Chang’e 5, ultimi passi d’una coreografia lunare

Поділитися
Вставка
  • Опубліковано 14 жов 2024
  • Giovane, ma estremamente promettente. Sono passati solo 13 anni dal lancio della prima sonda Chang’e, il programma cinese di esplorazione lunare che prende il nome dalla mitologica donna immortale che decise di trascorrere l’eternità sul nostro satellite.
    Ora la missione Chang’e 5, lanciata lo scorso novembre con un razzo Lunga Marcia 5 dal nuovo centro spaziale di Wenchang, sta mostrando tutta la capacità tecnologica dell’agenzia spaziale cinese in un complesso balletto che presenta numeri acrobatici mai visti prima.
    La sonda Chang'e-5 è composta da un modulo orbitante, uno per l’allunaggio, uno di risalita e uno di rientro, ognuno con il suo ruolo, i suoi strumenti operativi e i suoi sistemi propulsivi. Il primo dicembre il lander è atterrato sulla superficie lunare e si è subito messo all’opera per sbrigare i numerosi compiti programmati.
    Per prima cosa ha effettuato una perforazione del suolo; poi ha raccolto con una specie di paletta un po’ di regolite, la fine sabbia che ricopre la superficie del nostro satellite. Un’operazione sorvegliata dal centro di controllo che ha valutato le immagini inviate a Terra per decidere il luogo più opportuno per prelevare i campioni.
    Campioni che sono stati poi riposti nel modulo di ascesa e sigillati, pronti per lasciare il luogo dove risiedevano indisturbati da un miliardo di anni. Le previsioni erano di raccogliere circa 2 chilogrammi di regolite, ma il peso effettivo si saprà solo al rientro a Terra.
    Completato il carico, Chang’e 5 ha simbolicamente piantato la bandiera rossa a cinque stelle della Repubblica Popolare e si è rimessa in marcia sulla strada del rientro. Che, nel suo caso, ha significato compiere una manovra di decollo dal suolo lunare, operazione che - come il prelievo di campioni - era stata effettuata l’ultima volta nella storia oltre quarant’anni fa, nel 1976, dalla sonda sovietica Luna 24.
    Dopo un avvicinamento durato un paio di giorni, il modulo di ascesa di Chang’e 5 è ripartito per ricongiungersi con l’orbiter, composto da modulo di servizio e modulo di rientro, che lo attendeva a 200 chilometri di quota.
    Tra il 5 e il 6 dicembre il due moduli si sono prima agganciati e poi hanno effettuato il trasbordo del prezioso carico nella pancia del modulo di rientro. È stata una manovra a suo modo storica, trattandosi del primo attracco automatico in orbita lunare mai eseguito.
    Consegnato il pacco, il modulo di ascesa si è separato per non gravare sul resto del veicolo con il suo peso. L’agenzia spaziale cinese l’ha anche fatto allunare di nuovo, per evitare di lasciare in orbita un detrito spaziale che potrebbe influire su prossime missioni lunari di altri Paesi.
    La sonda con i campioni resterà nell'orbita lunare per circa una settimana, in attesa della finestra temporale giusta per compiere il viaggio di ritorno sulla Terra la cui durata prevista è di circa tre giorni. La sonda "rimbalzerà" sull'atmosfera terrestre per rallentare la sua velocità prima di liberare la capsula di rientro, il cui atterraggio con i paracadute è previsto per metà dicembre nella steppa della Mongolia interna, dove in passato sono atterrate anche le capsule cinesi Shenzhou con equipaggio.
    Se la missione avrà totale successo, la Cina diventarà il terzo Paese a portare sulla Terra rocce lunari, dopo gli Stati Uniti e l'ex Unione Sovietica, dimostrando una volta di più la rapida crescita di questo paese nel settore spaziale.
    Servizio di Stefano Parisini
    Crediti video: Cctv, Cnsa
    Musica: Sul bel Danubio blu - Strauss---
    MediaInaf Tv è il canale UA-cam di Media Inaf (www.media.inaf.it/)

КОМЕНТАРІ • 5