Grazie per questo servizio! Sarebbe anche molto utile concentrarsi su esempi concreti di iniziative/politiche per incrementare la sostenibilità ambientale e ridurre gli impatti delle produzioni animali.
Video importante per l'approccio razionale, l'ausilio delle fonti, la visione integrata di più fattori che contribuiscono a definire le teorie e le ipotesi del mutamento: ottimo vaccino contro le visioni messianiche e settarie. Chi può solleciti la diffusione, in particolare nelle scuole, anche per invogliare le ragazze e i ragazzi allo studio delle materie STEM. Mettiamo il like e condividiamo.
@Giulio Anichini potresti invitare George Monbiot a discutere su questo tema sulla base del suo ultimo lavoro, "Regenesis", tra l'altro credo uscito tradotto snche in Italia.
Grazie per il servizio. Se avevo bisogno di essere confermato, mi sento ben confermato. Ma mi pare che ci siano pochi dati. È una scelta comunicativa? Oppure è difficile raccogliere dati comparativi tra le diverse tecniche culturali? Si è parlato di embrioni deformati. Quanti? Quale il motivo di questa povertà analitica? Grazie e alla prossima.
Bene che se ne parli, però non sono molto ocnvinto che qullo presentato sia un punto di vista "neutro". Sicuramente implementare tecniche di zootecniac innovative è importante, ma non significa che basti ad abbassare le emissioni quanto serve. In particolare non mi pare che il professore abbia parlato dell'impatto derivato dall'uso del suolo necessario a coltivare i mangimi e del fatto che anche un'agricoltura "carbon negative" non risolve tutti i problemi, tipo quello dell'impatto sulla biodiversità che è risolvibile solo riducendo la superficie agricola (e quindi quella di carne). Anche sul discorso del metano ho delle riserve, ma magari solo per mia ignoranza. Se da una parte è verissimo che il metano in atmosfera dura meno è anche vero che su un orizzonte temporale più breve il suo potere climaterante è molto più grande della CO2 (sui 100 anni di solito metano vale circa 30 kg di CO2 eq.) e quindi sarebbe importante ridurlo subito per scongiurare il grosso dei suoi effetti.
Cercando di non scaldarci né prendendo le difese dell'ospite: l'ulteriore azione (o le ulteriori azioni) da mettere in atto congiuntamente all'implementazione delle tecnologie per ridurre le emissioni quale sarebbe? Chiedo veramente per curiosità, anche se anticipo che non trovo ragionevoli risposte del tipo "ridurre i consumi".
@@GiulioAnichini1982 Molto scientifico, complimenti: fai una domanda e ti dai la risposta, sapendo che l'ipotesi più ragionevole è proprio ridurre i consumi di carne, non solo bovina, compresi i pesci allevati e per ragioni non strettamente connesse alle emissioni anche al pescato.
@@luciafossati4261 di quanto bisogna ridurre il consumo di carne? Con quanti alimenti vegetali bisogna sostituirli? Che impatto ha questo cambio di regime alimentare? Quali scenari(e fatti da chi) hai analizzato per arrivare a questa conclusione illuminata? Visto che parli agli altri di metodo scientifico mi aspetto una risposta supportata da dati
@@luciafossati4261 se fosse cosi ragionevole i consumi si sarebbero ridotti da almeno 20 anni. Spoiler alert non è successo. Inoltre: andiamo a dire alla gente che sta smettendo ora di morire di fame, nei paesi in via di sviluppo, di ridurre i consumi? Esattamente ora che li stanno aumentando? Ha ragione, il commento poco scientifico è chiaramente il mio. Not.
@@GiulioAnichini1982 Sono d'accordo che non è realistico dire che "dobbiamo ridurre i consumi", però non è neanhce corretto dire che se implementiamo migliori pratiche agricole abbbiamo risolto il problema. Perché non è così, soprattutto, come dicevo se guardi anche alla perdita di biodiversità. Il problema di fondo è che qualsiasi tipo di agricoltura al momento usa ingenti quantità di suolo, e con i volumi attuali di produzione alimentare non ci stiamo dentro.
Ottimo contenuto! Affronta molti aspetti importanti da un punto di vista scientifico e permette di formarti un’idea in modo appropriato
Grazie per questo servizio! Sarebbe anche molto utile concentrarsi su esempi concreti di iniziative/politiche per incrementare la sostenibilità ambientale e ridurre gli impatti delle produzioni animali.
Molto interessante. Grazie per questa divulgazione. 👍
Video importante per l'approccio razionale, l'ausilio delle fonti, la visione integrata di più fattori che contribuiscono a definire le teorie e le ipotesi del mutamento: ottimo vaccino contro le visioni messianiche e settarie. Chi può solleciti la diffusione, in particolare nelle scuole, anche per invogliare le ragazze e i ragazzi allo studio delle materie STEM. Mettiamo il like e condividiamo.
Della serie: come affrontare i problemi! Ottimo
@Giulio Anichini potresti invitare George Monbiot a discutere su questo tema sulla base del suo ultimo lavoro, "Regenesis", tra l'altro credo uscito tradotto snche in Italia.
Le slides si leggono male, sono troppo piccole. E' possibile scaricarle da qualche parte?
Grazie per il servizio.
Se avevo bisogno di essere confermato, mi sento ben confermato.
Ma mi pare che ci siano pochi dati. È una scelta comunicativa? Oppure è difficile raccogliere dati comparativi tra le diverse tecniche culturali?
Si è parlato di embrioni deformati. Quanti?
Quale il motivo di questa povertà analitica?
Grazie e alla prossima.
Vegano dal 2016
QUANTA CO2 EMETTE UNA BOMBA CHE STIAMO LEGITTIMANDO IN UCRAINA?
Bene che se ne parli, però non sono molto ocnvinto che qullo presentato sia un punto di vista "neutro". Sicuramente implementare tecniche di zootecniac innovative è importante, ma non significa che basti ad abbassare le emissioni quanto serve. In particolare non mi pare che il professore abbia parlato dell'impatto derivato dall'uso del suolo necessario a coltivare i mangimi e del fatto che anche un'agricoltura "carbon negative" non risolve tutti i problemi, tipo quello dell'impatto sulla biodiversità che è risolvibile solo riducendo la superficie agricola (e quindi quella di carne).
Anche sul discorso del metano ho delle riserve, ma magari solo per mia ignoranza. Se da una parte è verissimo che il metano in atmosfera dura meno è anche vero che su un orizzonte temporale più breve il suo potere climaterante è molto più grande della CO2 (sui 100 anni di solito metano vale circa 30 kg di CO2 eq.) e quindi sarebbe importante ridurlo subito per scongiurare il grosso dei suoi effetti.
Cercando di non scaldarci né prendendo le difese dell'ospite: l'ulteriore azione (o le ulteriori azioni) da mettere in atto congiuntamente all'implementazione delle tecnologie per ridurre le emissioni quale sarebbe? Chiedo veramente per curiosità, anche se anticipo che non trovo ragionevoli risposte del tipo "ridurre i consumi".
@@GiulioAnichini1982 Molto scientifico, complimenti: fai una domanda e ti dai la risposta, sapendo che l'ipotesi più ragionevole è proprio ridurre i consumi di carne, non solo bovina, compresi i pesci allevati e per ragioni non strettamente connesse alle emissioni anche al pescato.
@@luciafossati4261 di quanto bisogna ridurre il consumo di carne? Con quanti alimenti vegetali bisogna sostituirli? Che impatto ha questo cambio di regime alimentare? Quali scenari(e fatti da chi) hai analizzato per arrivare a questa conclusione illuminata? Visto che parli agli altri di metodo scientifico mi aspetto una risposta supportata da dati
@@luciafossati4261 se fosse cosi ragionevole i consumi si sarebbero ridotti da almeno 20 anni. Spoiler alert non è successo. Inoltre: andiamo a dire alla gente che sta smettendo ora di morire di fame, nei paesi in via di sviluppo, di ridurre i consumi? Esattamente ora che li stanno aumentando? Ha ragione, il commento poco scientifico è chiaramente il mio. Not.
@@GiulioAnichini1982 Sono d'accordo che non è realistico dire che "dobbiamo ridurre i consumi", però non è neanhce corretto dire che se implementiamo migliori pratiche agricole abbbiamo risolto il problema. Perché non è così, soprattutto, come dicevo se guardi anche alla perdita di biodiversità. Il problema di fondo è che qualsiasi tipo di agricoltura al momento usa ingenti quantità di suolo, e con i volumi attuali di produzione alimentare non ci stiamo dentro.