11:53 Circa la presenza e l'ordine logico in Dio di volontà e amore (e quindi di libertà): S. Tommaso, Summa I, q. 20, a. 1 lnx.edizionistudiodomenicano.it/somma-teologica/prima-parte/files/assets/basic-html/index.html#273
Nel video non ho appositamente affrontato la diatriba, che solo un esperto infatti poteva sollevare 😉 Non l'ho affrontata perché, leggendo lo stesso Tommaso, mi sembra una questione semplicemente senza basi e per questo non per nulla inconcludente. L'intelletto è un momento della volontà, il primo, appena precedente all'amore verso il bene, che proprio l'intelletto coglie. Ora: esso è quindi condizione necessaria per la volontà ma non sufficiente; esiste in vista dell'unirsi all'amore per costituire la volontà divina. In questo senso, si tratta di uno di quei casi in cui la somma delle parti (la volontà) coesiste logicamente con le parti (intelletto e amore), come i colori coesistono logicamente con il quadro, senza il quale neppure essi esisterebbero. Non c'è nessuna priorità o precedenza ma parità e coesistenza. Non esiste volontà senza intelletto né l'intelletto esisterebbe senza il fine di costituire la volontà divina che si auto-vuole.
Lo conosci Mario Baratti? Dovreste fare i video assieme. Sareste i leader di una nuova forza ultraconservatrice e cattolico-oltranzista. Gloria a Cristo, sempre!
Grazie per i complimenti, io tuttavia non mi rivedo nelle etichette di "ultraconservatore" e "oltranzista": io mi considero pienamente un "post conciliare nella continuità", un "ratzingeriano", potremmo dire 😉
Molto bello👏
I miei complimenti per questo video!Non posarti sugli allori e continua così!
Anche perché di allori per ora non ce ne sono 😂
@@fantacatt grande😂😂
11:53 Circa la presenza e l'ordine logico in Dio di volontà e amore (e quindi di libertà):
S. Tommaso, Summa I, q. 20, a. 1
lnx.edizionistudiodomenicano.it/somma-teologica/prima-parte/files/assets/basic-html/index.html#273
Dio è volontà. L'opzione scotista viene quindi preferita rispetto alla tomistica precedenza dell'intelletto.
Nel video non ho appositamente affrontato la diatriba, che solo un esperto infatti poteva sollevare 😉
Non l'ho affrontata perché, leggendo lo stesso Tommaso, mi sembra una questione semplicemente senza basi e per questo non per nulla inconcludente.
L'intelletto è un momento della volontà, il primo, appena precedente all'amore verso il bene, che proprio l'intelletto coglie.
Ora: esso è quindi condizione necessaria per la volontà ma non sufficiente; esiste in vista dell'unirsi all'amore per costituire la volontà divina.
In questo senso, si tratta di uno di quei casi in cui la somma delle parti (la volontà) coesiste logicamente con le parti (intelletto e amore), come i colori coesistono logicamente con il quadro, senza il quale neppure essi esisterebbero.
Non c'è nessuna priorità o precedenza ma parità e coesistenza.
Non esiste volontà senza intelletto né l'intelletto esisterebbe senza il fine di costituire la volontà divina che si auto-vuole.
Lo conosci Mario Baratti? Dovreste fare i video assieme. Sareste i leader di una nuova forza ultraconservatrice e cattolico-oltranzista. Gloria a Cristo, sempre!
Grazie per i complimenti, io tuttavia non mi rivedo nelle etichette di "ultraconservatore" e "oltranzista": io mi considero pienamente un "post conciliare nella continuità", un "ratzingeriano", potremmo dire 😉