Ma io l ho sempre ammirato e stimato moltissimo poi ognuno ha la sua idea sulla vicenda del mostro.,ma pero' mi sono sempre chiesto se era ancora vivo o meno.. Ultimamente infatti mi sembrava un po' non tanto in salute... E adesso dai commenti capisco che se ne andato purtroppo.. Sai di cosa è quando gze se ti. VA di rispondermi Ciao.
L'appello di Perugini x me...fu abbastanza un autogol...se credeva che il mostro si facesse sentire...aveva bevuto x me!se voleva farsi curare(o prendere vedi te)c'aveva avuto 25 anni e passa...
Si esprime nel modo più consono al suo tipo di percorsi di studi ,più leggi più studi e più impari vocaboli nuovi sai ...Tra l'altro faceva un certo tipo di lavoro ,ma come vuoi che si esprimesse scusa ? Si esprime in modo abbastanza comprensibile . Avrai tu un problema grave di comprensione. Ah è morto non ti può rispondere.
Lui Ci è andato vicino era una persona intelligentissima e colta ai massimi livelli ma non credo che sia l unico che abbia capito qualcosa magari anche vigilanti aveva saputo qualcosa....non so se sapremo mai il nome del mostro ma cmq il tempo e la morte cancelleranno tutto tra 1000 anni anche questa storia sarà dimenticata....il killer cmq penso sia già morto....
Un grande avvocato che prese a cuore la vicenda! Nino uno dei pochi che aveva intuito chi era il vero mostro! Ci manca veramente! Grazie per questo bel video!
Intuito in che senso?se aveva un'idea di chi fosse...lo avrà pur detto...diciamo che come tanti(io incluso)era convinto che il mostro non fosse Pacciani
Ho sempre pensato che la chiave della soluzione di questo caso fosse nelle lettere anonime. Quanto dice Filastò, comunque, non può che far venire in mente il depistaggio sul duplice omicidio di Signa.
Penso anch'io he sia stato un guardone e che abbia visto quello e/o chi non doveva vedere; ma di certo il mostro non era lui. Per quanto riguarda Vanni e Lotti men che meno
Non le vogliono fare. Potrebbero ma vogliono che il caso rimanga archiviato...nonostante le richieste della signora De Nuccio e delle figlie di Nadine Mauriot. Nessuna delle famiglie è stata risarcita e nessuno ha avuto una risposta
Io penso siano disponibili però effettivamente hanno archiviato il caso e non sentono ragioni di riaprirlo infatti sia la sorella di Carmela de Nuccio,come le figlie di Nadine Mauriot ma(se non erro)c'era anche la sorella di Susanna Cambi hanno x anni chiesto la riapertura ma gli han sempre risposto picche
@@claudiascriba ma siamo in Italia...e lo sai x me perché non ne vogliono sapere?perché x me il mostro era qualcuno di parecchio influente nella Firenze di quegli anni
In un'intervista piu' recente, Filasto' ipotizza che l'assassino possa appartenere alle forze dell'ordine basandosi sul fatto che il portafogli di uno dei ragazzi assassinati recasse un foro di proiettile e che si trovasse sotto il sedile davanti (se non ricordo male). Riportava anche del ritrovamento della carta di circolazione, anch'essa con un foro di proiettile, vicino ai sedili anteriori dell'auto di un'altra vittima. Questo, assieme al fatto che i ragazzi non avrebbero reagito, gli avrebbe fatto pensare che le coppie siano state fermate da un'appartenente alle forze dell'ordine che abbia usato la scusa della richiesta dei documenti per coglierli di sorpresa e freddarli.
Il pantaloni recano un foro nella tasca in cui era contenuto il portafoglio, ergo il portafoglio non è stato tirato fuori dai pantaloni. Filastó, per quanto illustre e capace, avrebbe dovuto pensare più a difendere il suo cliente e meno a fare l'investigatore.
Nino Filasto' nelle sue esternazioni ha sempre dimostrato una grande obiettività e senso del equilibrio un obiettività che andava al di sopra del senso di giustizia di ragione o di torto nella difesa dei suoi imputati ci ha lasciato un grande testamento biologico ed un grande senso del etica professionale che raramente si trova poì la verità si può solo interpretare ma mai dimostrare. P.S. R.I.P.
...ma uno che fa a pezzi le donne dopo averle uccise assieme agli amanti chiaramente ha ben altre tare. Il profilo dell'FBI delinea un individuo sessualmente represso, possibilmente impotente e per questo incapace di avere relazioni con donne di qualunque tipo, prostitute incluse (uno che semplicemente non riesce ad avere una donna per altri fattori ne paga una e si toglie il fastidio - da qui il mestiere più antico del mondo). Pacciani era sessualmente vorace (il classico tipo che si farebbe pure i sassi), l'esatto opposto del Mostro.
Sano non lo era, ma secondo il profilo stilato dell'FBI proprio con Perugini, l'individuo era un soggetto iposessualizzato che odiava le donne e manco le toccava quasi, era alto e prestante. Tutto l'opposto di Pacciani che era basso, plurinfartuato e ipersessualizzato
Ci era andato vicino...ma gli mancava un passaggio in più. Nemmeno un superpoliziotto avrebbe potuto agire in modo deliberatamente criminale senza godere di un ampio sistema di coperture a più livelli. Comunque un grandissimo uomo l'avvocato Filastó, manca a tutti.
...come se uno avesse davvero bisogno della copertura di chissà chi per uccidere due persone all'anno, di notte e in aperta campagna. Mica stiamo parlando di malavitosi qui: stiamo parlando di qualcuno che 364 giorni all'anno conduceva una vita apparentemente normale (poi saran stati meno perché è molto probabile che ci furono volte in cui tornò a casa a mani vuote, ma non stiamo a sottilizzare).
Ma allora la tesi del poliziotto venne fuori all'inizio a Scandicci perché sembra che sul lunotto della macchina di Giovanni Foggi ci fosse il libretto di circolazione,in seconda battuta quando 4 mesi dopo furono assassinati Stefano e Susanna sembra che una coppia incrociò un auto sul ponte della Marina(vicino al luogo dell'omicidio)e videro la persona dentro stralunata etc fecero un identikit e c'è chi dice che addirittura assomigli a Vigna...ma che fosse un poliziotto etc...ci credo poco...
Filastò 🥺 Ogni tanto rileggo “Storia delle merende infami”, aldilà del caso mostro, penso che quel libro riveli l’essenza di quest’uomo: grande cultura, acume, tenerezza.
Le parole di Nino sono esemplari, ma esprimono anche pensieri di una disarmante linearità. Cose che sono state colpevolmente omesse e nessuno ha pagato
Scusate, si sa qualcosa tu tale Marcangelo Stampa? È vero che è stato identificato come il vicino di casa di Pacciani nonché il poliziotto dai piedi lunghi? E che pare fosse autista di Tricomi? Ci sono conferme su queste cose? Grazie mille
Non so se ha ascoltato l intervista al giornalista di Perugia Alberto Barelli che collaboro’ con Nino. Filasto’ , non un poliziotto semplice ma un super poliziotto che era interinale all’ ambiente giudiziario che ricopriva un ruolo importante , aveva fatto la scorta a Vigna e anche a Tricomi . Nell’ agosto 82 tricomi a Mondello in Sicilia , secondo Filasto’ il super poliziotto si trovava con lui per scortarlo poiché’ vi sarebbe stato in quei giorni un convegno di magistrati . In quei giorni alla Ciabani era in vacanza in una località’ vicina. Mondello e poi trovata uccisa nel residence dove lei alloggiava , amica di Susanna Cambi , le due ragazze avevano abitato per un periodo a Firenze vicine di casa . Il nome proprio del super poliziotto sarebbe un nome “ composto” . Questa è’ la tesi di Barelli e Filasto’ .
@@federicopizziolo4988 Barelli e Filasto’ parlano proprio di un nome proprio composto quindi…… mi sembra di capire che si riferissero a quel soggetto … non hanno mai detto nulla di ufficiale naturalmente per cautelarsi . Filasto’ ne era certo . Pacciani secondo me sapeva , lo conosceva o lo aveva visto in azione dato che era un guardone e secondo me lo ha visto a Giogoli quando furono uccisi i due maschi .
@Belisario Colucci Perché nell'85 non scrisse niente e pure l'indirizzo sulla busta lo riportò con le lettere ritagliate da un giornale, ergo non voleva lasciare traccia del suo modo di scrivere perché sapeva cos'era una perizia calligrafica. Uno che prende tutte queste precauzioni poi non manda missive scritte di proprio pugno.
Chi ha creduta che Pacciani fosse il mostro era chiaramente in malafede, e i motivi era 2 : il primo era sbattere il mostro in prima pagina per fare pagina te di giornali ,trasmissioni TV ,incollare le persone hai telegiornali.( Business x vendere + pubblicità. Il secondo : le persone mostro erano più di una e di alto livello sociale con rapporti politici e istituzionali di alto livello per cui con protezioni potentissime. Cosa ne pensate ?
@@pablochiesa1420 Sono d'accordo. L'assassino era uno solo, era un feroce psicopatico (niente sette o altre balle) e non l'hanno mai preso. La storia dei compagni di merende è una panzana inventata da Giuttari che poi forzò la realtà per dimostrare il suo teorema - e aveva i poteri per farlo. Ma è una tesi completamente priva di fondamenta.
@@piolo764 In quella dell'85 infatti non c'era scritto niente e pure l'indirizzo sulla busta era riportato con lettere ritagliate da un giornale: è ovvio che il Mostro non voleva lasciare traccia della sua scrittura per timore di eventuali perizie calligrafiche. Uno che prende queste precauzioni poi non manda lettere scritte a mano che lo possono incriminare.
Se mi spiegate però perché Lotti ha confessato, e Pucci ha testimoniato vi sarò grato. Poi vorrei sapere perché Pacciani aveva un diario tedesco di cui non seppe mai spiegare la provenienza, ed infine che mi spiegaste il perché nel delitto degli anni 50 dichiarò una volta messo in stato di fermo di "avere agito dopo aver visto la donna con il proprio amante, la quale aveva il seno sinistro scoperto e lì veniva palpeggiata il che fece perdere la testa all'assassio"... Tralasciando il proiettile perché potrebbero anche averglielo messo a puntino.
Lotti "confessò" perché gli vennero promessi i privilegi dei pentiti di mafia. Le sue confessioni sono in contraddizione sia tra di loro che con le perizie. In più di un'occasione l'accusa gli diceva quello che doveva dire e lui ripeteva o annuiva. Lo stesso giudice scrisse nella sentenza che non c'erano riscontri con le sue dichiarazioni ma, poiché accusava anche se' stesso, andava creduto. Chiamalo "vizio di forma". Pucci, oligofrenico grave, era un altro soggetto manipolabile che testimoniò per levarsi di dosso le accuse e pure lui le sparava grosse. A Pacciani non venne trovato un diario, ma un blocco da disegno di marca tedesca che si decise di collegare ai due ragazzi uccisi nell'83 perché uno dei due aveva studiato da grafico\illustratore anche se non risultava possedere blocchi di quella marca e la sua scuola non li consigliava nemmeno: la sorella si presentò più di un decennio dopo al processo con un blocco della stessa marca (Skizzenbrunnen) ma in un formato completamente diverso - cosa non da poco, perché se uno generalmente disegna su fogli A4 (sparo a caso), difficilmente compra un A3. Sul blog di Antonio Segnini c'è un'interessante ricostruzione (desunta dagli archivi d'inventario di un negozio di articoli da disegno sito nella città più vicina a dove viveva il ragazzo tedesco) che dimostra che il prezzo di copertina del blocco trovato a Pacciani risaliva ad un periodo successivo alla morte dei due e lascia intendere che la sorella portò il blocco (comprato anche quello in un altro momento) dopo che Perugini andò a trovarla e la convinse di aver trovato l'assassino. Pacciani sul blocco trovato in casa sua aveva annotato conti e quant'altro risalenti a dieci anni prima o più: il buonsenso farebbe pensare che l'avesse già all'epoca, ma Perugini e Vigna preferirono sostenere che quelle cose vennero annotate in fretta e furia dal contadino dopo la prima perquisizione in casa sua per "inquinare" la prova (quando gli sarebbe bastato buttarlo via o, meglio ancora, bruciarlo). Pare che quei blocchi da disegno fossero usati dal "famoso" pittore svizzero che alloggiava a Villa La Sfacciata, dove Pacciani aveva brevemente lavorato come giardiniere: non è impossibile che se ne fosse impadronito lì, recuperandolo dalla spazzatura o direttamente rubandolo al pittore. Più in generale, considerando quanti turisti tedeschi visitano Firenze ogni anno e che una buona fetta di loro è studente o appassionato d'arte, un blocco da disegno (e un portasaponette) con prezzo in marchi non costituiscono una grande prova e pure come indizi sono scarsi. Tra l'altro, perché mai Pacciani avrebbe dovuto portarsi via due oggetti di così scarso valore (anche simbolico) dal furgone dei due ragazzi e lasciare lì le valigie coi vestiti, i portafogli con dentro denaro e roba costosa come le macchine fotografiche?
1) Lotti e Pucci hanno confessato per mitomania e nel caso di Lotti per godere dei privilegi ottenuti come collaboratore di giustizia. Non aveva nulla da perdere e tutto da guadagnare. Se ne rende conto anche un bambino che le confessioni di Lotti al processo sono forzate, piene di elementi incongruenti e, là dove non sono inconguenti, risultano invece assolutamente inutili alle indagini, perché riferisce dettagli ben noti all'opinione pubblica, perché diffusi dai mezzi di informazione o perché confermano, guarda caso, certe ipotesi fatte a suo tempo dagli inquirenti. La storia giudiziaria è fatta di avvenimenti come questi: gente che si autoaccusa per mitomania e trascina con sé conoscenti o persone famose. Qui in Francia anni fa un tale si era autoaccusato di omicidi che secondo la sua ricostruzione sarebbero stati perpretati durante festini hard con la partecipazione attiva di personaggi noti del mondo della politica, di cui fece nomi e cognomi. Gli inquirenti, dopo un'approfondita indagine, si resero conto che aveva raccontato solo fandonie. Messo alle strette, il tipo confesso' che il suo unico scopo era quello di vedere il suo nome impresso sui titoli dei giornali. 2) Il famoso blocco non prova assolutamente nulla, perché non esiste a tutt'oggi alcuna possibilità di asserire con certezza che fosse appartenuto al giovane tedesco ucciso. Non si tratta di un oggetto unico e Pacciani puo' averlo trovato in non si sa quale occasione. In assenza di un legame sicuro con l'evento delittuoso o almeno di altre prove concrete adesso associabili, da solo il reperto non basta per accusare una persona di omicidio. Inoltre, se fosse stato un oggetto davvero scottante, Pacciani avrebbe provveduto a distruggerlo all'apertura delle indagini nei suoi confronti. 3) Il delitto del 1951 e la storia del seno sinistro. L'evento deve essere analizzato nel suo complesso e non estrapolare solo gli elementi che ci interessano e ignorare gli altri come hanno fatto gli inquirenti. Ad esempio, Pacciani dopo l'omicidio costringe le donna ad avere un rapporto sessuale, il che è assolutamente conforme al carattere di un individuo iper-sessuale, quale Pacciani era.Il mostro di Firenze non cerca invece alcun contatto di tipo sessuale con le vittime femminili. Non le spoglia neanche, se non sono già nude. In un caso, il primo delitto del 1981, taglia alla vittima in modo del tutto asettico i jeans con l'arma bianca per poter perpetrare l'escissione.
@@FIRENZE-PERUGIA Come farete ad avere tutte le risposte del mondo lo sapete solo voi. Intanto nessuno ha risposto alle mie domande. Ovvero come è possibile che ci siano così tanti indizi su i compagni, non ultimo quello delle testimonianze sulle auto di lotti e Vanni.
Il Lotti ha confessato spinto dagli inquirenti ad inventarsi questa storia accusando Pacciani poiché gli è stata garantito lo sconto di pena, cosa che poi non avvenne, tra l’altro. Il blocco da disegno tedesco, il cosiddetto “Skizzen Brunnen “, non è stato mai provato fosse appartenuto effettivamente alla coppia di tedeschi; vi erano solamente delle matite da disegno nel loro camper. Il fatto del seno sinistro è un’altra storia parecchio imbrigliata, dato che i fatti accaduti quel giorno, sono stati cambiati dall’avvocato di Pacciani che ai tempi, volle farlo passare per delitto d’onore. Purtroppo è stato un processo veramente incasinato, dove sicuramente, non si è riusciti a fare giustizia.
Onore al Gigante avvocato Nino Filastò. Riposa in pace.
Ma io l ho sempre ammirato e stimato
moltissimo poi ognuno ha la sua idea sulla vicenda del mostro.,ma pero' mi sono sempre chiesto se era ancora vivo o meno.. Ultimamente infatti mi sembrava un po' non tanto in salute... E adesso dai commenti capisco che se ne andato purtroppo.. Sai di cosa è quando gze se ti. VA di rispondermi
Ciao.
Lascia stare ho già visto su internet
MI dispiace molto😪
@@awkwardcustomer2113 è morto poco dopo Ruggero Perugini
@@claudiascriba gze
Questo spiegherebbe l' appello al mostro di Perugini
L'appello di Perugini x me...fu abbastanza un autogol...se credeva che il mostro si facesse sentire...aveva bevuto x me!se voleva farsi curare(o prendere vedi te)c'aveva avuto 25 anni e passa...
Ma perche Filasto' cerca a tutti i costi di parlare una lingua difficile; o parla semplice che noi ti si capisce uguale vai !!!!
Guarda che è italiano…
Si capisce benissimo.
Si esprime nel modo più consono al suo tipo di percorsi di studi ,più leggi più studi e più impari vocaboli nuovi sai ...Tra l'altro faceva un certo tipo di lavoro ,ma come vuoi che si esprimesse scusa ? Si esprime in modo abbastanza comprensibile . Avrai tu un problema grave di comprensione. Ah è morto non ti può rispondere.
Certe cose non si possono vampirizzare bisogna farlo in prima persona
Ma che razza di commento fai? Sei d'innanzi ad un gigante muto e porta rispetto...
Grandissimo Nino, grazie Franz per averci riproposto questi dodici minuti di una lucidità immensa. Manca tanto ❤️🙏
Il grande Nino, l'unico che ci ha capito qualcosa, manca tanto
Un romanziere
@@Wallace-oh6qy sarà un romanziere, qualsivoglia cosa... ma è l’unico che ha detto qualcosa di sensato. È innegabile
@@Wallace-oh6qy si, anche
Lui Ci è andato vicino era una persona intelligentissima e colta ai massimi livelli ma non credo che sia l unico che abbia capito qualcosa magari anche vigilanti aveva saputo qualcosa....non so se sapremo mai il nome del mostro ma cmq il tempo e la morte cancelleranno tutto tra 1000 anni anche questa storia sarà dimenticata....il killer cmq penso sia già morto....
Bellissimo video un grande avvocato serio preparato che ha cercato la verità quella vera.....
Un grande avvocato che prese a cuore la vicenda! Nino uno dei pochi che aveva intuito chi era il vero mostro! Ci manca veramente! Grazie per questo bel video!
Intuito in che senso?se aveva un'idea di chi fosse...lo avrà pur detto...diciamo che come tanti(io incluso)era convinto che il mostro non fosse Pacciani
Chi sarebbe il vero mostro scusa, io pensavo non fosse stato scoperto. Mica quello di Perugia? Morto al Trasimeno.
@@nicolassorel5443se vuoi chiarirti un po le idee devi leggere Storia delle merende infami, dello stesso Filasto
E chi era
Ho sempre pensato che la chiave della soluzione di questo caso fosse nelle lettere anonime.
Quanto dice Filastò, comunque, non può che far venire in mente il depistaggio sul duplice omicidio di Signa.
Nino Filastò il nr 1...uno dei pochi ad aver capito tutto o quasi tutto da subito...
Grande avvocato. Si é consumato nella professione ed in particolare sul caso del MDF
Quanto sigarette ha fumato " il veleno "sul caso del mostro, lo saprà solo lui.
Pacciani era un guardone, ma non il Mostro di Firenze.
Era pure assassino e stupratore ...definirlo solo guardone mi sembra riduttivo..
Non era nemmeno un guardone.
@@antialtaic un santo non era
@@emanuelepassa5216 Non l'ho detto.
Penso anch'io he sia stato un guardone e che abbia visto quello e/o chi non doveva vedere; ma di certo il mostro non era lui. Per quanto riguarda Vanni e Lotti men che meno
Speriamo che le nuove indagini possano dargli ragione
Un gigante in questa cinquantennale storia grottesca
Grottesca, definizione perfetta
È tanto bello ascoltare la parola di questo gigante.
Avv. FIlasto' era 100 anni avanti a canessa.
Forse 100 sono pochi.
Infatti ha perso
@@Wallace-oh6qy lo sapeva fin dall'inizio che avrebbe perso, che c'entra? Ti pare che in questo paese vincano i migliori?
Ma sono ancora disponibili queste sei lettere? Questo tipo di analisi si può ancora fare se non sono sparite
Non le vogliono fare. Potrebbero ma vogliono che il caso rimanga archiviato...nonostante le richieste della signora De Nuccio e delle figlie di Nadine Mauriot. Nessuna delle famiglie è stata risarcita e nessuno ha avuto una risposta
Io penso siano disponibili però effettivamente hanno archiviato il caso e non sentono ragioni di riaprirlo infatti sia la sorella di Carmela de Nuccio,come le figlie di Nadine Mauriot ma(se non erro)c'era anche la sorella di Susanna Cambi hanno x anni chiesto la riapertura ma gli han sempre risposto picche
@@matteopieraccini3056 eppure ci sono tanti elementi per riaprire..
@@claudiascriba ma siamo in Italia...e lo sai x me perché non ne vogliono sapere?perché x me il mostro era qualcuno di parecchio influente nella Firenze di quegli anni
@@matteopieraccini3056 o forse uno dei mostri, per me i delitti non sono imputabili tutti ad un'unica mano...
Maestro Filastó
Grandissimo
Grazie davvero Flanz, come sempre sul pezzo. Ciao avvocato.
In un'intervista piu' recente, Filasto' ipotizza che l'assassino possa appartenere alle forze dell'ordine basandosi sul fatto che il portafogli di uno dei ragazzi assassinati recasse un foro di proiettile e che si trovasse sotto il sedile davanti (se non ricordo male). Riportava anche del ritrovamento della carta di circolazione, anch'essa con un foro di proiettile, vicino ai sedili anteriori dell'auto di un'altra vittima. Questo, assieme al fatto che i ragazzi non avrebbero reagito, gli avrebbe fatto pensare che le coppie siano state fermate da un'appartenente alle forze dell'ordine che abbia usato la scusa della richiesta dei documenti per coglierli di sorpresa e freddarli.
Il pantaloni recano un foro nella tasca in cui era contenuto il portafoglio, ergo il portafoglio non è stato tirato fuori dai pantaloni. Filastó, per quanto illustre e capace, avrebbe dovuto pensare più a difendere il suo cliente e meno a fare l'investigatore.
Nino Filasto' nelle sue esternazioni ha sempre dimostrato una grande obiettività e senso del equilibrio un obiettività che andava al di sopra del senso di giustizia di ragione o di torto nella difesa dei suoi imputati ci ha lasciato un grande testamento biologico ed un grande senso del etica professionale che raramente si trova poì la verità si può solo interpretare ma mai dimostrare. P.S. R.I.P.
Uno sano di mente non se la fa con le figlie…
...ma uno che fa a pezzi le donne dopo averle uccise assieme agli amanti chiaramente ha ben altre tare. Il profilo dell'FBI delinea un individuo sessualmente represso, possibilmente impotente e per questo incapace di avere relazioni con donne di qualunque tipo, prostitute incluse (uno che semplicemente non riesce ad avere una donna per altri fattori ne paga una e si toglie il fastidio - da qui il mestiere più antico del mondo). Pacciani era sessualmente vorace (il classico tipo che si farebbe pure i sassi), l'esatto opposto del Mostro.
Sano non lo era, ma secondo il profilo stilato dell'FBI proprio con Perugini, l'individuo era un soggetto iposessualizzato che odiava le donne e manco le toccava quasi, era alto e prestante. Tutto l'opposto di Pacciani che era basso, plurinfartuato e ipersessualizzato
Ci era andato vicino...ma gli mancava un passaggio in più.
Nemmeno un superpoliziotto avrebbe potuto agire in modo deliberatamente criminale senza godere di un ampio sistema di coperture a più livelli.
Comunque un grandissimo uomo l'avvocato Filastó, manca a tutti.
Infatti lui pensava a qualcuno al di sopra del superpoliziotto
@@mariarosa-xw1ir il presidente della Repubblica?
...come se uno avesse davvero bisogno della copertura di chissà chi per uccidere due persone all'anno, di notte e in aperta campagna. Mica stiamo parlando di malavitosi qui: stiamo parlando di qualcuno che 364 giorni all'anno conduceva una vita apparentemente normale (poi saran stati meno perché è molto probabile che ci furono volte in cui tornò a casa a mani vuote, ma non stiamo a sottilizzare).
Ma allora la tesi del poliziotto venne fuori all'inizio a Scandicci perché sembra che sul lunotto della macchina di Giovanni Foggi ci fosse il libretto di circolazione,in seconda battuta quando 4 mesi dopo furono assassinati Stefano e Susanna sembra che una coppia incrociò un auto sul ponte della Marina(vicino al luogo dell'omicidio)e videro la persona dentro stralunata etc fecero un identikit e c'è chi dice che addirittura assomigli a Vigna...ma che fosse un poliziotto etc...ci credo poco...
Filastò 🥺 Ogni tanto rileggo “Storia delle merende infami”, aldilà del caso mostro, penso che quel libro riveli l’essenza di quest’uomo: grande cultura, acume, tenerezza.
@Filippo M Eh sì, è effettivamente piuttosto costoso. Se non ti interessa il cartaceo, in rete trovi il pdf.
@Filippo M vada sul sito della Maschietto editore e lo troverà a 19 euro. Io l' ho comprato lì. Buona giornata.
@Filippo M io l'ho in versione pdf...se ti fidi, te lo mando via mail
@@claudiascribanon c'è in versione pdf
Se lo dici tu, sarà così
Le parole di Nino sono esemplari, ma esprimono anche pensieri di una disarmante linearità. Cose che sono state colpevolmente omesse e nessuno ha pagato
Povero Pietro. Se ni'mondo esistesse un po' di bene..
Ci sarebbero meno pensieri e meno pene...ed il mondo, ne sarebbe assai più bello
Scusate, si sa qualcosa tu tale Marcangelo Stampa? È vero che è stato identificato come il vicino di casa di Pacciani nonché il poliziotto dai piedi lunghi? E che pare fosse autista di Tricomi? Ci sono conferme su queste cose? Grazie mille
Non so se ha ascoltato l intervista al giornalista di Perugia Alberto Barelli che collaboro’ con Nino. Filasto’ , non un poliziotto semplice ma un super poliziotto che era interinale all’ ambiente giudiziario che ricopriva un ruolo importante , aveva fatto la scorta a Vigna e anche a Tricomi . Nell’ agosto 82 tricomi a Mondello in Sicilia , secondo Filasto’ il super poliziotto si trovava con lui per scortarlo poiché’ vi sarebbe stato in quei giorni un convegno di magistrati . In quei giorni alla Ciabani era in vacanza in una località’ vicina. Mondello e poi trovata uccisa nel residence dove lei alloggiava , amica di Susanna Cambi , le due ragazze avevano abitato per un periodo a Firenze vicine di casa . Il nome proprio del super poliziotto sarebbe un nome “ composto” . Questa è’ la tesi di Barelli e Filasto’ .
@@cristiana5586 parli di Michelangelo Stampa il vicino di casa di Pacciani? Magari proprio lui ha segnalato quel nome....
@@federicopizziolo4988 Barelli e Filasto’ parlano proprio di un nome proprio composto quindi…… mi sembra di capire che si riferissero a quel soggetto … non hanno mai detto nulla di ufficiale naturalmente per cautelarsi . Filasto’ ne era certo . Pacciani secondo me sapeva , lo conosceva o lo aveva visto in azione dato che era un guardone e secondo me lo ha visto a Giogoli quando furono uccisi i due maschi .
Abitava a cento metri dal Pacciani
@@albertomarchetti79 quindi Pacciani si sarebbe confidato col maresciallo Simonetti se non erro , riguardo i suoi sospetti su questo soggetto MS.
Grazie, Flanz
Ma cosa sta dicendo perizia. Ma de che.
Ammiro Filasto', ma le lettere anonime potrebbe sicuramente averle scritte un mitomane che non aveva nulla a che fare con i delitti.
@Belisario Colucci Perché nell'85 non scrisse niente e pure l'indirizzo sulla busta lo riportò con le lettere ritagliate da un giornale, ergo non voleva lasciare traccia del suo modo di scrivere perché sapeva cos'era una perizia calligrafica. Uno che prende tutte queste precauzioni poi non manda missive scritte di proprio pugno.
@@claudiascriba Quella lettera non conteneva alcun messaggio verbale. Non è a quella lettera che si riferisce Filasto' in questo filmato
@Belisario Colucci Qualsiasi lettera poteva incriminarlo una volta individuato e sottoposto a perizia calligrafica.
Ma ora
Eh?
Chi ha creduta che Pacciani fosse il mostro era chiaramente in malafede, e i motivi era 2 : il primo era sbattere il mostro in prima pagina per fare pagina te di giornali ,trasmissioni TV ,incollare le persone hai telegiornali.( Business x vendere + pubblicità. Il secondo : le persone mostro erano più di una e di alto livello sociale con rapporti politici e istituzionali di alto livello per cui con protezioni potentissime. Cosa ne pensate ?
Mostro sicuramente un uomo solo per me. Troppo tempo, troppi delitti, troppe complessità perché sia più di uno.
@@pablochiesa1420 Sono d'accordo. L'assassino era uno solo, era un feroce psicopatico (niente sette o altre balle) e non l'hanno mai preso. La storia dei compagni di merende è una panzana inventata da Giuttari che poi forzò la realtà per dimostrare il suo teorema - e aveva i poteri per farlo. Ma è una tesi completamente priva di fondamenta.
@@pablochiesa1420 x me sbagli...agli Scopeti e a Vicchio come anche a Signa x me erano almeno 2 se non 3...
le lettere anonbime sono una perdita di tempo
Anche quella alla Della Monica del 1985? Perché anche quella è anonima eh…
@@piolo764 quella con il lembo di seno è l'unica utile
@@Wallace-oh6qy vero
@@piolo764 In quella dell'85 infatti non c'era scritto niente e pure l'indirizzo sulla busta era riportato con lettere ritagliate da un giornale: è ovvio che il Mostro non voleva lasciare traccia della sua scrittura per timore di eventuali perizie calligrafiche. Uno che prende queste precauzioni poi non manda lettere scritte a mano che lo possono incriminare.
@@thermonuclearcollider4418 Ovvio
Anche Filastò per confondere le acque non era da meno.
Se mi spiegate però perché Lotti ha confessato, e Pucci ha testimoniato vi sarò grato. Poi vorrei sapere perché Pacciani aveva un diario tedesco di cui non seppe mai spiegare la provenienza, ed infine che mi spiegaste il perché nel delitto degli anni 50 dichiarò una volta messo in stato di fermo di "avere agito dopo aver visto la donna con il proprio amante, la quale aveva il seno sinistro scoperto e lì veniva palpeggiata il che fece perdere la testa all'assassio"... Tralasciando il proiettile perché potrebbero anche averglielo messo a puntino.
Lotti "confessò" perché gli vennero promessi i privilegi dei pentiti di mafia. Le sue confessioni sono in contraddizione sia tra di loro che con le perizie. In più di un'occasione l'accusa gli diceva quello che doveva dire e lui ripeteva o annuiva. Lo stesso giudice scrisse nella sentenza che non c'erano riscontri con le sue dichiarazioni ma, poiché accusava anche se' stesso, andava creduto. Chiamalo "vizio di forma". Pucci, oligofrenico grave, era un altro soggetto manipolabile che testimoniò per levarsi di dosso le accuse e pure lui le sparava grosse. A Pacciani non venne trovato un diario, ma un blocco da disegno di marca tedesca che si decise di collegare ai due ragazzi uccisi nell'83 perché uno dei due aveva studiato da grafico\illustratore anche se non risultava possedere blocchi di quella marca e la sua scuola non li consigliava nemmeno: la sorella si presentò più di un decennio dopo al processo con un blocco della stessa marca (Skizzenbrunnen) ma in un formato completamente diverso - cosa non da poco, perché se uno generalmente disegna su fogli A4 (sparo a caso), difficilmente compra un A3. Sul blog di Antonio Segnini c'è un'interessante ricostruzione (desunta dagli archivi d'inventario di un negozio di articoli da disegno sito nella città più vicina a dove viveva il ragazzo tedesco) che dimostra che il prezzo di copertina del blocco trovato a Pacciani risaliva ad un periodo successivo alla morte dei due e lascia intendere che la sorella portò il blocco (comprato anche quello in un altro momento) dopo che Perugini andò a trovarla e la convinse di aver trovato l'assassino. Pacciani sul blocco trovato in casa sua aveva annotato conti e quant'altro risalenti a dieci anni prima o più: il buonsenso farebbe pensare che l'avesse già all'epoca, ma Perugini e Vigna preferirono sostenere che quelle cose vennero annotate in fretta e furia dal contadino dopo la prima perquisizione in casa sua per "inquinare" la prova (quando gli sarebbe bastato buttarlo via o, meglio ancora, bruciarlo). Pare che quei blocchi da disegno fossero usati dal "famoso" pittore svizzero che alloggiava a Villa La Sfacciata, dove Pacciani aveva brevemente lavorato come giardiniere: non è impossibile che se ne fosse impadronito lì, recuperandolo dalla spazzatura o direttamente rubandolo al pittore. Più in generale, considerando quanti turisti tedeschi visitano Firenze ogni anno e che una buona fetta di loro è studente o appassionato d'arte, un blocco da disegno (e un portasaponette) con prezzo in marchi non costituiscono una grande prova e pure come indizi sono scarsi. Tra l'altro, perché mai Pacciani avrebbe dovuto portarsi via due oggetti di così scarso valore (anche simbolico) dal furgone dei due ragazzi e lasciare lì le valigie coi vestiti, i portafogli con dentro denaro e roba costosa come le macchine fotografiche?
1) Lotti e Pucci hanno confessato per mitomania e nel caso di Lotti per godere dei privilegi ottenuti come collaboratore di giustizia. Non aveva nulla da perdere e tutto da guadagnare. Se ne rende conto anche un bambino che le confessioni di Lotti al processo sono forzate, piene di elementi incongruenti e, là dove non sono inconguenti, risultano invece assolutamente inutili alle indagini, perché riferisce dettagli ben noti all'opinione pubblica, perché diffusi dai mezzi di informazione o perché confermano, guarda caso, certe ipotesi fatte a suo tempo dagli inquirenti. La storia giudiziaria è fatta di avvenimenti come questi: gente che si autoaccusa per mitomania e trascina con sé conoscenti o persone famose. Qui in Francia anni fa un tale si era autoaccusato di omicidi che secondo la sua ricostruzione sarebbero stati perpretati durante festini hard con la partecipazione attiva di personaggi noti del mondo della politica, di cui fece nomi e cognomi. Gli inquirenti, dopo un'approfondita indagine, si resero conto che aveva raccontato solo fandonie. Messo alle strette, il tipo confesso' che il suo unico scopo era quello di vedere il suo nome impresso sui titoli dei giornali. 2) Il famoso blocco non prova assolutamente nulla, perché non esiste a tutt'oggi alcuna possibilità di asserire con certezza che fosse appartenuto al giovane tedesco ucciso. Non si tratta di un oggetto unico e Pacciani puo' averlo trovato in non si sa quale occasione. In assenza di un legame sicuro con l'evento delittuoso o almeno di altre prove concrete adesso associabili, da solo il reperto non basta per accusare una persona di omicidio. Inoltre, se fosse stato un oggetto davvero scottante, Pacciani avrebbe provveduto a distruggerlo all'apertura delle indagini nei suoi confronti. 3) Il delitto del 1951 e la storia del seno sinistro. L'evento deve essere analizzato nel suo complesso e non estrapolare solo gli elementi che ci interessano e ignorare gli altri come hanno fatto gli inquirenti. Ad esempio, Pacciani dopo l'omicidio costringe le donna ad avere un rapporto sessuale, il che è assolutamente conforme al carattere di un individuo iper-sessuale, quale Pacciani era.Il mostro di Firenze non cerca invece alcun contatto di tipo sessuale con le vittime femminili. Non le spoglia neanche, se non sono già nude. In un caso, il primo delitto del 1981, taglia alla vittima in modo del tutto asettico i jeans con l'arma bianca per poter perpetrare l'escissione.
Lotti ha detto solo bugie, cose insensate, il resto erano tutti degli ubriaconi fradici ! Pacciani è stato un assassino ma non il mostro.
@@FIRENZE-PERUGIA Come farete ad avere tutte le risposte del mondo lo sapete solo voi. Intanto nessuno ha risposto alle mie domande. Ovvero come è possibile che ci siano così tanti indizi su i compagni, non ultimo quello delle testimonianze sulle auto di lotti e Vanni.
Il Lotti ha confessato spinto dagli inquirenti ad inventarsi questa storia accusando Pacciani poiché gli è stata garantito lo sconto di pena, cosa che poi non avvenne, tra l’altro. Il blocco da disegno tedesco, il cosiddetto “Skizzen Brunnen “, non è stato mai provato fosse appartenuto effettivamente alla coppia di tedeschi; vi erano solamente delle matite da disegno nel loro camper. Il fatto del seno sinistro è un’altra storia parecchio imbrigliata, dato che i fatti accaduti quel giorno, sono stati cambiati dall’avvocato di Pacciani che ai tempi, volle farlo passare per delitto d’onore. Purtroppo è stato un processo veramente incasinato, dove sicuramente, non si è riusciti a fare giustizia.