Veramente fantastico Orazio. Grazie per la sua chiarezza , vasta conoscenza della letteratura latina classica ma sopratutto per la passione nella trasmissione
Grazie, cara amica! Niente mi dà una gioia più grande che raggiungere persone che ricordano o che studiano l'Italiano in Argentina o in altri paesi lontani. Grazie per i suoi commenti e i suoi like, che mi aiutano a far conoscere il mio canale!
Grazie di queste parole, cara amica. Mi fa piacere che abbia visto uno di questi video di poesia latina, perché per parlare del mondo antico non c'è niente di più bello che lasciar parlare gli autori stessi. Questa è veramente una poesia sconvolgente come poche. Ce ne sono almeno altre due così, di Orazio, assai meno conosciute e più lunghe di questa, sulle quali vorrei da tempo fare un commento. Tuttavia entrambe pongono vari problemi, tra i quali quello di contenere la durata del video, perché sono ricchissime di riferimenti da spiegare.
Cari amiche e amici, non so veramente come ringraziarvi per i molti like, condivisioni e commenti su questi video, che non sono per tutti, perché piuttosto lunghi e su un argomento (come si usa dire) "di nicchia" ! 🙏 🙂 L'unico modo che mi è venuto in mente è stato quello di mettere giù, anche se in ritardo, la bibliografia che mi è servita per questa serie di video. Eccola: SERIE SULLE ODI DI ORAZIO, Bibliografia basilare: - Q. Orazio Flacco: “Le Opere Antologia”, introduzione e commento a cura di Antonio La Penna, La Nuova Italia Editrice, Firenze, (6° ristampa) 1975; - Q. Orazio Flacco: “Odi, Epodi”, con testo a fronte, introduzione, traduzione e note di Mario Ramous, Garzanti Libri S.p.a., Milano, 2000; - Q. Orazio Flacco: “Le Odi, il Carme Secolare, gli Epodi”, testo latino e versione poetica di Guido Vitali, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1955; - Q. Orazio Flacco: “Odi e Epodi”, con testo a fronte, introduzione di Alfonso traina, traduzione e note di Enzo Mandruzzato, Rizzoli Editore., Milano, 1985; - Virginio Cremona: “La poesia civile di Orazio” (2a edizione riveduta e corretta), Vita e Pensiero, Milano, 1982; - Eduard Fraenkel: “Orazio”, edizione italiana a cura di Salvatore Lilla, premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice S.r.l., Roma, 1993; - Antonio La Penna: “Orazio e l’ideologia del principato”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1963; - Antonio La Penna: “Fra teatro, poesia e politica romana”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1979; - Antonio La Penna: “Saggi e studi su Orazio”, G.C. Sansoni editore, Firenze, 1993; - Antonio La Penna: “La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)”, Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2013-18; - Ettore Paratore: “La letteratura latina dell’età repubblicana e augustea”, nuova edizione aggiornata, G.C. Sansoni, Firenze e Edizioni Accademia, Milano, 1969; - Giovanni Pascoli: “Lyra (Catullo e Orazio)”, La Nuova Italia, Firenze, 1956; - Giorgio Pasquali: “Orazio Lirico. Studi”, ristampa xerografica con introduzione, indici ed appendice di aggiornamento bibliografico a cura di Antonio La Penna, Felice Le Monnier, Firenze, 1964; - Luciano Perelli: “Storia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1969; - Luciano Perelli: “Antologia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1971; - Massimo Lenchantin de Gubernatis: “Manuale di prosodia e metrica latina”, Casa Editrice Giuseppe Principato, Milano, (nuova ristampa) 2005; - Alfonso Traina - Giorgio Bernardi Perini: “Propedeutica al latino universitario”, 6a edizione riveduta e aggiornata, Pàtron Editore, Bologna, 2017.
Grazie delle sue gentili parole. Sto lavorando ad altri di questi video, perché in effetti c'è un ricco mondo da riscoprire. E' tempo di uscire dalle immagini convenzionali e stereotipate di Orazio, che lo fanno detestare a molti ragazzini.
Grazie, ancora! Non con la prossima poesia, ma con quella successiva (cioè il futuro video n° 16 della serie), analizzerò una poesia che, per tema e "mood", ricorda questa dedicata a Postumo. Buonanotte!
La passione e la chiarezza nell'esposizione dimostrata in questo come in altri contributi, dimostra quanto la nostra cultura classica sia un patrimonio che non possiamo disperdere. Bravo professore, ottimo lavoro.
Grazie delle sue gentilissime parole, molto lieto di conoscerla. In effetti, non possiamo assolutamente lasciar disperdere la cultura classica, tanto più che possiamo ancora intenderla. Essa ha con la nostra una continuità storica, la comprensione della quale è una conquista intellettuale importante, perché ci fa sentire il senso della nostra esistenza all'interno di un percorso collettivo plurimillenario. Invece gli sprovveduti cercano soltanto nel consumo la propria identità, come insegnano loro a fare - per ovvi motivi - tutti i venditori di paccottiglia.
Grazie del commento, lieto di esserti utile. Anch'io, quando ero al liceo, mi sono salvato in corner molte volte. Poi, ad anni di distanza, ripensavo a quante volte l'avevo fatta franca e mi è capitato come al soldato Ryan alla fine del film di Spielberg: una voce dentro di me mi diceva "E adesso cerca di meritartelo!" :-))
Certo. Non sono tutti titoli facili da trovare: - Q. Orazio Flacco: “Le Opere Antologia”, introduzione e commento a cura di Antonio La Penna, La Nuova Italia Editrice, Firenze, (6° ristampa) 1975; - Virginio Cremona: “La poesia civile di Orazio” (2a edizione riveduta e corretta), Vita e Pensiero, Milano, 1982; - Eduard Fraenkel: “Orazio”, edizione italiana a cura di Salvatore Lilla, premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice S.r.l., Roma, 1993 (original edition: “Horace”, The Clarendon Press, Oxford, 1957); - Antonio La Penna: “Orazio e l’ideologia del principato”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1963; - Antonio La Penna: “Fra teatro, poesia e politica romana”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1979; - Antonio La Penna: “Saggi e studi su Orazio”, G.C. Sansoni editore, Firenze, 1993; - Antonio La Penna: “La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)”, Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2013-18; - Giovanni Pascoli: “Lyra (Catullo e Orazio)” a cura di Dante Nardo e Sergio Romagnoli, introduzione di Manara Valgimigli, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1956 - 1960 (5° ristampa) (original edition: “Lyra”, Casa Editrice Raffaello Giusti, Livorno, 1985 - 1942); - Giorgio Pasquali: “Orazio Lirico. Studi”, ristampa xerografica con introduzione, indici ed appendice di aggiornamento bibliografico a cura di Antonio La Penna, Felice Le Monnier, Firenze, 1964; - Luciano Perelli: “Storia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1969.
Thank you for your kind comment! I am so happy when I see a comment from someone, whose name looks like that of a person of Italian origin living abroad. I always spent a lot of time working on subtitles because of potential viewers, who might not be using the Italian language every day.
Buon giorno professore e ancora complimenti. In questo video dice che i romani usavano i cipressi per fare le bare, ma a quei tempi non era in uso l' incinerazione? La saluto e grazie per l'attenzione.
Buongiorno, i Romani seppellivano i loro morti: sull'Esquilino c'era un grande cimitero e la via Appia è piena di grandi tombe. L' incinerazione si trova nei poemi omerici, che parlano di fatti che precedettero Orazio di oltre mille anni. Inoltre l' Iliade si riferisce ad una guerra, in cui c'era da smaltire un' enorme numero di morti.
@@CarloRolle però se non ricordo male Cesare fu incinerato e in molti siti archeologici si trovano i colombari dove venivano poste le urne, mi corregga se sbaglio.
Sì certo, il corpo di Cesare fu cremato nel foro, ma non credo che la cosa fosse stata programmata: la folla si scatenò dopo che Antonio ebbe elencato i meriti di Cesare e rivelato le sue disposizioni testamentarie. Bisogna pensare anche al significato simbolico che aveva il rogo: ricordava la fine di Eracle, che tra le fiamme - secondo le credenze degli Stoici - era stato consegnato alla vita eterna. Ho parlato un po' di questo tema nei video 12, 13 e 14.
@@CarloRolle grazie, piano piano arriverò pure a vedere quei video. Volevo farle una domanda : ha mai pensato di fare una serie sui grandi storici greci, latini e bizantini ?
Mi piacerebbe, ma non ho davanti a me abbastanza anni per fare bene un lavoro del genere, e mi vergognerei a farlo male. Però alla fine nella serie sul medioevo avevo iniziato a parlare di certi autori della tarda antichità, quelli che cercarono di salvare il salvabile: Cassiodoro, Boezio, Iordanes, Zosimo ... Avevo in programma di parlare anche di Wulfila, Isidoro di Siviglia, Beda, Gregorio di Tours, Paolo Diacono, ... Poi un terribile crash del pc che avevo allora annullò il mio lavoro di molti mesi. Ma spero di riprendere quella serie e di parlare di loro: uomini di cultura che si trovarono a lottare per salvare qualcosa in tempi di totale degrado: i miei eroi!
Caro Magister, quando lei dice "per Fortuna Anticlea non riconosce Odisseo e si allontana", poi ancora, "per Fortuna ritorna, e solo allora può bere un po' di quel sangue"... Non si capisce se questo "per Fortuna" sia una sua considerazione oppure tratto dal Mito. In ogni caso, il ruolo della Divinità Fortuna è evidente nelle cose che determinano una direzione fondamentale nella essenza delle vicende umane e divine... Mi pare
'Per fortuna' nel video era un'espressione mia, nata perché avevo in mente il fatto che Odisseo riuscirà sia a parlare con l'ombra di Anticlea, sia a compiere la sua missione. La divinità Fortuna non ha niente a che vedere con i poemi omerici. Nel mondo greco essa acquistò rilievo soltanto diversi secoli dopo, cioè nell'età ellenistica e in quella della dominazione romana, quando gli dèi olimpici, cioè gli dei del mondo delle poleis, erano in declino. Il culto della Fortuna fu ovviamente una tappa, o per lo meno una manifestazione, del lungo processo che portò dal politeismo, che aveva caratterizzato il mondo pluricentrico delle poleis, al monoteismo. Il dio unico rispondeva meglio alle esigenze dell'età ellenistica, in cui grandi stati multietnici erano governati da sovrani assoluti, dei quali l'unità della divinità costituiva una rappresentazione sul piano religioso.
Veramente fantastico Orazio. Grazie per la sua chiarezza , vasta conoscenza della letteratura latina classica ma sopratutto per la passione nella trasmissione
Grazie, cara amica! Niente mi dà una gioia più grande che raggiungere persone che ricordano o che studiano l'Italiano in Argentina o in altri paesi lontani. Grazie per i suoi commenti e i suoi like, che mi aiutano a far conoscere il mio canale!
Emotivamente provata da questo suo commento, la ringrazio per il superbo lavoro.
Grazie di queste parole, cara amica. Mi fa piacere che abbia visto uno di questi video di poesia latina, perché per parlare del mondo antico non c'è niente di più bello che lasciar parlare gli autori stessi. Questa è veramente una poesia sconvolgente come poche.
Ce ne sono almeno altre due così, di Orazio, assai meno conosciute e più lunghe di questa, sulle quali vorrei da tempo fare un commento. Tuttavia entrambe pongono vari problemi, tra i quali quello di contenere la durata del video, perché sono ricchissime di riferimenti da spiegare.
Cari amiche e amici, non so veramente come ringraziarvi per i molti like, condivisioni e commenti su questi video, che non sono per tutti, perché piuttosto lunghi e su un argomento (come si usa dire) "di nicchia" ! 🙏 🙂
L'unico modo che mi è venuto in mente è stato quello di mettere giù, anche se in ritardo, la bibliografia che mi è servita per questa serie di video. Eccola:
SERIE SULLE ODI DI ORAZIO, Bibliografia basilare:
- Q. Orazio Flacco: “Le Opere Antologia”, introduzione e commento a cura di Antonio La Penna, La Nuova Italia Editrice, Firenze, (6° ristampa) 1975;
- Q. Orazio Flacco: “Odi, Epodi”, con testo a fronte, introduzione, traduzione e note di Mario Ramous, Garzanti Libri S.p.a., Milano, 2000;
- Q. Orazio Flacco: “Le Odi, il Carme Secolare, gli Epodi”, testo latino e versione poetica di Guido Vitali, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1955;
- Q. Orazio Flacco: “Odi e Epodi”, con testo a fronte, introduzione di Alfonso traina, traduzione e note di Enzo Mandruzzato, Rizzoli Editore., Milano, 1985;
- Virginio Cremona: “La poesia civile di Orazio” (2a edizione riveduta e corretta), Vita e Pensiero, Milano, 1982;
- Eduard Fraenkel: “Orazio”, edizione italiana a cura di Salvatore Lilla, premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice S.r.l., Roma, 1993;
- Antonio La Penna: “Orazio e l’ideologia del principato”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1963;
- Antonio La Penna: “Fra teatro, poesia e politica romana”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1979;
- Antonio La Penna: “Saggi e studi su Orazio”, G.C. Sansoni editore, Firenze, 1993;
- Antonio La Penna: “La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)”, Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2013-18;
- Ettore Paratore: “La letteratura latina dell’età repubblicana e augustea”, nuova edizione aggiornata, G.C. Sansoni, Firenze e Edizioni Accademia, Milano, 1969;
- Giovanni Pascoli: “Lyra (Catullo e Orazio)”, La Nuova Italia, Firenze, 1956;
- Giorgio Pasquali: “Orazio Lirico. Studi”, ristampa xerografica con introduzione, indici ed appendice di aggiornamento bibliografico a cura di Antonio La Penna, Felice Le Monnier, Firenze, 1964;
- Luciano Perelli: “Storia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1969;
- Luciano Perelli: “Antologia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1971;
- Massimo Lenchantin de Gubernatis: “Manuale di prosodia e metrica latina”, Casa Editrice Giuseppe Principato, Milano, (nuova ristampa) 2005;
- Alfonso Traina - Giorgio Bernardi Perini: “Propedeutica al latino universitario”, 6a edizione riveduta e aggiornata, Pàtron Editore, Bologna, 2017.
Grazie perché mi aiuta a riscoprire un mondo , che avevo solo sfiorato. E che oggi piu che mai bisognerebbe riscoprire. Buon lavoro.
Grazie delle sue gentili parole. Sto lavorando ad altri di questi video, perché in effetti c'è un ricco mondo da riscoprire. E' tempo di uscire dalle immagini convenzionali e stereotipate di Orazio, che lo fanno detestare a molti ragazzini.
Carlo Rolle Grazie. Buon lavoro. Sarà utilissimo a tutti.
Grazie, ancora! Non con la prossima poesia, ma con quella successiva (cioè il futuro video n° 16 della serie), analizzerò una poesia che, per tema e "mood", ricorda questa dedicata a Postumo. Buonanotte!
Candidior vitro! Vastissima conoscenza e mirabile finezza espositiva. Grazie professore
Grazie del gentile commento, che mi fa iniziare la domenica sotto i migliori auspici. Piacere di conoscerla!
La passione e la chiarezza nell'esposizione dimostrata in questo come in altri contributi, dimostra quanto la nostra cultura classica sia un patrimonio che non possiamo disperdere. Bravo professore, ottimo lavoro.
Grazie delle sue gentilissime parole, molto lieto di conoscerla.
In effetti, non possiamo assolutamente lasciar disperdere la cultura classica, tanto più che possiamo ancora intenderla.
Essa ha con la nostra una continuità storica, la comprensione della quale è una conquista intellettuale importante, perché ci fa sentire il senso della nostra esistenza all'interno di un percorso collettivo plurimillenario.
Invece gli sprovveduti cercano soltanto nel consumo la propria identità, come insegnano loro a fare - per ovvi motivi - tutti i venditori di paccottiglia.
Grazie bro mi stai salvando il culo per l'interrogazione di latino
Grazie del commento, lieto di esserti utile. Anch'io, quando ero al liceo, mi sono salvato in corner molte volte. Poi, ad anni di distanza, ripensavo a quante volte l'avevo fatta franca e mi è capitato come al soldato Ryan alla fine del film di Spielberg: una voce dentro di me mi diceva "E adesso cerca di meritartelo!" :-))
qualità altissima grazie.
Grazie a lei del suo gentile commento. Piacere di conoscerla!
Grazie mille.
Grazie a lei. Benvenuta sul mio canale!
great video
Thank you for your interest and comment!
Caro Professore. Può consigliarmi dei testi di critica sulla poesia oraziana ?
Certo. Non sono tutti titoli facili da trovare:
- Q. Orazio Flacco: “Le Opere Antologia”, introduzione e commento a cura di Antonio La Penna, La Nuova Italia Editrice, Firenze, (6° ristampa) 1975;
- Virginio Cremona: “La poesia civile di Orazio” (2a edizione riveduta e corretta), Vita e Pensiero, Milano, 1982;
- Eduard Fraenkel: “Orazio”, edizione italiana a cura di Salvatore Lilla, premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice S.r.l., Roma, 1993 (original edition: “Horace”, The Clarendon Press, Oxford, 1957);
- Antonio La Penna: “Orazio e l’ideologia del principato”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1963;
- Antonio La Penna: “Fra teatro, poesia e politica romana”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1979;
- Antonio La Penna: “Saggi e studi su Orazio”, G.C. Sansoni editore, Firenze, 1993;
- Antonio La Penna: “La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)”, Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2013-18;
- Giovanni Pascoli: “Lyra (Catullo e Orazio)” a cura di Dante Nardo e Sergio Romagnoli, introduzione di Manara Valgimigli, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1956 - 1960 (5° ristampa) (original edition: “Lyra”, Casa Editrice Raffaello Giusti, Livorno, 1985 - 1942);
- Giorgio Pasquali: “Orazio Lirico. Studi”, ristampa xerografica con introduzione, indici ed appendice di aggiornamento bibliografico a cura di Antonio La Penna, Felice Le Monnier, Firenze, 1964;
- Luciano Perelli: “Storia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1969.
excellent, as usual
Thank you for your kind comment! I am so happy when I see a comment from someone, whose name looks like that of a person of Italian origin living abroad. I always spent a lot of time working on subtitles because of potential viewers, who might not be using the Italian language every day.
UNA DOMANDA. MA COME VI A CHIAMA IL LIBRO. DORO CIAO. SEI FANTASTICO. E. BELLISSIMO. 🥰🥰🥰🥰🥰
Buongiorno, non capisco la domanda: di quale libro vuol sapere il titolo?
Buon giorno professore e ancora complimenti. In questo video dice che i romani usavano i cipressi per fare le bare, ma a quei tempi non era in uso l' incinerazione? La saluto e grazie per l'attenzione.
Buongiorno, i Romani seppellivano i loro morti: sull'Esquilino c'era un grande cimitero e la via Appia è piena di grandi tombe.
L' incinerazione si trova nei poemi omerici, che parlano di fatti che precedettero Orazio di oltre mille anni.
Inoltre l' Iliade si riferisce ad una guerra, in cui c'era da smaltire un' enorme numero di morti.
@@CarloRolle però se non ricordo male Cesare fu incinerato e in molti siti archeologici si trovano i colombari dove venivano poste le urne, mi corregga se sbaglio.
Sì certo, il corpo di Cesare fu cremato nel foro, ma non credo che la cosa fosse stata programmata: la folla si scatenò dopo che Antonio ebbe elencato i meriti di Cesare e rivelato le sue disposizioni testamentarie.
Bisogna pensare anche al significato simbolico che aveva il rogo: ricordava la fine di Eracle, che tra le fiamme - secondo le credenze degli Stoici - era stato consegnato alla vita eterna.
Ho parlato un po' di questo tema nei video 12, 13 e 14.
@@CarloRolle grazie, piano piano arriverò pure a vedere quei video. Volevo farle una domanda : ha mai pensato di fare una serie sui grandi storici greci, latini e bizantini ?
Mi piacerebbe, ma non ho davanti a me abbastanza anni per fare bene un lavoro del genere, e mi vergognerei a farlo male.
Però alla fine nella serie sul medioevo avevo iniziato a parlare di certi autori della tarda antichità, quelli che cercarono di salvare il salvabile: Cassiodoro, Boezio, Iordanes, Zosimo ... Avevo in programma di parlare anche di Wulfila, Isidoro di Siviglia, Beda, Gregorio di Tours, Paolo Diacono, ...
Poi un terribile crash del pc che avevo allora annullò il mio lavoro di molti mesi. Ma spero di riprendere quella serie e di parlare di loro: uomini di cultura che si trovarono a lottare per salvare qualcosa in tempi di totale degrado: i miei eroi!
Caro Magister, quando lei dice "per Fortuna Anticlea non riconosce Odisseo e si allontana", poi ancora, "per Fortuna ritorna, e solo allora può bere un po' di quel sangue"... Non si capisce se questo "per Fortuna" sia una sua considerazione oppure tratto dal Mito. In ogni caso, il ruolo della Divinità Fortuna è evidente nelle cose che determinano una direzione fondamentale nella essenza delle vicende umane e divine... Mi pare
'Per fortuna' nel video era un'espressione mia, nata perché avevo in mente il fatto che Odisseo riuscirà sia a parlare con l'ombra di Anticlea, sia a compiere la sua missione.
La divinità Fortuna non ha niente a che vedere con i poemi omerici. Nel mondo greco essa acquistò rilievo soltanto diversi secoli dopo, cioè nell'età ellenistica e in quella della dominazione romana, quando gli dèi olimpici, cioè gli dei del mondo delle poleis, erano in declino. Il culto della Fortuna fu ovviamente una tappa, o per lo meno una manifestazione, del lungo processo che portò dal politeismo, che aveva caratterizzato il mondo pluricentrico delle poleis, al monoteismo. Il dio unico rispondeva meglio alle esigenze dell'età ellenistica, in cui grandi stati multietnici erano governati da sovrani assoluti, dei quali l'unità della divinità costituiva una rappresentazione sul piano religioso.