Riflessione moto interessante. Ad Erminio Annunzi, un mio ex professore, piaceva parlare delle diverse interpretazioni del paesaggio e di quanto si potesse fare semplicemente con un bosco, un fiume e magari qualche collina, inutile dire che all'inizio non capivamo la sua visone apparentemente ristretta e vecchio stile. Col tempo andando a studiare anche diversi autori capisci che è la visione del fotografo l'elemento fondamentale, il soggetto è si importante ma se non vedi (come diceva Fontana) non riuscirai mai a scattare delle immagini significative. Ghirri scattava soggetti comuni alla portata di tutti eppure prima di lui quella visione praticamente non esisteva, adesso vediamo i suoi paesaggi ovunque. Sono d'accordo col discorso delle foto wow, servono per i like ma non alla fotografia, aggiungo che molti di noi oggi fanno fatica a progettare, non solo la foto di paesaggio con la montagna il fiume e la stellata, ma proprio un lavoro con un rigore nella visione e nel significato di ogni singolo scatto. Ora, non tutti siamo michael kenna o ernst haas ma anche loro per ottenere quei risultati hanno dovuto prima progettare e poi lavorare (TANTO) dallo scatto alla stampa. Sicuramente non raggiungeremo mai quel livello lavorando alla giornata o spendendo 6000 euro per una leica. Concludo che il territorio ha molte più cose da offrirci di quanto immaginiamo, ma dobbiamo cercarle e passarci tanto tempo, si sa mai che un progetto all'apparenza banale non possa suscitare più interesse dell'ennesimo reportage sull'india.
Essenzialità ,grande tecnica fotografica e tanta preparazione culturale si trovano nella foto che ci hai proposto . L’assenza di figure umane in un contesto potenzialmente affollato e’ forse una delle possibili chiavi di lettura . Interessante la tua riflessione sulle sdraio vuote . Grazie Damiano un ottimo video
Ciao Damiano, ti ringrazio per lo spunto fotografico. Condivido pienamente lo spirito di Fay, la fotografia di paesaggio può e deve anche essere denuncia del degrado e delle cicatrici inferte dall’uomo al pianeta, ed è quello che cerco di esprimere in alcuni dei miei scatti, certo è che non sono sempre apprezzati dall’osservatore comune
grazie come al solito per il contenuto di livello . Sta nella capacità introspettiva ed riflessiva degli spettatori nel cogliere tutte queste sfumature .. sempre più difficile in una società che va troppo veloce e la soglia di attenzione anche nelle piccole cose è sempre più labile .
Paesaggio e territorio.....una sottile, formale e sostanziale differenza stilistica, concettuale e filosofica. Relativamente alla valutazione di una foto non si può ridurre la cosa ad una diagramma, ad un indice. Fotografare è soprattutto osservare quello che ti circonda. E non solo in termini visivi: il tempo, inteso come scorrere delle ore, non ha dimensione o immagine. E' solo una convenzione. La foto gli rende giustizia. Sono le immagini semplici le foto più potenti: sotto tutti i punti di vista.
Bellissima lezione. L'uomo è assente come figura, ma la sua impronta rimane nel tempo. Bisogna rallentare e riflettere, e non scrollare ogni secondo...
Ciao Damiano, sono un amante del "less is more" e faccio davvero fatica a trovare emozione in questa immagine. Ottima analisi da parte tua ma, al di là dell'effetto wow che anch'io non apprezzo, secondo me una foto deve dare emozione oltre che un significato... Grazie per il video. Un abbraccio
Ciao Damiano, analisi molto interessante e istruttiva di una foto che apparentemente, a prima vista, sembra una foto banale, invece attraverso la tua descrizione si può apprezzare lo scatto e farci ragionare sulle tante facce della fotografia. Interessante la scelta di non inserire figure umane, un po' come una foto di Basilico. Bel video grazie.
Fotografia fantastica! la luce é precisa per la storia che questa foto ci racconta! Fay Godwin con questa foto si attirò le critiche degli storici tradizionali per non aver aderito all'estetica pittoresca prevista per le rovine dell'abbazia. Oggi molti direbbero...la stessa stupida cosa.
L’eccezionalismo, ossia il pensare che l’esperienza estetica sia ristretta a poche vette sublimi, riguardi lo straordinario e non il quotidiano, ciò che è fuori dal comune e non ciò che incontriamo in continuazione, è un cattivo consigliere, e questo sia che si tratti di opere d’arte sia che si tratti di paesaggio. Come l’esperienza artistica non è fatta solo di capolavori, ma di tante opere d’arte di valore diverso, e anche minori o minime, così parlare di esperienza del paesaggio e di una valutazione del paesaggio non significa per nulla restringere quest’esperienza ai paesaggi che si eccettuano dall’ordinarietà. Al contrario, significa affermare che tutti i luoghi hanno una valenza estetica, e che anzi è precisamente questo valore estetico che concorre a fissarli nella loro individualità e identità. Il che, ovviamente non significa che qualsiasi luogo ci piaccia e ci soddisfi, ma che anche la reazione che proviamo di fronte a paesaggi devastati, dissonanti o manomessi è una reazione estetica, che spesso connota e identifica quei luoghi più efficacemente dei dati ambientali o sociologici. Paolo D'Angelo, Estetica e paesaggio. Il Mulino 2009
Le foto wow sono come le pillole del viagra altro che integratori! Na' botta e via. Servono iniezioni di cultura fotografica vera. Continuate così, chi l'ha duro, la vince!
Cavolo non ci avevo pensato ma è vero. Forse mi è venuto in mente perché in un angolo della mia mente avevo riposto quella parte del film. Grazie per avermelo ricordato!
La mia impressione è che quando si tratta di Autori è molto riduttivo focalizzarsi su una sola immagine dalla quale evincere le attenzioni comunicative dell'autore stesso. La lettura della singola immagine è un esercizio utilissimo che mi piacerebbe fare periodicamente con qlc, perché aiuta tanto ad allargare la propria mappa visuale. Immagini come questa sono una sfida, perché apparentemente piatte e ordinarie, rivelano invece una serie di livelli che le rivalutando dalla prima, superficiale e fugace lettura. Quanto qs livelli "attribuiti" siano dell'autore e non dell'osservatore lo si desume dall'intero lavoro a cui l'immagine appartiene. Nelle mie sensazioni resta che qs foto mi parla di marginalità, massificazione, persino abbandono. Di qualcuno che non c'è la fa in quel grande parcheggio di roulotte.
Che cosa ci dice l'autrice ? Oltre guardare bisogna vedere.E per vedere occorre partecipare a ciò che ci circonda.Gli occhi ce li abbiamo tutti uguali.I sentimenti invece?....
Più che paesaggista da questa foto vedo un Reportage fotografico! Quindi non è una paesaggista ma una reporter almeno da questo scatto! Ovviamente non è il mio genere in quanto perfezionista sia dello scatto, che dei contenuti e delle emozioni che crea una serie di scatti e del risultato della stampa finale...di questo scatto( come anche detto da te nella parte Prettamente prestazionale) non c'è nulla! Non c'è cura pure nella stampa che sicuramente è stata fatta in analogico in camera oscura!
Una foto “wow” non potrà mai essere una foto profonda, ma solamente una foto da like di un millisecondo e sarà dimenticata nello stesso momento del like. Odio personalmente le foto “wow”, le trovo banali. Un mio punto di vista. Ognuno può pensarla come vuole.
Grazie Damiano per averci fatto conoscere quest’artista. Raccomando a tutti questo video ua-cam.com/video/YSpq3h7M1AM/v-deo.htmlsi=ewuLbnahUScHxVJK È il tipo di fotografia a cui mi vorrei ispirare. A mio modesto parere sono dei capolavori.
ua-cam.com/video/4JE8I44Ak7o/v-deo.htmlsi=Ze9oAPnw0M55lS7Z Sto guardando questo video grazie a te. Che dire: FANTASTICO. Una donna semplice, forte, appassionata di fotografia, tenace. E ci ha lasciato nel lontano 2005. Non ci sono parole per rendere l'idea di chi fosse. Guardate il video che ho linkato. A me ha lasciato emozioni discordanti, ma forti. Grande rispetto per lei. Grazie
Questa foto è un racconto profondo, da te raccontata magicamente .
Riflessione moto interessante. Ad Erminio Annunzi, un mio ex professore, piaceva parlare delle diverse interpretazioni del paesaggio e di quanto si potesse fare semplicemente con un bosco, un fiume e magari qualche collina, inutile dire che all'inizio non capivamo la sua visone apparentemente ristretta e vecchio stile. Col tempo andando a studiare anche diversi autori capisci che è la visione del fotografo l'elemento fondamentale, il soggetto è si importante ma se non vedi (come diceva Fontana) non riuscirai mai a scattare delle immagini significative. Ghirri scattava soggetti comuni alla portata di tutti eppure prima di lui quella visione praticamente non esisteva, adesso vediamo i suoi paesaggi ovunque. Sono d'accordo col discorso delle foto wow, servono per i like ma non alla fotografia, aggiungo che molti di noi oggi fanno fatica a progettare, non solo la foto di paesaggio con la montagna il fiume e la stellata, ma proprio un lavoro con un rigore nella visione e nel significato di ogni singolo scatto. Ora, non tutti siamo michael kenna o ernst haas ma anche loro per ottenere quei risultati hanno dovuto prima progettare e poi lavorare (TANTO) dallo scatto alla stampa. Sicuramente non raggiungeremo mai quel livello lavorando alla giornata o spendendo 6000 euro per una leica. Concludo che il territorio ha molte più cose da offrirci di quanto immaginiamo, ma dobbiamo cercarle e passarci tanto tempo, si sa mai che un progetto all'apparenza banale non possa suscitare più interesse dell'ennesimo reportage sull'india.
Perfetto!
Essenzialità ,grande tecnica fotografica e tanta preparazione culturale si trovano nella foto che ci hai proposto . L’assenza di figure umane in un contesto potenzialmente affollato e’ forse una delle possibili chiavi di lettura . Interessante la tua riflessione sulle sdraio vuote . Grazie Damiano un ottimo video
Grazie a te!
Ciao Damiano, ti ringrazio per lo spunto fotografico.
Condivido pienamente lo spirito di Fay, la fotografia di paesaggio può e deve anche essere denuncia del degrado e delle cicatrici inferte dall’uomo al pianeta, ed è quello che cerco di esprimere in alcuni dei miei scatti, certo è che non sono sempre apprezzati dall’osservatore comune
Grande Giovanni! Mi fa piacere leggere queste parole. Grazie
chiaro e interessante
grazie come al solito per il contenuto di livello . Sta nella capacità introspettiva ed riflessiva degli spettatori nel cogliere tutte queste sfumature .. sempre più difficile in una società che va troppo veloce e la soglia di attenzione anche nelle piccole cose è sempre più labile .
Hai scritto bene..., rallentare per vedere. Bresson diceva che per vedere la fotografia occorreva camminare lentamente.
Grazie, lezione molto preziosa e stimolante
Grazie a te
Ciao Damiano, grazie e condivido la tua analisi, foto ben costruita e bel documento👍
Grazie
Grazie mille , sono d'accordo con te
Ottima riflessione..
Grazie Nicola
Grazie mille per il vostro parere lavoro e sostegno alla nostra passione
Grazie a te!
Paesaggio e territorio.....una sottile, formale e sostanziale differenza stilistica, concettuale e filosofica.
Relativamente alla valutazione di una foto non si può ridurre la cosa ad una diagramma, ad un indice.
Fotografare è soprattutto osservare quello che ti circonda. E non solo in termini visivi: il tempo, inteso come scorrere delle ore, non ha dimensione o immagine. E' solo una convenzione. La foto gli rende giustizia.
Sono le immagini semplici le foto più potenti: sotto tutti i punti di vista.
Bellissima lezione.
L'uomo è assente come figura, ma la sua impronta rimane nel tempo.
Bisogna rallentare e riflettere, e non scrollare ogni secondo...
Ciao William ormai ci conosciamo e sappiamo di avere visioni comuni
Grazie del suggerimento, vado a studiare quest'autrice!
Con questo post ci hai resi felici. Grazie
Ciao Damiano, sono un amante del "less is more" e faccio davvero fatica a trovare emozione in questa immagine. Ottima analisi da parte tua ma, al di là dell'effetto wow che anch'io non apprezzo, secondo me una foto deve dare emozione oltre che un significato... Grazie per il video. Un abbraccio
Ciao Emiliano Barthes parlava di punctum e studium.., prova ad approfondire questo concetto
@riflessionifotografiche prendo atto
Ciao Damiano, analisi molto interessante e istruttiva di una foto che apparentemente, a prima vista, sembra una foto banale, invece attraverso la tua descrizione si può apprezzare lo scatto e farci ragionare sulle tante facce della fotografia. Interessante la scelta di non inserire figure umane, un po' come una foto di Basilico. Bel video grazie.
Grazie a te Massimo. La foto con il sigaro Top
Fotografia fantastica! la luce é precisa per la storia che questa foto ci racconta! Fay Godwin con questa foto si attirò le critiche degli storici tradizionali per non aver aderito all'estetica pittoresca prevista per le rovine dell'abbazia. Oggi molti direbbero...la stessa stupida cosa.
Si vero fu molto criticata. Ma il tempo è galantuomo.
L’eccezionalismo, ossia il pensare che l’esperienza estetica sia ristretta a poche vette sublimi, riguardi lo straordinario e non il quotidiano, ciò che è fuori dal comune e non ciò che incontriamo in continuazione, è un cattivo consigliere, e questo sia che si tratti di opere d’arte sia che si tratti di paesaggio. Come l’esperienza artistica non è fatta solo di capolavori, ma di tante opere d’arte di valore diverso, e anche minori o minime, così parlare di esperienza del paesaggio e di una valutazione del paesaggio non significa per nulla restringere quest’esperienza ai paesaggi che si eccettuano dall’ordinarietà. Al contrario, significa affermare che tutti i luoghi hanno una valenza estetica, e che anzi è precisamente questo valore estetico che concorre a fissarli nella loro individualità e identità. Il che, ovviamente non significa che qualsiasi luogo ci piaccia e ci soddisfi, ma che anche la reazione che proviamo di fronte a paesaggi devastati, dissonanti o manomessi è una reazione estetica, che spesso connota e identifica quei luoghi più efficacemente dei dati ambientali o sociologici.
Paolo D'Angelo, Estetica e paesaggio. Il Mulino 2009
Perfetto. Grazie per aver riportato anche sul nostro canale queste importanti considerazioni.
Per chi ha voglia di riflessioni profonde sul paesaggio, “La bellezza in fotografia” di Robert Adams.
Ciao Roberto, hai fatto bene a condividere questo libro. Bellissimo!
Foto bellissima
Le foto wow sono come le pillole del viagra altro che integratori! Na' botta e via. Servono iniezioni di cultura fotografica vera. Continuate così, chi l'ha duro, la vince!
Bellissima metafora :))))
3:30 ogni volta che fai quell'esempio mi ricordi sempre il libro di poesie dell'attimo fuggente che vuole misurare la grandezza di un autore.
Cavolo non ci avevo pensato ma è vero. Forse mi è venuto in mente perché in un angolo della mia mente avevo riposto quella parte del film. Grazie per avermelo ricordato!
Reculver Abbey sulla Saxon shore way ( costa del Kent) Grazie mariano.
Perfetto Aristide
La mia impressione è che quando si tratta di Autori è molto riduttivo focalizzarsi su una sola immagine dalla quale evincere le attenzioni comunicative dell'autore stesso.
La lettura della singola immagine è un esercizio utilissimo che mi piacerebbe fare periodicamente con qlc, perché aiuta tanto ad allargare la propria mappa visuale.
Immagini come questa sono una sfida, perché apparentemente piatte e ordinarie, rivelano invece una serie di livelli che le rivalutando dalla prima, superficiale e fugace lettura.
Quanto qs livelli "attribuiti" siano dell'autore e non dell'osservatore lo si desume dall'intero lavoro a cui l'immagine appartiene.
Nelle mie sensazioni resta che qs foto mi parla di marginalità, massificazione, persino abbandono. Di qualcuno che non c'è la fa in quel grande parcheggio di roulotte.
Ti ringrazio per l'interessante commento.
Non c'è troppo cielo?
Che cosa ci dice l'autrice ?
Oltre guardare bisogna vedere.E per vedere occorre partecipare a ciò che ci circonda.Gli occhi ce li abbiamo tutti uguali.I sentimenti invece?....
Più che paesaggista da questa foto vedo un Reportage fotografico! Quindi non è una paesaggista ma una reporter almeno da questo scatto! Ovviamente non è il mio genere in quanto perfezionista sia dello scatto, che dei contenuti e delle emozioni che crea una serie di scatti e del risultato della stampa finale...di questo scatto( come anche detto da te nella parte
Prettamente prestazionale) non c'è nulla! Non c'è cura pure nella stampa che sicuramente è stata fatta in analogico in camera oscura!
ua-cam.com/video/YSpq3h7M1AM/v-deo.htmlsi=BOBVbHkfn5cC9Ec9
ua-cam.com/video/4JE8I44Ak7o/v-deo.htmlsi=8fhsX1LE9FEXKJsj
Una foto “wow” non potrà mai essere una foto profonda, ma solamente una foto da like di un millisecondo e sarà dimenticata nello stesso momento del like. Odio personalmente le foto “wow”, le trovo banali.
Un mio punto di vista. Ognuno può pensarla come vuole.
Grazie Damiano per averci fatto conoscere quest’artista. Raccomando a tutti questo video ua-cam.com/video/YSpq3h7M1AM/v-deo.htmlsi=ewuLbnahUScHxVJK
È il tipo di fotografia a cui mi vorrei ispirare. A mio modesto parere sono dei capolavori.
ua-cam.com/video/4JE8I44Ak7o/v-deo.htmlsi=Ze9oAPnw0M55lS7Z
Sto guardando questo video grazie a te.
Che dire: FANTASTICO.
Una donna semplice, forte, appassionata di fotografia, tenace.
E ci ha lasciato nel lontano 2005.
Non ci sono parole per rendere l'idea di chi fosse.
Guardate il video che ho linkato.
A me ha lasciato emozioni discordanti, ma forti.
Grande rispetto per lei.
Grazie
Grazie 🙏