DISCUTIAMONE! Giochi da tavolo con temi CONTROVERSI: cosa ne pensate?
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- Опубліковано 7 лют 2025
- In questi ultimi giorni il gioco da tavolo "La Famiglia: The Great Mafia War" ha scatenato molte polemiche, anche in forza di interventi da parte di personaggi di grande rilievo popolare e mediatico. È quindi ripartito il dibattito tra coloro che sostengono che il gioco è diffamatorio e inopportuno e coloro che sostengono che "si può dire tutto". Qui diciamo la nostra sulla questione.
Nel video citiamo la recensione de La Tana dei Goblin, la trovate qua: www.goblins.ne...
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All'estero c'è una catena di ristoranti con cucina italiana chiamata "La mafia si siede a tavola". Lo trovo talmente di cattivo gusto che nemmeno mi ci avvicinerei, eppure è solo un nome. Giocare un gestionale di campi di concentramento mi darebbe le stesse sensazioni negative. Nonostante riconosca la differenza tra immedesimazione o meno, credo sia un tema di sensibilità personale che non si può generalizzare.
Sono d'accordo. Infatti secondo me chi invoca la censura sbaglia. Detto questo, preferisco non giocare quando l'ambientazione mi mette a disagio. Ho sostenuto World Order, ma non giocherò nei panni della Russia neanche sotto tortura, per dire.
@@Lamascherariposta
Commento un pò ipocrita.
In geopolitica il più pulito ha la rogna.
Che facciamo, in Axis &Allies chi tiene la Germania?
E in Diplomacy chi tiene quale nazione, visto che erano tutte nazionaliste, guerrafondaie, classiste e parecchio schifose nel mondo coloniale e post coloniale di allora?
Ma per piacere.
Solo la mia opinione naturalmente
Penso che il gioco, in qualunque sua forma, debba essere libero. Per lo stesso principio, secondo l'etica del consigliere siciliano, dovremmo mettere al bando qualunque gioco di guerra, da Risiko ai soldatini. Perché insegnare ai nostri bambini a far la guerra tramite i soldatini? Perché farli giocare con le armi ed i carrarmati quando migliaia e milioni di persone sono morte ed hanno sofferto a causa della guerra? Vietiamo tutti i giochi polizieschi anche, fino al classico guardia e ladri che si fa nel cortile di casa: per ogni bravo agente che da la caccia, c'è un meschino fuggitivo; vorremmo mica che un bambino giocando al ladro che scappa venga infettato dal tarlo del malvivente vero? Vietiamo qualsiasi gioco di macchina o motori, che trasforma senza dubbio le persone in pirati della strada. Potrei continuare ma meglio fermarsi qui. Insomma... le solite persone che vorrebbero far vivere il mondo sotto una campana di vetro governata da un'ottusa ed ipocrita etica, ma poi sono queste persone stesse le prime che, proprio a causa della mancanza del "gioco", si comportano in modo poco civile appena mettono il naso fuori di casa. Il gioco non ha mai traviato nessuno, chi si è sentito traviato da Need for Speed per viaggiare come un assassino sulle strade cittadine era una persona già deviata di suo. E soprattutto, non è nascondendo la testa sotto la sabbia quando si affrontano certi temi a cancellare un passato o una realtà per quanto dolorosa: far finta di nulla è il modo più meschino per non prenderne atto. Infine... sempre a puntare il dito contro i giochi, videogame o da tavolo che siano; quando per esempio si parla di cinema tutto va bene invece. Dalle serie più cruente a quelle più spregiudicate, quelle vanno sempre bene; idolatrare per esempio delle detenute in un carcere minorile che ispirano nello stile molte adolescenti va benissimo trasformandole in antieroi acclamate, stagione di successo dopo stagione di successo da celebrare puntualmente al telegiornale. Ma guai invece a lanciare il dado di un carrarmatino o schiacciare il bottone di un pad. Quello no, il "gioco" è per fannulloni e disagiati, non è da intellettuali. E che intellettuali.
Condivido totalmente il tuo pensiero
@@emanueleboero3909 Tra l'altro mi sono imbattuto in un servizio al telegiornale a riguardo e hanno estrapolato da un tutorial le sole parole parole "si possono fare cattiverie", decontestualizzandolo dal contesto ludico di "mossa", per rafforzare il concetto che sia un gioco che istiga alla violenza. Il nostro giornalismo è davvero insulso, suppongo che la libertà di stampa in Italia è al 46mo posto delle classifiche non a causa di censure o controlli governativi, ma per l'inesistente capacità obiettività dei giornalisti nel riportare una qualsiasi notizia, dunque nel non rendere "libera" l'informazione.
@@Hunters12Melpomene sono totalmente d'accordo con il tuo punto di vista! Comunque devo dire che molti che sapendo che sono un giocatore da tavolo mi hanno chiesto informazioni non conoscendo il mondo ludico! Tristissimo servizio giornalistico ma almeno non tutti i mali vengono per nuocere...! Ho aperto un mondo a persone che erano rimaste ai giochi per bambini e adesso mostrano curiosità per il gioco moderno.
@Hunters12Melpomene Grazie per il commento!
Penso che rispetto a film e televisione il gioco da tavolo paghi soprattutto il suo essere del tutto sconosciuto, nelle sue forme contemporanee, a gran parte del pubblico. Il gioco da tavolo non è nazionalpopolare, quindi chi non è dentro l'hobby vede chi ci è dentro un po' come un marziano. Da lì al bieco moralismo il passo è breve: questi qui hanno un passatempo strano, ergo sono eccentrici, ergo sono insensibili, ergo dobbiamo fermarli. Poi certo, c'è anche chi è al corrente del medium e delle sue caratteristiche e fa comunque del moralismo di basso livello: succede ancora anche con chi fa musica, che bene o male dovrebbe essere un medium con cui tutti hanno confidenza.
27:27: “Ci sono indignati in servizio permanente effettivo”😂
Indignarsi ti dà scariche di dopamina: c'è chi non ne può fare a meno, come con la droga :-D
Concordo su tutto quello che hai detto. E, in generale, trovo triste la mancanza di conoscenza e di approfondimento del giornalismo di massa italiano sul tema dei giochi da tavolo.
Però trovo che alcune argomentazioni espresse in questo video siano in contrasto con il punto di vista che portavi in un video dedicato alla "romance nei videogiochi". Che però non vado a riguardare, quindi mi baso sulla memoria.
Grazie per il contributo Sonia!
Non escludo il fatto che io periodicamente mi contraddica: sono fatto di carne e sangue come tutti! :-D
Però non so esattamente a cosa ti stai riferendo. Cosa ti sembra contraddittorio, se ti va di spiegarlo?
Qual è la vostra posizione riguardo a questo scottante dibattito?
Non voglio entrare in questo dibattito perché non è di mia competenza ma quello che mi viene da dire è che allora dovremmo levare dal mercato tanti giochi GMT che si basano sugli eventi storici della seconda guerra mondiale oppure "Otherside of the hill" che tratta praticamente il tema sul nazismo; non credo che questi argomenti siano così delicati eppure sono giochi esposti tranquillamente nei negozi e stores online!😅
Caro Mosé,
io sono Palermitano e, quindi, il tema trattato da questo gioco mi tocca personalmente, avendo vissuto, sebbene da ragazzino, quel periodo in cui la nostra città era, tristemente, alla ribalta, per stragi e violenze.
Io ho, soltanto, un appunto da fare al gioco: l'autore, a mio avviso, non ha approfondito il tema, in modo adeguato, impostando il tutto in modo molto folkloristico, secondo una schema già visto in molte fiction e film poco accurati.
Mi indigna o scandalizza la saga de Il Padrino?
Assolutamente no!
Perché, oltre a essere un capolavoro di tecnica, sceneggiatura e arte recitativa, si fonda su una ricerca storica di fenomeni sociali, realmente esistiti e su fatti accaduti, sebbene, romanzati per ragioni sceniche.
Quello che contesto è la banalizzazione e la scarsa attenzione alle possibili conseguenze che, un tema così forte, avrebbe, certamente, potuto suscitare tra i più.
Detto ciò, al di lá del tema, non penso che giocherei mai questo gioco viste le meccaniche e la scalabilità estrema.
Infine, dico che, a mio avviso, l'autore ha fatto un'opera furbetta, sapendo che, così, avrebbe attratto l'attenzione. Il fatto che ne stiamo parlando, per lui, è, di certo, una vittoria.
@frammentidipensieroludico Grazie per il commento!
Sono molto d'accordo. Tutti coloro che hanno sperimentato il gioco dicono che il tema non è così importante: e allora perché scegliere proprio un tema come questo?
Non mi accoderei mai a richieste di censura: certo però non mi straccio le vesti per difendere la libertà di dire qualunque cosa a prescindere. Come usi la tua libertà è la miglior rappresentazione di quel che sei e di come ti poni rispetto agli altri.
Avendo curato la traduzione italiana di La Famiglia che uscirà in Spagnolo/Italiano, posso dire che francamente sono contrario a qualsiasi forma di censura, e lascerei che sia il pubblico/mercato a definirne le sorti (anche se è vero che spesso non hanno gli strumenti/cultura necessaria per giudicare). Comunque se è un prodotto sbagliato a prescindere probabilmente sparirà nel nulla. Inoltre vedo che ci sono indignati di serie a e di serie b. Ad esempio molly house indigna i cattolici osservanti in quanto esplica il peccato capitale di sodomia, però sembra non fregare niente a nessuno. Chiudo informando il pubblico che è più controverso il titolo del gioco stesso, dove in fin dei conti giocandoci, non si ha neanche la sensazione di essere una famiglia mafiosa. Ovviamente ci sono dei piccoli riferimenti, e la macro evidenza che è ambientato in sicilia, ma alla fine è controllo territorio come tanti altri, e non mi risulta che qualcuno si sia indignato per El Grande o Twilight Struggle o un qualsiasi Coin della GMT, come se un “A Distant Plain” non celasse centinaia di vittime innocenti. Vi consiglio di giocare qualsiasi gioco in serenità per quello che è, e in caso di studiare concretamente e approfondire la tematica in contesto separato qualora ne sentiste il bisogno, ma seriamente però!
@MrZeroCoolITA Grazie per il commento!
Come ho già scritto altrove, non credo che il fatto che l'ambientazione non abbia peso e/o non si senta vada bene come 'scusante'. Semmai, è un'aggravante. Hai scelto un tema controverso e poi non lo svisceri per nulla: allora l'hai fatto solo per scatenare polemiche. Neanche io censurerei il gioco, eh: se c'è chi si diverte va benissimo. Però non credo che l'autore abbia fatto una scelta saggia nel decidere il tema.
Concordo 100% con Mosè
@@Lamascherariposta ti quoto quanto scritto dall’autore.
La seconda guerra di mafia è stata una guerra dal 1981 al 1983 tra le famiglie mafiose. Fondamentalmente, fu un massacro unilaterale, estremamente brutale, con torture crudeli, in cui il braccio militare dei Corleonesi, con l'aiuto di traditori, distrusse completamente i palermitani, economicamente e politicamente molto più potenti, comprese le loro famiglie, con circa 1000 morti. Più della metà di questi furono rapimenti, per lo più di familiari, per esercitare pressioni sulla controparte (ad esempio Tommaso Buscetta), per estorcere informazioni (vedi il kz di Bagheria, tra gli altri) o per prevenire fin dall'inizio possibili atti di vendetta (vedi anche Lupara Bianca). Altri passanti che non erano parenti non erano il bersaglio dei Corleonesi. Nel corso delle mie ricerche, ho trovato solo un caso in cui un passante di questo tipo è stato ucciso (accidentalmente) (Strage di Bagheria) e un caso in cui è stato ucciso anche un poliziotto di scorta mentre trasportava un alleato di Bontade al Palazzo di Giustizia.
Tutti gli altri omicidi di mafia non hanno nulla a che fare con la faida interna. Questi omicidi di carabinieri (tra cui il capo Carlo Alberto dalla Chiesa con la moglie e la guardia del corpo), di pubblici ministeri (come Giangiacomo Montalto o Rocco Chinnici), di politici (come Pio La Torre), di giudici, di sacerdoti e di giornalisti in questo periodo sono omicidi di oppositori della mafia, come già esistevano prima, durante e dopo la Mattanza (la seconda guerra di mafia). L'obiettivo in tutti questi casi era quello di "eliminare coloro che lavoravano contro la mafia e di mandare un messaggio a coloro che sarebbero venuti dopo di loro, che avrebbero dovuto mantenere un basso profilo se non volevano correre il rischio di fare la stessa fine". Sarebbe lo stesso collegare il traffico di droga della mafia alla guerra di mafia interna o alla cosiddetta prima guerra di mafia agli omicidi di procuratori, ecc.... Questi omicidi, come il traffico di droga, sono eventi completamente indipendenti dalle lotte di potere interne come la prima o la seconda guerra di mafia.
Sono consapevole che gli omicidi di Falcone, Borsellino, Pio La Torre e Carlo Alberto dalla Chiesa sono stati eventi incisivi che hanno lasciato un segno profondo nella coscienza degli italiani, con tutte le loro conseguenze. Ho seguito con attenzione le manifestazioni che ne sono seguite. Quello che non avevo capito è che la gente - a torto - confondeva questi omicidi con la guerra interna alla mafia, che era relativamente vicina nel tempo. E questo è esattamente il problema del mio gioco, in cui solo i membri della mafia si uccidono a vicenda (anche con autobombe).
Mi dispiace molto se le persone si sentono ferite dal gioco. Questa non era e non è mai stata la mia intenzione. Al contrario, ho scelto la Cosa Nostra italiana, non solo perché la conoscevo bene, ma anche perché mi sento molto legato all'Italia (ci ho vissuto). Un altro motivo per cui ho scelto la seconda guerra di mafia è stato il fatto che volevo sviluppare un gioco di squadra (2 contro 2), e i poli opposti dell'alleanza corleonese (Toto Riina/Provenzano) e delle famiglie Bontade/Inzerilla si adattavano molto bene.
Per me la mafia è senza dubbio un'organizzazione criminale. Ma in che cosa la mafia è diversa dalle élite di questo mondo che iniziano guerre con centinaia di migliaia, se non milioni di morti?
@@Lamascheraripostati quoto il commento dell’autore: La seconda guerra di mafia è stata una guerra dal 1981 al 1983 tra le famiglie mafiose. Fondamentalmente, fu un massacro unilaterale, estremamente brutale, con torture crudeli, in cui il braccio militare dei Corleonesi, con l'aiuto di traditori, distrusse completamente i palermitani, economicamente e politicamente molto più potenti, comprese le loro famiglie, con circa 1000 morti. Più della metà di questi furono rapimenti, per lo più di familiari, per esercitare pressioni sulla controparte (ad esempio Tommaso Buscetta), per estorcere informazioni (vedi il kz di Bagheria, tra gli altri) o per prevenire fin dall'inizio possibili atti di vendetta (vedi anche Lupara Bianca). Altri passanti che non erano parenti non erano il bersaglio dei Corleonesi. Nel corso delle mie ricerche, ho trovato solo un caso in cui un passante di questo tipo è stato ucciso (accidentalmente) (Strage di Bagheria) e un caso in cui è stato ucciso anche un poliziotto di scorta mentre trasportava un alleato di Bontade al Palazzo di Giustizia.
Tutti gli altri omicidi di mafia non hanno nulla a che fare con la faida interna. Questi omicidi di carabinieri (tra cui il capo Carlo Alberto dalla Chiesa con la moglie e la guardia del corpo), di pubblici ministeri (come Giangiacomo Montalto o Rocco Chinnici), di politici (come Pio La Torre), di giudici, di sacerdoti e di giornalisti in questo periodo sono omicidi di oppositori della mafia, come già esistevano prima, durante e dopo la Mattanza (la seconda guerra di mafia). L'obiettivo in tutti questi casi era quello di "eliminare coloro che lavoravano contro la mafia e di mandare un messaggio a coloro che sarebbero venuti dopo di loro, che avrebbero dovuto mantenere un basso profilo se non volevano correre il rischio di fare la stessa fine".
Sono consapevole che gli omicidi di Falcone, Borsellino, Pio La Torre e Carlo Alberto dalla Chiesa sono stati eventi incisivi che hanno lasciato un segno profondo nella coscienza degli italiani, con tutte le loro conseguenze. Ho seguito con attenzione le manifestazioni che ne sono seguite. Quello che non avevo capito è che la gente - a torto - confondeva questi omicidi con la guerra interna alla mafia, che era relativamente vicina nel tempo. E questo è esattamente il problema del mio gioco, in cui solo i membri della mafia si uccidono a vicenda (anche con autobombe).
Mi dispiace molto se le persone si sentono ferite dal gioco. Questa non era e non è mai stata la mia intenzione. Al contrario, ho scelto la Cosa Nostra italiana, non solo perché la conoscevo bene, ma anche perché mi sento molto legato all'Italia (ci ho vissuto). Un altro motivo per cui ho scelto la seconda guerra di mafia è stato il fatto che volevo sviluppare un gioco di squadra (2 contro 2), e i poli opposti dell'alleanza corleonese (Toto Riina/Provenzano) e delle famiglie Bontade/Inzerilla si adattavano molto bene.
Per me la mafia è senza dubbio un'organizzazione criminale. Ma in che cosa la mafia è diversa dalle élite di questo mondo che iniziano guerre con centinaia di migliaia, se non milioni di morti?
Il piano originale prevedeva di includere un libretto con il gioco. Quando ho consegnato il gioco all'editore, c'erano circa 13 pagine delle 52 regole A4 in cui era riportata la storia della mafia in tutte le sue sfaccettature. Purtroppo, all'epoca l'idea non fu portata avanti per motivi di tempo. Se avessimo saputo all'epoca che tipo di reazione avrebbe scatenato questo gioco, avremmo incluso un supplemento - cosa che avverrà nelle edizioni future.
Le tue riflessioni sono sempre interessanti. Io sono molto in linea con quello che hai espresso in merito, però penso che un limite a tutto c'è ed è bene che ci sia tant'è che come hai detto tu stesso non giocheresti un gioco su un tema brutto come la pedofilia e non ne esistono, oppure non esistono giochi sulla seconda guerra mondiale ad esempio in cui vince chi fa strage di più ebrei o cose del genere. In questo caso, come in altri, a mio modestissimo parere è stata una scelta infelice quella del tema trattato con troppa leggerezza da editori che probabilmente non lo conoscono a fondo dimostrando palesemente solo di voler smuovere un vespaio pubblicitario.
Detto questo, ho una opinione a parte dei politici nostrani i quali invece di occuparsi dei tantissimi problemi gravi di questo paese non perdono l'occasione di "distrarci" o quantomeno di provare a farlo con temi di cui non conoscono neanche l'ABC. Vergognosi opportunisti quasi sempre.
Invece esiste il secondo esempio che hai fatto, ed è curioso perché volevo fare proprio quell' esempio un un mio commento, che farò prossimamente, intanto ti dico che si chiama Train.
Ciao Massimiliano, grazie per il commento!
Sono d'accordissimo. È bello che siamo liberi di parlare di ciò che ci pare: ma questo è anche un metterci alla prova. Se parli di un tema controverso che non conosci e che non mostri di voler approfondire solamente per scatenare polemiche, ti riveli come un autore più furbo che abile.
@@giuliosf non lo conoscevo e onestamente mi disgusta il solo pensiero
Ciao Mosè, grazie per il video "a caldo" per prendere una posizione nelle polemiche attuali. Trovo molti spunti interessanti di riflessione. Sono d'accordo con te nella visione liberalista : non bisogna porre il veto a priori. Giusto dire che chi non si ritrova in questo tema, lasci semplicemente perdere il gioco. Giusto parlare di tutto, con pena che, se non si è usato il giusto tatto, il proprio gioco venga ignorato da tutti.
Un piccolo spunto di chiarimento su quello che hai detto: quando dici di lasciare all'autorità pubblica preposta di giudicare se un'opera dell'ingegno deve essere vietata o no, chi identifichi nelle veci di tale autorità ? Evidentemente non la politica, ma questa autorità potrà essere totalmente indipendente dalla politica?
L'origine del dibattito attuale è anche dovuto al fatto che alcune persone che si sentono parte del gruppo di persone prese di mira siamo noi italiani. Penso che molti si indignino rifiutando lo stereotipo che le organizzazioni mafiose siano indissolubilmente parte del tessuto sociale italiano. Ora il gioco non dice per nulla questo, ma tra tutte le organizzazioni mafiose presenti nel mondo, perché proprio la Sicilia? OK, è vero, si tratta di eventi storici, ma eventi di cui non andiamo fieri. È una nota dolente della nostra storia a dare a tutti la possibilità di rievocarla, mi mette a disagio. Nella mia esperienza di vita mi è capitato diverse volte di parlare con molte persone non italiane che arrivano quasi a deridere noi italiani per non essere capaci di debellarci da alcuni problemi endemici della nostra società tra cui la mafia, la cattiva gestione dei rifiuti, l'evasione fiscale. Quello che mi mette a disagio di questo gioco è anche questo, ovvero l'alimentare questo stereotipo negativo sul nostro paese. Censurare no, sono d'accordo. Ma un po' capisco perché abbia sollevato questo polverone. Per esempio, se in Italia facessimo un gioco sui "gilets jaunes" che cercano di bloccare il governo francese o in Germania un gioco dove si costruiscono tante centrali a carbone per mettere in scena l'uscita dal nucleare, in Francia e in Germania non si scatenerebbe polveroni simili? Detto questo, non dico che che le polemiche attuali sono inevitabili e giuste nelle loro rivendicazioni, ma come sia importante avere la giusta sensibilità verso ogni gruppo sociale.
@andreafranco8930 Grazie mille per il tuo contributo!
L'autorità pubblica è emanazione della politica, certo. Non è che siccome certi politici sono inefficienti allora ci dobbiamo liberare della politica tout court :-D
Condivido molto di quel che hai scritto. Quelli che difendono a oltranza il gioco in oggetto dicendo che è solo un tema che non ha alcuna influenza nel gioco in realtà stanno peggiorando la posizione del gioco, non migliorandola. È davvero solo un tema che nel gioco non si 'sente' per niente? Motivo in più per sceglierne uno più neutro, che non possa passare per discriminatorio. Se vuoi davvero parlare di un tema così importante, mi aspetto che ne parli 'seriamente', non che lo usi come sfondo e niente più.
Hai ragione tu Mosè, la gente è noiosa e banale , non è certo un gioco che ricorda quello che è avvenuto in passato ...ci sono tantissime persone che non sanno neanche che mondo c'è dietro il mondo dei giochi da tavolo e forse che neanche esistono...ma!
Più ampliamo il bacino di chi si appassiona, o per lo meno di chi sa che esistiamo, e meno si verificheranno questi equivoci.
Gran bella analisi, io credo che non tutte le opere delle ingegno siano uguali e quindi siano soggette alle stesse regole; nello specifico un gioco per sua definizione deve principalmente divertire e intrattenere, per questo deve essere molto ma molto attenta ai temi che propone.
Diverse forme d'arte possono puntare ad altro oltre che al puro intrattenimento e allora il discorso è diverso: ad esempio una serie tv sulla mafia con protagonisti mafiosi come Gomorra (che non ho visto) non è sbagliata a prescindere, anzi può anche essere grandiosa, ma è giusto che un gioco digitale o analogico che sia punti ad educare o anche solo a far riflettere su un tema? O che faccia divertire trattando un tema controverso come la mafia troppo vicino a noi nel tempo e nello spazio? Secondo me no, per questo un titolo come La Famiglia si merita le sue critiche per quanto riguarda il mercato italiano, ma capisco e accetto anche che sia un prodotto del tutto legittimo in un mercato straniero.
Grazie ancora Simone!
Come dico nel video, un gioco ha tutta una serie di problemi in più rispetto ad altre opere dell'ingegno: anche per i motivi che dici tu, ovvero che deve divertire e intrattenere. Questo non vuol dire che non possa anche far riflettere o divulgare: ma deve metterci molta più attenzione rispetto a un altro medium.
io faccio parte di una compagnia teatrale amatoriale, in una commedia c'è un personaggio che era una badante ucraina, con riferimenti anche ai conflitti che ci sono stati nell'Europa dell'est ma con l'invasione della russia il capocomico ha voluto cambiare da badante ucraina a badante veneta, perché aveva pensato che sarebbe stato di cattivo gusto e voleva evitare eventuali polemiche
Non ci sono state polemiche per il cambio in sé? 😂
@ilpoetaguerriero Lo capisco perfettamente.
La questione è: l'essere quel personaggio una badante ucraina è essenziale per il senso e la riuscita dello spettacolo? Se la risposta è no, meglio cambiare. Non c'è nulla di intelligente o di innovativo nel cercare di creare polemiche per niente.
@@giuliosf no,siamo tutti adulti e vaccinati
Ottimo video con begli spunti.
Personalmente sono del parere che "si può parlare di tutto se fatto a modo": un modo degno è rispettoso del tema, e può arricchire e ampliare orizzonti nei fruitori aperti, mentre nel peggiore dei casi l'opera non avrà successo e non verrà capita a dovere.
Quindi finché un'opera non dice proprio cose sconvenienti o alienanti nessun problema (e ci devono essere evidenze, che un messaggio sia sconveniente).
Nel caso specifico de La Famiglia, classica strumentalizzazione fatta girare tra chi non sa nemmeno il contenuto dell'opera, quindi l'intera polemica italiana è totalmente fuori focus e meriterebbe appunto di essere ignorata e dimenticata, invece di darle risalto.
@Ale_Friend Grazie per il commento e per i contributi nel gruppo!
In linea teorica hai ragione, il problema è che spesso la realtà è maledettamente complicata. Ci sono opere che rappresentano il male con scopo catartico: se dovessimo usare la morale come unico criterio, dovremmo mettere al bando anche certe tragedie greche. D'altro canto, c'è chi si abbevera alle opere che rappresentano il male e le introietta nel modo 'sbagliato', arrivando a mitizzare il malvagio e a cercare di emularlo.
Poi certo, nel caso in oggetto la mafia è solo il quadro d'ambientazione e non è così presente nel gameplay. Che però è un motivo in più per farci chiedere: ma perché proprio quell'ambientazione lì?
Penso che sull'argomento vadano fatte alcune premesse. E' triste vedere come alcuni politici utilizzino ogni mezzo per farsi pubblicità, oltre tutto arrivano quando il gioco è uscito da gran tempo. Purtroppo poi, in Italia, ormai ogni argomento viene affrontato non cercando di capire le diverse posizioni ma, a secondo dello schieramento politico, si segue quello che ha detto il proprio capobanda. L'altro aspetto, che si può vedere anche in tanti altri ambienti, è l'individualismo imperante. "Il gioco dà fastidio a Maria Falcone? La capisco, ci mancherebbe, ma per me nessun problema". La questione è ormai che non si riesce più a vedere se un comportamento è "oggettivamente" scorretto oppure no. Il discriminante siamo solo noi, singoli, come soggetti. A me non piace... è orrendo. A te piace? Meraviglioso! Ri-partiamo dal gioco. A mio parere si tratta di totale malafede o furbizia o ignoranza stereotipata dell'autore. Furbo? Pensava di vendere di più o creare interesse col suo gioco? Obiettivo raggiunto. Ignorante? Ma lo sa che cosa sono state le guerre di mafia? Che ragiona solo con stereotipi... pensa che questa sia l'Italia? In tutti e tre i casi mi domando... ma nessuno gli ha suggerito di cambiare ambientazione? Che forse avrebbe potuto indignare qualcuno? Domani si proporrà il kapo di Auschwitz? Oppure lo spagnolo che vince a seconda di quanti amerindi stermina? Non si tratta di sensibilità personali (Io non gioco a Tapum... mio nonno ha fatto la Grande guerra e non ce la faccio a giocare così... però capisco che il gioco possa piacere). Qualcuno dice "E Risiko?" Ma Risiko non è ambientato. Altri dicono "E i giochi sulla seconda guerra mondiale?" Ma questi giochi puntano sempre sull'aspetto bellico. Non ci sono, appunto, giochi sulla Shoah, o sulle vittime della bomba atomica. Tu suggerisci il bordello thailandese. Ecco, secondo me sarebbe un'aberrazione. Ma quando lo proponevi non ti faceva schifo pensare a gente che giocherebbe cose così? No? Forse perché abbiamo perso un altro elemento... come si dice "Non c'è più niente di sacro". Anzi no, l'abbiamo sostituito. Il sacro, ormai, è il DENARO. Infatti, alla fine. il gioco del bordello ha come obiettivo il denaro (come uno recente che ho visto presentare dai Gioconauta). Squillo che cos'era? Se l'obiettivo è il denaro, nessuno si scandalizza più. Scusa, sono stato un po' prolisso... però il gioco mi aveva indignato fin da subito... mi sarebbe piaciuto più un gioco in cui siamo dei giudici che cercano di fermare la mafia (ma quello chi lo avrebbe giocato?) Boh... La discussione con messaggi veloci si fa difficile, se ne dovrebbe parlare di persona. Termino con un banale, complimenti per il canale!
Ciao Davide, grazie per il commento, che è molto interessante perché offre una prospettiva inedita sulla questione.
Ti dirò: sono molto combattuto riguardo al fatto che una certa parte di umanità (diciamo l'occidente, ma è più sfumato di così) stia perdendo il senso del sacro. Il me stesso di qualche tempo fa avrebbe visto la cosa come esclusivamente positiva. E il me stesso odierno pensa ancora che l'individualismo sia l'unica prospettiva di vita sana e che il collettivismo porti solo ad aberrazioni. D'altro canto fatico a conciliare questa idea con il fatto che all'individualismo sembra debba accompagnarsi inevitabilmente il disimpegno totale e assoluto. La società frammentata e disimpegnata è (purtroppo) destinata a essere sconfitta dalle società fanatiche e organizzate: quindi un qualche senso 'alto' del vivere collettivo dobbiamo trovarlo, se vogliamo sopravvivere. Sono temi molto complessi, che come dici tu è difficile esaurire qui: ma io sono orgoglioso che si stia parlando di queste cose in questo contesto, perché non credo che ci siano tanti canali 'nerd' in cui succede altrettanto.
Per tornare al gioco: anche secondo me l'autore ha fatto una mossa criticabile nello scegliere l'ambientazione. Soprattutto perché a quanto pare il gioco non mostra alcuna velleità simulativa e/o di indagine, di divulgazione, di storicizzazione. Sembra il classico caso in cui si sceglie il tema controverso solo per far parlare di sé.
Poi non ti seguo del tutto in quello che sostieni successivamente. Se ci fosse il gioco del bordello non mi farebbe schifo pensare che c'è gente che ci gioca? Forse sì, ma questo non sarebbe un buon motivo per impedire agli altri di giocarci. Se non incontri mai niente che ti dà fastidio, vuol dire che non vivi in una società libera.
Riflessione interessante. Mi trovo a pensare se davvero un gioco, in quanto "interattivo", sia necessariamente più immersivo. Un film splatter che presenti una violenza gratuita potrebbe essere più travolgente di un gioco dove magari si perpetra la stessa violenza ma con la possibilità offerta dal medium in questione di metabolizzarla, esorcizzarla, appunto tramite l'azione.
Inoltre, se esiste il gusto del trash è perchè può essere interessante, ipnotico anche il cattivo gusto. Quindi non mi baserei sull'estetica, quanto piuttosto nel riconoscere lo spirito del tempo e chiedersi cosa si baratta con lo scandalizzare. A volte può essere necessario, altre totalmente fine a se stesso e risparmiabile.
@frabo627 Commento molto interessante, grazie!
C'è chi ha teorizzato che l'interattività migliora la catarsi: in questo senso, un gioco è ancora più adatto nel rappresentare il male rispetto a un libro o a un film. Il problema è che ci sarà sempre una parte di pubblico che equivoca le opere dall'intento catartico, scambiandole per opere dall'intento celebrativo (è un equivoco costante, per esempio, nel caso dei contenuti pornografici).
Quando parlo di estetica lo faccio in senso kantiano: estetica nel senso di ricerca artistica a tutto tondo. C'è molto trash che è frutto di ricerche estetiche importanti.
Fortuna che il gioco sono riuscito a recuperarlo un'anno fa 😂
Beh non penso che ne verrà bloccata la commercializzazione!
Questo, come tanti altri giochi o altre opere dell'ingegno, si sviluppano su tematiche forti che storicamente hanno provocato morti, stragi, atrocità, violenze, torture, ecc.
Vedendo questi giochi vedo il rischio di banalizzare e quasi ridicolizzare episodi che nella realtà hanno invece scatenato paura, odio e morte.
Sinceramente vedo con raccapriccio persino la battuta fatta a distanza di tempo o di spazio su un ipotetico incidente aereo.
Io guardo sempre con sospetto e anche con rammarico la leggerezza con cui questi temi vengono trattati, come se il sacrificio o la morte di tanti uomini sia stato in fondo in fondo una banalità.
@Andrea4.0 Capisco perfettamente il tuo pensiero e in alcune circostanze lo condivido: ci sono giochi che non ho comprato proprio per questo motivo, perché una parte di me non accetta che su un certo tema si possa ricavare un gioco. Il 'problema', che in realtà non è un problema ma una ricchezza, è che siamo tutti diversi: alcuni più sensibili di altri, per esempio. Ecco perché non sarei d'accordo nel censurare per via legale: che ognuno scelga le opere più in linea con la sua sensibilità.
Non per sminuire ... ma io ieri ho giocato a secret hitler ... parliamone.
Non so cosa sia, parlacene un po' :-)
È un gioco da tavolo parti game in cui due fazioni, liberali e fascisti (si è corretto, non hanno usato il termine "nazista"), si scontrano. È un gioco a ruoli nascosti, i liberali sono di più e non sanno chi sono gli altri liberali. I fascisti sono di meno ma si conoscono tra loro. Tra i fascisti c'è anche Hitler che è appunto fascista ma lui non sa chi sono i fascisti (mentre i fascisti semplici sanno chi è hitler). Nel mentre i giocatori votano un governo diverso di turno in turno; e questo governo (composto da un presidente ed un cancelliere) approvano leggi con un sistema semplice quanto intelligente che permette di capire i ruoli degli altri o confondere lei idee a seconda di come il cancelliere ed il presidente si comportano. Entrambe le fazioni hanno due condizioni di vittoria simili ma bilanciate diversamente. Ci sono tutorial su youtube che spiegano le regole ma non rendono bene l'idea di quanto sia divertente.
L'ho menzionato perché, in merito di questo video, questo è un gioco in cui qualcuno fa Hitler, e qualche giocatore sul finale di partita viene anche "ucciso" (ovvero eliminato dalla partita), però quando uscì non partì una crociata mediatica contro il gioco; tanto più che lo pubblicarono con il termine "fascisti" da tutte le parti.
Grazie per la spiegazione!
Secondo me però questo gioco rientra in una fattispecie diversa, più chiaramente buttata in caciara, per così dire. Senza contare che il fascismo (è interessante che abbiano comunque voluto evitare il termine nazismo, che evidentemente viene visto come più problematico) è un periodo considerato chiuso e passato, mentre la mafia esiste ancora.
In questo caso però il gioco consiste in uno scontro fra bene e male: penso che la cosa sia maggiormente accettata in quanto i "cattivi" non sono visti come modelli positivi da imitare ma una parte essenziale del gioco in sé. Già se TUTTI i giocatori avessero fatto i fascisti si sarebbe dato un messaggio differente...
Per finire, anche questo gioco ha operato una sottile censura: mentre i liberali hanno fattezze umane, tutti i naz...ehm, i fascisti sono rappresentati con volto di serpenti e rettili vari, quasi come fossero non persone, ma veri e propri "mostri".
@@Lamascherariposta Sì, sono perfettamente d'accordo. 👍
Per me sono giochi, non vanno "presi sul serio". E' come dire che Risiko va ritirato dai negozi perchè la guerra è una cosa brutta.
@LeonardoLacchini Questa è una posizione che ci si ritorce contro. Tutti i mezzi di comunicazione vanno presi sul serio. Perché col gioco dovrebbe essere diverso? Anche con un gioco da tavolo è possibilissimo far passare messaggi importanti, come con qualunque altro mezzo di comunicazione.
Fumo negli occhi come spesso accade in Italia. Sentire politici di un partito in particolare scandalizzarsi per un gioco da tavolo mi fa sorridere in modo amaro.
Il gioco è astratto, l'autore ha vissuto in Italia e studiato il fenomeno. È un gioco storico? No.
Avrebbe avuto bisogno di un booklet stile GMT? Forse ma non è certo quello il punto.
È l'ennesima occasione persa per evitare di fare del politically correct.
Giocato 2 volte con siciliani al tavolo e proprio come coi soldatini da bambini o con path of glory da adulti si esulta alla caduta del nemico.
Il rispetto passa per altre strade non certo per token di legno viola invece che marroni o con assenze di note storiche.
Volete approfondire? Leggete. Siamo uno dei popoli che legge meno e probabilmente anche uno di quelli che gioca meno (collezioniamo sì, come le figuracce) .
Bordelli no ma uccidere nativi si? (Plain indian wars).
Tu resti sempre interessante a prescindere da come la si pensa.
@emilianogambelli1706 Grazie per il commento!
Non ho il gioco quindi parlo per interposta opinione, ma tutti dicono, e tu confermi, che si tratta di un gioco astratto, che avrebbe potuto avere qualunque ambientazione. Questo rende lecita la domanda: perché proprio quell'ambientazione lì? Tu dici che l'autore ha studiato il fenomeno mafioso: ma a quanto pare dal gioco questa cosa non si capisce per nulla. Delle due l'una: o hai studiato il fenomeno e quindi lo racconti tramite la tua opera, oppure lo stai usando come sfondo solamente per raccattare qualche polemica spiccia e aumentare il 'rumore' intorno alla tua opera.
Poi sul resto hai ragione: che la politica si occupi di queste faccende è un po' desolante, anche perché lo fa dall'alto di una palese incompetenza in materia.
Non conosco il gioco sull'uccidere i nativi americani: ma lì vale la regola del tempo e dello spazio. La pedofilia è un problema a-storico, ovvero sempre 'vicino': lo sterminio dei nativi americani è lontano nel tempo e per noi anche nello spazio, ergo è più semplice trattarlo anche a livello ludico.
Faccio una premessa e cioè che non ho ascoltato ancora il video, ma ho guardato il titolo e di cosa si tratta.
Detto questo mi chiedo: "Ma perché?" Perché parlare di questo gioco e fargli pubblicità, perché?" Spero almeno che non verrà portato sul canale un tutorial con esempio di gioco la delusione sarebbe grandissima.
La mia personale opinione a riguardo è che i giochi da tavolo devono essere condivisione, socialità, divertimento, intrattenimento, spremuta di meningi e creatività e questo gioco non ha nessuna di queste caratteristiche è impregnato di pregiudizi e di pessimo gusto. E poi il titolo fa ridere o piangere a seconda da come la si prende. Davvero per me è di pessimo gusto. È come se io faccio un gioco ambientato nella mia bellissima Puglia come è la Sicilia gli metto l'ambientazione della mafia Corona e lo intitolo Cime di Rape con Orecchiette, ma stiamo davvero scherzando?
Per me abolito in pieno
Ciao Simona, grazie per il tuo commento!
Penso che ciò che può in parte smentire il tuo assunto è che ciascuno si diverte in modo diverso. C'è chi si diverte ascoltando satira tagliente, che su altri ha l'effetto di inorridire o scandalizzare. Dare una interpretazione ludica di eventi tragici può avere un effetto catartico: ma può anche sembrare inopportuno.
Poi nel caso in oggetto sono d'accordo con te nel pensare che l'autore abbia fatto una scelta discutibile riguardo al tema, soprattutto in considerazione del fatto che il suo gioco poteva avere qualunque ambientazione o quasi.
Non ne parlerò qui sul canale.
Io sono dell'idea che solo il mercato possa "decretare" se il tema di un gioco e` stato ben scelto dall'autore o meno, senza ingerenze di sorta. Fai un gioco in cui devi gestire il famoso bordello tailandese, o un gioco in cui devi sacrificare neonati a Satana per fare punti? Benissimo, se il gioco vende ci hai preso, se floppa e` stata una scommessa perdente. Al di la` di questo, se un gioco mi offende o mi disturba non lo compro, fine... non vado con torce e forconi sotto casa dell'autore o sotto casa di chi (giustamente, dal suo punto di vista) se lo gioca e se lo gode in santa pace.
@Emanuele_Sacchi Sono tendenzialmente d'accordo. Magari al mercato aggiungerei anche la critica, che però non sembra da questo punto di vista molto attrezzata.
Un gioco sul bordello thailandese sarebbe fichissimo!!! 😂io non capisco perche bisogna avere la mente cosi chiusa anche quando si parla di giochi. E' fantasia pura, basta censura. Ben venga Cortez in Viticulture World, se non ti piace non ci giochi, non vedo qual'e' il problema
@gfgiuliano Qui cerchiamo di andare un po' oltre la superficie. Copio quel che ho scritto in risposta a un altro commento. Se la tua opera offende tantissime persone e non te l'aspettavi, vuol dire che tu autore hai sbagliato, e devi prenderne atto. Viceversa, se il tuo scopo era offendere tante persone e ci sei riuscito, hai centrato il tuo obiettivo: ma non devi fare la faccia stupita, perché in tanti ci cascheranno ma tutti no :-)
Mi ricordo quella che ci pianse anche, nel video. E l’editore ha dovuto cambiare i personaggi… Anche io sono per il “non mi piace, non ci gioco”, ma la cancel culture è un rischio che non tutti possono correre.
Quanta pubblicità ha avuto in Italia questo gioco per questa polemica?
Eh, parecchia! Quindi alla fine vedi che l'autore ha ragione? :-)
@@Lamascherariposta eh sì. Ho il sopsetto che fosse l'intenzione fin dal principio suscitare un po' di clamore, per lo meno in Italia. Fosse stato italiano non avrei avuto dubbi sul fatto che fosse voluto.