Faccio notare che l'interferenza non è legata all'assenza di massa come detto con l'esempio delle palline da tennis, interferenza si vede anche con gli elettroni ed addirittura anche con alcune molecole.
Buona sera Prof. Ghisu, ho scoperto, con grande interesse, da pochi giorni, le sue preziose lezioni su questa piattaforma. Le esprimo i miei complimenti per la sua dialettica e chiarezza tecnica. Essendo un ex frequentatore, molto anziano, della Facoltà di Fisica dell'Università di Pisa ed essendo deciso a ricostruire in laboratorio, per solo scopo didattico, l'esperimento della doppia fenditura e soprattutto, chiarire l'ambiguità del risultato dovuto alla presenza di uno strumento di misura o rilevatore, in condizione di "acceso" o "spento", le chiedo gentilmente di suggerirmi quale tipo di rilevatore - sensore (attivo), magari interfacciato con un microprocessore, possa impiegare a tale scopo. Interessato all'analisi spettrografica del colore, per applicazioni fotografiche, sto utilizzando da circa quattro anni alcuni chip integrati, quali ad esempio il TCS3200 di facile gestione. Confidando nella sua pazienza, la ringrazio in anticipo per un suo cortese supporto e la saluto cordialmente.
Video molto esplicativo: strano che non abbiano cercato di scoprire quale dimensione deve avere un corpuscolo per dismettere questo suo comportamento duale, magari sparando interi nuclei atomici o atomi, qualora fosse possibile.
Mi pone un questito interessante... cercherò di informarmi perchè è un tema molto particolare. A occhio le direi che essendo una questione di ordini di grandezza probabilmente già per le molecole (l'acqua credo che sia dell'ordine dei 10^-24 kg o giù di lì) la quantistica non ha più effetto (cioè planck diventa trascurabile). Approfondirò, grazie!
Gentile professore, non essendo uno studioso di fisica, seguo con attenzione e con l' atteggiamento di uno scolaro le sue chiarissime( mi ricordano molto quella chiarezza che aveva Bertrand Russell) lezioni ma vorrei osservare che Hegel un secolo prima di tutto questo aveva gia' pensato, per dirne una, che il mio osservare modifica il fenomeno osservato. Voglio dire: non crede che la metafisica debba andare insieme alla scienza cosi come oggi viene intesa? A mio modo di vedere la meccanica quantistica era gia' stata pensata prima che fosse scoperta. Ringraziandola cordialmente la saluto.
sig. Crisanti anzitutto grazie mille per i complimenti, addirittura paragonato alla chiarezza di Russell, mi lusinga. PEr il resto sono assolutamente d'accordo con lei, fisica e metafisica sono due stampelle per camminare dritti. Se ne manca una si finisce per scarrellare... Sicuramente in nuce la MQ era già stata pensata, e trovo interessante il suo riferimento a Hegel Un saluto
lo stato quantistico di un ente fisico,di natura ondulatoria e alla base della nostra realtà,diviene considerevolmente sfumato da minimi incrementi di massa/energia (dimensioni e temperatura )nel sistema.Tali condizioni si attuano,molto banamente,nell'atto di osservazione e misura dell'ente e sono alla base del comportamento duale nella doppia fenditura.Che cosa ne pensa in proposito?grazie per il suo video.
Complimenti per le spiegazioni e ,soprattutto , per la metodologia che utilizzi ovvero grafici su sfondo nero. Domanda: questo fenomeno si manifesta anche emettendo atomi, sempre che questo possa essere possibile ?
Anzitutto grazie sig. Spadaro; è possibile sì. Le mando il link a un articole che credo possa chiarirle un po' la questione: www.lescienze.it/news/2019/10/02/news/molecola_record_sovrapposizione_quantistica-4568356/
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Grazie Professore per l’articolo, molto interessante. Domanda: se le fenditure fossero più di 2 e solo su una di queste ci fosse un rilevatore, il fenomeno di comportarsi come una particella avverrebbe lo stesso ?
Grazie per aver inserito un video tanto interesse. Le volevo chiedere, come si può affermare che gli elettroni siano "particelle a tutti gli effetti"? Lo stesso Zichichi afferma che è un errore rappresentarli come palline, in quanto si tratta di, lui dice, energia vibrante. Comunque sono d'accordo con lei, l'essere umano è diventato troppo presuntuoso, temo che presto scopriremo quanto è facile che crolli tutto!
@@Joe-pq7zc grazie a lei Joe. Affermare che gli elettroni siano particelle a tutti gli effetti è chiaramente una semplificazione. Ma d'altronde tutta la fisica è una semplificazione della realtà, bisogna tenere in conto il campo su cui si agisce. PEr esempio nei legami molecolari può essere sufficiente considerare l'elettrone come particella... Ricordiamo che la scienza crea modelli della realtà per rendere conto dei fenomeni, non ha la pretesa di descrivere perfettamente la realtà così come una carta geografica non ha la pretesa di coincidere perfettamente col territorio che descrive
Spiegazione tra le più complete e chiare. Perdoni la banalità Prof, ma mi chiedevo se l'osservazione è stata tentata anche senza l'uso di rilevatore e nel buio totale, ma facendo in modo che l'elettrone si impregni di colore al passaggio in una delle due fenditure. Non so se sia possibile... Sarebbe un'osservazione "pura", senza fotoni. Se, anche in questo caso si avesse il comportamento come particella, confermerebbe che l'alterazione è davvero correlata alla misurazione in sé (come se volendo determinare da dove passano gli elettroni determino che da onda diventino particelle). E inoltre vedremmo se solo una banda appare del colore impregnato o se appaiono entrambe impregnate. O ancora, se invece ritroviamo come risultato il comportamento ad onda, vedremmo con quali colori...
Buongiorno e grazie anzitutto. Il problema che lei pone non è applicabile purtroppo al campo elettronico perchè la qualità "colore" tipica degli atomi non appartiene agli elettroni e in generale alle particelle elementari, per non parlare del fatto che quello che noi chiamiamo colore è proprio l'interazione di fotoni don gli elettroni presenti nei livelli energetici di un atomo. Per ulteriori dettagli mi permetto di suggerirle: ua-cam.com/video/ZLaTPqc9R_w/v-deo.html
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu grazie, in realtà un po' lo sospettavo. Quello che vorrei sapere è se, a parte il colore, non viene in mente altro elemento o stratagemma che possa far distinguere il passaggio da una fenditura o dall'altra, per vedere se anche in quel caso la funzione d'onda collassa.
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu In realtà è stato possibile osservare che l'elettrone passa soltanto da una delle due fenditure. Dietro la doppia fenditura è stato messo un rivelatore a luce infrarossa (invece di quella visibile che essendo più energetica, avrebbe influenzato maggiormente l'elettrone). Da ciò è stato possibile capire che in realtà l'elettrone non passa da entrambe le fenditure e si comporta come particella. L'immagine d'interferenza sullo schermo è dovuta al fatto che l'elettrone interagisce con la nuvola elettronica degli atomi che compongono i bordi delle fenditure. Se vuole qualche riferimento, penso che anche su Wikipedia si potrà trovare una versione più moderna di questo esperimento.
è stato dimostrato che se registri la misura contenente l'informazione relativa a dove passa elettrone ma prima di guardare lo schermo distruggi i dati registrati, la figura di interferenza ricompare. cio che fa collassare la funzione d'onda sembrerebbe essere la presenza dell'informazione sulla misura piu che la misura stessa. è qui il vero mistero.
Io immagino il concetto corpuscolare ondulatorio come un velo sottile di energia sferico che riesce .....però anche a concentrarsi in punti più o meno intensi in punti della superficie sferica del vo di energia questo mia rappresentazione mi facilita a capire l'esperimento doppia fenditura
Ma è stata considerato il fatto che i fotoni possono rimbazare nelle pareti della fenditura? Rispetto alla grandezza dei fotoni lo spessore del metallo usato per creare l'esperimento sie enormemente più grande del fotone stesso
In realtà l'esperimento della doppia fenditura è stato replicato in altro modo, con un emettitore laser e degli specchi semiriflettenti. Ne farò un video prima o poi così capirà che è sostanzialmente analogo ma senza i problemi formali che anche lei evidenzia
Secondo me Leonardo lo puoi intuire da solo, pensa questo: quando un fotone interagisce con un atomo, un elettrone presente nell'atomo sale di livello energetico... e pensa anche alle dimensioni, cioè agli ordini di grandezza in gioco (un elettrone è circa 100 milioni di volte più piccolo di un atomo)
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Quindi ci sarà sempre e solo una Figura di non interferenza(come con una pallina),sia che lo si guardi o no? Grazie in anticipo!
ho trovato un articolo che mette un po' in discussione la questione. Teniamo comunque in conto che si parla di millesimi di secondo... www.lescienze.it/news/2019/10/02/news/molecola_record_sovrapposizione_quantistica-4568356/
Allora Professore se preferisce, parliamo del tubo catodico che colpisce uno schermo fosforescente...Come ad esempio l'oscilloscopio, l'esperienza di J.J Thomson e successivamente di Braun
@@novaexpss perdoni la battuta di prima, ma sono un sostenitore del boicottaggio del mezzo televisivo. Il corpo nero è un termine teorico che in un certo senso potrebbe inglobare il tubo catodico ma non lo utilizzerei come esempio. Però non è trascurabile il fatto che la quantizzazione della carica elettrica venga proprio da lì e che gli esperimenti dell'effetto fotoelettrico anche (effetto che conferma la quantizzazione di Planck) insomma lei tocca uno strumento cruciale nella quantistica, a prescindere dell'associazione col corpo nero teorico
ma l'elettrone, non è solo una particella, ma è anche una carica elettrica e quindi sappiamo anche che un elettrone in movimento crea una corrente elettrica e quindi un'onda si perturbazione del vuoto, contemporaneamente carica un condensatore e crea un campo magnetico, il vuoto intorno si polarizza, quest'onda attraversa le due fenditure anche se si spara un elettrone alla volta e quindi si crea la stessa condizione dei fotoni che sono un onda già fatta, quindi non credo che è l'elettrone a sdoppiarsi, ma la sua onda, esempio se io tiro un sassolino nello stagno si creano delle onde, se ne tiro dopo un altro uguale si creano altre onde che andranno ad interferirsi con le prime, se tiro due sossolini insieme accade la stessa cosa, l'elettrone in movimento è sempre un'onda, solo che non è elettromagnetica, perchè non ci sono le condizioni di risonanza e di scambi energetici, bisogna considerare che l'elettrone e il fotone viaggiano in un mezzo, io nel vuoto che presenta una sua permettività e permeabilità e anche una sua impedenza e bisogna tenerne conto perchè è proprio questo che caratterizza le onde, un elettrone in movimento crea un campo elettrico e un campo magnetico in ogni caso.
Anche alla luce delle precedenti risposte, fin qui, potrei dire che la fisica quantistica è la "non" osservazione delle verità semplici e che la verità del fenomeno, dipende dal minor numero di indizi utilizzati per dimostrarlo. All'aumento del numero di prove e quindi di interferenze tra fenomeni, aumentano le probabilità (quindi le incertezze) che si verifichino risultati diversi. Il limite di cui parla, sembra (per come direbbe lei, filosofo) ontologico e quindi, per natura (come credente, direi per creazione) esiste un limite alla conoscenza umana, oltre il quale si indaga solo con la fede: da fisica a metafisica. In fondo, la doppia natura di Cristo o di chiunque agisca per via metafisica, rappresenta la completezza del miracolo, che non é niente di eccezionale (se non ai nostri occhi, nelle prove del macrocosmo) ma l'espressione più vera del tutto ciò che esiste. La mela vietata da Dio, forse, é la conoscenza del bene e del male, su cui indaga la fisica quantistica ma che, ontologica ente, non può essere colta, se non alla "fine del. mondo".
Ma come posso vedere un fotone usando un altro fotone, come dice nel video? I fotoni non interagiscono tra loro. Se disparo un fotone, diciamo perpendicolarmente o frontalmente, contro a un altro, i due si incrociano senza che possa rilevare nessun effetto. Sono nuovo (e per giunta vecchio) magari sbaglio, ma non è così? Anche se non è fondamentale nella descrizione del fenomeno, credo generi confusione, almeno trai meno esperti come me. E la confusione è già troppa… Nell’esperimento di young, per vedere da dove passa il fotone (senza fermarlo) credo che normalmente si usino specchi che obbligatoriamente rompono la coerenza quantistica. L'uso del fotone è valido invece per individuare, nello stesso esperimento, un singolo elettrone, che, colpito dal raggio emesso dal detettore, modifica la sua traiettoria e così abbiamo ancora una bella risposta meccanica al mistero delle due feritoie. La domanda ancora senza risposta (non solo scientifica -se no onestamente non me ne potrebbe fregare di meno- ma) filosofica-esistenziale la tengo quando uso un solo detettore, ossia controllo solo la porta S1, l’elettrone passa tranquillamente per l'altra fenditura (S2) e l'interferenza scompare comunque (!!!). Questa credo sia la vera chiave del mistero delle due feritoie. In questo caso il processo di misurazione è puramente logico, non ha nulla di fisico, nulla nel mondo che vediamo (non in quello che pensiamo) interferisce con l’elettrone. Allora l’elettrone come sa che io so? L’unica spiegazione “meccanica” è che un altro elettrone, diciamo “fantasma”, sia effettivamente passato per la porta S1, in un mondo speculare (parallelo se vogliamo, ma speculare mi piace di più) sia stato colpito dalla luce fantasma del detettore S1 fantasma e quindi si sia modificato il suo stato, persa la coerenza, collassata la onda. Per quanto sconvolgenti, i molti mondi o mondi paralleli, o multiverso (a me piace l’idea dell’ologramma combinato con frattali, alla fine sono tutti modelli matematici o meglio informatici associati a una narrazione) non mi sembrano teorie deliranti come dice nel video. Credo siano preferibili alla versione di Copenaghen dove, se si volesse cercare di spiegare, entrerebbero in gioco poteri paranormali, telecinesi o solipsismo, oppure, ancora peggio, bisogna accontentarsi dei borbottii incomprensibili di Bohr e company. PS: lui stesso disse: La migliore arma della dittatura è il segreto.
pero c'è una contraddizione nella natura stessa, se la natura non voleva che si scoprissero i suoi più profondi segreti non doveva sviluppare la vita, perchè viene automatico ad ogni essere intelligente di questo cosmo farsi delle domande, soprattutto da dove viene , perchè esiste e qual'è il suo fine, se cosi non fosse sarebbe un essere idiota di cui nessuno saprebbe cosa farsene; ma io penso che questa della natura, cioè la sua difficoltà a farsi conoscere nelle sue profondità, non è che un ulteriore ostacolo che si deve superare, solo gli esseri che hanno un'intelligenza ed una capacita eccezionale, potranno andare avanti , quelli che non sono capaci di superare questi ostacoli ,sono destinati all'estinzione...
Sig. Miglio capisco benissimo il suo ragionamento e in parte lo condivido. Aggiungo due cose se me lo permette: il desiderio di capire non è detto che verrà mai soddisfatto fino in fondo, credo che la vita sia un po' sempre anche mistero. Tuttavia sono d'accordo che il tentativo di penetrare i misteri più profond del cosmo sia connaturato alla vita stessa e a chi mette la sua intelligenza e la sua volontà per scoprirle. Non credo però che in questo basti la fisica e la scienza in generale. Così come ci sono diverse intelligenze (non solo quella logico-razionale tipica della scienza, penso ad esempio all'intelligenza emotiva e tutte le altre studiate da Gardner e altri) allo stesso modo per penetrare i misteri che ci circondano ci sono anche altre strade. Quindi quando mi riferisco al famoso "la natura ama nascondersi" e quando parlo dei LIMITI dell'universo intendo chiaramente questi limiti all'interno della conoscenza scientifica ma non è detto che non siano superabili in altri modi. Infine le contraddizioni: bè sono il sale della vita, e Pitagora ha costruito tutta la conoscenza presa poi da Platone e che arriva fino a noi sulla conciliazione degli opposti. Grazie delle sue riflessioni. Saluti
Eccezionalmente chiaro! Sei il numero uno
Grazie mille!
Faccio notare che l'interferenza non è legata all'assenza di massa come detto con l'esempio delle palline da tennis, interferenza si vede anche con gli elettroni ed addirittura anche con alcune molecole.
Dove posso comprare il libro
Buona sera Prof. Ghisu, ho scoperto, con grande interesse, da pochi giorni, le sue preziose lezioni su questa piattaforma. Le esprimo i miei complimenti per la sua dialettica e chiarezza tecnica. Essendo un ex frequentatore, molto anziano, della Facoltà di Fisica dell'Università di Pisa ed essendo deciso a ricostruire in laboratorio, per solo scopo didattico, l'esperimento della doppia fenditura e soprattutto, chiarire l'ambiguità del risultato dovuto alla presenza di uno strumento di misura o rilevatore, in condizione di "acceso" o "spento", le chiedo gentilmente di suggerirmi quale tipo di rilevatore - sensore (attivo), magari interfacciato con un microprocessore, possa impiegare a tale scopo. Interessato all'analisi spettrografica del colore, per applicazioni fotografiche, sto utilizzando da circa quattro anni alcuni chip integrati, quali ad esempio il TCS3200 di facile gestione.
Confidando nella sua pazienza, la ringrazio in anticipo per un suo cortese supporto e la saluto cordialmente.
Mi riesce difficile immaginare un apparecchio che possa sparare con certezza uno ed un solo fotone. Complimenti comunque è un piacere ascoltarla.
Whatched pot never boils, dicono gli anglosassoni, se guardi l'acqua sul fuoco non bolle mai ..
Video molto esplicativo: strano che non abbiano cercato di scoprire quale dimensione deve avere un corpuscolo per dismettere questo suo comportamento duale, magari sparando interi nuclei atomici o atomi, qualora fosse possibile.
Mi pone un questito interessante... cercherò di informarmi perchè è un tema molto particolare. A occhio le direi che essendo una questione di ordini di grandezza probabilmente già per le molecole (l'acqua credo che sia dell'ordine dei 10^-24 kg o giù di lì) la quantistica non ha più effetto (cioè planck diventa trascurabile). Approfondirò, grazie!
ho trovato qualcosa che potrebbe interessarle: www.lescienze.it/news/2019/10/02/news/molecola_record_sovrapposizione_quantistica-4568356/
Gentile professore, non essendo uno studioso di fisica, seguo con attenzione e con l' atteggiamento di uno scolaro le sue chiarissime( mi ricordano molto quella chiarezza che aveva Bertrand Russell) lezioni ma vorrei osservare che Hegel un secolo prima di tutto questo aveva gia' pensato, per dirne una, che il mio osservare modifica il fenomeno osservato. Voglio dire: non crede che la metafisica debba andare insieme alla scienza cosi come oggi viene intesa? A mio modo di vedere la meccanica quantistica era gia' stata pensata prima che fosse scoperta. Ringraziandola cordialmente la saluto.
sig. Crisanti anzitutto grazie mille per i complimenti, addirittura paragonato alla chiarezza di Russell, mi lusinga. PEr il resto sono assolutamente d'accordo con lei, fisica e metafisica sono due stampelle per camminare dritti. Se ne manca una si finisce per scarrellare... Sicuramente in nuce la MQ era già stata pensata, e trovo interessante il suo riferimento a Hegel Un saluto
Lo hanno fatto in effetti
lo stato quantistico di un ente fisico,di natura ondulatoria e alla base della nostra realtà,diviene considerevolmente sfumato da minimi incrementi di massa/energia (dimensioni e temperatura )nel sistema.Tali condizioni si attuano,molto banamente,nell'atto di osservazione e misura dell'ente e sono alla base del comportamento duale nella doppia fenditura.Che cosa ne pensa in proposito?grazie per il suo video.
Complimenti per le spiegazioni e ,soprattutto , per la metodologia che utilizzi ovvero grafici su sfondo nero. Domanda: questo fenomeno si manifesta anche emettendo atomi, sempre che questo possa essere possibile ?
Anzitutto grazie sig. Spadaro; è possibile sì. Le mando il link a un articole che credo possa chiarirle un po' la questione: www.lescienze.it/news/2019/10/02/news/molecola_record_sovrapposizione_quantistica-4568356/
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Grazie Professore per l’articolo, molto interessante. Domanda: se le fenditure fossero più di 2 e solo su una di queste ci fosse un rilevatore, il fenomeno di comportarsi come una particella avverrebbe lo stesso ?
Grazie per aver inserito un video tanto interesse. Le volevo chiedere, come si può affermare che gli elettroni siano "particelle a tutti gli effetti"? Lo stesso Zichichi afferma che è un errore rappresentarli come palline, in quanto si tratta di, lui dice, energia vibrante. Comunque sono d'accordo con lei, l'essere umano è diventato troppo presuntuoso, temo che presto scopriremo quanto è facile che crolli tutto!
@@Joe-pq7zc grazie a lei Joe. Affermare che gli elettroni siano particelle a tutti gli effetti è chiaramente una semplificazione. Ma d'altronde tutta la fisica è una semplificazione della realtà, bisogna tenere in conto il campo su cui si agisce. PEr esempio nei legami molecolari può essere sufficiente considerare l'elettrone come particella... Ricordiamo che la scienza crea modelli della realtà per rendere conto dei fenomeni, non ha la pretesa di descrivere perfettamente la realtà così come una carta geografica non ha la pretesa di coincidere perfettamente col territorio che descrive
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu accetto la sua risposta e la condivido. Grazie della considerazione, fa'sempre piacere.
Spiegazione tra le più complete e chiare. Perdoni la banalità Prof, ma mi chiedevo se l'osservazione è stata tentata anche senza l'uso di rilevatore e nel buio totale, ma facendo in modo che l'elettrone si impregni di colore al passaggio in una delle due fenditure. Non so se sia possibile... Sarebbe un'osservazione "pura", senza fotoni. Se, anche in questo caso si avesse il comportamento come particella, confermerebbe che l'alterazione è davvero correlata alla misurazione in sé (come se volendo determinare da dove passano gli elettroni determino che da onda diventino particelle). E inoltre vedremmo se solo una banda appare del colore impregnato o se appaiono entrambe impregnate. O ancora, se invece ritroviamo come risultato il comportamento ad onda, vedremmo con quali colori...
Buongiorno e grazie anzitutto. Il problema che lei pone non è applicabile purtroppo al campo elettronico perchè la qualità "colore" tipica degli atomi non appartiene agli elettroni e in generale alle particelle elementari, per non parlare del fatto che quello che noi chiamiamo colore è proprio l'interazione di fotoni don gli elettroni presenti nei livelli energetici di un atomo. Per ulteriori dettagli mi permetto di suggerirle: ua-cam.com/video/ZLaTPqc9R_w/v-deo.html
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu grazie, in realtà un po' lo sospettavo. Quello che vorrei sapere è se, a parte il colore, non viene in mente altro elemento o stratagemma che possa far distinguere il passaggio da una fenditura o dall'altra, per vedere se anche in quel caso la funzione d'onda collassa.
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu In realtà è stato possibile osservare che l'elettrone passa soltanto da una delle due fenditure. Dietro la doppia fenditura è stato messo un rivelatore a luce infrarossa (invece di quella visibile che essendo più energetica, avrebbe influenzato maggiormente l'elettrone). Da ciò è stato possibile capire che in realtà l'elettrone non passa da entrambe le fenditure e si comporta come particella.
L'immagine d'interferenza sullo schermo è dovuta al fatto che l'elettrone interagisce con la nuvola elettronica degli atomi che compongono i bordi delle fenditure.
Se vuole qualche riferimento, penso che anche su Wikipedia si potrà trovare una versione più moderna di questo esperimento.
è stato dimostrato che se registri la misura contenente l'informazione relativa a dove passa elettrone ma prima di guardare lo schermo distruggi i dati registrati, la figura di interferenza ricompare. cio che fa collassare la funzione d'onda sembrerebbe essere la presenza dell'informazione sulla misura piu che la misura stessa. è qui il vero mistero.
Io immagino il concetto corpuscolare ondulatorio come un velo sottile di energia sferico che riesce .....però anche a concentrarsi in punti più o meno intensi in punti della superficie sferica del vo di energia questo mia rappresentazione mi facilita a capire l'esperimento doppia fenditura
Le icone rappresentano Dio. Non so se avete notato, che nell'icona non ci sono le ombre e la prospettiva. La luce esce di Gesù.
Ricevuto prof!
bravo Edo
Molto preciso nella spiegazione. E incredibile nella conclusione.
Noi siamo limitati, perché, secondo me siamo una proiezione di un'altra dimensione.
Ma è stata considerato il fatto che i fotoni possono rimbazare nelle pareti della fenditura? Rispetto alla grandezza dei fotoni lo spessore del metallo usato per creare l'esperimento sie enormemente più grande del fotone stesso
In realtà l'esperimento della doppia fenditura è stato replicato in altro modo, con un emettitore laser e degli specchi semiriflettenti. Ne farò un video prima o poi così capirà che è sostanzialmente analogo ma senza i problemi formali che anche lei evidenzia
Prof come posso contattarla?
ciao Vittorio, scrivimi roberto.ghisu@polito.it
Osservato e osservatore sono la stessa cosa, spirito (energia) e materia sono la stessa sostanza...
Ho una curiosità Prof.
Se viene sparato un atomo invece di un elettrone,
Come si comporta?
Secondo me Leonardo lo puoi intuire da solo, pensa questo: quando un fotone interagisce con un atomo, un elettrone presente nell'atomo sale di livello energetico... e pensa anche alle dimensioni, cioè agli ordini di grandezza in gioco (un elettrone è circa 100 milioni di volte più piccolo di un atomo)
@@LALUCEDELLAFISICAProfGhisu Quindi ci sarà sempre e solo una
Figura di non interferenza(come con una pallina),sia che lo si guardi o no?
Grazie in anticipo!
@@leonardoacquaro716 esattamente
ho trovato un articolo che mette un po' in discussione la questione. Teniamo comunque in conto che si parla di millesimi di secondo... www.lescienze.it/news/2019/10/02/news/molecola_record_sovrapposizione_quantistica-4568356/
Articolo interessante!
Grazie Prof.
La Televisione può essere vista come un "corpo nero"?
Se la brucia senza dubbio, cosa che peraltro consiglierei a chiunque
Allora Professore se preferisce, parliamo del tubo catodico che colpisce uno schermo fosforescente...Come ad esempio l'oscilloscopio, l'esperienza di J.J Thomson e successivamente di Braun
@@novaexpss perdoni la battuta di prima, ma sono un sostenitore del boicottaggio del mezzo televisivo. Il corpo nero è un termine teorico che in un certo senso potrebbe inglobare il tubo catodico ma non lo utilizzerei come esempio. Però non è trascurabile il fatto che la quantizzazione della carica elettrica venga proprio da lì e che gli esperimenti dell'effetto fotoelettrico anche (effetto che conferma la quantizzazione di Planck) insomma lei tocca uno strumento cruciale nella quantistica, a prescindere dell'associazione col corpo nero teorico
Spoiler: A un certo punto, verso la fine, inizia un delirio esaltato sui limiti dell'uomo, la morte ecc.
ma l'elettrone, non è solo una particella, ma è anche una carica elettrica e quindi sappiamo anche che un elettrone in movimento crea una corrente elettrica e quindi un'onda si perturbazione del vuoto, contemporaneamente carica un condensatore e crea un campo magnetico, il vuoto intorno si polarizza, quest'onda attraversa le due fenditure anche se si spara un elettrone alla volta e quindi si crea la stessa condizione dei fotoni che sono un onda già fatta, quindi non credo che è l'elettrone a sdoppiarsi, ma la sua onda, esempio se io tiro un sassolino nello stagno si creano delle onde, se ne tiro dopo un altro uguale si creano altre onde che andranno ad interferirsi con le prime, se tiro due sossolini insieme accade la stessa cosa, l'elettrone in movimento è sempre un'onda, solo che non è elettromagnetica, perchè non ci sono le condizioni di risonanza e di scambi energetici, bisogna considerare che l'elettrone e il fotone viaggiano in un mezzo, io nel vuoto che presenta una sua permettività e permeabilità e anche una sua impedenza e bisogna tenerne conto perchè è proprio questo che caratterizza le onde, un elettrone in movimento crea un campo elettrico e un campo magnetico in ogni caso.
Anche alla luce delle precedenti risposte, fin qui, potrei dire che la fisica quantistica è la "non" osservazione delle verità semplici e che la verità del fenomeno, dipende dal minor numero di indizi utilizzati per dimostrarlo.
All'aumento del numero di prove e quindi di interferenze tra fenomeni, aumentano le probabilità (quindi le incertezze) che si verifichino risultati diversi.
Il limite di cui parla, sembra (per come direbbe lei, filosofo) ontologico e quindi, per natura (come credente, direi per creazione) esiste un limite alla conoscenza umana, oltre il quale si indaga solo con la fede: da fisica a metafisica.
In fondo, la doppia natura di Cristo o di chiunque agisca per via metafisica, rappresenta la completezza del miracolo, che non é niente di eccezionale (se non ai nostri occhi, nelle prove del macrocosmo) ma l'espressione più vera del tutto ciò che esiste.
La mela vietata da Dio, forse, é la conoscenza del bene e del male, su cui indaga la fisica quantistica ma che, ontologica ente, non può essere colta, se non alla "fine del. mondo".
ma nessun fotone o elettrone si schianta prima di passare della fenditura? guardandolo o meno? perché se così fosse il mistero è svelato.
gentile Attila temo di non aver capito la sua domanda: cosa intende con "si schianta prima di passare"?
Ma come posso vedere un fotone usando un altro fotone, come dice nel video? I fotoni non interagiscono tra loro. Se disparo un fotone, diciamo perpendicolarmente o frontalmente, contro a un altro, i due si incrociano senza che possa rilevare nessun effetto. Sono nuovo (e per giunta vecchio) magari sbaglio, ma non è così? Anche se non è fondamentale nella descrizione del fenomeno, credo generi confusione, almeno trai meno esperti come me. E la confusione è già troppa… Nell’esperimento di young, per vedere da dove passa il fotone (senza fermarlo) credo che normalmente si usino specchi che obbligatoriamente rompono la coerenza quantistica. L'uso del fotone è valido invece per individuare, nello stesso esperimento, un singolo elettrone, che, colpito dal raggio emesso dal detettore, modifica la sua traiettoria e così abbiamo ancora una bella risposta meccanica al mistero delle due feritoie. La domanda ancora senza risposta (non solo scientifica -se no onestamente non me ne potrebbe fregare di meno- ma) filosofica-esistenziale la tengo quando uso un solo detettore, ossia controllo solo la porta S1, l’elettrone passa tranquillamente per l'altra fenditura (S2) e l'interferenza scompare comunque (!!!). Questa credo sia la vera chiave del mistero delle due feritoie. In questo caso il processo di misurazione è puramente logico, non ha nulla di fisico, nulla nel mondo che vediamo (non in quello che pensiamo) interferisce con l’elettrone. Allora l’elettrone come sa che io so?
L’unica spiegazione “meccanica” è che un altro elettrone, diciamo “fantasma”, sia effettivamente passato per la porta S1, in un mondo speculare (parallelo se vogliamo, ma speculare mi piace di più) sia stato colpito dalla luce fantasma del detettore S1 fantasma e quindi si sia modificato il suo stato, persa la coerenza, collassata la onda.
Per quanto sconvolgenti, i molti mondi o mondi paralleli, o multiverso (a me piace l’idea dell’ologramma combinato con frattali, alla fine sono tutti modelli matematici o meglio informatici associati a una narrazione) non mi sembrano teorie deliranti come dice nel video. Credo siano preferibili alla versione di Copenaghen dove, se si volesse cercare di spiegare, entrerebbero in gioco poteri paranormali, telecinesi o solipsismo, oppure, ancora peggio, bisogna accontentarsi dei borbottii incomprensibili di Bohr e company. PS: lui stesso disse: La migliore arma della dittatura è il segreto.
fotoni ed elettroni sono due facce della stessa medaglia ...
…perché la materia é uno stato dell’energia. É propio così.
In filosofia c'è la dottrina della doppia verità
vero, ma non in fisica
pero c'è una contraddizione nella natura stessa, se la natura non voleva che si scoprissero i suoi più profondi segreti non doveva sviluppare la vita, perchè viene automatico ad ogni essere intelligente di questo cosmo farsi delle domande, soprattutto da dove viene , perchè esiste e qual'è il suo fine, se cosi non fosse sarebbe un essere idiota di cui nessuno saprebbe cosa farsene; ma io penso che questa della natura, cioè la sua difficoltà a farsi conoscere nelle sue profondità, non è che un ulteriore ostacolo che si deve superare, solo gli esseri che hanno un'intelligenza ed una capacita eccezionale, potranno andare avanti , quelli che non sono capaci di superare questi ostacoli ,sono destinati all'estinzione...
Sig. Miglio capisco benissimo il suo ragionamento e in parte lo condivido. Aggiungo due cose se me lo permette: il desiderio di capire non è detto che verrà mai soddisfatto fino in fondo, credo che la vita sia un po' sempre anche mistero. Tuttavia sono d'accordo che il tentativo di penetrare i misteri più profond del cosmo sia connaturato alla vita stessa e a chi mette la sua intelligenza e la sua volontà per scoprirle. Non credo però che in questo basti la fisica e la scienza in generale. Così come ci sono diverse intelligenze (non solo quella logico-razionale tipica della scienza, penso ad esempio all'intelligenza emotiva e tutte le altre studiate da Gardner e altri) allo stesso modo per penetrare i misteri che ci circondano ci sono anche altre strade. Quindi quando mi riferisco al famoso "la natura ama nascondersi" e quando parlo dei LIMITI dell'universo intendo chiaramente questi limiti all'interno della conoscenza scientifica ma non è detto che non siano superabili in altri modi. Infine le contraddizioni: bè sono il sale della vita, e Pitagora ha costruito tutta la conoscenza presa poi da Platone e che arriva fino a noi sulla conciliazione degli opposti. Grazie delle sue riflessioni. Saluti
Atpc