John Keats - Ode sopra un’urna greca
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- Опубліковано 5 бер 2017
- John Keats - Ode sopra un’urna greca
Ode on a Grecian urn (1819)
Traduzione di Augusto Frassinetti per Giulio Einaudi Editore, 1983
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Carolus Hacquart
Chelys
Suites per viola da gamba e basso continuo op. 3 / Suite 8, Fantasia
Guido Balestracci
Museo Civico Archeologico
Bologna
I vasi della Collezione Greca
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Tu della quiete ancora inviolata sposa,
alunna del silenzio e del tempo tardivo,
narratrice silvestre che un racconto
fiorito puoi così più che la nostra
rima dolcemente dire,
quale leggenda adorna d’aeree fronde si posa
intorno alla tua forma?
Di deità, di mortali o pur d’entrambi,
in Tempe o nelle valli
d’Arcadia? Quali uomini
son questi o quali dei,
quali ritrose vergini,
qual folle inseguimento, qual paura,
quali zampogne e timpani,
quale selvaggia estasi?
Dolci le udite melodie: più dolci le non udite.
Dunque voi seguite, tenere cornamuse, il vostro canto, non al facile senso,ma, più cari, silenziosi concenti date all’intimo cuore.
Giovine bello, alla fresca ombra mai può il tuo canto languire, né a quei rami venir meno la fronda.
Audace amante e vittorioso, mai mai tu potrai baciare, pur prossimo alla meta, e tuttavia non darti affanno: ella non può sfiorire e, pur mai pago, quella per sempre tu amerai, bella per sempre.
O fortunate piante cui non tocca perder le belle foglie, né, meste, dire addio alla primavera;
te felice, cantore non mai stanco di sempre ritrovare canti per sempre nuovi;
ma, più felice Amore!
fervido e sempre da godere, e giovane e anelante sempre, tu che di tanto eccedi ogni vivente passione umana, che in cuore un solitario dolore lascia, e sdegno: amara febbre.
Chi son questi venienti al sacrificio?
E, misterioso sacerdote, a quale verde altare conduci questa, che mugghia ai cieli, mite giovenca di ghirlande adorna i bei fianchi di seta?
Qual piccola città, presso del fiume o in riva al mare costruita, o sopra il monte, fra le sue placide mura, si è svuotata di questa folla festante, in questo pio mattino?
Tu, piccola città, quelle tue strade sempre saranno silenziose e mai non un’anima tornerà che dica perché sei desolata.
O pura attica forma! Leggiadro atteggiamento, cui d’uomini e fanciulle e rami ed erbe calpestate intorno fregio di marmo chiude,
invano invano il pensier nostro ardendo fino a te si consuma,
pari all’eternità, fredda, silente, imperturbabile effige.
Quando, dal tempo devastata e vinta, questa or viva progenie anche cadrà, fra diverso dolore, amica all’uomo,
rimarrai tu sola,
“Bellezza è Verità” dicendo ancora:
“Verità è Bellezza”. Questo a voi, sopra la terra, di sapere è dato:
questo, non altro, a voi, sopra la terra,
é bastante sapere.
Bellezza e verità sono i massimi valori concessi dagli Dei all'uomo. Keats si esprime in un'ode classica ma anche incalzante per pathos e partecipazione.
Una stupenda lettura.
Grazie, sempre, per questi tuoi commenti edificanti, che impreziosiscono il mio modesto contributo alla Bellezza.
Un caro saluto!
Luigi Maria
❤
🙏
Ho la pelle d'oca, interpretare ciò che scrive John Keats non è per niente facile, la tua voce è meravigliosa.
Ti faccio i miei più sinceri e sentiti complimenti.
Ti ringrazio di cuore , Alberto! 🙏
sublimi le parole cui hai dato fiato, dalle effigi rappresentate sui vasi senza tempo si è sprigionata una serie di ulteriori immagini create dalla mente, rapita da echi di bellezza di un autore che non conoscevo. La tua voce fa viaggiare... un caro abbraccio per ringraziarti
Cara Daniela, mi fa oltremodo piacere questo tuo commento, proprio per aver colto l'unità emotiva tra immagini e versi. Ricambio l'abbraccio!
Grazie Luigi per aver creato questa preziosa visita archeologica a Vasi antichi, Musica, Poesia, guidata dalla tua calda, bella voce. Buona giornata :)
Grazie, Flora! Serena giornata anche per te!
Fantastica lettura!
Grazie, Ilaria! Un abbraccio grande!
Bella ! Declamazione ottima per una lettura non facile.
Grazie, Giusy! 🌹
@@AdaltavoceEnvozaltaCorsanico Grazie a voi. Buon Natale.
@@giusypollina7915 Auguri, serenità!
Grazie per l'attenzione.
Interesante, tu interpretación de un poema en Inglés del XIX, de un poeta pré romántico, fascinado, como todos los escritores de su tiempo, del antiguo. Urnas de mythos y de transcripción de una realidad incompréhensible, urnas pintadas de rojo sobre negro ( más récentes que las en negro sobre rojo - sin embargo del IV BC - ) : moralidad : el tiempo no passa ... :)) Abrazos, Luigi
¡Muchas gracias, Anne, por tu precioso comentario! Keats tiene un lenguaje exuberante e imaginativo, bajo la influencia de los grandes poetas del pasado. ¡Abrazos! Luigi