Ciao, io personalmente con due bassi a quattro corde, non ho mai cambiato accordature per suonare brani con un Re Basso o un Mi bemolle basso. Ne tantomeno quando i brani subiscono un cambio di tonalità. Ho sempre riscritto le diteggiature grazie alla conoscenza dello strumento, delle scale e delle posizioni di esse.
Ottimo, e quindi confermi anche tu ciò che dico nel video. Anche io quando ho in mano un 4 corde mi regolo così, davvero raramente mi metto a scordare. Grazie per il tuo commento!
Ciao,complimenti per i tuoi video ! Suono in una tribute band Negrita , io ed entrambi i chitarristi abbiamo sempre gli strumenti droppati mezzo tono sotto su tutte le corde. Io in un brano abbasso ulteriormente il mi di mezzo, mentre in un' altro brano alzo di mezzo sempre il mi, " come nell' accordatura standard " . Nei live utilizzo solo 4 corde,almeno 2 bassi ,a volte anche 3 Se devo riaccordare il mi per il brano successivo, faccio in modo che in quest' ultimo non debba suonare dall' inizio ,ad esempio " Bambole " organizzando la scaletta😊 👋👋
Ottimo video e buoni consigli. Per quanto mi riguarda sono un "4 cordista" poichè quando ho imparato a suonare questo strumento i 5 corde non esistevano per cui il mio cervello, dopo tanti anni si è "settato" per questa configurazione. Non contento ho comunque acquistato da qualche anno un 5 corde e devo dire che su alcuni brani fa la differenza ma le difficoltà non mancano. Per farla breve ho deciso di mettere in vendita il 5 corde perchè tanto lo usavo pochissimo, (live solo una volta). Sono arrivato a questa decisione dopo aver compreso che, anche se alcuni brani nati con il 5 corde (vedi discografia di Zucchero) si possono ottenere delle valide soluzioni anche con un onesto 4 corde. Certo, ci sono pezzi che il RE basso diventa obbligatorio, (vedi another brick in the wall), all'occorrenza scorderò la corda del Mi ma al momento non faccio i Pink Floyd 😉
Sarò fortemente impopolare, ma parlo da bassista che ha sdoganato nel proprio rig prima i d-tuner alla meccanica che corrisponde alla corda più grave, e poi quello del pitch shifter. Sono due cose che aiutano, purché se ne faccia un uso consapevole. Magari, quando mi è capitato di andare in studio e registrare su registri più gravi di quello standard (ho partecipato a delle sessioni dove tutti i brani erano in drop C), ci sono andato con uno strumento settato e intonato per tenere quel registro. Purtroppo, parlando di esecuzione di cover, l'accordatura drop D è soltanto la più comune tra quelle abbassate e ci sono situazioni e contesti dove stare sui registri gravi, perché possibilmente il brano di partenza era concepito per stare su note più gravi, magari cambia la percezione di quel che si suona. Ma questo mio punto di vista può anche essere basato su una semplice abitudine di ascolto. L'altro "però" forse deriva dal fatto che il bassista molte volte si sente molto purista nel ruolo che riveste nella band e nello strumento che suona, quasi non accettando che tra lo strumento che suona e l'ampli ci siano dei pedali in mezzo. Utilizzando tanta effettistica, posso dire che su Helix di Line 6 tengo sempre un blocco della catena effetti con su il pitch shifter da attivare alla bisogna. Così come in contesti dove non mi serve Helix, ho fatto una mini-pedaliera di pedali singoli dove ho messo il Drop della Digitech. Devo dire che funzionano bene e gli artefatti sonori che possono presentarsi nel campionamento del suono sono percettibili solo andando ad abbassare pesantemente l'altezza delle note (fino al registro del SI grave, ci arrivano senza tante difficoltà sia Helix che il pedale in questione). Molto dipende anche dal contesto: ad esempio, ci sono state delle occasioni in cui il cantante di una delle mie band non poteva forzare molto sulla sua voce e abbassare di un tono/un tono e mezzo era l'unica soluzione percorribile. Su dei brani che magari richiedono velocità di esecuzione dei riff e che prevedono corde a vuoto è complicato stare sul registro standard del nostro strumento; ed andare sulle note più acute, permettetemi il francesismo, è una soluzione che fa ca*are. Su brani di questo tipo, o molto complessi dal punto di vista del numero di accordi, posso dire che l'uso di un pedale del genere funziona. Magari è una soluzione che impone dei limiti, ma posso dire che dalla parte di chi ascolta o di un fonico che permette di regolarti e avere un buon mix durante un live le sensazioni sono state sempre ottime.
Grazie per il tuo articolato e ben motivato punto di vista. Questo mio video voleva essere un po' provocatorio e stimolare la discussione, sono lieto che riesca nel suo scopo. Personalmente sono abbastanza un "purista" del suono, ma la mia critica non è rivolta agli strumenti in sé (pitch shifter, d tuner etc.) quanto all'utilizzo che molto spesso se ne fa "a priori" senza minimamente considerare altre possibilità. Quello che tu descrivi è invece una cosa diversa, e credo che ci sia poco da obiettare sull'utilizzo che tu ne fai; come giustamente dici, molto dipende dal contesto.
Io quando suonavo in una band tributo U2 avevo due bassi, tanto che ho un Warwick Corvette ormai stabilmente accordato mezzo tono sotto da anni. Credo che il manico ne soffrirebbe se lo riportassi all'accordatura naturale. Il 5 corde lo uso molto poco o al massimo lo prendo più per esercitare le mani e per suonare Je sò pazzo di Pino... 😁
Killing è inascoltabile! Se suoni "Black Velvet" idem. La "purezza del suono" passa da tutta una serie di transistor, cavi, potenziometri,schermature e impianto audio che potrebbero "sporcare" o deteriorare pesantemente il risultato finale! Nel caso del basso, va preso in considerazione il mix finale perchè spesso, gli altri strumenti mangiano le nostre frequenze e il bel suono che ci siamo costruiti va a marengo! A volte, si sente meglio ed è piú utile un suono artefatto che non un puro,genuino e naturale suono di basso.
Infatti la penso come te e l’ho detto su brani come killing. Resto dell’opinione che meno roba ci sia tra strumento e ampli meglio è. Comunque sono lieto che tu abbia espresso questo articolato commento.
Concordo con la prima parte del video,il pitch shifter per me è orribile e non lo ho mai nemmeno preso in considerazione. Per quanto riguarda il discorso sul non usare le accordature ribassate andando a prendere le note piu alte,da bassista metal, non riesco ad essere d'accordo. Le note più gravi (e il drop D è solo la punta dell'iceberg) hanno un impatto totalmente differente che in certi ambiti musicali è assolutamente necessario. Il mio consiglio se non si vuole per qualche strano motivo cambiare l'accordatura del proprio strumento è semplicemente di suonare altro
Ma io concordo con te! Non ho detto di non usarle, ma di valutare la possibilità di farlo caso per caso e non escludere che sia impossibile suonare un brano senza. Ovvio che per certe cose (vedi metal) servano, e l’esempio dei RATM l’ho messo per dimostrarlo.
Oltre 9 minuti per entrare nella questione sono davvero insopportabili. Troppe chiacchiere inutili, la stessa domanda ripetuta tre o quattro volte nei primi 10 minuti, troppo autocompiacimento, troppa saccenza. Per il futuro mi terrò alla larga,
Ciao, io personalmente con due bassi a quattro corde, non ho mai cambiato accordature per suonare brani con un Re Basso o un Mi bemolle basso. Ne tantomeno quando i brani subiscono un cambio di tonalità. Ho sempre riscritto le diteggiature grazie alla conoscenza dello strumento, delle scale e delle posizioni di esse.
Ottimo, e quindi confermi anche tu ciò che dico nel video. Anche io quando ho in mano un 4 corde mi regolo così, davvero raramente mi metto a scordare. Grazie per il tuo commento!
Giustissimo
Ciao,complimenti per i tuoi video ! Suono in una tribute band Negrita , io ed entrambi i chitarristi abbiamo sempre gli strumenti droppati mezzo tono sotto su tutte le corde. Io in un brano abbasso ulteriormente il mi di mezzo, mentre in un' altro brano alzo di mezzo sempre il mi, " come nell' accordatura standard " . Nei live utilizzo solo 4 corde,almeno 2 bassi ,a volte anche 3
Se devo riaccordare il mi per il brano successivo, faccio in modo che in quest' ultimo non debba suonare dall' inizio ,ad esempio " Bambole " organizzando la scaletta😊
👋👋
Direi che hai trovato ‘la quadra’ ottimamente! Grazie per il commento e per i complimenti 🎵❤️
Purtroppo in G# con un cinque corde o si usano corde dingwall 0.55-170 o utilizzi pitch shifter o drop tuner, d'obbligo
Nice!😁🤘🏿
Grande EUB!!!
Ottimo video e buoni consigli. Per quanto mi riguarda sono un "4 cordista" poichè quando ho imparato a suonare questo strumento i 5 corde non esistevano per cui il mio cervello, dopo tanti anni si è "settato" per questa configurazione. Non contento ho comunque acquistato da qualche anno un 5 corde e devo dire che su alcuni brani fa la differenza ma le difficoltà non mancano. Per farla breve ho deciso di mettere in vendita il 5 corde perchè tanto lo usavo pochissimo, (live solo una volta). Sono arrivato a questa decisione dopo aver compreso che, anche se alcuni brani nati con il 5 corde (vedi discografia di Zucchero) si possono ottenere delle valide soluzioni anche con un onesto 4 corde. Certo, ci sono pezzi che il RE basso diventa obbligatorio, (vedi another brick in the wall), all'occorrenza scorderò la corda del Mi ma al momento non faccio i Pink Floyd 😉
Ottimo! Lieto di avere una conferma a ciò che dico nel video da una persona con la tua lunga esperienza! Un abbraccio.
A proposito, lo sapevi che anche Red Canzian ha dato via tutti i suoi 5 corde, non è una battuta me lo disse lui.
@@fabio66912 Non sapervo, ma ha fatto bene!
Sarò fortemente impopolare, ma parlo da bassista che ha sdoganato nel proprio rig prima i d-tuner alla meccanica che corrisponde alla corda più grave, e poi quello del pitch shifter. Sono due cose che aiutano, purché se ne faccia un uso consapevole. Magari, quando mi è capitato di andare in studio e registrare su registri più gravi di quello standard (ho partecipato a delle sessioni dove tutti i brani erano in drop C), ci sono andato con uno strumento settato e intonato per tenere quel registro. Purtroppo, parlando di esecuzione di cover, l'accordatura drop D è soltanto la più comune tra quelle abbassate e ci sono situazioni e contesti dove stare sui registri gravi, perché possibilmente il brano di partenza era concepito per stare su note più gravi, magari cambia la percezione di quel che si suona. Ma questo mio punto di vista può anche essere basato su una semplice abitudine di ascolto.
L'altro "però" forse deriva dal fatto che il bassista molte volte si sente molto purista nel ruolo che riveste nella band e nello strumento che suona, quasi non accettando che tra lo strumento che suona e l'ampli ci siano dei pedali in mezzo. Utilizzando tanta effettistica, posso dire che su Helix di Line 6 tengo sempre un blocco della catena effetti con su il pitch shifter da attivare alla bisogna. Così come in contesti dove non mi serve Helix, ho fatto una mini-pedaliera di pedali singoli dove ho messo il Drop della Digitech. Devo dire che funzionano bene e gli artefatti sonori che possono presentarsi nel campionamento del suono sono percettibili solo andando ad abbassare pesantemente l'altezza delle note (fino al registro del SI grave, ci arrivano senza tante difficoltà sia Helix che il pedale in questione).
Molto dipende anche dal contesto: ad esempio, ci sono state delle occasioni in cui il cantante di una delle mie band non poteva forzare molto sulla sua voce e abbassare di un tono/un tono e mezzo era l'unica soluzione percorribile. Su dei brani che magari richiedono velocità di esecuzione dei riff e che prevedono corde a vuoto è complicato stare sul registro standard del nostro strumento; ed andare sulle note più acute, permettetemi il francesismo, è una soluzione che fa ca*are. Su brani di questo tipo, o molto complessi dal punto di vista del numero di accordi, posso dire che l'uso di un pedale del genere funziona. Magari è una soluzione che impone dei limiti, ma posso dire che dalla parte di chi ascolta o di un fonico che permette di regolarti e avere un buon mix durante un live le sensazioni sono state sempre ottime.
Grazie per il tuo articolato e ben motivato punto di vista. Questo mio video voleva essere un po' provocatorio e stimolare la discussione, sono lieto che riesca nel suo scopo. Personalmente sono abbastanza un "purista" del suono, ma la mia critica non è rivolta agli strumenti in sé (pitch shifter, d tuner etc.) quanto all'utilizzo che molto spesso se ne fa "a priori" senza minimamente considerare altre possibilità. Quello che tu descrivi è invece una cosa diversa, e credo che ci sia poco da obiettare sull'utilizzo che tu ne fai; come giustamente dici, molto dipende dal contesto.
A me il pitch shifter piace tantissimo ma come effetto. Per il resto sono d'accordo con tutto quello che hai detto ✌️
Otttimo, siamo allineati 🎵
Io quando suonavo in una band tributo U2 avevo due bassi, tanto che ho un Warwick Corvette ormai stabilmente accordato mezzo tono sotto da anni. Credo che il manico ne soffrirebbe se lo riportassi all'accordatura naturale. Il 5 corde lo uso molto poco o al massimo lo prendo più per esercitare le mani e per suonare Je sò pazzo di Pino... 😁
🎵💪🏻
Another one bites the dust sul disco e' in Fa.
Non è ne fa ne mi, ma una via di mezzo
Killing è inascoltabile! Se suoni "Black Velvet" idem. La "purezza del suono" passa da tutta una serie di transistor, cavi, potenziometri,schermature e impianto audio che potrebbero "sporcare" o deteriorare pesantemente il risultato finale! Nel caso del basso, va preso in considerazione il mix finale perchè spesso, gli altri strumenti mangiano le nostre frequenze e il bel suono che ci siamo costruiti va a marengo! A volte, si sente meglio ed è piú utile un suono artefatto che non un puro,genuino e naturale suono di basso.
Infatti la penso come te e l’ho detto su brani come killing. Resto dell’opinione che meno roba ci sia tra strumento e ampli meglio è. Comunque sono lieto che tu abbia espresso questo articolato commento.
Concordo con la prima parte del video,il pitch shifter per me è orribile e non lo ho mai nemmeno preso in considerazione.
Per quanto riguarda il discorso sul non usare le accordature ribassate andando a prendere le note piu alte,da bassista metal, non riesco ad essere d'accordo. Le note più gravi (e il drop D è solo la punta dell'iceberg) hanno un impatto totalmente differente che in certi ambiti musicali è assolutamente necessario. Il mio consiglio se non si vuole per qualche strano motivo cambiare l'accordatura del proprio strumento è semplicemente di suonare altro
Ma io concordo con te! Non ho detto di non usarle, ma di valutare la possibilità di farlo caso per caso e non escludere che sia impossibile suonare un brano senza. Ovvio che per certe cose (vedi metal) servano, e l’esempio dei RATM l’ho messo per dimostrarlo.
Oltre 9 minuti per entrare nella questione sono davvero insopportabili. Troppe chiacchiere inutili, la stessa domanda ripetuta tre o quattro volte nei primi 10 minuti, troppo autocompiacimento, troppa saccenza. Per il futuro mi terrò alla larga,
Un vero bassista sa' dove mettere mani , non usa porcherie