Primo Teorema Euclide

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  • Опубліковано 16 гру 2024

КОМЕНТАРІ • 12

  • @dawkinsfan660
    @dawkinsfan660 2 роки тому +3

    Ricordo di aver lottato parecchio contro questa dimostrazione in prima liceo (ho provato a capirla da solo dal libro). Tu come sempre sei bravissimo e se me lo avessero spiegato cosí dalla prima volta di sicuro avrei avuto piú possibilità di capirlo alla grande. Grazie di esistere Valerio, continua cosí ❤

  • @samelia4282
    @samelia4282 8 місяців тому

    Ottimo contenuto, semplice e completo

  • @riccardorizzi79
    @riccardorizzi79 Рік тому

    Bravo Valé! 👍👍👍

  • @robert11845
    @robert11845 2 роки тому +1

    pacato e tranquillo sei un ottimo insegnante

  • @saveriocipriani5205
    @saveriocipriani5205 Рік тому

    Bravo , e’ sempre un piacere ascoltare le tue lezioni

  • @bruno68berretta53
    @bruno68berretta53 Рік тому

    Complimenti, l'esposizione è chiara

  • @daxax5531
    @daxax5531 2 роки тому +1

    Molto bella. Mi sa che la riguarderò ancora.

  • @giuseppelucianoferrero8916
    @giuseppelucianoferrero8916 3 роки тому +3

    buongiorno prof.
    dieci mesi fa( è passato velocemente il tempo), intervenni sull'argomento portando un contributo personale ai contenuti.
    Stamane invece mi sono reso conto che i due teoremi di Euclide sono, in Verità ,solo uno e le spiego il motivo.
    Fermo restando che Euclide derivò i suoi due teoremi da quello di Pitagora ,come vediamo qui sotto ne segue che nella formula risolutiva per calcolare( c^2 )compaiono prodotti e un rapporto anziché somme di quadrati e per tale ragione considererei (a^2*b^2)/ c^2=( 1,8*3,2) ed estraendo la radice si ottiene l'altezza relativa all'ipotenusa c, dunque[(9*16)/25= 5,76 ] =h^2 ed estraendo la radice si ha 2,4.
    Dunque al primo membro abbiamo i quadrati sui lati (ab/c) ed la secondo membro abbiamo il quadrato sull'altezza .
    Infine è comparsa una ulteriore novità: considerando al primo membro sola la parte (9/1,8*3,2),ovvero il quadrato del cateto corto a numeratore e le due proiezioni dei cateti sull'ipotenusa ,1,8*3,2 si ottiene
    9/5,76 la cui radice quarta ∜5,76= 1,118 che sommata a 1/2 (rapporto fra raggio e e diametro in cui il triangolo è inscritto si ottiene (1,118+0,5)=1,618 =𝛗 (il rapporto aureo) ma anche con il rapporto fra 4 e 3,2 si perviene a 𝛗= 0,5+√ 4/3,2)0,5= 0,5+1,118= 1,618..
    In buona sostanza Pitagora non volle essere espropriato delle sue conquiste intellettuali.
    Saluti,
    Joseph
    Torino li, 16 aprile 2021

    • @ValerioPattaro
      @ValerioPattaro  3 роки тому +2

      temo di essermi perso, rileggerò con più calma. Comunque grazie per il contributo

  • @fabrizio7382
    @fabrizio7382 Рік тому +1

    Credo che le dimostrazioni dei teoremi di Euclide con la similitudine di triangoli rettangoli siano più immediate...

  • @giuseppelucianoferrero8916
    @giuseppelucianoferrero8916 4 роки тому +4

    , mi spiace vedere che la sua proposta didattica sia stata ignorata; mi sono chiesto perché?
    sfortuna o l'ignoranza degli allievi è tale da non saper riconoscere la bellezza del conoscere.
    Se io fossi il docente di mia nipote che ancora piccola e quindi più ricettiva dei grandicelli che domandano" a cosa serve il teorema di Pitagora ?o di altri antichi Maestri?"
    Noi lo sappiamo ma non ci nascondiamo che la geometria dovrebbe essere il passo successivo alla nozione di Numero o del Numero in senso lato.
    Insomma,la filosofia della conoscenza dovrebbe essere propedeutica al matematica.
    Iniziamo dal Numero in sè e che cosa rappresenta se si colloca nello spazio in posizioni diverse nella retta ,nella superficie e nella terza dimensione?
    Pitagora,sono persuaso che arrivo al suo teorema attraverso i numeri e non per mezzo delle figure geometriche che li rappresentano!
    osservò che la serie 2-3-4-5 gode di una proprietà simmetrica sia alla potenza 1 sia alla potenza 2;
    infatti (2+5)=(3+4)= 7 ed i loro quadrati:
    (2+5)^2= (3+4)^2 offrono ,sviluppando e riordinando l'identità 25=9+16; ovvero
    c^2=a^2+b^2 e questo è quanto riguarda il N numero o i numeri che non hanno ancora una loro rappresentazione geometrica ma l'intuizione che essi potessero esse contigui e ruotare nei punti di unione consentì di" vedere" e comprendere il triangolo come una figura dinamica ,non statica.
    Dove il punto/vertice dell'angolo alla circonferenza vale il doppio dell'angolo al centro ovvero 2x90=180 ,da cui seguirono altre conseguenze scientifiche .
    Torno alla questione ristretta del problema di Pitagora che è precedente ad Euclide sicché possiamo tranquillamente affermare che i teoremi di Euclide muovono da Pitagora la cui dimostrazione non parte da lui ma l'avrebbe acquisita in Egitto dai sacerdoti del Tempio.
    Mi prendo la libertà allora di ritornare a Pitagora ed al suo triangolo retto canonico 3-4-5 e alla sua altezza relativa alla ipotenusa perché egli scoperse o indicò la strada per pervenire al Numero aureo che nei secoli successivi sparì e ricomparì in forme diverse.
    Il noto 𝛗 scopriamo che doveva già essere noto ai filosofi greci che sapevano osservare il significato del rapporto fra i numeri e la geometria.
    Consideriamo si segmenti (a-b-c-) lati del triangolo; (d-e) segmenti contigui, divisi di c ,dall'altezza -h.
    Essi( i greci o i sumeri-egizi) compresero che [∜d/e= cos 30°]
    ove d=1,8 et e=3,2- quindi ∜1,8/3,2)=∜0,5625=0,866025403.=cos 30°.
    ma anche che ( 2cos30°)= √3 = 1,732...,ovvero che (√3)^2 = 3 = a-cateto minore del triangolo retto
    scoprirono anche che nel cerchio di diametro c=5 si ha che
    r/5± ∜5/4= 2,5/5±∜1,5625= 0,5±1,118033989..= (+ 1,618..) ed (-0,618..) ovvero 𝛗 ed -1/𝛗;
    naturalmente sono persuaso che anche con i teoremi di Euclide si perviene allo stesso risultato ma è opportuno farlo risaltare per rendere omaggio al grande filosofo-matematico Pitagora.
    joseph da torino li, 7/6/2020
    Cordialità

    • @ValerioPattaro
      @ValerioPattaro  4 роки тому +2

      Grazie per aver arricchito il video col suo commento