Grazie per avermi ricordato che prima era meglio, e sono arcifelice di poter fare un confronto, cosa che i nativi digitali purtroppo non possono fare. W l'analogico la vera fotografia, e grazie a lei che c'è lo ricorda
Buona serata Domenico, eccellente spiegazione. Io ho tirato fuori la vecchia Mamiya ZM Quartz 50mm ed ho trovato un 80-205 a poco prezzo. Un dubbio che puoi togliermi, visto che ho reiniziato da poco e cioè se posso cambiare obiettivo col rullino dentro a luce soffusa senza danneggiare la pellicola? Grazie
Buonaserata a te, certamente puoi cambiare tranquillamente tutti gli obiettivi che vuoi con la pellicola inserita. Tieni presente che dietro lo specchio c’è’l’otturatore che chiuso (cioè se non scatti) tiene la pellicola in una camera oscura al riparo di qualsiasi infiltraIone.
Bene cosi! Grande Domenico! Perfettamente d’accordo. Solo una cosa in merito al punto 3, nel senso che a mio parere è esattamente vero il contrario. Sul “pannello di controllo” di una reflex analogica, oltre ai tempi e ai diaframmi (peraltro in bella vista) al più ci sono una A ed una P, su una digitale c’è un mondo, inestricabile senza attenta lettura del ponderoso manuale. Sono di conseguenza assolutamente convinto che tra i motivi di ritorno all’analogico ci sia il piacere d’interfacciarsi alla fotografia in maniera molto più diretta, essenziale, pura.
Buonasera, mi sono iscritto al canale dopo aver visto questo video. Complimenti, molto interessante l'analisi. Da circa un paio di settimane ho comprato una Fujifilm costosa che desideravo da tanto tempo e mi trovo meglio con la bridge Sony economica. Devo ancora imparare a usare la Fujifilm. Ho notato che con le bridge mi trovo bene, per via dello zoom e dell'autofocus facili da gestire con l'indice della mano destra. Ho problemi al braccio sinistro ed effettivamente mi viene difficile gestire le ghiere dell'obiettivo, vabè pazienza... vuol dire che mi serve come fisioterapia :) Amo gli animali, la fotografia e la fotografia agli animali. Ok, buona serata e ancora complimenti!
Video interessante, io utilizzo principalmente digitale, ma da qualche mese ho preso una macchina a pellicola, utilizzo un esposimetro esterno per avere una certa precisione nel esposizione, per il resto probabilmente è meno complicata del digitale perché effettivamente fa ragionare di più sulla foto e non su come impostare la macchina (che più si va avanti e più funzioni ci sono), la qualità oltre che le lenti penso che venga data anche (se non principalmente) dalla luce, va da sé penso che scattare alle 12:00 (momento poconsigliato) piuttosto che verso l'alba o il tramonto ha un impatto diverso sulla foto finale.
Buongiorno Domenico. Seguo il suo canale da qualche tempo e mi complimento per gli argomenti trattati. Sono appassionato fotografo sia digitale che a pellicola. Non concordo con la definizione di questi punti come falsi miti. 1. COSTI: pensando ad un utente “medio” che non si fa nulla in casa, avere 36 stampe 10x15 puramente in analogico costa tanto, almeno il triplo ma penso di più, rispetto alle stesse foto scattate in digitale e poi stampate tramite uno dei tanti servizi web. 2 QUALITÀ: molto complesso parlare di qualità quando si comprendono archi temporali di decenni (Rivera, grande campione negli anni 70 oggi lo sarebbe lo stesso?….inoltre andrebbe definito il concetto di qualità, diverso per ogni fotografo (quanto grande riesco a stampare? Ho o meno grana-rumore? La gamma tonale com’è? La nitidezza dell’immagine. L’uso del metallo o plastica. Quanto posso croppare? È molto soggettivo….3. COMPLICATO: Si, la triade esposimetrica è la stessa ma mia moglie che non è appassionata di fotografia come me, non riesce a scattare una foto decente con la mia yashica mat 124G, con lo smartphone o con una compattina digitale in program invece sì, quindi per me oggi mediamente è più complicata la fotografia a pellicola. 4. CONDIVISIONE: oggi il concetto è legato all’immediatezza dell’atto stesso, quindi di per sè la fotografia a pellicola non è condivisibile, se non dopo scansione ma facendo venire meno l’aspetto immediatezza. 5. POST PRODUZIONE su file scansionati la limito a scherma e brucia, modifica contrasto e ritaglio , come si faceva in camera oscura…nulla più…per non rovinare il mood analogico…..altrimenti cosa scatto a pellicola a fare? La verità per me è che la fotografia a pellicola ha tutti questi “limiti” ma è proprio lì il suo fascino. Oggi la fotografia a pellicola è per veri appassionati che apprezzano questi “limiti”. Se li smitizziamo, perderemo il fascino. Mio pdv s’intende. Saluti
Ciao e grazie per il tuo intervento, sicuramente apprezzabile. Quando parlo di falsi miti mi riferisco a quei limiti che fanno desistere dal prendere in mano una fotocamera a pellicola e che invece andrebbero abbracciarti come l’essenza stessa della fotografia. Certo, anche io uso il digitale se devo consegnare un lavoro oggi stesso o addirittura in real time, ma come appassionati necessitiamo veramente di mettere una foto su Instagram in real time? Se si allora il telefono è perfetto altrimenti l’attesa sarà ricompensata sicuramente. Certamente nella vita tutto è complicato e così anche la fotografia ma se siamo degli appassionati ci piacerà anche studiare un po’, se invece lo scopo è la foto e basta nulla di dire c’è il telefonino. I miei figli adolescenti non ci pensano neppure a cercare di apprendere i rudimenti della fotografia a loro basta il risultato finale del telefonino. I costi purtroppo ci sono sempre stati (ma esistono anche in digitale, ad esempio gli HD costano) e una delle prime cose da fare sarebbe quello di abbatterli cercando di fare qualche cosa da soli in fondo la fotografia è anche un processo artigianale. La qualità è molto figlia di cosa si vuole ottenere e come, personalmente stampo in camera oscura e anche con macchine professionali digitali e quello che riesco ad eseguire in camera oscura è almeno pari a quello che eseguo in digitale. Idem dicasi per la post produzione, poi corretto come dici di non stravolgere (altrimenti che scatto a fare a pellicola?). In questo senso questi miti non dovrebbero permettere agli appassionati di fotografia di farli desistere dall’ usare la pellicola.
Scusi, ma sul punto 3 fa un paragone strano. Se uno non ha idea di cosa sia da regolare per fare una foto non usa una Yashica Mat, usa una qualsiasi cosa- a pellicola o digitale - che abbia il program...esisteva già 35 anni fa...
@@francescobalducci8012 ah sì certo che il program esiste da tempo, peccato che non sia presente su tutte le fotocamere a pellicola. E poi bisogna considerare, dopo così tanti anni, l’attendibilità degli esposimetri interni, laddove presenti peraltro, che rendono necessaria una profonda conoscenza anche del mezzo che si usa. Tutto questo non complica le cose a prescindere? Sto parlando sempre per un utente medio. Per me certo che si
Non saprei, l'esposimetro delle mie Pentax Mx-Me super è più preciso (lettura media prevalenza centrale) di quello della Fuji Xt1, e quello della Leica R8 di mio padre è praticamente perfetto. Il program - che ovviamente lei e io non utilizziamo - c'era su tutte le amatoriali da metà anni 80 in poi, se uno vuole una Canon Eos si trova al prezzo di una pizza... Una Minolta anche a meno, forse
Interessante discussione che meriterebbe sicuramente un approfondimento, tuttavia vorrei invitare a riflettere sul perché si sceglie di fotografare a pellicola, certamente ognuno avrà la sua risposta ma al fondo rimane una profonda passione che permette di superare i vari ostacoli che oggi si presentano e per quanto si possano migliorare gli esposimetri delle moderne digitali sono certo che l’esposimetro di una R8, una Pentax ME o di altre macchine non vi farà sbagliare la foto di per se e noterete anche che per lo più un terzo di stop è abbastanza irrilevante. In fondo per chi si avvicina alla pellicola non dovrebbe essere un ostacolo spendere un minimo di tempo per comprendere il mezzo che usa (il digitale richiede almeno lo stesso tempo se non ci si accontenta di spingere un pulsante e guardare il risultato).
Hola, interesante sus aportes, finalmente la fotografía es la finalidad, el medio es el que escojamos y este también puede ser híbrido. Las cámaras analógicas son una maravilla (algunas tienen más de cien años y funcionan muy bien), como sus objetivos, los cuales combinarlos con una cámara digital, producen efectos únicos. Mis afectuosos saludos desde Chile.
Gracias por la contribución, lo importante es la fotografía, no el medio, y las ópticas vintage pueden ofrecer fotos magníficas incluso en formato digital. Bienvenidos a todos los amigos de Chile.
Mi permetto di aggiungere un altro vantaggio analogico. L'archiviazione e la scoperta di un negativo dopo anni. Ristampare un negativo dei propri figli quando erano piccoli dopo 30 anni è qualcosa di magico, che un CD o una SD potrà mai darti. Veder comparire l'immagine in una bacinella è un rito che nessuna stampante può darti. A parte che le stampanti ne hanno sempre una. Sui costi a mio parere la fotografia è costosa in entrambi i modi. Ah poi dimenticavo che le foto analogiche scansionate danno risultati più belli che la digitale pure. Poi ovviamente se pensiamo alle stampe analogiche dei mini lab anni 90 foto in un'ora allora dico no... erano di una qualità indecente.
appena uscite le digitali ne ho comprata una la kodak dc240 (un milione e tre di lire nel 1998) . All'epoca era per me una rivoluzione e anche se la qualità era infima all'inizio mai più scattato in analogico. Non è il mezzo che fa ma cosa vuoi raccontare, prendere il giusto istante e non scoprire dopo lo sviluppo che è completamente sballata... beh non tornerei indietro
Saludos. Me gustaría dejar mi comentario en mi idioma, el español. Creo que se me va a entender bastante bien. Yo añadiría lo siguiente: La fotografía en blanco y negro es menos costosa que la fotografía a color. Si y no. Sin contar los químicos, la suma de los carretes en blanco y negro, y el papel, pongamos Fomaspeed (RC) es mas costosa que papel RA4 y un carrete a color. 115€ (BN) frente a 75€ (Color). Ambas 50 hojas de 30x40cm y los carretes mas baratos, Fomapan 100 y Gold 200. Tiendas como Retrocamera o Nordfoto. Es cierto que el papel BN se nota de más calidad. Ahora, si solo se va a revelar y escanear, ya sea en casa o en tienda, BN es mas barato. ¿Lo mejor? Hacer números antes de decidirse o probar ambos, si se puede. Otro mito sería el de obtener los mismos resultados, a color, de un escáner Frontier o Noritsu. Cuando entramos en el cuarto oscuro y hacemos un ampliado de la foto a color notaremos menos saturación y menos contraste. No olvidemos que con lo digital podemos hacerle cualquier cosa a nuestra foto. Aun así, me encanta las ampliaciones a color. Para mi son muchísimo más naturales que una foto escaneada o tomada con el móvil. Es algo muy bonito. Muchas gracias, desde España.
Gracias por tu comentario y bienvenido a ti y a todos los que hablan español: entiendo mejor de lo que lo hablo. Tienes razón en todos los aspectos. Creo que lo mejor (y esto vale para todo) es siempre hacer algunos cálculos antes de decidir. También para mí, los colores del film son muy hermosos. En el futuro, si no entiendes algo, no dudes en preguntar, estaré encantado de ayudarte a entenderlo si no lo comprendes bien. España siempre es bienvenida.
1) Il costo: una Canon 5D costa 200€ sul mercato dell'usato. Il costo dell'analogico è il costo del singolo scatto, non del corpo macchina. 2) la pellicola non costa perché scatterete di meno: no, scatterete di meno perché costa. Tutti i pro che lavoravano in analogico, invece, scattavano a tirombella. 3) I costi della stampa in casa non sono proibitivi: se ti regalano l'ingranditore, la carta e i liquidi 4) Delle stampe A3 non mi sembra dimostrino gran ché in termini di qualità; è ovvio, a chiunque abbia mai usato macchine digitali recenti, il salto di qualità, che certamente si nota oltre un certo formato. Per un A3 va bene anche una APS-C da 7 Mpx che trovi usata da RCE a 90 €. Spezzo una lancia per il medio e grande formato: è lì che ancora l'analogico si difende alla grande, perché gli equivalenti digitali costano un braccio. 5) La fotografica analogica è più complicata perché non puoi variare gli ISO da uno scatto all'altro, quindi sei sempre, per i tuoi bravi 36 scatti, nel vecchio compromesso della coppia apertura+velocità in base all'EV; nel digitale no, ed è sempre più vero in quanto un corpo macchina digitale decente ti lavora fino a 6400 ISO o più senza grosse perdite di qualità. 6) Si possono trattare le immagini analogiche nello stesso modo in cui si trattano le immagini digitali una volta digitalizzate.... beh, quindi?? Compri una vecchia cinquecento, gli togli il motore, ci metti un motore elettrico... ma al netto del gusto per gli oggetti antichi, in 35mm, che senso ha questa pratica? Una idea ce l'ho, e l'ha formalizzata abbastanza bene uno che scatta in analogico; vi metto il link, inserite il traduttore automatico ua-cam.com/video/DPVJBHy0JcQ/v-deo.htmlsi=_6kBA0fi_BuhkOZo
Ma perchè "fotografia analogica"? Personalmente la chiamo "fotografia a pellicola"...come la si è sempre chiamata! 😉 Un saluto a Domenico ed a frequentatori del canale
Io la chiamo fotografia chimica (mi piace pensare al processo) ho usato il termine analogico perché oggi è molto più diffuso e in fondo il video vuole essere di riflessione anche per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo. Grazie del commento.
@@DomenicoPescosolido Ciao Domenico,e grazie della cortese risposta!! Voglio sottolineare che non volevo assolutamente essere polemico e/o irriguaardoso nei tuoi confronti. Effettivamente "fotografia chimica" è corretto,e spesso anch'io mi esprimo con questa definizione. Sono un ex fotografo professionista,pensa che ho vissuto il passaggio dalla pellicola a digitale,sulla mia pelle...e sul mio portafoglio. Durante questa transizione,non mi sono MAI sognato di vendere le mie amate Nikon a pellicola! Anzi,ti confesso che negli ultimi anni,colplice il fatto che non le voleva nessuno,ho comprato moltissimi corpi e lenti di varie marche,a pellicola. Sia a fuoco manuaale,che autofocus. Purtroppo ho dovuto vendere per motivi di spazio,due corredi Mamiya RB67,ed un corredo Mamiya Super 23 a telemetro...follia... A proposito,personalmente scatto per mio diletto,solo a pellicola...ma sono certo che mi capisci... 😇
Ma certo che ti capisco, e credo che abbiamo fatto un percorso molto simile anche se in passato mi sono pentito di aver venduto alcune macchine a pellicola che rimpiangerò per sempre (fra cui una Hasselblad Xpan)
"Racconti di luce e d'argento". Rende perfettamente l'idea! Mi piace!
Grazie per il feedback
Grazie per avermi ricordato che prima era meglio, e sono arcifelice di poter fare un confronto, cosa che i nativi digitali purtroppo non possono fare. W l'analogico la vera fotografia, e grazie a lei che c'è lo ricorda
Buona serata Domenico, eccellente spiegazione. Io ho tirato fuori la vecchia Mamiya ZM Quartz 50mm ed ho trovato un 80-205 a poco prezzo. Un dubbio che puoi togliermi, visto che ho reiniziato da poco e cioè se posso cambiare obiettivo col rullino dentro a luce soffusa senza danneggiare la pellicola? Grazie
Buonaserata a te, certamente puoi cambiare tranquillamente tutti gli obiettivi che vuoi con la pellicola inserita. Tieni presente che dietro lo specchio c’è’l’otturatore che chiuso (cioè se non scatti) tiene la pellicola in una camera oscura al riparo di qualsiasi infiltraIone.
@@DomenicoPescosolido, grazie mille e buona domenica
Bene cosi! Grande Domenico! Perfettamente d’accordo. Solo una cosa in merito al punto 3, nel senso che a mio parere è esattamente vero il contrario. Sul “pannello di controllo” di una reflex analogica, oltre ai tempi e ai diaframmi (peraltro in bella vista) al più ci sono una A ed una P, su una digitale c’è un mondo, inestricabile senza attenta lettura del ponderoso manuale. Sono di conseguenza assolutamente convinto che tra i motivi di ritorno all’analogico ci sia il piacere d’interfacciarsi alla fotografia in maniera molto più diretta, essenziale, pura.
E si infatti è un falso mito che sia complicata la fotografia analogica
Buona sera Domenico , mi piace la novità. Bravo. Condivido
Grazie mille
Buonasera, mi sono iscritto al canale dopo aver visto questo video. Complimenti, molto interessante l'analisi. Da circa un paio di settimane ho comprato una Fujifilm costosa che desideravo da tanto tempo e mi trovo meglio con la bridge Sony economica. Devo ancora imparare a usare la Fujifilm. Ho notato che con le bridge mi trovo bene, per via dello zoom e dell'autofocus facili da gestire con l'indice della mano destra. Ho problemi al braccio sinistro ed effettivamente mi viene difficile gestire le ghiere dell'obiettivo, vabè pazienza... vuol dire che mi serve come fisioterapia :)
Amo gli animali, la fotografia e la fotografia agli animali. Ok, buona serata e ancora complimenti!
Complimenti per la disquisizione. Alcune parti condivido, altre assutamente no.
Amicissimo, Franco Santi.
Video interessante, io utilizzo principalmente digitale, ma da qualche mese ho preso una macchina a pellicola, utilizzo un esposimetro esterno per avere una certa precisione nel esposizione, per il resto probabilmente è meno complicata del digitale perché effettivamente fa ragionare di più sulla foto e non su come impostare la macchina (che più si va avanti e più funzioni ci sono), la qualità oltre che le lenti penso che venga data anche (se non principalmente) dalla luce, va da sé penso che scattare alle 12:00 (momento poconsigliato) piuttosto che verso l'alba o il tramonto ha un impatto diverso sulla foto finale.
Buongiorno Domenico. Seguo il suo canale da qualche tempo e mi complimento per gli argomenti trattati. Sono appassionato fotografo sia digitale che a pellicola. Non concordo con la definizione di questi punti come falsi miti. 1. COSTI: pensando ad un utente “medio” che non si fa nulla in casa, avere 36 stampe 10x15 puramente in analogico costa tanto, almeno il triplo ma penso di più, rispetto alle stesse foto scattate in digitale e poi stampate tramite uno dei tanti servizi web. 2 QUALITÀ: molto complesso parlare di qualità quando si comprendono archi temporali di decenni (Rivera, grande campione negli anni 70 oggi lo sarebbe lo stesso?….inoltre andrebbe definito il concetto di qualità, diverso per ogni fotografo (quanto grande riesco a stampare? Ho o meno grana-rumore? La gamma tonale com’è? La nitidezza dell’immagine. L’uso del metallo o plastica. Quanto posso croppare? È molto soggettivo….3. COMPLICATO: Si, la triade esposimetrica è la stessa ma mia moglie che non è appassionata di fotografia come me, non riesce a scattare una foto decente con la mia yashica mat 124G, con lo smartphone o con una compattina digitale in program invece sì, quindi per me oggi mediamente è più complicata la fotografia a pellicola. 4. CONDIVISIONE: oggi il concetto è legato all’immediatezza dell’atto stesso, quindi di per sè la fotografia a pellicola non è condivisibile, se non dopo scansione ma facendo venire meno l’aspetto immediatezza. 5. POST PRODUZIONE su file scansionati la limito a scherma e brucia, modifica contrasto e ritaglio , come si faceva in camera oscura…nulla più…per non rovinare il mood analogico…..altrimenti cosa scatto a pellicola a fare? La verità per me è che la fotografia a pellicola ha tutti questi “limiti” ma è proprio lì il suo fascino. Oggi la fotografia a pellicola è per veri appassionati che apprezzano questi “limiti”. Se li smitizziamo, perderemo il fascino. Mio pdv s’intende. Saluti
Ciao e grazie per il tuo intervento, sicuramente apprezzabile. Quando parlo di falsi miti mi riferisco a quei limiti che fanno desistere dal prendere in mano una fotocamera a pellicola e che invece andrebbero abbracciarti come l’essenza stessa della fotografia. Certo, anche io uso il digitale se devo consegnare un lavoro oggi stesso o addirittura in real time, ma come appassionati necessitiamo veramente di mettere una foto su Instagram in real time? Se si allora il telefono è perfetto altrimenti l’attesa sarà ricompensata sicuramente. Certamente nella vita tutto è complicato e così anche la fotografia ma se siamo degli appassionati ci piacerà anche studiare un po’, se invece lo scopo è la foto e basta nulla di dire c’è il telefonino. I miei figli adolescenti non ci pensano neppure a cercare di apprendere i rudimenti della fotografia a loro basta il risultato finale del telefonino. I costi purtroppo ci sono sempre stati (ma esistono anche in digitale, ad esempio gli HD costano) e una delle prime cose da fare sarebbe quello di abbatterli cercando di fare qualche cosa da soli in fondo la fotografia è anche un processo artigianale. La qualità è molto figlia di cosa si vuole ottenere e come, personalmente stampo in camera oscura e anche con macchine professionali digitali e quello che riesco ad eseguire in camera oscura è almeno pari a quello che eseguo in digitale. Idem dicasi per la post produzione, poi corretto come dici di non stravolgere (altrimenti che scatto a fare a pellicola?). In questo senso questi miti non dovrebbero permettere agli appassionati di fotografia di farli desistere dall’ usare la pellicola.
Scusi, ma sul punto 3 fa un paragone strano. Se uno non ha idea di cosa sia da regolare per fare una foto non usa una Yashica Mat, usa una qualsiasi cosa- a pellicola o digitale - che abbia il program...esisteva già 35 anni fa...
@@francescobalducci8012 ah sì certo che il program esiste da tempo, peccato che non sia presente su tutte le fotocamere a pellicola. E poi bisogna considerare, dopo così tanti anni, l’attendibilità degli esposimetri interni, laddove presenti peraltro, che rendono necessaria una profonda conoscenza anche del mezzo che si usa. Tutto questo non complica le cose a prescindere? Sto parlando sempre per un utente medio. Per me certo che si
Non saprei, l'esposimetro delle mie Pentax Mx-Me super è più preciso (lettura media prevalenza centrale) di quello della Fuji Xt1, e quello della Leica R8 di mio padre è praticamente perfetto.
Il program - che ovviamente lei e io non utilizziamo - c'era su tutte le amatoriali da metà anni 80 in poi, se uno vuole una Canon Eos si trova al prezzo di una pizza...
Una Minolta anche a meno, forse
Interessante discussione che meriterebbe sicuramente un approfondimento, tuttavia vorrei invitare a riflettere sul perché si sceglie di fotografare a pellicola, certamente ognuno avrà la sua risposta ma al fondo rimane una profonda passione che permette di superare i vari ostacoli che oggi si presentano e per quanto si possano migliorare gli esposimetri delle moderne digitali sono certo che l’esposimetro di una R8, una Pentax ME o di altre macchine non vi farà sbagliare la foto di per se e noterete anche che per lo più un terzo di stop è abbastanza irrilevante. In fondo per chi si avvicina alla pellicola non dovrebbe essere un ostacolo spendere un minimo di tempo per comprendere il mezzo che usa (il digitale richiede almeno lo stesso tempo se non ci si accontenta di spingere un pulsante e guardare il risultato).
Hola, interesante sus aportes, finalmente la fotografía es la finalidad, el medio es el que escojamos y este también puede ser híbrido. Las cámaras analógicas son una maravilla (algunas tienen más de cien años y funcionan muy bien), como sus objetivos, los cuales combinarlos con una cámara digital, producen efectos únicos. Mis afectuosos saludos desde Chile.
Gracias por la contribución, lo importante es la fotografía, no el medio, y las ópticas vintage pueden ofrecer fotos magníficas incluso en formato digital. Bienvenidos a todos los amigos de Chile.
Ciao Domenico concordo pienamente con te. Del resto ho usato una Yashica Fx3 per molto tempo e sviluppavo i negativi e li stampavo. 👏👏👏👏
Racconti di luce e d'argento, molto poetico ed azzeccato, bell'idea e come solito video molto interessante.
Grazie mille per il feedback 🙏
Mi permetto di aggiungere un altro vantaggio analogico. L'archiviazione e la scoperta di un negativo dopo anni. Ristampare un negativo dei propri figli quando erano piccoli dopo 30 anni è qualcosa di magico, che un CD o una SD potrà mai darti. Veder comparire l'immagine in una bacinella è un rito che nessuna stampante può darti. A parte che le stampanti ne hanno sempre una. Sui costi a mio parere la fotografia è costosa in entrambi i modi. Ah poi dimenticavo che le foto analogiche scansionate danno risultati più belli che la digitale pure. Poi ovviamente se pensiamo alle stampe analogiche dei mini lab anni 90 foto in un'ora allora dico no... erano di una qualità indecente.
Ben detto Domenico. Bellissimo video
Bravo Domenico, concordo su tutto.
Grazie
appena uscite le digitali ne ho comprata una la kodak dc240 (un milione e tre di lire nel 1998) . All'epoca era per me una rivoluzione e anche se la qualità era infima all'inizio mai più scattato in analogico. Non è il mezzo che fa ma cosa vuoi raccontare, prendere il giusto istante e non scoprire dopo lo sviluppo che è completamente sballata... beh non tornerei indietro
Bel video!! Dove acquisti i rullini?
Più o meno dove capita, ma per rimanere in Italia e on line suggerisco fotomatica
@@DomenicoPescosolido grazie
molto bella sia la sigla che il titolo
Grazie mille
Saludos. Me gustaría dejar mi comentario en mi idioma, el español. Creo que se me va a entender bastante bien.
Yo añadiría lo siguiente:
La fotografía en blanco y negro es menos costosa que la fotografía a color. Si y no. Sin contar los químicos, la suma de los carretes en blanco y negro, y el papel, pongamos Fomaspeed (RC) es mas costosa que papel RA4 y un carrete a color. 115€ (BN) frente a 75€ (Color). Ambas 50 hojas de 30x40cm y los carretes mas baratos, Fomapan 100 y Gold 200. Tiendas como Retrocamera o Nordfoto. Es cierto que el papel BN se nota de más calidad. Ahora, si solo se va a revelar y escanear, ya sea en casa o en tienda, BN es mas barato. ¿Lo mejor? Hacer números antes de decidirse o probar ambos, si se puede.
Otro mito sería el de obtener los mismos resultados, a color, de un escáner Frontier o Noritsu. Cuando entramos en el cuarto oscuro y hacemos un ampliado de la foto a color notaremos menos saturación y menos contraste. No olvidemos que con lo digital podemos hacerle cualquier cosa a nuestra foto. Aun así, me encanta las ampliaciones a color. Para mi son muchísimo más naturales que una foto escaneada o tomada con el móvil. Es algo muy bonito.
Muchas gracias, desde España.
Gracias por tu comentario y bienvenido a ti y a todos los que hablan español: entiendo mejor de lo que lo hablo. Tienes razón en todos los aspectos. Creo que lo mejor (y esto vale para todo) es siempre hacer algunos cálculos antes de decidir. También para mí, los colores del film son muy hermosos. En el futuro, si no entiendes algo, no dudes en preguntar, estaré encantado de ayudarte a entenderlo si no lo comprendes bien. España siempre es bienvenida.
@@DomenicoPescosolidoGracias. Me veo todos tus vídeos y se entienden bastante bien. El español y el italiano son primos
Saludos desde Bogotà, COLOMBIA
@@mauriziofranzini8418 Gracias y bienvenidos a todos los amigos de Colombia
1) Il costo: una Canon 5D costa 200€ sul mercato dell'usato. Il costo dell'analogico è il costo del singolo scatto, non del corpo macchina.
2) la pellicola non costa perché scatterete di meno: no, scatterete di meno perché costa. Tutti i pro che lavoravano in analogico, invece, scattavano a tirombella.
3) I costi della stampa in casa non sono proibitivi: se ti regalano l'ingranditore, la carta e i liquidi
4) Delle stampe A3 non mi sembra dimostrino gran ché in termini di qualità; è ovvio, a chiunque abbia mai usato macchine digitali recenti, il salto di qualità, che certamente si nota oltre un certo formato. Per un A3 va bene anche una APS-C da 7 Mpx che trovi usata da RCE a 90 €. Spezzo una lancia per il medio e grande formato: è lì che ancora l'analogico si difende alla grande, perché gli equivalenti digitali costano un braccio.
5) La fotografica analogica è più complicata perché non puoi variare gli ISO da uno scatto all'altro, quindi sei sempre, per i tuoi bravi 36 scatti, nel vecchio compromesso della coppia apertura+velocità in base all'EV; nel digitale no, ed è sempre più vero in quanto un corpo macchina digitale decente ti lavora fino a 6400 ISO o più senza grosse perdite di qualità.
6) Si possono trattare le immagini analogiche nello stesso modo in cui si trattano le immagini digitali una volta digitalizzate.... beh, quindi?? Compri una vecchia cinquecento, gli togli il motore, ci metti un motore elettrico... ma al netto del gusto per gli oggetti antichi, in 35mm, che senso ha questa pratica? Una idea ce l'ho, e l'ha formalizzata abbastanza bene uno che scatta in analogico; vi metto il link, inserite il traduttore automatico ua-cam.com/video/DPVJBHy0JcQ/v-deo.htmlsi=_6kBA0fi_BuhkOZo
Irrita sentire una voce come da una piccola radio, forse il microfono non è dei più adatti ;)
È un vecchio video, sistemato poi
Ma perchè "fotografia analogica"? Personalmente la chiamo "fotografia a pellicola"...come la si è sempre chiamata! 😉 Un saluto a Domenico ed a frequentatori del canale
Io la chiamo fotografia chimica (mi piace pensare al processo) ho usato il termine analogico perché oggi è molto più diffuso e in fondo il video vuole essere di riflessione anche per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo. Grazie del commento.
@@DomenicoPescosolido Ciao Domenico,e grazie della cortese risposta!! Voglio sottolineare che non volevo assolutamente essere polemico e/o irriguaardoso nei tuoi confronti. Effettivamente "fotografia chimica" è corretto,e spesso anch'io mi esprimo con questa definizione. Sono un ex fotografo professionista,pensa che ho vissuto il passaggio dalla pellicola a digitale,sulla mia pelle...e sul mio portafoglio. Durante questa transizione,non mi sono MAI sognato di vendere le mie amate Nikon a pellicola! Anzi,ti confesso che negli ultimi anni,colplice il fatto che non le voleva nessuno,ho comprato moltissimi corpi e lenti di varie marche,a pellicola. Sia a fuoco manuaale,che autofocus. Purtroppo ho dovuto vendere per motivi di spazio,due corredi Mamiya RB67,ed un corredo Mamiya Super 23 a telemetro...follia... A proposito,personalmente scatto per mio diletto,solo a pellicola...ma sono certo che mi capisci... 😇
Ma certo che ti capisco, e credo che abbiamo fatto un percorso molto simile anche se in passato mi sono pentito di aver venduto alcune macchine a pellicola che rimpiangerò per sempre (fra cui una Hasselblad Xpan)
È la digitale che ha gli stessi principi dell’ analogica , no viceversa