, e così via. In questo modo le dita rimangono sempre a contatto con la tastiera e rilassate. Spero di esserti stato d'aiuto!
@@patricktrentini assolutamente si. Sto seguendo con zelo e vedo già dei risultati! Per favore potresti consigliarmi un altro testo di base per iniziare a studiare un po di tecnica classica? So leggere un po la musica e vorrei imparare a suonare leggendo lo spartito. Sai consigliarmi qualcosa di semplice?
Potrei consigliarti l'op. 101 di Beyer, è un libro che puoi scaricare gratuitamente (legalmente) a questo link: imslp.org/wiki/Vorschule_im_Klavierspiel%2C_Op.101_(Beyer%2C_Ferdinand)
Intanto ho acquistato due giorni fa l'Hanon
Secondo me resta sempre un acquisto davvero ottimo 😊
Come sempre molto chiaro, grazie.
Cosa ne pensi del Bayer?
Che differenza c'è tra Hanon e Bayer?
Quale ritieni sia meglio per i principianti?
Dunque, sono due metodi entrambi molto validi che hanno finalità leggermente diverse. Il Beyer presenta esercizi più "musicali", che sono più simili a estratti di brano e di conseguenza risultano utili proprio perché preparano a situazioni di esecuzione reale.
Hanon è una vera e propria palestra, di musica non c'è traccia ma se studiato per intero (intendo dire anche la parte dal 32simo esercizio in poi) rappresenta davvero un quadro completissimo dal punto di vista tecnico. Hanon è pensato per l'uso giornaliero, ciò vale anche per i professionisti: io lo studio regolarmente dal 1987. Se c'è il tempo consiglierei di affiancare i due metodi, se proprio dovessi sceglierne uno opterei per Hanon proprio per la sua finalità "ginnica" 😊
@@patricktrentini grazie molto interessante, dunque è giusto dire che 30 minuti al giorno di hanon e 30 minuti di affiancamento del Bayer qualche giorno a settimana?
Io ci metterei la firma a riuscirci quando hai impegni di lavoro ma ci si può provare.
In conclusione quale pensi sia il minimo indispensabile di tempo e frequenza da dedicare a questi esercizi?
Nb: fa piacere anche dedicare del tempo a suonicchiare qualcosa di piacevole
Direi che mezz'ora al giorno di Hanon è pure troppo 😊 A mio parere 15/20 minuti sono sufficienti, idem per il discorso del Beyer: bisogna lasciarsi il tempo per dedicarsi anche ai brani, al di là della routine giornaliera di esercizio/ginnastica 👍
@@patricktrentini grazie sei stato gentile e prezioso
@@patricktrentini spero di non disturbare, ieri sera ho provato la prima linea o rigo dell'hanon, considerazioni:
È realmente interessante e alla fine ti fa pure sudare ahaha,
Sono partito da 60 e a 90 ho cominciato a perdermi un po' ma la sensazione che ho avuto man mano che aumentavo i bpm era che sembravano rallentare, come lo spieghi?
È giusto fare un rigo alla volta fino ad assumere una buona autonomia?
Ultima cosa, ho seguito lo spartito solo per capire il meccanismo poi sono andato a braccio, è sbagliato?
Ciao Patrick! Sono un amico di Isabella Turso e di Andrea Ferroni (credo che tu li conosca), non sono un pianista “vero”, ma ho sempre suonato il piano, anche con Andrea un paio di volte. Prima di tutto complimenti per questo canale, la tua chiarezza espositiva e la qualità dei contenuti sono davvero eccellenti. Io vivo in America e sto pensando di comprarmi un GC1 Yamaha. Per caso è lo stesso pianoforte che hai tu in questo video? E comunque, anche se non lo è, per caso mi sapresti dare una tua opinione veloce sul GC1 ?
Ciao, piacere di conoscerti! Certamente, Isabella e Andrea sono due amici, non li vedo da un po' ma ci conosciamo da una vita 😊 Grazie di cuore per i tuoi complimenti, è un piacere.
Riguardo alla tua domanda, il pianoforte GC1 lo ritengo un ottimo strumento. Quello che ho io nel video è un C2 Silent (173 cm), ma va fatta sempre una valutazione in relazione alle dimensioni della stanza in cui lo strumento viene messo, e - per esempio - nel mio caso il C2 è sovradimensionato rispetto alla grandezza del mio studio (ma tra qualche settimana traslocherò nel nuovo studio e ci saranno grandi novità 😛).
Tornando appunto al GC1, credo sia più che sufficiente per ambienti fino a 30/35 mq di grandezza, considerando che una coda da 161 cm può comunque produrre una potenza sonora di tutto rispetto. Se non hai problemi di vicinato e non suoni di notte vai pure con la versione tradizionale, altrimenti ti consiglio di valutare quella con il sistema Silent integrato, che -soprattutto nelle ultime versioni - ha raggiunto un livello di realismo davvero notevole.
Spero di aver risposto alla tua domanda, se hai altri dubbi ovviamente chiedi pure! Un saluto!
@@patricktrentini Benissimo, grazie molte!!
Quando dici che la velocità è figlia della lentezza, ti riferisci alla creazione di una sorta di memoria muscolare o c'è dell'altro???
Certamente, memoria muscolare sia in senso "generale" (ossia tecnica, postura, ecc) che negli specifici brani o passaggi! Un caro saluto, se hai dubbi sono a disposizione, chiedi pure!
La quinta lezione di lettura è un pò difficile😥😥
Sì, alcuni esercizi sono difficili da leggere ma non dimenticare che lo schema che si ripropone a ogni battuta è sempre lo stesso, quindi una volta imparato il pattern basta non sbagliare la battuta in cui si cambia direzione e il resto viene da sé 💪 Non demordere!
Hanon, Duvernoy, Beyer, tutti studi rispettabilissimi perchè di provata efficacia nonostante saccenti detrattori; qualcuno cita addirittura Philip Glass, anche se non ho capito cosa centri. Ma cinquanta anni fa quando lasciai lo studio del pianoforte all'ottavo anno per trasferimento, in tutti i conservatori di musica era sempre utilizzato :Florestano Rossomandi Guida per lo studio tecnico del pianoforte in 8 volumi. Nessuno più ne parla eppure era ritenuto fondamentale e indispensabile (forse a quei tempi oggi non più...mah). Tanto ormai ci penserà l'intelligenza artificiale con tecniche da fantascienza a farci diventare tutti RUBINSTEIN!
Ciao, grazie per il tuo commento! Ti confesso che del Rossomandi ne ho sentito parlare ma non mi è mai capitato per le mani, dovrò dargli un'occhio in qualche modo perché sono curioso. Giravano anche i fascicoli di Alessandro Longo (niente male davvero), il metodo completo di Cortot (bellissimo) e i due volumi di Pischna (il "grande" e il "piccolo", che si trovano ancora: il grande ti "spacca le mani" - in senso buono). Confido che l'intelligenza artificiale non riuscirà mai a soppiantare la bellezza di un'esecuzione dal vivo, continuiamo a studiare il pianoforte e a fare la tecnica 💪 Un caro saluto!
@@patricktrentini E' vero: Longo come Czerny e Czerniana. Cortot e Pischna non li conosco ma ne ho sentito spesso parlare con giudizi conformi ai tuoi. Sempre un pò a livello avanzato non dimentichiamo Clementi con il suo Gradus ad Parnassum. Per l'intelligenza artificiale concordo in pieno sull'esecuzione dal vivo, ma chissà che in futuro non escogiti una tecnica da risultati strabilianti.( Io diffido....🤨). Grazie per la risposta, continuo sempre a seguirti con interesse.
Grazie a te per l'attenzione! 🙏
Scusami, iul brano che vorrei imparare è questo...ovviamente non a questa velocità perchè non ho una tecnica pianistica...ua-cam.com/video/3Bsnuew8f6s/v-deo.html
Caspita, direi che l'obiettivo è ambizioso 💪 Qui poi si parla di una tecnica particolare, sia dal punto di vista dell'attacco del tasto che della posizione delle dita in generale (come noterai sono molto "distese" anziché curvate, è una "strategia" che si usa per fare quelli che in gergo tecnico vengono definiti "licks" che in questo caso sono quelli del blues applicati sul boogie). Stesso discorso per la sinistra, che non è particolarmente varia ma faticosa da sostenere dal punto di vista della resistenza, se non si è sciolti si rischia di fare dei macelli. In ogni caso una base di tecnica tradizionale non può che farti bene, poi però se vuoi approfondire questo genere ti consiglio di seguire i consigli di chi lo pratica con regolarità!
@@patricktrentini Grazie
Trovo Hanon e gli esercizi di tecnica in generale deleteri. Soprattutto se si considera che gli studenti alle prime armi non sanno come suonare in modo rilassato. Gli esercizi di tecnica espongono ad infortuni ed in sostanza non servono a mio parere a nulla. Meglio studiare quanto piu brani possibili (e di vari stili ed epoche) per sviluppare una tecnica utile all'esecuzione del brano mantenendo musicalitá e bel suono.
Non sono così d'accordo sul fatto di non far fare la tecnica agli studenti principianti: credo però che vada fatta, come dici tu giustamente, con molta "testa" e attenzione, e per questa ragione - per esempio - è molto importante eseguire esercizi di tecnica mirati, molto molto semplici e sotto la guida di un docente che possa verificare di persona eventuali errori posturali! Un saluto!
Ha chi nn va di studiare..si..la.tecnica.e.importante..
Il miglior libro di studi è philip glass fidatevi
Tanta stima per Philip Glass, ci mancherebbe!
Io direi che un ottimo esercizio ginnico, musicale e...spirituale è studiare Bach. Lì si trova tutto. Senza sbadigliare con Hanon.
Gentile Alessandra, mi trovi in completo disaccordo. Lo studio di Bach è fondamentale, pregevole, indispensabile, ma lì non si trova tutto. Solo il fatto che Bach praticamente non abbia scritto per il pianoforte è un'indicazione che chiarisce ogni dubbio. Dire che basta studiare Bach è come sostenere che un eccellente maratoneta possa fare uno straordinario decathlon.
Risulta assolutamente fondamentale fare riferimento a una letteratura che affronti tutti gli aspetti della tecnica pianistica (non so se hai mai analizzato attentamente tutti e 60 gli esercizi di Hanon, ma dopo i primi 30, ripetitivi ma ideali per gli allievi, ci sono ribattuti a 2, 3 4 e 5 dita, tremoli, ottave per salto, per cromatismo, con cambi di direzione, doppie terze, doppie seste, performance puramente "ginniche" che in Bach non trovi di certo).
Ovvio, la tecnica si può approfondire sul repertorio (preciso: sul repertorio, non soltanto su Bach) ma l'esistenza di metodi tecnici ha proprio la finalità di escludere il problema musicale (perché di musica in quei metodi non c'è nulla ovviamente) per limitare il lavoro dell'allievo o del professionista alla parte puramente ginnica, che non può mancare qualsiasi disciplina si affronti.
Hanon non è l'unico metodo, io personalmente uso anche i metodi di Pischna, di Cortot, gli esercizi di Brahms, ecc, ma studiare soltanto Bach è come aprire un ristorante che fa solamente la carbonara. Magari meravigliosa, magari la più buona della terra, ma soltanto la carbonara. Un saluto e grazie per lo spunto di confronto 😊