Il Muro Finanziere e la lotta al Contrabbando in epoca Borbonica: Pillole di Storia Napoletana
Вставка
- Опубліковано 1 лис 2024
- Il Muro Finanziere fu opera faraonica, lunga ben 20 chilometri con trenta postazioni di guardia e dodici palazzi di dogana fu in assoluto la cinta muraria più vasta della città di Napoli ed oltre ad essere l’ultima, fu anche la più inutile. I napoletani maestri nell’arte del contrabbando trovarono subito numerosi varchi nella struttura e passando per mare da Posillipo con i contrabbandieri antesignani degli scafi blu oppure di notte tra un posto di guardia e l’altro, oppure ancora più semplicemente approfittando della corruzione dilagante, il muro si rivelò immediatamente un colabrodo.
Progettata ed edificata sotto il Regno di Francesco I di Borbone per volere del ministro Luigi de Medici di Ottajano, per richiesta del direttore generale dell’agenzia dei dazi Giuseppe de Turris e grazie alla mano esperta dell’Architetto Stefano Grasse già conosciuto per Palazzo San Giacomo e la Loggetta a Mare costruita sull’isolotto di San Leonardo e che noi conosciamo come Rotonda Diaz.
Costruita per arginare il contrabbando fu un fiasco totale, partiva dal Ponte della Maddalena e dopo aver costeggiato il Bosco di Capodimonte e dopo essersi inerpicato fino alla zona di Cappella dei Cangiani, scendeva giù attraverso il Vomero, Antignano e le Case Puntellate per raggiungere Posillipo e chiudersi nel mare di Mergellina nella zona dell’attuale Largo Sermoneta.
Interessante la targa ancora oggi visibile nel Borgo di Antignano al Vomero “QVI SI PAGA PER GLI REGJ CENSALI” ultima vestigia del muro nella zona collinare.
Gli uffici di dogana avevano l’aspetto di templi, progettati da Stefano Gasse per dare al muro finanziere un tocco di eleganza e di monumentalità, l’unico oggi ben conservato è Il dazio di Capodichino in piazza Giuseppe di Vittorio.
Il Dazio dei Granili di San Giovanni a Teduccio anch’esso sopravvissuto i secoli versa invece in stadio di totale abbandono.
storico: Ruggero M. Savarese
#storiadinapoli #antignano #vomero
=======================================================
Iscriviti al nostro Canale qui
/ @edizionisavarese6820
Visita il nostro sito
www.edisa.it/
Seguici anche su Facebook
/ edizionisavaresenapoli
www.facebook.c...
1:47 In realtàsi chiamava Stefano Gasse
Infatti è citato Stefano Grasse