Interessanti riflessioni! Non commento mai ma ultimamente sto cercando di farlo ogni tanto sperando che le interazioni possano dare più visibilità ai canali di giochi da tavolo e più gente in Italia inizi a conoscerli. Il problema principale del mio acquisto di espansioni deriva esattamente da questo, in Italia siamo ancora in pochi dentro questo mondo quindi le stampe sono per la maggior parte delle volte limitate ed ho sempre quel senso di "ah c'è l'espansione di quel gioco, devo prenderla subito che magari fra 6 mesi diventa introvabile". Cose del genere mi succedono anche con i giochi in se. Da poche settimane ho preso Circadians caos e ordine, edizione italiana quindi (preferisco sempre prendere cose in Italiano in modo che se al tavolo c'è qualcuno che non conosce bene l'inglese non si pongono problemi di lingua) e volevo prenderla intorno a luglio/agosto, l'avevo scoperta grazie a una classifica di un altro creatore, avevo guardato due tre recensioni, una paio di tutorial, qualche recensione scritta su qualche blog e commenti degli utenti e mi ero deciso che sarebbe stato appunto il mio prossimo gioco. Vado sui vari siti su cui compro di solito per vederne il prezzo e noto "non disponibile", "non disponibile", "disponibilità limitata" e un sito che probabilmente stava finendo le scorte anch'esso e l'aveva messo al 30% di sconto per quella settimana e sono finito a comprarlo subito per paura che questa estate non sarei più riuscito a trovarlo da nessuno parte (guardato pure su amazon diceva (disponibili solo 3 copie). Questo secondo me è un problema che deriva dal fatto di essere un settore di nicchia. Per farla breve capita di scoprire tramite recensioni giochi di anche solo 3 anni fa che potrebbero interessarmi e rendermi conto che ormai sono già introvabili e chissà quando faranno una ristampa. Questo è il motivo per cui di solito se vedo una espansione di un gioco che al momento mi piace, anche se ho solo tre partite all'attivo, mi viene da prenderla subito, semplice paura di non poterla più trovare. Restando sull'esempio di Circadians caos e ordine l'unica piccola espansione fatta fino ad ora in italiano è già esaurita ovunque e quindi appena la troverò disponibile mi sentirò di doverla prendere subito perché chissà se mi capiterà ancora di trovarla. Andando sul discorso effettivo delle espansioni concordo pienamente con te, con kickstarter ormai sono a un livello imbarazzante, puntano solo di quel senso di successivia introvabilità per far prendere versioni complete di tutto a prezzi altissimo spesso piene di cose inutili e puramente estetiche. Per principio infatti non faccio mai kickstarter tanto sono in questo mondo da solo 4/5 anni quindi di giochi potenzialmente da recuperare, uniti a tutti quelli che escono tutti i mesi, ne ho una valanga tra cui scegliere. Per le espansioni in se concordo pienamente sul primo punto da te citato, per i giochi con le fazioni le trovo quasi fondamentali, farle uscire subito lo trovo ridicolo, non danno respiro al gioco, io penso che dovrebbero uscire dopo 3/4 anni quando si ha avuto effettivamente il tempo di giocarlo per bene e spolparlo, giusto per dargli nuova linfa e nuovi input per andarlo a giocare (magari se ho pagato il gioco 70 euro per una espansione mi aspetto di spenderne 25/30 max... ma questo è un altro discorso ancora e mi sono già dilungato troppo). Un esempio di espansione ben fatta per me è quello di cash & rad per DEI divide et impera (giocone di cui si è parlato troppo poco secondo me, con il mio gruppo lo giochiamo tantissimo, per farlo breve controllo territori e maggioranze) che porta due nuove fazioni (in dei le fazioni sono lievemente asimmetriche) e la possibilità di giocarlo fino a 6 giocatori! (Prima era da 2 a 4). Queste sono le espansioni che voglio, le meccaniche del gioco devono essere le stesse, al massimo qualche piccola componente in più per dare quel pizzico di variabilità e quella piccola aria di novità. Finisco qua perché ho già scritto troppo nonostante abbia provato a tagliare ovunque ma è un tema di cui si potrebbero scrivere migliaia di righe! In ultima però, come altro esempio di buona espansione, aggiungerei quelle che danno nuove mappe da poter usare (es. Barrage)
Grazie mille Lorenzo, bellissimo commento! La "scarcity" è senza dubbio collegata in qualche modo al fatto che il gioco da tavolo sia qui da noi ancora un hobby di nicchia: ma va detto che spesso è anche una pura e semplice strategia di marketing, e se guardi i video dei creator americani sentirai che parecchi giochi sono difficili da reperire anche da quelle parti. Quello del gioco da tavolo è un hobby di nicchia anche nei contesti in cui è molto più sviluppato che da noi: forse è un hobby di nicchia per sua natura e sarà sempre così.
Esatto, la mia impressioni è che ai produttori vada anche bene che resti di nicchia e non cerchino più di tanto di farlo uscire da ciò, solo negli ultimi anni con la piccola ma costante crescita dei canali che trattano questo genere si sta iniziando ad allargare. Il fatto che ciò che si vede dall'esterno sia solo "prodotto da bambini" inoltre non aiuta. Nei supermercati o grandi centri commerciali gli unici giochi che si trovano sono per bambini e uno su siti di giochi da tavolo o negozi specializzati in essi non può capitarci per caso e rendersi conto di cosa esattamente sia. Alla TV le uniche pubblicità che sono state date sono di giochi come indovina chi, riferite ad un pubblico di bambini e quindi condite di scenette abbastanza imbarazzanti per attirare il target a cui si riferivano. Quando non era indovina chi erano cose come "acchiappa la cacca" che nel momento in cui vai a dire a qualcuno che di venerdì sera ti trovi con amici a giocare a giochi da tavolo capisco anche il suo sguardo stranito visto che la sua conoscenza è limitata a questi giochi uniti al Monopoli, risiko e scarabeo. Concludendo con una parentesi su ciò che ho scritto a inizio commento, riguardo al settore di nicchia che vuole rimanere di nicchia, ciò è riferito alle basse stampe il che le fa rendere introvabili, molti acquisti non vengono fatti appunto per questo, si vuole comprare qualcosa ma non lo si trova più. I libri sono anch'esso un settore che in Italia si è piano piano ristretto sempre più, ma io che leggo molto ho sempre trovato ciò che volevo, se inizio romanzi che hanno più di un volume, o inizio a conoscere un autore di cui voglio recuperare tutto, so che posso farlo senza fretta e leggendo altro nel mentre, prendere solo il primo volume, leggerlo quando sento che è il momento, e solo se mi piacerà prendere il secondo e così via, tanto saranno sempre disponibili. Con i gdt è un terno al lotto ormai, quando vedo una recensione di un gioco che mi piace ormai il mio primo pensiero è "speriamo lo vendano ancora da qualche parte", il che è veramente triste. Poi capisco anche sia un settore strano, per esempio comparato a quello videoludico, noi giocatori da tavolo magari siamo in 8 in compagnia e se un gioco piace uno lo prende e fine. Nel settore videoludico se un gioco piace e si è in 8 a giocare online li se lo devono prendere tutti e guardando i numeri ci sarà sempre una differenza enorme (ovviamente li la si ha già di partenza essendo ormai enorme il mondo videoludico a livello di numeri).
Ciao Mose’! Una proposta: come ti sembra l’idea di, in un futuro prossimo, qualora i tuoi impegni te lo consentiranno, portare nel canale delle monografie dei tuoi autori preferiti, magari disquisendo delle loro caratteristiche tipiche, delle meccaniche dei loro giochi, delle loro peculiarità? Sarebbe interessantissimo! Sarebbe interessante anche una piccola storia dei giochi da tavolo, con dei focus sulla loro (d)evoluzione nei decenni
Grazie per il commento! Tutto quello che suggerisci è più o meno già in programma, solo che non so bene con che scadenze e in che forme. Ho mille idee per il canale, se potessi farlo di lavoro pubblicherei un video al giorno :-D
Riflessione estremamente interessante. Tra le classificazioni delle espansioni aggiungerei anche: "Espansione per estendere il player count" includendo quindi quelle che permettono di giocare in più giocatori (es: esp 5-6 per Catan) o in meno (espansioni per il solitario).
Ottimi argomento e argomentazioni. Io son di natura espansiva ma anti espansioni: evito layers di calcolo aggiuntivi, non faccio in tempo a stancarmi di un gioco al punto da volerlo rinfrescare con una aggiunta e in caso di espansioni che nascono da sottrazioni non desidero incentivare questo atteggiamento. Cedo solo in casi di intrinseca, quasi, necessità in opere in cui la variabilità di elementi, quali fazioni, sia fulcro dell esperienza: smallworld, unmatched,smash up et similia. Tanta stima Mosè ❤
Grazie mille, apprezzo molto! Sono d'accordissimo con te. E aggiungo che i giochi che favoriscono la variabilità di cui parli quasi necessitano di espansioni: che tristezza quando un gioco potenzialmente espandibile viene abbandonato al suo destino e devono magari pensarci i fan!
Riflessione sontuosa, riguardo un argomento da me molto sentito. Personalmente non amo le espansioni, perchè per me i giochi base bastano e avanzano e all'investire in tempo, denaro e spazio su un'espansione preferisco sempre comprare e imparare un altro gioco, continuare a giocare le versioni base, o investire in altri hobby. Ma fondamentalmente è perchè non mi capita proprio di stufarmi di un gioco base che mi piace e di voler aggiungere qualcosa. Su una delle espansioni che citi, Tuscany, hai già descritto esattamente ciò che penso a riguardo: per me Viticulture è un gioco eccezionale per il suo peso, che a me piace proprio per il suo peso dato che generalmente prediligo giochi più complessi e quindi avere qualcosa di molto più leggero ma che mi entusiasma è davvero tanta roba. Tuscany di contro è un gioco riuscito, a me piace anche, ma se voglio un'esperienza di quel tipo posso tirare fuori tanti altri giochi che preferisco. Trovo molto interessanti anche i discorsi nella seconda metà del video a proposito della pratica di far uscire giochi ed espansioni in simultanea ma scorporati così come il realizzare i contenuti che chiedono i fan. Sul primo punto ho opinioni nette, a me interessano solo i giochi base e non spenderei mai cifre (per me) elevatissime per i giochi da tavolo nè mi riempirei di cento scatole tutte in una volta, ma anche lo scoglio di dover gestire più regolamenti e una tonnellata di materiale mi spaventa, quindi non c'è alcun dilemma mentre sul secondo punto la penso come te: i prodotti realizzati apposta per i fan sono quasi sempre mediocri e le innumerevoli operazioni commerciali e di fan service nel mondo del cinema, letteratura, musica, ecc... lo dimostrano. Naturalmente non sono contrario alle espansioni in quanto tali e se il pubblico le desidera ben vengano, semplicemente non sento il bisogno di aggiungere materiale ai giochi. Non vedo alcun appeal nè nell'ampliare il gioco nè nel modificarlo. Sono aperto eventualmente a "patch" o simili se ci sono problemi (tipo quella di Tapestry), anche a pagamento, ma sono cose diverse. Poi occasionalmente posso anche cedere su qualche titolo che amo particolarmente e prendere una o più espansioni, nei giochi da tavolo è successo solo per Anachrony finora. Nei videogiochi le cose sono un po' diverse perchè per tutti e tre i miei titoli preferiti, ovvero Mass Effect 2 e 3 e Baldur's Gate 2, amo le loro espansioni e le raccomanderei a chiunque, ma in alcuni casi ci vedo anche qualche problematica e in tutti e tre i casi i giochi sono perfetti anche senza. Per Baldur's Gate 2 la situazione migliore, l'espansione aggiunge tanto pur non essendo necessaria. Bellissime anche quelle di Mass Effect 2 e 3 ma nel primo caso le vedo come un'operazione un po' subdola perchè sono parte della trama principale e non è giusto che siano delle espansioni, mentre quelle del 3, pur trovandole superlative, per me si incastrano malissimo nella narrazione del gioco, che sarebbe molto serrata e così invece la rallentano notevolmente rovinandone l'atmosfera; infatti mi trovo sempre a giocarle dopo averlo finito, come fossero un contenuto bonus. In tutti e tre i casi però sono contento di averle e non giocherei mai questi titoli limitandomi ai contenuti dei giochi base.
Grazie per il bellissimo commento! Quel che scrivi riguardo alle espansioni dei videogiochi è molto interessante e si sarebbe potuto approfondire di più nel video, in effetti. Il problema di fondo è che quando costruisci un'esperienza fortemente basata sulla narrazione è assai difficile espanderla in seguito, SOPRATTUTTO se la narrazione è ben fatta. Perché una narrazione ben fatta si sostiene tramite un ritmo perfetto, e le interpolazioni non possono che rovinare questo ritmo. Nei giochi narrativi è meglio aggiungere un add-on anziché un add-in: eventi collocati dopo la trama principale. Però anche in questo caso si tratta di una operazione complessa: un finale è pur sempre un finale. Creare una buona narrazione con due finali non è esattamente semplice.
@@Lamascherariposta E' verissimo, infatti negli esempi che facevo Baldur's Gate 2 non ha problemi perchè l'espansione è sostanzialmente un sequel, proprio un'altra storia. Quelle di Mass Effect 2 le puoi giocare dopo il finale che però in fondo non è un vero e proprio finale ma più un ponte verso l'ultimo episodio quindi aggiungere qualcosa non stravolge nulla, e d'altra parte il ritmo narrativo del gioco non è particolarmente serrato per cui giocarle prima del finale risulta comunque gradevole. Quelle del 3 invece sono problematiche perchè pur piacendomi molto, anzi moltissimo, rompono completamente il ritmo narrativo e inoltre hanno spesso un tono troppo in contrasto con gli eventi della trama. Citadel in particolare si sblocca in un momento estremamente drammatico dove si ha l'idea di una vera e propra corsa contro il tempo... e il protagonista và in vacanza? Lol.
Sulle piattaforme di crowdfunding sfruttano il meccanismo di scarsità (non escono Retail) e urgenza (puoi comprarle entro chiusura finanziamento) per appioppare espansioni e altri ammenicoli. Espansioni-patch in effetti dimostrano una scarsa attenzione alla fase di test. Non è un caso che tendenzialmente siano sempre i soliti editori a doversi poi correggere con espansioni o modifiche / ban / errata corrige. Io apprezzo le espansioni che implementano senza stravolgere il gioco. Ad esempio le espansioni dei giochi LCG. Quelle che patchano storgo il naso ma le prendo perché migliorano la fruibilità del gioco (es. Railroad Evolution). Non mi piacciono quelle che snaturano troppo il gioco base. O che sanno di meccanica buttata lì sopra a casaccio (es. Venus Next o Turmoil di Terraforming Mars). Adoro le mappe extra perché non cambiano il gioco ma ti fanno cambiare strategia per arrivare alla vittoria (es. mappe extra di terraforming Mars, Concordia, Alta Tensione ma anche TTR). Prima ero completista, ora sono guarito e più selettivo.
Grazie per il bel commento! Sono d'accordo su tutto. Anche io adesso sono più selettivo, e il FOMO ha sempre meno effetto su di me. Devo dire però che il vero motivo più che la maturazione è la totale assenza di spazio. Se fossi milionario e vivessi in una villa sterminata comprerei tutto e poi non giocherei quasi niente :-D In realtà io tendo ad apprezzare chi "patcha" i giochi da tavolo, lo vedo come un segno di cura nei confronti del gioco. È vero che è anche segno di scarsa cura iniziale: ma non necessariamente, dato che alcune mancanze posso emergere davvero solo dopo un testing molto allargato.
Terraforming mars è un altro di quei giochi nati non perfetti. Necessita l'espansione Prelude perchè non si trascini troppo, plance extra perchè quelle base rendono il gioco quasi ingiocabile. Alla fine ho comprato le mappe extra che apprezzo molto e anche venus next (ma perchè l'ho trovata in offerta e mi serviva per la spedizione gratuita su un altro ordine, e anche perchè è il gioco preferito di mia moglie e giocherebbe solo a questo, quindi mi devo adeguare). Sinceramente ho trovato Venux next un'interessante variazione sul tema, e lo aggiungo sempre volentieri. Non ho colonies e appunto ho saltato l'acquisto di turmoil che avevo trovato con un'ottima offerta perchè, appunto, temo snaturi troppo il gioco (e lo allunghi ulteriormente, visto che è già abbastanza lungo di suo).
Ciao Mosè, argomento molto molto interessante, con tanti bei spunti di riflessione. Le espansioni more-of-the-same per me sono certamente benvenute. Adoro le espansioni di Wingspan per esempio e le prenderò tutte. Queste espansioni esistono per dare nuova freschezza o aumentare l'esperienza ludica per coloro che amano tanto un gioco. E sono un'ottima idea di marketing per rendere profittevole al massimo un gioco, rendendo felici gamers e editori. Per quanto riguarda le espansioni che introducono nuove meccaniche, condivido la tua analisi e il gusto agrodolce che possono lasciare. Sicuramente può capitare che a volte si "smembri" un gioco completo in gioco base e un'espansione...ed è un peccato. Però magari esiste anche lo scenario dove un gioco ha successo e gli autori ci rimettano mano nel tentativo di migliolarlo ancora o di regalare nuove esperienze ai giocatori. Per esempio per Viticulture, non mi da fastidio l'idea che abbiano voluto fare un gioco base "gateway" e un'espansione Tuscany per chi aveva cercava un'esperienza più appagante. Anche già solo la pubblicazione di una Essential Edition mostra la volontà di voler migliorare un gioco, magari anche sulla base dei feedback della community. Ma è anche vero che possa dare l'impressione di essere "apocrifo", come lo hai provato per 7 wonders Duel (non ho ancora provato le espansioni e a seguito di quanto racconti non ne sento il bisogno).
Condivido tutto, anche se devo ammettere che anche il proliferare di nuove edizioni / essential edition lo trovo un po' fastidioso. È un modus operandi che si incontra solamente nei giochi: chi ha mai visto un libro rieditato e 'corretto' qualche anno dopo dal suo autore? Non sembrerebbe un po' una scorciatoia, quasi un modo per far fare l'editing direttamente al pubblico? :-D
Davvero un'ottima ed interessante disamina. Concordo praticamente su tutto, ma voglio sollevare solo un punto in merito alle strategie di crowdfunding: a volte gli editori non chiedono contributo ai backers lato contenuti in termini di gameplay, ma, e penso ad Awaken Realms, fanno sondaggi in merito ad esempio ad aspetti grafici (l'unità X la preferite nel modello A,B,C ...). Ecco io ritengo che ciò sia lodevole, per coinvolgere i backers nel progetto, farli sentire "parte del processo creativo" (quando in realtà non propongono nulla a tutti gli effetti, ma scelgono fra proposte dell'ideatore stesso)
Grazie per il commento Simone! Il sondaggio tra due o più opzioni è sicuramente meglio che non il chiedere e recepire istanze senza filtro: ma secondo me resta una pratica discutibile.
@@Lamascherariposta preciso: non per chidere cosa aggiungere, per chiedere la preferenza sull'illustrazione su una carta, su un modello di miniatura, ecc..
L’espansioni “more of the same” le preferisco a quelle che portano modifiche importanti al flusso normale di un gioco da tavolo. Anche perché riuscire a giocare costantemente un board game per capire bene le sue dinamiche sarebbe meglio che metterci dentro questo e quello senza aver prima consumato la versione base. La mia esperienza con Talisman durante gli anni 90 ne è un bel esempio. Riguardo a espansioni su giochi di carte (tipo Magic: The Gathering) è un altro esempio su come fare dei gran soldi sfruttando l’hype del gioco del momento. L’uscita di giochi “monchi” da parte delle case produttrici per poi lanciare delle espansioni lo trovo decisamente scorretto. Non seguo le campagne crowdfunding o kickstarter, ma buttare fuori millemila espansioni dovute ai strech goal fa capire come è fortemente cambiato il mercato rispetto a una volta. Per tenere il passo di dover pubblicare tanti giochi, si rischia poi di non playtestare sufficientemente il prodotto dovendolo poi correggere con espansioni a pagamento. Le patch per i videogiochi si possono gestire sicuramente in maniera migliore. Una volta dovevi dipendere dalle riviste.
Sono d'accordo. Tocchi tra l'altro un tasto importante e di cui non ho parlato: se io passo anni a diventare esperto di un gioco e poi quello viene stravolto da un'espansione, può essere difficile da accettare. Almeno nel mondo dei giochi da tavolo, dove l'opera è molto meno 'mobile' rispetto al mondo digitale.
Come sempre video interessante, anche se non ho granchè da ridire, se non che non sono d'accordo con il trovare apocrife le espansioni che modificano le meccaniche (posto che non ne ho esperienza per i gdt), in particolare penso all'espansione di Gothic 2, di cui conosco a tua opinione ma se non sbaglio ne abbiamo già parlato. OT lo sai che oggi è il 30-esimo anniversario della serie The Elder Scrolls? Infatti Arena è uscito il 25 marzo 1994
Bravissimo ! Al di la della tipologia quello che non mi piace è quando le espansioni escono in contemporanea al gioco, vedi gli esempi dei vari Kickstarter, o subito dopo. Mi sembra una mossa commerciale scorretta. Probabilmente si poteva inserire il contenuto direttamente nel gioco base, così si cerca solo di monetizzare di più. Ci può stare invece che escano nel tempo espansioni che correggano problemi sollevati dagli utenti, questo lo vedo positivo.
Io ho trovato Tuscany una modifica "essenziale" per godermi davvero il gioco nella sua idea iniziale, come se prima gli mancava un pezzo. Al contrario ho ritenuto le espansioni di Everdell (eccetto Bellfaire) tutti degli "add-on" evitabili che in qualche modo giocandoli sembrano comunque separati dal gioco core per come sono impostati es. il viaggio sulla montagna, il laghetto utilizzabile solo dalle rane (che da proprio l'idea che sia qualcosa di separato). Altri esempi che non mi sono piaciuti sono le espansioni di Fresco, dove "già che fai l'affresco ora mi sistemi anche le vetrate e la campana"... perché!?! >_< Oppure ancora l'espansione delle lettere di Istanbul, dove "già che sei li a mercanteggiare, fai l'inviato di c'è posta per te". Ecco, questo tipo di espansioni le evito sempre più che volentieri.
Grazie per il commento! Anche in questo caso emerge un tema che si sarebbe potuto trattare nel video e che non mi è venuto in mente: l'espansione che in qualche modo 'tradisce' il gioco base dal punto di vista tematico. Le prime edizioni di Tuscany da questo punto di vista erano un macello: aggiungevano tipo la produzione del formaggio, tra le altre cose.
Già il secondo video dove l'autore casca nel classismo (cerca di smarcarsi, ma è difficile quando lo sia ha nel dna). Quanto al discorso del "populismo" (che poi non è chiaro perchè debba avere un'accezione sempre negativa), quello dei giochi è proprio uno di quei settori dove è fondamentale abbracciare il consenso di più persone possibili perchè ci sono n costi da sostenere. Quindi l'autore può anche immaginare ciò che il giocatore ancora non pensa, ma se poi l'idea non arriva al giocatore, allora il problema è anche peggiore (tempo e soldi buttati in progettazione, realizzazione e distribuzione). E i giocatori non sono fatti con lo stampino, c'è chi ama i giochi stretti e chi no, chi i rompicervello e chi no, chi un genere e chi no. Quanto alle espansioni dipende da che tipo sono: ci sono quelle che non aggiungono sostanzialmente nulla, se non altra variabilità, i cui prezzi sono incomprensibili; ci sono quelle che modificano meccaniche o equilibri all'interno del medesimo pattern; e ci sono quelle che, come dice la parola, espandono il gioco con altri scenari o introducono nuove meccaniche non in compensazione (che sembrano proprio nuovi giochi come dice giustamente l'autore). Per ognuna poi sta al gusto e possibilità economica del giocatore. Il mercato è molto in fermento negli ultimi anni, quindi molte volte sono proprio le stesse case di produzione ad attivare kickstarter, non tanto per cercare finanziamenti (alcune volte sono giochi già studiati per il retail), ma proprio per sondare quanto pubblico è interessato ed avere una "riserva" sui costi da sostenere (nessuno vuole avere pile di scatole di invenduti).
Grazie per il commento! In realtà ho cercato di smarcarmi soprattutto perché mi sono reso conto del potenziale travisamento. Ovvero: non è che gli autori dei giochi sono dei geni e il resto del mondo è composto solo da idioti. Ma non ho paura a passare per classista perché difendo il merito e l'intraprendenza: il rischio vale la candela, come si suol dire. Ovviamente la pubblicazione di un qualunque prodotto deve essere sostenibile e profittevole: affermare che non si deve chiedere direttamente al pubblico ciò che il pubblico vuole è ben diverso dall'affermare che non si deve tener conto in alcun modo dei desideri del pubblico. Chi non tiene conto del pubblico non sta facendo comunicazione ma solipsismo, e la sua impresa commerciale fallirà.
La questione è interessante. Una volta i videogiochi, quando sono cominciati ad affermarsi i DLC, ti facevano il gioco incompleto e ti vendevano il DLC al day one. Ne ricordo due o tre in particolare particolarmente infami: Gears of war (3 o4? non rocordo bene), dove ti aggiungevano 4 misere mappe multiplayer già sul disco del gioco al modico prezzo di una ventina di euro, con il gioco che costava 50... Mass effect 3, espansione leviatani, dove una parte fondamentale della trama principale era nel DLC...E poi è arrivato Destiny 1... le espansioni le dovevi comprare per forza, 20 euro per un paio di minchiatine o rimanevi indietro di lievello con le tue armi e armature diventate obsolete senza DLC. Ora ci sono gamepass e MMO... non so se sia meglio o peggio: stagioni con imprese settimanali da fare, spesso ripetitive, storie frammentate e iperdiluite che di fatto ti portarno a giocare solo a un gioco, ma se guardo la qualità del tempo speso, direi che il gioco non vale la candela. Io stesso a periodi resto invischiato in Destiny 2 (anche perchè voglio vedere le pillole di lore che va avanti, estremamente frammentata), che nasceva come gioco di ruolo misto a sparatutto ed è diventato MMO con stagioni. Ormai giocherò fino al prosssimo anno... ci gioco a periodi intensamente, altri lo lascio e lascio tutti i videogiochi perchè nauseato dal medium. I MMO sono forse l'estremizzazione delle espansioni a tutti i costi. Mai più un MMO dopo questo... Passando ai giochi da tavolo, sicuramente quello che dici tu è condivisibile al 100%, a parere mio: che ti vendano il gioco a 400 euro con 10 espensioni è una schifezza, non le giocherai mai, a meno che tu non faccia solo quel gioco. E comunque non te le godi, non cresci col gioco, serve solo a soddisfare la voglia ipertrofica di avere un sacco di materiale che ti rende anche più difficile giocare: tutta questa roba prevede setup lunghissimi, e quando sei stanco alla sera alla fine rimandi e fai altro... Per quanto riguarda i due tipi di espanisone, se si aggiunge qualche meccanica e non si stravolge il gioco ci può anche stare, mentre la "more of the same" sta sempre bene. Se giochi a pochi giochi, e ne hai alcuni preferiti, ci può anche stare di avere nuove espansioni per sfruttare il gioco sempre di più. Detto questo, in realtà io sono comunque diffidente in generale verso TUTTE le espansioni (non dico che alcune non ne abbia, eh), per due motivi: 1)Ho tanti giochi che non riesco nemmeno a giocare, figuriamoci ad esaurirne uno. Per chi ha tanti giochi la necessità di espansioni secondo me è limitata. Chi compra tutte le espansioni è più per collezionismo che per gioco effettivo. A volte poi le espansioni appesantiscono addirittura il gioco. Sì, anche le "more of the same". A volte no, ma a volte è più semplice intavolare velocemente il gioco base. 2)Se un gioco mi piace ho sempre il sospetto verso le espansioni. Come ha detto il video, correggono un difetto? Nel qual caso mi sentirei un po' fregato! Poi, mi serve davvero? Il gioco guadagna davvero? Presa una, entrerò nel circolo che mi farà venire la tentazione di comprare le altre? Spendo già abbastanza soldi in giochi! Esempio pratico: Dune Imperium. Forse è il mio gioco preferito, ha 3 espansioni (una in uscita, mi pare) e addirittura una versione 2.0 (Dune Imperium Uprising). Ma io già riesco a giocare poco al gioco base... ne ho neccessità? Tutti dicono che almeno una è necesaria perchè corregge alcune cose del base (che però, al momento, a me va bene così) quindi il tarlo mi prende. Mi sto perdendo un'esperienza potenzialmente migliore? Poi la versione 2.0 credo dia davvero qualcosa in più: introduce il combattimento con i vermi, che è una grave mancanza a livello tematico della prima versione. Ma mi urta, allora, avere comprato il gioco base per poi dovere pagare profumatamente una sua "patch" (per quanto il gioco base sia già ottimo). Ho qualche espansione di giochi che apprezzo, tipo "la casa dei sogni" che costa poco e migliora il gioco base. O alcune di Terraforming mars, perchè piace giocare tanto a mia moglie. Ma sono eccezioni, per quanto mi riguarda. Alla fine, da questo punto di vista, apprezzo i giochi come Brass Birmingham. Per quanto sia un gran gioco, il n.1 al mondo su BGG, non è il mio preferito. Ma la cosa che apprezzo di più è il fatto che è completo, profondo, longevo e perfetto così. Non è espandibile (non credo lo sia, per come è fatto), non è migliorabile. Nasce perfetto così com'è. Compro quel gioco e ci potranno giocare i miei nipoti e sarà sempre così, perfetto e immutabile: questo mi dà un senso di completezza e sicurezza. Per quanto mi riguarda, VIVA I GIOCHI SENZA ESPANSIONI! UNICA ECCEZIONE dove le espansioni sono benvenute: quelle che, in giochi con miniature, aumentano il numero giocatori. (Scythe, Blood rage...) Sono giochi spesso costosi, e non tutti hanno necessità di giocare in tanti. Quindi il gioco con meno fazioni presenti costerà meno al cliente finale. Solo chi avrà necessità di giocare in tanti farà la spesa ulteriore, gli altri risparmieranno avendo la stessa esperienza di gioco.
Ciao! Ottimo commento, mi ritrovo molto in quello che scrivi. Riguardo Dune Imperium, anche per me tra i titoli preferiti in assoluto, mi sento di consigliare di non crucciarti: il gioco base è già perfetto così com'è, non necessita nè di espansioni nè di versioni migliorate. Certo Uprising è venuto benissimo, ma le differenze col base in termini di esperienza complessiva sono veramente pochi dettagli e quel che ti puoi perdere è talmente poco da risultare irrilevante in fin dei conti. Il gioco è lo stesso. Poi anche le carte, fazioni e certi spazi sulla mappa sono diversi o comunque modificati e magari preferisci quelli del base, quindi non è detto che Uprising sia necessariamente migliore.
Che bel commentone, grazie per il contributo! Sono d'accordo più o meno con tutto quel che scrivi. In effetti i DLC al day one della pubblicazione dei videogiochi meritavano una qualche menzione, sono veramente fastidiosi. Anche i semplici bonus collegati al preorder o al possesso della collector's fisica mi danno fastidio: fossero solo bonus estetici non ci sarebbe problema, ma spesso sono oggetti anche molto potenti. Quel che scrivi riguardo ai MMO io lo sperimento con The Elder Scrolls Online, a cui gioco quasi ogni giorno da anni e anni, proprio in forza di quella estrema diluizione a cui accenni. Se non altro quel gioco è molto bravo nel permetterti sessioni anche estremamente brevi, quindi di solito lo gioco in parallelo a qualcosa di più 'serio'. Più in generale, hai ragione nel dire che l'idea stessa di espansione è criticabile in sé: anche su questo forse avrei potuto indugiare nel video. Mi sarebbe durato dieci ore però :-D
Complimenti per il video con begli spunti; critici, adulti e problematizzanti. Mi permetto di aggiungere due miei pensieri. Premesso che, come tutti possiamo riconoscere, il più delle volte compriamo espansioni per affetto/completismo/entusiasmo, e raramente le giochiamo molto (specie quelle che non aggiungono solo nuove carte/miniature da mettere nel mucchio, bensì equilibri e meccaniche), voglio spezzare una lancia in favore delle espansioni meccaniche. O meglio gli concedo un beneficio del dubbio. E per fare subito esempi concreti nomino Santorini (intendo il Vello che conferisce il potere a chi lo controlla, quando il giocatore altrimenti rimarrebbe simmetrico), Mage Knight con Volkare, Alchimisti col Golem, Leaving Earth con Outer Planets e Stations. Queste, e potrete trovarne altre, sono espansioni che cambiano equilibri e difficoltà del gioco, introducendo nuove logiche. Talvolta possono essere miglioramenti di possibili disequilibri, ripotenziamenti di alcune parti, ma secondo me in quei casi non è solo e soltanto quello. In certi sporadici casi non si ha né il more of the same né il riparare uno squilibrio, ma più un "dopo aver conosciuto a fondo il sistema base proviamo a tweakarlo in certe direzioni e vedere a che livello si arriva." Quei casi per me sono ammirevoli perché sono un portare gameplay e analisi ad un next level pensando a giocatori ideali che hanno davvero macinato il gioco (pochissimi, ma quanto apprezzeranno...). Poi, onestamente, molto pochi arriveranno alla capacità di capire a fondo il ragionamento che c'è stato dietro, ma non è stato né un venderti un fix né un venderti più carte. In questo senso il prodotto è persino più fedele al nome ESPANSIONE (invece di un "nuove carte/personaggi/mappe"), e talvolta una idea del genere tendo a trovarla particolarmente ammirevole. Ps Hail Cricca 😁
"Hail Cricca" cos'è? Non l'ho capito, mumble! Grazie per il commento, condivido quel che scrivi pur non conoscendo le espansioni di cui parli. È sicuramente vero che un gioco 'consumato' dalla community ti offre una mole di dati sul tuo utilizzo che puoi spendere per "tweakarlo". Resta però il paradosso a cui accennavo in un altro commento: se sono un esperto del gioco base apprezzerò di più, ma al contempo mi sembrerà un dispetto aver modificato un sistema che ho speso tempo ed energie per padroneggiare per bene.
@@Lamascherariposta per questi casi (personalmente) non ho sentito dispetti nel modificare: è più quella voglia di approcciare un sistema amato con focus e stili diversi. Non lo farò sempre, ma rompe il già noto, mi dà un vestito diverso che posso scegliere di indossare. Ma è vero che potrebbe anche lasciare questo retrogusto, e apprezzo la considerazione. La Cricca invece è una losca lobby di figuri avvolti nell'ombra e nella corruzione, che si aggira intorno agli appassionati di giochi da tavolo, manipolandone le trame nell'ombra :3
Se non sbaglio in Mass Effect 3 i DLC Leviathan e Prothean (a mio avviso fondamentali per la trama) furono rimossi dal gioco base e venduti come DLC sotto pressioni da parte di EA. Quindi Bioware li tagliò fuori dal gioco originale. Esempio di come fare non vendere le espansioni. Invece un esempio positivo sono le espansioni dei giochi Bethesda (credo faccia eccezione solo Fallout 4, che ha dei DLC abbastanza insulsi e privi di veri contenuti). Lasciamo perdere invece il discorso delle mod a pagamento, che lì apriamo il vaso di Pandora.
Sì, soprattutto Leviathan è uno scandalo che sia un DLC perché aggiunge un tassello fondamentale non solo alla trama ma anche al background in generale.
esempio di espansione che migliora il gioco e corregge gli errori: gli esempi che hai fatto tu di the witcher e di viticulture sono validissimi. abyss leviatan, che è fondamentale per rendere il gioco godibile (migliora una meccanica che nel gioco base era inutile) cyclades titans che cambia il modo di giocare il gioco base e lo migliora denaturandolo. blood rage mistici... secondo me l'unica espansione che aggiunge meccaniche che mancavano nel gioco base. arc nova mondi sommersi: corregge il gioco base aggiungendo asimmetria e facendo scorrere le carte. terraforming mars prelude: aggiunge gli starter che sono fondamentali per rendere il gioco veloce da subito. 7 wonders armada... unica espansione che aggiunge meccaniche ma rende il gioco più profondo e avvincente. rattus il pifferaio: espansione che elava un gioco banale a gioco interessante e rigiocabile. artemis project satellite end commanders: espansione che aumenta di molto la complessità ma che ne migliora di molto il bilanciamento.
altre espansioni onorevoli: champions of midgard valhalla: assolutamente necessaria! kingsburg l'unica espansione: rende il gioco vario e rigiocabile. stockpile corruption: la meccanica dei mercati generati dai dadi è assolutamente un gamechanging apprezzato.
Grazie per il commento! Non conosco nessuna delle espansioni che citi, quindi purtroppo non posso ribattere. Spero che lo faccia qualcun altro però! :-)
Quella di Ark Nova è indispensabile perchè in pochi giocatori non girano le carte e quindi non gira bene il gioco. Prelude di Terraforming Mars la trovo meno indispensabile perchè la fase in cui hai poche risorse e devi pensare bene a cosa giocare è molto stimolante a mio parere, però se si è in tanti e si usa il draft (io preferisco il gioco in 1-3 giocatori, senza draft, e so di essere in controtendenza) è sicuramente un'ottima aggiunta altrimenti il gioco non finisce più.
@@B.Simone87 terraforming é davvero imprescindibile dalla meccanica di draft, in alternativa si parla di un gioco di pura pesca fortunata. in quel caso prelude ti fa cambiare il modo in cui decidi i primi pick del gioco e ti permette di avere delle tattiche sin dall inizio , invece di aspettare che ti salgano le carte che ti servono . per quanto riguarda ark nova ... non ha proprio senso giocare senza espansione. rende un ottimo gioco --> un capolavoro
@@dandm90 Sul draft non sono d'accordo perchè peschi tante carte e ce ne sono tantissime utili, difatti il gioco base non lo prevede. La fortuna c'è, ma non è un titolo dominato dall'alea dove dopo un paio di round fortunatissimi si ha già un problema di runaway leader e a me per un titolo simile và bene quel grado di fortuna, è uno dei miei giochi preferiti ma non lo affronterei mai con lo spirito competitivo del torneista. Certo se si vogliono giochi deterministici a tutti i costi e si è molto competitivi ovviamente è un altro discorso, e allora si il draft ha il suo senso. Un fan sfegatato di Terra Mystica ad esempio avrà la sensazione che un Terraforming Mars senza draft sia totalmente in balia dell'alea, lo capisco. Ma il draft aggiunge almeno 5 minuti in più per round cioè almeno un'ora di gioco aggiuntiva e preferisco un po' più di dipendenza dalla fortuna a quel punto. So comunque di essere in minoranza sul tema per cui non aggiungo altro. L'espansione pure è rivolta ai giocatori competitivi perchè ti permette di impostare sin da subito uno strategia in maniera abbastanza rigorosa, per me una cosa bella del titolo è anche quella di adattarsi alle carte che hai, e poi i giocatori competitivi generalmente giocano solo in 4-5 (e col draft) quindi accorciare un po' i tempi è utile. Se si rientra in questa categoria di giocatori concordo nel dire che è anch'essa indispensabile.
quando parlo di EspansIOni mi viene in mente subito Città e Cavalieri per Coloni di Catan - è stata una delle mie prime espansIOni prese; ecco quella, secondo il mIO punto di vista, è una buona espansIOne perchè, visto il base che non mi piaceva affatto (ero agli albori di questo Hobby nel lontano 2007-2008), mentre con questa espansIOne Coloni di Catan mi piaceva di più e lo gIOcavo più volentieri altro tipo di espansIOni che invece "aumentano" soltanto il numero fò esempIO di Smash Up che oramai fanno uscire Razze su Razze pur di allungare il brodo! IO ho un'espansIOne "inutile" a casa... ho El Grande Big Box (gIOco da tavolo capolavoro)... ma sò già che NON userò MAI le espansIOni 😛 Quindi IO NON sono tipo da EspansIOni: - IO non le prendo a prescindere perchè penso: "...perchè prendere un'espansIOne invece di andare direttamente su un altro gIOco?!?!"" -
Grazie per il commento! Io una volta prendevo sempre tutto, a volte prima ancora di scoprire se il gioco base mi sarebbe piaciuto o no. Il pensiero era: o si compra tutto o non si compra niente, fin da subito. Ora vado molto più cauto.
Chiedere agli utenti ricorda la faccenda dei partiti del popolo per cui basta avere buone intenzioni, anzi meno sei preparato, più sei lì per improvvisazione più sei adatto a gestire la cosa pubblica . Come col crowd trattasi di markette. Hai perfettamente ragione sul fenomeno all in… e L unica volta che ho rinunciato a un all in me ne sono pentito… Mi capita di “scoprire” dopo mesi che avevo una tal espansione , leggendo un articolo. È un disturbo l’all in… ah ho fatto l all in di nemesis retaliation; lo aprirò appena dopo il divorzio 1:02:04
Ah guarda, io ho espansioni prese da Kickstarter di cui non ricordo minimamente lo scopo né la natura. Le espansioni di Museum, o di Joan of Arc, per esempio. Chissà se mai scoprirò cosa c'è dentro. Per fortuna non mi piacciono tanto gli american sennò sarei rovinato davvero.
Interessanti riflessioni! Non commento mai ma ultimamente sto cercando di farlo ogni tanto sperando che le interazioni possano dare più visibilità ai canali di giochi da tavolo e più gente in Italia inizi a conoscerli. Il problema principale del mio acquisto di espansioni deriva esattamente da questo, in Italia siamo ancora in pochi dentro questo mondo quindi le stampe sono per la maggior parte delle volte limitate ed ho sempre quel senso di "ah c'è l'espansione di quel gioco, devo prenderla subito che magari fra 6 mesi diventa introvabile". Cose del genere mi succedono anche con i giochi in se. Da poche settimane ho preso Circadians caos e ordine, edizione italiana quindi (preferisco sempre prendere cose in Italiano in modo che se al tavolo c'è qualcuno che non conosce bene l'inglese non si pongono problemi di lingua) e volevo prenderla intorno a luglio/agosto, l'avevo scoperta grazie a una classifica di un altro creatore, avevo guardato due tre recensioni, una paio di tutorial, qualche recensione scritta su qualche blog e commenti degli utenti e mi ero deciso che sarebbe stato appunto il mio prossimo gioco. Vado sui vari siti su cui compro di solito per vederne il prezzo e noto "non disponibile", "non disponibile", "disponibilità limitata" e un sito che probabilmente stava finendo le scorte anch'esso e l'aveva messo al 30% di sconto per quella settimana e sono finito a comprarlo subito per paura che questa estate non sarei più riuscito a trovarlo da nessuno parte (guardato pure su amazon diceva (disponibili solo 3 copie). Questo secondo me è un problema che deriva dal fatto di essere un settore di nicchia. Per farla breve capita di scoprire tramite recensioni giochi di anche solo 3 anni fa che potrebbero interessarmi e rendermi conto che ormai sono già introvabili e chissà quando faranno una ristampa. Questo è il motivo per cui di solito se vedo una espansione di un gioco che al momento mi piace, anche se ho solo tre partite all'attivo, mi viene da prenderla subito, semplice paura di non poterla più trovare. Restando sull'esempio di Circadians caos e ordine l'unica piccola espansione fatta fino ad ora in italiano è già esaurita ovunque e quindi appena la troverò disponibile mi sentirò di doverla prendere subito perché chissà se mi capiterà ancora di trovarla.
Andando sul discorso effettivo delle espansioni concordo pienamente con te, con kickstarter ormai sono a un livello imbarazzante, puntano solo di quel senso di successivia introvabilità per far prendere versioni complete di tutto a prezzi altissimo spesso piene di cose inutili e puramente estetiche. Per principio infatti non faccio mai kickstarter tanto sono in questo mondo da solo 4/5 anni quindi di giochi potenzialmente da recuperare, uniti a tutti quelli che escono tutti i mesi, ne ho una valanga tra cui scegliere.
Per le espansioni in se concordo pienamente sul primo punto da te citato, per i giochi con le fazioni le trovo quasi fondamentali, farle uscire subito lo trovo ridicolo, non danno respiro al gioco, io penso che dovrebbero uscire dopo 3/4 anni quando si ha avuto effettivamente il tempo di giocarlo per bene e spolparlo, giusto per dargli nuova linfa e nuovi input per andarlo a giocare (magari se ho pagato il gioco 70 euro per una espansione mi aspetto di spenderne 25/30 max... ma questo è un altro discorso ancora e mi sono già dilungato troppo). Un esempio di espansione ben fatta per me è quello di cash & rad per DEI divide et impera (giocone di cui si è parlato troppo poco secondo me, con il mio gruppo lo giochiamo tantissimo, per farlo breve controllo territori e maggioranze) che porta due nuove fazioni (in dei le fazioni sono lievemente asimmetriche) e la possibilità di giocarlo fino a 6 giocatori! (Prima era da 2 a 4). Queste sono le espansioni che voglio, le meccaniche del gioco devono essere le stesse, al massimo qualche piccola componente in più per dare quel pizzico di variabilità e quella piccola aria di novità.
Finisco qua perché ho già scritto troppo nonostante abbia provato a tagliare ovunque ma è un tema di cui si potrebbero scrivere migliaia di righe!
In ultima però, come altro esempio di buona espansione, aggiungerei quelle che danno nuove mappe da poter usare (es. Barrage)
Grazie mille Lorenzo, bellissimo commento!
La "scarcity" è senza dubbio collegata in qualche modo al fatto che il gioco da tavolo sia qui da noi ancora un hobby di nicchia: ma va detto che spesso è anche una pura e semplice strategia di marketing, e se guardi i video dei creator americani sentirai che parecchi giochi sono difficili da reperire anche da quelle parti. Quello del gioco da tavolo è un hobby di nicchia anche nei contesti in cui è molto più sviluppato che da noi: forse è un hobby di nicchia per sua natura e sarà sempre così.
Esatto, la mia impressioni è che ai produttori vada anche bene che resti di nicchia e non cerchino più di tanto di farlo uscire da ciò, solo negli ultimi anni con la piccola ma costante crescita dei canali che trattano questo genere si sta iniziando ad allargare. Il fatto che ciò che si vede dall'esterno sia solo "prodotto da bambini" inoltre non aiuta. Nei supermercati o grandi centri commerciali gli unici giochi che si trovano sono per bambini e uno su siti di giochi da tavolo o negozi specializzati in essi non può capitarci per caso e rendersi conto di cosa esattamente sia. Alla TV le uniche pubblicità che sono state date sono di giochi come indovina chi, riferite ad un pubblico di bambini e quindi condite di scenette abbastanza imbarazzanti per attirare il target a cui si riferivano. Quando non era indovina chi erano cose come "acchiappa la cacca" che nel momento in cui vai a dire a qualcuno che di venerdì sera ti trovi con amici a giocare a giochi da tavolo capisco anche il suo sguardo stranito visto che la sua conoscenza è limitata a questi giochi uniti al Monopoli, risiko e scarabeo. Concludendo con una parentesi su ciò che ho scritto a inizio commento, riguardo al settore di nicchia che vuole rimanere di nicchia, ciò è riferito alle basse stampe il che le fa rendere introvabili, molti acquisti non vengono fatti appunto per questo, si vuole comprare qualcosa ma non lo si trova più. I libri sono anch'esso un settore che in Italia si è piano piano ristretto sempre più, ma io che leggo molto ho sempre trovato ciò che volevo, se inizio romanzi che hanno più di un volume, o inizio a conoscere un autore di cui voglio recuperare tutto, so che posso farlo senza fretta e leggendo altro nel mentre, prendere solo il primo volume, leggerlo quando sento che è il momento, e solo se mi piacerà prendere il secondo e così via, tanto saranno sempre disponibili. Con i gdt è un terno al lotto ormai, quando vedo una recensione di un gioco che mi piace ormai il mio primo pensiero è "speriamo lo vendano ancora da qualche parte", il che è veramente triste. Poi capisco anche sia un settore strano, per esempio comparato a quello videoludico, noi giocatori da tavolo magari siamo in 8 in compagnia e se un gioco piace uno lo prende e fine. Nel settore videoludico se un gioco piace e si è in 8 a giocare online li se lo devono prendere tutti e guardando i numeri ci sarà sempre una differenza enorme (ovviamente li la si ha già di partenza essendo ormai enorme il mondo videoludico a livello di numeri).
Grande Mosè grazie, come al solito video super interessante e utile.
Come si fa a non essere iscritti a questo canale?
Grazie mille! :-D
Ciao Mose’! Una proposta: come ti sembra l’idea di, in un futuro prossimo, qualora i tuoi impegni te lo consentiranno, portare nel canale delle monografie dei tuoi autori preferiti, magari disquisendo delle loro caratteristiche tipiche, delle meccaniche dei loro giochi, delle loro peculiarità?
Sarebbe interessantissimo! Sarebbe interessante anche una piccola storia dei giochi da tavolo, con dei focus sulla loro (d)evoluzione nei decenni
Grazie per il commento! Tutto quello che suggerisci è più o meno già in programma, solo che non so bene con che scadenze e in che forme. Ho mille idee per il canale, se potessi farlo di lavoro pubblicherei un video al giorno :-D
Ah! Grande! Non vedo l’ora . @@Lamascherariposta
Qual è secondo voi un esempio di espansione "virtuosa"? E un esempio di espansione poco virtuosa? :-)
Riflessione estremamente interessante.
Tra le classificazioni delle espansioni aggiungerei anche: "Espansione per estendere il player count" includendo quindi quelle che permettono di giocare in più giocatori (es: esp 5-6 per Catan) o in meno (espansioni per il solitario).
Grazie per il commento! Hai ragione, anche quella può essere considerata una categoria a sé!
Ottimi argomento e argomentazioni. Io son di natura espansiva ma anti espansioni: evito layers di calcolo aggiuntivi, non faccio in tempo a stancarmi di un gioco al punto da volerlo rinfrescare con una aggiunta e in caso di espansioni che nascono da sottrazioni non desidero incentivare questo atteggiamento. Cedo solo in casi di intrinseca, quasi, necessità in opere in cui la variabilità di elementi, quali fazioni, sia fulcro dell esperienza: smallworld, unmatched,smash up et similia.
Tanta stima Mosè ❤
Grazie mille, apprezzo molto!
Sono d'accordissimo con te. E aggiungo che i giochi che favoriscono la variabilità di cui parli quasi necessitano di espansioni: che tristezza quando un gioco potenzialmente espandibile viene abbandonato al suo destino e devono magari pensarci i fan!
Questo video ha svoltato il mio punto di vista! Grazie!
Grazie mille Romeo! Felice di averti offerto una nuova prospettiva!
Riflessione sontuosa, riguardo un argomento da me molto sentito. Personalmente non amo le espansioni, perchè per me i giochi base bastano e avanzano e all'investire in tempo, denaro e spazio su un'espansione preferisco sempre comprare e imparare un altro gioco, continuare a giocare le versioni base, o investire in altri hobby. Ma fondamentalmente è perchè non mi capita proprio di stufarmi di un gioco base che mi piace e di voler aggiungere qualcosa.
Su una delle espansioni che citi, Tuscany, hai già descritto esattamente ciò che penso a riguardo: per me Viticulture è un gioco eccezionale per il suo peso, che a me piace proprio per il suo peso dato che generalmente prediligo giochi più complessi e quindi avere qualcosa di molto più leggero ma che mi entusiasma è davvero tanta roba. Tuscany di contro è un gioco riuscito, a me piace anche, ma se voglio un'esperienza di quel tipo posso tirare fuori tanti altri giochi che preferisco.
Trovo molto interessanti anche i discorsi nella seconda metà del video a proposito della pratica di far uscire giochi ed espansioni in simultanea ma scorporati così come il realizzare i contenuti che chiedono i fan. Sul primo punto ho opinioni nette, a me interessano solo i giochi base e non spenderei mai cifre (per me) elevatissime per i giochi da tavolo nè mi riempirei di cento scatole tutte in una volta, ma anche lo scoglio di dover gestire più regolamenti e una tonnellata di materiale mi spaventa, quindi non c'è alcun dilemma mentre sul secondo punto la penso come te: i prodotti realizzati apposta per i fan sono quasi sempre mediocri e le innumerevoli operazioni commerciali e di fan service nel mondo del cinema, letteratura, musica, ecc... lo dimostrano.
Naturalmente non sono contrario alle espansioni in quanto tali e se il pubblico le desidera ben vengano, semplicemente non sento il bisogno di aggiungere materiale ai giochi. Non vedo alcun appeal nè nell'ampliare il gioco nè nel modificarlo. Sono aperto eventualmente a "patch" o simili se ci sono problemi (tipo quella di Tapestry), anche a pagamento, ma sono cose diverse. Poi occasionalmente posso anche cedere su qualche titolo che amo particolarmente e prendere una o più espansioni, nei giochi da tavolo è successo solo per Anachrony finora.
Nei videogiochi le cose sono un po' diverse perchè per tutti e tre i miei titoli preferiti, ovvero Mass Effect 2 e 3 e Baldur's Gate 2, amo le loro espansioni e le raccomanderei a chiunque, ma in alcuni casi ci vedo anche qualche problematica e in tutti e tre i casi i giochi sono perfetti anche senza. Per Baldur's Gate 2 la situazione migliore, l'espansione aggiunge tanto pur non essendo necessaria. Bellissime anche quelle di Mass Effect 2 e 3 ma nel primo caso le vedo come un'operazione un po' subdola perchè sono parte della trama principale e non è giusto che siano delle espansioni, mentre quelle del 3, pur trovandole superlative, per me si incastrano malissimo nella narrazione del gioco, che sarebbe molto serrata e così invece la rallentano notevolmente rovinandone l'atmosfera; infatti mi trovo sempre a giocarle dopo averlo finito, come fossero un contenuto bonus. In tutti e tre i casi però sono contento di averle e non giocherei mai questi titoli limitandomi ai contenuti dei giochi base.
Grazie per il bellissimo commento!
Quel che scrivi riguardo alle espansioni dei videogiochi è molto interessante e si sarebbe potuto approfondire di più nel video, in effetti. Il problema di fondo è che quando costruisci un'esperienza fortemente basata sulla narrazione è assai difficile espanderla in seguito, SOPRATTUTTO se la narrazione è ben fatta. Perché una narrazione ben fatta si sostiene tramite un ritmo perfetto, e le interpolazioni non possono che rovinare questo ritmo. Nei giochi narrativi è meglio aggiungere un add-on anziché un add-in: eventi collocati dopo la trama principale. Però anche in questo caso si tratta di una operazione complessa: un finale è pur sempre un finale. Creare una buona narrazione con due finali non è esattamente semplice.
@@Lamascherariposta E' verissimo, infatti negli esempi che facevo Baldur's Gate 2 non ha problemi perchè l'espansione è sostanzialmente un sequel, proprio un'altra storia. Quelle di Mass Effect 2 le puoi giocare dopo il finale che però in fondo non è un vero e proprio finale ma più un ponte verso l'ultimo episodio quindi aggiungere qualcosa non stravolge nulla, e d'altra parte il ritmo narrativo del gioco non è particolarmente serrato per cui giocarle prima del finale risulta comunque gradevole. Quelle del 3 invece sono problematiche perchè pur piacendomi molto, anzi moltissimo, rompono completamente il ritmo narrativo e inoltre hanno spesso un tono troppo in contrasto con gli eventi della trama. Citadel in particolare si sblocca in un momento estremamente drammatico dove si ha l'idea di una vera e propra corsa contro il tempo... e il protagonista và in vacanza? Lol.
Sulle piattaforme di crowdfunding sfruttano il meccanismo di scarsità (non escono Retail) e urgenza (puoi comprarle entro chiusura finanziamento) per appioppare espansioni e altri ammenicoli. Espansioni-patch in effetti dimostrano una scarsa attenzione alla fase di test. Non è un caso che tendenzialmente siano sempre i soliti editori a doversi poi correggere con espansioni o modifiche / ban / errata corrige. Io apprezzo le espansioni che implementano senza stravolgere il gioco. Ad esempio le espansioni dei giochi LCG. Quelle che patchano storgo il naso ma le prendo perché migliorano la fruibilità del gioco (es. Railroad Evolution). Non mi piacciono quelle che snaturano troppo il gioco base. O che sanno di meccanica buttata lì sopra a casaccio (es. Venus Next o Turmoil di Terraforming Mars). Adoro le mappe extra perché non cambiano il gioco ma ti fanno cambiare strategia per arrivare alla vittoria (es. mappe extra di terraforming Mars, Concordia, Alta Tensione ma anche TTR). Prima ero completista, ora sono guarito e più selettivo.
Grazie per il bel commento! Sono d'accordo su tutto. Anche io adesso sono più selettivo, e il FOMO ha sempre meno effetto su di me. Devo dire però che il vero motivo più che la maturazione è la totale assenza di spazio. Se fossi milionario e vivessi in una villa sterminata comprerei tutto e poi non giocherei quasi niente :-D
In realtà io tendo ad apprezzare chi "patcha" i giochi da tavolo, lo vedo come un segno di cura nei confronti del gioco. È vero che è anche segno di scarsa cura iniziale: ma non necessariamente, dato che alcune mancanze posso emergere davvero solo dopo un testing molto allargato.
Terraforming mars è un altro di quei giochi nati non perfetti. Necessita l'espansione Prelude perchè non si trascini troppo, plance extra perchè quelle base rendono il gioco quasi ingiocabile. Alla fine ho comprato le mappe extra che apprezzo molto e anche venus next (ma perchè l'ho trovata in offerta e mi serviva per la spedizione gratuita su un altro ordine, e anche perchè è il gioco preferito di mia moglie e giocherebbe solo a questo, quindi mi devo adeguare). Sinceramente ho trovato Venux next un'interessante variazione sul tema, e lo aggiungo sempre volentieri. Non ho colonies e appunto ho saltato l'acquisto di turmoil che avevo trovato con un'ottima offerta perchè, appunto, temo snaturi troppo il gioco (e lo allunghi ulteriormente, visto che è già abbastanza lungo di suo).
Ciao Mosè, argomento molto molto interessante, con tanti bei spunti di riflessione.
Le espansioni more-of-the-same per me sono certamente benvenute. Adoro le espansioni di Wingspan per esempio e le prenderò tutte. Queste espansioni esistono per dare nuova freschezza o aumentare l'esperienza ludica per coloro che amano tanto un gioco. E sono un'ottima idea di marketing per rendere profittevole al massimo un gioco, rendendo felici gamers e editori.
Per quanto riguarda le espansioni che introducono nuove meccaniche, condivido la tua analisi e il gusto agrodolce che possono lasciare. Sicuramente può capitare che a volte si "smembri" un gioco completo in gioco base e un'espansione...ed è un peccato.
Però magari esiste anche lo scenario dove un gioco ha successo e gli autori ci rimettano mano nel tentativo di migliolarlo ancora o di regalare nuove esperienze ai giocatori. Per esempio per Viticulture, non mi da fastidio l'idea che abbiano voluto fare un gioco base "gateway" e un'espansione Tuscany per chi aveva cercava un'esperienza più appagante. Anche già solo la pubblicazione di una Essential Edition mostra la volontà di voler migliorare un gioco, magari anche sulla base dei feedback della community. Ma è anche vero che possa dare l'impressione di essere "apocrifo", come lo hai provato per 7 wonders Duel (non ho ancora provato le espansioni e a seguito di quanto racconti non ne sento il bisogno).
Condivido tutto, anche se devo ammettere che anche il proliferare di nuove edizioni / essential edition lo trovo un po' fastidioso. È un modus operandi che si incontra solamente nei giochi: chi ha mai visto un libro rieditato e 'corretto' qualche anno dopo dal suo autore? Non sembrerebbe un po' una scorciatoia, quasi un modo per far fare l'editing direttamente al pubblico? :-D
@@Lamascherariposta no certo. Se diventa un modus operandi non va bene. Devono rimanere delle eccezioni.
Davvero un'ottima ed interessante disamina. Concordo praticamente su tutto, ma voglio sollevare solo un punto in merito alle strategie di crowdfunding: a volte gli editori non chiedono contributo ai backers lato contenuti in termini di gameplay, ma, e penso ad Awaken Realms, fanno sondaggi in merito ad esempio ad aspetti grafici (l'unità X la preferite nel modello A,B,C ...). Ecco io ritengo che ciò sia lodevole, per coinvolgere i backers nel progetto, farli sentire "parte del processo creativo" (quando in realtà non propongono nulla a tutti gli effetti, ma scelgono fra proposte dell'ideatore stesso)
Grazie per il commento Simone!
Il sondaggio tra due o più opzioni è sicuramente meglio che non il chiedere e recepire istanze senza filtro: ma secondo me resta una pratica discutibile.
@@Lamascherariposta preciso: non per chidere cosa aggiungere, per chiedere la preferenza sull'illustrazione su una carta, su un modello di miniatura, ecc..
L’espansioni “more of the same” le preferisco a quelle che portano modifiche importanti al flusso normale di un gioco da tavolo. Anche perché riuscire a giocare costantemente un board game per capire bene le sue dinamiche sarebbe meglio che metterci dentro questo e quello senza aver prima consumato la versione base. La mia esperienza con Talisman durante gli anni 90 ne è un bel esempio. Riguardo a espansioni su giochi di carte (tipo Magic: The Gathering) è un altro esempio su come fare dei gran soldi sfruttando l’hype del gioco del momento. L’uscita di giochi “monchi” da parte delle case produttrici per poi lanciare delle espansioni lo trovo decisamente scorretto. Non seguo le campagne crowdfunding o kickstarter, ma buttare fuori millemila espansioni dovute ai strech goal fa capire come è fortemente cambiato il mercato rispetto a una volta. Per tenere il passo di dover pubblicare tanti giochi, si rischia poi di non playtestare sufficientemente il prodotto dovendolo poi correggere con espansioni a pagamento. Le patch per i videogiochi si possono gestire sicuramente in maniera migliore. Una volta dovevi dipendere dalle riviste.
Sono d'accordo. Tocchi tra l'altro un tasto importante e di cui non ho parlato: se io passo anni a diventare esperto di un gioco e poi quello viene stravolto da un'espansione, può essere difficile da accettare. Almeno nel mondo dei giochi da tavolo, dove l'opera è molto meno 'mobile' rispetto al mondo digitale.
Come sempre video interessante, anche se non ho granchè da ridire, se non che non sono d'accordo con il trovare apocrife le espansioni che modificano le meccaniche (posto che non ne ho esperienza per i gdt), in particolare penso all'espansione di Gothic 2, di cui conosco a tua opinione ma se non sbaglio ne abbiamo già parlato. OT lo sai che oggi è il 30-esimo anniversario della serie The Elder Scrolls? Infatti Arena è uscito il 25 marzo 1994
Eh sì, sapevo dell'importante anniversario di ieri! Se non fossi nel bel mezzo del trasloco ci avrei fatto di sicuro un video! :-(
Bravissimo ! Al di la della tipologia quello che non mi piace è quando le espansioni escono in contemporanea al gioco, vedi gli esempi dei vari Kickstarter, o subito dopo. Mi sembra una mossa commerciale scorretta. Probabilmente si poteva inserire il contenuto direttamente nel gioco base, così si cerca solo di monetizzare di più. Ci può stare invece che escano nel tempo espansioni che correggano problemi sollevati dagli utenti, questo lo vedo positivo.
Grazie per il commento Leonardo! Siamo d'accordo! :-)
Io ho trovato Tuscany una modifica "essenziale" per godermi davvero il gioco nella sua idea iniziale, come se prima gli mancava un pezzo. Al contrario ho ritenuto le espansioni di Everdell (eccetto Bellfaire) tutti degli "add-on" evitabili che in qualche modo giocandoli sembrano comunque separati dal gioco core per come sono impostati es. il viaggio sulla montagna, il laghetto utilizzabile solo dalle rane (che da proprio l'idea che sia qualcosa di separato). Altri esempi che non mi sono piaciuti sono le espansioni di Fresco, dove "già che fai l'affresco ora mi sistemi anche le vetrate e la campana"... perché!?! >_< Oppure ancora l'espansione delle lettere di Istanbul, dove "già che sei li a mercanteggiare, fai l'inviato di c'è posta per te". Ecco, questo tipo di espansioni le evito sempre più che volentieri.
Grazie per il commento! Anche in questo caso emerge un tema che si sarebbe potuto trattare nel video e che non mi è venuto in mente: l'espansione che in qualche modo 'tradisce' il gioco base dal punto di vista tematico. Le prime edizioni di Tuscany da questo punto di vista erano un macello: aggiungevano tipo la produzione del formaggio, tra le altre cose.
Già il secondo video dove l'autore casca nel classismo (cerca di smarcarsi, ma è difficile quando lo sia ha nel dna). Quanto al discorso del "populismo" (che poi non è chiaro perchè debba avere un'accezione sempre negativa), quello dei giochi è proprio uno di quei settori dove è fondamentale abbracciare il consenso di più persone possibili perchè ci sono n costi da sostenere. Quindi l'autore può anche immaginare ciò che il giocatore ancora non pensa, ma se poi l'idea non arriva al giocatore, allora il problema è anche peggiore (tempo e soldi buttati in progettazione, realizzazione e distribuzione). E i giocatori non sono fatti con lo stampino, c'è chi ama i giochi stretti e chi no, chi i rompicervello e chi no, chi un genere e chi no. Quanto alle espansioni dipende da che tipo sono: ci sono quelle che non aggiungono sostanzialmente nulla, se non altra variabilità, i cui prezzi sono incomprensibili; ci sono quelle che modificano meccaniche o equilibri all'interno del medesimo pattern; e ci sono quelle che, come dice la parola, espandono il gioco con altri scenari o introducono nuove meccaniche non in compensazione (che sembrano proprio nuovi giochi come dice giustamente l'autore). Per ognuna poi sta al gusto e possibilità economica del giocatore. Il mercato è molto in fermento negli ultimi anni, quindi molte volte sono proprio le stesse case di produzione ad attivare kickstarter, non tanto per cercare finanziamenti (alcune volte sono giochi già studiati per il retail), ma proprio per sondare quanto pubblico è interessato ed avere una "riserva" sui costi da sostenere (nessuno vuole avere pile di scatole di invenduti).
Grazie per il commento!
In realtà ho cercato di smarcarmi soprattutto perché mi sono reso conto del potenziale travisamento. Ovvero: non è che gli autori dei giochi sono dei geni e il resto del mondo è composto solo da idioti. Ma non ho paura a passare per classista perché difendo il merito e l'intraprendenza: il rischio vale la candela, come si suol dire.
Ovviamente la pubblicazione di un qualunque prodotto deve essere sostenibile e profittevole: affermare che non si deve chiedere direttamente al pubblico ciò che il pubblico vuole è ben diverso dall'affermare che non si deve tener conto in alcun modo dei desideri del pubblico. Chi non tiene conto del pubblico non sta facendo comunicazione ma solipsismo, e la sua impresa commerciale fallirà.
La questione è interessante. Una volta i videogiochi, quando sono cominciati ad affermarsi i DLC, ti facevano il gioco incompleto e ti vendevano il DLC al day one. Ne ricordo due o tre in particolare particolarmente infami: Gears of war (3 o4? non rocordo bene), dove ti aggiungevano 4 misere mappe multiplayer già sul disco del gioco al modico prezzo di una ventina di euro, con il gioco che costava 50... Mass effect 3, espansione leviatani, dove una parte fondamentale della trama principale era nel DLC...E poi è arrivato Destiny 1... le espansioni le dovevi comprare per forza, 20 euro per un paio di minchiatine o rimanevi indietro di lievello con le tue armi e armature diventate obsolete senza DLC. Ora ci sono gamepass e MMO... non so se sia meglio o peggio: stagioni con imprese settimanali da fare, spesso ripetitive, storie frammentate e iperdiluite che di fatto ti portarno a giocare solo a un gioco, ma se guardo la qualità del tempo speso, direi che il gioco non vale la candela. Io stesso a periodi resto invischiato in Destiny 2 (anche perchè voglio vedere le pillole di lore che va avanti, estremamente frammentata), che nasceva come gioco di ruolo misto a sparatutto ed è diventato MMO con stagioni. Ormai giocherò fino al prosssimo anno... ci gioco a periodi intensamente, altri lo lascio e lascio tutti i videogiochi perchè nauseato dal medium. I MMO sono forse l'estremizzazione delle espansioni a tutti i costi. Mai più un MMO dopo questo...
Passando ai giochi da tavolo, sicuramente quello che dici tu è condivisibile al 100%, a parere mio: che ti vendano il gioco a 400 euro con 10 espensioni è una schifezza, non le giocherai mai, a meno che tu non faccia solo quel gioco. E comunque non te le godi, non cresci col gioco, serve solo a soddisfare la voglia ipertrofica di avere un sacco di materiale che ti rende anche più difficile giocare: tutta questa roba prevede setup lunghissimi, e quando sei stanco alla sera alla fine rimandi e fai altro...
Per quanto riguarda i due tipi di espanisone, se si aggiunge qualche meccanica e non si stravolge il gioco ci può anche stare, mentre la "more of the same" sta sempre bene. Se giochi a pochi giochi, e ne hai alcuni preferiti, ci può anche stare di avere nuove espansioni per sfruttare il gioco sempre di più.
Detto questo, in realtà io sono comunque diffidente in generale verso TUTTE le espansioni (non dico che alcune non ne abbia, eh), per due motivi:
1)Ho tanti giochi che non riesco nemmeno a giocare, figuriamoci ad esaurirne uno. Per chi ha tanti giochi la necessità di espansioni secondo me è limitata. Chi compra tutte le espansioni è più per collezionismo che per gioco effettivo. A volte poi le espansioni appesantiscono addirittura il gioco. Sì, anche le "more of the same". A volte no, ma a volte è più semplice intavolare velocemente il gioco base.
2)Se un gioco mi piace ho sempre il sospetto verso le espansioni. Come ha detto il video, correggono un difetto? Nel qual caso mi sentirei un po' fregato! Poi, mi serve davvero? Il gioco guadagna davvero? Presa una, entrerò nel circolo che mi farà venire la tentazione di comprare le altre? Spendo già abbastanza soldi in giochi! Esempio pratico: Dune Imperium. Forse è il mio gioco preferito, ha 3 espansioni (una in uscita, mi pare) e addirittura una versione 2.0 (Dune Imperium Uprising). Ma io già riesco a giocare poco al gioco base... ne ho neccessità? Tutti dicono che almeno una è necesaria perchè corregge alcune cose del base (che però, al momento, a me va bene così) quindi il tarlo mi prende. Mi sto perdendo un'esperienza potenzialmente migliore? Poi la versione 2.0 credo dia davvero qualcosa in più: introduce il combattimento con i vermi, che è una grave mancanza a livello tematico della prima versione. Ma mi urta, allora, avere comprato il gioco base per poi dovere pagare profumatamente una sua "patch" (per quanto il gioco base sia già ottimo).
Ho qualche espansione di giochi che apprezzo, tipo "la casa dei sogni" che costa poco e migliora il gioco base. O alcune di Terraforming mars, perchè piace giocare tanto a mia moglie. Ma sono eccezioni, per quanto mi riguarda.
Alla fine, da questo punto di vista, apprezzo i giochi come Brass Birmingham. Per quanto sia un gran gioco, il n.1 al mondo su BGG, non è il mio preferito. Ma la cosa che apprezzo di più è il fatto che è completo, profondo, longevo e perfetto così. Non è espandibile (non credo lo sia, per come è fatto), non è migliorabile. Nasce perfetto così com'è. Compro quel gioco e ci potranno giocare i miei nipoti e sarà sempre così, perfetto e immutabile: questo mi dà un senso di completezza e sicurezza. Per quanto mi riguarda, VIVA I GIOCHI SENZA ESPANSIONI!
UNICA ECCEZIONE dove le espansioni sono benvenute: quelle che, in giochi con miniature, aumentano il numero giocatori. (Scythe, Blood rage...) Sono giochi spesso costosi, e non tutti hanno necessità di giocare in tanti. Quindi il gioco con meno fazioni presenti costerà meno al cliente finale. Solo chi avrà necessità di giocare in tanti farà la spesa ulteriore, gli altri risparmieranno avendo la stessa esperienza di gioco.
Ciao! Ottimo commento, mi ritrovo molto in quello che scrivi. Riguardo Dune Imperium, anche per me tra i titoli preferiti in assoluto, mi sento di consigliare di non crucciarti: il gioco base è già perfetto così com'è, non necessita nè di espansioni nè di versioni migliorate. Certo Uprising è venuto benissimo, ma le differenze col base in termini di esperienza complessiva sono veramente pochi dettagli e quel che ti puoi perdere è talmente poco da risultare irrilevante in fin dei conti. Il gioco è lo stesso. Poi anche le carte, fazioni e certi spazi sulla mappa sono diversi o comunque modificati e magari preferisci quelli del base, quindi non è detto che Uprising sia necessariamente migliore.
Che bel commentone, grazie per il contributo!
Sono d'accordo più o meno con tutto quel che scrivi. In effetti i DLC al day one della pubblicazione dei videogiochi meritavano una qualche menzione, sono veramente fastidiosi. Anche i semplici bonus collegati al preorder o al possesso della collector's fisica mi danno fastidio: fossero solo bonus estetici non ci sarebbe problema, ma spesso sono oggetti anche molto potenti. Quel che scrivi riguardo ai MMO io lo sperimento con The Elder Scrolls Online, a cui gioco quasi ogni giorno da anni e anni, proprio in forza di quella estrema diluizione a cui accenni. Se non altro quel gioco è molto bravo nel permetterti sessioni anche estremamente brevi, quindi di solito lo gioco in parallelo a qualcosa di più 'serio'.
Più in generale, hai ragione nel dire che l'idea stessa di espansione è criticabile in sé: anche su questo forse avrei potuto indugiare nel video. Mi sarebbe durato dieci ore però :-D
Complimenti per il video con begli spunti; critici, adulti e problematizzanti. Mi permetto di aggiungere due miei pensieri.
Premesso che, come tutti possiamo riconoscere, il più delle volte compriamo espansioni per affetto/completismo/entusiasmo, e raramente le giochiamo molto (specie quelle che non aggiungono solo nuove carte/miniature da mettere nel mucchio, bensì equilibri e meccaniche), voglio spezzare una lancia in favore delle espansioni meccaniche. O meglio gli concedo un beneficio del dubbio. E per fare subito esempi concreti nomino Santorini (intendo il Vello che conferisce il potere a chi lo controlla, quando il giocatore altrimenti rimarrebbe simmetrico), Mage Knight con Volkare, Alchimisti col Golem, Leaving Earth con Outer Planets e Stations. Queste, e potrete trovarne altre, sono espansioni che cambiano equilibri e difficoltà del gioco, introducendo nuove logiche. Talvolta possono essere miglioramenti di possibili disequilibri, ripotenziamenti di alcune parti, ma secondo me in quei casi non è solo e soltanto quello. In certi sporadici casi non si ha né il more of the same né il riparare uno squilibrio, ma più un "dopo aver conosciuto a fondo il sistema base proviamo a tweakarlo in certe direzioni e vedere a che livello si arriva."
Quei casi per me sono ammirevoli perché sono un portare gameplay e analisi ad un next level pensando a giocatori ideali che hanno davvero macinato il gioco (pochissimi, ma quanto apprezzeranno...). Poi, onestamente, molto pochi arriveranno alla capacità di capire a fondo il ragionamento che c'è stato dietro, ma non è stato né un venderti un fix né un venderti più carte. In questo senso il prodotto è persino più fedele al nome ESPANSIONE (invece di un "nuove carte/personaggi/mappe"), e talvolta una idea del genere tendo a trovarla particolarmente ammirevole.
Ps Hail Cricca 😁
"Hail Cricca" cos'è? Non l'ho capito, mumble!
Grazie per il commento, condivido quel che scrivi pur non conoscendo le espansioni di cui parli. È sicuramente vero che un gioco 'consumato' dalla community ti offre una mole di dati sul tuo utilizzo che puoi spendere per "tweakarlo". Resta però il paradosso a cui accennavo in un altro commento: se sono un esperto del gioco base apprezzerò di più, ma al contempo mi sembrerà un dispetto aver modificato un sistema che ho speso tempo ed energie per padroneggiare per bene.
@@Lamascherariposta per questi casi (personalmente) non ho sentito dispetti nel modificare: è più quella voglia di approcciare un sistema amato con focus e stili diversi. Non lo farò sempre, ma rompe il già noto, mi dà un vestito diverso che posso scegliere di indossare. Ma è vero che potrebbe anche lasciare questo retrogusto, e apprezzo la considerazione.
La Cricca invece è una losca lobby di figuri avvolti nell'ombra e nella corruzione, che si aggira intorno agli appassionati di giochi da tavolo, manipolandone le trame nell'ombra :3
Se non sbaglio in Mass Effect 3 i DLC Leviathan e Prothean (a mio avviso fondamentali per la trama) furono rimossi dal gioco base e venduti come DLC sotto pressioni da parte di EA. Quindi Bioware li tagliò fuori dal gioco originale.
Esempio di come fare non vendere le espansioni.
Invece un esempio positivo sono le espansioni dei giochi Bethesda (credo faccia eccezione solo Fallout 4, che ha dei DLC abbastanza insulsi e privi di veri contenuti). Lasciamo perdere invece il discorso delle mod a pagamento, che lì apriamo il vaso di Pandora.
Sì, soprattutto Leviathan è uno scandalo che sia un DLC perché aggiunge un tassello fondamentale non solo alla trama ma anche al background in generale.
esempio di espansione che migliora il gioco e corregge gli errori:
gli esempi che hai fatto tu di the witcher e di viticulture sono validissimi.
abyss leviatan, che è fondamentale per rendere il gioco godibile (migliora una meccanica che nel gioco base era inutile)
cyclades titans che cambia il modo di giocare il gioco base e lo migliora denaturandolo.
blood rage mistici... secondo me l'unica espansione che aggiunge meccaniche che mancavano nel gioco base.
arc nova mondi sommersi: corregge il gioco base aggiungendo asimmetria e facendo scorrere le carte.
terraforming mars prelude: aggiunge gli starter che sono fondamentali per rendere il gioco veloce da subito.
7 wonders armada... unica espansione che aggiunge meccaniche ma rende il gioco più profondo e avvincente.
rattus il pifferaio: espansione che elava un gioco banale a gioco interessante e rigiocabile.
artemis project satellite end commanders: espansione che aumenta di molto la complessità ma che ne migliora di molto il bilanciamento.
altre espansioni onorevoli:
champions of midgard valhalla: assolutamente necessaria!
kingsburg l'unica espansione: rende il gioco vario e rigiocabile.
stockpile corruption: la meccanica dei mercati generati dai dadi è assolutamente un gamechanging apprezzato.
Grazie per il commento!
Non conosco nessuna delle espansioni che citi, quindi purtroppo non posso ribattere. Spero che lo faccia qualcun altro però! :-)
Quella di Ark Nova è indispensabile perchè in pochi giocatori non girano le carte e quindi non gira bene il gioco. Prelude di Terraforming Mars la trovo meno indispensabile perchè la fase in cui hai poche risorse e devi pensare bene a cosa giocare è molto stimolante a mio parere, però se si è in tanti e si usa il draft (io preferisco il gioco in 1-3 giocatori, senza draft, e so di essere in controtendenza) è sicuramente un'ottima aggiunta altrimenti il gioco non finisce più.
@@B.Simone87 terraforming é davvero imprescindibile dalla meccanica di draft, in alternativa si parla di un gioco di pura pesca fortunata. in quel caso prelude ti fa cambiare il modo in cui decidi i primi pick del gioco e ti permette di avere delle tattiche sin dall inizio , invece di aspettare che ti salgano le carte che ti servono .
per quanto riguarda ark nova ... non ha proprio senso giocare senza espansione. rende un ottimo gioco --> un capolavoro
@@dandm90 Sul draft non sono d'accordo perchè peschi tante carte e ce ne sono tantissime utili, difatti il gioco base non lo prevede. La fortuna c'è, ma non è un titolo dominato dall'alea dove dopo un paio di round fortunatissimi si ha già un problema di runaway leader e a me per un titolo simile và bene quel grado di fortuna, è uno dei miei giochi preferiti ma non lo affronterei mai con lo spirito competitivo del torneista.
Certo se si vogliono giochi deterministici a tutti i costi e si è molto competitivi ovviamente è un altro discorso, e allora si il draft ha il suo senso. Un fan sfegatato di Terra Mystica ad esempio avrà la sensazione che un Terraforming Mars senza draft sia totalmente in balia dell'alea, lo capisco. Ma il draft aggiunge almeno 5 minuti in più per round cioè almeno un'ora di gioco aggiuntiva e preferisco un po' più di dipendenza dalla fortuna a quel punto.
So comunque di essere in minoranza sul tema per cui non aggiungo altro.
L'espansione pure è rivolta ai giocatori competitivi perchè ti permette di impostare sin da subito uno strategia in maniera abbastanza rigorosa, per me una cosa bella del titolo è anche quella di adattarsi alle carte che hai, e poi i giocatori competitivi generalmente giocano solo in 4-5 (e col draft) quindi accorciare un po' i tempi è utile. Se si rientra in questa categoria di giocatori concordo nel dire che è anch'essa indispensabile.
quando parlo di EspansIOni mi viene in mente subito Città e Cavalieri per Coloni di Catan - è stata una delle mie prime espansIOni prese; ecco quella, secondo il mIO punto di vista, è una buona espansIOne perchè, visto il base che non mi piaceva affatto (ero agli albori di questo Hobby nel lontano 2007-2008), mentre con questa espansIOne Coloni di Catan mi piaceva di più e lo gIOcavo più volentieri
altro tipo di espansIOni che invece "aumentano" soltanto il numero fò esempIO di Smash Up che oramai fanno uscire Razze su Razze pur di allungare il brodo!
IO ho un'espansIOne "inutile" a casa... ho El Grande Big Box (gIOco da tavolo capolavoro)... ma sò già che NON userò MAI le espansIOni 😛
Quindi IO NON sono tipo da EspansIOni: - IO non le prendo a prescindere perchè penso: "...perchè prendere un'espansIOne invece di andare direttamente su un altro gIOco?!?!"" -
Grazie per il commento!
Io una volta prendevo sempre tutto, a volte prima ancora di scoprire se il gioco base mi sarebbe piaciuto o no. Il pensiero era: o si compra tutto o non si compra niente, fin da subito. Ora vado molto più cauto.
Chiedere agli utenti ricorda la faccenda dei partiti del popolo per cui basta avere buone intenzioni, anzi meno sei preparato, più sei lì per improvvisazione più sei adatto a gestire la cosa pubblica . Come col crowd trattasi di markette. Hai perfettamente ragione sul fenomeno all in… e L unica volta che ho rinunciato a un all in me ne sono pentito…
Mi capita di “scoprire” dopo mesi che avevo una tal espansione , leggendo un articolo. È un disturbo l’all in… ah ho fatto l all in di nemesis retaliation; lo aprirò appena dopo il divorzio 1:02:04
Ah guarda, io ho espansioni prese da Kickstarter di cui non ricordo minimamente lo scopo né la natura. Le espansioni di Museum, o di Joan of Arc, per esempio. Chissà se mai scoprirò cosa c'è dentro. Per fortuna non mi piacciono tanto gli american sennò sarei rovinato davvero.