Boselli contro Boselli
Вставка
- Опубліковано 7 лют 2025
- Ho cercato di mettere a confronto lo stile e la poetica di Mauro Boselli rispetto alle sceneggiature del Tex classico e del Tex Willer, vale a dire le avventure giovanili del nostro eroe.
E l'ho fatto perché credo che ciò che arriva a noi lettori siano storie concepite e scritte in modo molto diverso.
Dal momento che non credo esistano due Boselli, mi piacerebbe indagare le ragioni profonde di questa differenza, che è comunque stimolante e forse anche voluta.
Qui trovate la video recensione su "Il passato di Cochise" di cui parlo nel video: • Tex Willer 50 - Il pa...
Iscrivetevi al canale e commentate, se vi va.
Concordo, caro Francesco, parola per parola... È stata la mia stessa sensazione. Una freschezza narrativa nella serie giovanile che da tempo non riscontro nella pubblicazione regolare, spesso appesantita da dialoghi ridondanti e senza risvolto psicologico ed emozionale in nessuno dei quattro pards. Anzi, Tex appare sempre più tetragono, infallibile, distaccato, quasi un supereroe Marvel. Evidentemente in Tex Willer c'è più libertà espositiva perché toccare il Tex tradizionale significherebbe toccare un totem. E comunque, come dici bene tu, Boselli ha un taglio storico e dialogico da vero fuoriclasse. Sapessi quante volte, storie alla mano, mi ritrovo sul web ad approfondire la storia d'America e a cercare sulle mappe i luoghi descritti. Concludo con una dolcissima immagine che mi ha emozionato: l'apparizione di Lilith adolescente, nel numero di marzo, è da occhi umidi...
Però anche quella intoccabilità spesso è stata "toccata" anche nella serie regolare (vedi le storie di Nolitta) e ne son venuti capolavori
@@ilviziodelfumetto5995 vero, Francesco. Peccato siano solo episodi sporadici, che però restano nel cuore. Un maggior risvolto alla "Berardi", senza stravolgimento, sarebbe oramai necessario. Troppa piattezza ultimamente...
@@paologuerra1942 Una "berardizzazione" del Tex la trovo improbabile. Forse basterebbe applicare con più frequenza lo stile di Tex Willer o anche dei cartonati alla francese alla serie regolare.
@@ilviziodelfumetto5995 personalmente ho scritto alcuni soggetti per Tex, in tutto me ne sono stati approvai quattro (di cui uno proprio sulla serie regolare di questo mese). Non entro ovviamente nelle scelte del curatore, nè in quelle di Ruju sia per correttezza sia perchè sono stato pagato per i soggetti. Personalmente, affermo senza paura di sbagliare, che la Serie Regolare vive (e fa vivere chi la scrive) grazie alla CLASSICITà delle sue trame. Soprattutto grazie alla serialità maggiore, che in Tex Willer è meno importante, dato che nella serie di Tex giovane c' è un processo di making of che vede la crescita di Tex seguendo un percorso Storico PARALLELO. C'è più possibilità di spaziare, e più capacità di imbastire trame interessanti, facendo una sorta di storia del West con Tex. Tale serie, si fermerà però per forza con la Guerra Civile Americana.
La serie classica invece deve per forza presentare soggetti in un periodo di tempo non cronologico, ma datato grosso modo tra il 1875 e il 1890...la forza della serie regolare, a parer mio, deve essere appunto la SERIALITà, che ovviamente non deve cadere nella pedanteria. La serie regolare è letta da tantissimi lettori, che vogliono trovare Tex tutti i mesi, prima che una storia interessante e innovativa...non so se sono chiaro 😅
La grande intuizione di srgio Bonelli fu di chiamare Nizzi nel 1980...Nizzi è un gramde fumettista, ha uno stile coinciso e essenziale, sa scrivere il gener western ed è seriale. Boselli è più innovativo, ha scritto bellissime storie su Tex, Tra cui il Passato di Carson, ha grande fantasia. Il rischio per Tex in futuro non sarà mancaza di innovazione, ma mancanza di serialità. un saluto
@@antonellorizzo4589 Molto chiaro, grazie del tuo intervento, un caro saluto.
Sono completamente d'accordo sulla tua disamina, e credo che la differenza fra il Boss della serie regolare e il giovane Tex la si può comprendere con la necessità di dividersi fra la tradizione dei lettori vecchia generazione e quelli nuovi che magari si approcciano al Tex Willer. L'unico appunto che mi sento di fare è una mancanza di senso dell'umorismo facendo mancare al lettore sulla serie regolare le gag fra Tex e il vecchio Carson come faceva Nizzi. Come contraltare Boselli però ha dato più visibilità alle Donne prendo ad esempio su tutte Il passato di Carson
Un saluto Francesco e alla prossima.
.
Un caro saluto a te, Roberto
video interessantissimo. Ti abbraccio!
Grazie! Mi fa molto piacere! Un abbraccio a te.
Condivido la tua analisi.
Immagino che Boselli senta Tex Willer come una serie più sua rispetto al Tex classico e si concede qualche libertà in più.
Per me Boselli è il salvatore di Tex; dopo l'ultimo periodo nizziano, non proprio esaltante, ha dato una notevole spinta al personaggio.
Ultimamente però trovo che Boselli si concentri meno sul personaggio di Tex, aggiungendo troppi comprimari e sottotrame che vedono il protagonista fuori di scena anche per 20,30 pagine.
Altro difetto:
G.L. Bonelli ha preso la roccia grezza e ha scolpito Jim Brandon, Montales, Gros Jean, Pat l'irlandese e, oso dire, Arkansas Joe che si sono fissati indelebilmente nell'immaginario di ogni texiano. Nella storia dei Ranger del Texas ( nella serie Tex Willer) Boselli ha inserito tali e tanti personaggi che non ne ricordo neppure uno e se qualcuno me li nominasse, non riuscirei a dargli un volto.
Concludendo: Boselli è un grande narratore, ma sia in Tex che in Tex Willer vorrei che focalizzasse più l'attenzione sul protagonista o al massimo su due o tre personaggi per farmeli apprezzare meglio.
So long!
Magari ti darà ascolto
@@ilviziodelfumetto5995 ne ho discusso con lui su un forum di appassionati. Non penso di poter cambiare il suo modo di narrare.
@@76GasGas e del resto ogni autore ha le sue impostazioni e il suo modo di vedere le cose: è giusto che lui resti coerente con se stesso e con questa gestione duale del personaggio
Ogni autore difende il suo stile.Nizzi sta a Boselli come il Sole sta alla Luna.completamenrlte diversi, anche per carattere.e ne risente ovviamente anche il loro Tex
Nella serie regolare Boselli deve adattarsi allo stile di G. L. Bonelli, mentre il Tex Willer è una sua creazione e quindi si sente più "libero" dalle "briglie Bonelliane.
Questo senz'altro, ma la verbosità di GL era affascinante, briosa, piena di neologismi e di ironia. Quella del Boss talora è ridondante.
Secondo me invece è il contrario...in Tex Willer ci sono somiglianze piuttosto evidenti con il Tex glbonelliano delle origini, quello dei primi 50/70 numeri.lo stile del Glbonelli "maturo", quello che si sviluppa soprattutto dopo il numero 50/60,è però irrepetibile e irraggiungibile.l unico che è riuscito a replicarne lo stile semantico è stato Nizzi, soprattutto l autoironia.Boselli ha messo in luce di più l eroicità di Tex,ma lo stile che il suo Tex ha nella serie classica non è certamente simile a quello del vecchio bonelli.il Tex "classico"di Boselli è più sfaccettato a livello psicologico di quello di Glb e ha molti comprimari,che rendono le trame più interessanti ma ogni tanto rubano la scena a Tex.Nizzi invece mette Tex più al centro della storia, togliendo al contrario spazio ai comprimari ...due stili completamente differenti,non c è ne è uno più giusto o sbagliato
BOSELLI è un grande scrittore! Ma attualmente soprattutto nella serie giovanile e un po troppo prolisso!
A me fa l'effetto contrario, cioè che sia più prolisso nella serie originale. Ma naturalmente il tutto è abbastanza soggettivo e dipende anche dallo stato d'animo differente con cui noi leggiamo di volta in volta una storia.
La differenza è anche di target, magari con Tex Willer hanno provato a conquistare un pubblico di under 50 che di solito non legge Tex
Ci saranno riusciti? Speriamo
@@ilviziodelfumetto5995Con me ci sono riusciti. Il Tex "adulto" non mi aveva mai attratto particolarmente ma mi sono lasciato incuriosire dalla serie Tex Willer che sto molto apprezzando. Da quella serie poi sono passato a scoprire anche le storie del Tex classico (attualmente prendo la ristampa a colori quindicinale). Ci sono tante differenze tra il tex di G.L. Bonelli e come lo rendono gli altri autori ma Tex è sempre Tex ed è sempre un piacere leggerlo.
Mi trovo sempre d'accordo con le tue analisi ma questa volta mi dissocio, non mi sembra proprio che abbia capacità di sintesi ma l'esatto contrario, da come l'impressione che i disegni siano lì solo per abbellire la sua scrittura, come se si sentisse frustato dalla presenza degli stessi, nel fumetto, come nel cinema sono fondamentali e spesso si potrebbe prescindere dai dialoghi, invece lui deve sempre rimarcare, lasciare il segno, non lo si può definire grande sceneggiatore allora Wood o Pratt cosa sarebbero?
Forse ha sbagliato mestiere, magari sarebbe potuto essere un bravo romanziere, anche se ho i miei dubbi.
Comunque grazie per le tue analisi, sono sempre gradevoli e ben strutturate.
Ciao, forse è innamorato (dal punto di vista professionale) di se stesso, della propria scrittura, al punto tale da abusarne, qualche volta. Ma secondo me resta un ottimo sceneggiatore. Grazie dei complimenti, un caro saluto.
Ragazzi ma state parlando di chi ha scritto il passato di carson, gli invincibili, cacciatori di piste, jack thunder l’implacabile
Eh sì!
Nella serie classica Boselli non convince, con dialoghi ridondanti e stile prolisso.
talora è così, o almeno è la mia stessa impressione. Però ha scritto anche storie memorabili. Ne cito una di alcuni anni fa: "Il vecchio di mezzanotte"
La differenza tra tex e tex willer?tex è un fumetto che lo consiglia in pieno?
Il personaggio è lo stesso: nella serie Tex Willer è più giovane. Sì, lo consiglio senza riserve (neanche indiane 😉)
Anche a me le storie con fumetti troppo lunghi non sono mai piaciute, mi ricordo negli anni settanta in Tex non erano infrequenti fumetti a doppia vignetta di sei righe.
Sì, ricordo anch'io