Plaudo sempre piú alla bellezza di questo canale, ormai già la copertina è un'opera d'arte semiseria e divertentissima, gli inserti narrativi a sorpresa, la chat delirante, il baffo malefico del maestro... GG!! 😂🎉❤
In questa puntata: gambetto botez, gambetto Mosconi, il maestro sciamano che ci legge la struttura pedonale per indicarci il da farsi, Malessio Boraso che "il caos è più forte di tutto"
11:28 "Entriamo in una struttura ancora una volta francese" "Oohh, il signorino gioca la francese" "Perchè? Tu come la chiameresti?" "Una sottovariante strana della Benoni"
Per tornare alla domanda "esiste la fortuna negli scacchi?": la fortuna indica una serie di circostanze che avvengono casualmente e che sono a tuo vantaggio. Ogni cosa nel mondo è guidata dal caso e quindi negli scacchi esiste la fortuna e la sfiga come esiste in qualunque cosa naturale. Però allo stesso tempo è un gioco chiuso dove tutto è calcolabile, ovvero se giochi bene vinci per forza, non c'è caso o casualità che tenga. Ciò non è vero nel poker, per esempio, perché se per caso il tuo avversario ha un culo pazzesco e fa sempre scala reale, per quanto bravo tu possa essere, perdi. In un mondo fatto di casualità e imprevedibilità, il fatto che negli scacchi tutto sia calcolabile è uno dei fattori che rende questo gioco così bello. Grazie per l'attenzione e scusate il pippone, ma l'argomento mi appasiona 😅
A 5:07: io avevo visto Ac7, Dxc7, Cxd5, Dxc2 Cxe7+, Rh8 e poi Axc2: che cosa ne pensa di questa mini variante, Maestro dove il Bianco ha guadagnato un pedone?
La fortuna negli scacchi e' ovvio che ci sia: quando in una posizione nuova il calcolo di due linee finisce in due posizioni che sembrano equivalenti e l'avversario sceglie quella oggettivamente peggiore (o noi scegliamo quella oggettivamente migliore), ebbene questa e' fortuna.
Secondo me la fortuna negli scacchi si manifesta quando muovi il cavallo a caso e 10 mosse dopo ti ritrovi che grazie a quel cavallo, un possibile tatticismo del tuo avversario, che si protrarrà per altre 5 mosse, non può funzionare perchè sempre quel cavallo difende una casa che diventa l'unica dove un tuo pezzo può andare senza ritrovarsi sospeso; viceversa, un tuo tatticismo funziona perchè quel cavallo posizionato in quella casella 15 mosse prima, per un motivo completamente diverso, tiene su tutta la posizione. Non so se mi sono spiegato bene, però è facile da capire quando vedi un tatticismo assurdo, vai per il matto e quel dannato cavallo a casissimo sul bordo della scacchiera che per 14 mosse di fila poteva andare solo in 2 case ti mangia la donna. Sono avvenimenti che ti segnano... Ps: si deduce che non me ne intendo di ippica
Ciao! Questo è uno dei discorsi che mi appassiona di più, ci sono diverse correnti di pensiero anche tra i giocatori più forti. Qualcuno potrebbe obbiettare che un amatore contro un GM non può assolutamente vincere una partita, annullando la componente “fortuna”. Proveremo a fare un video anche su questo!
@@chessburgerTV Ok, faccio un commento semiserio perche' questo discorso appassiona anche me. Da un punto di vista formale chiamiamo fortuna l'ottenere casualmente un risultato positivo (e qui voglio evidenziare la parola "casualmente"). Immaginiamo che giochino un GM che calcola sempre otto mosse in avanti contro un giocatore fortunato. E' possibile (per quanto improbabile) che il GM perda, in quanto e' possibile (per quanto improbabile) che il giocatore fortunato imbocchi a caso step by step tutte le mosse migliori, indipendentemente da quello che gioca il GM. Il discorso e' molto simile a quello che si fa sull'entropia nella fisica statistica, poche configurazioni del sistema si chiamano "ordine" e tutte le altre si chiamano "disordine", quindi l'evoluzione di un sistema necessariamente va dal'ordine al disordine. Allo stesso modo sulla scacchiera le probabilita' che un giocatore fortunato vinca contro un GM statisticamente si riducono drasticamente ad ogni mossa. Rimane aperta la questione del calcolo, ma il caso non ha bisogno di calcolo. Se fosse possibile giocare numero di partite ordini di grandezza superiore al numero shannon di un GM contro un avversario che gioca a caso, prima o poi il "fortunello" vincera'. Tra l'laltro con il numero di partite giocate che cresce a infinito, la probabilita' che il giocatore fortunato vinca almeno una partita converge asintoticamente ad uno. Pertanto la fortuna negli scacchi esiste. Non e' dato sapere se sia effettivamente mai stata osservata o se sia statisticamente osservabile in tempi paragonabili alla vita dell'universo, ma questo e' un altro discorso. EDIT: Tra l'altro Dh3 per un misclick, e' una chiara dimostrazione che la fortuna negli scacchi esiste :)
Quando giochi a livello amatoriale, un tavolo solo, magari in live, con il cocktail da una parte e la massaggiatrice da un'altra, è chiaro che tu abbia l'impressione che il poker richieda poco calcolo. Un professionista può giocare 20 (ma anche 30) tavoli contemporaneamente, avendo a disposizione circa un secondo per la decisione, durante il quale deve valutare la propria mano, il board, il piatto, le statistiche di tutti gli avversari e prendere una decisione. Una volta al secondo e magari per alcune ore continuative. A questo aggiungi che il calcolo vero va fatto su tutto il tuo range e su quello dell'avversario, non le quattro acche di probabilità basate sugli "out" che si possono spiegare a un principiante.
Ciao! È un discorso interessante e sicuramente è stato toccato con superficialità. I due giochi hanno talmente tante differenze che non ha neanche tanto senso paragonarli ma il livello di calcolo richiesto per quanto riguarda il gioco in sè è completamente diverso. Puoi dire che un pro gioca 30 tavoli, non stiamo parlando di questo, anche uno scacchista può giocare su 30 scacchiere bendato e su un piede solo:) Comunque è un bellissimo spunto per parlarne sul canale!
@@chessburgerTV Sì, è proprio per quello che mi sono limitato a parlare di poker, che conosco abbastanza bene, ma non l'ho voluto confrontare con gli scacchi. La mia impressione è che ai massimi livelli l'impegno mentale sia simile, con gli scacchi dove è richiesta una profondità di calcolo molto maggiore e dove un errore non è recuperabile, mentre nel poker il calcolo è più ampio che profondo e gli errori spesso sono meno definitivi (ma in un singolo torneo potrebbe pesare di più). Il discorso dei 30 tavoli è diverso secondo me: a scacchi se giochi 30 partite è per fare un'esibizione ma non è quella la normale attività di un professionista, mentre a poker potrebbe essere proprio la normale attività del professionista. Però se ci pensi, giocando 30 partite a scacchi, il modo di giocare e di calcolare diventa molto più simile a quello del poker: si va molto di più a memoria e a intuito, impiegando più tempo solo raramente e in situazioni critiche.
Il tipo di fortuna che tu citi è intrinseco nella vita, ovvero nella vita esistono casi randomicamente favorevoli o sfavorevoli, non è implicita negli scacchi. Puoi avere un modo di giocare più temerario, azzardare un sacrificio su un'intuizione senza aver calcolato esattamente tutti gli outcome, se risulta vincente ti ritieni fortunato ma il gioco è freddamente meccanico e schematico e consente l'analisi. Nel poker puoi fare un minimo di affidamento su statistiche e probabilità, le carte che escono vanno considerate randomiche quindi la fortuna permea il gioco, ciononostante, alla lunga, anche nel poker la fortuna conta veramente poco. La differenza fondamentale è nel tipo di intelligenza utilizzata nei due giochi. Negli scacchi si fà affidamento sull'intelligenza logico matematica, nel poker invece è l'intelligenza socioempatica a farla da padrona, ovvero conta saper leggere gli esseri umani.
Oltre tutto, gli scacchi sono un gioco a "informazione completa", ossia entrambi i giocatori sanno tutto riguardo alla situazione del gioco. Nel poker non è così.
Devo intervenire in favore dell' irreprensibile maestro talvolta ingiustamente ripreso sulla nomenclatura dell' apertura di regina... Nel video in esame senza dubbio trattasi di gambetto di donna rifiutato.... Ad un certo punto la dicitura partita ortodossa sarebbe stata anche giusta ed adatta al 100% (anticiparne l' uso un paio di mosse prima non mi pare debba essere causa di troppe critiche capziose) semislava giustamente no...... P S. Video simpatico in cui s'impara (in primo luogo a confutare mosse orribili come quell'alfiere in d6)... Un cordiale saluto. D.d.L.❤🧐🫐
Plaudo sempre piú alla bellezza di questo canale, ormai già la copertina è un'opera d'arte semiseria e divertentissima, gli inserti narrativi a sorpresa, la chat delirante, il baffo malefico del maestro... GG!! 😂🎉❤
Grazie mille Corradoooooooo!
0:22 gambetto Germano Mosconi 😂😂
0:22 la scintilla che ha fatto traboccare la goccia
ahahahahahahaah
In questa puntata: gambetto botez, gambetto Mosconi, il maestro sciamano che ci legge la struttura pedonale per indicarci il da farsi, Malessio Boraso che "il caos è più forte di tutto"
Un saluto a Marcello
11:28
"Entriamo in una struttura ancora una volta francese"
"Oohh, il signorino gioca la francese"
"Perchè? Tu come la chiameresti?"
"Una sottovariante strana della Benoni"
ahahahahahahahaha
I primi 50 secondi del video creano dipendenza. Non riesco a smettere di guardarlo 😂
Ogni volta devo vedere il video 2 volte, una leggendo la chat che mi fa spaccare dal ridere e una dopo guardando la partita❤😂
Ahahahahahaha grande Pietro!
Per tornare alla domanda "esiste la fortuna negli scacchi?": la fortuna indica una serie di circostanze che avvengono casualmente e che sono a tuo vantaggio.
Ogni cosa nel mondo è guidata dal caso e quindi negli scacchi esiste la fortuna e la sfiga come esiste in qualunque cosa naturale.
Però allo stesso tempo è un gioco chiuso dove tutto è calcolabile, ovvero se giochi bene vinci per forza, non c'è caso o casualità che tenga.
Ciò non è vero nel poker, per esempio, perché se per caso il tuo avversario ha un culo pazzesco e fa sempre scala reale, per quanto bravo tu possa essere, perdi.
In un mondo fatto di casualità e imprevedibilità, il fatto che negli scacchi tutto sia calcolabile è uno dei fattori che rende questo gioco così bello.
Grazie per l'attenzione e scusate il pippone, ma l'argomento mi appasiona 😅
Laik in premuuv
2:00 perla d'altri tempi maestro. Chapeau
Ogni volta che guardo questi video mi vengono sempre in mente i ricordi che avevo nelle live mentre scrivevo, semplicemente incredibile questo canale😂
Grazie mille Simo!
Oggi ci sarà la live sul titled tuesday?
Purtroppo non siamo riusciti, ci vediamo oggi pomeriggio!
tutto molto bello, ma avete mai presa in considerazione la possibilità di modificare la musichetta in sottofondo?
Yes, ne usiamo una decina di diverse :)
Mi ha ricordato il mitico Germano Mosconi maestro
Ma questa è l'apertura poker di donna!
0:19 mi scusi Maestro se la correggo, ma lei minaccia Dh3
ahahahahahaha maledizione
A 5:07: io avevo visto Ac7, Dxc7, Cxd5, Dxc2 Cxe7+, Rh8 e poi Axc2: che cosa ne pensa di questa mini variante, Maestro dove il Bianco ha guadagnato un pedone?
E se 2…Dd8 ?
@@chessburgerTV Cxe7+ Dxe7, Dc7 e poi non lo so...
Mi è venuto così Axc7, era per evitare il cambio in g3...
Io so che hai un pezzo in meno invece! ahahah
@@chessburgerTV Già già: ha ragione, Maestro! 😁😁😁
Comunque sia, grazie per la partita e per la spiegazione! :)
al minuto 4.40 Ce2 era buona?
Maestro ma per questo sacrificio si è ispirato a Marshall? (Levitsky-Marshall 1912)
La partita delle bestemmie d'oro
Stessa roba
Dove si comprano i fuori onda del maestro che bestemmia?
ahahahahahaha
sono stato rifiutato da varie donne questa apertura fa per me
ahajakahaajajahahahahah
Partite da 10 minuti sono le più belle ❤
Copertina spettacolare! ❤
Grazie Martino!
La fortuna negli scacchi e' ovvio che ci sia: quando in una posizione nuova il calcolo di due linee finisce in due posizioni che sembrano equivalenti e l'avversario sceglie quella oggettivamente peggiore (o noi scegliamo quella oggettivamente migliore), ebbene questa e' fortuna.
Secondo me la fortuna negli scacchi si manifesta quando muovi il cavallo a caso e 10 mosse dopo ti ritrovi che grazie a quel cavallo, un possibile tatticismo del tuo avversario, che si protrarrà per altre 5 mosse, non può funzionare perchè sempre quel cavallo difende una casa che diventa l'unica dove un tuo pezzo può andare senza ritrovarsi sospeso; viceversa, un tuo tatticismo funziona perchè quel cavallo posizionato in quella casella 15 mosse prima, per un motivo completamente diverso, tiene su tutta la posizione.
Non so se mi sono spiegato bene, però è facile da capire quando vedi un tatticismo assurdo, vai per il matto e quel dannato cavallo a casissimo sul bordo della scacchiera che per 14 mosse di fila poteva andare solo in 2 case ti mangia la donna.
Sono avvenimenti che ti segnano...
Ps: si deduce che non me ne intendo di ippica
Ciao! Questo è uno dei discorsi che mi appassiona di più, ci sono diverse correnti di pensiero anche tra i giocatori più forti.
Qualcuno potrebbe obbiettare che un amatore contro un GM non può assolutamente vincere una partita, annullando la componente “fortuna”.
Proveremo a fare un video anche su questo!
@@chessburgerTV Ok, faccio un commento semiserio perche' questo discorso appassiona anche me. Da un punto di vista formale chiamiamo fortuna l'ottenere casualmente un risultato positivo (e qui voglio evidenziare la parola "casualmente"). Immaginiamo che giochino un GM che calcola sempre otto mosse in avanti contro un giocatore fortunato. E' possibile (per quanto improbabile) che il GM perda, in quanto e' possibile (per quanto improbabile) che il giocatore fortunato imbocchi a caso step by step tutte le mosse migliori, indipendentemente da quello che gioca il GM. Il discorso e' molto simile a quello che si fa sull'entropia nella fisica statistica, poche configurazioni del sistema si chiamano "ordine" e tutte le altre si chiamano "disordine", quindi l'evoluzione di un sistema necessariamente va dal'ordine al disordine. Allo stesso modo sulla scacchiera le probabilita' che un giocatore fortunato vinca contro un GM statisticamente si riducono drasticamente ad ogni mossa. Rimane aperta la questione del calcolo, ma il caso non ha bisogno di calcolo. Se fosse possibile giocare numero di partite ordini di grandezza superiore al numero shannon di un GM contro un avversario che gioca a caso, prima o poi il "fortunello" vincera'. Tra l'laltro con il numero di partite giocate che cresce a infinito, la probabilita' che il giocatore fortunato vinca almeno una partita converge asintoticamente ad uno. Pertanto la fortuna negli scacchi esiste. Non e' dato sapere se sia effettivamente mai stata osservata o se sia statisticamente osservabile in tempi paragonabili alla vita dell'universo, ma questo e' un altro discorso.
EDIT: Tra l'altro Dh3 per un misclick, e' una chiara dimostrazione che la fortuna negli scacchi esiste :)
Dopo l'affermazione riguardo a yugioh, mi dispiace maestro, ma al domani non ci arriva
ahahahahahahahaah
Quando giochi a livello amatoriale, un tavolo solo, magari in live, con il cocktail da una parte e la massaggiatrice da un'altra, è chiaro che tu abbia l'impressione che il poker richieda poco calcolo. Un professionista può giocare 20 (ma anche 30) tavoli contemporaneamente, avendo a disposizione circa un secondo per la decisione, durante il quale deve valutare la propria mano, il board, il piatto, le statistiche di tutti gli avversari e prendere una decisione. Una volta al secondo e magari per alcune ore continuative.
A questo aggiungi che il calcolo vero va fatto su tutto il tuo range e su quello dell'avversario, non le quattro acche di probabilità basate sugli "out" che si possono spiegare a un principiante.
Ciao! È un discorso interessante e sicuramente è stato toccato con superficialità. I due giochi hanno talmente tante differenze che non ha neanche tanto senso paragonarli ma il livello di calcolo richiesto per quanto riguarda il gioco in sè è completamente diverso. Puoi dire che un pro gioca 30 tavoli, non stiamo parlando di questo, anche uno scacchista può giocare su 30 scacchiere bendato e su un piede solo:)
Comunque è un bellissimo spunto per parlarne sul canale!
@@chessburgerTV Sì, è proprio per quello che mi sono limitato a parlare di poker, che conosco abbastanza bene, ma non l'ho voluto confrontare con gli scacchi. La mia impressione è che ai massimi livelli l'impegno mentale sia simile, con gli scacchi dove è richiesta una profondità di calcolo molto maggiore e dove un errore non è recuperabile, mentre nel poker il calcolo è più ampio che profondo e gli errori spesso sono meno definitivi (ma in un singolo torneo potrebbe pesare di più).
Il discorso dei 30 tavoli è diverso secondo me: a scacchi se giochi 30 partite è per fare un'esibizione ma non è quella la normale attività di un professionista, mentre a poker potrebbe essere proprio la normale attività del professionista. Però se ci pensi, giocando 30 partite a scacchi, il modo di giocare e di calcolare diventa molto più simile a quello del poker: si va molto di più a memoria e a intuito, impiegando più tempo solo raramente e in situazioni critiche.
Ho potuto sentire il rumore del suo cuore spezzarsi, dopo il missclick, maestro.😢
:(
"Quella cagata di Yu gi oh" Ha perso un fan maestro....
Noooooooo
Ma ne ha guadagnati altri 3 quando ho girato il video ai miei compagni di merende
-8 all'alien gambit del maestro
YEEEEE
Arriverà?
@@gippolippo7241 Già arrivato :)
@@chessburgerTV ... sto indietro di almeno due settimane 😢😢😢
Maestro si è confuso quello è il Botez gambit noi volevamo l'alien gambit
Mi dicono arriverà il 27
Preciso preciso
Il tipo di fortuna che tu citi è intrinseco nella vita, ovvero nella vita esistono casi randomicamente favorevoli o sfavorevoli, non è implicita negli scacchi. Puoi avere un modo di giocare più temerario, azzardare un sacrificio su un'intuizione senza aver calcolato esattamente tutti gli outcome, se risulta vincente ti ritieni fortunato ma il gioco è freddamente meccanico e schematico e consente l'analisi. Nel poker puoi fare un minimo di affidamento su statistiche e probabilità, le carte che escono vanno considerate randomiche quindi la fortuna permea il gioco, ciononostante, alla lunga, anche nel poker la fortuna conta veramente poco. La differenza fondamentale è nel tipo di intelligenza utilizzata nei due giochi. Negli scacchi si fà affidamento sull'intelligenza logico matematica, nel poker invece è l'intelligenza socioempatica a farla da padrona, ovvero conta saper leggere gli esseri umani.
Oltre tutto, gli scacchi sono un gioco a "informazione completa", ossia entrambi i giocatori sanno tutto riguardo alla situazione del gioco. Nel poker non è così.
È meno chiaro di così secondo me e secondo decine di maestri che conosco, proveremo a farci un video!
8:00 basta dopo questa mi disiscrivo😂
Parole dure....
Unfollow per il maestro che infama yu gi oh
100esimo like 😊
Grandeeeeeeee
@@chessburgerTV Yes :)
Devo intervenire in favore dell' irreprensibile maestro talvolta ingiustamente ripreso sulla nomenclatura dell' apertura di regina... Nel video in esame senza dubbio trattasi di gambetto di donna rifiutato.... Ad un certo punto la dicitura partita ortodossa sarebbe stata anche giusta ed adatta al 100% (anticiparne l' uso un paio di mosse prima non mi pare debba essere causa di troppe critiche capziose) semislava giustamente no...... P S. Video simpatico in cui s'impara (in primo luogo a confutare mosse orribili come quell'alfiere in d6)... Un cordiale saluto. D.d.L.❤🧐🫐
Un saluto!
primoo
Lesgooooooo
Ciao Marcello.
Maestro si è confuso quello è il Botez gambit noi volevamo l'alien gambit