Buongiorno prof Ghisu Sempre E.V. qui Sperando di recare il meno fastidio possibile, volevo dire che questo video è stato per me fonte di una riflessione singolare: C'è un pezzo dove lei racconta di W. Heisenberg come un personaggio molto competitivo e determinato. E io penso, ma proprio un "determinista" come Heisenberg doveva scoprire questo principio ed arrendersi all'incertezza..? 😂😂😂 Niente.. mi fa ridere E. Vuka, Bologna
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Buongiorno Prof. e buona domenica. Chiedo un suo consiglio in merito, perché vorrei azzardare a spiegare questo principio (valido anche nel macroscopico, appunto perché un principio) con uno storico proverbio italiano. Che descrive perfettamente l'incertezza del divenire tramite le variabili coniugate: Non si può conoscere contemporaneamente posizione e quantità di moto di una particella. E come dire: Non puoi avere sottinteso contemporaneamente, la botte piena e la moglie ubriaca. E qui viene fuori il "pagliaccio" che risiede in me: Tre quarti di botte e la moglie un po' alticcia ? 😂😂😂 A parte questo... fisica? - rimane sempre la mia materia scolastica preferita E. V.
Salve. Amichevolmente e con stima, prof. Ghisu, mi permetta di non essere d’accordo col Suo enunciato, pur nella consapevolezza che esso rispecchia il Suo forte interesse per la storia della fisica. Il fatto è che a me sta molto a cuore la chiarezza divulgativa del patrimonio scientifico umano.
In parole povere, la mia opinione già dissente coi termini stessi del titolo. Per me la relazione di Heisenberg non rappresenta un Principio ma una legge, che poi ritengo importante sì ma non fondamentale. Bisogna rendersi conto che l’esperimento di Heisenberg traguarda l’evoluzione di una particella (modello descrittivo corpuscolare per la materia), o di un fotone (modello descrittivo corpuscolare per la radiazione), in ambito microscopico. Il risultato sperimentale che ne viene alla luce è, appunto, la legge di Heisenberg. La relazione di Heisenberg non può assolutamente assurgere a Principio in quanto è deducibile analiticamente in vari modi, ma sempre con l’apporto irrinunciabile del Principio di quantizzazione dell’ Energia di Planck:. Ma allora, si potrebbe obiettare, la relazione di Heisenberg dovrebbe far sua la proprietà di quantizzazione che le viene dal Principio di Planck. Dove va intravista tale proprietà? Ci si rende conto, invero, che la legge sperimentale di Heisenberg, vista un po’ dall’alto, altro non esprime che la quantizzazione dell’azione energetica della particella. Un’introspezione più analitica del contesto di Heisenberg pone allora in risalto il fatto che i vincoli esplorativi messi di traverso dalla relativa indeterminazione sono la diretta conseguenza dell’impossibilità da parte del sistema di rispettare il Pincipio di minima azione vigente in meccanica classica analitica: l’azione energetica in gioco dovrà ancora essere la più piccola possibile, ma nel microscopico non potrà più assumere valori a piacere verso lo zero, come detta la descrizione corpuscolare della materia nel macroscopico, bensì valori uguali od al di sopra del quanto elementare d’azione (h) dettato dalla quantizzazione.. La cosa sorprendente è che si arriva a tale conclusione anche partendo dalle proprietà elettromagnetiche classiche del fotone di Maxwell. E, naturalmente, è proprio la quantizzazione microscopica dell’azione energetica che determina l’implicazione sperimentale di Heisenberg sulle grandezze fisiche coniugate che compongono matematicamente.detta azione. E, soprattutto, ripeto, la relazione di Heisenberg non sembra essere affatto un Principio fondamentale, bensì una legge, importante sì ma comunitaria. Cordiali saluti.
@@anibolr6342 anzitutto la ringrazio per il suo ben argomentato e interessante commento. Su molte questioni sono anche d'accordo con lei. Cercherò il tempo di risponderle con calma, per ora la saluto cordialmente
41:58 Ah sì .. Verissimo Questo concetto, ma con parole diverse lo dice anche Jesú che racconta il vangelo apocrifo di Maria Maddalena: " Dio ama nascondersi agli occhi, plurale, perché vuole mostrarsi all'occhio, singolare. Cioè al terzo occhio, alla mente. Che quando comprende ciò che deve imparare si risveglia. Questo perché la comprensione fu oggetto dell'unico desidero di Dio Onnipotente
Buona sera professore la seguo sempre con grande piacere. C' era il professore Gargano (filosofo) che in senso scettico sulla fisica quantistica diceva che si faceva confusione tra piano ontologico e gnoseologico tradotto se noi non possiamo conoscere entrambe le variabili non vuol necessariamente dire che non siano determinate sarebbe bello approfondire questo temi... Buona serata 🤟
@@marcoesposito9430 ciò che scrive è una riflessione che molti fisici hanno fatto e che ha dato adito a interessarsi discussioni. Cercherò di approfondire in un video prima o poi, per ora la ringrazio e la saluto cordialmente
Grazie è un argomento molto interessante probabilmente cruciale per chi voglia andare al di là dei numeri..la ringrazio per l' eccezionale lavoro che sta facendo!
ua-cam.com/play/PLu2GIjcHjR9L758oVhjAZycg6hn8MzLhv.html
Grazie mille per questo splendido video professore! Chiaro, preciso e sintetico come pochi altri video in ambito divulgazione fisica!
Grazie!
Ascoltare lei, è come ascoltare le persone che hanno dialogato sulle conclusioni scientifiche
Buongiorno prof Ghisu
Sempre E.V. qui
Sperando di recare il meno fastidio possibile, volevo dire che questo video è stato per me fonte di una riflessione singolare:
C'è un pezzo dove lei racconta di W. Heisenberg come un personaggio molto competitivo e determinato.
E io penso, ma proprio un "determinista" come Heisenberg doveva scoprire questo principio ed arrendersi all'incertezza..?
😂😂😂
Niente.. mi fa ridere
E. Vuka, Bologna
@@b4byf4c3455451n molto divertente, grazie Vuka!
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Buongiorno Prof. e buona domenica. Chiedo un suo consiglio in merito, perché vorrei azzardare a spiegare questo principio (valido anche nel macroscopico, appunto perché un principio) con uno storico proverbio italiano. Che descrive perfettamente l'incertezza del divenire tramite le variabili coniugate:
Non si può conoscere contemporaneamente posizione e quantità di moto di una particella.
E come dire: Non puoi avere sottinteso contemporaneamente, la botte piena e la moglie ubriaca.
E qui viene fuori il "pagliaccio" che risiede in me:
Tre quarti di botte e la moglie un po' alticcia ? 😂😂😂
A parte questo... fisica?
- rimane sempre la mia materia scolastica preferita E. V.
Salve.
Amichevolmente e con stima, prof. Ghisu, mi permetta di non essere d’accordo col Suo enunciato, pur nella consapevolezza che esso rispecchia il Suo forte interesse per la storia della fisica.
Il fatto è che a me sta molto a cuore la chiarezza divulgativa del patrimonio scientifico umano.
In parole povere, la mia opinione già dissente coi termini stessi del titolo.
Per me la relazione di Heisenberg non rappresenta un Principio ma una legge, che poi ritengo importante sì ma non fondamentale.
Bisogna rendersi conto che l’esperimento di Heisenberg traguarda l’evoluzione di una particella (modello descrittivo corpuscolare per la materia), o di un fotone (modello descrittivo corpuscolare per la radiazione), in ambito microscopico.
Il risultato sperimentale che ne viene alla luce è, appunto, la legge di Heisenberg.
La relazione di Heisenberg non può assolutamente assurgere a Principio in quanto è deducibile analiticamente in vari modi, ma sempre con l’apporto irrinunciabile del Principio di quantizzazione dell’ Energia di Planck:.
Ma allora, si potrebbe obiettare, la relazione di Heisenberg dovrebbe far sua la proprietà di quantizzazione che le viene dal Principio di Planck. Dove va intravista tale proprietà? Ci si rende conto, invero, che la legge sperimentale di Heisenberg, vista un po’ dall’alto, altro non esprime che la quantizzazione dell’azione energetica della particella.
Un’introspezione più analitica del contesto di Heisenberg pone allora in risalto il fatto che i vincoli esplorativi messi di traverso dalla relativa indeterminazione sono la diretta conseguenza dell’impossibilità da parte del sistema di rispettare il Pincipio di minima azione vigente in meccanica classica analitica: l’azione energetica in gioco dovrà ancora essere la più piccola possibile, ma nel microscopico non potrà più assumere valori a piacere verso lo zero, come detta la descrizione corpuscolare della materia nel macroscopico, bensì valori uguali od al di sopra del quanto elementare d’azione (h) dettato dalla quantizzazione..
La cosa sorprendente è che si arriva a tale conclusione anche partendo dalle proprietà elettromagnetiche classiche del fotone di Maxwell.
E, naturalmente, è proprio la quantizzazione microscopica dell’azione energetica che determina l’implicazione sperimentale di Heisenberg sulle grandezze fisiche coniugate che compongono matematicamente.detta azione.
E, soprattutto, ripeto, la relazione di Heisenberg non sembra essere affatto un Principio fondamentale, bensì una legge, importante sì ma comunitaria.
Cordiali saluti.
@@anibolr6342 anzitutto la ringrazio per il suo ben argomentato e interessante commento. Su molte questioni sono anche d'accordo con lei. Cercherò il tempo di risponderle con calma, per ora la saluto cordialmente
41:58
Ah sì ..
Verissimo
Questo concetto, ma con parole diverse lo dice anche Jesú che racconta il vangelo apocrifo di Maria Maddalena:
" Dio ama nascondersi agli occhi, plurale, perché vuole mostrarsi all'occhio, singolare. Cioè al terzo occhio, alla mente.
Che quando comprende ciò che deve imparare si risveglia.
Questo perché la comprensione fu oggetto dell'unico desidero di Dio Onnipotente
Buona sera professore la seguo sempre con grande piacere. C' era il professore Gargano (filosofo) che in senso scettico sulla fisica quantistica diceva che si faceva confusione tra piano ontologico e gnoseologico tradotto se noi non possiamo conoscere entrambe le variabili non vuol necessariamente dire che non siano determinate sarebbe bello approfondire questo temi... Buona serata 🤟
@@marcoesposito9430 ciò che scrive è una riflessione che molti fisici hanno fatto e che ha dato adito a interessarsi discussioni. Cercherò di approfondire in un video prima o poi, per ora la ringrazio e la saluto cordialmente
Grazie è un argomento molto interessante probabilmente cruciale per chi voglia andare al di là dei numeri..la ringrazio per l' eccezionale lavoro che sta facendo!
Prof le sembra questa l'ora di pubblicare un video, vada a dormire, si riposi un po'
(Sarcasmo)
@@alessandrodeferre ahahahah, ci vediamo a lezione Alessandro