Musica TONALE vs MODALE: la vera differenza UNA VOLTA PER TUTTE.
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- Опубліковано 15 чер 2019
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Per questo video è proprio il caso di lasciare un bel commento con l'hashtag #esaicosasuoni no??;-)
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non esiste il modale facile
@@Ellexp basta studiarlo nel modo corretto, e poi è facile.
Bravissimo, finalmente qualcuno che ha spiegato bene i modi, a quel commento son d'accordo con te, semplicemente per il fatto che bisogna dar senso alla sonorità senò inutile parlare di modi
I modi non vanno spiegati. Vanno studiati. Senza filtri.
Gran bel video Claudio! Ci hai spiegato una cosa non immediata da comprendere con semplicità e leggerezza
Finalmente qualcuno che mi ha chiarito alcuni passaggi. Grazie!
Era da parecchio che cercavo spiegazioni su questo tema . Grazie 🙏 mille.
Video FANTASTICO! Grazie mille!!
Bravo, chiarissimo e convincente! Grazie infinite!
Sono davvero contento di questo tuo video... non sapevo della diatriba, ma quella tua affermazione nel video precedente mi aveva lasciato perplesso (studio da autodidatta e pensavo di cominciare a capire qualcosa a livello teorico... con quel tuo "assolutamente no" ho pensato "ok, non ho capito niente...")... ora ha tutto senso... grazie!
Ok. Non so a che scopo io abbia seguito il video fino in fondo dal momento che non so cosa sia una scala maggiore e non suono nulla. Però mi è piaciuto che tu ce l'abbia messa tutta per farmi capire cose completamente estranee a me. Like
Stai confezionando un prodotto sempre migliore! Complimenti
Comunque dopo che insegno da 20 anni e suono senza mai essermi diplomato, mi hai rispiegato armonia modale in un modo che mi ha aperto il cervello
Ho apprezzato la tua esposizione perché hai dimostrato una buona dose di onestà intellettuale nel mettere in discussione anche la tua posizione.
Unica precisazione che forse può essere sfuggita ad alcuni: la musica che chiamiamo modale si distingue da quella tonale per una stabilità dell'armonia percepita dalla quale emergono i colori dei vari gradi della scala. Non è sufficiente che una musica sia esclusivamente melodica per rientrare nella definizione modale: le suites per violoncello solo sono un esempio di musica tonale ad una sola voce, perché l'orecchio è in grado di distinguerne il movimento dell'armonia anche senza accordi.
Grazie, mi hai dato una grande mano per avere più chiara la questione!
Ottimo video Claudio.
Concordo su quanto hai detto.
È dando un nuovo accordo (o nota) di riferimento che l'orecchio percepisce un sound modale.
Diversamente, spostando solo la nota di partenza della scala sembrerà sempre di suonare ionico o comunque con la scala di partenza.
Grande, continua così!
#esaicosasuoni
Grazie!
Grazie claudio per le spiegazioni, sempre utili! uno che merita essere seguito :)
La canzone è yesterday, bella lezione, concordo con la tua definizione di scala modale, non basta cambiare la nota di partenza x avere una scala modale, bisogna "contestualizzarla" in un centro tonale. Buona musica a tutti !!!
❤!grazie infinite per questo video…non si potrebbe spiegare in maniera più chiara e semplice
Claudio una lezione che mi piacerebbe ascoltare è una che un po' l'ho già presente nel suo insieme ma visto che ho fiducia nella tua metodologia di pura sincerità nell'affrontare ogni argomento e limpidezza. il rapporto che c'è nel blues tra i 3 accordi maggiori e di settima e l'uso melodico della pentatonica in generale minore. Grazie Roby da Prato Toscana
Complimenti, chiarissimo ed esaustivo. Grazie per questa bella lezione. Di primo canto, ammetto che anche io avrei risposto come l'interlocutore...
Bravo! Spieghi molto bene!
Sei un grande questa è la verità... Hai una cultura musicale che va oltre
Per me la domanda era chiara: è sufficiente suonare una scala maggiore a partire dal secondo grado?
La risposta, per me, è no, visto che è necessario vederla in un contesto. È come dire: è sufficiente mettere dell'inchiostro giallo, in un foglio, per farlo diventare giallo? No: è necessario che il foglio sia bianco.
Grazie per la chiarezza del discorso e la competenza
video intetessantissimo e di grande gusto, come sempre.. Ciao Claudio!
Grazie mille Fabrizio!
Spieghi molto bene... grazie Claudio 👍
Finalmente un video che mi ha fatto capire cosa si intende per musica modale, molto molto utile il discorso sul centro tonale! E bravo Claudio👍😉 #esaicosasuoni
Grazie mille!
Bel video. Complimenti. Avevo già visto un tuo video sui modi spiegato in modo impeccabile. Hai il dono del riuscire ad esprimere concetti anche parecchio complicati rendendoli di semplice acquisizione. Non è cosa da tutti...
Gianluca
Grazie mille...ottima spiegazione
Bellissimo video Claudio, sempre molto chiaro 💪😎
Grazie Giuseppe!
Bellissimo video, uno dei migliori
Anche il Monaco...strepitoso. Complimenti per la cura dei tuoi Video
Grazie mille Tino, faccio del mio meglio!;-)
Illuminante. Grazie davvero
Interessante e ben fatto. La musica, come tutti i linguaggi, soffre delle regole create per spiegarla.
Grazie... bella lezione.... bravo. Ciao
Complimenti Claudio ANche per questa lezione 😂😂🤘🤘🤘🤘
Bella lezione Claudio! In effetti col mio maestro ancora non abbiamo studiato le scale modali, ma questo video mi è stato utile per cominciare ad avere un’infarinatura e comprenderne il concetto di base. Interessanti anche i riferimenti storici, in effetti non avevo mai pensato al fatto che nella musica antica ci fosse solo la melodia!
Comunque, hai chiesto per nuovi argomenti... Beh io ultimamente su UA-cam ho trovato un canale inglese che parla (purtroppo in modo un po’ superficiale) di argomenti armonici molto interessanti: Neapolitan chords, Chromatic Mediants, la scala Double harmonic minor ecc...
Inoltre ho sentito accennare qualcosa sull’utilizzo della sesta sospesa, ci sono un sacco di argomenti potenzialmente interessanti!!
Come si chiama il canale?
Ciao Alessio. _Dennis Giorgi_ sul suo canale ha dedicato tre video al sistema Modale. Tuttavia ti segnalo un testo molto interessante riguardo gli accordi. Questa è la stringa di collegamento al testo di Philip Tagg ➜ archive.org/details/philip-tagg-la-tonalita-di-tutti-i-giorni-tonality-everiday/mode/2up
Ciao Claudio, anch'io sono insegnante di chitarra e ho trovato il tuo video assai interessante e molto esaustivo per chi volesse avvicinarsi al modale! Complimenti!
Grazie mille Mauro, è bello avere un feedback anche da parte dei colleghi!
Sai sicuramente che non si finisce mai di imparare e ciò accade anche quando insegni e trovi le strade giuste per spiegare ad ogni allievo ogni argomento e risolvere le loro lacune! Ottimo lavoro! Ciao
Ciao Claudio, la cosa che ho,apprezzato di più di questo video è la,tua onestà intellettuale ampiamente dimostrata nel riconoscere anche gli spazi di “ragione” del tuo interlocutore. Se posso permettermi, tu hai aggiunto un elemento alla discussione che va un po’ oltre la mera teoria : intendo dire la componente percettiva del l’ascolto della scala modale in un giusto contesto armonico. Comunque ringrazio sia te che il tuo interlocutore misterioso per averci dato la,possibilità di approfondire una materia non facile da comprendere .
Grazie a te Massimo!
1:50 Simpatico Claudio, hai ragione a sottolineare che il sistema _Tonale_ venne sviluppato in Europa già nel XVII secolo 3:55 proprio per far fronte ai limiti del sistema _Modale._ ✧ Infatti la letteratura musicale classica, soprattutto quella polifonica, è basata sul sistema _Tonale_ e tutti i trattati di armonia adottati nei conservatori di musica sono basati sul sistema _Tonale._ Tuttavia sarebbe interessante se spiegassi a chi ti segue quali sono i vantaggi (🤔) che hanno portato, in àmbito chitarristico, a rivalutare e quindi applicare, attraverso una rilettura moderna, l'uso dell'antico sistema _Modale_
Stavo cominciando un pò l'approccio al modale, anche se col piano, e ho trovato molto utili queste spiegazioni. Anche il video è fatto molto bene ! Grazie! Ce ne sono altri?
Bravo Claudio , Grazie sei stato chiaro nonostante l argomento sia intricato....ciao
Questo video è un perfetto confezionamento di studio, capacità didattica, tecnica,
gusto e simpatia. Da rivedere e studiare (anche per imparare e copiare :P quelle parti sui modi!)
#esaicosasuoni
Grazie Vincenzo, troppo buono!
Tutto ciò è molto bello..merci
Sei un grande. Mi sono iscritto subito al tuo canale.
Sei grande !!! anche se ho capito non completamente la cosa ,devo riguardarlo un po’ di volte ,sarà l’età , ma i tuoi video sono molto interessanti complimenti
CONDIVIDO
Grazie Claudio. A volte si cerca di semplificare, ma le cose troppo semplici a volte "suonano male"😊
😎bellissimo video grazie
😎#esaicosasuoni e anche come
Interessante e stimolante. Di solito, come anche in questo caso, ritengo sia la terminologia che trae in inganno e, a parere mio, entrambe le versioni proposte in questo video sono plausibili ma non esauriscono definitivamente la questione. Nella mia cultura non possiamo parlare di musica tonale e modale contemporaneamente, cioè: dire che il modo dorico si ottiene suonando la scala di Do da re a re è come dire che devi mescolare l'insalata col trapano ( si può anche fare ma il risultato sarà lungi da essere un insalata e il trapano non è un utensile atto a tal uso ); vado al dettaglio: la scala di Do (ben inteso Maggiore e già questa è una connotazione che allontana dal sistema modale) è una scala (successioni di suoni per gradi congiunti) che si riferisce al sistema tonale, mentre un modo è una successione di suoni che SEMBRA rifarsi ai tetracordi dell'antica Grecia con tutt'altri parametri musicali. Quindi, forse!, una buona soluzione sarebbe dire che il modo dorico, ad esempio, è una successione di suoni per gradi congiunti tutti a intervalli d'un tono tranne tra il 2° e 3° e il 6° e 7° dove intercorre un semitono o, in modo ancora più empirico che il modo dorico si ottiene suonando i tasti bianchi del pianoforte da un re al re successivo ma, insisto, usare la terminologia del sistema tonale per definire il modale è fuorviante. Per tediare sino in fondo aggiungo che la maggior parte della nostra cultura musicale deriva dagli studi conservatoriali, che oggi la prassi offre, che ci fanno dire, ad esempio, che l'armonia, l'accompagnamento della musica nella sua parte melodica. è avvenuta recentemente circa 700/800 anni fa. Ma ciò è in contrasto con studi non conservatoriali che ci fanno capire, attraverso disegni dell'antico Egitto o dell'antica India o anche indicazioni su tavole sumere su ipotetici concerti musicali, che centinaia di strumenti che suonavano insieme per determinate occasioni non potevano essere all'unisono e proporre tutti una sola linea melodica oltre al fatto che il canone o la sovrapposizione di poche melodie era all'epoca non praticata; quindi se ne può dedurre che l'aspetto armonico o per meglio dire la melodia accompagnata da altri suoni era già presente in un passato remoto nonostante ciò che propongono vari testi di storia della musica. Certo non c'erano accordi di 13ma e il tutto era più semplice ma, in relazione ai miei studi, non posso esimermi dal rivalutare la storia della musica che, purtroppo è relativa al sistema occidentale del far musica e si rifà esclusivamente alla musica scritta nata appunto circa 700/800 anni fa. A buon rendere e... viva il dialogo (dal greco: pareri diversi!).
Grazie per il video, dal tono leggero e, allo stesso tempo, chiaro e completo. Solo una piccola precisazione, perché da ciò che dici parrebbe che di tonalità si possa parlare dal periodo "classico" in avanti; già nel periodo barocco assistiamo a molte composizioni saldamente costruite su un impianto tonale. Uno per tutti vogliamo ricordare J. S. Bach con il suo "Das wohltemperirte Klavier" (Il clavicembalo ben temperato)? Buon lavoro.
Bravo Claudio! Bel video! Il problema dei modi è proprio quello di pensare troppo alle diteggiature. sono gli accordi che fanno la differenza Hai fatto il miglior esempio possibile per far capire questo, se parto dal secondo grado ma sotto ho un pedale di do, quello è solo un semplice rivolto. Se avessi suonato un sol settima sarebbe diventato un misolidio, giusto dire che in teoria, sulla carta, quella scala è dorica, ma rimane il fatto che finché non ho un accordo potrebbe essere un rivolto qualsiasi dei sette modi. Provate a suonare un si semidiminuito e sentirete ( orrendo!!!!) Il locrio. Bravo e ancora complimenti!
Grazie per l'integrazione!
Comunque caro Claudio non venivo sul tuo canale da qualche mese ed ho notato che la produzione è un bel pò migliorata, Daje.
Questo canale sta venendo veramente bene, tra un pò ci fai l'Adam Neely Italiano ahahha
gran bel lavoro man!
Grazie! 😉
Scusa la curiosità tecnica, ma quando fai l'esempio del canone a 3'31'' che applicazione usi per creare l'effetto delle "finestre" a comparsa in contemporanea? Thanks
Veramente Fra Martino campanaro dormiva non suonava... comunque malgrado il fondamentale errore, la lezione è molto bella.
Un litigio/diverbio su musicale tonale o modale... ma certo che non c'avete proprio un c...o da fare. Ho tante di quegli esercizi da praticare sulla chitarra che mi sento già oberato così, senza bisogno di pormi pure quest'altro "dramma".
Scherzi a parte, ottimo video. La realtà è che a me il discorso dei modi continua ancora a non entrare in testa in tutte le sue implicazioni. Ho capito bene il discorso (ma non da adesso), ma ascoltando un brano faccio ancora fatico a capire da solo se è basato su un modo o su una tonalità a sé.
ciao... è un argomento che non si impara in pochissimo tempo, in realtà, poichè implica anche il fatto di studiare storia della musica, e sopratutto afferrare la diversa percezione dell'umanità rispetto alla musica stessa. questo video illustra bene i punti chiave del discorso, poi ognuno puo' approfondire ...ma è un lungo viaggio
Idem! Ancora non riesco neamch'io😭
bravissimo, bel video
molto interessante e chiaro
La definizione di una scala modale è data dalla sequenza di toni e semitoni al suo interno, però all'atto pratico e lo si vede dalla scrittura musicale, le variazioni modali sono delle alterazioni transitorie all'interno di un brano, quindi il concetto e' quello di cambiare tonalia al brano... quello di partire dai diversi gradi di una scala maggiore per nominare le scale nei diversi "modi" e' una pratica per insegnare il concetto, i nomi, le sonorita che si ottengono e tutte le possibili combinazioni tra le note all'interno dell'impianto tonale... ma sono solo chiacchiere, all'atto pratico suonare modale vuol dire cambire tonalità all'interno di un brano.
Ho anche dubbi a credere che siano nate prima le scale modali e poi il sistema tonale... se ci pensate bene è impossibile...i modi nascono in relazione al sistema tonale non viceversa... che ne pensi?
Grazie Claudio!
Questa diatriba alla fine è servita per fare un video superdidattico!
Vengono messe in evidenza alcune cose che normalmente non è facile afferrare! Bravo
_Dennis Giorgi_ sul suo canale ha dedicato tre video al sistema Modale. Se può destare il tuo interesse questa è la stringa di collegamento al primo dei tre ➜ ua-cam.com/video/PVcmpPfQvyM/v-deo.html
Top Video!
#esaicosasuoni. Salve Claudio, lascio poche volte un piccolo ed insignificante commento sui tuoi video che sono davvero interessanti ed efficaci. È da un po' che seguo le tue lezioni sul canale UA-cam e devo ammettere...sei eccezionale sia dal modo in cui spieghi la teoria, che la pratica. Nulla da dire sulle esecuzioni, bravo davvero continua così.
Grande Marco, sei uno degli "afecionados" che ricordo con maggior affetto, ci vediamo a Milano a Novembre!
Per millenni la musica è stata modale e le scale o modi venivano usate per il loro colore per esprimere i vari sentimenti ; dal 1.600 d.C. una scala è diventata modo maggiore ( il modo ionico ) e un altra è diventata modo minore ( il modo eolio ) ; le altre sono rimaste meno usate senza tramontare .
La tonalità si è affermata proprio a partire dal 1.600 ; notare che già 2 secoli dopo con Lizst e Wagner la tonalità viene ad essere messa in discussione ( es. la composizione infinita di Wagner senza risolvere mai ) e poi con la dodecafonia dei primi del '900 ogni centro tonale viene negato .
...e dunque?
@@antoniotraverso6462 e dunque ognuno suona ciò che vuole
gmr secondo me la seconda ballata di Chopin é la prima composizione a mettere in dubbio la tonalitá.
Centro tonale messo in dubbio in modo del tutto inefficace, poiché un centro tonale c'è sempre, in ogni sequenza melodica. Anche nel Gregoriano monodico delle origini, tanto per partire dal principio. Schönberg ha creato una magnifica teorizzazione, ma fallace, poiché l'interazione tra i suoni non scompare solo perché lo si teorizza a tavolino. La quinta, la quarta, ecc. hanno sempre un peso che influenza l'ascolto. È inevitabile, poiché non è una teoria; è una realtà iscritta dentro ogni suono (armonici).
Veramente bravo e preparato, complimenti! Ti prego però di fugarmi questo dubbio: negli esempi che hai fatto, prendiamo il modo frigio (che se ho capito bene è un modo "minore" perché ha la III minore) suonavi la scala Frigia quando eri in C- , ma quando eri in Db7 continuavi ad utilizzare il modo frigio o un altro modo? I modi sono strettamente legati all'accordo che sto suonando in quel momento (che determinano il centro tonale), giusto? Se è vero potevo usare ilC frigio in C- e il Db misolidio in Db7 ? Thanks!
un video molto interessante, al cuore della natura stessa della musica
Sono felice ti sia piaciuto!
Ottimo video Claudio !! Secondo me un argomento interessante da inserire in un prossimo video è l' interscambio modale. Magari anche con esempi di brani e capire anche come si alternano i vari accordi.
pietro pavanelli
Sono d'accordo. Degli esempi pratici sarebbero i benvenuti... Perché ancora non arrivo ad afferrare, da digiuna in materia, le differenze tra le due musicalità....
ciao claudio, alla fine dopo il pippone (scherzo era interessantissimo!) sulla musica modale alle origini, non mi è chiaro se questa abbia poi a che fare con i modi della scala maggiore o sia solo una confusione di termini. mi spiego, se io suono le scale modali faccio musica modale?? non credo. se ho capito bene la musica modale di oggi ha comunque un centro tonale, giusto? grazie per i tuoi video, sei bravissimo: canti da dio! :D
Ottimo il riferimento con la cornamusa!
comunque se quella che ho sentito è improvvisazione mi sa che dovremmo tutti andare a farci visitare l'udito, grande Claudio
La cornamusa sta diventando un' ossessione! 😄😄😄 Top!
Molto chiaro Claudio. Ma, eseguendo una scala dorica (D dorico) su un accordo preponderante ancora diverso... (ad esempio un Em7 oppure un F maj7 ) il risultato oggettivo qual'è? Lo posso ancora definire "D dorico" oppure la scala che eseguo diventa relativa a quello che si percepisce come nuovo centro tonale? E in questo ultimo caso che scala diventa? Una scala eolica sbagliata?
È apparso il volto del mio mito Wolfgang Amadeus Mozart ❤️.
Detto questo ... Claudio ha sempre ragione ! 😎😎. Fra poco arriveremo ad un tutorial di cornamusa 😄😄😄.
Ora ne ordino subito una!
Video interessante davvero ben fatto
Ti ringrazio!
Claudio Cicolin ti ringraziamo noi per questi contenuti che ci porti
UNICI
Bravo Claudio, bel video, molto molto chiaro, complimenti, pensi di parlare dell'argomento anche al Live Music Camp oppure tratterai qualcosa di più legato alla musica suonata live?
Ciao Luca no, a LMC faremo tutt'altro, per ora top secret!;-)
Bravo,iscritto 😉
... sui testi Music Institute e Berklee Sono spiegati molto bene I modi. Parlare di modi implica due metedologie. La piu facile, un accordo fisso sul quale si suonano le scale " modali" ,come hai fatto, e invece la forma piu completa, utilizzando una progressions di accordi vincolati Alla scala che si utilizza seguendo il Centro tonale. Detto questo, ..é l'interazione scala/accordi che definisce cosa si suona, anche se Alla fine la cosa piu importante é la melodia. Cmq ripeto I testi GIT e Music Institute e Berklee spiegano Tutto molto bene. Wiwa!
Bravissimo.
Ciao maestro, ottimo video! Ho una domanda in un contesto di blues in Bb, come collego gli accordi improvvisando?… non ti chiedo la struttura del blues ovviamente facile, ma proprio che note mettere accordo dopo accordo in questo contesto tonale/modale o sbaglio a definirlo cosi?, premetto che so gia il discorso armonizzazione ecc la domanda è proprio rivolta a come essere “sciolto” improvvisandovi, non so se sono stato chiaro, comunque suono sax e clarinetto ma trovo moolto interessante lo stesso seguirti! Un saluto! 😊
Grande davvero
Ottima spiegazione
Video molto bello! complimenti.
Ho soltanto un dubbio: io posso spostare il centro tonale con la base, ma nulla mi vieta di farlo con il canto, infatti se eseguissi come base la nota DO che mi fa da tappeto ed eseguo una scala da RE a RE, potrei vedere il DO come la settima dell'accordo di RE m (dorico quindi) starei eseguendo un inversione al basso, no?
P.S. ovviamente dipende molto da cosa fa la voce al canto se usa maggiormente le note di RE m o altro, in effetti sarebbe come fare pitch axis con degli slash chords
No, l'effetto sarebbe quello che ho descritto nella parte finale del video, e suonerebbe come una normale scala di do maggiore, e in nessun modo come dorico.
@@ClaudioCicolin ok grazie! del chiarimento
Per chi sta al basso è chiarissimo...capisco che per chi è autodidatta è un discorso durissimo.
l'hò già scritto in un altro video, ma mi pare il caso di riportare anche qui, la mia esperienza personale, di approccio alle scale, a tutti i tipi di scale, riconducibili, sembrerebbe impossibile, a 13 scale.....perché Voi , ma anche io "ai miei tempi" , mi sono letteralmente "scervellato" per tentare di capire come si suonava "modale", come si costruivano le scale, tono, tono semitono, tono, tono, tono, semitono, ecc ecc, poi è arrivato il periodo delle pentatoniche, poi è arrivato il periodo delle scale minori armoniche, di quelle melodiche, di nquelle cromatiche e così via........ Poi, studiando con un bravissimo insegnante al conservatorio di Parma, mi ha acceso la luce in fondo al tunnel, facendomi capire, che "il tutto" si poteva racchiudere in 13 scale, 5 a "settori stretti" e 7 a "settori larghi", ognuna con la rispettiva diteggiatura, che non solo copriva tutto il manico, ma che erano persino traferibili, cambiando il punto di partenza in base alla tonica dell'accordo o del brano su cui suonavo i miei assoli o, appunto, le mie scale. 13 (TREDICI) scale, memorizzabili in qualche settimana, senza bisogno di null'altro, solo quello di conoscerle per bene, diteggiatura per diteggiatura! Compito piuttosto semplice se confrontato con la mole di studio intrapreso fino a quel momento. Non mi interessava più che nota stessi eseguendo, mi bastava sapere che se eseguivo una certa scala, scelta a piacimento lungo tutto il manico ed eseguita con la giusta diteggiatura, potevo suonare TUTTE le scale, ma anche tutti gli assoli che si potevano costruire, proprio grazie alla conoscenza di queste 13 scale. Da quel giorno in poi, ADDIO al sistema modale, alle pentatoniche, al modo minore o maggiore, insomma, addio a tutto quell'inutile (almeno in pratica) accumulo di studio, naturalmente di fondamentale conoscenza per ogni musicista, ma che in pratica, passatemi il termine, non mi servivano ad un cippa! Con 13 (TREDICI) scale, alcune molto simili fra loro, per questo ho detto che il tempo per apprenderle si limitava a qualche settimana, avevo risolto tutto il mio problema di quale nota suonare e quando suonarla......NON MI INTERESSAVA PIU'! Sapevo che se eseguivo una determinata scala , con la giusta diteggiatura, avrei suonato SEMPRE, la/le note giuste. Se volete saperne di più, informatevi su cosa sono i "settori larghi e quelli stretti" , vi si aprirà un mondo e un modo di suonare, di una facilità .....DISARMANTE! E se ripenso alle ore di studio teorico, sempre valido, ma quasi inutile a livello PRATICO, ancora mi viene da ridere!
interessante, puoi dirci di più?
grazie, innanzitutto per l'interessamento, ma qui, io sono un' "ospite", per cui non mi pare il caso di pubblicare questi 13....."BOX" o scale , o chiamateli come volete. Magari Claudio, saprà sicuramente quali sono le scale a "settori stretti" e quelli a "settori larghi", perciò, magari potreste chiedere a Claudio stesso di farne un tutorial apposito. Non sarebbe una cattiva idea, lasciare per un' attimo la TEORIA da parte e mostrarvi nella sola PRATICA, l'uso di queste scale. Ripeto, lo studio TEORICO è di vitale importanza per la formazione di un qualsivoglia musicista, ma quando vi troverete a dover improvvisare su un palco, ecco che prevalerebbe la PRATICA. Questo è il mio punto di vista. Se Claudio lo ritiene un' argomento interessante, ma del quale non "abusarne" chissà mai che ci faccia un bel tutorial sopra.....Io sarei disposto a mostrare a Claudio questi miei vecchi studi, "vecchi" ma sempre attuali, se ne potrebbe discutere sul loro "infinito uso PRATICO e poi, ripeto, se lo ritiene interessante, ci potrebbe mettere mani lui stesso. Perché magari si potrebbero apportare correzioni, oppure ridurre il numero dei "box" , perché, come detto, molti si assomigliano.....La parola, va al padrone di casa quindi. Che ne pensi Claudio?
per me siete troppo moderni, io sono rimasto al tetracordo greco :-D
che era modale
Tutto il problema è lì. Il modo è veramente comprensibile nella sua essenza solo a partire dall'idea di tetracordo e di esacordo. Se si riflette in termini di scale non si capirà mai veramente cosa ha di specifico e ci parrà l'antenato brutto della tonalità, quando invece può essere gustato nella sua infinita complessità solo a partire dalla teoria antica, molto più relativistica e malleabile.
Mese e nete -;)
Mimnermo>Jimi Hendrix
Grazie!
A te!
Claudio...un video sulle sovrapposizioni.... è possibile???
Grazie 1000
Bel video
Avrei una domanda. Quando al minuto 6:32 suoni Do misolidio, stai utilizzando due accordi provenienti dall'armonizzazione di Fa maggiore (IV, V), stessa scala da cui ottieni anche il modo misolidio di Do. Non stai suonando tonale perché nella tua improvvisazione dai particolare importanza alla nota Do (e anche mi essendo la terza), giusto? La mia domanda però è la seguente: se anziché avere SIb tu avessi avuto un altro accordo, per esempio Si naturale, avresti ancora potuto suonare misolidio cambiando scala al cambio di accordo? Quindi suonando do misolidio sul do e si misolidio sul si? Grazie
Ciao, un approccio del genere non ha molto senso, e non sarebbe particolarmente gradevole all'ascolto, almeno per le mie orecchie;-)
Claudio potresti parlare di sovrapposizioni di arpeggi e triadi? Grazie
Bella lezione
Hi :) I have proposition :>
could You make video/videos about Harmonic Major cdefg a-flat b
and his modes?
You could tell something about diatonic chords
possibilities and limitations offered by this set of sound in improvisation
a few exercises etc what You say?
Difficult modes:
Phrygian - easy
Ultra Phrygian - medium
Superphrygian / Phrygian flat 4 - hard
Choose your destiny!
PLAYGHT!
Finish it!
You win
Modality!!
:D
I would like to point out a very interesting text about the agreements. This is the link string to Philip Tagg's text entitled "Everyday tonality" ➜ archive.org/details/philip-tagg-la-tonalita-di-tutti-i-giorni-tonality-everiday/mode/2up
Buongiorno maestro Claudio, non ho capito perché nell esempio modale (do dorico) dovendo evidenziare la “sesta maggiore” caratteristica del dorico (quindi la nota La ) con l accordo Dom7 hai usato un FA9 e non un FA7 come suggerirebbe la progressione armonica in tonalità di Sib, gentilmente puoi spiegarmi la tua scelta? È puramente per gusto personale o c’è una scelta armonica precisa che mi sfugge per dare ulteriore colore al modo dorico? Grazie e complimenti per L ottima spiegazione.
Ciao Claudio seguo il tuo canale da qualche anno e ti faccio i complimenti , su questo argomento volevo magari capirci qualcosa di più in quanto vedo che tanti fanno questa distinzione ,a mio avviso non ha senso parlare di modale e tonale , magari tonale ed atonale , anche se suoniamo in modale cmq abbiamo sempre un centro tonale a meno che non facciamo musica atonale e credo che se si armonizza ogni singola nota di una scala rimanga veramente difficile improvvisare con scale modali (MA anche altre scale)differenti in quanto gli accordi ci richiamano la scala di riferimento, se si mantiene un accordo sospeso o un armonizzazione minima allora le possibilità sono più ampie
Ma gli utenti lo sanno che questa decina di minuti di chiarimenti è frutto di un Enorme studio e fatica. Complimenti per la grande preparazione che può essere solo che di esempio. 😮
Dire che la risposta alla fatidica domanda sia "in realtà è un sì e no" (minuto 8:55) mi sembra contraddittorio con l'affermazione finale in cui confermi la correttezza di quanto detto nel video scorso ("assolutamente no!").
Anche perché il ragazzo, nella scorsa discussione, specificava chiaramente il discorso del cambio di centro tonale e tutte le considerazioni da fare per poter effettivamente considerare la scala come D Dorico piuttosto che C Ionico. : )
Tecnicamente direi che le note C D E F G A B costituiscono allo stesso tempo una scala di C Ionico, D Dorico, E Frigio, ecc...
Poi il modo che si sta effettivamente suonando dipende dal contesto, dal centro tonale della melodia, finché si suona la scala completa ascendente e discendente (a prescindere da nota di partenza e arrivo) senza un contesto armonico non ha tanto senso parlarne...
Ad ogni modo... questi due video (insieme) mi sono stati davvero molto utili per comprendere meglio il significato delle scale modali e soprattutto come utilizzarle praticamente, al di là delle definizioni teoriche. Grazie!
Ben vengano discussioni di questo tipo!
Ciao, non vedo la contraddizione: entrambe le risposte sono valide, dipende da come viene posta la domanda. Ciao!
Sicuramente dal punto di vista musicale non c'entra nulla ... ma vorrei farti i complimenti per la qualità del video e del laborioso ed originale montaggio. 😀
Ti ringrazio, mi fa molto piacere che qualcuno apprezzi anche quello!
#esaicosasuoni caro Claudio, a mio avviso il problema è che molti, data una scala modale costruita su un grado di una scala maggiore, confondono la scala modale con il "suonare" modale, due concetti non sempre coincidenti. Il suonare modale (es. il brano jazz di Miles Davis - So What , Kind of Blue in Rem dorico) non prevede movimenti di accordi di sviluppo, tensione e risoluzione. Ogni accordo ha pari dignità con l'altro perchè non è legato da un'armonia funzionale come ho già scritto ieri. Nel modale si avverte sempre una condizione di riposo, di stabilità, di quasi sospensione grazie anche al fatto che gli accordi non necessariamente vengono costruiti per salti di terza come nel tonale. Vengono introdotti a tal scopo anche gli accordi quartali nel modale, proprio per sottolineare la nota distintiva del modo. Non ci preoccupiamo di classificare gli accordi come di pre-dominante (es Rem o il Fa), di Dominante (Sol7) o di tonica (Do) in quanto nel modale gli accordi non si dispongono nella maniera di essere obbligati a risolvere sull'accordo di tonica (es. il Rem nel Re dorico) ma liberi di fluttuare come entità autonome trascurando la funzione armonica che invece un singolo accordo ha nel "tonale". L'importante è fare attenzione a non riprodurre un tritono che creerebbe tensione (es. Fa - Si nella scala di Re dorico) che sposterebbero il centro tonale sul Do magg. risolvendo sullo stesso, nemmeno una dominante secondaria come un La7 che spingendo sul Rem suonerebbe tonale. insomma ci sarebbe tanto ma veramente tanto da scrivere. Grazie sempre per i tuoi video che aprono un grande spunto di discussione
Molto bello questo commento! Bravo!
Su un commento del genere io ci imposterei una tesi di laurea. Complimenti.
@@deepalcol grazie, troppo buono ☺️. Il discorso è che per giungere a tali conclusioni, ho dovuto raccogliere una miriade di informazioni sul web, UA-cam, ma soprattutto da pianisti (che nelle spiegazioni dove ci vuole un certo rigore sono numeri uno). Il video di Claudio è stato poi veramente il migliore che ho trovato tra i chitarristi italiani. Lui ha fatto benissimo a spiegare il concetto modale partendo dalla storia medievale perché è nelle ballate che si gusta il vero senso melodico di una scala modale
Ecco un'altro che non ha capito assolutamente niente e che scrive una cavolata dietro l'atra. La musica è una cosa seria e va studiata. Ti dico solo una cosa: cadenza frigia, vai e studia prima di dimostrare la tua totale ignoranza sulla materia, come chi ha fatto il video; prima studiare poi fare il maestro, per Anubis!
@@DoktorLorentzBig dal conservatorio dei frustrati, ecco spuntare il solito leone da tastiera. Illuminaci tu, maestro, tra un frigio, un accordo quartale e un lidio, della cotanta tua saccenza
Complimenti
Il brano è Yesterday
Bravo.