Curiosità: quando Napoleone prese Mosca volle che la prima unità a sfilare in parata per la città fosse l'unità della Guardia del Regno d'Italia comandata dal capobattaglione Giuseppe Sacchini, parte della Guardia Reale italiana comandata dal generale di brigata Teodoro Lechi.
Scusami sono il discendente di Giuseppe Sacchini dove hai trovato il riferimento preciso di questo ? Sapevo di questo ma cerco le conferme di questo grazie mille Massimo Chiapparini Sacchini
@@massimochiapparini4928 Buongiorno, l'avevo letto molto tempo fa e ora sinceramente non ricordo quale fonte fosse. Nel caso la ritrovassi la scriverei. È una curiosità riportata anche sulla pagina Wikipedia di Giuseppe Sacchini, con tutte le fonti e la bibliografia. Probabilmente è tra quegli articoli.
Non mi permetto di mettere in dubbo la sua esposizione molto curata e gradevole da ascoltarla Ho voluto dire solamente che mi sembra strano che Napoleone dopo aver cercato lo scontro decisivo con l'esercito russo quando , in ritirata, se l'è trovato di fronte non ha manovrato per uno scontro, ma ha manovrato per una fuga..
figurati, è giusto mettere in discussione, la storia si basa anche su questo. Comunque adesso capisco la tua obiezione. In ritirata ormai l'esercito francese era in fase di polverizzazione, demoralizzato e decimato. Era impossibile ancora cercare la battaglia. Bisognava soltanto cercare di portare a casa la pelle di quanti più uomini possibile
Interessante la live. Durante alcune fasi della ritirata sicuramente faceva freddo, ma se ci fossero stati molti gradi sottozero la Beresina sarebbe stata gelata o con grandi blocchi di ghiaccio galleggianti che avrebbero consentito di camminare da una riva all'altra, invece furono necessari i ponti (costruiti per altro con incredibile abilità dai genieri)
Anche nel periodo napoleonico l'Ucraina fu fonte di tensioni geopolitiche tra due grandi potenze. Quando Napoleone ricostituì lo Stato polacco come Ducato di Varsavia alla fine della guerra della Quarta coalizione (1807), dopo aver sconfitto la Prussia e aver siglato la pace con lo Zar Alessandro a Tilsit, la moderna Ucraina si ritrovò proiettata sullo scacchiere europeo in quanto i suoi territori, parte dell'Impero russo, si ritrovarono a confinare direttamente con l'Impero napoleonico. I nazionalisti polacchi, sentendosi protetti dalla Francia, ambivano a riconquistare i territori persi alla fine del XVIII secolo dalla Confederazione polacco-lituana sulla riva sinistra del fiume Dnepr contro la Russia e lo stesso Bonaparte era interessato a quelle terre (più per prestigio personale e dal 1810 per farsi bello agli occhi dell'Austria che non per accontentare i polacchi). Per entrambe le ambizioni però non si andò da nessuna parte. Nel primo caso Napoleone non dette mai troppo peso alle rivendicazioni polacche per non irritare la Russia alleata e l'Austria legata in matrimonio e nel secondo caso, quando l'alleanza franco-russa si ruppe, Bonaparte pragmaticamente più che ad annettere territori ucraini, difficili da gestire, si interessò a sconfiggere in breve tempo sul campo lo Zar (prima ancora di arrivare a Mosca), costringerlo ad accettare il Blocco Continentale anti-inglese e se possibile ottenere da lui un accordo commerciale vantaggioso per il grano ucraino, che avrebbe dovuto sopperire alle carenze causate dal suo Blocco. Le reali annessioni territoriali a cui pensava Napoleone nella campagna del 1812 erano rivolte verso la Lituania (venne creata la Confederazione generale del Regno di Polonia con pezzi anche della moderna Bielorussia) e verso la moderna Lettonia, fino a Riga, per accontentare davvero i polacchi e anche i prussiani e per ottenere basi navali utili. Quindi realisticamente non verso l'Ucraina che comunque era già all'epoca molto più importante di quanto si possa pensare e contribuì molto all'Esercito imperiale russo in quella stessa campagna.
Ok, grazie per queste interessanti considerazioni storiche, ma... veramente anche la "riva sinistra" del fiume Dnepr? Oppure erano ambizioni che si limitavano alla riva destra, ed è stato solo un lapsus?
@@grantottero4980 Riconosco che sarebbe stato più corretto parlare di "riva destra" del fiume Dnepr anche se in effetti era nella testa di alcuni nazionalisti polacchi di recuperare pure almeno una parte della riva sinistra, oltre Kiev, grazie all'aiuto della Francia (cosa assolutamente irrealizzabile nel 1812).
Infatti l'obiettivo iniziale non era affatto prendere Mosca e Napoleone sapeva benissimo che le condizioni meteorologiche della Russia, sia in estate che in autunno - inverno fossero proibitive (la campagna di Carlo XII, studiata da Napoleone, insegna). In realtà Napoleone voleva ottenere una vittoria rapida vicino ai confini del Granducato di Varsavia e solo dopo aver visto che l'esercito imperiale russo si ritirasse continuamente e solo dopo la presa di Smolensk (già molto lontano dal Niemen) fu deciso di marciare fino a Mosca. Ma appunto non era certo l'obiettivo iniziale, non essendo neanche la capitale all'epoca, che lo era San Pietroburgo.
Buonasera , a me pare che il percorso scelto nel ritorno da Napoleone sia il piu corto non il piu lungo, questo se si confronta i luoghi da voi citati bel video con i percorsi drlle mappe attuali di google map.
Grazie . Un bel video . Spieghi in modo sintetico e semplice . In effetti mi sembrava strano che Napoleone si fosse imbarcato ingenuamente in tale impresa . Innanzitutto non avrebbe iniziato la campagna a fine Giugno ma molto prima . Comunque indubbiamente sono stati bravi i russi che pur subendo sanguinose sconfitte hanno saputo indietreggiare e attendere e riattaccare...Questo è stato veramente l'elemento decisivo .
Ho letto molto di Napoleone, sapevo della battaglia di Smolensk, di quella di Borodino, avevo (poco) sentito del cambio di direzione di marcia di Kaluga, ma mai di questa battaglia! Forse il nome troppo difficile? Grazie per il bellissimo video.
Al minuto 5:47 circa c'è una grossa imprecisione nella carta che viene proposta: se è vero (come, del resto, viene detto in video) che l'avanzata iniziale dell'armata di Napoleone implicò il passaggio del Niemen, quella grossa freccia rossa sovrapposta all'immagine punta invece sul fiume Bug Occidentale dalle parti di Brest' (ex Brest'-Litovsk) o poco più sud, dove oggigiorno convergono i confini di Polonia, Ucraina e Bielorussia. Un'immagine così (con quella freccia così malposizionata) può essere un po' fuorviante per lo spettatore non tanto pratico di geografia dell'area. Il Niemen, invece era (è) più a nord e al tempo per un tratto del suo corso demarcava l'allora confine tra la Prussia orientale e la Lituania inglobata dall'Impero Russo.
Ciao! Grazie per l’osservazione! È una freccia fatta con il dito sullo schermo del telefono solo per segnalare la direzione generica dell’invasione. Lo scopo non era di far vedere l’informazione specifica del punto di attraversamento. Comunque la tua osservazione è giusta. La prossima volta farò caso anche a questo genere di dettaglio
Dovremmo fare quel gioco che piaceva tanto a Filopemene secondo il Machiavelli, e cito: (Filopemene Principe degli Achei, tral le altre laudi, che dagli scrittori gli son date, è che ne’ tempi della pace non pensava mai se non a’ modi della guerra, e quando era in campagna con gli amici spesso si fermava e ragionava con quelli: se gli nimici fussero in su quel colle, e noi ci trovassimo qui col nostro esercito, chi di noi arebbe vantaggio? Come sicuramente si potrebbe ire a trovargli, servando gli ordini? Se noi volessimo ritirarci, come aremmo a fare? Se loro si ritirassero, come aremmo a seguirgli? E proponeva loro, andando, tutti i casi che in uno esercito possono occorrere, intendeva l’opinion loro, diceva la sua, corroboravala con le ragioni; talchè per queste continue cogitazioni non poteva mai, guidando gli eserciti, nascere accidente alcuno, che egli non vi avesse il rimedio. Ma, quanto all’esercizio della mente, deve il Principe leggere le istorie, ed in quelle considerare le [p. 58]azioni degli uomini eccellenti, vedere come si sono governati nelle guerre, esaminare le cagioni delle vittorie e perdite loro, per potere queste fuggire, quelle imitare; e sopra tutto fare come ha fatto per l’addietro qualche uomo eccellente, che ha preso ad imitare, se alcuno è stato innanzi a lui lodato e glorioso, e di quello che ha tenuto sempre i gesti ed azioni appresso di sè, come si dice che Alessandro Magno imitava Achille, Cesare Alessandro, Scipione Ciro. E qualunque legge la vita di Ciro scritta da Senofonte, riconosce dipoi nella vita di Scipione quanto quella imitazione gli fu di gloria, e quanto nella castità, affabilità, umanità, e liberalità Scipione si conformasse con quelle cose che di Ciro sono da Senofonte scritte. Questi simili modi deve osservare un Principe savio, nè mai ne’ tempi pacifici stare ozioso, ma con industria farne capitale, per potersene valere nelle avversità, acciocchè quando si muta la fortuna, lo trovi parato a resistere alli suoi colpi. Quindi io di sotto, ti dirò cosa avrei fatto io in quel caso se fossi stato il Napoleone…
Un'osservazione! Come si può pensare che i Russi avrebbero accettato uno scontro diretto con i Francesi quando questi erano in superiorità numerica e, per giunta, comandati dal più grande genio militare di tutti i tempi? Napoleone, ad Austerlitz, volle provocare a battaglia gli Austro Russi, in attesa questi di ulteriori rinforzi, non ostante fossero già in superiorità numerica. Allora, si "finse" più debole di quanto già fosse. Napoleone disperse le sue truppe in modo che gli Austro Russi vedessero davanti a loro solo pochi soldati e, non contento di ciò, chiese di parlamentare come se fosse in procinto di fuggire. Napoleone era un genio e per questo lo Zar e l'Imperatore d'Austria aspettavano gli ulteriori rinforzi, poiché avevano paura e avrebbero preferito essere ancora più forti di quanto già erano. Ma l'inganno dell'Imperatore Francese riuscì così bene che essi attaccarono e ... persero alla grande! Com'è possibile che, all'inizio della campagna di Russia, Napoleone sia così rincitrullito da pensare che i soli Russi avrebbero accettato battaglia con un Napoleone a capo di un'armata ben più vasta della loro? Essi, ovviamente, si guardarono bene da farlo e indietreggiarono sempre più. Fra le fila russe militava nello stato maggiore un certo von Clausewitz, il quale aveva dichiarato che per vincere una battaglia bisognava essere in superiorità numerica di 1.5 a uno, ma se si trattava dei francesi il rapporto doveva salire a 2 a 1 e contro Napoleone era necessaria un vantaggio di 2.5-3.0 a uno. I Russi erano, invece, addirittura numericamente inferiori: altro che vantaggiio di 3 a uno, erano, invece, loro stessi in svantaggio di 1.5 a uno. Napoleone non poteva ignorare tutto questo! Del resto, sarebbe stato stupido da parte sua dichiarare pubblicamente i suoi piani di battaglia: l'Empereur non commetteva mai simili banali errori! I suoi piani erano evidentementte diversi e finora nessun storico è riuscito a scoprirli! Forse tu saresti in grado di farlo!
In effetti Napoleone sapeva che i Russi non avrebbero mai concesso la battaglia. Quello che cercò di fare senza successo dal Niemen fino a Smolensk fu realizzare complesse manovre di aggiramento che bloccassero la ritirata al nemico e lo costringessero alla battaglia. Il problema è che queste manovre che in passato gli erano sempre riuscite, con un esercito così grande non gli vennero bene e i russi riuscirono efficacemente a sfuggirgli
@@crashshistory In effetti, una volta iniziata la campagna, cosa poteva fare Napoleone se non inseguire il nemico in ritirata e, se possibile, cercare ottimisticamente di circondarlo (sogno di ogni comandante) ? Dico "ottimisticamente" perché è già difficile accerchiare un nemico durante una battaglia, come accadde a Borodino, quando Davout propose all'Imperatore di tentare un aggiramento verso sud, invece che continuare negli attacchi frontali, eppure Napoleone rifiutò la pur allettante proposta. Tentare poi di accerchiare un nemico, in ritirata ma che si muove con un vantaggio di diversi chilometri, senza essere in rotta e senza essere stato preventivamente battuto, diventa un una specie di "lancio di dadi" e Napoleone era un grande calcolatore e non un giocatore da tavolo verde! Il problema di Smolensk si era già presentato prima di allora, quando la Grand Armee arrivò a Minsk e i suoi maresacialli lo pregarono di interrompere l'avanzata pe non farsi attirare nelle profondità della Russia. Al Consiglio di Guerrra (fatto eccezionale che l'Imperatore lo convocasse) Berthier si mise addirittura a piangere. Ma Napoleone fu molto abile nel convincerli che tutto si sarebbe concluso a Smolensk, dopo che, giunti a Smolensk, di nuovo i suoi marescialli lo implorarono di fermarsi e ancora Napoleone si impose per l'avanzata. Napoleone aveva studiato la Campagna di Carlo XII ed era al corrente della tattica usata da Kutuzov per sconfiggere i Russi ovvero ritirarsi per allontanarli dalle loro linee logistiche, sapeva benissimo che i Russi avrebbero cercato di attirarlo lontano dai supi rifornimenti, e per questo i suoi marescialli vedevano già il baratro che si apriva di fronte a loro, fino dalle prime fasi della campagna: possibile che Napoleone puntasse tutto sull'accerchiamento di un esercito Russo imbattuto e in vantaggio nella distanza? Dobbiamo arrenderci di fronte a questa considerazione finale: o Napoleone era impazzito oppure il suo piano era un altro ed era tale da dovere restare segreto per sempre, perché dal punto di vista politico, sarebbe stato in grado, se rivelato, di ammutinargli l'esercito, cosa che, in effetti avvenne da Mosca in poi! Napoleone aveva, in realtà, vinto quando giunse a Mosca, poiché Kutuzov comandava un esercito estenuato e con il morale a terra. Egli doveva, a quel punto, dopo qualche giorno per riorganizzarsi, occupare Tula ove erano concentrate le fabbriche di armi e i depositi dell'esercito Russo, dopo di che Kutuzov sarebbe stato costretto ad armare i rinforzi con pale e bastoni. Ma allora si verificò l'imprevedibile: la Grand Armee si ammutinò e questo è confermato dallo storiografo ufficiale francese il Thiers e dallo stesso Tolstoj, che potè conoscere gli ultimi superstiti del 1812. Indaga sull'ammutinamento dell'esercito francese e così potresti ricostruire il senso occulto delle mosse di un uomo che perse tutto perché ormai il suo genio era diventato indifferente ai limiti umani.
Video interessantissimo! Mi piacerebbe anche capire perché i francesi decisero di puntare su Mosca e non a Pietroburgo. Sicuramente procedere inizialmente verso Smolensk aveva senso per riprendere una parte dei territori che erano appartenuti alla Polonia ma poi perché Mosca? Il governo dello zar era a Pietroburgo, Mosca aveva certamente un valore culturale ma non politico
Napoleone aveva destinato il corpo d'armata del maresciallo Oudinot proprio all'avanzata verso Pietroburgo, tuttavia Oudinot fu sconfitto da Wittgenstein e non se ne fece nulla. In ogni caso, non é affatto detto che se Napoleone avesse occupato Pietroburgo la guerra sarebbe finita: dopotutto, già in precedenza aveva occupato Vienna e Madrid senza che questo comportasse la resa di austriaci e spagnoli. Infine, raggiungere Pietroburgo avrebbe voluto addentrarsi ancora di più in territorio russo rispetto al raggiungere Mosca.
Sì esatto. Una volta a Smolensk, Mosca era il bersaglio più vicino. San Pietroburgo sarebbe stata ancora più lontana e difficile da raggiungere. Avrebbe dovuto organizzare la campagna diversamente fin dall’inizio
@@crashshistory Giusto. Certo pur comprendendo la volontà di espandere il granducato di Varsavia verso i territori un tempo polacchi, la scelta di non puntare sulla capitale del nemico mi sembra resti una variazione rispetto all’approccio della maggior parte delle sue campagne (1806, 1809 e, in fondo, anche rispetto alla prima campagna d’Italia, alla fine della quale, per forzare l’Austria alla pace, attraversò le Alpi per minacciare Vienna)
@@giuseppemariagioacchinomic7377 in tutti quei casi gli era riuscito di sconfiggere duramente l'esercito nemico, cosa che non gli era riuscita in Russia. Napoleone doveva pur sempre tenere conto del fatto che l'esercito russo era presente in forze, e quelli affrontati da lui (cioè le truppe al comando di Barclay de Tolly e poi di Kutuzov) erano solo una parte dei nemici. Nei casi da te citati, solo nel 1797 la minaccia diretta alla capitale nemica comportò la cessazione delle ostilità. Nel 1805 gli austriaci rimasero sul campo dopo l'occupazione di Vienna, nel 1806 i prussiani continuarono a combattere dopo che Berlino fu raggiunta (si arresero nel 1807 dopo Friedland), nel 1809 gli austriaci combatterono a Wagram circa due mesi dopo che Napoleone era entrato nuovamente a Vienna. In Spagna, l'occupazione di Madrid, la cacciata del re Borbone e la sua sostituzione con Giuseppe Bonaparte non aveva risolto il conflitto. In Portogallo, l'occupazione di Lisbona fu effimera. Nel caso russo ben difficilmente Alessandro I si sarebbe arreso se Pietroburgo fosse stata raggiunta
@ Nel 1805 gli austriaci non avevano intenzione di abbandonare Vienna ma lo dovettero fare per il ritardo dei russi e gli alleati dettero una battaglia campale appena possibile, battaglia durante la quale il loro obiettivo era proprio aprirsi la strada per Vienna (e sfruttando questa intenzione contro di loro Napoleone riuscì a sconfiggerli pesantemente). Nel 1806 il re di Prussia raggiunse un armistizio con i francesi e, in varie fasi, la gran parte dell’esercito prussiano si arrese; l’armistizio non venne applicato nei territori orientali del regno di Prussia perché i russi li avevano occupati e solo una minoranza dell’esercito prussiano continuò a combattere al loro fianco. Nel 1809, gli austriaci, per non chiedendo di trattare subito dopo l’occupazione di Vienna dovettero dare una battaglia campale poco fuori la città; di nuovo la battaglia che Napoleone voleva e che i russi non diedero nel 1812. La Spagna non mi sembra un buon paragone perché in quel contesto non c’era uno Stato forte e centralizzato, con un esercito ben organizzato da sconfiggere. Inoltre, persa Pietroburgo i russi avrebbero perso l’accesso al baltico, con un grave impatto economico. Per questo credo resti interessante chiedersi se si ipotizzò di puntare su Pietroburgo piuttosto che su Smolensk (e poi Mosca) e, nel caso, perché l’opzione venne scartata.
Un giorno bisognerà raccontare anche Barclay de Tolly, in fondo è lui che divrebbe essere ricordato come il vincitore di Napoleone. PS - se qualcuno cercasse il tuo contatto per una collaborazione cosa può fare?
Bravissimo come sempre! Una considerazione...lui si trovava al centro della strada che puntualmente ed intelligentemente i russi sbarravano e quindi secondo te era possibile far convergere verso il centro le ali che si trovavano a grande distanza? Ovviamente con il senno di Poi è più semplice... però potrebbe essere anche questo un errore?
La battaglia decisiva diventa una necessità strategica per chi non può permettersi una guerra di logoramento. E nessuno dei due eserciti, per cause diverse ma simili, poteva permettersi di perdere tempo
Napoleone era una persona intelligente non uno sprovveduto. Penso però che la campagna si sia decisa a Mosca, non fu una sconfitta militare ma politica. Non ostante avesse vinto a Smolensk e Borodino e preso Mosca lo zar non gli concesse la pace. Possiamo discutere di dei suoi errori strategici, ma il suo più grande errore era pensare sempre alla guerra come l'unico strumento per risolvere le questioni politiche.
Vero. Io analizzo l’aspettò militare ma il più grande errore fu esattamente quello che dici. Napoleone usava sempre e solo la guerra per risolvere le controversie
@@crashshistory uno dei due grandi errori di napoleone : durante la ritirata le truppe di napolene vennero attacate dalla popolazione russa ,napoleone si inemico la popolazione questo fu un grave errore
@@mikehistorianzinfatti Wellington nelle sue campagne in India e in Spagna ha sempre collaborato con le popolazioni locali. Era inflessibile con i soldati che commettevano saccheggi.
Infatti fu la critica che gli rivolse sempre Tayllerand. Napoleone più volte avrebbe potuto ottenere di più con le trattative ma essendo un militare vedeva solo la guerra come strumento per risolvere le controversie. Inoltre non si rese conto che in quegli anni mentre lui combatteva in Europa, gli inglesi stavano conquistando i punti vitali del mondo. Ponendo le basi per il loro dominio che sarebbe durato fino alla Seconda Guerra Mondiale. Valzania lo spiega bene nei suoi libri.
La cittadina di Chimki tornerà alla ribalta nel 1941. Quando la sua conquista sarà il punto più avanzato verso Mosca raggiunto dall'esercito tedesco impegnato nell'Operazione Barbarossa.
La Grande Armata ebbe una grande possibilità di chiudere la campagna a Vitebsk a fine luglio ma Napoleone commise un errore: credette di aver inchiodato Barclay de Tolly nella città e così attese tutte le forze disponibili per circondarlo e distruggerlo ma Barclay approfittò di questo stallo momentaneo e riuscì a sottrarsi per tempo.
Un altro errore fu il gigantismo della stessa Armata. Napoleone aveva dimostrato che controllare direttamente 200 mila uomini non era facile ed era lui a comandare principalmente. Un esercito 3 volte più numeroso con i vari marescialli francesi che erano appesantiti di onori e medaglie e prebende, rendeva tutto molto più complicato.
mi scusi tanto ma per me la Sua relazione non mi convince completamente. infatti Napoleone in Russia dopo aver cercato affannosamente i russi sulla strada del ritorno rinuncia la battaglia decisiva per ben due volte.
Non ho compreso bene l’obiezione. Comunque non deve assolutamente credermi sulla parola. Consulti pure le fonti che ho elencato per verificare. Le inserisco proprio per questo
Tanti errori nel racconto della campagna, ma la cosa più grave è che racconti la campagna vista solo dal punto di vista di Napoleone e non anche dal punto di vista dello zar
Mi sa che vi sfugge il senso del video. Non è il racconto della Campagna di Russia ma una spiegazione di alcune scelte militari di Napoleone. Comunque se vedi degli errori storici, sentiti libero di evidenziarli e di elencarmi le fonti che mi smentiscono. Non ho problemi ad avere un sano dibattito storiografico
Curiosità: quando Napoleone prese Mosca volle che la prima unità a sfilare in parata per la città fosse l'unità della Guardia del Regno d'Italia comandata dal capobattaglione Giuseppe Sacchini, parte della Guardia Reale italiana comandata dal generale di brigata Teodoro Lechi.
Scusami sono il discendente di Giuseppe Sacchini dove hai trovato il riferimento preciso di questo ? Sapevo di questo ma cerco le conferme di questo grazie mille Massimo Chiapparini Sacchini
@@massimochiapparini4928 Buongiorno, l'avevo letto molto tempo fa e ora sinceramente non ricordo quale fonte fosse. Nel caso la ritrovassi la scriverei. È una curiosità riportata anche sulla pagina Wikipedia di Giuseppe Sacchini, con tutte le fonti e la bibliografia. Probabilmente è tra quegli articoli.
Grazie per questo appassionato video. Interessanti anche i molti commenti che ho letto. 👏
video seccante.
Grazie Francesco! Si sta costruendo una bella community
Non mi permetto di mettere in dubbo la sua esposizione molto curata e gradevole da ascoltarla
Ho voluto dire solamente che mi sembra strano che Napoleone dopo aver cercato lo scontro decisivo con
l'esercito russo quando , in ritirata, se l'è trovato di fronte non ha manovrato per uno scontro, ma ha manovrato per una fuga..
figurati, è giusto mettere in discussione, la storia si basa anche su questo. Comunque adesso capisco la tua obiezione. In ritirata ormai l'esercito francese era in fase di polverizzazione, demoralizzato e decimato. Era impossibile ancora cercare la battaglia. Bisognava soltanto cercare di portare a casa la pelle di quanti più uomini possibile
Interessante la live. Durante alcune fasi della ritirata sicuramente faceva freddo, ma se ci fossero stati molti gradi sottozero la Beresina sarebbe stata gelata o con grandi blocchi di ghiaccio galleggianti che avrebbero consentito di camminare da una riva all'altra, invece furono necessari i ponti (costruiti per altro con incredibile abilità dai genieri)
Bellissimo video e canale. Mi sono iscritto. Vengo dalla Biblioteca di Alessandria 🤗
Grazie mille! Benvenuto sul canale allora!
Anche nel periodo napoleonico l'Ucraina fu fonte di tensioni geopolitiche tra due grandi potenze. Quando Napoleone ricostituì lo Stato polacco come Ducato di Varsavia alla fine della guerra della Quarta coalizione (1807), dopo aver sconfitto la Prussia e aver siglato la pace con lo Zar Alessandro a Tilsit, la moderna Ucraina si ritrovò proiettata sullo scacchiere europeo in quanto i suoi territori, parte dell'Impero russo, si ritrovarono a confinare direttamente con l'Impero napoleonico. I nazionalisti polacchi, sentendosi protetti dalla Francia, ambivano a riconquistare i territori persi alla fine del XVIII secolo dalla Confederazione polacco-lituana sulla riva sinistra del fiume Dnepr contro la Russia e lo stesso Bonaparte era interessato a quelle terre (più per prestigio personale e dal 1810 per farsi bello agli occhi dell'Austria che non per accontentare i polacchi). Per entrambe le ambizioni però non si andò da nessuna parte. Nel primo caso Napoleone non dette mai troppo peso alle rivendicazioni polacche per non irritare la Russia alleata e l'Austria legata in matrimonio e nel secondo caso, quando l'alleanza franco-russa si ruppe, Bonaparte pragmaticamente più che ad annettere territori ucraini, difficili da gestire, si interessò a sconfiggere in breve tempo sul campo lo Zar (prima ancora di arrivare a Mosca), costringerlo ad accettare il Blocco Continentale anti-inglese e se possibile ottenere da lui un accordo commerciale vantaggioso per il grano ucraino, che avrebbe dovuto sopperire alle carenze causate dal suo Blocco. Le reali annessioni territoriali a cui pensava Napoleone nella campagna del 1812 erano rivolte verso la Lituania (venne creata la Confederazione generale del Regno di Polonia con pezzi anche della moderna Bielorussia) e verso la moderna Lettonia, fino a Riga, per accontentare davvero i polacchi e anche i prussiani e per ottenere basi navali utili. Quindi realisticamente non verso l'Ucraina che comunque era già all'epoca molto più importante di quanto si possa pensare e contribuì molto all'Esercito imperiale russo in quella stessa campagna.
Grazie per queste perle!
@@crashshistory Grazie a te per tutti i video fantastici.
Ok, grazie per queste interessanti considerazioni storiche, ma... veramente anche la "riva sinistra" del fiume Dnepr? Oppure erano ambizioni che si limitavano alla riva destra, ed è stato solo un lapsus?
@@grantottero4980 Riconosco che sarebbe stato più corretto parlare di "riva destra" del fiume Dnepr anche se in effetti era nella testa di alcuni nazionalisti polacchi di recuperare pure almeno una parte della riva sinistra, oltre Kiev, grazie all'aiuto della Francia (cosa assolutamente irrealizzabile nel 1812).
@passionenapoleonica 👍
Bel video complimenti
Grazie!
Infatti l'obiettivo iniziale non era affatto prendere Mosca e Napoleone sapeva benissimo che le condizioni meteorologiche della Russia, sia in estate che in autunno - inverno fossero proibitive (la campagna di Carlo XII, studiata da Napoleone, insegna). In realtà Napoleone voleva ottenere una vittoria rapida vicino ai confini del Granducato di Varsavia e solo dopo aver visto che l'esercito imperiale russo si ritirasse continuamente e solo dopo la presa di Smolensk (già molto lontano dal Niemen) fu deciso di marciare fino a Mosca. Ma appunto non era certo l'obiettivo iniziale, non essendo neanche la capitale all'epoca, che lo era San Pietroburgo.
bellissimo video, continua cosi
Grazie!!
Buonasera , a me pare che il percorso scelto nel ritorno da Napoleone sia il piu corto non il piu lungo, questo se si confronta i luoghi da voi citati bel video con i percorsi drlle mappe attuali di google map.
Eccellente spiegazione. Bravissimo!
Grazie!
Grazie . Un bel video . Spieghi in modo sintetico e semplice . In effetti mi sembrava strano che Napoleone si fosse imbarcato ingenuamente in tale impresa . Innanzitutto non avrebbe iniziato la campagna a fine Giugno ma molto prima . Comunque indubbiamente sono stati bravi i russi che pur subendo sanguinose sconfitte hanno saputo indietreggiare e attendere e riattaccare...Questo è stato veramente l'elemento decisivo .
Grazie mille per i complimenti! Assolutamente. Si parla sempre degli errori di Napoleone ma va riconosciuto che anche gli altri sono stati bravi
Bellissima storia e analisi
Grazie!
Grazie 💙 Conoscevo la storia della campagna di Russia soprattutto attraverso i romanzi, e quindi quasi tutto l'aspetto militare di fatto mi mancava
Che bello aver potuto raccontarti qualcosa di nuovo!
Ho letto molto di Napoleone, sapevo della battaglia di Smolensk, di quella di Borodino, avevo (poco) sentito del cambio di direzione di marcia di Kaluga, ma mai di questa battaglia! Forse il nome troppo difficile? Grazie per il bellissimo video.
Grazie a te! Viene ritenuto uno scontro minore ma ebbe delle ricadute decisive
Al minuto 5:47 circa c'è una grossa imprecisione nella carta che viene proposta: se è vero (come, del resto, viene detto in video) che l'avanzata iniziale dell'armata di Napoleone implicò il passaggio del Niemen, quella grossa freccia rossa sovrapposta all'immagine punta invece sul fiume Bug Occidentale dalle parti di Brest' (ex Brest'-Litovsk) o poco più sud, dove oggigiorno convergono i confini di Polonia, Ucraina e Bielorussia.
Un'immagine così (con quella freccia così malposizionata) può essere un po' fuorviante per lo spettatore non tanto pratico di geografia dell'area. Il Niemen, invece era (è) più a nord e al tempo per un tratto del suo corso demarcava l'allora confine tra la Prussia orientale e la Lituania inglobata dall'Impero Russo.
Ciao! Grazie per l’osservazione! È una freccia fatta con il dito sullo schermo del telefono solo per segnalare la direzione generica dell’invasione. Lo scopo non era di far vedere l’informazione specifica del punto di attraversamento. Comunque la tua osservazione è giusta. La prossima volta farò caso anche a questo genere di dettaglio
Sulla campagna di Napoleone in Russia c'è il meraviglioso libro di Adam Zamoyski: MARCIA FATALE 1812 Napoleone in Russia.
Che spettacolo di libro
Dovremmo fare quel gioco che piaceva tanto a Filopemene secondo il Machiavelli, e cito: (Filopemene Principe degli Achei, tral le altre laudi, che dagli scrittori gli son date, è che ne’ tempi della pace non pensava mai se non a’ modi della guerra, e quando era in campagna con gli amici spesso si fermava e ragionava con quelli: se gli nimici fussero in su quel colle, e noi ci trovassimo qui col nostro esercito, chi di noi arebbe vantaggio? Come sicuramente si potrebbe ire a trovargli, servando gli ordini? Se noi volessimo ritirarci, come aremmo a fare? Se loro si ritirassero, come aremmo a seguirgli? E proponeva loro, andando, tutti i casi che in uno esercito possono occorrere, intendeva l’opinion loro, diceva la sua, corroboravala con le ragioni; talchè per queste continue cogitazioni non poteva mai, guidando gli eserciti, nascere accidente alcuno, che egli non vi avesse il rimedio. Ma, quanto all’esercizio della mente, deve il Principe leggere le istorie, ed in quelle considerare le [p. 58]azioni degli uomini eccellenti, vedere come si sono governati nelle guerre, esaminare le cagioni delle vittorie e perdite loro, per potere queste fuggire, quelle imitare; e sopra tutto fare come ha fatto per l’addietro qualche uomo eccellente, che ha preso ad imitare, se alcuno è stato innanzi a lui lodato e glorioso, e di quello che ha tenuto sempre i gesti ed azioni appresso di sè, come si dice che Alessandro Magno imitava Achille, Cesare Alessandro, Scipione Ciro. E qualunque legge la vita di Ciro scritta da Senofonte, riconosce dipoi nella vita di Scipione quanto quella imitazione gli fu di gloria, e quanto nella castità, affabilità, umanità, e liberalità Scipione si conformasse con quelle cose che di Ciro sono da Senofonte scritte. Questi simili modi deve osservare un Principe savio, nè mai ne’ tempi pacifici stare ozioso, ma con industria farne capitale, per potersene valere nelle avversità, acciocchè quando si muta la fortuna, lo trovi parato a resistere alli suoi colpi. Quindi io di sotto, ti dirò cosa avrei fatto io in quel caso se fossi stato il Napoleone…
Un'osservazione!
Come si può pensare che i Russi avrebbero accettato uno scontro diretto con i Francesi quando questi erano in superiorità numerica e, per giunta, comandati dal più grande genio militare di tutti i tempi?
Napoleone, ad Austerlitz, volle provocare a battaglia gli Austro Russi, in attesa questi di ulteriori rinforzi, non ostante fossero già in superiorità numerica. Allora, si "finse" più debole di quanto già fosse. Napoleone disperse le sue truppe in modo che gli Austro Russi vedessero davanti a loro solo pochi soldati e, non contento di ciò, chiese di parlamentare come se fosse in procinto di fuggire. Napoleone era un genio e per questo lo Zar e l'Imperatore d'Austria aspettavano gli ulteriori rinforzi, poiché avevano paura e avrebbero preferito essere ancora più forti di quanto già erano. Ma l'inganno dell'Imperatore Francese riuscì così bene che essi attaccarono e ... persero alla grande!
Com'è possibile che, all'inizio della campagna di Russia, Napoleone sia così rincitrullito da pensare che i soli Russi avrebbero accettato battaglia con un Napoleone a capo di un'armata ben più vasta della loro? Essi, ovviamente, si guardarono bene da farlo e indietreggiarono sempre più.
Fra le fila russe militava nello stato maggiore un certo von Clausewitz, il quale aveva dichiarato che per vincere una battaglia bisognava essere in superiorità numerica di 1.5 a uno, ma se si trattava dei francesi il rapporto doveva salire a 2 a 1 e contro Napoleone era necessaria un vantaggio di 2.5-3.0 a uno. I Russi erano, invece, addirittura numericamente inferiori: altro che vantaggiio di 3 a uno, erano, invece, loro stessi in svantaggio di 1.5 a uno.
Napoleone non poteva ignorare tutto questo!
Del resto, sarebbe stato stupido da parte sua dichiarare pubblicamente i suoi piani di battaglia: l'Empereur non commetteva mai simili banali errori!
I suoi piani erano evidentementte diversi e finora nessun storico è riuscito a scoprirli! Forse tu saresti in grado di farlo!
In effetti Napoleone sapeva che i Russi non avrebbero mai concesso la battaglia. Quello che cercò di fare senza successo dal Niemen fino a Smolensk fu realizzare complesse manovre di aggiramento che bloccassero la ritirata al nemico e lo costringessero alla battaglia. Il problema è che queste manovre che in passato gli erano sempre riuscite, con un esercito così grande non gli vennero bene e i russi riuscirono efficacemente a sfuggirgli
@@crashshistory
In effetti, una volta iniziata la campagna, cosa poteva fare Napoleone se non inseguire il nemico in ritirata e, se possibile, cercare ottimisticamente di circondarlo (sogno di ogni comandante) ? Dico "ottimisticamente" perché è già difficile accerchiare un nemico durante una battaglia, come accadde a Borodino, quando Davout propose all'Imperatore di tentare un aggiramento verso sud, invece che continuare negli attacchi frontali, eppure Napoleone rifiutò la pur allettante proposta.
Tentare poi di accerchiare un nemico, in ritirata ma che si muove con un vantaggio di diversi chilometri, senza essere in rotta e senza essere stato preventivamente battuto, diventa un una specie di "lancio di dadi" e Napoleone era un grande calcolatore e non un giocatore da tavolo verde!
Il problema di Smolensk si era già presentato prima di allora, quando la Grand Armee arrivò a Minsk e i suoi maresacialli lo pregarono di interrompere l'avanzata pe non farsi attirare nelle profondità della Russia. Al Consiglio di Guerrra (fatto eccezionale che l'Imperatore lo convocasse) Berthier si mise addirittura a piangere. Ma Napoleone fu molto abile nel convincerli che tutto si sarebbe concluso a Smolensk, dopo che, giunti a Smolensk, di nuovo i suoi marescialli lo implorarono di fermarsi e ancora Napoleone si impose per l'avanzata.
Napoleone aveva studiato la Campagna di Carlo XII ed era al corrente della tattica usata da Kutuzov per sconfiggere i Russi ovvero ritirarsi per allontanarli dalle loro linee logistiche, sapeva benissimo che i Russi avrebbero cercato di attirarlo lontano dai supi rifornimenti, e per questo i suoi marescialli vedevano già il baratro che si apriva di fronte a loro, fino dalle prime fasi della campagna: possibile che Napoleone puntasse tutto sull'accerchiamento di un esercito Russo imbattuto e in vantaggio nella distanza?
Dobbiamo arrenderci di fronte a questa considerazione finale: o Napoleone era impazzito oppure il suo piano era un altro ed era tale da dovere restare segreto per sempre, perché dal punto di vista politico, sarebbe stato in grado, se rivelato, di ammutinargli l'esercito, cosa che, in effetti avvenne da Mosca in poi!
Napoleone aveva, in realtà, vinto quando giunse a Mosca, poiché Kutuzov comandava un esercito estenuato e con il morale a terra. Egli doveva, a quel punto, dopo qualche giorno per riorganizzarsi, occupare Tula ove erano concentrate le fabbriche di armi e i depositi dell'esercito Russo, dopo di che Kutuzov sarebbe stato costretto ad armare i rinforzi con pale e bastoni. Ma allora si verificò l'imprevedibile: la Grand Armee si ammutinò e questo è confermato dallo storiografo ufficiale francese il Thiers e dallo stesso Tolstoj, che potè conoscere gli ultimi superstiti del 1812.
Indaga sull'ammutinamento dell'esercito francese e così potresti ricostruire il senso occulto delle mosse di un uomo che perse tutto perché ormai il suo genio era diventato indifferente ai limiti umani.
Complimenti. Forse proprio le eccezionali dimensioni dell'armata napoleonica hanno determinato la tattica temporeggiatrice russa.
Assolutamente d'accordo. E grazie per i complimenti!
Ottimo video. (Abbiamo una cosa in comune: la bibliografia.😃)
😃😃
Maloyaroslavets "la battaglia degli italiani", no?
Ho appena visto che è presente già nella bibliografia. Almeno non sono il solo ad averlo letto ed apprezzato.
Libro molto bello, tra l’altro di un autore tutt’altro che filonapoleonico
@@crashshistory esatto. Non è fazioso ed è molto accurato.
Video interessantissimo! Mi piacerebbe anche capire perché i francesi decisero di puntare su Mosca e non a Pietroburgo. Sicuramente procedere inizialmente verso Smolensk aveva senso per riprendere una parte dei territori che erano appartenuti alla Polonia ma poi perché Mosca? Il governo dello zar era a Pietroburgo, Mosca aveva certamente un valore culturale ma non politico
Napoleone aveva destinato il corpo d'armata del maresciallo Oudinot proprio all'avanzata verso Pietroburgo, tuttavia Oudinot fu sconfitto da Wittgenstein e non se ne fece nulla.
In ogni caso, non é affatto detto che se Napoleone avesse occupato Pietroburgo la guerra sarebbe finita: dopotutto, già in precedenza aveva occupato Vienna e Madrid senza che questo comportasse la resa di austriaci e spagnoli.
Infine, raggiungere Pietroburgo avrebbe voluto addentrarsi ancora di più in territorio russo rispetto al raggiungere Mosca.
Sì esatto. Una volta a Smolensk, Mosca era il bersaglio più vicino. San Pietroburgo sarebbe stata ancora più lontana e difficile da raggiungere. Avrebbe dovuto organizzare la campagna diversamente fin dall’inizio
@@crashshistory Giusto. Certo pur comprendendo la volontà di espandere il granducato di Varsavia verso i territori un tempo polacchi, la scelta di non puntare sulla capitale del nemico mi sembra resti una variazione rispetto all’approccio della maggior parte delle sue campagne (1806, 1809 e, in fondo, anche rispetto alla prima campagna d’Italia, alla fine della quale, per forzare l’Austria alla pace, attraversò le Alpi per minacciare Vienna)
@@giuseppemariagioacchinomic7377 in tutti quei casi gli era riuscito di sconfiggere duramente l'esercito nemico, cosa che non gli era riuscita in Russia. Napoleone doveva pur sempre tenere conto del fatto che l'esercito russo era presente in forze, e quelli affrontati da lui (cioè le truppe al comando di Barclay de Tolly e poi di Kutuzov) erano solo una parte dei nemici.
Nei casi da te citati, solo nel 1797 la minaccia diretta alla capitale nemica comportò la cessazione delle ostilità. Nel 1805 gli austriaci rimasero sul campo dopo l'occupazione di Vienna, nel 1806 i prussiani continuarono a combattere dopo che Berlino fu raggiunta (si arresero nel 1807 dopo Friedland), nel 1809 gli austriaci combatterono a Wagram circa due mesi dopo che Napoleone era entrato nuovamente a Vienna.
In Spagna, l'occupazione di Madrid, la cacciata del re Borbone e la sua sostituzione con Giuseppe Bonaparte non aveva risolto il conflitto. In Portogallo, l'occupazione di Lisbona fu effimera.
Nel caso russo ben difficilmente Alessandro I si sarebbe arreso se Pietroburgo fosse stata raggiunta
@ Nel 1805 gli austriaci non avevano intenzione di abbandonare Vienna ma lo dovettero fare per il ritardo dei russi e gli alleati dettero una battaglia campale appena possibile, battaglia durante la quale il loro obiettivo era proprio aprirsi la strada per Vienna (e sfruttando questa intenzione contro di loro Napoleone riuscì a sconfiggerli pesantemente). Nel 1806 il re di Prussia raggiunse un armistizio con i francesi e, in varie fasi, la gran parte dell’esercito prussiano si arrese; l’armistizio non venne applicato nei territori orientali del regno di Prussia perché i russi li avevano occupati e solo una minoranza dell’esercito prussiano continuò a combattere al loro fianco. Nel 1809, gli austriaci, per non chiedendo di trattare subito dopo l’occupazione di Vienna dovettero dare una battaglia campale poco fuori la città; di nuovo la battaglia che Napoleone voleva e che i russi non diedero nel 1812. La Spagna non mi sembra un buon paragone perché in quel contesto non c’era uno Stato forte e centralizzato, con un esercito ben organizzato da sconfiggere. Inoltre, persa Pietroburgo i russi avrebbero perso l’accesso al baltico, con un grave impatto economico. Per questo credo resti interessante chiedersi se si ipotizzò di puntare su Pietroburgo piuttosto che su Smolensk (e poi Mosca) e, nel caso, perché l’opzione venne scartata.
Un giorno bisognerà raccontare anche Barclay de Tolly, in fondo è lui che divrebbe essere ricordato come il vincitore di Napoleone. PS - se qualcuno cercasse il tuo contatto per una collaborazione cosa può fare?
Chi vuole può scrivermi qui: crashs.history@gmail.com
Forse voleva fare solo un'Operazione Militare Speciale come ha fatto Vladimir Vladimirovich 😂 .
Grazie della riflessione, interessante.
Bravissimo come sempre! Una considerazione...lui si trovava al centro della strada che puntualmente ed intelligentemente i russi sbarravano e quindi secondo te era possibile far convergere verso il centro le ali che si trovavano a grande distanza?
Ovviamente con il senno di Poi è più semplice... però potrebbe essere anche questo un errore?
Il problema è proprio la distanza delle ali. Ci avrebbero messo troppo tempo a convergere e intanto l’inverno avanzava
@@crashshistory ma anche le ali sono state intrappolate nel freddo? Hanno incontrato le stesse difficoltà?
Un po’ come la campagna di Pirro contro i romani…. «Un'altra vittoria come questa e me ne torno in Epiro senza più nemmeno un soldato».
Il concetto di ricerca della battaglia decisiva avrebbe abbagliato i vertici militari tedeschi sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.
La battaglia decisiva diventa una necessità strategica per chi non può permettersi una guerra di logoramento. E nessuno dei due eserciti, per cause diverse ma simili, poteva permettersi di perdere tempo
@@lorenzobossi9682 e la guerra di logoramento da spauracchio diventò realtà.
@@alessandrofarris4149 appunto perché hai perso il colpo decisivo.
Si dimentica sempre che nella I GM la Germania ha sconfitto la Russia. V. pace di Brest - Litovsk.
@@paolofranceschi816 ma non è stata una vittoria decisiva per vincere la guerra.
Napoleone era una persona intelligente non uno sprovveduto. Penso però che la campagna si sia decisa a Mosca, non fu una sconfitta militare ma politica. Non ostante avesse vinto a Smolensk e Borodino e preso Mosca lo zar non gli concesse la pace. Possiamo discutere di dei suoi errori strategici, ma il suo più grande errore era pensare sempre alla guerra come l'unico strumento per risolvere le questioni politiche.
Vero. Io analizzo l’aspettò militare ma il più grande errore fu esattamente quello che dici.
Napoleone usava sempre e solo la guerra per risolvere le controversie
@@crashshistory uno dei due grandi errori di napoleone : durante la ritirata le truppe di napolene vennero attacate dalla popolazione russa ,napoleone si inemico la popolazione questo fu un grave errore
@@mikehistorianzinfatti Wellington nelle sue campagne in India e in Spagna ha sempre collaborato con le popolazioni locali. Era inflessibile con i soldati che commettevano saccheggi.
Infatti fu la critica che gli rivolse sempre Tayllerand. Napoleone più volte avrebbe potuto ottenere di più con le trattative ma essendo un militare vedeva solo la guerra come strumento per risolvere le controversie. Inoltre non si rese conto che in quegli anni mentre lui combatteva in Europa, gli inglesi stavano conquistando i punti vitali del mondo. Ponendo le basi per il loro dominio che sarebbe durato fino alla Seconda Guerra Mondiale. Valzania lo spiega bene nei suoi libri.
@@faber8881 Si soprattutto l'ultimo libro "I dieci errori di Napoleone" Valzania lo spiega bene.
La cittadina di Chimki tornerà alla ribalta nel 1941. Quando la sua conquista sarà il punto più avanzato verso Mosca raggiunto dall'esercito tedesco impegnato nell'Operazione Barbarossa.
La Grande Armata ebbe una grande possibilità di chiudere la campagna a Vitebsk a fine luglio ma Napoleone commise un errore: credette di aver inchiodato Barclay de Tolly nella città e così attese tutte le forze disponibili per circondarlo e distruggerlo ma Barclay approfittò di questo stallo momentaneo e riuscì a sottrarsi per tempo.
Un altro errore fu il gigantismo della stessa Armata. Napoleone aveva dimostrato che controllare direttamente 200 mila uomini non era facile ed era lui a comandare principalmente. Un esercito 3 volte più numeroso con i vari marescialli francesi che erano appesantiti di onori e medaglie e prebende, rendeva tutto molto più complicato.
@@alessandrofarris4149 Verissimo
mi scusi tanto ma per me la Sua relazione non mi convince completamente.
infatti Napoleone in Russia dopo aver cercato affannosamente i russi sulla strada del ritorno rinuncia la battaglia decisiva per ben due volte.
Non ho compreso bene l’obiezione. Comunque non deve assolutamente credermi sulla parola. Consulti pure le fonti che ho elencato per verificare. Le inserisco proprio per questo
Allora aggiungo anche il libro di Andrea Frediani: LE GRANDI BATTAGLIE DI NAPOLEONE.
Grande clash siamo a 1870 guarda caso era scoppiata la guerra franco prussiana
Vai così 💪
@Haynau71non capisco cosa centre la guerra franco prussiana con Napoleone
@@mikehistorianzbro mi riferisco ai sui iscritti😅
Tanti errori nel racconto della campagna, ma la cosa più grave è che racconti la campagna vista solo dal punto di vista di Napoleone e non anche dal punto di vista dello zar
@alz55 infatti e chiaramente un fanboy di napoleone
Mi sa che vi sfugge il senso del video. Non è il racconto della Campagna di Russia ma una spiegazione di alcune scelte militari di Napoleone. Comunque se vedi degli errori storici, sentiti libero di evidenziarli e di elencarmi le fonti che mi smentiscono. Non ho problemi ad avere un sano dibattito storiografico