Grazie per aver pubblicato questa lezione, densa di contenuti in una materia molto vasta e con la quale il nostro paese NON PUO' permettersi di perdere il contatto! Se non saranno gli Italiani a tenere aperta la soglia ai grandi spazi della poesia latina, chi lo farà? Forse i Lituani, i Thailandesi, gli Azeri, i Boliviani, i Ghanesi, o i Maori? Loro, hanno già le loro culture da preservare :-)
Grazie mille prof. Rolle. Scusi per la risposta così tardiva, ma non guardo spesso il mio canale UA-cam e ho disattivato alcune notifiche. Io ho i Suoi cicli di lezioni di storia e letteratura latina come canale preferito e le ascolto spesso. Sono diciamo così un suo - molto da lontano - seguace
Grazie Alessandro. A tua disposizione per critiche e suggerimenti. Sei fin troppo generoso. Ho preparato - innanzitutto per i miei studenti - un semplice strumento didattico. Anche io ero ben poco soddisfatto della lettura irrealistica, martellante e “asemantica” che ancora domina nell’insegnamento
Salve, da dove viene la certezza che sillaba breve chiusa sia lunga? per il greco sicuramente no, vedasi Dionigi Alicarnasso Perì synthesis onomaton. Altra domanda: quando è stato inventato l'ictus (che Cesare Questa definisce "falso e bugiardo") ? Inoltre segnalo che il dattilo è diventato, in danza, un piede eptasemo, cioè: da quantità all'accento, poi sillba accentata = movimento del piede più lungo (long step) quindi 3 per la lunga e 2 per la breve: e vediamo il dattilo diventare tranquillamente 3+2+2 ottavi, cioè un 7/8 danzato. Curioso che, ancora oggi (!) nessun Greco conosca il nome del tempo pentasemo (l'antico cretico), perché un nome non ce l'ha, eppure hanno tante musiche in 5/8 ;) PS: altra domanda: perché scandisce "progénies" ? con accento sulla breve. Stessa cosa con nascènti ottenendo una sequenza _ uuu _ _ che mi richiama un reiziano.
Gentile Andrea, alcuni dei rilievi che lei fa sono pertinenti a livello metricistico, ma il mio unico scopo era didattico; tra la metrica studiata su dotte sintesi come quella dello Snell, i molti problemi di cui si può ipotizzar soluzione, come lei fa correttamente, mediante analogie empiriche con la fonetica e la tradizione delle danze e della musica, e la sfida pratica di far leggere esametri che siano un po' meno lontani dalla realtà e fantascientifici di quelli risultanti dalla lettura fatta di soli ictus, lo iato è siderale, come certo anche lei sa bene. La ringrazio per le osservazioni e per i dubbi, sui quali - se ne avessi il tempo - mediterei volentieri.
Azzardo una risposta: credo che la traslitterazione dei nomi latini in greco (tipo KAIsar per Caesar) ci possa far supporre che la ae fosse in realtà pronunciata come ai o come ae con e chiusa. Mentre nellatino ecclesiastico diventa "subito" e.
Caro Collega, duole accodarmi ai rilievi già espressi in calce. La divisione in sillabe di è errata; in molti versi che citi ci sono errori di battitura; la "durata doppia" è un nonsense; "qualsiasi dattilo può essere sostituito con uno spondeo" non è vero; la storia del "ripetere il ritmo astratto" è un po' imbarazzante; nelle slide gli ictus si confondono con gli accenti e a volte gli uni e gli altri sono errati; il segno di breve sulla ; aperte pretoniche brevi?; /qui/ nominativo singolare ha comunque la lunga; la prosodia di è del tutto errata.
Gentile sig.r Nobili, in questa fase della mia vita non ho purtroppo il tempo necessario per rivedere le Sue puntuali osservazioni e approntare una replica altrettanto dettagliata. Non sono né pretendo essere uno specialista di metrica antica. Il mio video voleva avere solo un'utilità didattica per studenti della scuola superiore e come tale ritengo che, malgrado qualche eventuale errore, possa essere ancora utile a molti. Non me ne voglia se non Le rispondo nel merito, come le Sue osservazioni richiederebbero: in questo momento mi sto dedicando ad altro. In ogni caso La ringrazio di avere condiviso qui le Sue critiche; confido possano essere utili affinché chi è interessato ad approfondire si formi un'opinione meglio informata.
@@paolocevasco3882 Non sono "sig.", a dire il vero, semmai "prof." Io direi che, per tenere alto il buon nome di noi insegnanti, dovrebbe ritirare questa videolezione e rifarla daccapo. Le auguro buone feste e felice 2021. MN
Grazie mille, gli step pratici su come leggere l'esametro sono quanto di più utile e pratico potessi consultare in proposito!
Grazie per aver pubblicato questa lezione, densa di contenuti in una materia molto vasta e con la quale il nostro paese NON PUO' permettersi di perdere il contatto! Se non saranno gli Italiani a tenere aperta la soglia ai grandi spazi della poesia latina, chi lo farà? Forse i Lituani, i Thailandesi, gli Azeri, i Boliviani, i Ghanesi, o i Maori? Loro, hanno già le loro culture da preservare :-)
Carlo, la lettura è però molto diversa da come la proponi tu...
Grazie mille prof. Rolle. Scusi per la risposta così tardiva, ma non guardo spesso il mio canale UA-cam e ho disattivato alcune notifiche. Io ho i Suoi cicli di lezioni di storia e letteratura latina come canale preferito e le ascolto spesso. Sono diciamo così un suo - molto da lontano - seguace
Fantastico, una lettura rispettosissima della lingua latina. Finalmente lontano da armavirumquecanò.
Grazie Alessandro. A tua disposizione per critiche e suggerimenti. Sei fin troppo generoso. Ho preparato - innanzitutto per i miei studenti - un semplice strumento didattico. Anche io ero ben poco soddisfatto della lettura irrealistica, martellante e “asemantica” che ancora domina nell’insegnamento
Troiecuiprimusaboris
Grazie a lei Carolina e buon studio!
Salve, da dove viene la certezza che sillaba breve chiusa sia lunga? per il greco sicuramente no, vedasi Dionigi Alicarnasso Perì synthesis onomaton. Altra domanda: quando è stato inventato l'ictus (che Cesare Questa definisce "falso e bugiardo") ? Inoltre segnalo che il dattilo è diventato, in danza, un piede eptasemo, cioè: da quantità all'accento, poi sillba accentata = movimento del piede più lungo (long step) quindi 3 per la lunga e 2 per la breve: e vediamo il dattilo diventare tranquillamente 3+2+2 ottavi, cioè un 7/8 danzato. Curioso che, ancora oggi (!) nessun Greco conosca il nome del tempo pentasemo (l'antico cretico), perché un nome non ce l'ha, eppure hanno tante musiche in 5/8 ;) PS: altra domanda: perché scandisce "progénies" ? con accento sulla breve. Stessa cosa con nascènti ottenendo una sequenza _ uuu _ _ che mi richiama un reiziano.
Gentile Andrea, alcuni dei rilievi che lei fa sono pertinenti a livello metricistico, ma il mio unico scopo era didattico; tra la metrica studiata su dotte sintesi come quella dello Snell, i molti problemi di cui si può ipotizzar soluzione, come lei fa correttamente, mediante analogie empiriche con la fonetica e la tradizione delle danze e della musica, e la sfida pratica di far leggere esametri che siano un po' meno lontani dalla realtà e fantascientifici di quelli risultanti dalla lettura fatta di soli ictus, lo iato è siderale, come certo anche lei sa bene. La ringrazio per le osservazioni e per i dubbi, sui quali - se ne avessi il tempo - mediterei volentieri.
ua-cam.com/video/DzgFX14bHfQ/v-deo.html 🐑 🐑 🐑 🐑 🐑 🐑 🐑 Ecco qui una versione bellissima per i bambini!
una domanda, ottima lezione ma perche' il dittongo ae in Patulae lo legge ae e non e, ovvero perché non viene letto "patule" anziche' patulae
Azzardo una risposta: credo che la traslitterazione dei nomi latini in greco (tipo KAIsar per Caesar) ci possa far supporre che la ae fosse in realtà pronunciata come ai o come ae con e chiusa. Mentre nellatino ecclesiastico diventa "subito" e.
perché probabilmente si tratta di pronuncia "restituta", ovvero quella che oggi si teorizza essere la più vicina all'originale (che non ha dittonghi)
Grazie davvero, è stato utilissimo!
+Eugenia Beccalli Grazie a lei Eugenia e buon studio (o lavoro)!
Domani ho una prova e questo è stato proprio utile
Grazie. Spero per Lei che la Sua prova vada bene. Saluti
perchè in castimonialis per la prima a non è segnata la quantità?
Caro Collega, duole accodarmi ai rilievi già espressi in calce. La divisione in sillabe di è errata; in molti versi che citi ci sono errori di battitura; la "durata doppia" è un nonsense; "qualsiasi dattilo può essere sostituito con uno spondeo" non è vero; la storia del "ripetere il ritmo astratto" è un po' imbarazzante; nelle slide gli ictus si confondono con gli accenti e a volte gli uni e gli altri sono errati; il segno di breve sulla ; aperte pretoniche brevi?; /qui/ nominativo singolare ha comunque la lunga; la prosodia di è del tutto errata.
Gentile sig.r Nobili, in questa fase della mia vita non ho purtroppo il tempo necessario per rivedere le Sue puntuali osservazioni e approntare una replica altrettanto dettagliata. Non sono né pretendo essere uno specialista di metrica antica. Il mio video voleva avere solo un'utilità didattica per studenti della scuola superiore e come tale ritengo che, malgrado qualche eventuale errore, possa essere ancora utile a molti. Non me ne voglia se non Le rispondo nel merito, come le Sue osservazioni richiederebbero: in questo momento mi sto dedicando ad altro. In ogni caso La ringrazio di avere condiviso qui le Sue critiche; confido possano essere utili affinché chi è interessato ad approfondire si formi un'opinione meglio informata.
@@paolocevasco3882 Non sono "sig.", a dire il vero, semmai "prof." Io direi che, per tenere alto il buon nome di noi insegnanti, dovrebbe ritirare questa videolezione e rifarla daccapo. Le auguro buone feste e felice 2021. MN