Tre ore di auto, nella pessima A13, passate in un attimo ascoltando il Prof. Barbero. La sua capacità di raccontare, di documentare, in modo da essere piacevolmente comprensibile a tutti, è straordinaria. Grazie veramente per aver reso disponibili questi video.
Che dire. Mi sono divertito, se posso dire così. E mi sono emozionato, ho provato orgoglio, sofferenza, e poi vergogna. Barbero scherza con intelligente ironia sulla miseria del nostro Paese, ma poi mi fa pure commuovere, quando racconta le battaglie. Grazie sempre a chi mette questi video e un saluto da Roma.
Interessante, vivace, chiara "lezione" sulla guerra spaventosa che è stata combattuta dai nostri nonni. Finalmente le ho capite quelle battaglie che hanno appassionato la mia infanzia perché il mio amato nonno era lì sul monte Grappa. Grazie, prof, per avermi arricchito di conoscenze fondamentali per capire i nostri avi e la Storia degli Italiani.
Ma quanta passione ci mette nel raccontare la storia. Bravo, ho paura di iniziare a vedere un suo video perché oggi volta resto incollato sino alla fine.
Ricordo mio zio che fu artiglierie in quel conflitto e diceva:- "in certi momenti della guerra, pareva che i nostri cannoni fossero caricati a foglia secca," da cui il detto oggi in disuso," Boia d'un cannone pieno di foglia secca" detti che in contrapposizione alla storia scritta con la S maiuscola, fanno parte di quella scritta con la s minuscola, non ricordata ma non secondaria, ricordiamocelo sempre. Mario
Io mi rilasso sentendola parlare, poi che la storia è la mia passione.. complimenti prof, Lei trasmette un pò di educazione mentale, dato che in tv abbiamo solo i talk show spazzatura
Penso che l'odierna Italia non sia affatto diversa da quella da lei testé illustrata. Spero che questa sua rappresentazione possa essere foriera di una individuale introspettiva analisi che ci ridia un po di onestà intellettuale. Grazie Prof.Barbero.
Barbero ha il coraggio di dire le cose come stanno (su basi documentali) anche se sono scomode, mentre in Italia sono in troppi non solo queli che negano l'evidenza ma soprattutto quelli che censurano le verità scomode, nel nome di un falso orgoglio nazionale. Si può sentirsi italiani oggi anche senza continuare a nasconere e negare ciò che è stato e senza bearsi dei facili slogan tipo "Italiani brava gente" negando le nefandezze compiute dall'esercito italiano nelle varie guerre di aggressione (dalla Libia, all'Abissinia, alla Grecia, alla Francia, alla Jugoslavia, alla Russia, per non parlare della follia dannunziana di Fiume). Si può essere italiani solo facendoci carico delle nostre nefandezze e riconoscendo che la libertà di parola di cui godiamo è costata tanti sacrifici e tragedie (smettendola di dare la colpa delle tragedie sempre agli altri).
Se questo scendesse in politica e se la cantasse in questo modo, ci trascinerebbe tutti dove vorrebbe, sicuramente in un mondo ideale, e io lo seguirei.
Grandissimo Intellettuale al servizio del Popolo, con lui sono cresciuto molto, da sempre sono un appassionato di Storia, ad averne Persone Illuminate così entusiaste di condividere il suo Sapere! !
Ho fatto 26 anni di vita militare ma devo dire che la mentalità degli alti comandi non è mai cambiata. Negli anni 90’ andavano ancora di moda le fissazioni dei “signori” ufficiali ma soprattutto degli alti comandi. Non è mai stata fatta un’indagine giornalistica seria sulla gestione militare italiana. Ma sì probabilmente non hanno mai voluto “infelicitarli”......
Bellissima conferenza. Penso che l’Italia abbia poi “perso” la democrazia perché era una giovanissima democrazia che non è riuscita a resistere sl fascismo. I nostri nonni e bisnonni hanno veramente compiuto atti di eroismo riuscendo a vincere questa guerra moderna. Mauro
Professore, la prego potrebbe toccare anche la storia dei fondi tedeschi e americani dati ai leninisti per fare la rivoluzione, e tenerli fuori dal primo conflitto mondiale? La seguo sempre .
Io ho sempre saputo che le divisioni straniere fossero 5 anglofrancesi e che il loro apporto fu utile ma non decisivo. Poi tipo nella difesa del Piave non mi risulta menzionato il notevole per la prima volta, apporto che ebbe la ns. Aeronautica nel bombardare le retrovie e i rifornimenti austriaci e martellare gli austriaci stessi distruggendo e mitragliando a bassa quota le truppe che invano tentavano di attraversarlo. In una di queste missioni cadde sul Montello il pilota Francesco Baracca Asso della ns. Aeronautica.
Non mi è chiaro il concetto di "il fuoco normale di una batteria italiana era di 6 colpi all'ora". Premesso che una batteria è formata da quattro a sei pezzi questo significherebbe significherebbe che ogni singolo pezzo sparava un colpo all'ora: mi sembra poco... senza contare che il parco delle nostra artiglieria partiva dai piccoli calibri, diciamo i 65/17, per arrivare ai grossi pezzi da 305 ed oltre: con calibri così differenti è impossibile una definizione univoca di "batteria". P.S. Durante il fuoco di preparazione dell'undicesima battaglia dell'Isonzo la nostra artiglieria sparò circa 5 milioni di colpi.
Noi all' inizio avevamo più pezzi che degli austriaci basta vedere sia in Dolomiti che sull' Altopiano i forti austriaci avevano subito danni ingentissimi grazie alla nostra moderna artiglieria. Certo dopo pochi colpi più o meno fortunati andare alla baionetta contro certe fortezze era si da suicidio! Consideriamo poi che i forti austriaci erano di più moderna concezione e dottrina di impiego con uno spessore medio di protezione balistica circa 2,5 3 metri di calcestruzzo armato con annegate nel cemento stesso di ulteriori putrelle in acciaio doppio t o ferroviarie e che venivano collaudati sparando contro dette fortificazioni il famoso mortaio Skoda da 305 mm( un mostro di distruzione!)
Barbero, la contropreparazione la aveva ordinata anche Cadorna prima di Caporetto. Se poi Capello e Badoglio non gli obbediscono , beh, di questo lo si può accusare: di essersi fidato dei suoi sottoposti.
@1:03 L'Italia , se noi guardiamo a quel che è successo nel dopoguerra , assomiglia più ai paesi sconfitti ( che hanno perso la democrazia) che a quelli che hanno vinto ( che l'hanno conservata)
Spett. Prof. Barbero, ho ascoltato con molto interesse tutta la sua relazione, io sono la nipote di due dei nemici degli italiani, i miei nonni. Trieste è stata per 536 anni il fiore all'occhiello dell'Impero Austroungarico, sede del Lloyd Austriaco, secondo porto europeo dopo Hamburg, e mi piacerebbe moltissimo parlare con lei a tal proposito. Trieste chiese aiuto e dette dedizione all'Austria nel 1382 a seguito delle scorrrerie perpetrate ad opera dei veneziani, che mettevano a ferro e fuoco la cittadina lasciandosi dietro pestilenze, colera, malattie. Se Trieste è quello che è stata fino al 1918, lo dobbiamo ancor oggi a Leopoldo I, Carlo VI, Maria Theresa e poi Francesco Giuseppe, più che liberatori, non è che gli italiani siano stati veramente invasori? Porgo i complimenti per la sua conoscenza della storia e il suo modo squisito di spiegarla, mi sto guardando i suoi video uno dietro l'altro e ne sono affascinata. Cordiali saluti.
Trieste e gli istriani italiani agli inizi del 900' erano, almeno quelli acculturati, in maggioranza "irredentisti". L'impero austro-ungarico era un enorme fragile puzzle che si stava frantumando, attaccato malamente solo grazie alla figura paternalistica del vecchio imperatore. Era un'enorme scacchiera di popoli: se si spostava una pedina, un'altra protestava, anche violentemente. Gli slavi del sud non sopportavano il dominio ungherese ad esempio, gli ungheresi di sangue blu si sentivano messi in secondo piano rispetto alla nobiltà austriaca, il problema ebraico era già nato (il sindaco di vienna era un antisemita), anche per invidia sociale perché gli ebrei erano numerosissimi a vienna e spesso ricchissimi (es. la famiglia wittgenstein), i moravi e i boemi erano discriminati rispetto ai loro concittadini di lingua tedesca. C'erano galiziani, boemi, moravi, altoatesini, italiani, sloveni, croati, tutti in conflitto latente tra loro e tutti insieme contro gli "austriaci" . Era un impero "troppo" multicolore per l'età dei nazionalismi... nel famoso romanzo di R. Musil "l'uomo senza qualità" viene ben descritta, con un sarcasmo a volte insuperabile, questa impasse etnico-politica...
Ho fatto delle ricerche negli archivi sia civili che militari ma non risultano 11 divisioni francesi e inglesi, risulta come segue: 2 divisioni inglesi, 3 divisioni francesi, 1 reggimento americano. Da quale fonte avrebbe appreso i suoi dati?
Effettivamente, nonostante grande stima per Barbero, i dati su divisioni francesi ed inglesi sono sbagliate per eccesso. Erano solo 5 divisioni tra inglesi e francesi e unpiccolo reggimento americano quasi inconsistente per l'esito finale.
@@TheRojoynegro si se mi ricordo avevano costituito una divisione cecoslovacco che ha anche combattuto con onore e valore. Barbero ti stimo come storico medievale ma smettila di raccontare castronerie sull esercito italiano della grande guerra perché magari faranno ridere quei coglioni in sala con te ma a me fa venire da vomitare. Piantala di sparare cavolate che di storico c'entra fino a un certo punto poi si straborda nella fantascienza comunista.
Lei è un professore bravissimo. Nessun dubbio di sorta. Ma perchè svilire (anche ben oltre il “necessario”) il nostro esercito, le sue conquiste, persino quasi deridendolo a volte e non citare il sacrificio dei Granatieri, il volo di D’Annunzio, le imprese degli Arditi sul Col di Lana, sul Col Moschin, sul Grappa, o senza parlare della beffa di Buccari, visto che si parla di imprese della Marina? Inoltre: perchè 11 divisioni tra inglesi e francesi, quando ne schierarono soloamente 5?
Cinque divisioni furono presenti a Vittorio Veneto, un anno dopo. Le altre sei che giunsero sul fronte italiano furono ritirate nel marzo del '18 per essere nuovamente posizionate in Francia
Infatti non ha svilito l'eroismo delle persone, ma ha parlato con ironia del contrasto tra la realtà (l'Italia non era preparata come i tedeschi, inglesi, francesi) e la narrativa dei quadri dirigenti. Ha interpretato male, caro signore. Per le 11 divisioni, può vedere l'altro commento.
Della permanenza dei prigionieri austroungarici (molti cechi e ungheresi) me ne sono accorto qualche mese fa quando stavo lavorando al mio albero genealogico e ho trovato nel registro delle morti all'ospedale di Rovigo tantissimi prigionieri fino all'estate del 19, poi niente piú, evidentemente i sopravvissuti erano tornati in Italia
Il mio problema é che dopo aver sentito queste realtà sono costernato, deluso e tradito dalle cazzate che ci avevano inculcato nel pensiero alle scuole elementari e medie .... eravamo ciechi .... comunque sia sempre onore a quei eroi che l'hanno combattuta
Nel settembre del 1918, i Tedeschi mica erano stati respinti alle loro frontiere, ma solo alle loro posizioni di partenza di marzo. In poche parole, tenevano ancora il 95% del Belgio e tutto il nord-ovest della Francia.
L’invasione del 24 maggio è stata dell’Austria. La Slovenia non è esistita fino al 1991. In ogni caso, il territorio abitato dall’etnia slovena comincia sul Carso e nei villaggi nei dintorni di Trieste e non nella pianura friulana o nella città di Trieste.
Tre ore di auto, nella pessima A13, passate in un attimo ascoltando il Prof. Barbero. La sua capacità di raccontare, di documentare, in modo da essere piacevolmente comprensibile a tutti, è straordinaria. Grazie veramente per aver reso disponibili questi video.
Il miglior modo per capire e appassionarsi alla storia è ascoltare questo magnifico Professore, grandissimo sempre 🙏💗
Che dire. Mi sono divertito, se posso dire così. E mi sono emozionato, ho provato orgoglio, sofferenza, e poi vergogna. Barbero scherza con intelligente ironia sulla miseria del nostro Paese, ma poi mi fa pure commuovere, quando racconta le battaglie. Grazie sempre a chi mette questi video e un saluto da Roma.
La sublime leggerezza del sapere come allontanare la banalità e dare lustro alla verità! Grazie Prof.Barbero
I suoi racconti si ascoltano senza annoiarsi come un bimbo quando ascolta una favola 👏👏👏👏👏👏
La battagia
Llkq battaglgglia dssteriz
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La battagia
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La battagia
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Interessante, vivace, chiara "lezione" sulla guerra spaventosa che è stata combattuta dai nostri nonni. Finalmente le ho capite quelle battaglie che hanno appassionato la mia infanzia perché il mio amato nonno era lì sul monte Grappa. Grazie, prof, per avermi arricchito di conoscenze fondamentali per capire i nostri avi e la Storia degli Italiani.
Mille grazie, Professor Barbero.
Per riacquisire la memoria, ed il valore, di studi fatti decenni fa, e che passione, nel raccontare.
Ma quanta passione ci mette nel raccontare la storia. Bravo, ho paura di iniziare a vedere un suo video perché oggi volta resto incollato sino alla fine.
Anche io
Professore i suoi video sono quanto di meglio si possa ascoltare e sono il mio appuntamento quotidiano nella pausa pranzo. Grazie!
Certo che così la storia ti entra in testa con facilità, è un piacere ascoltare
Ricordo mio zio che fu artiglierie in quel conflitto e diceva:- "in certi momenti della guerra, pareva che i nostri cannoni fossero caricati a foglia secca," da cui il detto oggi in disuso," Boia d'un cannone pieno di foglia secca" detti che in contrapposizione alla storia scritta con la S maiuscola, fanno parte di quella scritta con la s minuscola, non ricordata ma non secondaria, ricordiamocelo sempre. Mario
Grazie mille professore lei e'una risorsa preziosa
Come raccontare la storia con competenza, passione ed un pizzico di ironia. Grazie professor Barbero.
Finalmente ho capito la I Guerra Mondiale. Grazie Professor Barbero, vero Professore
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Nel bene e nel male i professori fanno la differenza e queste bellissime lezioni sono l'esempio
Io mi rilasso sentendola parlare, poi che la storia è la mia passione.. complimenti prof, Lei trasmette un pò di educazione mentale, dato che in tv abbiamo solo i talk show spazzatura
Penso che l'odierna Italia non sia affatto diversa da quella da lei testé illustrata.
Spero che questa sua rappresentazione possa essere foriera di una individuale introspettiva analisi che ci ridia un po di onestà intellettuale.
Grazie Prof.Barbero.
Barbero ha il coraggio di dire le cose come stanno (su basi documentali) anche se sono scomode, mentre in Italia sono in troppi non solo queli che negano l'evidenza ma soprattutto quelli che censurano le verità scomode, nel nome di un falso orgoglio nazionale. Si può sentirsi italiani oggi anche senza continuare a nasconere e negare ciò che è stato e senza bearsi dei facili slogan tipo "Italiani brava gente" negando le nefandezze compiute dall'esercito italiano nelle varie guerre di aggressione (dalla Libia, all'Abissinia, alla Grecia, alla Francia, alla Jugoslavia, alla Russia, per non parlare della follia dannunziana di Fiume). Si può essere italiani solo facendoci carico delle nostre nefandezze e riconoscendo che la libertà di parola di cui godiamo è costata tanti sacrifici e tragedie (smettendola di dare la colpa delle tragedie sempre agli altri).
Fantastico Barbero! Appassionata e travolgente ricostruzione dell ultimo anno della Grande Guerra!
Um serviço para a sociedade.
Grande historiador
Abraço do Brasil
🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷
Se questo scendesse in politica e se la cantasse in questo modo, ci trascinerebbe tutti dove vorrebbe, sicuramente in un mondo ideale, e io lo seguirei.
Bravo Professore; è la prima volta che l'ascolto e lo farò ancora perché la Sua è storia e non retorica. Un grazie di cuore
Ho letto molto sulla prima guerra mondiale mai ho avuto la sensazione di avere un idea chiara così. Grazie prof. Barbero.
Macchina del tempo : torno al liceo e Barbero è il mio professore di storia. Fantastico.
Lei è un dono di Dio all'Italia intera. Professore 🙏
Adoro ascoltare questa forma di raccontare la storia.
Una vera meraviglia.
Complimenti e grazie.
Sentire il Prof. Barbero, è uno spasso. Number One.
La storia facevo fatica a studiarla a scuola ...l'ho riscoperta con lei Prof.,non posso che ringraziarla🙏
È un piacere poter ascoltare le lezioni del professore Barbero. Sotto tutti i punti di vista. Peccato non aver avuto un simile insegnante a scuola.
Barbero is an honest historian. In these days of Brexit lunacy we could do with such historians in Britain too.
Grazie. Ti ascolterei per ore.. e così farò!!!!
Barbero sei un fuoriclasse
Sei il professore di storia che ho sempre sognato di avere , grazie per tutti questi video su youtube !!
Grande divulgatore....GRAZIE.
Ci sono stato sul monte Tomba... Mi ha fatto venire i brividi...grazie per la storia!
Grazie mille Professore ! Bellissima lezione ! Come sempre !
Complimenti per la Sua arte nello spiegare e nel rendere interessante qualsiasi argomento.
Ma che bella lezione prof.,mi recupero quello che per lo studio non ho visto,grazie
Adoro,mi è tornata voglia di studiare storia😂
Grazie Professore.bella lezione.Questa è la storia come mi sarebbe piaciuto sentirla a scuola-
Dopodiché!.....Gran lezione!❤️
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Grazie😍
Grandissimo Intellettuale al servizio del Popolo, con lui sono cresciuto molto, da sempre sono un appassionato di Storia, ad averne Persone Illuminate così entusiaste di condividere il suo Sapere! !
molto interessante. Bravissimo Barbero
Grazie Barbero
Mi ha aiutato a studiare storia per gli esami di stato, la ringrazio davvero, mi domando perché nelle scuole non abbiamo professori come lei ^^
Grazie professore 🙏🏻
Straordinario
Che dire? Bravo Barbero!
Ho fatto 26 anni di vita militare ma devo dire che la mentalità degli alti comandi non è mai cambiata. Negli anni 90’ andavano ancora di moda le fissazioni dei “signori” ufficiali ma soprattutto degli alti comandi. Non è mai stata fatta un’indagine giornalistica seria sulla gestione militare italiana. Ma sì probabilmente non hanno mai voluto “infelicitarli”......
Veramente avvincente,complimenti professore
Un inchino al grande professor Barbero.
Bravissimo come sempre professore
Grazie.
Avvincente..oratore eccezionale
Bellissima conferenza. Penso che l’Italia abbia poi “perso” la democrazia perché era una giovanissima democrazia che non è riuscita a resistere sl fascismo. I nostri nonni e bisnonni hanno veramente compiuto atti di eroismo riuscendo a vincere questa guerra moderna. Mauro
Il mio bis nonno é stato decorato con la croce di guerra dopo diversi anni combattuti sul carso, onore ai caduti!
Grande!
se avevo un prof cosi mi sarei appassionato molto di piu della storia.
mi sa che anche il prof di italiano ti stava antipatico :D
Se avessi avuto😂😂😂
Secondo me la scuola non é il tuo destino
Avevano sostituito Cadorna, questa è stata una mossa decisiva e, purtroppo, tardiva.
La sostituzione di Cadorna l'avevano imposta i francesi e gli inglesi, credo
Professore, la prego potrebbe toccare anche la storia dei fondi tedeschi e americani dati ai leninisti per fare la rivoluzione, e tenerli fuori dal primo conflitto mondiale? La seguo sempre .
Americani? Io sapevo che gli americani combatterono con l'armata bianca
una lucida spiegazione , complimenti
Barbero un luminoso faro.
The best history prof. ever!
Grande! 😀😀👏👏👏👏
Io ho sempre saputo che le divisioni straniere fossero 5 anglofrancesi e che il loro apporto fu utile ma non decisivo. Poi tipo nella difesa del Piave non mi risulta menzionato il notevole per la prima volta, apporto che ebbe la ns. Aeronautica nel bombardare le retrovie e i rifornimenti austriaci e martellare gli austriaci stessi distruggendo e mitragliando a bassa quota le truppe che invano tentavano di attraversarlo. In una di queste missioni cadde sul Montello il pilota Francesco Baracca Asso della ns. Aeronautica.
Bravo
Non immaginavo che gli austriaci fossero messi peggio di noi
Non mi è chiaro il concetto di "il fuoco normale di una batteria italiana era di 6 colpi all'ora". Premesso che una batteria è formata da quattro a sei pezzi questo significherebbe significherebbe che ogni singolo pezzo sparava un colpo all'ora: mi sembra poco... senza contare che il parco delle nostra artiglieria partiva dai piccoli calibri, diciamo i 65/17, per arrivare ai grossi pezzi da 305 ed oltre: con calibri così differenti è impossibile una definizione univoca di "batteria". P.S. Durante il fuoco di preparazione dell'undicesima battaglia dell'Isonzo la nostra artiglieria sparò circa 5 milioni di colpi.
Noi all' inizio avevamo più pezzi che degli austriaci basta vedere sia in Dolomiti che sull' Altopiano i forti austriaci avevano subito danni ingentissimi grazie alla nostra moderna artiglieria. Certo dopo pochi colpi più o meno fortunati andare alla baionetta contro certe fortezze era si da suicidio! Consideriamo poi che i forti austriaci erano di più moderna concezione e dottrina di impiego con uno spessore medio di protezione balistica circa 2,5 3 metri di calcestruzzo armato con annegate nel cemento stesso di ulteriori putrelle in acciaio doppio t o ferroviarie e che venivano collaudati sparando contro dette fortificazioni il famoso mortaio Skoda da 305 mm( un mostro di distruzione!)
Barbero, la contropreparazione la aveva ordinata anche Cadorna prima di Caporetto. Se poi Capello e Badoglio non gli obbediscono , beh, di questo lo si può accusare: di essersi fidato dei suoi sottoposti.
Complimenti ! Finalmente si parla chiaro sul bluff di Vittorio Veneto e sull'ubriacatura di vittoria montata ad arte.
Applausi!
Top prof Barbero
Professore potrebbe parlare della Brigata sassari?
Verissimo
immenso
@1:03 L'Italia , se noi guardiamo a quel che è successo nel dopoguerra , assomiglia più ai paesi sconfitti ( che hanno perso la democrazia) che a quelli che hanno vinto ( che l'hanno conservata)
36:06 Esilarante storia di Giovanni Gaeta. Prof, la storia con lei diventa interessante e pure spassosa.
Spett. Prof. Barbero, ho ascoltato con molto interesse tutta la sua relazione, io sono la nipote di due dei nemici degli italiani, i miei nonni. Trieste è stata per 536 anni il fiore all'occhiello dell'Impero Austroungarico, sede del Lloyd Austriaco, secondo porto europeo dopo Hamburg, e mi piacerebbe moltissimo parlare con lei a tal proposito. Trieste chiese aiuto e dette dedizione all'Austria nel 1382 a seguito delle scorrrerie perpetrate ad opera dei veneziani, che mettevano a ferro e fuoco la cittadina lasciandosi dietro pestilenze, colera, malattie. Se Trieste è quello che è stata fino al 1918, lo dobbiamo ancor oggi a Leopoldo I, Carlo VI, Maria Theresa e poi Francesco Giuseppe, più che liberatori, non è che gli italiani siano stati veramente invasori? Porgo i complimenti per la sua conoscenza della storia e il suo modo squisito di spiegarla, mi sto guardando i suoi video uno dietro l'altro e ne sono affascinata. Cordiali saluti.
Chiesero aiuto vero... Ma non volevano essere occupati eh.....
Trieste e gli istriani italiani agli inizi del 900' erano, almeno quelli acculturati, in maggioranza "irredentisti". L'impero austro-ungarico era un enorme fragile puzzle che si stava frantumando, attaccato malamente solo grazie alla figura paternalistica del vecchio imperatore. Era un'enorme scacchiera di popoli: se si spostava una pedina, un'altra protestava, anche violentemente. Gli slavi del sud non sopportavano il dominio ungherese ad esempio, gli ungheresi di sangue blu si sentivano messi in secondo piano rispetto alla nobiltà austriaca, il problema ebraico era già nato (il sindaco di vienna era un antisemita), anche per invidia sociale perché gli ebrei erano numerosissimi a vienna e spesso ricchissimi (es. la famiglia wittgenstein), i moravi e i boemi erano discriminati rispetto ai loro concittadini di lingua tedesca. C'erano galiziani, boemi, moravi, altoatesini, italiani, sloveni, croati, tutti in conflitto latente tra loro e tutti insieme contro gli "austriaci" . Era un impero "troppo" multicolore per l'età dei nazionalismi... nel famoso romanzo di R. Musil "l'uomo senza qualità" viene ben descritta, con un sarcasmo a volte insuperabile, questa impasse etnico-politica...
Ho fatto delle ricerche negli archivi sia civili che militari ma non risultano 11 divisioni francesi e inglesi, risulta come segue: 2 divisioni inglesi, 3 divisioni francesi, 1 reggimento americano.
Da quale fonte avrebbe appreso i suoi dati?
Effettivamente, nonostante grande stima per Barbero, i dati su divisioni francesi ed inglesi sono sbagliate per eccesso. Erano solo 5 divisioni tra inglesi e francesi e unpiccolo reggimento americano quasi inconsistente per l'esito finale.
Ho letto anche di numerosi disertori dell'Impero Austro-Ungarico inquadrati nel nostro esercito ed in particolare di truppe cecoslovacche.
@@TheRojoynegro si se mi ricordo avevano costituito una divisione cecoslovacco che ha anche combattuto con onore e valore. Barbero ti stimo come storico medievale ma smettila di raccontare castronerie sull esercito italiano della grande guerra perché magari faranno ridere quei coglioni in sala con te ma a me fa venire da vomitare. Piantala di sparare cavolate che di storico c'entra fino a un certo punto poi si straborda nella fantascienza comunista.
Giustissimo e non tutte anno combattuto i Francesi sicuramente, Americani e Inglesi poco... Se ne stavano accampati più o meno a Piacenza
Hanno ops
Ma in tutto questo la Serbia che cosa gli era successo?Visto che la guerra l'Austria la voleva fare contro di lei,grazie
alla fine di tutti questi racconti rimane solo una marea di morti e miseria. Alla fine una qualsiasi guerra cosa lascia?
È Grande
Uno storico che conosce la realtà dell'Italia....un po' la voce di Dante oggi
Lei è un professore bravissimo. Nessun dubbio di sorta. Ma perchè svilire (anche ben oltre il “necessario”) il nostro esercito, le sue conquiste, persino quasi deridendolo a volte e non citare il sacrificio dei Granatieri, il volo di D’Annunzio, le imprese degli Arditi sul Col di Lana, sul Col Moschin, sul Grappa, o senza parlare della beffa di Buccari, visto che si parla di imprese della Marina? Inoltre: perchè 11 divisioni tra inglesi e francesi, quando ne schierarono soloamente 5?
Per quanto Barbero sia da stimare, non ti si può proprio dar torto, su questo.
Cinque divisioni furono presenti a Vittorio Veneto, un anno dopo. Le altre sei che giunsero sul fronte italiano furono ritirate nel marzo del '18 per essere nuovamente posizionate in Francia
Infatti non ha svilito l'eroismo delle persone, ma ha parlato con ironia del contrasto tra la realtà (l'Italia non era preparata come i tedeschi, inglesi, francesi) e la narrativa dei quadri dirigenti.
Ha interpretato male, caro signore. Per le 11 divisioni, può vedere l'altro commento.
"NON PASSA LO STRANIERO, NO, NO!"
Della permanenza dei prigionieri austroungarici (molti cechi e ungheresi) me ne sono accorto qualche mese fa quando stavo lavorando al mio albero genealogico e ho trovato nel registro delle morti all'ospedale di Rovigo tantissimi prigionieri fino all'estate del 19, poi niente piú, evidentemente i sopravvissuti erano tornati in Italia
Il mio problema é che dopo aver sentito queste realtà sono costernato, deluso e tradito dalle cazzate che ci avevano inculcato nel pensiero alle scuole elementari e medie .... eravamo ciechi .... comunque sia sempre onore a quei eroi che l'hanno combattuta
Nel settembre del 1918, i Tedeschi mica erano stati respinti alle loro frontiere, ma solo alle loro posizioni di partenza di marzo. In poche parole, tenevano ancora il 95% del Belgio e tutto il nord-ovest della Francia.
Mi piacerebbe una lezione sulla figura di Antonio Salandra
Spiace capire che l'Italia non è mai definita, ma è sempre di un grigiastro che, appunto, ingrigisce
All'Asinara ci stava un campo di prigionia per Austriaci
L’invasione del 24 maggio è stata dell’Austria. La Slovenia non è esistita fino al 1991.
In ogni caso, il territorio abitato dall’etnia slovena comincia sul Carso e nei villaggi nei dintorni di Trieste e non nella pianura friulana o nella città di Trieste.
❤️❤️❤️❤️
Dio cane sei un grande
Sul monte Tomba: in provincia di Verona?
Massiccio del Grappa..tra Treviso e Belluno..ciao.
La battaglia del Piave - Marco Cimmino
Commovente
La canzone di E. A. Mario dice niente? Andiamola a rivedere?
Non capisco chi mette pollici giù... ma va beh. Ci sono tanti idioti. Pazienza
11 divisioni ? A me ne risultano 3 inglesi e 2 francesi...
E' scritto Gruerra, perchè è un riferimetto alla lingua Giapponese vero?
:)