Riassumo qui un' unica risposta in evidenza, ad una domanda che mi è stata rivolta con frequenza, sia qui nei commenti che in privato, ovvero, in sintesi: "Ma come fanno dal vivo, questi che editano tantissimo su disco?" Ancora una volta bisogna suddividere la risposta in due punti: 1 - QUELLI BRAVI, offriranno dal vivo la medesima qualità e intensità che potete trovare su disco, con la differenza che dal vivo, inevitabilmente, potranno esserci piccole sbavature tecniche, magari qualche umanissimo e accettabilissimo errore, che appunto, l'abitudine, la stampa, la comodità realizzativa, hanno portato ad eliminare in registrazione attraverso l'editing. Ma la qualità musicale, intesa in senso ampio, ovviamente ci sarà anche dal vivo. 2 - QUELLI SCARSI, offrirano dal vivo esibizioni sciatte, spesso afflitte da fatica esecutiva e certamente errori, che magicamente su disco si trasformano in prestazioni di buon livello, esenti da qualunque errore, grazie all'editing serrato e alle diavolerie elettroniche che si possono fare sul suono. E badate bene: purtroppo, chi frequenta i concerti di musica classica con attenzione (...e non con l'abitudine ormai triste e automatica dell'ultrasessantenne che va al concerto perchè fa l'abbonamento da vent'anni e lì trova l'occasione per salutare amiche e amici della canasta...) di questo abbassamento qualitativo se ne rende ben conto.
Tutto perfetto e pienamente d'accordo.. Certo che è sconvolgente anche in questo ambito.Consiglio il cambio del logo in NO EDITING, più semplice e capibile anche in ambito internazionale.Buon lavoro
Ciao Marco video molto interessante no sapevo sinceramente di questa pratica nella musica classica grazie mille 👍🏻 magari andrò più spesso a vedere dei concerti dal vivo
Grande sei fantastico. Grazie di avermi illuminato. Adesso capisco perché faccio sempre più fatica ad ascoltare la musica modena. E' talmente pasticciata che è la bassa qualità del suono che mi disturba.
Sinceramente non avevo idea di quanto potessero essere "patchwork" i dischi di classica. Direi, impressionante, anche se la qualità del risultato è generalmente tanto precisa da non far trasparire l'inganno. Comunque l'iniziativa di Velut Luna mi sembra lodevole e credo che troverà anche molti musicisti disposti ad andare un po' controcorrente mettendosi in gioco. Avvenne una cosa simile quando alcune reti televisive decisero di ritornare alla presa diretta dopo anni di "playback assassino". Grazie del video
Ciao,sono un fonico di 67 anni ancora in attività ( fortunatamente) ho ancora nella mia valigetta di attrezzature foniche il kit della BASF per l'editing su nastro per REVOX e li la lascio forse nostalgia ma mi piace l'idea di non toglierla per creare più spazio,con affetto eti seguo spesso ti ammiro per la tua coerenza di pensiero e grande esperienza saluti AMERIGO
Grazie per la condivisione. Sapevo di modifiche dell'intonazione e velocità... ma sapere che tra musicisti e produttori ci fosse questa pratica, come dire, di ciak a livello diriprese di soap opera, questo no, no lo sapevo. Grazie!
La ringrazio mi ha aperto un po' gli occhi, sono cose che conosco pochissimo. Mi piacerebbe anche sapere se a suo modo di vedere il peggioramento nella qualità dei musicisti è in qualcje modo legato alla riforma che ha trasformato in università i conservatori.
Bravissimo, ma questi poi come fanno i concerti? 😅 È per questo che noi Popolo amiamo Battisti e i Nomadi, Rino Gaetano e tanti altri. Ecco perché a pelle capiamo che l'analogico è sincero. Bravissimo, tieni duro, cerca solo di moderare il rancore che si sente, giusto, ma...meglio indirizzarlo verso l'aiuto. Abbiamo bisogno di aiuto per capire bene, ciò che succede veramente. Non solo nella musica! Grazie
non compro dischi di musica classica dai primissimi anni 2000 perchè sapevo del problema dell' editing, e quello che una volta spendevo in dischi lo ho speso in concerti
veramente fantastico. Il fatto (l'editing anche pesante) noi appassionati l'abbiamo sempre sospettato e anzi saputo, ma la misura di tali interventi ,che si evince da questo suo prezioso video, getta una luce ancora diversa.....
ah, allora scopro che le mie registrazioni domestiche (non mi permetto di linkare qui) erano onestissime!......E dire che ho sempre pensato (e continuo a pensarlo eh) di NON essere un bravo/vero pianista poiche' registravo 3-4 minuti per volta (1-2 takes). Grazie come sempre per i suoi contributi, e grazie anche per alcuni suoi CD che hanno messo alla frusta il mio impianto, che iniziava a godere di eccessiva considerazione.......registrazioni sontuose, altroche'.
Complimenti! Ce ne fossero tanti… Un paio di curiosità: 1. Anche i concerti delle grandi orchestre sinfoniche (magari ripresi non in studio, ma dal vivo) sono soggetti ad editing? 2. Il magnifico album "Gustav Holst - The Planets" è stato editato?
1 - Sì, ma per ovvi motivi con un numero di tagli inferiore alle registrazioni dei solisti e della musica da camera; 2 - se si riferisce al mio Velut Luna, sì, nello stile "moderato" di cui ho parlato nel video.
Video MOOLTO interessante. Mi scappa una domanda. Io sono appassionato di musica sinfonica - leggi: orchestra. L'editing spinto avviene anche nel caso dei dischi d'orchestra?
Un minimo di editing ci sta, come appunto specificato nel video. Ma io adoro invece l'errore, l'imprecisione, il suono estraneo inciso per sbaglio perche' rende tutto piu' umano!
Interessantissimo! Ma anche i cosiddetti "live" sono afflitti da questa pratica? Cioè se acquisto un DVD o un Blu-ray (che contengono anche le immagini) ci sono questi artefatti? Un grande saluto da un appassionato di musica padovano.
assolutamente sì... spesso, non sempre, ma spesso sono frutto di editing fra live vero e proprio, magari due o tre differenti concerti nello stesso spazio, e poi sedute di correzione, sempre nello stesso spazio. Fa conto che POTENZIALMENTE ad ogni stacco della camera, può corrispondere un taglio di editing musicale.
Io mi sarei immaginato che operazioni del genere venissero effettuate solo nelle produzioni di più basso livello. Sarei curioso di sapere a questo punto se sia pratica comune anche effettuare sovraincisioni di ensemble orchestrali anziché registrare tutti gli strumenti insieme. Mi piacerebbe inoltre che dedicasse una puntata alle pratiche di editing "virtuose" in ambito rock, dai Beatles in avanti.
1 - non confonda il taglia e cuci di cui parlo in questo video, spesso funzionale a colmare mancanze degli artisti, con le esigenze che implicano a volte la necessità di overdub. Sono cose diverse e con motivazioni differenti. 2 - fra qualche giorno parlerò della "creatività tecnica" in sede di registrazione nell'ambito rock, che, pure, è cosa profondamente diversa. A breve un video specifico.
E poi c’è Sokolov che vieta qualsiasi tipo di editing per contratto e nei suoi dischi si ascolta qualsiasi colpo di tosse, la pioggia fuori dal teatro e sembra di esserci stati davvero.
@@VelutLunaMusic Non mi viene permesso di postare link esterni, ma cito un articolo facilmente recuperabile da "grammophone" dove si dice citando un'intervista "'The business of making records has worried me so much and I'm only just beginning to come to terms with it or, rather, I've found a solution. I'm delighted to say that I've made my last "studio" disc. From now on everything will be live, all or nothing, selected from a mountain of tapes waiting for me in Paris. I cause lots of problems because I don't believe in editing and splicing - a bit of this, a bit of that. I never play anything the same way twice, the acoustics vary from hall to hall and so do the off-stage noises of my audiences. My producers and engineers tear their hair out on my behalf but I refuse to compromise. I believe in the real thing.' "
Il Suo messaggio è importante! Mi riconosco nelle Sue parole: sono caduto spesso anche io nella trappola della comodità ma , per quanto possa contare un modestissimo canale musicale come il mio, non mi sono mai trovato a mio agio con la registrazione “tagliuzzata”. Che fare? Tornare indietro…. Ovvero studiare e studiare! Ma spesso la comodità sovrasta la voglia di lavorare e di prepararsi adeguatamente alla registrazione. L’unica mia personalissima consolazione è il fatto di essere consapevole dei limiti e di trovarmi interiormente disagio quando effettuavo più di 4 tagli ogni brano, sia per il lavoro aggiuntivo da svolgere al computer, sia la consapevolezza della mediocrità delle mie capacità. In ultima istanza dopo molto lavoro cerco di svolgere le mie piccole registrazioni amatoriali senza neanche un taglio e, quando riesco, mi reputo in pace con me stesso.
Sessa, idenica censura e disprezzo, esattamente come i tagli di Glen Gould. Frutto di manie di natura principalmente psicologica, anche se, COME HO DETTO A CHIARE LETTERE, loro se lo potevano permettere a livello morale. Se poi non capite concetti così semplici, non è un problema mio.
@@VelutLunaMusic Buongiorno, è stato chiarissimo e mi trova totalmente d’accordo. Anche molti critici musicali, già da quegli anni, hanno spesso disapprovato questo tipo di intervento. Il mio breve commento era volto a rimarcare quanto da Lei detto e mi dispiace di essere stato frainteso (ho citato Karajan perché forse è stato quello che ha più “abusato” nell’uso dell’editing). La seguo sempre con molto interesse e La saluto cordialmente.
Conclusione mia volutamente provocatoria, non nei suoi confronti bensì degli "artisti": a questo punto si farebbe prima a dare in pasto un file MIDI con dei buoni suoni e investire su missaggio e mastering, risparmiando tempo e soldi. Tanto, che senso ha? A casa mi veniva? Le riprese multiple ci stanno, se non arriviamo a numeri kubrickiani, ma per 3 minuti e mezzo, siamo al livello dei primi mesi con l'Hanon però fai il "professionista". Siamo peggio che il doping nello sport, visto che per quanto aiutato, l'atleta deve comunque eseguire l'intera preformance per conto proprio, qui no. A quel punto, mi leggo lo spartito ;) Fine perfida provocazione.
![La Prima Guerra Mondiale dell'Italia - di Alessandro Barbero [2018]](http://i.ytimg.com/vi/zF7GQxoNokQ/mqdefault.jpg)
Riassumo qui un' unica risposta in evidenza, ad una domanda che mi è stata rivolta con frequenza, sia qui nei commenti che in privato, ovvero, in sintesi:
"Ma come fanno dal vivo, questi che editano tantissimo su disco?"
Ancora una volta bisogna suddividere la risposta in due punti:
1 - QUELLI BRAVI, offriranno dal vivo la medesima qualità e intensità che potete trovare su disco, con la differenza che dal vivo, inevitabilmente, potranno esserci piccole sbavature tecniche, magari qualche umanissimo e accettabilissimo errore, che appunto, l'abitudine, la stampa, la comodità realizzativa, hanno portato ad eliminare in registrazione attraverso l'editing. Ma la qualità musicale, intesa in senso ampio, ovviamente ci sarà anche dal vivo.
2 - QUELLI SCARSI, offrirano dal vivo esibizioni sciatte, spesso afflitte da fatica esecutiva e certamente errori, che magicamente su disco si trasformano in prestazioni di buon livello, esenti da qualunque errore, grazie all'editing serrato e alle diavolerie elettroniche che si possono fare sul suono. E badate bene: purtroppo, chi frequenta i concerti di musica classica con attenzione (...e non con l'abitudine ormai triste e automatica dell'ultrasessantenne che va al concerto perchè fa l'abbonamento da vent'anni e lì trova l'occasione per salutare amiche e amici della canasta...) di questo abbassamento qualitativo se ne rende ben conto.
👏👏👏 Concordo al 100%. Ci vuole coraggio per opporsi allo status quo, perdendoci del proprio per affermare un principio. Stima.
Tutto perfetto e pienamente d'accordo.. Certo che è sconvolgente anche in questo ambito.Consiglio il cambio del logo in NO EDITING, più semplice e capibile anche in ambito internazionale.Buon lavoro
Ciao Marco video molto interessante no sapevo sinceramente di questa pratica nella musica classica grazie mille 👍🏻 magari andrò più spesso a vedere dei concerti dal vivo
Grande sei fantastico. Grazie di avermi illuminato. Adesso capisco perché faccio sempre più fatica ad ascoltare la musica modena. E' talmente pasticciata che è la bassa qualità del suono che mi disturba.
Bravo! Avanti così
Sinceramente non avevo idea di quanto potessero essere "patchwork" i dischi di classica. Direi, impressionante, anche se la qualità del risultato è generalmente tanto precisa da non far trasparire l'inganno. Comunque l'iniziativa di Velut Luna mi sembra lodevole e credo che troverà anche molti musicisti disposti ad andare un po' controcorrente mettendosi in gioco.
Avvenne una cosa simile quando alcune reti televisive decisero di ritornare alla presa diretta dopo anni di "playback assassino". Grazie del video
Ciao,sono un fonico di 67 anni ancora in attività ( fortunatamente) ho ancora nella mia valigetta di attrezzature foniche il kit della BASF per l'editing su nastro per REVOX e li la lascio forse nostalgia ma mi piace l'idea di non toglierla per creare più spazio,con affetto eti seguo spesso ti ammiro per la tua coerenza di pensiero e grande esperienza saluti AMERIGO
Grazie per la condivisione. Sapevo di modifiche dell'intonazione e velocità... ma sapere che tra musicisti e produttori ci fosse questa pratica, come dire, di ciak a livello diriprese di soap opera, questo no, no lo sapevo. Grazie!
Non avevo idea di tutto ciò nella classica... 😮
Molto interessante, non sapevo che si arrivasse a certi livelli nella classica
La ringrazio mi ha aperto un po' gli occhi, sono cose che conosco pochissimo. Mi piacerebbe anche sapere se a suo modo di vedere il peggioramento nella qualità dei musicisti è in qualcje modo legato alla riforma che ha trasformato in università i conservatori.
Brueggen diceva studiate per fare 100 volte giusto o bene addirittura, così si va in concerto e registrazione sicuri
Grandioso
Bravissimo, ma questi poi come fanno i concerti? 😅 È per questo che noi Popolo amiamo Battisti e i Nomadi, Rino Gaetano e tanti altri. Ecco perché a pelle capiamo che l'analogico è sincero. Bravissimo, tieni duro, cerca solo di moderare il rancore che si sente, giusto, ma...meglio indirizzarlo verso l'aiuto. Abbiamo bisogno di aiuto per capire bene, ciò che succede veramente. Non solo nella musica! Grazie
Bravo...
Concordo pienamente
non compro dischi di musica classica dai primissimi anni 2000 perchè sapevo del problema dell' editing, e quello che una volta spendevo in dischi lo ho speso in concerti
veramente fantastico. Il fatto (l'editing anche pesante) noi appassionati l'abbiamo sempre sospettato e anzi saputo, ma la misura di tali interventi ,che si evince da questo suo prezioso video, getta una luce ancora diversa.....
ah, allora scopro che le mie registrazioni domestiche (non mi permetto di linkare qui) erano onestissime!......E dire che ho sempre pensato (e continuo a pensarlo eh) di NON essere un bravo/vero pianista poiche' registravo 3-4 minuti per volta (1-2 takes). Grazie come sempre per i suoi contributi, e grazie anche per alcuni suoi CD che hanno messo alla frusta il mio impianto, che iniziava a godere di eccessiva considerazione.......registrazioni sontuose, altroche'.
come si può non amare questo canale?
Complimenti! Ce ne fossero tanti…
Un paio di curiosità:
1. Anche i concerti delle grandi orchestre sinfoniche (magari ripresi non in studio, ma dal vivo) sono soggetti ad editing?
2. Il magnifico album "Gustav Holst - The Planets" è stato editato?
1 - Sì, ma per ovvi motivi con un numero di tagli inferiore alle registrazioni dei solisti e della musica da camera;
2 - se si riferisce al mio Velut Luna, sì, nello stile "moderato" di cui ho parlato nel video.
Video MOOLTO interessante. Mi scappa una domanda.
Io sono appassionato di musica sinfonica - leggi: orchestra. L'editing spinto avviene anche nel caso dei dischi d'orchestra?
Così spinto come descritto nell'esempio verbale no, anche per motivi logistici, ma comunque sì, si fa molto editing anche in questo caso.
Barsanti mezza giornata di meno mi sento a posto almeno o quasi fiera, capisco bene quello che vuoi dire
Un minimo di editing ci sta, come appunto specificato nel video. Ma io adoro invece l'errore, l'imprecisione, il suono estraneo inciso per sbaglio perche' rende tutto piu' umano!
Interessantissimo! Ma anche i cosiddetti "live" sono afflitti da questa pratica? Cioè se acquisto un DVD o un Blu-ray (che contengono anche le immagini) ci sono questi artefatti? Un grande saluto da un appassionato di musica padovano.
assolutamente sì... spesso, non sempre, ma spesso sono frutto di editing fra live vero e proprio, magari due o tre differenti concerti nello stesso spazio, e poi sedute di correzione, sempre nello stesso spazio. Fa conto che POTENZIALMENTE ad ogni stacco della camera, può corrispondere un taglio di editing musicale.
Io mi sarei immaginato che operazioni del genere venissero effettuate solo nelle produzioni di più basso livello. Sarei curioso di sapere a questo punto se sia pratica comune anche effettuare sovraincisioni di ensemble orchestrali anziché registrare tutti gli strumenti insieme. Mi piacerebbe inoltre che dedicasse una puntata alle pratiche di editing "virtuose" in ambito rock, dai Beatles in avanti.
1 - non confonda il taglia e cuci di cui parlo in questo video, spesso funzionale a colmare mancanze degli artisti, con le esigenze che implicano a volte la necessità di overdub. Sono cose diverse e con motivazioni differenti.
2 - fra qualche giorno parlerò della "creatività tecnica" in sede di registrazione nell'ambito rock, che, pure, è cosa profondamente diversa. A breve un video specifico.
E poi c’è Sokolov che vieta qualsiasi tipo di editing per contratto e nei suoi dischi si ascolta qualsiasi colpo di tosse, la pioggia fuori dal teatro e sembra di esserci stati davvero.
...e dove avrebbe letto questa notizia??? Non è così, mi creda. E non mi riferisco a tosse e pioggia, che certamente si sentono...
@@VelutLunaMusic Non mi viene permesso di postare link esterni, ma cito un articolo facilmente recuperabile da "grammophone" dove si dice citando un'intervista "'The business of making records has worried me so much and I'm only just beginning to come to terms with it or, rather, I've found a solution. I'm delighted to say that I've made my last "studio" disc. From now on everything will be live, all or nothing, selected from a mountain of tapes waiting for me in Paris. I cause lots of problems because I don't believe in editing and splicing - a bit of this, a bit of that. I never play anything the same way twice, the acoustics vary from hall to hall and so do the off-stage noises of my audiences. My producers and engineers tear their hair out on my behalf but I refuse to compromise. I believe in the real thing.' "
Il Suo messaggio è importante! Mi riconosco nelle Sue parole: sono caduto spesso anche io nella trappola della comodità ma , per quanto possa contare un modestissimo canale musicale come il mio, non mi sono mai trovato a mio agio con la registrazione “tagliuzzata”. Che fare? Tornare indietro…. Ovvero studiare e studiare! Ma spesso la comodità sovrasta la voglia di lavorare e di prepararsi adeguatamente alla registrazione. L’unica mia personalissima consolazione è il fatto di essere consapevole dei limiti e di trovarmi interiormente disagio quando effettuavo più di 4 tagli ogni brano, sia per il lavoro aggiuntivo da svolgere al computer, sia la consapevolezza della mediocrità delle mie capacità. In ultima istanza dopo molto lavoro cerco di svolgere le mie piccole registrazioni amatoriali senza neanche un taglio e, quando riesco, mi reputo in pace con me stesso.
Buongiorno Marco, un laureato in economia può lavorare nel mondo della musica? Nessuno meglio di te potrebbe aiutarmi. Per favore.
A che pro? Il mondo della musica è morto e sepolto. Lassa perde'.
@@VelutLunaMusic Peccato, se lo dici tu mi fido.. sarebbe un mio sogno dopo l'università.
Che dire dei tagli e cuci di Karajan negli anni 70 e 80 ?
Sessa, idenica censura e disprezzo, esattamente come i tagli di Glen Gould. Frutto di manie di natura principalmente psicologica, anche se, COME HO DETTO A CHIARE LETTERE, loro se lo potevano permettere a livello morale.
Se poi non capite concetti così semplici, non è un problema mio.
@@VelutLunaMusic Buongiorno, è stato chiarissimo e mi trova totalmente d’accordo. Anche molti critici musicali, già da quegli anni, hanno spesso disapprovato questo tipo di intervento. Il mio breve commento era volto a rimarcare quanto da Lei detto e mi dispiace di essere stato frainteso (ho citato Karajan perché forse è stato quello che ha più “abusato” nell’uso dell’editing). La seguo sempre con molto interesse e La saluto cordialmente.
Conclusione mia volutamente provocatoria, non nei suoi confronti bensì degli "artisti": a questo punto si farebbe prima a dare in pasto un file MIDI con dei buoni suoni e investire su missaggio e mastering, risparmiando tempo e soldi. Tanto, che senso ha? A casa mi veniva? Le riprese multiple ci stanno, se non arriviamo a numeri kubrickiani, ma per 3 minuti e mezzo, siamo al livello dei primi mesi con l'Hanon però fai il "professionista". Siamo peggio che il doping nello sport, visto che per quanto aiutato, l'atleta deve comunque eseguire l'intera preformance per conto proprio, qui no. A quel punto, mi leggo lo spartito ;) Fine perfida provocazione.
Grazie, mi sembra particolarmente serio e onesto
lui o lei .. only 😄
Assolutamente concorde su tutto. Però, che tristezza, che delusione, che squallore.... non si salva nemmeno la classica.
E il resto della musica non classica che registri? Adotti lo stesso principio?
Il discorso non sipuò risolvere in una risposta breve. E INFATTI DEDICHERO' UN NUOVO VIDEO A QUESTO TEMA, MOLTO PRESTO.
Abbasso l'editing e Lunga vita a Vellute Luna
VELUT LUNA