Giuseppe Taddei & Rosanna Carteri in L'elisir d'amore - Gaetano Donizetti ( Barcarolle )

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  • Опубліковано 6 чер 2013
  • / gaetanodonizetticomposer
    Duet of Dr Dulcamara & Adina
    Conductor - Tullio Serafin
    Orchestra - Teatro alla Scala
    Chorus - Teatro alla Scala
    Year - 1958
    LYRICS :
    Interno della fattoria d'Adina.
    Scena prima
    Da un lato tavola apparecchiata a cui sono seduti Adina, Belcore, Dulcamara, e Giannetta. Gli abitanti del villaggio in piedi bevendo e cantando. Di contro i sonatori del reggimento, montati sopra una specie d'orchestra, sonando le trombe.
    Coro
    Cantiamo, facciam brindisi
    a sposi così amabili.
    Per lor sian lunghi e stabili
    i giorni del piacer.
    Belcore
    Per me l'amore e il vino
    due numi ognor saranno.
    Compensan d'ogni affanno
    la donna ed il bicchier.
    Adina
    (Ci fosse Nemorino!
    Me lo vorrei goder.)
    Coro
    Cantiamo, facciam brindisi
    a sposi così amabili
    per lor sian lunghi e stabili
    i giorni del piacer.
    Dulcamara
    Poiché cantar vi alletta,
    uditemi, signori:
    ho qua una canzonetta,
    di fresco data fuori,
    vivace graziosa,
    che gusto vi può dar,
    purché la bella sposa
    mi voglia secondar.
    Tutti
    Sì si, I'avremo cara;
    dev'esser cosa rara
    se il grande Dulcamara
    è giunta a contentar.
    Dulcamara
    (cava di saccoccia alcuni libretti, e ne dà uno ad Adina.)
    «La Nina gondoliera,
    e il senator Tredenti,
    barcaruola a due voci.» Attenti.
    Tutti
    Attenti.
    Dulcamara
    Io son ricco, e tu sei bella,
    io ducati, e vezzi hai tu:
    perché a me sarai rubella?
    Nina mia! Che vuoi di più?
    Adina
    Quale onore! un senatore
    me d'amore supplicar!
    Ma, modesta gondoliera,
    un par mio mi vuo' sposar.
    Dulcamara
    Idol mio, non più rigor.
    Fa felice un senator.
    Adina
    Eccellenza! Troppo onor;
    io non merto un senator.
    Dulcamara
    Adorata barcaruola,
    prendi l'oro e lascia amor.
    Lieto è questo, e lieve vola;
    pesa quello, e resta ognor.
    Adina
    Quale onore! Un senatore
    me d'amore supplicar!
    Ma Zanetto è giovinetto;
    ei mi piace, e il vo' sposar.
    Dulcamara
    Idol mio, non più rigor;
    fa felice un senator.
    Adina
    Eccellenza! Troppo onor;
    io non merto un senator.
    Tutti
    Bravo, bravo, Dulcamara!
    La canzone è cosa rara.
    Sceglier meglio non può certo
    il più esperto cantator.
    Dulcamara
    Il dottore Dulcamara
    in ogni arte è professor.
    Si presenta un notaro.
    Belcore
    Silenzio!
    (si fermano)
    È qua il notaro,
    che viene a compier l'atto
    di mia felicità.
    Tutti
    Sia il ben venuto!
    Dulcamara
    T'abbraccio e ti saluto,
    o medico d'amor, spezial d'Imene!
    Adina
    (Giunto è il notaro, e Nemorin non viene!)
    Belcore
    Andiam, mia bella Venere...
    Ma in quelle luci tenere
    qual veggo nuvoletto?
    Adina
    Non è niente.
    (S'egli non è presente
    compita non mi par la mia vendetta.)
    Belcore
    Andiamo a segnar l'atto: il tempo affretta.
    Tutti
    Cantiamo ancora un brindisi
    a sposi così amabili:
    per lor sian lunghi e stabili
    i giorni del piacer.
    Partono tutti: Dulcamara ritorna indietro, e si rimette a tavola.

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