Mi nonno, molisano, mi raccontava il suo stupore che Trento e Trieste fossero così lontane tra loro. Gli avevano sempre detto che c'era solo un ponte a dividerle!
È vero. Si trattava di ua convinzione comune a moltissimi nostri soldati che credevano che Trento e Trieste fossero un'unica città unita da un ponte. Grazie per aver condiviso con noi i suoi ricordi familiari. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Sempre complimenti. Vorrei fare una riflessione anche se fuori argomento. Se i nostri comandanti avessero avuto una preparazione moderna ed adeguata e non ottocentesca, avremmo potuto celebrare una vittoria con relativamente poche perdite e molti più territori. Ci sarebbe bastato consumare l'esercito austriaco impegnato in una guerra totale. Invece l'impreparazione, l'idiozia e la vana gloria di cadorna e company ci ha fatto dissanguare in termini di uomini. E in questo mi ricollego alla propaganda pre e in periodo bellico, tutti volevano una vittoria rapida e fulminante.
Il Regio Esercito non riuscì ad approfittare dell'impreparazione austro-ungarica dei primi giorni. I primi movimenti delle truppe italiane furono caratterizzati da lentezza e ritardi che permisero all'avversario di fare affluire uomini e mezzi per la guerra difensiva che intendeva combattere. Grazie per il suo commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Non sono granchè d'accordo: come avremmo potuto "consumare" l'esercito austriaco diversamente da come si tentò di fare? 11 offensive sull'Isonzo (le "spallate") dovevano servire proprio a quello, purtroppo consumammo di più il nostro. Come del resto francesi e inglesi: nella IGM la difensiva era superiore all'offensiva e non c'era barba di generale "moderno" che potesse cambiare questo stato di cose, non fino all'arrivo dei tank e delle divisioni motorizzate.
@@lalineadellamemoria "I primi movimenti delle truppe italiane furono caratterizzati da lentezza e ritardi che permisero all'avversario di fare affluire uomini e mezzi per la guerra difensiva che intendeva combattere." Verissimo. Ma perchè tutta questa lentezza? La butto là: non fu forse un eccesso di prudenza del Comando Supremo? Ricordo di aver letto di Cadorna che per giustificare la mancanza di uno slancio iniziale avrebbe risposto in lettere private: "In fin dei conti comandavo l'esercito di Custoza..." come dire che non si sentiva sicuro di manovre troppo audaci. Meglio forse offensive frontali contro linee statiche, più facili da controllare anche se più sanguinose? E' solo una mia personale ipotesi di cui ovviamente non può esserci riscontro. Cordiali saluti allo staff.
Io credo che del suo ce lo ha messo anche Vittorio Emanuele lll. Umberto l e la moglie Margherita (di madre tedesca) erano triplicisti. Il terzo re d'Italia asceso al trono per cause fortuite (il regicidio del padre), era tutto il contrario dei genitori: detestava il lusso, lo sfarzo, i cavalli (fece chiudere le scuderie della Reggia), il palazzo del Quirinale (andò a vivere a villa Ada). Quindi non fu difficile entrare in guerra dalla parte dell'intesa.
Un altro video ottimo e perfettamente realizzato, grande divulgazione scientifica. Grazie Dottor Gambarotto!
Grazie a lei per la sua cortesia e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Una delle pagine più serie e competenti ,pacatezza e professionalità.
Grazie per il suo commento. Davvero gentile. Cordiali saluti da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Mi nonno, molisano, mi raccontava il suo stupore che Trento e Trieste fossero così lontane tra loro. Gli avevano sempre detto che c'era solo un ponte a dividerle!
È vero. Si trattava di ua convinzione comune a moltissimi nostri soldati che credevano che Trento e Trieste fossero un'unica città unita da un ponte. Grazie per aver condiviso con noi i suoi ricordi familiari. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Interessantissimo, come sempre. Complimenti!
Grazie per il suo apprezzamento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Sempre ottimi video, complimenti.
Grazie e cordiali saluti da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Ragazzi, sempre i numeri uno
Grazie. Davvero troppo gentile. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Grazie , argomento sempre attuale. Video molto interessante.
Grazie per il suo commento Sig. Peressoni e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Del resto ogni guerra è preceduta dalla propaganda, anche oggi.
Con i mezzi moderni di oggi non si puo' definirla solo propaganda,e' un vero lavaggio del cervello.
onore a te
Sempre complimenti. Vorrei fare una riflessione anche se fuori argomento. Se i nostri comandanti avessero avuto una preparazione moderna ed adeguata e non ottocentesca, avremmo potuto celebrare una vittoria con relativamente poche perdite e molti più territori. Ci sarebbe bastato consumare l'esercito austriaco impegnato in una guerra totale. Invece l'impreparazione, l'idiozia e la vana gloria di cadorna e company ci ha fatto dissanguare in termini di uomini. E in questo mi ricollego alla propaganda pre e in periodo bellico, tutti volevano una vittoria rapida e fulminante.
Il Regio Esercito non riuscì ad approfittare dell'impreparazione austro-ungarica dei primi giorni. I primi movimenti delle truppe italiane furono caratterizzati da lentezza e ritardi che permisero all'avversario di fare affluire uomini e mezzi per la guerra difensiva che intendeva combattere. Grazie per il suo commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
Concordo su alcune cose, ma su tutti i fronti della guerra si sono avute perdite mostruose, il nostro esercito non era poi peggiore degli altri.
Non sono granchè d'accordo: come avremmo potuto "consumare" l'esercito austriaco diversamente da come si tentò di fare?
11 offensive sull'Isonzo (le "spallate") dovevano servire proprio a quello, purtroppo consumammo di più il nostro.
Come del resto francesi e inglesi: nella IGM la difensiva era superiore all'offensiva e non c'era barba di generale "moderno" che potesse cambiare questo stato di cose, non fino all'arrivo dei tank e delle divisioni motorizzate.
@@lalineadellamemoria "I primi movimenti delle truppe italiane furono caratterizzati da lentezza e ritardi che permisero all'avversario di fare affluire uomini e mezzi per la guerra difensiva che intendeva combattere."
Verissimo. Ma perchè tutta questa lentezza? La butto là: non fu forse un eccesso di prudenza del Comando Supremo?
Ricordo di aver letto di Cadorna che per giustificare la mancanza di uno slancio iniziale avrebbe risposto in lettere private: "In fin dei conti comandavo l'esercito di Custoza..." come dire che non si sentiva sicuro di manovre troppo audaci.
Meglio forse offensive frontali contro linee statiche, più facili da controllare anche se più sanguinose?
E' solo una mia personale ipotesi di cui ovviamente non può esserci riscontro.
Cordiali saluti allo staff.
Io credo che del suo ce lo ha messo anche Vittorio Emanuele lll. Umberto l e la moglie Margherita (di madre tedesca) erano triplicisti. Il terzo re d'Italia asceso al trono per cause fortuite (il regicidio del padre), era tutto il contrario dei genitori: detestava il lusso, lo sfarzo, i cavalli (fece chiudere le scuderie della Reggia), il palazzo del Quirinale (andò a vivere a villa Ada). Quindi non fu difficile entrare in guerra dalla parte dell'intesa.