Caro Marco , ti voglio bene, sei un grande, un vero grande. Ti auguro il meglio in tutto. Ricordati che per i nostri figli puoi essere una grandissima risorsa. Non dimenticarti di loro. Ti seguo sempre Gocciole di acqua in un deserto Claudio Donadonibus
Ho 65 anni e il mio primo impianto risale al 1970. In questi anni ho frequentato concerti di rock, classica, lirica, cameristica, jazz ed ho anche frequentato mostre hi-fi ed i negozi meglio forniti. Ho ascoltato tanto, in tutti i modi, ho cambiato componenti, insomma ho percorso il classico itinerario dell'appassionato di Musica e della sua riproduzione, senza svenarmi per fortuna, grazie ad una professione remunerativa e ad un innato senso delle proporzioni. Sono arrivato alla fine alla conclusione che tutto sommato bisognerebbe parlare di "my-fi" più che di hi-fi. Negli anni gli impianti che, con tutti i loro numerosi limiti, hanno lasciato il miglior ricordo in me sono stati diffusori Quad elettrostatici ESL57 pilotate dalle loro elettroniche Quad a valvole e da un Linn Sondek, ascoltati ad un SIM diffusori Kef LS 3/5 da 15 ohm pilotate da un integrato che non ricordo ascoltati in negozio diffusori Electro Voice Sentry 3 pilotate da una storica accoppiata Marantz a valvole (i miei preferiti), ascoltati in negozio E' vero, la cosa più importante, pur rimanendo nell'ambito di una generale correttezza d'insieme, è l'emozione che un impianto sa trarre dalle registrazioni che si amano ed ora, che di registrazioni ne ho in una quantità a 6 cifre, se dovessi davvero scegliere un impianto per crearmi una sala d'ascolta dedicata e riservata, sarebbero proprio le Sentry 3 modificate e migliorate nella costruzione e nel crossover, pilotate da dei moderni valvolari con 300B e sistemate in un ambiente pesantemente trattato nell'acustica. Lo so, rinuncerei ad alcuni aspetti, ma poter ascoltare i miei amati Led Zeppelin nel modo migliore, varrebbe la pena di doversi accontentare dei compromessi inevitabili dell'ascolto di quartetti da camera.
@@riccardotenconi3403 Nei diffusori di quel tempo sarebbe bene intervenire con qualche miglioramento mirato tipo nuovi cavi (magari Litz), nuovi connettori, rivisitazione dei crossover con componenti odierni, rivestimento delle trombe con materassini smorzanti (non all'interno ma all'esterno), se necessario qualche rinforzo interno al mobile, se necessario dei disaccoppiatori tra mobile e pavimento, etc...
Una analisi ampia e corretta che condivido pienamente essendo un appassionato di hifi. Questo video contiene ottimi consigli per chi vuole farsi un impianto adatto al proprio genere musicale. Grazie Marco. 👍
Sono stato uno della cinquantina di fortunati che, intorno alla metà degli anni '80, ebbe l'opportunità di partecipare al "Live versus recording" organizzato da Bartolomeo Aloia - in collaborazione con la rivista Suono - all'allora Ars Organi di Moncalieri, sulle colline di Torino: impianto composto dalle Apocalypse Now I versione; pre a valvole il cui progetto fu presentato sulla rivista Suono; finale Bartolomeo Aloia ST 200 a due telai; fonte - ebbene sì - un selezionato Philips CD 100 (in quanto il suono di quegli apparecchi variava significativamente in base alle tolleranze meccaniche di rotazione del CD). I master - ovviamente registrati sul posto - erano analogici e, se ricordo bene, il registratore utilizzato fu un Revox (credo un B77): ignoro quale fu il processo di digitalizzazione del segnale. I raffronti tra gli originali e le copie avvennero su pianoforte a coda, clavicembalo ed organo a canne. Su alcuni brani venne richiesto se, tra il pubblico, qualcuno voleva provare a voltarsi di schiena ed indovinare se stava suonando lo strumento originale o la riproduzione: nessuno si espose al rischio di fare una brutta figura. Ovviamente l’originale e la copia non erano identici ma le differenze, su alcuni brani, erano talmente sottili da renderne molto difficoltosa l’individuazione ad un orecchio non allenato sul posto. Il limite più evidente dell’impianto era che non riusciva a ricostruire l’immagine fino quasi al soffitto quando c’erano le canne (più che canne dei fischietti…) dei registri più alti dell’organo: ma nei passaggi dove non erano presenti queste note l’originale e la copia erano identiche al 99%. In quell’occasione acquistai un paio di CD come quelli che vennero utilizzati durante la dimostrazione, che conservo ancora gelosamente. Il costo complessivo di quell’impianto era, all’epoca, equivalente a quello di una Golf GT, che ora costa sui 40.000 euro: sorrido quando vedo i prezzi di alcuni componenti Hi-Fi che oggi, da soli, superano questa cifra. Tornando agli impianti “umani” (quello di cui sopra, essendo omnidirezionale, aveva bisogno di una stanza di almeno 60 mq - con una parte di almeno 8 metri - per “ricostruire” correttamente l’evento originale) a me - sulle grandi masse orchestrali - sono sempre piaciute molto le tanto bistrattate Bose 901: sento già le pernacchie che arriveranno al solo sentire nominare questi diffusori (soprattutto alla luce del racconto di cui sopra), ma credo che quegli oggetti avessero ed abbiano ancora - anche se sono purtroppo usciti di produzione dopo decenni di onorato servizio - un loro perché. Grazie per i suoi video con gli ascolti finali e gli spunti di riflessione offerti: sono sempre “tanta roba”! 😊
Ciao Marco, possiedo pre e finale McIntosh, C220 e Mc275 IV e le 7/08 III ESB. Ascolto un pò tutti i generi, in prevalenza Rock tipo Pink Floyd e altro, Jazz, cantautori italiani, pop rock e un pò di classica. Vorrei cambiare gli altoparlanti per passare alle Canterbury. E' una scelta azzeccata a tuo avviso? Vorrei tenere l'amplificazione ma migliorare il suono, renderlo più corposo ed importante, bassi più profondi e medio alti più cristallini. Dimenticavo, giradischi Pioneer PL 518, testina Audio technica VM760SLC, lettore CD Marantz SA10 e streamer Cambridge Audio CXN100. Un saluto e grazie, Valerio
Interessante digressione sul rapporto tra la musica e gli apparecchi che la riproducono: si entra infatti un una dimensione percettiva che non ha più a che fare con la dimensione della (cosiddetta) "Alta Fedeltà", ma con le sensazioni "impalpabili" (ma al contempo percepibili) che solo un apparecchio coevo della musica riprodotta può restituire: senza voler apparire un inguaribile nostalgico - quale sono, tra l'altro, per alcuni versi - credo che l' evoluzione tecnica e "musicale", essendo progredite e maturate nello stesso momento, abbiano, per cosi dire, "guidato" gli ingegneri ad una precisa idea del suono che si sarebbe dovuto riprodurre. I circuiti e la componentistica degli apparecchi atti ad amplificare gli strumenti, erano gli stessi utilizzati per realizzare apparecchi per "l'alta fedeltà" ed il suono percepito fisicamente ai tempi; non a caso gli anni '60/'70, periodo di grande fermento creativo (secondo me "favorito" anche dalla scoperta delle sostante cosiddette "allucinogene"!) abbiano visto la realizzazioni delle migliori amplificazioni o sistemi di diffusori ancora oggi validi. Qui la "fedeltà del suono" non è da intendersi come "migliore prestazione di laboratorio", ma come "coerenza" con il suono creato dai musicisti. È la stessa sensazione che si ha guidando una vettura d'epoca, che trasmette emozioni percepibili anche da chi sia nato parecchi anni dopo la sua realizzazione. Ma il discorso è lungo e, d' altra parte, il suo video lo sintetizza egregiamente.🙂
Questo argomento così ben spiegato, d'altronde come poteva essere diversamente? Conferma ciò che ho intuito con le mie esperienze legate specialmente alla passione per gli Hi-Fi vintage, in special modo ho ritrovato timbriche tipiche comuni secondo gli anni di costruzione, la cosa non poteva essere dovuta solo alla moda del momento, ma anche alla ricerca stessa, quali erano le registrazioni di riferimento? quali gli strumenti elettronici per riprodurle? il risultato non ne poteva uscirne non influenzato, ecco che nel mio piccolo e facendo i debiti distinguo, prediligo acquistare vinili preferibilmente non ristampe moderne, della musica incisa fino a inizi anni '80 e CD per le epoche a seguire, mi accorgo bene dei punti di forza e dei limiti che hanno i miei piccoli diffusori tipo monitor rispetto alle mie ex e compiante Tannoy Mayfair, sia pur non parlando ancora di grandi sistemi dei quali ho avuto solo piccoli assaggi di ascolto fino ad ora, l'argomento può sembrare banale se affrontato banalmente, scusate il gioco di parole, ma non lo é affatto, scoprire i motivi tecnici che determinano certe caratteristiche sonore sono una importante guida, oltre altri parametri più specificatamente tecnici, per la composizione del nostro impianto ideale e non sto dicendo bau bau micio micio ma parlo del rododendro costante che caratterizza la passione dell'appassionato di riproduzione sonora! Di che altro si dovrebbe parlare? Grazie ancora una volta Marco Lincetto
Marco, mi si è rotto il Sae che adoravo, pilotava sia le Jbl l100 ma soprattutto le "Revoxine" MKII con una musicalità mai raggiunta nei miei sistemi, una linearità sorprendente ed una piacevolissima morbidezza nella fascia alta; per fortuna ho tenuto il Phase Linear 700b, anche se la sua "muscolarità" mi dà soddisfazione più raramente di quanto facesse la dolcezza del pur spietato Sae. Grazie di tutte le tue discettazioni, sempre molto interessanti. (conservo sempre con gelosia anche un Harman Kardon valvolare, award series a500, come anche il mio primo ampli, un Luxman da 17 watt che mi ha servito egregiamente per anni, seppur con molti meno "cavalli"). Un caro saluto!
io lo dico sempre a i miei amici,quando mi chiedono che diffusore mi consigli?le mie domande sono;quanti soldi ai da spendere ai spazio che musica ascolti? a ogniuno il suo.sempre ottimi video da casa velut luna.😊
Argomento spinoso ma molto interessante,come spesso accade nei video Velut Luna. Anche il sottoscritto è onnivoro di musica,dove cerco sempre nei set Up che ho cambiato negli ultimi 30 anni,di dare la precedenza alla musica. Oggi posso dire di essere molto soddisfatto del set Up attuale,sopratutto per i diffusori dell’amico Zaninello che restituiscono con grande facilità emozioni più o meno comparabili,con tutti i generi che ascolto.
Esattamente così: ad ognuno il suo. Basterebbe a placare alcune polemiche da bar... ed è altrettanto vero che la scelta della trasparenza e delle prestazioni porta purtroppo a non prediligere l ascolto di molte registrazioni vecchie e nuove.
Questo video arriva mentre sto facendo una riflessione sul prossimo impianto (nessun impianto è definitivo), partii con le Altec 604E e ampli HH Electronics tanti anni fa e poi proseguii con le Klipsch La Scala e Jeff Rowland Model 5 per arrivare alle ATC SMC110ASL con sorgente Grace Design m905. Ma devo dire che non sempre si concilia la precisione della riproduzione con l'emozione nell'ascolto (perché molte registrazioni lasciano a desiderare). Ora sono curioso di ascoltare le Klipsch Jubilee, le Klipsch La Scala non riproducevano, reinventavano il suono!
Ottime considerazioni, io che ascolto la classica e la sinfonica, sono fortunato perché le registrazioni sono un po più accurate e perché ascolto con un impianto vintage a stato solido molto musicale !
Ottime considerazioni che concordo pienamente. Io ho la fortuna di amare il rock degli anni '70 (Led Zeppelin, Deep Purple, AC/DC, Black Sabbath, ecc.) ed ho trovato la piena soddisfazione dalle mie JBL 4350. Possiedo anche le 4345, 4333, 4315, ecc., ma le prime rimangono imbattibili. Non sono invece molto d'accordo per l'amplificazione McIntosh. Ho cambiato più di 20 modelli e li ho sempre trovati troppo lenti e poco potenti. Penso che vadano meglio per il Jazz. Un saluto a tutti. Marco
Salve Alessandro, ho trascorso anni prima di trovare gli amplificatori giusti (per i miei gusti). Non è stato facile amplificare le 4350. Finali Mark Levinson, Krell, McIntosh, Accuphase, ecc. non mi hanno mai convinto. Ho trovato invece ottime le prestazioni dei finali Bryston, Classé, Threshold, Pass. Fondamentale è la giusta insonorizzazione del locale d'ascolto. In mancanza di questa avevo gli alti che giravano vorticosamente creando echi ed affaticamento nell'ascolto. Un saluto, Marco
Non è affatto facile trovare la giusta via di mezzo, perché alla fine si deve scendere comunque a qualche compromesso. Prove su prove, quando si poteva portare i propri diffusori o l'ampli nella saletta del venditore, oggi è più complicato, anche se ancora possibile, ma logisticamente difficoltoso. Che meraviglia il Sansui, ho avuto per qualche anno l'AU11000 che ricordi!
Sansui AU-D5, ci sto lavorando da una decina di giorni, ma lo avevo in laboratorio da metà anni '80! Piastra finali carbonizzata irrecuperabile, sto facendo un frankenstein... .
Musica classica e operistica. Amplificatore wazoo bowtecnology, CD maranz CD 10 modificato cavi potenza cabol tolk ottimi che per motivi di lunghezza ho sostituito con qed xt40 con più bassi ma decisamente confusionali con pieni orchestrali e cori. Purtroppo i Cabol tolk concerto non sono più reperibili, un consiglio? Grazie
Trovo che non siano affatto banalità, anzi, sono questioni sempre presenti nella mente (e nel cuore) degli appassionati. Personalmente sono dell'idea che l'orchestra sinfonica sia una delle cose più difficili da riprodurre in assoluto. Gran parte dei diffusori (di prezzo terreno) non riescono a riprodurre in modo realmente fedele l'evento, certo, anche una 3/5 è capace di riprodurla, seppur in modo "impressionistico". Gli altri generi invece possono essere riprodotti in modo più o meno agevole dalla maggior parte dei diffusori, ovviamente con le debite distinzioni, dando per scontato che anche la catena a monte sia di livello adeguato.
Si parla sempre di alfa fedeltà,e che la scena riprodotta deve essere fedele alla registrazione,ma scusate se per molti puristi sto dicendo un’eresia, se la realtà della registrazione non mi da le emozioni volute,perché demonizzare se qualcuno cerca di “correggere” il tiro verso il gusto personale, colorando e modificando un po’ il suono? Alla fine viviamo in un mondo di foto modificate di film pieni di effetti speciali , perché non aggiungere qualche “ritocco” o “effetto speciale” al nostro impianto audio per farci venire la pelle d’oca? 😉
Chiarissimo e solo apparentemente banale: il cosiddetto “banale” spiegato ed argomentato diventa divulgazione di alto livello. Una attività molto utile ma, tolta qualche eccezione, poco praticata in Italia, ed invece molto nel mondo anglosassone. Andando sui consigli pratici, amando io tutta la musica cosiddetta classica (dalla camera alla sinfonica), per questioni economiche mi devo accontentare. Se seguissi alla lettera le tue sacrosante osservazioni dovrei smettere di comprare dischi per almeno un anno, anzi di più… e non credo di riuscirci! Grazie ancora!
Non sono italiano, ma seguo regolarmente due canali, Velut Luna e Il Microfono, entrambi ottimi, professionali e comprensibili per noi "profani".
Caro Marco , ti voglio bene, sei un grande, un vero grande.
Ti auguro il meglio in tutto.
Ricordati che per i nostri figli puoi essere una grandissima risorsa.
Non dimenticarti di loro.
Ti seguo sempre
Gocciole di acqua in un deserto
Claudio Donadonibus
Marco ti ascolterei per ore....
Bellissima disamina . Grazie
Miglior canale UA-cam d’Italia
Sempre preciso ed obiettivo, ottimo Marco
È un piacere assoluto ascoltare i tuoi consigli e poter catturare la tua esperienza e la tua intelligenza.
Ho 65 anni e il mio primo impianto risale al 1970.
In questi anni ho frequentato concerti di rock, classica, lirica, cameristica, jazz ed ho anche frequentato mostre hi-fi ed i negozi meglio forniti.
Ho ascoltato tanto, in tutti i modi, ho cambiato componenti, insomma ho percorso il classico itinerario dell'appassionato di Musica e della sua
riproduzione, senza svenarmi per fortuna, grazie ad una professione remunerativa e ad un innato senso delle proporzioni.
Sono arrivato alla fine alla conclusione che tutto sommato bisognerebbe parlare di "my-fi" più che di hi-fi.
Negli anni gli impianti che, con tutti i loro numerosi limiti, hanno lasciato il miglior ricordo in me sono stati
diffusori Quad elettrostatici ESL57 pilotate dalle loro elettroniche Quad a valvole e da un Linn Sondek, ascoltati ad un SIM
diffusori Kef LS 3/5 da 15 ohm pilotate da un integrato che non ricordo ascoltati in negozio
diffusori Electro Voice Sentry 3 pilotate da una storica accoppiata Marantz a valvole (i miei preferiti), ascoltati in negozio
E' vero, la cosa più importante, pur rimanendo nell'ambito di una generale correttezza d'insieme, è l'emozione che un impianto sa trarre dalle
registrazioni che si amano ed ora, che di registrazioni ne ho in una quantità a 6 cifre, se dovessi davvero scegliere un impianto per crearmi una
sala d'ascolta dedicata e riservata, sarebbero proprio le Sentry 3 modificate e migliorate nella costruzione e nel crossover, pilotate da dei
moderni valvolari con 300B e sistemate in un ambiente pesantemente trattato nell'acustica.
Lo so, rinuncerei ad alcuni aspetti, ma poter ascoltare i miei amati Led Zeppelin nel modo migliore, varrebbe la pena di doversi accontentare
dei compromessi inevitabili dell'ascolto di quartetti da camera.
Ho proprio le sentry 3 le ho multiamplificate
@@riccardotenconi3403 Nei diffusori di quel tempo sarebbe bene intervenire con qualche miglioramento mirato tipo nuovi cavi (magari Litz), nuovi connettori, rivisitazione dei crossover con componenti odierni, rivestimento delle trombe con materassini smorzanti (non all'interno ma all'esterno), se necessario qualche rinforzo interno al mobile, se necessario dei disaccoppiatori tra mobile e pavimento, etc...
@@Lampo131 tranquillo sono un autocostruttore e ho già ovviato a tutto ciò, per i cavi litz non sempre è meglio e non sempre è un upgrade
Bellissimo video; sono uno di quelli "con la maledizione"; una mattina Bach, poi Miles Davis, Maria Callas, Led Zeppelin.....
Sinceramente affascinato dalla chiarezza e competenza! Illuminante! Non posso che ringraziare
Interessanti spunti di riflessione.
Ottimi consigli come al solito .
Una analisi ampia e corretta che condivido pienamente essendo un appassionato di hifi. Questo video contiene ottimi consigli per chi vuole farsi un impianto adatto al proprio genere musicale. Grazie Marco. 👍
gli "onnivori" della musica ringraziano , sempre un piacere ascoltarla
Sono stato uno della cinquantina di fortunati che, intorno alla metà degli anni '80, ebbe l'opportunità di partecipare al "Live versus recording" organizzato da Bartolomeo Aloia - in collaborazione con la rivista Suono - all'allora Ars Organi di Moncalieri, sulle colline di Torino: impianto composto dalle Apocalypse Now I versione; pre a valvole il cui progetto fu presentato sulla rivista Suono; finale Bartolomeo Aloia ST 200 a due telai; fonte - ebbene sì - un selezionato Philips CD 100 (in quanto il suono di quegli apparecchi variava significativamente in base alle tolleranze meccaniche di rotazione del CD). I master - ovviamente registrati sul posto - erano analogici e, se ricordo bene, il registratore utilizzato fu un Revox (credo un B77): ignoro quale fu il processo di digitalizzazione del segnale.
I raffronti tra gli originali e le copie avvennero su pianoforte a coda, clavicembalo ed organo a canne. Su alcuni brani venne richiesto se, tra il pubblico, qualcuno voleva provare a voltarsi di schiena ed indovinare se stava suonando lo strumento originale o la riproduzione: nessuno si espose al rischio di fare una brutta figura. Ovviamente l’originale e la copia non erano identici ma le differenze, su alcuni brani, erano talmente sottili da renderne molto difficoltosa l’individuazione ad un orecchio non allenato sul posto. Il limite più evidente dell’impianto era che non riusciva a ricostruire l’immagine fino quasi al soffitto quando c’erano le canne (più che canne dei fischietti…) dei registri più alti dell’organo: ma nei passaggi dove non erano presenti queste note l’originale e la copia erano identiche al 99%. In quell’occasione acquistai un paio di CD come quelli che vennero utilizzati durante la dimostrazione, che conservo ancora gelosamente.
Il costo complessivo di quell’impianto era, all’epoca, equivalente a quello di una Golf GT, che ora costa sui 40.000 euro: sorrido quando vedo i prezzi di alcuni componenti Hi-Fi che oggi, da soli, superano questa cifra.
Tornando agli impianti “umani” (quello di cui sopra, essendo omnidirezionale, aveva bisogno di una stanza di almeno 60 mq - con una parte di almeno 8 metri - per “ricostruire” correttamente l’evento originale) a me - sulle grandi masse orchestrali - sono sempre piaciute molto le tanto bistrattate Bose 901: sento già le pernacchie che arriveranno al solo sentire nominare questi diffusori (soprattutto alla luce del racconto di cui sopra), ma credo che quegli oggetti avessero ed abbiano ancora - anche se sono purtroppo usciti di produzione dopo decenni di onorato servizio - un loro perché.
Grazie per i suoi video con gli ascolti finali e gli spunti di riflessione offerti: sono sempre “tanta roba”! 😊
Ciao Marco, possiedo pre e finale McIntosh, C220 e Mc275 IV e le 7/08 III ESB. Ascolto un pò tutti i generi, in prevalenza Rock tipo Pink Floyd e altro, Jazz, cantautori italiani, pop rock e un pò di classica. Vorrei cambiare gli altoparlanti per passare alle Canterbury. E' una scelta azzeccata a tuo avviso? Vorrei tenere l'amplificazione ma migliorare il suono, renderlo più corposo ed importante, bassi più profondi e medio alti più cristallini. Dimenticavo, giradischi Pioneer PL 518, testina Audio technica VM760SLC, lettore CD Marantz SA10 e streamer Cambridge Audio CXN100.
Un saluto e grazie,
Valerio
Interessante digressione sul rapporto tra la musica e gli apparecchi che la riproducono: si entra infatti un una dimensione percettiva che non ha più a che fare con la dimensione della (cosiddetta) "Alta Fedeltà", ma con le sensazioni "impalpabili" (ma al contempo percepibili) che solo un apparecchio coevo della musica riprodotta può restituire: senza voler apparire un inguaribile nostalgico - quale sono, tra l'altro, per alcuni versi - credo che l' evoluzione tecnica e "musicale", essendo progredite e maturate nello stesso momento, abbiano, per cosi dire, "guidato" gli ingegneri ad una precisa idea del suono che si sarebbe dovuto riprodurre. I circuiti e la componentistica degli apparecchi atti ad amplificare gli strumenti, erano gli stessi utilizzati per realizzare apparecchi per "l'alta fedeltà" ed il suono percepito fisicamente ai tempi; non a caso gli anni '60/'70, periodo di grande fermento creativo (secondo me "favorito" anche dalla scoperta delle sostante cosiddette "allucinogene"!) abbiano visto la realizzazioni delle migliori amplificazioni o sistemi di diffusori ancora oggi validi. Qui la "fedeltà del suono" non è da intendersi come "migliore prestazione di laboratorio", ma come "coerenza" con il suono creato dai musicisti. È la stessa sensazione che si ha guidando una vettura d'epoca, che trasmette emozioni percepibili anche da chi sia nato parecchi anni dopo la sua realizzazione. Ma il discorso è lungo e, d' altra parte, il suo video lo sintetizza egregiamente.🙂
Come sempre 🙏 Marco
Questo argomento così ben spiegato, d'altronde come poteva essere diversamente? Conferma ciò che ho intuito con le mie esperienze legate specialmente alla passione per gli Hi-Fi vintage, in special modo ho ritrovato timbriche tipiche comuni secondo gli anni di costruzione, la cosa non poteva essere dovuta solo alla moda del momento, ma anche alla ricerca stessa, quali erano le registrazioni di riferimento? quali gli strumenti elettronici per riprodurle? il risultato non ne poteva uscirne non influenzato, ecco che nel mio piccolo e facendo i debiti distinguo, prediligo acquistare vinili preferibilmente non ristampe moderne, della musica incisa fino a inizi anni '80 e CD per le epoche a seguire, mi accorgo bene dei punti di forza e dei limiti che hanno i miei piccoli diffusori tipo monitor rispetto alle mie ex e compiante Tannoy Mayfair, sia pur non parlando ancora di grandi sistemi dei quali ho avuto solo piccoli assaggi di ascolto fino ad ora, l'argomento può sembrare banale se affrontato banalmente, scusate il gioco di parole, ma non lo é affatto, scoprire i motivi tecnici che determinano certe caratteristiche sonore sono una importante guida, oltre altri parametri più specificatamente tecnici, per la composizione del nostro impianto ideale e non sto dicendo bau bau micio micio ma parlo del rododendro costante che caratterizza la passione dell'appassionato di riproduzione sonora! Di che altro si dovrebbe parlare? Grazie ancora una volta Marco Lincetto
Marco, mi si è rotto il Sae che adoravo, pilotava sia le Jbl l100 ma soprattutto le "Revoxine" MKII con una musicalità mai raggiunta nei miei sistemi, una linearità sorprendente ed una piacevolissima morbidezza nella fascia alta; per fortuna ho tenuto il Phase Linear 700b, anche se la sua "muscolarità" mi dà soddisfazione più raramente di quanto facesse la dolcezza del pur spietato Sae.
Grazie di tutte le tue discettazioni, sempre molto interessanti.
(conservo sempre con gelosia anche un Harman Kardon valvolare, award series a500, come anche il mio primo ampli, un Luxman da 17 watt che mi ha servito egregiamente per anni, seppur con molti meno "cavalli"). Un caro saluto!
io lo dico sempre a i miei amici,quando mi chiedono che diffusore mi consigli?le mie domande sono;quanti soldi ai da spendere ai spazio che musica ascolti? a ogniuno il suo.sempre ottimi video da casa velut luna.😊
Argomento spinoso ma molto interessante,come spesso accade nei video Velut Luna.
Anche il sottoscritto è onnivoro di musica,dove cerco sempre nei set Up che ho cambiato negli ultimi 30 anni,di dare la precedenza alla musica. Oggi posso dire di essere molto soddisfatto del set Up attuale,sopratutto per i diffusori dell’amico Zaninello che restituiscono con grande facilità emozioni più o meno comparabili,con tutti i generi che ascolto.
Esattamente così: ad ognuno il suo. Basterebbe a placare alcune polemiche da bar... ed è altrettanto vero che la scelta della trasparenza e delle prestazioni porta purtroppo a non prediligere l ascolto di molte registrazioni vecchie e nuove.
Questo video arriva mentre sto facendo una riflessione sul prossimo impianto (nessun impianto è definitivo), partii con le Altec 604E e ampli HH Electronics tanti anni fa e poi proseguii con le Klipsch La Scala e Jeff Rowland Model 5 per arrivare alle ATC SMC110ASL con sorgente Grace Design m905. Ma devo dire che non sempre si concilia la precisione della riproduzione con l'emozione nell'ascolto (perché molte registrazioni lasciano a desiderare). Ora sono curioso di ascoltare le Klipsch Jubilee, le Klipsch La Scala non riproducevano, reinventavano il suono!
Ottime considerazioni, io che ascolto la classica e la sinfonica, sono fortunato perché le registrazioni sono un po più accurate e perché ascolto con un impianto vintage a stato solido molto musicale !
Ottime considerazioni che concordo pienamente. Io ho la fortuna di amare il rock degli anni '70 (Led Zeppelin, Deep Purple, AC/DC, Black Sabbath, ecc.) ed ho trovato la piena soddisfazione dalle mie JBL 4350. Possiedo anche le 4345, 4333, 4315, ecc., ma le prime rimangono imbattibili.
Non sono invece molto d'accordo per l'amplificazione McIntosh. Ho cambiato più di 20 modelli e li ho sempre trovati troppo lenti e poco potenti. Penso che vadano meglio per il Jazz. Un saluto a tutti. Marco
Salve Marco, con cosa pilota le 4350? Alessandro
Salve Alessandro, ho trascorso anni prima di trovare gli amplificatori giusti (per i miei gusti). Non è stato facile amplificare le 4350. Finali Mark Levinson, Krell, McIntosh, Accuphase, ecc. non mi hanno mai convinto. Ho trovato invece ottime le prestazioni dei finali Bryston, Classé, Threshold, Pass.
Fondamentale è la giusta insonorizzazione del locale d'ascolto. In mancanza di questa avevo gli alti che giravano vorticosamente creando echi ed affaticamento nell'ascolto.
Un saluto, Marco
Non è affatto facile trovare la giusta via di mezzo, perché alla fine si deve scendere comunque a qualche compromesso. Prove su prove, quando si poteva portare i propri diffusori o l'ampli nella saletta del venditore, oggi è più complicato, anche se ancora possibile, ma logisticamente difficoltoso. Che meraviglia il Sansui, ho avuto per qualche anno l'AU11000 che ricordi!
Sansui AU-D5, ci sto lavorando da una decina di giorni, ma lo avevo in laboratorio da metà anni '80! Piastra finali carbonizzata irrecuperabile, sto facendo un frankenstein... .
Musica classica e operistica. Amplificatore wazoo bowtecnology, CD maranz CD 10 modificato cavi potenza cabol tolk ottimi che per motivi di lunghezza ho sostituito con qed xt40 con più bassi ma decisamente confusionali con pieni orchestrali e cori. Purtroppo i Cabol tolk concerto non sono più reperibili, un consiglio? Grazie
Trovo che non siano affatto banalità, anzi, sono questioni sempre presenti nella mente (e nel cuore) degli appassionati. Personalmente sono dell'idea che l'orchestra sinfonica sia una delle cose più difficili da riprodurre in assoluto. Gran parte dei diffusori (di prezzo terreno) non riescono a riprodurre in modo realmente fedele l'evento, certo, anche una 3/5 è capace di riprodurla, seppur in modo "impressionistico". Gli altri generi invece possono essere riprodotti in modo più o meno agevole dalla maggior parte dei diffusori, ovviamente con le debite distinzioni, dando per scontato che anche la catena a monte sia di livello adeguato.
Ci fosse Marco Lincetto in negozio a consigliarti l'acquisto non sbagli mai.
Per gli onnivori si compra Tannoy + Jbl .
Si parla sempre di alfa fedeltà,e che la scena riprodotta deve essere fedele alla registrazione,ma scusate se per molti puristi sto dicendo un’eresia, se la realtà della registrazione non mi da le emozioni volute,perché demonizzare se qualcuno cerca di “correggere” il tiro verso il gusto personale, colorando e modificando un po’ il suono?
Alla fine viviamo in un mondo di foto modificate di film pieni di effetti speciali , perché non aggiungere qualche “ritocco” o “effetto speciale” al nostro impianto audio per farci venire la pelle d’oca?
😉
Chiarissimo e solo apparentemente banale: il cosiddetto “banale” spiegato ed argomentato diventa divulgazione di alto livello. Una attività molto utile ma, tolta qualche eccezione, poco praticata in Italia, ed invece molto nel mondo anglosassone. Andando sui consigli pratici, amando io tutta la musica cosiddetta classica (dalla camera alla sinfonica), per questioni economiche mi devo accontentare. Se seguissi alla lettera le tue sacrosante osservazioni dovrei smettere di comprare dischi per almeno un anno, anzi di più… e non credo di riuscirci! Grazie ancora!
Argomento spinoso che però è, penso, la normale evoluzione dell' appassionato: il cosiddetto my-fi.
È meglio vivere bene con due pensioni che tirare avanti con una sola😀
Denticavo casse Apertura Tanagra a mio parere ottime ora Glomen Klimo
Per me “cassa grande” “suono grande” poco da fare… i mini diffusori buoni ma limitate…. Poi dipende sempre da cosa si ascolta musicalmente